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Vecchio 30-08-2010, 17.22.36   #26
nikelise
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
Mmm Nike... credo tu abbia fatto confusione, ti ha risposto Diamantea, io purtroppo non so davvero nulla degli argomenti che stai introducendo.. Però potrei impegnarmi
Mannaggia hai ragione .
Comunque vedi che di Diam avevo capito qualcosa .
Comunque affrettiamo il lavoro prima che il rinco.... me lo impedisca .
Aspetto anche il tuo contributo .
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Vecchio 30-08-2010, 17.36.42   #27
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Originalmente inviato da luke Visualizza messaggio
Se può servire l'esempio introverso mi metto a disposizione , anche se non so ancora bene la mia funzione prevalente quale sia .
Ottimo Luke grazie .
Posso darti un compito se vuoi e hai tempo .
Approfondisci la caratteristica del tipo introverso perche' il significato non coincide esattamente con quello in uso comunemente e forse e' bene aver chiara la differenza tra estroverso ed introverso .
Perche' , l'analisi variera' a seconda che a vedere i tratti sia l'introverso o l'estroverso .
Per esempio per l'estroverso , l'introverso e' uno incapace di esprimere quello che sente o pensa nel modo adeguato mentre al contrario il secondo ha una complessita' maggiore che fa fatica a far emergere in quanto per lui conta solo l'immagine interna dell'oggetto con cui volta avolta ha a che fare piu' che non il rapporto esterno con l'oggetto .
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Vecchio 30-08-2010, 18.08.50   #28
luke
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Ottimo Luke grazie .
Posso darti un compito se vuoi e hai tempo .
Approfondisci la caratteristica del tipo introverso perche' il significato non coincide esattamente con quello in uso comunemente e forse e' bene aver chiara la differenza tra estroverso ed introverso .
Perche' , l'analisi variera' a seconda che a vedere i tratti sia l'introverso o l'estroverso .
Per esempio per l'estroverso , l'introverso e' uno incapace di esprimere quello che sente o pensa nel modo adeguato mentre al contrario il secondo ha una complessita' maggiore che fa fatica a far emergere in quanto per lui conta solo l'immagine interna dell'oggetto con cui volta avolta ha a che fare piu' che non il rapporto esterno con l'oggetto .
Volentieri, tra l'altro il libro di Jung ce l'ho buttato da qualche parte per casa, l'ho letto velocemente alcuni anni fa, potrei riprenderlo e rileggerlo come si deve.
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Vecchio 30-08-2010, 18.32.06   #29
nikelise
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Stamattina finita le messa alcune persone sono venute a cercarmi per conoscermi e complimentarsi con me per il brano solistico che ho cantato.
Frasi come "che voce stupenda" e "mi è venuta la pelle d'oca a sentirla cantare" e "grazie per aver cantato, è stato bravissima"...
Ragazzi è stata dura accettare, c'era una voce che subito si stava insinuando a dirmi di rifiutare e sminuire il merito che ancora non sono professionista, che la tecniva vacillava in un paio di punti, che il ritmo non è stato perfetto, che gli altri non capiscono ma tu lo sai!
E' stato solo un attimo ma poi ho deciso di dare ascolto alla parte di me che desiderava gratificarsi, si è impettita, ha respirato profondo ed ha accettato con umiltà ringraziando quelle persone che si erano godute solo le sensazioni che la mia voce aveva dato loro eseguendo il brano, e si erano pure scomodati a venire a cercarmi, non erano certi critici musicali per giudicarmi...

Qualcosa piano piano sta cambiando, lo sento... Parlare, raccontare, avere il coraggio di esporsi alla fine da buoni frutti, mi sta dando il coraggio di esibirmi in pubblico in qualcosa in cui non mi sento proprio padrona, sicura, ma scopro di saper dare emozioni belle pescate da dietro la tenda e questo è tanto.
Grazie sempre a tutti voi, vi rendo merito dell'oppurtunità offerta, e grazie a Webetina che mi ha invitata nel forum anche se a volte le ho creato involontariamente disagio con le mie risposte troppo "aperte"

Trasformerò l'orco in un principe...
Solo un input .
Questa forma artistica e' un dono che puo' avere e credo abbia la funzione che jung attribuisce all'immaginazione attiva .
Questa coltivata nel modo giusto puo' integrare conscio ed inconscio che èpoi e' proprio l'argomento del 3d.
Se fosse cosi' io eviterei di ''castrarla '' con queste inutili tendenze ad una perfezione che nessuno pretende , a quanto pare , da te .
Io la userei a questo importante scopo e ringrazierei Dio di averla .
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Vecchio 30-08-2010, 22.01.19   #30
diamantea
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Solo un input .
Questa forma artistica e' un dono che puo' avere e credo abbia la funzione che jung attribuisce all'immaginazione attiva .
Questa coltivata nel modo giusto puo' integrare conscio ed inconscio che èpoi e' proprio l'argomento del 3d.
Se fosse cosi' io eviterei di ''castrarla '' con queste inutili tendenze ad una perfezione che nessuno pretende , a quanto pare , da te .
Io la userei a questo importante scopo e ringrazierei Dio di averla .

Nike ti meriti un bacio ...

Io ho avuto intuizioni profonde attraverso il canto e la tecnica vocale che unite a quanto afferma Jung mi daranno sicuramente un quadro più completo.
Già ne ho parlato in un altro 3d ma voglio dire solo due cose perchè chi non è addetto ai lavori non può giustamente capire di cosa parlo.
Il canto si basa su quattro elementi, due maschili e due femminili, due che vanno verso l'alto e due che vanno verso il basso opposti fra loro in coppia, i due inferiori comprimono e spingono avvicinandosi, i due superiori si allontanano fra loro. Capisco che non è semplice da spiegare, io ci ho messo mesi.
La giusta tensione nell'opporsi fra loro da origine al quinto elemento che è il suono "girato" ovvero corretto nella canna acustica come quella dell'organo, strumento molto simile alle corde vocali, basato sui quattro elementi di arti superiori ed inferiori e canne ad aria.
Nelle composizioni di Bach ci sono molti segni esoterici che sarebbe troppo lungo ora da spiegare. Ed ecco il luogo in cui mi incontro con il mio compagno che è anche un organista e mi apre la mente a nuovi orizzonti.
Sappiamo già qual è il simbolo del 5 ed il suono è pure il primo segno di vita umana.

