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Vecchio 25-02-2007, 21.52.27   #51
'ayn soph
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Si ma tra il bene e il male qual'è... o meglio chi è la resistenza?
tra il bene e il male la resistenza è intrinseca negli oggetti
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Vecchio 25-02-2007, 22.07.24   #52
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Vuol dire che non hai mai resistito a nulla... ma dai... non sarai mica una bandierina al vento?
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Vecchio 25-02-2007, 22.24.24   #53
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Vuol dire che non hai mai resistito a nulla... ma dai... non sarai mica una bandierina al vento?
continui ad equivocare ho resistito e come, ma non si tratta di vittoria, se poi la bandierina fosse bianca potrebbe allora essere usata per molteplici funzioni.
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Vecchio 25-02-2007, 22.32.40   #54
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Io non ho parlato di vittorie (o perdite, perchè poi saremmo da capo) ma del fatto che in certi processi siamo noi la resistenza
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Vecchio 25-02-2007, 22.39.11   #55
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Io non ho parlato di vittorie (o perdite, perchè poi saremmo da capo) ma del fatto che in certi processi siamo noi la resistenza
la resistenza non può esistere perchè trattasi di stato dell'essere e una posizione o la conquisti e allora non hai più resistenze o la subisci e allora hai resistenze tipo tiro alla fune.
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Vecchio 26-02-2007, 00.12.56   #56
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Non posso dirti altro che provare a conquistare questa posizione... chissà se dopo aver passato un pò di tempo a cercarla capirai quello che sto dicendo, o forse arriverai a trovarla, ma non credo che tu ne sarai contento.
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Vecchio 26-02-2007, 00.50.29   #57
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Non posso dirti altro che provare a conquistare questa posizione... chissà se dopo aver passato un pò di tempo a cercarla capirai quello che sto dicendo, o forse arriverai a trovarla, ma non credo che tu ne sarai contento.
di certo la posizione a cui alludi non è quella a cui intendo
e cmq a quella in cui sono invece ne sono contento.
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Vecchio 30-03-2010, 16.27.39   #58
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Si ma tra il bene e il male qual'è... o meglio chi è la resistenza?
La resistenza è l'uomo e a questo punto mi viene da pensare che l'uomo debba imparare a far massa. Debba cioè rendersi il conduttore e distributore delle forze, delle due correnti contrastanti. Il bene e il male in questo caso, equilibrate nello stesso potenziale energetico e distribuito.
In altre parole, io credo che se dentro di me ammetto che c'è 100 di bene devo inevitabilmente ammettere ed accettare che c'è un 100 di male. Solo così posso iniziare a capire come mettere a terra la carica. E viceversa.

C'è una frase che spesso sentiamo e cioè che la maggior forza del male è quella di far credere al mondo che non esiste. Quanti di noi hanno dubbi di avere una parte di bene in loro... la sentono la vivono. Ma quanti hanno sentito il male muoversi dentro l'animo? Questo non sentirlo può impedire all'uomo di evolvere. Sembra paradossale... ma mi azzardo a dire che questa è la mossa più geniale dell'azione del male che tende alla materia.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 30-03-2010, 22.30.11   #59
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La resistenza è l'uomo e a questo punto mi viene da pensare che l'uomo debba imparare a far massa. Debba cioè rendersi il conduttore e distributore delle forze, delle due correnti contrastanti. Il bene e il male in questo caso, equilibrate nello stesso potenziale energetico e distribuito.
In altre parole, io credo che se dentro di me ammetto che c'è 100 di bene devo inevitabilmente ammettere ed accettare che c'è un 100 di male. Solo così posso iniziare a capire come mettere a terra la carica. E viceversa.

