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Vecchio 08-09-2006, 12.10.52   #51
griselda
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Giacomo è citato spesso nei vangeli come fratello di Gesù.
Altre informazioni le puoi trovare qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_il_Giusto
Certamente questo passo del vangelo di Tommaso è un po' oscuro... come altri...
Io però prendo in considerazione solo i vangeli canonici, per motivi che si potrebbe aprire una discussione a parte, se interessa....

ciao
Grazie infinite del link
A me interessa...
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Vecchio 08-09-2006, 14.21.37   #52
Ray
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Su sta cosa di Giacomo fratello di Gesù è stato molto discusso... il link riporta bene... è inutile che ripeto.

Volevo solo porre l'accento su un aspetto che, seppur banale, viene spesso poco considerato.

Fratello = appartenente alla Fratellanza.

Non sto dicendo che non fossero figli degli setssi genitori, sto dicendo che la questione della consanguineità è, dal mio modo di vedere, poco importante. Si può essere fratelli anche senza essere consanguinei (e viceversa) anche se, alla fin fine, siamo tutti consanguinei no?
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Vecchio 19-10-2006, 15.01.06   #53
Sole
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In Principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio,
e il Verbo era Dio.
Egli era in Principio presso Dio.
Sembra un pò la sintesi dell'opera al nero.
La negrito è la discesa e la fecondazione dell'uomo e cosa è la cosmogonia nel microcosmo se nn la discesa nelle viscere più profonde dell'uomo?
Il messaggio sembra avere (come sempre) una doppia valenza macro/micro intendendo l'Uomo come la rappresentazione micro del Cosmo macro.
Se nel Cosmo è il raggio di creazione che discende e feconda la materia .. così nell'uomo è la discesa volontaria nel nero abisso per la risalita al bianco.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 21-10-2006, 09.55.02   #54
stella
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Sembra un pò la sintesi dell'opera al nero.
La negrito è la discesa e la fecondazione dell'uomo e cosa è la cosmogonia nel microcosmo se nn la discesa nelle viscere più profonde dell'uomo?
Il messaggio sembra avere (come sempre) una doppia valenza macro/micro intendendo l'Uomo come la rappresentazione micro del Cosmo macro.
Se nel Cosmo è il raggio di creazione che discende e feconda la materia .. così nell'uomo è la discesa volontaria nel nero abisso per la risalita al bianco.
L'uomo è la rappresentazione micro del cosmo...
In effetti ciò che l'uomo cerca è già dentro di lui... nel suo nero abisso...
Se in principio il verbo era presso Dio ed il verbo era Dio e tramite il verbo sono state create tutte le cose, e nel verbo era la vita e la vita era la luce degli uomini ma gli uomini non l'hanno accolta, tutto ciò vuol dire che noi possediamo questa luce dentro di noi e dobbiamo farla emergere... ripetendo nel nostro micro l'opera della creazione, emergendo dall'abisso delle tenebre...
Così almeno la vedo io.
Ciao

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Vecchio 21-10-2006, 15.15.24   #55
sara
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L'uomo è la rappresentazione micro del cosmo...
In effetti ciò che l'uomo cerca è già dentro di lui... nel suo nero abisso...
Se in principio il verbo era presso Dio ed il verbo era Dio e tramite il verbo sono state create tutte le cose, e nel verbo era la vita e la vita era la luce degli uomini ma gli uomini non l'hanno accolta, tutto ciò vuol dire che noi possediamo questa luce dentro di noi e dobbiamo farla emergere... ripetendo nel nostro micro l'opera della creazione, emergendo dall'abisso delle tenebre...
Così almeno la vedo io.
Ciao

Stella,
Non riesco a capire cosa tu voglia dire....
Scrivi bene, ma troppo da filosofa...

Scusami ma è cosi...

Puoi spiegarti meglio per piacere ?

Grazie ciao

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Vecchio 21-10-2006, 19.42.10   #56
Uno
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Originalmente inviato da sara
Stella,
Non riesco a capire cosa tu voglia dire....
Scrivi bene, ma troppo da filosofa...

Scusami ma è cosi...

Puoi spiegarti meglio per piacere ?