La perfezione a cui tendo è proprio il "suono girato" più che l'esecuzione in sè di un vasto repertorio, perchè non immagini il piacere appagante che dà tutto questo apparato in equilibrio. E' la perfezione energetica in equilibrio.

Non so dire se è stato il canto in sè o la disciplina per il canto o la disciplina musicale o tutto questo elaborare o tutto insieme, se è nata prima la gallina o l'uovo, so solo che sto migliorando velocemente con consapevolezza su molti ambiti. Canto meglio ma pure sto recuperando al femminile come controllo dell'aggressività.
Sto dimagrendo e recuperando qualche capo d'abbigliamento sepolto nell'armadio, ed ho acquistato un paio di scarpe con tacco altro che erano 10 anni che non mi concedevo il lusso...
La guardia è ancora alta però, non fidatevi troppo!
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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Vecchio 31-08-2010, 13.10.47   #31
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Nike ti meriti un bacio ...

Io ho avuto intuizioni profonde attraverso il canto e la tecnica vocale che unite a quanto afferma Jung mi daranno sicuramente un quadro più completo.
Già ne ho parlato in un altro 3d ma voglio dire solo due cose perchè chi non è addetto ai lavori non può giustamente capire di cosa parlo.
Il canto si basa su quattro elementi, due maschili e due femminili, due che vanno verso l'alto e due che vanno verso il basso opposti fra loro in coppia, i due inferiori comprimono e spingono avvicinandosi, i due superiori si allontanano fra loro. Capisco che non è semplice da spiegare, io ci ho messo mesi.
La giusta tensione nell'opporsi fra loro da origine al quinto elemento che è il suono "girato" ovvero corretto nella canna acustica come quella dell'organo, strumento molto simile alle corde vocali, basato sui quattro elementi di arti superiori ed inferiori e canne ad aria.
Nelle composizioni di Bach ci sono molti segni esoterici che sarebbe troppo lungo ora da spiegare. Ed ecco il luogo in cui mi incontro con il mio compagno che è anche un organista e mi apre la mente a nuovi orizzonti.
Sappiamo già qual è il simbolo del 5 ed il suono è pure il primo segno di vita umana.

La perfezione a cui tendo è proprio il "suono girato" più che l'esecuzione in sè di un vasto repertorio, perchè non immagini il piacere appagante che dà tutto questo apparato in equilibrio. E' la perfezione energetica in equilibrio.

Non so dire se è stato il canto in sè o la disciplina per il canto o la disciplina musicale o tutto questo elaborare o tutto insieme, se è nata prima la gallina o l'uovo, so solo che sto migliorando velocemente con consapevolezza su molti ambiti. Canto meglio ma pure sto recuperando al femminile come controllo dell'aggressività.
Sto dimagrendo e recuperando qualche capo d'abbigliamento sepolto nell'armadio, ed ho acquistato un paio di scarpe con tacco altro che erano 10 anni che non mi concedevo il lusso...
La guardia è ancora alta però, non fidatevi troppo!
Forte questa ,
il 4 torna sempre , e' il numero dell'armonia di ogni cosa ,
4 le funzioni della psiche , 4 i suoni del canto , 4 gli apostoli , 4 i punti cardinali e chissa' quant'altro.
Poi per jung la trinita' manca del 4° che e' la natura , la materia o l'ombra .
Ed il 5 e' il risultato dell'armonia , un altro stato che esce dall'unione dei 4 ....il tuo suono girato .

Ricambio , non posso fare a meno .
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Vecchio 31-08-2010, 13.41.46   #32
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Non so Nike se hai mai letto Liz Green, una psicologa junghiana appassionata di astrologia che ha associato i 4 tipi psicologici ai 4 elementi della terra, ovvero il Sentimento all'Acqua, il Pensiero all'Aria, il Senso alla Terra e l'Intuito al Fuoco, i 4 elementi sviluppati danno origine al Sè cosciente.
Nell'Analisi Transazionale i tre stadi dell'io in effetti sono 5, due inferiori e due superiori come i 4 elementi mediati dal quinto elemento o Io Adulto. Il quinto elemento è il risultato dell'equilibrio dei 4.
Come tutte le vie portano al Signore, tutte le teorie portano all'Uomo...
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Vecchio 31-08-2010, 15.54.56   #33
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Non so Nike se hai mai letto Liz Green, una psicologa junghiana appassionata di astrologia che ha associato i 4 tipi psicologici ai 4 elementi della terra, ovvero il Sentimento all'Acqua, il Pensiero all'Aria, il Senso alla Terra e l'Intuito al Fuoco, i 4 elementi sviluppati danno origine al Sè cosciente.
Nell'Analisi Transazionale i tre stadi dell'io in effetti sono 5, due inferiori e due superiori come i 4 elementi mediati dal quinto elemento o Io Adulto. Il quinto elemento è il risultato dell'equilibrio dei 4.
Come tutte le vie portano al Signore, tutte le teorie portano all'Uomo...
Giusto anche i 4 elementi .
No non la conosco ma jung ha tanti figli .....
Ho letto di junghiani ma leggere Lui e' un altra cosa .
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Vecchio 31-08-2010, 17.36.04   #34
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La natura , dicevo , fa prevalere una delle 4 funzioni rendendola differenziata ,isolata dalle altre e prevalente rispetto alle altre .
In questo modo questa funzione riesce a dare una direzione all'atteggiamento cosciente dell'individuo .
Provo ora a complicarmi un pò la vita...

