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Vecchio 24-03-2011, 16.08.31   #51
luke
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provo a fare un esempio pratico che secondo me serve a chiarire la chiamiamola "procedura".

Io dipendo da ciò ceh pensa mio padre di me. Faccio di tutto per dire la cosa giusta e colpirlo. Mi accorgo. Non posso con il solo accorgermi illudermi di essere indipendente devo applicarmi tantissimo affinchè la mia volontà mi sia chiara rispetto a ciò che vorrei lui vedesse e pensasse di me. Quella volontà devo applicare.
Come poso fare se bramo la sua approvazione e desidero fare qualcosa che so disapproverebbe?
Me ne frego e lo faccio lo stesso mettendomi sotto pressione, creandomi uno stress emotivo molto forte senza esagerare, nei limiti delle proprie tolleranze. Soffro come una bestia (perchè sono nei miei limiti) la prima volta e poi la seconda meno e la terza meno e via così. Sacrifico la brama alla volontà di quello che voglio fare davvero. Da quel sacrificio me ne viene energia/tensione sotto forma di attrito che mi può portare a non essere più condizionata da ciò che mio padre pensa di me. Lui continuerà a pensarlo e per me non sarà un problema.
Questa è sicuramente una situazione possibile ed chiarificatrice, che potrebbe valere con alposto del padre, gli amici, conoscenti colleghi ecc

Però potrebbe anche accadere, ad esempio, che , dopo aver scoperto che sono dipendente, che faccio ciò che lui dice e non va bene, provo a fare altro.
Prima di nascosto , poi in modo palese, ma ogni volta che lo faccio dentro cresce il senso di colpa, cosa assai probabile con genitori di un certo tipo.

Provo a fare questo a fare quello, alla fine scopro che niente mi ha soddisfatto davvero, che non sono mai stato naturale e spontaneo come altri , che sensi di colpa ecc mi hanno portato a fare molte scelte dannose.

Sono andato avanti anni a credere che me ne stessi fregando poi in realtà era solo una forma posticcia ed effimera, perchè in profondità assolutamente nulla è stato scalfito , il desiderio di approvazione, di sostegno o quel che sia non l'ho mai affrontato sul serio e quindi è ancora lì bello intonso da tutta una vita, vita che nel frattempo è scorsa mettendoti in situzioni che avresti assolutamente voluto evitare, mentre invece ci sei finito con tutte le scarpe, perchè fondamentalmente ciò che ti ha guidato è quella parte intonsa, che nonostante i 10-100-1000 "me ne frego" non è arretrata di un centimetro.

A quesot punto magari scendere in profondità , affrontare quella parte sapendo che ciò che ti serve, a questo punto quasi per una necessità vitale, è solo una vittoria definitiva e completa, a costo di starci addosso 24 ore al giorno, di analizzarne ogni singolo milllimetro, fino a sapere davvero ciò che TU vuoi/devi /puoi fare, fino a che, da quel punto di vista, niente ti potrà più "tangere " o "infastidire", sensa se e senza ma , perchè ormai di credere di star facendo e di ritrovarsi a scoprire di non aver fatto , nonostante gli oceani di energia buttati, ne hai davvero le scatole strapiene.

Ultima modifica di luke : 24-03-2011 alle ore 16.11.02.
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Vecchio 24-03-2011, 16.11.43   #52
griselda
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Si te lo spiego perche' non mi sono spiegato bene .
Fregarsene e' un atteggiamento piu' che un effetto negativo rispetto una dipendenza .
Corrisponde a prendere un fenomeno e a far finta che non ci sia , in termini psico rimuoverlo .
L'atteggiamento positivo e' invece affrontarlo il fenomeno , accettarlo e quindi trasformarlo in qualcosa di diverso che e' poi un valore che deve essere in me e non fuori di me perche' non proiettato all'esterno .
Perche' il malessere nasce dalla distanza tra quello che noi aspiriamo ad essere o vorremmo essere e come ci considera o com'e' l'oggetto su cui proiettiamo .
Se dipendo dal giudizio di qualcuno e' perche' quel qualcuno e' cio' che vorrei esssere ma se quel quacuno non mi da' la giusta importanza o non mi valorizza affatto ecco che io scado ad essere niente .