Grazie ciao

Sembra che ti crei particolari problemi Stella, è l'unica di cui non riesci a capire i post, sono sicuro che prima o poi capirai, ci sono persone che capiscono prima ed altre che capiscono dopo, la vita in qualche maniera ci fa capire... ci fa mangiare la mela, è meglio mangiarla a piccoli morsi, c'è il rischio di strozzarsi a voler essere ingordi ed insistere troppo.
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Vecchio 28-10-2006, 10.57.59   #57
A92
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azz.. vorrei aggiungere delle cose ma devo rileggermi 3 pagine di messaggi precedenti perche non ne ricordo nemmeno uno -.-


Anzi.. non è ancora il momento di aggiungere nulla.
Dirò che sto studiando/leggendo degli appunti con le varie teorie in merito alla creazione dell'universo, per rialacciarmi al vangelo di giovanni citato all'inizzissimo, teorie Egizane da cui abbiamo tratto noi, ed Indù, che fondamentalmente pare dicano la stessa cosa.
Stando molto sul vago, anche perche temo che la fonte in realtà non approfondisca piu di tanto l'argomento, mi pare di capire che con "in principio" non si intenda un tempo, perchè la visione di tempo nostra (cioè quella euclidea) non è esatta, e comunque non è quella che si intendeva all'epoca in cui sono stati scritti i testi da cui sono tratti i vangeli. Noi viviamo nell'eterno presente, e non in un tempo lineare che scorre. Si tratta solamente di un problema neuro matematico, causa il quale noim percepiamo il tempo come una cosa che scorre, e non come una cosa ciclica che si ripete.

Però "in principio" non deve essere nemmeno un luogo, perche anche il concetto di spazio cosi come lo pensiamo noi deve essere errato. Non ricordo quale scienziato (francese??) diceva che lo "spazio" è solo una parola, che noi crediamo essere una cosa..

Mi pare quindi di capire che la frase "in principio" posse essere interpretata come "In LINEA di principio", in maniera che le scritture ci stessero comunicando come "a grandi linee" funziona la creazione e di conseguenza le leggi che soggiaciono al funzionamento dell'universo. E' quindi come dire "in generale vi era....". Non può trattarsi di un principio "temporale" proprio perche il concetto di tempo lineare fù introdotto piu tardi...

Per quanto riguarda il "Verbo", bisogna ricordare che la parola fu inventata per esprimere una vibrazione corrispondente ad un ben determinato archetipo. Cioè pronunciando la parola si metteva in essere il corrispondente archetipo. Ecco che quindi la parola (il verbo) non aveva significato. Non era una parola con significato, ma solo con corretta vibrazione o tonalità o lunghezza d'onda. Questo mi fa rialacciare mentalmente al concetto di ottave di Gurjieff..

Ora mi fermo perche non so niente e torno a studiare
A92

Ultima modifica di A92 : 28-10-2006 alle ore 11.32.21.
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Vecchio 29-10-2006, 19.36.13   #58
stella
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Originalmente inviato da A92
Noi viviamo nell'eterno presente, e non in un tempo lineare che scorre. Si tratta solamente di un problema neuro matematico, causa il quale noim percepiamo il tempo come una cosa che scorre, e non come una cosa ciclica che si ripete.

Però "in principio" non deve essere nemmeno un luogo, perche anche il concetto di spazio cosi come lo pensiamo noi deve essere errato. Non ricordo quale scienziato (francese??) diceva che lo "spazio" è solo una parola, che noi crediamo essere una cosa..

Mi pare quindi di capire che la frase "in principio" posse essere interpretata come "In LINEA di principio", in maniera che le scritture ci stessero comunicando come "a grandi linee" funziona la creazione e di conseguenza le leggi che soggiaciono al funzionamento dell'universo. E' quindi come dire "in generale vi era....". Non può trattarsi di un principio "temporale" proprio perche il concetto di tempo lineare fù introdotto piu tardi...

Per quanto riguarda il "Verbo", bisogna ricordare che la parola fu inventata per esprimere una vibrazione corrispondente ad un ben determinato archetipo. Cioè pronunciando la parola si metteva in essere il corrispondente archetipo. Ecco che quindi la parola (il verbo) non aveva significato. Non era una parola con significato, ma solo con corretta vibrazione o tonalità o lunghezza d'onda. Questo mi fa rialacciare mentalmente al concetto di ottave di Gurjieff..