Dico di appartenere al tipo estroverso Sentimento perchè ho sempre sostenuto di stare bene nell'energia di cuore, per quanto razionale io possa essere alla fine ciò che prevale è il sentimento, il lato buono accogliente della mia persona. Per me è importante provare prima i sentimenti, poi la ragione, i sensi e l'intuizione. Questa è una scala di valore ai vari tipi come li sento dentro. O quanto meno davanti ad una situazione razionale allettante senza sentimenti preferisco una meno allettante ma con i sentimenti.

Se accettiamo che il sentimento è acqua è femminile, il pensiero è aria è maschile.
Partendo da una prima fase della mia vita in cui lascio prevalere i sentimenti oltre la ragione, quindi il femminile, quando avverto le sensazioni di dolore e sofferenza l'intuizione mi dice di proteggere il lato sentimentale emotivo con la razionalità, sviluppando maggiormente il lato maschile, il Pensiero razionale.
Adesso è ovvia la domanda: ma in un arco di tempo lungo si può passare dalla prevalenza di un tipo all'altro rimanendo negli opposti antagonisti?
Cioè è possibile che in un primo tempo io sia stata prevalentemente Sentimento e poi prevalentemente Pensiero? Ed ora due forze quasi uguali si oppongono per avere la dominanza?
Dico quasi uguali perchè ho una prevalenza di Sentimento, ma sento forte la spinta del maschile razionale a voler prendere il sopravvento facendo soffrire la mia anima che è femminile, Sentimento.
Quello che mi frega è il ricordo di sensazioni positive negate, l'intuizione è sul ricordo del negativo passato il pericolo probabilistico futuro, sulla base di motivazioni razionali accettabili.
Dentro sento ora allentare la morsa e il desiderio di riconciliarmi con la mia parte femminile sentimento usando il pensiero razionale per prevedere e difendermi dai pericoli reali, ma ancora ho scatti di esuberanza maschile.

Intanto proviamo a verificare se quanto detto corrisponde a verità.
Già anticipo l'altra domanda: in questi 4 principi non dovrebbe esserci un positivo e un negativo? O positivo/negativo sono compresi nel maggiore o minore sviluppo a discapito dell'opposto antagonista?
Cioè se si sviluppa troppo il Sentimento a discapito del Pensiero il soggetto si allontana dalla realtà vedendo tutto in modo fantasioso o troppo roseo o troppo nero? In base a cosa poi... solo circostanza oggettiva?

Prima che poi mi sfugge un'ultima considerazione: la leggerezza o pesantezza energetica da cosa è determinata?
Prendiamo il canto, a volte i 4 elementi sono messi giusti ma c'è una pesantezza dentro che mi impedisce di esprimermi accentando troppo in alcuni punti o mancando di sostegno in altri. E' come se fosse proprio una mancanza di coscienza e di controllo sul far fluire l'energia con prevalenza del controllo anzichè del lasciar andare.

STop. Troppa carne al fuoco brucia senza assaporarla!
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Vecchio 31-08-2010, 21.10.19   #35
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Provo ora a complicarmi un pò la vita...

Dico di appartenere al tipo estroverso Sentimento perchè ho sempre sostenuto di stare bene nell'energia di cuore, per quanto razionale io possa essere alla fine ciò che prevale è il sentimento, il lato buono accogliente della mia persona. Per me è importante provare prima i sentimenti, poi la ragione, i sensi e l'intuizione. Questa è una scala di valore ai vari tipi come li sento dentro. O quanto meno davanti ad una situazione razionale allettante senza sentimenti preferisco una meno allettante ma con i sentimenti.

Se accettiamo che il sentimento è acqua è femminile, il pensiero è aria è maschile.
Partendo da una prima fase della mia vita in cui lascio prevalere i sentimenti oltre la ragione, quindi il femminile, quando avverto le sensazioni di dolore e sofferenza l'intuizione mi dice di proteggere il lato sentimentale emotivo con la razionalità, sviluppando maggiormente il lato maschile, il Pensiero razionale.
Adesso è ovvia la domanda: ma in un arco di tempo lungo si può passare dalla prevalenza di un tipo all'altro rimanendo negli opposti antagonisti?
Cioè è possibile che in un primo tempo io sia stata prevalentemente Sentimento e poi prevalentemente Pensiero? Ed ora due forze quasi uguali si oppongono per avere la dominanza?
Dico quasi uguali perchè ho una prevalenza di Sentimento, ma sento forte la spinta del maschile razionale a voler prendere il sopravvento facendo soffrire la mia anima che è femminile, Sentimento.
Quello che mi frega è il ricordo di sensazioni positive negate, l'intuizione è sul ricordo del negativo passato il pericolo probabilistico futuro, sulla base di motivazioni razionali accettabili.
Dentro sento ora allentare la morsa e il desiderio di riconciliarmi con la mia parte femminile sentimento usando il pensiero razionale per prevedere e difendermi dai pericoli reali, ma ancora ho scatti di esuberanza maschile.

Intanto proviamo a verificare se quanto detto corrisponde a verità.
Già anticipo l'altra domanda: in questi 4 principi non dovrebbe esserci un positivo e un negativo? O positivo/negativo sono compresi nel maggiore o minore sviluppo a discapito dell'opposto antagonista?
Cioè se si sviluppa troppo il Sentimento a discapito del Pensiero il soggetto si allontana dalla realtà vedendo tutto in modo fantasioso o troppo roseo o troppo nero? In base a cosa poi... solo circostanza oggettiva?

Prima che poi mi sfugge un'ultima considerazione: la leggerezza o pesantezza energetica da cosa è determinata?
Prendiamo il canto, a volte i 4 elementi sono messi giusti ma c'è una pesantezza dentro che mi impedisce di esprimermi accentando troppo in alcuni punti o mancando di sostegno in altri. E' come se fosse proprio una mancanza di coscienza e di controllo sul far fluire l'energia con prevalenza del controllo anzichè del lasciar andare.