Non dipendere pero' e' impossibile perche' anche l'itrovertere deve partire da una tendenza a dipendere .

Allora fregarsene e' solo rimandare l'alienazione che proviene dalla dipendenza e che prima o poi arrivera' e con forza anche maggiore .
Guarda mi sono venuti i brividi, perchè tanti anni fa all'inizio del mio rapporto continuavo a dire a questa persona inconsapevolmente ma era quello che sentivo: "se tu mi giudichi male mi condizioni, se invece hai una buona idea di me quella mi spinge, tu dammi fiducia ed io la ripagherò" non sapevo il perchè ma sapevo come avveniva
Senza ciò mi lasciavo andare avevo bisogno di quel nutrimento per poter essere qualcosa senza non esistevo (uso volontariamente questo verbo perchè voglio disperatametne uscire da questa prigione)
Grazie Nike
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Vecchio 24-03-2011, 16.21.27   #53
Edera
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Per me fregarsene non è fare finta che non ci sia (l'opinione altrui), ma sapere che c'è e fare lo stesso (come ci pare).
Sì è tutto chiaro ma fa soffrire come una bestiolina tipo la macchina di tortura che tirava le braccia da una parte e le gambe nel senso opposto
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Vecchio 24-03-2011, 16.24.41   #54
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Se dipendo dal giudizio di qualcuno e' perche' quel qualcuno e' cio' che vorrei esssere
Chiedo scusa avevo dimenticato questo pezzo.
Esatto dipendo da chi è indipendente o almeno lo è per quelle cose in cui io non lo sono o comunque io lo vedo in questi termini.
Al contrario mi pare di osservare un avversione da parte di chi è dipendente proprio verso chi lo è e peggio se lo è in misura maggiore alla propria come la paura di un contagio
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Vecchio 24-03-2011, 16.39.31   #55
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Ecco spiegato l'inghippo.

Per me fregarsene non è fare finta che non ci sia (l'opinione altrui), ma sapere che c'è e fare lo stesso (come ci pare).
Ok allora concordo anche se ho sempre delle riserve verso la parola
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Vecchio 24-03-2011, 17.03.42   #56
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Ok allora concordo anche se ho sempre delle riserve verso la parola
Fregare è qualcosa che fa attrito. Anche quando indica rubare... è come grattare.

Io voglio mangiare una bistecca. Tu pensi che non dovrei farlo e mi comunichi che se lo faccio mi disapprovi. Io prendo atto del fatto che pensi non dovrei farlo, me ne frego della tua approvazione (ne faccio a meno) e mi mangio la bistecca lo stesso.
Alla fin fine non mi pare così complicato... il concetto intendo.
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Vecchio 24-03-2011, 17.23.16   #57
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Ecco spiegato l'inghippo.

Per me fregarsene non è fare finta che non ci sia (l'opinione altrui), ma sapere che c'è e fare lo stesso (come ci pare).
Ma se fosse cosi' non saresti dipendente ed il problema non si porrebbe neppure .
Non e' importante che tu riesca o meno a fare quello che vuoi quanto la condizione in cui matura la tua volonta' di fare o non fare .
Perche' non saprai mai se effettivamente hai avuto liberta' di fare o se invece hai fatto quello che hai fatto per condizionamento .
Non saprai mai se hai fatto una scelta veramente libera o sei sei stato costretto a quella scelta anche solo perche' ti sei opposto ad un condizionamento .

L'unica cosa che puoi fare e' accettare un condizionamento rispetto ad un altro una dipendenza rispetto ad un'altra sulla base di determinate valutazioni .
Anche il distacco e' una scelta che dipende da un attaccamento possibile sicche' e' a sua volta condizionato dal suo contrario .
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Vecchio 24-03-2011, 17.33.22   #58
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Fregare è qualcosa che fa attrito. Anche quando indica rubare... è come grattare.