Ora mi fermo perche non so niente e torno a studiare
A92
Molto profonde le tue osservazioni...
Le parole "in principio" indicherebbero in linea di principio la creazione e le leggi che la governano e il Verbo una "vibrazione" per mezzo della quale avviene la creazione e la luce...

Però nel prologo del Vangelo di Giovanni queste parole vengono messe in relazione con la venuta nel mondo del Cristo storico:

Giovanni 1:9 Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Giovanni 1:10 Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
Giovanni 1:11 Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
Giovanni 1:12 A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
Giovanni 1:13 i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
Giovanni 1:14 E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.


Quindi io vedrei due livelli in queste parole: Il principio creatore che viene nel mondo per riportare il mondo dalle tenebre alla luce...
Ma che non è più solo una vibrazione o una lunghezza d'onda ma un uomo in carne ed ossa che nasce e che muore...
proprio come noi.

In quanto all'eterno presente, questo da un certo punto di vista è vero, però non si può negare che la storia umana si svolge in un arco di tempo, e anche la venuta fisica di Cristo nel mondo è avvenuta in un dato periodo storico...
L'eterno presente esiste solo per il fatto che noi viviamo solo nel presente e non può essere altrimenti, però abbiamo un passato e ragionevolmente ci aspettiamo un futuro...

Almeno io la vedo così

Ciao
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Vecchio 12-11-2006, 16.21.37   #59
vanessa
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Originalmente inviato da stella
Molto profonde le tue osservazioni...
Le parole "in principio" indicherebbero in linea di principio la creazione e le leggi che la governano e il Verbo una "vibrazione" per mezzo della quale avviene la creazione e la luce...

Però nel prologo del Vangelo di Giovanni queste parole vengono messe in relazione con la venuta nel mondo del Cristo storico:

Giovanni 1:9 Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Giovanni 1:10 Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
Giovanni 1:11 Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
Giovanni 1:12 A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
Giovanni 1:13 i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
Giovanni 1:14 E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.


Quindi io vedrei due livelli in queste parole: Il principio creatore che viene nel mondo per riportare il mondo dalle tenebre alla luce...
Ma che non è più solo una vibrazione o una lunghezza d'onda ma un uomo in carne ed ossa che nasce e che muore...
proprio come noi.

In quanto all'eterno presente, questo da un certo punto di vista è vero, però non si può negare che la storia umana si svolge in un arco di tempo, e anche la venuta fisica di Cristo nel mondo è avvenuta in un dato periodo storico...
L'eterno presente esiste solo per il fatto che noi viviamo solo nel presente e non può essere altrimenti, però abbiamo un passato e ragionevolmente ci aspettiamo un futuro...

Almeno io la vedo così

Ciao
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Vecchio 29-11-2006, 21.36.21   #60
isaefrenk
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Ciao Stella,
io vedo delle contraddizioni in questo che scrivi, dici che Dio è (e sono molto d'accordo) ma che poi Dio è anche il creatore (e non sono più d'accordo).
Se Dio diventa e si identifica in qualcosa non E' più ma diventa altro.
E' su questo altro che sarebbe interessante "filosofeggiare" .
Ciao, secondo me il principio e il verbo, la parola, vengono entrambe da Dio che inizialmente nell'emanare il nostro Cosmo formò un centro ideale e cioè il logos da cui il principio che portò a manifestare in successione le altre cose
Quindi nessun creatore o creato, poichè dal nulla non si crea nulla, ma da Dio in Dio ci fu un'emanazione, tipo una forma pensiero di Dio manifesta.
Dio E' a prescindere dalle sue emanazioni contenute in Lui, è immutabile poichè tutte le varianti contiene, non può nè accrescersi nè sminuirsi altrimenti non sarebbe completo quindi Assoluto o ci sarebbe qualcosa al di fuori di Lui, che ne dite?
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Vecchio 30-11-2006, 23.54.53   #61
Ray
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Dico che in linea di massima mi pare che regga.