STop. Troppa carne al fuoco brucia senza assaporarla!
Aspetta Diam ho un calo di energia anch'io stasera .
Intanto che Luke ci spieghi i 2 tipi estroverso ed introverso , ti sottolineo che tu sei estroversa e quindi bisogna valutare che effetto ha questo sull'atteggiamento ?
Intanto che perdi il contatto con te stessa assorbita in toto dall'oggetto ed innanzitutto col tuo corpo .

Poi , la rimozione della funzione opposta ,nel tuo caso il pensiero , nell'inconscio non significa che scompaia ma che appare come compensazione della funzione prevalente a volte con disturbi fisici a volte con atteggiamenti primitivi arcaici :
il tipo estr. sentimento esprime con la funzione pensiero rimossa , ad esempio , dei giudizi privi di tatto sugli altri .
Questo perche' la funzione rimossa non si e' raffinata ma e' rimasta infantile .

Se possono differenziarsene 2 di funzioni ?
Credo di no credo che si scambi l'influsso dell'indifferenziata per quella differenziata .

Pausa , stasera son cotto .
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Vecchio 31-08-2010, 22.15.53   #36
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Intanto che perdi il contatto con te stessa assorbita in toto dall'oggetto ed innanzitutto col tuo corpo .
Nel senso che do prevalenza ai bisogni o al richiamo dell'altro dimenticando i miei...

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Poi , la rimozione della funzione opposta ,nel tuo caso il pensiero , nell'inconscio non significa che scompaia ma che appare come compensazione della funzione prevalente a volte con disturbi fisici a volte con atteggiamenti primitivi arcaici :
il tipo estr. sentimento esprime con la funzione pensiero rimossa , ad esempio , dei giudizi privi di tatto sugli altri .[

Disturbi fisici come somatizzazioni di cui io ho sempre sofferto, ma stranamente da quando ho tirato fuori l'orco ci soffro di meno, sto meglio e imparando a conoscerlo ho la possibilità di educarlo. In un certo senso ritengo che bisogna avere il coraggio di presentarlo agli amici e ai familiari per primi che sono quelli che perdonano più facilmente, solo facendolo uscire al largo posso conoscerlo meglio ed educarlo.

Giudizi privi di tatto: le mie reazioni esagerate, da orco o elefante, dove si dicono cose di cui poi ci si pente. Siamo sempre lì, facendoli uscire si da un dimensione diversa, si cerca di comprendere e migliorare.
E i giudizi con il tatto? dove si collocano? in un pensiero più evoluto? quello che non ti permette le repliche perchè detto con educazione? e lo sguardo tagliente di disprezzo e disapprovazione che accompagnano il tatto dove si colloca?
A volte ho paura di scadere nell'ipocrisia, un giudizio è sempre negativo in qualsiasi modo lo si esprima, e se lo pensi e non lo esprimi è ancor peggio.
Un mia "amica" è sempre gentile, educata, non alza quasi mai la voce ma dentro il veleno la rode, cova vendetta per tanto tempo, istiga il mio orco affinchè le tolga le castagne dal fuoco. Ci sono cascata solo una volta, ora ascolto lo sfogo senza interferire, per me le sue castagne possono pure bruciarsi.
A me passa subito tutto purchè chiarisco, e finchè non chiarisco sto male.

Citazione:
Questo perche' la funzione rimossa non si e' raffinata ma e' rimasta infantile .
Quindi espressa in modo grezzo ed istintivo. Mi chiedo allora la mia capacità di pensare razionale, di spaccare il capello, di analizzare, risolvere questioni importanti... se la funzione è infantile da dove attingo per le soluzioni?

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Pausa , stasera son cotto .
Buon riposo Nike, senza fretta nè stress, il tempo matura le castagne...
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Vecchio 01-09-2010, 15.00.30   #37
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Un mia "amica" è sempre gentile, educata, non alza quasi mai la voce ma dentro il veleno la rode, cova vendetta per tanto tempo, istiga il mio orco affinchè le tolga le castagne dal fuoco.
OT: Chiarisco che quell'amica calma gentile che pensa e non dice, in questa occasione e in quei termini, non sono io. Non si sa mai, il dubbio mi stava antipatico...buon lavoro .
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Vecchio 01-09-2010, 18.03.30   #38
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OT: Chiarisco che quell'amica calma gentile che pensa e non dice, in questa occasione e in quei termini, non sono io. Non si sa mai, il dubbio mi stava antipatico...buon lavoro .
Il mio orco sarà brutto, antipatico, aggressivo, maldestro, privo di tatto, infantile... ma di sicuro non è subdolo e sleale da mettere in cattiva luce una persona nel forum senza indicarla direttamente da darle la possibilità di difendersi.
Buon lavoro anche a te
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Vecchio 01-09-2010, 20.42.08   #39
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Provo ad accennare qualcosa sulle caratteristiche generali dei tipi introvreso ed estroverso, se è il caso poi si può spostare tutto in un 3d apposito.

A detta di Jung tutto dipende dal rapporto esistente tre il soggetto e l'oggetto.

Per l'INTROVERSO è importante sottrarre "libido" all'oggetto, per prevenire la preponderanza di quest'ultimo, la coscienza o meglio il suo centro (l'IO) del soggetto introverso pur vedendo le condizioni esterne elegge a fattore determinante e decisivo il proprio elemento soggettivo, cioè la reazione interna che l'oggetto esterno scatena in lui, svalutando contemporanemene il fattore oggettivo.
E' il soggetto che vuole e deve prevalere in modo preponderante sull'oggetto della sua analisi.

Questo atteggiamento, come diceva Nike, avviene in genere utilizzando una funzione principale, ad esmpio il pensiero, reprimendo la funzioneopposta, il sentimento in questo caso, ed utilizzando le altre come funzioni secondarie o sussidiarie, che si limitano a supportare la funzione principale.