Io voglio mangiare una bistecca. Tu pensi che non dovrei farlo e mi comunichi che se lo faccio mi disapprovi. Io prendo atto del fatto che pensi non dovrei farlo, me ne frego della tua approvazione (ne faccio a meno) e mi mangio la bistecca lo stesso.
Alla fin fine non mi pare così complicato... il concetto intendo.
E sai io sono un po' tarlucca e faccio fatica
Scherzi a parte ho capito come usi la parola ho solo detto che la parola stessa non mi piace, non mi pare così complicato nemmeno a me
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Vecchio 24-03-2011, 17.38.50   #59
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Ma se fosse cosi' non saresti dipendente ed il problema non si porrebbe neppure .
Non e' importante che tu riesca o meno a fare quello che vuoi quanto la condizione in cui matura la tua volonta' di fare o non fare .
Perche' non saprai mai se effettivamente hai avuto liberta' di fare o se invece hai fatto quello che hai fatto per condizionamento .
Non saprai mai se hai fatto una scelta veramente libera o sei sei stato costretto a quella scelta anche solo perche' ti sei opposto ad un condizionamento .

L'unica cosa che puoi fare e' accettare un condizionamento rispetto ad un altro una dipendenza rispetto ad un'altra sulla base di determinate valutazioni .
Anche il distacco e' una scelta che dipende da un attaccamento possibile sicche' e' a sua volta condizionato dal suo contrario .
Ho capito adesso cosa volevi dire, e messa in questi termini hai ragione, ma se solo mi fermo a scegliere secondo me ho già fatto un passo avanti se già so che devo fare attenzione perchè ho questo tipo di problema quello che conta è lavorarci, non subirla passivamente almeno, non il risultato che magari arriverà nel tempo, almeno così credo
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Vecchio 24-03-2011, 17.57.11   #60
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Fregare è qualcosa che fa attrito. Anche quando indica rubare... è come grattare.

Io voglio mangiare una bistecca. Tu pensi che non dovrei farlo e mi comunichi che se lo faccio mi disapprovi. Io prendo atto del fatto che pensi non dovrei farlo, me ne frego della tua approvazione (ne faccio a meno) e mi mangio la bistecca lo stesso.
Alla fin fine non mi pare così complicato... il concetto intendo.
Giusto, finchè non si scade nel comportamento opposto. Se ci pensi bene è anche quello che fa ogni politico, se ne frega del nostro pensiero, e di quello che pensiamo, se stiamo bene o se stiamo male.

Quindi a quel punto deve subentrare un equilibrio tra essere distaccati, e rimanere centrati obbiettivamente, su quali messaggi ci da l'altro e avere la possibilità di scegliere se fregarsene, oppure se cogliere qualche spunto interessante.
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Vecchio 24-03-2011, 18.40.40   #61
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Uhm...il concetto di Ray è chiarissimo, allora perchè mi areno?

Ecco, c'è un problema di movimento mi pare. Metto in sequenza alcune cose che ho pensato.

.Più sù Luke diceva che ci vorrebbe una direzione interiore da seguire.
.Il giudizio degli altri se è negativo ci blocca, ci frena.
.La necessità dell'approvazione in genere non dipende dai contenuti dell'approvazione in sè ma dal gesto, dall'energia che ne traiamo. (quanto poco mi soffermo su quanto mi vien detto, l'importante è che mi sia stato detto...)

Il fregarsene di Ray non è impossibile, anche se io stessa lo considero un pò utopico se non si è illuminatoni...e la fregatura è qui, penso, quando facciamo attrito dentro invece di farlo fuori , per buona parte perchè abbiamo imparato ad ignorarci.

Penso che sapere se si è sati liberi di scegliere o meno sia un passo dopo, prima c'è la ribellione, una seconda adolescenza ( o una prima mai risolta ) che forse con il concorrere dell'età può assumeretoni più pacati, forse no.