E' anche in soldoni quello che si diceva all'inizio del tread (quello che c'è scritto sul Vangelo di Giovanni), solo usando termini diversi. Se ho capito bene voi chiamate Dio l'Assoluto (quindi il Principio del testo), mentre nel testo Dio è appunto interno (come dite voi) al Principio, come anche il Logos (sempre come dite voi).
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Vecchio 01-12-2006, 17.15.19   #62
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Ciao, secondo me il principio e il verbo, la parola, vengono entrambe da Dio che inizialmente nell'emanare il nostro Cosmo formò un centro ideale e cioè il logos da cui il principio che portò a manifestare in successione le altre cose
Quindi nessun creatore o creato, poichè dal nulla non si crea nulla, ma da Dio in Dio ci fu un'emanazione, tipo una forma pensiero di Dio manifesta.
Dio E' a prescindere dalle sue emanazioni contenute in Lui, è immutabile poichè tutte le varianti contiene, non può nè accrescersi nè sminuirsi altrimenti non sarebbe completo quindi Assoluto o ci sarebbe qualcosa al di fuori di Lui, che ne dite?

Si, quel che hai quotato era parte di un discorso più ampio e così messo stona in effetti.
Quando si indica il creatore spesso si dimentica appunto di Chi e Cosa ha emanato il Creatore. Era questo il senso.

quindi il tuo discorso visto da qui è simile al mio.
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Vecchio 01-12-2006, 20.35.28   #63
Kael
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Dio E' a prescindere dalle sue emanazioni contenute in Lui
Quindi il Suo è un Essere a prescindere dall'esistere contenuto in Lui...
Essere ed esistere sono ancora la stessa cosa secondo te?
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Vecchio 01-12-2006, 22.08.38   #64
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kael, Dio è il Tutto, ma prescinde dal tutto, è indipendente da esso e per essere immutabile, completo, perfetto, onnipresente, onnipossente, eterno ecc.... deve per forza prescindere dal relativo o manifesto, altrimenti sarebbe limitato anch'esso dal relativo, pur contenedolo ed essendo in lui. Dio non ha causa, è esattamente come l'essere infatti egli E', ma va oltre l'essere e l'esistere
come noi conteniamo i nostri pensieri, ma non siamo solo i nostri pensieri, è abbastanza chiaro?

Ultima modifica di isaefrenk : 01-12-2006 alle ore 22.17.10.
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Vecchio 01-12-2006, 22.20.36   #65
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Dio non ha causa, è esattamente come l'essere infatti egli E', ma va oltre l'essere e l'esistere
Non può Essere eppure andare oltre l'Essere...
Se ci riflettete un attimo stiamo dicendo la stessa cosa... Dio E', e in quanto Essere va infatti oltre all'esistere...
Quindi un Essere che comprende sia l'esistere che il non esistere...
__________________

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Vecchio 02-12-2006, 07.49.18   #66
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Non può Essere eppure andare oltre l'Essere...
Se ci riflettete un attimo stiamo dicendo la stessa cosa... Dio E', e in quanto Essere va infatti oltre all'esistere...
Quindi un Essere che comprende sia l'esistere che il non esistere...

l'Essere E' uno, quindi tutto esiste.
se tutto non è l'esistenza non può essere

XXXXXXXXXXXXXXXXX

Nota di Uno: per la terza ed ultima volta cancello un link inserito da Isae Frank che non è necessario alla discussione
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Vecchio 13-01-2007, 14.06.54   #67
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Prendo spunto dalla discussione Anima per provare a comprendere un passo del Vangelo che mi ha sempre colpito molto ma che mi è sempre risultato un po' oscuro:

Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?". Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo". Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: "Và a lavarti nella piscina di Sìloe". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva

A prima vista sembrerebbe che l'unica funzione del cieco nato fosse quella di permettere a Gesù di guarirlo, ma non è così, penso che ci sia dell'altro, ed il suo handicap in qualche modo dev'essere legato al discorso sul giorno e la notte... L'equilibrio universale, l'alternarsi costante... e lo stesso Gesù dichiara "poi viene la notte, quando nessuno può più operare", nemmeno lui...
Quindi viene a cadere il discorso fortuna/sfortuna... esse esistono solo dal nostro limitato punto di vista umano. In fin dei conti il cieco nato è stato guarito e finì col vederci, mentre altri, nati sani, sono finiti ammalati o ammazzati. Ma l'equilibrio deve esistere sempre, se esistono i "sani" devono esistere anche gli ammalati o handicappati... se togliamo un braccio alla bilancia viene a cadere inesorabilmente anche l'altro...