Tutto ciò comporta una "Ipertrofia" dell'IO, ma sappiamo che quest'ultimo è solo una parte della psiche complessiva di una persona, che è il Sè, comprendente anche l'inconscio, il quale non resta inerme ma si preoccupa di curare la relazione con l'oggetto compensandone la svalutazione operata dall'IO, e mandando impulsi inconsci che danno alll'oggetto dimensioni ed importnazna notevoli.
Quindi tanto più l'IO cosciente cerca di estranearsi dall'oggetto per dare importanza e predominio al soggetto, tanto più l'inconscio, per compensare, rivestirà l'oggetto di qualità potenti e paurose, con caratteristiche spesso infantili ed arcaiche, con le qulai l'oggetto si anima di un potere quasi magico, ogni nuovo oggetto o un mutamento dello stesso vengono avvertiti come portatori di pericoli sconosciuti che intimoriscono.

Per questa ragione, ad esempio, gli individui introversi temono le suggestioni che possono derivare dalle manifestazioni emotive altrui e dovranno svolgere un immane lavoro interiore per contrastare le impressioni inconscie e sconvolgenti che riceve dall'oggetto, cercandodi prenderne il sopravvento, col rischio di esaurirsi in questa battaglia interna.

Ovviamente il tipo introverso può classificarsi in 4 sotto categorie a seconda di quale sia la funzione in lui principale, al limite poi si potranno vedere in dettaglio.

A dopo con l'Estroverso.
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Vecchio 01-09-2010, 22.56.19   #40
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Nel tipo ESTROVERSO ovviamente prevale l'orientamento in base all'oggetto , il quale determina le decisioni e gli atti più frequenti molto di più di quanto facciano le opinioni soggettive.
L'estroverso, naturalmente con varie sfumature, pensa, sente ed agisce in modo direttamente corrispondente alle circostanze obiettive esterne ed alle loro esigenze.

La coscienza di questi soggetti, come la loro attenzione ed il loro interesse, è quindi rivolta principalmente all'esterno , la mediazione della componente soggetiva, fondamentale per gli intro-versi, è, invece, qui molto relativa.

La propria soggettività viene tenuta in scarsa considerazione, essendo troppo poco esterna, il rischio, nei casi limite, è di venir assorbito e perdersi totalmente nell'oggetto, lasciandosi , ad esempio, influenzare e suggestionare da altre persone in modo eccessivo.

Anche per l'estroverso l'inconscio cercherà di attuare un meccanismo compensatorio, che verterà ovviamente sull'accentuare il fattore soggettivo e quindi sui bisogni e sulle esigenze che tendono ad essere rimosse da un eccessivo atteggiamento estroverso.
Tali tendenze acquisiranno un carattere primitivo e quasi infantile, oltre che fortemente egoistico, che a volte vengono fuori anche con disturbi somatici di tipo fisico e nervoso volti a richiamare l'attenzione sul corpo del soggetto che nel frattempo andava "perdendosi" dietro all'oggetto, ad esempio un lavoro, una relazione ecc.

Questo in estrema sintesi è il quadro generale, se interessa poi si potranno passare in rassegna alcuni tipi specifici con le relative funzioni sia, per gli introversi che per gli estroversi.
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Vecchio 02-09-2010, 08.47.12   #41
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Luke, un bel lavoro di sintesi chiaro.
Mi calza il tipo estroverso. Mi viene da pensare che i tipi che "non sanno dire di no" di cui ne faccio parte siano estroversi. Si lasciano assorbire dalle richieste esterne non sentendo le proprie, il corpo somatizza nel tentativo di richiamare verso l'interno.
Questa cosa su di me la posso vedere benissimo, nel passato ho fatto spesso così. Ora è un pò diverso, il mio corpo mi stava massacrando inducendomi a pensarci più volte prima di accettare qualcosa richiesta dall'esterno.
Un altro sintomo è l'eterna indecisione o conflitto fra ciò che vuole la mente e ciò che vuole il corpo. Anche qui mi prendo tempo per sentire cosa è meglio per me fare.
Spesso vedo l'orco uscire fuori proprio per impedirmi a lasciarmi trascinare dalle richieste esterne, nell'attimo in cui dico un si forzato sento il calore della rabbia che sta per montarmi dentro, così rivaluto la provenienza di quel si.

Un esercizio che mi sta aiutando in questo periodo è mangiare quando ho fame e ciò che che il corpo mi richiede.
Sto scoprendo che le mie vere esigenze alimentari sono minime, fatte di cibo semplice e genuino, e non voglio il pesce, cosa stranissima perchè mi è sempre piaciuto.
Ai miei figli naturalmente mi tocca cucinare a parte.

Mi spiego anche perchè ho sempre pensato di essere un tipo estroversa all'esterno come maschera ma poi in realtà timida e introversa all'interno. Anche il mio compagno la pensa così, tanto che è diventata quasi una farsa la mia dolce timidezza.
Probabilmente la mia timidezza è l'incapacità di ascoltare me stessa e darle soddisfazione così come l'interno mi richiede ma sono così impegnata a soddisfare l'esterno che non mi resta tempo ed energia per darmi ascolto. Spesso rinuncio ad esprimere i miei veri bisogni rimandando ad un altro momento, migliore del presente che non arriva mai!
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Vecchio 02-09-2010, 09.30.45   #42
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Grazie Luke, dalla tua descrizione penso di poter rientrare nella categoria estroversi, attenzione e coscienza rivolta principalmente verso l'esterno con conseguente ribellioni somatiche varie ed eventuali. Credo che il percorso da seguire per questo tipo sia quello del sentire, sentire che si fa fatica a percepire all'inizio a perché la mente è ben addestrata a coprire tutto...
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Vecchio 02-09-2010, 10.30.33   #43
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Ottimo Luke grazie , era un punto di partenza necessario .
Se vogliamo usare dei termini tecnici che usa jung e accostarli a quelli usati da altri ( Gurdjeff)
L'estroverso compie un'operazione di dissimilazione cioe' di straniamento del soggetto da se' stesso quella che comunemente e' detta identificazione con l'oggetto cosi' deleteria e pericolosa ma che ha il pregio di essere una via per conoscere la realta' e quindi se' stessi .