Eh si, mi sà che il taglio netto, almeno dentro, è sostanzialmente necessario, checchè succeda, anche se si innalza un muro di sbarramento. Si può girarci intorno, si? L'importante è muoversi. Altrimenti per recuperare energia si torna nel giochino..

Qualcuno mi può approvare o disapprovare per favore?

grazie
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Vecchio 24-03-2011, 18.50.08   #62
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Se dipendo dal giudizio di qualcuno e' perche' quel qualcuno e' cio' che vorrei essere
.



Nooo dai, dimmi di no, non sempre, non può essere, ti prego ......

adesso si che mi gira la testa davvero.
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Vecchio 24-03-2011, 19.04.23   #63
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Nooo dai, dimmi di no, non sempre, non può essere, ti prego ......

adesso si che mi gira la testa davvero.
Dai non ti sconvolgere :
va bene se correggo e dico che vorresti essere COME lui :quello di cui il giudizio ti interessa e non Lui?
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Vecchio 24-03-2011, 19.15.01   #64
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Scusa Daf se non quoto ma volevo dirti: vogliamo parlare di quanto è bello essere approvati?
No perchè non ce lo nascondiamo è una cosa stratosferica!
E' il nonplusultra per la mia pigrizia: se mi approvano non devo fare niente! Pensa che c...o
Invece se mi disapprovano ho da fatica' E niente benessere!
Se poi è una persona a cui tieni parecchio, perchè ti piace o perchè la stimi, o perchè la vorresti conquistare ad approvarti: è come mangiare il cioccolato da la stessa intensità, anzi di più mi si ingrassa l'IP ed è goduriosa la cosa. Ti da una sorta di energia per star bene dentro forse scarica anche qualche droga endogena perchè stai bene, ti senti bene e non devi neppure muoverti pensa un po'! Vai bene così come sei! Un vuoto che si riempie senza muoversi è piacevole.
Ecco li a cosa bisogna andare contro!
Il guaio è stato diventare dipendente da questa goduria è come una droga la vuoi e la rivuoi, devi riempire e per riempire continui a vuotare e quindi ti trovi sempre vuota.
Il guio è quando ti stai disintossicando ed arriva dell'approvazione non cercata è come uno che si sta disintossicando ed è puliito questa cosa è peggiore di prima, non sai bene cosa fare con questa cosa un po' entra automaticamente l'altra la tieni lì quasi sentendi in colpa: "no, non posso prenderla non posso ho deciso che non devo più! E sei li ferma con in mano sta approvazione che scotta quasi immobile.....
Melodrammatica eh
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Vecchio 24-03-2011, 19.33.19   #65
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Dai non ti sconvolgere :
va bene se correggo e dico che vorresti essere COME lui :quello di cui il giudizio ti interessa e non Lui?

No m'inquieta uguale perchè io come Lei non voglio essere, nè come Lui, ma in parte si, o forse no...ecchepp..atate bollite
Hahaha

Ma forse questa è la prima volta che lo vedo, ho sempre considerato la dipendenza nei meri confini dell'appagazione.

Si Gri, l'approvazione è un crescendo di goduria, mica per niente le chiamano pippe...
Credo inoltre che un modo per ottenerla si trova sempre, anche se con dei surrogati, minori sono e maggiori probabilità hai di arrivare al nocciolo della questione. Anche perchè questo tipo di dipendenza, correggetemi se sbaglio, viaggia sempre insieme a qualcos'altro, che sia abbandono o controllo o ansia da prestazione (ahah sempre in tema..) e via dicendo per cui i confini si sfumano comodamente togliendo visuale.

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Vecchio 24-03-2011, 19.37.49   #66
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Dai non ti sconvolgere :
va bene se correggo e dico che vorresti essere COME lui :quello di cui il giudizio ti interessa e non Lui?