C'è una frase che spesso sentiamo e cioè che la maggior forza del male è quella di far credere al mondo che non esiste. Quanti di noi hanno dubbi di avere una parte di bene in loro... la sentono la vivono. Ma quanti hanno sentito il male muoversi dentro l'animo? Questo non sentirlo può impedire all'uomo di evolvere. Sembra paradossale... ma mi azzardo a dire che questa è la mossa più geniale dell'azione del male che tende alla materia.
In qualche modo convengo.
Vorrei dire che è vero che se abbiamo 100 in bene, abbiamo 100 in male, ma soprattutto lo dovremmo vedere e andare a scovarlo la dove si trova. E' la maggiore lucentezza che può incidere meglio sul buio e mi sembra anche un contro senso dire che non ci accorgiamo del buio, e allora come potremmo salire verso la luce? Il male si sente sempre ma siccome sono abituato a identificarlo in maniera molto grossolana, quando vado verso la luce allora mi potrebbe sfuggire quel particolare che prima non consideravo tale, data il mio essere più vicino alla terra, a quelle forze arimaniche di cui si diceva.
Quindi l'indicazione di essere scaltri come colombe (cito a braccio) mi pare molto pertinente in questo caso. Quello che ci potrebbe frenare è in primis la pesantezza del corpo intendo anche a livello alimentare, ma soprattutto mentale e di cuore.
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Vecchio 01-04-2010, 00.04.01   #60
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Forse stava bene anche nella discussione sul doppio arimanico, ma metto qua data la linea più generale. Vi riporto un passo che a mio avviso, sul tema che stiamo discutendo, pone dei concetti particolarmente interessanti i quali, se esplorati, possono forse aprire un po' di più la mente su questa faccenda.
Il passo è tratto dalla "Lettera Filosofica (molto apprezzata da quanti si compiacciono delle verità ermetiche)" di Michele Sendivogius, alchimista.

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Gli Spiriti maligni, che sono i diavoli, godono artificiosamente degli elementi nelle cose elementate per rovinarle, e soprattutto lo fanno con l'uomo (nel quale odiano l'immagine dell'Eterno), che cercano, con invidia malvagia, di corrompere, annientare ed immergere nelle tenebre; però, siccome le tenebre non servono che a rendere più evidente e più bello il fulgore della luce, così la loro nera malizia non serve che ad esaltare ancora di più la bontà e la luminosità dell'Onnipresente, che li fa cooperare, persino nella loro dannazione e loro malgrado, alla glorificazione della Giustizia e della Gloria del suo potere infinito, con la loro vana ed inutile resistenza.
Ora, i toni usati sono quelli cattolici, ma si tratta dell'intonazione dello strumento. Se si cerca di sentire la musica al di là di questo ci sono un paio di questioni a mio avviso per nulla banali.
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Vecchio 01-04-2010, 00.08.46   #61
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Forse stava bene anche nella discussione sul doppio arimanico, ma metto qua data la linea più generale. Vi riporto un passo che a mio avviso, sul tema che stiamo discutendo, pone dei concetti particolarmente interessanti i quali, se esplorati, possono forse aprire un po' di più la mente su questa faccenda.
Il passo è tratto dalla "Lettera Filosofica (molto apprezzata da quanti si compiacciono delle verità ermetiche)" di Michele Sendivogius, alchimista.


Ora, i toni usati sono quelli cattolici, ma si tratta dell'intonazione dello strumento. Se si cerca di sentire la musica al di là di questo ci sono un paio di questioni a mio avviso per nulla banali.
Ha a che fare con elementali, ovvero con le mere risorse energetiche della natura presenti nell'uomo?
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Vecchio 01-04-2010, 00.14.43   #62
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Ha a che fare con elementali, ?
Si, ha a che fare.
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Vecchio 01-04-2010, 00.19.40   #63
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Si, ha a che fare.
Allora non dovrebbe essere tanto complicato, la forza elementare è quella che ci sopravvive alla nostra morte c'è una leggera traccia di vita identificabile appunto in questa energia che immagino derivi direttamente dalla terra, come tutto il resto di vita che in essa staziona.
Ma se ho capito bene, ci sono altre strutture che sono superiori a tale forza che la renderebbero in effetti neutra o diciamo inattiva e queste si sviluppano solo nel momento in cui in noi è nata la vita. Mi fermo qui per conferma.
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Vecchio 03-02-2012, 20.39.50   #64
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.. se è nera trattiene tutta la gamma... etc etc
...in termini dualistici in ognuno di noi (e della collettività, del pianeta, dell'universo etc etc) c'è un 50% per cento di bene ed un 50% di male... poi quale manifestiamo è un altro discorso....
Certo l'esempio bianco nero fa pensare... per manifestare il bianco in teoria bisogna trattenere il nero...

In questo modo trascendiamo la relatività perchè non teniamo conto della percezione di chi ci si trova di fronte, ma cerchiamo di manifestare il bene (o il male dipende dalle intenzioni) in maniera oggettiva (assoluta anche ).

Altro spunto.... negli esempi sopra ho parlato di colori ed oggetti con dinamiche puramente meccaniche rispetto a noi... ed ho parlato di dinamiche umane (o di entità) con possibilità di controllo...