Al contrario l'introverso compie un'operazione di assimilazione cioe' di adeguamento dell'oggetto al soggetto in questo modo l'introverso crea una realta' tutta sua .Il soggetto non e' vicino alla comprensione della realta' come lo e' invece l'estroverso .
L'introverso salva pero' se stesso caricandosi di altri problemi .

Ultima modifica di nikelise : 02-09-2010 alle ore 10.32.36.
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Vecchio 02-09-2010, 10.46.36   #44
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Al più presto cerco di postare qualche tipo particolare , si era parlato prima dell'estroverso pensiero, e uno di tipo introverso, magari quello più simile a me appena capito quale sia
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Vecchio 02-09-2010, 13.28.32   #45
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Al più presto cerco di postare qualche tipo particolare , si era parlato prima dell'estroverso pensiero, e uno di tipo introverso, magari quello più simile a me appena capito quale sia
Si , l'idea e' quella di trattare un tipo a fondo per capire e far capire i meccanismi e le dinamiche dell'incoscio .
Questo dovrebbe consentirci di provare a continuare l'analisi degli altri tipi , il tutto magari arricchito dalle nostre esperienze ,intuizioni personali ec.
C'e' poi il particolare che pare sia estremamente difficile per ciascuno individuare il proprio tipo , molto piu' facile lo e' per gli altri .
Ecco perche' il controllo dell'uno sull'altro in questo lavoro e' indispensabile .
Speriamo di farcela .
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Vecchio 02-09-2010, 14.48.52   #46
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Io ho già detto di riconoscermi nell'estroverso sentimento, mi offro volontaria

Oggi ho riflettuto parecchio sulla questione. Intanto la prima domanda è ma come si diventa un tipo? Immagino abbiamo una predisposizione alla nascita, un bagaglio che l'educazione, l'ambiente e le esperienze ci portano a sviluppare il carattere.

Quando ero bambina ero madama tempesta a casa ma fuori ero una mummia. Mia madre ci teneva molto all'apparire, lei diceva cosa dovevo dire o fare, come vestirmi, se sorridere o essere seria... spontaneità zero. Le mie esigenze? un optional. Ma anche la nonna ci teneva molto all'educazione. I miei parlavano con gli occhi non con le mani o la bocca tenuti di riserva all'occorrenza.
La cosa peggiore per me era quando mi obbligavano a dare il bacetto agli estranei o porgere la guancia sempre per il bacio. Magari qualche mano che testava le mie coscette tonde e non solo... Questo fu una tortura: oh che bella bambina, mi dai un bacio? Ed io no! e mia madre: certo che glielo da, su dai un bacio alla signora! ricordo solo visi sudati e maleodoranti, quanto schifo mi faceva e come mi pulivo il viso dopo, ma la mamma mi diceva di non farlo davanti la signora così dovevo pure aspettare che andasse via...
Sorridi, saluta, stai zitta, siediti, fatti una passeggiata, metti un pò di rossetto, no ne hai messo troppo... ordini a cui bisognava obbedire. Quello che volevo io era inutile e senza valore, veniva represso con il disprezzo.
Quando ebbi l'età giusta smisi pure di dare la mano, altro che bacio! Non ho permesso a nessun estraneo di toccare e baciare i miei figli piccoli, e da grandi contro la loro volontà.

Il mondo esterno mi faceva paura fin da piccola. C'era l'orco mangia bambini, ma pure le maestre che picchiavano duro i bambini, lo scherno per ogni piccolo errore a scuola, lo sbandieramento delle mie cose agli altri. Come sono diventata tipo estroverso non lo so. Ho dovuto faticare molto per aprirmi ed esprimermi ed accettare questo mondo minaccioso.
Ho dovuto accontentare molte richieste esterne per essere accettata, rinunciando alle mie che mettevo in coda se restava tempo, sviluppando grande rancore e rabbia.
Ho dovuto imparare a tirar fuori l'orco per dire di no e affermare me stessa, l'esterno sembrava sordo alla mie richieste, o forse non mettevo abbastanza voce nel farle non so.
La tensione che mi ha portato più stress è stato il dire di no. Non si può dire di no in eterno specie al partner, quando il problema non si riesce a risolvere, prima o poi si deve dire di sì e questo distrugge il corpo la mente e l'anima.
Per ora voglio bene al mio orco
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Vecchio 02-09-2010, 17.07.46   #47
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La cosa peggiore per me era quando mi obbligavano a dare il bacetto agli estranei o porgere la guancia sempre per il bacio.
Questa è una delle cose che ricordo con orrore anch'io. Secondo me i bambini sono più ricettivi degli adulti e hanno tutte le loro ottime motivazioni per sentirsi infastiditi dal contatto fisico con adulti magari estranei. Chissà magari percepiscono altro oltre che all'odore della pelle sgradevole o simili e vanno più sul sottile.
Ho i tuoi stessi dubbi sul come si diventa un tipo estroverso piuttosto che introverso, se si nasca così o se la cosa assuma una forma crescendo.
Ad esempio ricordo di essere stata molto più attenta al mio sentire interiore quand'ero piccola e via via crescendo ho coperto tutto, credo per essere accettata come dici anche tu.
Ma in infanzia era diverso...
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Vecchio 02-09-2010, 19.14.52   #48
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Io ho già detto di riconoscermi nell'estroverso sentimento, mi offro volontaria

Oggi ho riflettuto parecchio sulla questione. Intanto la prima domanda è ma come si diventa un tipo? Immagino abbiamo una predisposizione alla nascita, un bagaglio che l'educazione, l'ambiente e le esperienze ci portano a sviluppare il carattere.

