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Vecchio 07-09-2010, 00.07.09   #101
Ray
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a) la paura di soffrire ancora mi tiene lontana da situazioni simili e per questo inconsciamente mi creo un blocco con l'idealizzazione...
Posso farti una domanda? (tanto la faccio... ma ovviamente non sei obbligata a rispondere)

Preferiresti non averlo mai incontrato?
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Vecchio 07-09-2010, 07.45.51   #102
nikelise
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Anch'io ho difficoltà, ho letto e riletto i vari tipi e alla fine credo di essere estroversa per alcuni versi introversa per altri, come si diceva nei vostri post probabilmente siamo troppo complessi per infilarci in una definizione però aiutano.
Io di indole sarei solitaria, abbastanza taciturna ad esempio cosa che un'estroversa non dovrebbe essere.
Devo contraddirvi per quanto possibile .
La difficolta' c'e' ma e' legata alla difficolta' di distinguere tra la funzione prevalente differenziata e le influenze di tutte e tre le altre funzioni rimosse o ausiliarie .
Le funzioni rimosse diventano per forza di cose introverse perche' si inabissano nell'inconscio e forse questo non l'abbiamo spiegato bene
Se fosse cosi' semplice come una formuletta da applicare il sistema l'avrebbe inventato il macellaio sotto casa mia e non renderebbe merito alla complessita' dell'individuo .
Poi senza aver letto il libro tante sfumature vi sfuggono perche noi qui possiamo riprodurre solo una parte della complesita'del sistema .
Ma gia' l'esposizione del tipo estr. sent. dovrebbe avervi reso l'idea .
Come detto ogni funzione influisce su ciascun tipo ma con effetti e modi differenti a seconda che siano differenziate rimosse o ausiliarie .
Quindi e' giusto sentirsi un guazzabuglio di tutte le funzioni ( non di tutti i tipi )ma seguendo la regola sulla loro dinamica si dovrebbe capirne di piu' e sbrogliare la matassa .
In effetti la spiegazione di questa dinamica da' idea ad un tempo dell'esistente e ad un tempo da' una direzione sul suo sviluppo nevrotico o compensativo cioe' equilibrato .
I tipi sono 8 e sono identificati con il riconoscimento della funzione prevalente differenziata che ciascuno di noi ha , non si puo' essere un po' di tutti i tipi ma l'atteggiarsi delle funzioni per intensita' e ruolo rende le possibilita' infinite all'interno di ciascun tipo .
Ma all'interno del metodo vedo chiarezza nella spiegazione della loro dinamica.
Forse spiegati tutti i tipi andra' meglio , gia' potreste provare ad anticipare le dinamiche del tipo IP DI Luke o faremo noi .

Il punto d'arrivo e' la funzione trascendente cioe' una complessa funzione che ci dovrebbe porre un equilibrio tra soggetto ed oggetto all'interno di ciascun tipo . Proveremo a sforzarci di piu' specie nelloa spiegazione dello svolgersi della funzione ausiliaria cui con Diam abbiamo in effetti appena accennato .

Ultima modifica di nikelise : 07-09-2010 alle ore 08.30.36.
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Vecchio 07-09-2010, 07.50.12   #103
nikelise
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P.S. Nike toglimi una curiosità ma ce l'hai o ce l'hai avuta con un'estroversa sentimento?
Tutti gli uomini hanno sbattuto contro una tipa estr. pens. ,il bello e' che dopo abbiamo anche dovuto ringraziarla per la facilta' che da li' in poi ' c'e' stata nel trattare con le donne .
Per un disincato utilissimo che subentra e che e' importante per le scelte successive .
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Vecchio 07-09-2010, 08.42.23   #104
diamantea
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Posso farti una domanda? (tanto la faccio... ma ovviamente non sei obbligata a rispondere)