Riprendo qui il discorso iniziato in Esperienze, trattenere il nero da quanto ho capito è positivo perchè mi permette di manifestare il bene che c'è in me, ma trattenere il nero potrebbe anche significare di non riconoscerlo, di non accettarlo così che quando mi appare manifesto in avvenimenti di crudeltà mi fa star male quasi patologicamente, è possibile?

Le dinamiche umane con possibilità di controllo arrivo a concepirle mi sfuggono completamente quelle appartenenti ad Entità, quali Entità?
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Vecchio 03-02-2012, 22.25.03   #65
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ma trattenere il nero potrebbe anche significare di non riconoscerlo,
No è il contrario, se lo trattieni è perchè lo riconosci come tale o almeno cerchi fino a che ce la fai
Quote:


di non accettarlo così che quando mi appare manifesto in avvenimenti di crudeltà mi fa star male quasi patologicamente, è possibile?
infatti se lo accetti in te (quindi non lo reprimi giù nell'inconscio) lo vedi come tuo e imparando a contenerti poi alleni i muscoli che non ti faranno esplodere fuori il male quando ne vedrai o ne subirai
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Vecchio 03-02-2012, 22.38.41   #66
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Tutti i cammini spirituali, eccetto il satanismo, dicono che noi dobbiamo aspirare al bene supremo che è Dio. Mi domando quindi sto 50% del male a che serve, per darci libero arbitrio, o perchè siamo umani?
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Vecchio 03-02-2012, 23.14.02   #67
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Tutti i cammini spirituali, eccetto il satanismo, dicono che noi dobbiamo aspirare al bene supremo che è Dio. Mi domando quindi sto 50% del male a che serve, per darci libero arbitrio, o perchè siamo umani?
In senso lato a stare dentro la dualità e in senso esoterico ad usarlo e a non esserne usati (mentre per il libero arbitrio invece dovremmo svilupparlo)
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Vecchio 04-02-2012, 12.50.39   #68
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ci riflettevo ieri sera.
Vuoi per codardia, per egoismo o chessò io, non riesco assolutamente a vedere immagini di violenza pura, di male inflitto ad animali, violenze contro anziani.
Anche perchè ritengo che due persone che si picchiano in modo violento non abbiano nulla a che fare con il Male.
Questo è manifesto quando si genera contro deboli ed indifesi, animali, anziani, bambini..
Questo non riuscire a vedere è una limitazione?
Il mio cinismo mi permette di vedere molte cose senza che questo intacchi la mia corazza, ma il Male la sfonda letteralmente e mi destabilizza...
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 04-02-2012, 12.53.52   #69
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Beh credo sia positivo, sarebbe peggio se tu godessi nel vedere queste immagini, o se ne rimanessi indifferente.
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Vecchio 04-02-2012, 16.46.45   #70
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Tutti i cammini spirituali, eccetto il satanismo, dicono che noi dobbiamo aspirare al bene supremo che è Dio. Mi domando quindi sto 50% del male a che serve, per darci libero arbitrio, o perchè siamo umani?
Potresti riconoscere il bene senza il male?
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Vecchio 04-02-2012, 17.21.39   #71
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Questo non riuscire a vedere è una limitazione?
Il mio cinismo mi permette di vedere molte cose senza che questo intacchi la mia corazza, ma il Male la sfonda letteralmente e mi destabilizza...
Se non si è pronti ad affrontare certe forze si rischia di rimanerne invischiati e coinvolti pensando di combatterlo ma usando sempre la stessa polarizzazione del male. Può essere che il non voler guardare possa essere una sorta di difesa verso qualcosa che dorme dentro e che fa paura. Può essere una difesa inconscia per non riconoscere il male che è dentro di noi. E' inevitabilmente dentro di noi perchè siamo nella dualità e meno male che c'è altrimenti non avremmo scelta in questo mondo.

Presente quando qualcuno manifesta contro una ingiustizia con violenza?
Come diceva Grii bisogna adattarsi a poco a poco per riuscire a trattenere il male e non farsi usare a esso. Se si vuole conoscere se stessi è purtroppo necessario andare incontro a questo aspetto.

Ma non bisogna pensare che solo il male non si riesca a "guardare" perchè anche una grande gioia spessissimo siamo proprio costretti a buttarla fuori per la forza con cui si manifesta. Si saltella, si grida, si racconta a tutto il mondo. Si butta fuori insomma. Questo per dire che contrariamente a ciò che comunemente vogliamo credere di noi... in realtà non siamo capaci neppure di contenere il bene, tanto che non sappiamo riconoscerlo quando lo vediamo. Prendiamo un esempio banalissimo. Un padre che mi da uno schiaffo per svegliarmi lo odierò finchè non avrò la capacità di comprenderlo.
Imparare a guardare il male fuori da noi quindi, ci aiuta a sentirlo dentro di noi.
Questo approccio iniziale però sarebbe meglio trattarlo in Psicologia che in Esoterismo.