Quando ero bambina ero madama tempesta a casa ma fuori ero una mummia. Mia madre ci teneva molto all'apparire, lei diceva cosa dovevo dire o fare, come vestirmi, se sorridere o essere seria... spontaneità zero. Le mie esigenze? un optional. Ma anche la nonna ci teneva molto all'educazione. I miei parlavano con gli occhi non con le mani o la bocca tenuti di riserva all'occorrenza.
La cosa peggiore per me era quando mi obbligavano a dare il bacetto agli estranei o porgere la guancia sempre per il bacio. Magari qualche mano che testava le mie coscette tonde e non solo... Questo fu una tortura: oh che bella bambina, mi dai un bacio? Ed io no! e mia madre: certo che glielo da, su dai un bacio alla signora! ricordo solo visi sudati e maleodoranti, quanto schifo mi faceva e come mi pulivo il viso dopo, ma la mamma mi diceva di non farlo davanti la signora così dovevo pure aspettare che andasse via...
Sorridi, saluta, stai zitta, siediti, fatti una passeggiata, metti un pò di rossetto, no ne hai messo troppo... ordini a cui bisognava obbedire. Quello che volevo io era inutile e senza valore, veniva represso con il disprezzo.
Quando ebbi l'età giusta smisi pure di dare la mano, altro che bacio! Non ho permesso a nessun estraneo di toccare e baciare i miei figli piccoli, e da grandi contro la loro volontà.

Il mondo esterno mi faceva paura fin da piccola. C'era l'orco mangia bambini, ma pure le maestre che picchiavano duro i bambini, lo scherno per ogni piccolo errore a scuola, lo sbandieramento delle mie cose agli altri. Come sono diventata tipo estroverso non lo so. Ho dovuto faticare molto per aprirmi ed esprimermi ed accettare questo mondo minaccioso.
Ho dovuto accontentare molte richieste esterne per essere accettata, rinunciando alle mie che mettevo in coda se restava tempo, sviluppando grande rancore e rabbia.
Ho dovuto imparare a tirar fuori l'orco per dire di no e affermare me stessa, l'esterno sembrava sordo alla mie richieste, o forse non mettevo abbastanza voce nel farle non so.
La tensione che mi ha portato più stress è stato il dire di no. Non si può dire di no in eterno specie al partner, quando il problema non si riesce a risolvere, prima o poi si deve dire di sì e questo distrugge il corpo la mente e l'anima.
Per ora voglio bene al mio orco
Allora , anzicche' affrontare l'estroverso pensiero cominciamo dall'estroverso sentimento descritto nella sua forma pura non quindi inquinata come e' facile incontrarlo e dalla cavia Diam sempre ammesso che sia vero che lei sia untipo generale estroverso con funzione prevalente sentimento , la qual cosa non e' certa .
Ma facciamo finta che lo sia .
Sulla premessa Diam che quando vuoi che si smetta se ti sembra troppo quello che si dice NON HAI CHE DA CHIEDERLO .
Poi ripeto non e' detto che che tu sia questo tipo ....c'e' anche quello introverso sentimento che ....te lo raccomando .
Sei pronta Diam ?

Allora innanzitutto il tipo estroverso sentimento e' uno dei due tipi RAZIONALI ( COL TIPO ESTR PENSIERO ) .
Contrariamente al comune pensare il sentimento come irrazionale , questo tipo con funzione prevalente sentimento e' razionale perche' porta a livello cosciente il primato del sentimento sicche vi e' l' esclusione razionale dell'accidentale e dell'irrazionale .
E gia' questa sara' una sorpresa per Diam .
Non solo ma poiche' nel tipo estroverso prevale l'oggetto , anche in conformita' all'educazione ricevuta che ha fatto propria , sara' sempre questo ad orientare il sentimento e poiche' l'oggetto di norma concorda con i valori obbiettivi , con quei valori che sono comunemente accettati dalla societa' .
Abbiamo infatti piu' volte detto che la funzione prevalente e' quella che serve all'adattamento sociale cioe' al relazionarsi con gli altri .
Si tratta di un sentimento sempre agganciato ai valori tradizionali e generalmente riconosciuti mai dunque A LIVELLO COSCIENTE trasgressivi .
Questo non vale soltanto nella scelta dell'uomo ma anche in tutte le attivita' dove e' coinvolto il sentimento chiesa teatro moda ecc. tutto e' vissuto perche' conforme a quello che e' bene fare secondo la morale corrente .Per quello si va a teatro in chiesa o ci si veste in quel dato modo non perche' nasca da una propria esigenza soggettiva .
E qui la bomba : questo tipo non ama un uomo qualunque ma quello che conviene e questa scelta avviene con piena consapevolezza e coscienza , e' proprio una sua scelta .
Non ama l'uomo che risponde alle sue esigenze soggettive delle quali neppure s'accorge per come e' strutturata ma l'uomo che conviene all'adattamento sociale .
Il classico matrimonio di convenienza in cui sara' ottima madre e moglie purche' l'uomo corrisponda anch'esso nei comportamenti alla morale corrente .

Ovvio che il pensiero in questo tipo dovra' essere rimosso nell'inconscio perche' nulla turba piu' il sentimento dell'opposta funzione pensiero .
Pensiero che abbiamo detto pur rimosso non sta li' a non far nulla anzi .
Mi fermo per il momento .
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Vecchio 02-09-2010, 23.43.39   #49
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Nike, sono aperta a tutto. E' possibile che non abbia centrato bene il tipo, non è un problema scoprire che sia un altro, anzi... bene fare chiarezza.

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questo tipo con funzione prevalente sentimento e' razionale perche' porta a livello cosciente il primato del sentimento sicche vi e' l' esclusione razionale dell'accidentale e dell'irrazionale .
E gia' questa sara' una sorpresa per Diam .
L'hai detto! Questo però mi spieghierebbe come mai sono così razionale malgrado sentimentale. Sono il tipo spacca capello che non molla fino a che non ha saziato la mente, dopo subentra il sentimento.