Questo non lo so...mi irrita il giudizio negativo ricevuto da persone delle quali non apprezzo granchè...
In me stesso ho notato che la maggior o minore dipendenza dai giudizi, quindi la maggior o minor fatica a staccarmene dipende da:

-utilità concreta che una persona mi può dare, tipo il giudizio dei genitori, come se una loro non approvazione mi facesse venir fuori una paura atavica di essere abbandonato da loro a morire di fame.

- capacità del giudizio, critica, non approvazione di "vivificare" in me la presenza di una o più parti che sarebbero volute esistere e non hanno potuto, alcune in particolare. In questi casi più che la persona che mi dà il giudizio è l'effetto dentro di me, dentro alcuni me non manifesti che guardo e quindi anche la persona di cui ho meno stima in assoluto potrebbe essere in grado di colpirmi là.
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Vecchio 24-03-2011, 19.39.40   #67
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Giusto, finchè non si scade nel comportamento opposto. Se ci pensi bene è anche quello che fa ogni politico, se ne frega del nostro pensiero, e di quello che pensiamo, se stiamo bene o se stiamo male.
Ma qui si stava parlando di fregarsene dell'opinione altrui in caso di dipendenza Astral, mica di fregarsene dell'altro, di come sta etc.. son cose distinte, imparare a scegliere da soli, senza dipendere dall'esterno è una grossa conquista, ma questo non significa non ascoltare l'altro, valutare quello che ci dice etc... altrimenti si diventa solo cocciuti come muli

In prima battuta pero' è importantissimo quell'attrito (fregarsene), perchè ci aiuta a cambiare, a diventare un po' più indipendenti.
E come ha notato Edera, non è indolore, si sente tensione (ma è sana anche se tocca reggerla )soprattutto se si è abituati a dipendere dall'opinione altrui.

Un esempio potrebbe essere: voglio fare un lavoro che mi piace, tutti lo reputano strano, e nessuno mi appoggia, anzi mi sconsigliano, ma io sono certa che sia il lavoro che voglio fare... vado avanti e magari dopo qualche tempo quel lavoro inizia a fruttare... e faccio un lavoro che mi piace! La dipendenza dall'opinione altrui porta a mollare il desiderio e a seguire quello che dicono gli altri, anche se non è la cosa giusta per me.

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....
Il fregarsene di Ray non è impossibile, anche se io stessa lo considero un pò utopico se non si è illuminatoni...e la fregatura è qui, penso, quando facciamo attrito dentro invece di farlo fuori , per buona parte perchè abbiamo imparato ad ignorarci.
Non è utopico Daf, è fattibile, solo che è un po' doloroso, per via di quell'attrito interno... va fatto un po' per volta, cominciando dalle piccole cose, nella misura in cui è nelle nostre possibilità, ma secondo me è l'unico modo per liberarsi da questo tipo di dipendenza.

Ultima modifica di RedWitch : 24-03-2011 alle ore 19.41.22. Motivo: non ho ancora letto gli ultimi di Daf e Luke
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Vecchio 24-03-2011, 19.51.30   #68
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Non è utopico Daf, è fattibile, solo che è un po' doloroso, per via di quell'attrito interno... va fatto un po' per volta, cominciando dalle piccole cose, nella misura in cui è nelle nostre possibilità, ma secondo me è l'unico modo per liberarsi da questo tipo di dipendenza.

Sisi, hai ragione, qualche piccolo passetto l'ho anche fatto ma ci sono dei momenti, magari di maggior stanchezza o sfiducia in cui si è meno protetti e c'è la fiammata di ritorno non prevista che bruciazza le aluzze. Allora ricomincio a pensare che sia utopico ma mi consola avere la conferma da quello che scrivete che non è un passaggio tipo "e bon, risolto, daci un occhio ogni tanto ma sei a posto" anzi, tendenzialmente la tensione và ad aumentare e quindi và maggiormente gestita, e fà più male...come per la dieta