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Le dinamiche umane con possibilità di controllo arrivo a concepirle mi sfuggono completamente quelle appartenenti ad Entità, quali Entità?
Magari è sbagliato ma vediamo se riusciamo a cavarne qualcosa. Io Entità la definirei come un agglomerato di forze che si dirigono verso un punto di attrazione. I meccanismi umani si possono pensare anche come formazioni di questi vettori che si muovono verso il nutrimento per la sopravvivenza. Si impara a prendere il controllo di queste forze per non disperdere l'energia che abbiamo a disposizione. Il punto è che non si può controllare nulla che non si conosca.
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Vecchio 04-02-2012, 19.50.26   #72
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Potresti riconoscere il bene senza il male?
Un bambino non ha problemi a riconoscerlo, per esempio, sicuramente il male accentua il bene, credo che se uno ha sempre vissuto nella bellezza, possa godere di tale bellezza, anche se non ha mai visto la bruttezza. Se uno vive nella mediocrità, la bruttezza ti fa vedere questa mediocrità piu bella.

Il male ti aiuta ad apprezzare di piu i mali minori, ma il bene è riconoscibile anche senza male.
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Vecchio 04-02-2012, 20.08.55   #73
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Un bambino non ha problemi a riconoscerlo, per esempio, sicuramente il male accentua il bene, credo che se uno ha sempre vissuto nella bellezza, possa godere di tale bellezza, anche se non ha mai visto la bruttezza. Se uno vive nella mediocrità, la bruttezza ti fa vedere questa mediocrità piu bella.

Il male ti aiuta ad apprezzare di piu i mali minori, ma il bene è riconoscibile anche senza male.

Come puoi riconocere la povertà se non sei mai uscito dal palazzo del Re?
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Vecchio 04-02-2012, 20.11.06   #74
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. Può essere una difesa inconscia per non riconoscere il male che è dentro di noi. E' inevitabilmente dentro di noi perchè siamo nella dualità

Come diceva Grii bisogna adattarsi a poco a poco per riuscire a trattenere il male e non farsi usare a esso. Se si vuole conoscere se stessi è purtroppo necessario andare incontro a questo aspetto.



Magari è sbagliato ma vediamo se riusciamo a cavarne qualcosa. Io Entità la definirei come un agglomerato di forze che si dirigono verso un punto di attrazione. Il punto è che non si può controllare nulla che non si conosca.
Trattenere il Male che c'è in noi ci dovrebbe portare ad affrontarlo gradualmente ma se non riesco a riconoscerlo dentro di me qual è la via per farlo emergere? non che mi senta solo buona, no, ma per me il Male è un' Entità malvagia della stessa forza del Bene, come potrei trovarla in me, così come non vi ritrovo il Bene? queste forze di cui mi parli possono essere Entità buone e cattive dunque ed entrambe giocano una lotta senza quartiere e nella logica universale dovrebbero essere sempre pari per mantenere l'equilibrio
dell'Assoluto. Il Bene ci è più facile accettarlo e dunque il Male tendiamo a nasconderlo, a reprimerlo in fondo al nostro io fino al pun to di non riconoscerlo più, di non avermne più la percezione, ma tutto questo processo non è positivo?
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Vecchio 04-02-2012, 23.33.31   #75
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Come puoi riconocere la povertà se non sei mai uscito dal palazzo del Re?
Però puoi riconoscere che esiste la ricchezza, anche se hai provato sempre povertà. Se qualcosa può valere per un opposto non vale necessariamente per l'altro. A meno andando per logiche.

Il palazzo del re è la ricchezza assoluta, quindi ovviamente non si può conoscere la povertà, ma si ha la consapevolezza di essere ricchi. Quando non la si ha, beh è quello che è successo con la caduta di adamo.

Comunque noi prendiamo sempre i casi estremi.

Per essere fedele non devo aver necessariamente prima dovuto sperimentare l'adulterio.

Il problema è che noi non apprezziamo quello che abbiamo nel bene, e allora il male ce lo fa ricordare.
Bisogna apprezzare la salute, quando c'è la salute, e non aspettare di avere una malattia.
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