Fra l'altro, non serve essere realmente ciechi per non vedere... Ho conosciuto dei ciechi che ci vedevano meglio di altri, erano aperti e ricettivi su molte cose che ad altri con gli occhi aperti spesso sfuggono...

Anche la storia dello sputo sulla terra sarebbe interessante provare a capire... Del fango (acqua + terra) ottenuto grazie alla saliva, umore del corpo che serve a liquefare i cibi, a digerire...
__________________

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Vecchio 14-01-2007, 00.08.50   #68
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Prendo spunto dalla discussione Anima per provare a comprendere un passo del Vangelo che mi ha sempre colpito molto ma che mi è sempre risultato un po' oscuro:

Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?". Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo". Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: "Và a lavarti nella piscina di Sìloe". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva

A prima vista sembrerebbe che l'unica funzione del cieco nato fosse quella di permettere a Gesù di guarirlo, ma non è così, penso che ci sia dell'altro, ed il suo handicap in qualche modo dev'essere legato al discorso sul giorno e la notte... L'equilibrio universale, l'alternarsi costante... e lo stesso Gesù dichiara "poi viene la notte, quando nessuno può più operare", nemmeno lui...
Quindi viene a cadere il discorso fortuna/sfortuna... esse esistono solo dal nostro limitato punto di vista umano. In fin dei conti il cieco nato è stato guarito e finì col vederci, mentre altri, nati sani, sono finiti ammalati o ammazzati. Ma l'equilibrio deve esistere sempre, se esistono i "sani" devono esistere anche gli ammalati o handicappati... se togliamo un braccio alla bilancia viene a cadere inesorabilmente anche l'altro...

Fra l'altro, non serve essere realmente ciechi per non vedere... Ho conosciuto dei ciechi che ci vedevano meglio di altri, erano aperti e ricettivi su molte cose che ad altri con gli occhi aperti spesso sfuggono...

Anche la storia dello sputo sulla terra sarebbe interessante provare a capire... Del fango (acqua + terra) ottenuto grazie alla saliva, umore del corpo che serve a liquefare i cibi, a digerire...
Mettendogli il fango sugli occhi cosa fece? Gli mostrò cosa doveva vedere? Gli mostrò ciò che da solo non vedeva e poi lo inviò alla piscina di Siloe in modo che lavasse via tutto l’impedimento? Gesù era chiamato Maestro dai suoi Discepoli.
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Vecchio 05-07-2008, 22.49.27   #69
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C'era un passo nei Vangeli, non ricordo, mi pare in Matteo dove Gesù spiega come liberarsi dai demoni, non lo trovo più o me lo sono sognata oppure è in altro Vangelo.
Qualcuno può portarmi lumi?
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Vecchio 05-07-2008, 23.18.16   #70
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C'era un passo nei Vangeli, non ricordo, mi pare in Matteo dove Gesù spiega come liberarsi dai demoni, non lo trovo più o me lo sono sognata oppure è in altro Vangelo.
Qualcuno può portarmi lumi?
Nel Vangelo di Matteo ci sono diversi passi che parlano di indemoniani liberati da Gesù, il più completo forse è nel cap. 8 versetti dal 28 al 34, dove Gesù libera due indemoniati e dove proprio i demoni pregano Gesù di mandarli dentro a dei porci, che non potendo sopportarli, si precipitarono da un dirupo nel mare affogando...

Poi c'è il passo delle tentazioni di Gesù nel deserto, Matteo cap. 4 dove si vede bene come rimanendo fedeli a Dio il demonio non ha nessun potere...

Nel Vangelo di Luca al Cap. 8 viene citata Maria Maddalena dalla quale Gesù aveva scacciato 7 demoni, la quale poi è stata la prima a vederlo risorto...

Come liberarsi da soli dai demoni non c'è scritto in nessun passo, che io sappia...
forse perchè noi non abbiamo l'autorità per farlo, ma solo Gesù e i sacerdoti ai quali ha dato questo potere...

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