Il che mi pone di nuovo di fronte al solito quesito.
Ma lo voglio davvero?
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Vecchio 24-03-2011, 20.03.18   #69
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-utilità concreta che una persona mi può dare, tipo il giudizio dei genitori, come se una loro non approvazione mi facesse venir fuori una paura atavica di essere abbandonato da loro a morire di fame.
Ah come ti capisco. Ma pensa per un attimo alla frase di Nike e prova a dire che allora vuoi essere come loro..vedi che effetto...però alla fine non è tutto sbagliato perchè se i genitori garantiscono la vita voler essere come loro (come produttori di sostentamento) è solo sacrosanto, essere come loro su tutto no, quello va mediato.
Ray una volta ha scritto che bisognerebbe chiedersi se sono persone che frequenteremmo, non avevo capito bene il senso della cosa ma adesso mi pare un pò più chiara.

Se non ci sentissimo vincolati per nascita e necessità da queste persone (io poi che ne ho uno assente...hai voglia...gli corro dietro da una vita..ma corro dietro ad un'immagine che non è per nulla reale) gli correremmo così dietro?
Perchè desiderare l'approvazione di persone che a un livello superficiale non riteniamo "degne" indica che comunque in qualche parte una certa stima c'è, non fosse che perchè ci fanno vivere. Non ne siamo distaccati.

Forse perchè sono gli unici riferimenti forti che abbiamo incontrato.


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- capacità del giudizio, critica, non approvazione di "vivificare" in me la presenza di una o più parti che sarebbero volute esistere e non hanno potuto, alcune in particolare. In questi casi più che la persona che mi dà il giudizio è l'effetto dentro di me, dentro alcuni me non manifesti che guardo e quindi anche la persona di cui ho meno stima in assoluto potrebbe essere in grado di colpirmi là.
Cioè stai come cercando qualcuno che ti autorizzi ad essere esattamente come sei senza dover negare nessuna parte di te?
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Ma se fosse cosi' non saresti dipendente ed il problema non si porrebbe neppure .
Invece se si crea attrito è proprio perchè soffri della dipendenza e come descriveva benissimo Luke come esperienza personale, si generano anche sensi di colpa. Tutti elementi fondamentali per osservare i reali meccanismi dei quali siamo dipendenti e quindi risolverli davvero senza più il bisogno di trasferirli altrove. Tutto ciò che emerge da quell'attrito, nei limiti della tolleranza di ognuno, è tutto materiale da lavorare ed impastare e cucinare.
Quote:

Non e' importante che tu riesca o meno a fare quello che vuoi quanto la condizione in cui matura la tua volonta' di fare o non fare .
Perche' non saprai mai se effettivamente hai avuto liberta' di fare o se invece hai fatto quello che hai fatto per condizionamento .
Non saprai mai se hai fatto una scelta veramente libera o sei sei stato costretto a quella scelta anche solo perche' ti sei opposto ad un condizionamento .
Se applichi l'opposizioni e successivamente una osservazione si che è possibile stabillire quale sia la tua reale volontà. Il fatto è che non è ancora chiaro il termine fregare, fare attrito, due bastoncini che si fregano creano scintille e poi fuoco.

Bisogna proprio volersi sacrificare.
Quote:


L'unica cosa che puoi fare e' accettare un condizionamento rispetto ad un altro una dipendenza rispetto ad un'altra sulla base di determinate valutazioni .
Anche il distacco e' una scelta che dipende da un attaccamento possibile sicche' e' a sua volta condizionato dal suo contrario .

L'accettazione ed il distacco sono un sentire non un fare.
Non posso decidere di accettare, è un sentire che nasce come conseguenza di un lavoro di smaltimento.
Non è quindi l'unica cosa che posso fare, prima che ce sono altre di cose da fare per evitare che una dipendenza si trasferisca a favore di un'altra che viene in quel caso solo repressa.
Insomma non smetto realmente di fumare se inizio a mangiare il doppio di prima o se mi metto una liquirizia in bocca a vita.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 25-03-2011, 11.23.07   #73
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Abbiamo detto che l'attrito è generato da questo fregamento, però non vive di luce propria, ha bisogno per essere mantenuta viva la fiamma della nostra attenzione. Quindi se da una parte ci da una spinta iniale l'opposizione ad un meccanismo di dipendenza, poi deve essere mantenuta con l'impegno a voler solvere. Per cui è un ottimo modo per svegliarsi e rimanere svegli.
Gurdi li chiamava Shock coscienti.
Ecco perchè, molti lo riconosceranno, spessissimo accade che ci creiamo attriti e tensioni (litigi o semplici dissapori) con chicchesia proprio per destarci, per crearci tensioni, la tensione è elettricità.