Citazione:
sara' sempre questo ad orientare il sentimento e poiche' l'oggetto di norma concorda con i valori obbiettivi , con quei valori che sono comunemente accettati dalla societa' .
Abbiamo infatti piu' volte detto che la funzione prevalente e' quella che serve all'adattamento sociale cioe' al relazionarsi con gli altri .
Anche questo è vero, è strano ma io sono convenzionale e attaccata alle tradizioni anche se non le sento proprio mie.
E' la necessità di essere inserita in un contesto sociale di accettazione.


Citazione:
Si tratta di un sentimento sempre agganciato ai valori tradizionali e generalmente riconosciuti mai dunque A LIVELLO COSCIENTE trasgressivi .
Vorrebbe dire il trasgressivo vissuto fuori dal contesto sociale tradizionale?
Se è così mi potrebbe stare. Il fatto è che il convenzionale mi stanca, non riesco a seguirlo a lungo, mi piace più il non convenzionale o trasgressivo ma senza minare le mie certezze.

Citazione:
Questo non vale soltanto nella scelta dell'uomo ma anche in tutte le attivita' dove e' coinvolto il sentimento chiesa teatro moda ecc. tutto e' vissuto perche' conforme a quello che e' bene fare secondo la morale corrente .Per quello si va a teatro in chiesa o ci si veste in quel dato modo non perche' nasca da una propria esigenza soggettiva .
Si e no. I sacramenti ai miei figli in modo tradizionale, ma io non frequento mai la Chiesa, troppo conforme, ma nemmeno i locali, teatro o altro. Qui non riesco a seguire nemmeno la moda o il taglio di capelli che usa di moda. Anche i miei amici sono molto non convenzionali. Non riesco a stare dietro a tutte le convenzioni fatte di convenevoli al di fuori del mio lavoro. Chi mi conosce o si abitua al mio modo poco conforme per non dire niente o se ne sta a casa sua.
Da questo punto di vista sono molto libera.

Citazione:
E qui la bomba : questo tipo non ama un uomo qualunque ma quello che conviene e questa scelta avviene con piena consapevolezza e coscienza , e' proprio una sua scelta .
Non ama l'uomo che risponde alle sue esigenze soggettive delle quali neppure s'accorge per come e' strutturata ma l'uomo che conviene all'adattamento sociale .
Il classico matrimonio di convenienza in cui sara' ottima madre e moglie purche' l'uomo corrisponda anch'esso nei comportamenti alla morale corrente .
Si, mio marito era così, non matrimonio di convenienza nel senso di posizione economica o sociale, non sono mai andata a caccia di dote, devo amare per stare con un uomo, ma lui era troppo canonico, per niente trasgressivo, ma certo era un uomo presentabile in società per i suoi modi garbati, eleganti, un bell'uomo ma... il resto!
Il secondo era perfetto. In apparenza un professionista, perbene, colto ecc ma era molto trasgressivo ed era quello che cercavo inconsciamente io, non mancava una virgola, tranne poi il finale che non avevo messo in conto, non avevo alcuna esperienza.
Il mio ex successivo era un uomo convenzionale ma voleva osare qualche trasgressione, solo non era nella sua natura, di sicuro non corrispondeva alle mie esigenze soggettive.
Il mio attuale compagno non è convenzionale per niente, soprattutto è troppo giovane, un difetto che mal digerisco perchè socialmente non accettato, e poi troppo distante da me nel vissuto ed esperienza, tuttavia soddisfa alcune mie esigenze. Certo lui a volte mi sembra uno scherzo del destino, avrei messo le mani sul fuoco che non sarei mai stata con uno più giovane, a me solo l'uomo maturo mi attirava, e tutta una serie di stereotipi del caso.
Invece questo giovane uomo mi mette davanti ad una realtà che non avevo previsto e con cui devo farci i conti.
Insomma non posso scalpitare più di tanto, devo frenare ed essere sempre consapevole e "più grande di lui".

Mi piace questo lavoro, puoi continuare, sono come le pentole dure, bisogna batterle a lungo
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Vecchio 03-09-2010, 18.32.19   #50
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Giudizi privi di tatto: le mie reazioni esagerate, da orco o elefante, dove si dicono cose di cui poi ci si pente. Siamo sempre lì, facendoli uscire si da un dimensione diversa, si cerca di comprendere e migliorare.
E i giudizi con il tatto? dove si collocano? in un pensiero più evoluto? quello che non ti permette le repliche perchè detto con educazione? e lo sguardo tagliente di disprezzo e disapprovazione che accompagnano il tatto dove si colloca?
A volte ho paura di scadere nell'ipocrisia, un giudizio è sempre negativo in qualsiasi modo lo si esprima, e se lo pensi e non lo esprimi è ancor peggio.
Un mia "amica" è sempre gentile, educata, non alza quasi mai la voce ma dentro il veleno la rode, cova vendetta per tanto tempo, istiga il mio orco affinchè le tolga le castagne dal fuoco. Ci sono cascata solo una volta, ora ascolto lo sfogo senza interferire, per me le sue castagne possono pure bruciarsi.
A me passa subito tutto purchè chiarisco, e finchè non chiarisco sto male.
Torno un attimo qua, solo per dire che secondo me, esiste una giusta via di mezzo, per poter essere sinceri e dire quel che si pensa, senza per questo arrivare a ferire l'altro, perchè il rischio che si corre è questo. Essere sinceri è giusto per come la vedo, ma essere sinceri a tutti i costi senza tenere minimamente conto di chi ci ascolta, è eccessivo. Invece sono d'accordo che tenere dentro senza dire, non fa bene. Si parlava di giudizi, ma credo che in linea di massima possa valere per qualunque cosa si dica agli altri.
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