Stessa cosa il fregarsene. E' una tensione autogenerata al fine di, andando alla sostanza, Vivere davvero ed essere noi stessi.

Sarà forse utile riprendere la discussione sulle tensioni.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 25-03-2011, 11.55.41   #74
nikelise
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Stessa cosa il fregarsene. E' una tensione autogenerata al fine di, andando alla sostanza, Vivere davvero ed essere noi stessi.
Mi basta questa frase per dissentire .
Dissento che chi se ne frega vive davvero e vive se stesso : vive una reazione di rigetto che e' in se stesso e strettamente legata al condizionamento che ha .
C'e' tutta una parte del lavoro che manca col '' fregarsene'' che sta nell'accettazione e nel confronto con l'altro che poi e' l'altro in noi stessi.

Ma se si vuole partire dal fregarsene per , intanto , uscire da situazioni di assoggettamento psicologico potrebbe forse andare ma questo e' un altro discorso ,e' un rompere vecchi schemi per formarne di nuovi .
Vedi le contestazioni degli adolescenti che oggi arrivano ben piu' avanti nell'eta' , non sono mica manifestazioni di indipendenza anzi .
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Vecchio 25-03-2011, 12.25.50   #75
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L'accettazione ed il distacco sono un sentire non un fare.
Non posso decidere di accettare, è un sentire che nasce come conseguenza di un lavoro di smaltimento.
Non è quindi l'unica cosa che posso fare, prima che ce sono altre di cose da fare per evitare che una dipendenza si trasferisca a favore di un'altra che viene in quel caso solo repressa.
Insomma non smetto realmente di fumare se inizio a mangiare il doppio di prima o se mi metto una liquirizia in bocca a vita.
Scusa eh Sole ma sto sinceramente cercando di seguirti senza pregiudizi ne altro e ora andrò per forza sul mio personale perchè altrimenti non saprei come spiegare perchè il vissuto è l'unica cosa che riesco a capire.
Anzi prima mi domando se vi è una differenza tra quanto andrò a raccontare e invece se lo facessi adesso.
In pratica dopo aver avuto l'infanzia e l'adolescenza che ho avuto mi è venuto spontaneo fregarmene degli altri, c'era prima di tutto il mio benessere psicofisico, c'era c'era tensione ma stavo bene.
Beh dopo tanti anni che è successo?
Si sono generati sensi di colpa che non avevo mai avuto ma tali da farmi fare un bel booom.
Ora tu dirai dovevi distaccarti da i sensi di colpa, ma non so perchè se prima c'ero riuscita da quel momento non è più stato possibile anzi è avvenunto un crescendo inarrestabile.
Alla luce della mia esperienza di vita, ho smesso di vivere fregandomene degli altri che è vero che genera attrito tanto al punto che poi puoi fare booom, perchè mi si è generato dentro qualcosa che me lo impedisce è come se quella parte di me non esistesse più, la realizzatrice di quel modo di essere.
Io ho smesso di fumare ed era una dipendenza inizialmente per un paio di mesi mi sono gettata sul cibo come anestetico al dolore alla frustrazione ma che ti posso assicurare non passava comunque ma era un modo di provarci tant'è che poi sono ritornata a mangiare come poco come prima, ma nn dimagrisco uguale perchè è come se avessi fatto un baratto.
Invece l'altro non è stata una scelta è avvenuto da se, automaticamente.
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