Preferiresti non averlo mai incontrato?
Non rinnego nulla di ciò che è stato, rifarei tutto se potessi con maggiore intensità se possibile.
Voglio pure precisare che non fu la fiaba come si potrebbe pensare, erano anni difficili per me in cui stavo affrontando il duro percorso della separazione da mio marito. Camminavo sui carboni ardenti, ma me ne assumevo ogni responsabilità affrontando tutto giorno per giorno, una storia può anche finire ma è il modo che mi ha fatto più male.
E' il ricordo di quella immane sofferenza. Quella mi ha scioccata, traumatizzata.
Lui ha cercato di distruggere tutto dentro di me, anche il ricordo di ciò che lui era stato con me, nemmeno una foto delle centinaia di foto che mi ha fatto, mi ha detto che gliele avevano rubate mentre me li stava portando, era come un volersi riprendere le sue cose, il non volere le sue responsabiltà, il non aver voluto provare sentimenti, il non avermi mai detto "non sei una donna che si fa dimenticare, io ti amo e non ti voglio perdere", così alla fine mi disse "tu bussavi alla mia porta ed io ero gentile ad aprirti".
E' stata una violenza psichica la sua cavillosa opera di distruzione dall'interno. Mi ha snaturata.
Non ero pronta ad affrontare tutto ciò, io sono un tipo sentimento mai negherei ad una persona di aver provato il mio sentimento anche se non lo provassi più.
E' come avermi voluto privare della mia identità ecco. Non so spiegarti meglio ma è così che mi sentivo senza identità, senza centro, scavata dall'interno, vuotata del mio significato. Tre anni di terapia per uscirne ma anche molti scontri chiarificatori con lui in cui ne uscivo sempre più sconfitta. Dovevo ricostruire me stessa dalle sue macerie ma a lui non è andata bene come pensava.
Qualcosa ho perduto sono certa, non ho mai potuto elaborare bene del tutto, lui si è negato ogni più piccola responsabiltà su tutto anche sul fatto che mi desiderava, tutto, è stato un rapace, un depredatore di anima, non tollerava che in qualche modo avessi un'influenza su di lui. Si è auto convinto che io non significassi nulla oltre ad una profonda amicizia.
Oggi è un uomo solo come aveva sempre predicato di voler essere.
L'ho incontrato per caso quest'estate in campeggio dopo 8 anni che non lo vedevo. Ho visto solo l'involucro di ciò che è stato. Lui mi ha ricordato del mio vestito bianco a fiorellini che io amavo molto e avevo dimenticato con tutto il suo significato come tante altre cose che lui aveva ancora davanti. Voleva riprendere i contatti, non mi ha mai dimenticata nè mai gli sarà possibile farlo mi ha detto, ma io non provo più nulla, nemmeno il desiderio della rivalsa...
La colpa dentro di lui ha forse lavorato in segreto.
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Vecchio 07-09-2010, 08.58.50   #105
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Voglio pure precisare che non fu la fiaba
Ora sembra una fiaba .
Lo so che allora non lo era .
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Vecchio 07-09-2010, 20.41.29   #106
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Provo io, il tipo in cui mi riconosco di più, forse è anche perchè è quello che ho capito meglio è l'Introverso pensiero(IP) che ora vado a descrivere:

Del tipo introverso occorre dire una peculiarità importante per meglio capire la natura dell'intro.
L'importanza del soggetto.
Jung descrive come la società da molta importanza più all'oggetto che al soggetto, intendendo per soggettivo egoismo ed egocentrismo, come se tutto ciò che proviene dal soggetto provenga dall'ego. E' questo il pregiudizio che l'introverso riceve dall'estroverso.
Per soggetto si indica la struttura della persona come grandezza inerente al soggetto ma parliamo della struttura della psiche che precede l'Io, ovvero il Sè che comprende anche l'inconscio oltre l'Io, l'Io è il punto centrale della coscienza.
Cosa succede nell'introverso: da un lato segue la propria inclinazione in introiezione e dall'altro subisce il pregiudizio che ciò che proviene dal suo interno è ego, scambia il proprio Io con il proprio Sè, eleva l'Io alla dignità di soggetto del processo psichico, cioè soggettivizza in modo abnorme la propria coscienza e quindi si estrania dall'oggetto.

Tutto ciò che a questo punto arriva dall'esterno viene percepito come condizionato dall'oggetto, invece proviene dalla struttura inconscia della psiche che l'azione dell'oggetto libera.
L'introverso non è più consapevole della provenienza degli stimoli inconsci e crede provengano dalla sua coscienza cioè dall'io, generando un forte egocentrismo se troppo accentuato.

A questa punto si innesca una lotta di potere fra ciò che viene ritenuto di valore cioè il fattore soggettivo e ciò che viene privato del valore cioè l'oggetto.
L'oggetto assume un ruolo troppo piccolo rispetto l'attività soggettiva nell'intro, mentre nell'estro l'oggeto ha un ruolo molto più grande.
In sostanza il confronto nei due tipi è sempre fra il soggetto e l'oggetto.
Jung dice che solo lo sviluppo delle due tipi permettono l'esatta conoscenza di conscio e inconscio ma questo nell'uomo normale non avviene praticamente mai, per cui si distinguono questi due tipi in antitesi fra loro.
Nell'intro l'oggetto viene recepito come compensatorio attraverso l'inconscio per smorzare un abnorme senso di forza e superiorità della coscienza.

L'oggetto acquista così un potere enorme che la coscienza si accanirà a distruggere attuando sistemi difensivi.
Queste difese costano molte energie per cui il sintomo tipico degli intro è la psicoastenia, eccessiva sensibilità ma esauribiltà e stanchezza.

Visto che la coscienza sviluppa fantasie di potenza per rimarcare la propria superiorità sull'oggetto manifesta anche la paura degli oggetti, l'esterno viene visto come un mondo carico di pericoli, di insidie in quando ha il potere di invalidare il soggetto, da cui la vigliaccheria nell'affrontarli per non far valere se stesso.
La vigliaccheria proviene dalla paura dal fatto che non sa argomentare contro il pregiudizio dell'oggetto in quanto non riesce a capire e a distinguere la provenienza del suo inconscio mescolato con la coscienza.
Teme il coinvolgimento sentimentale anche con l'altro sesso e non riesce a vincere la paura dell'influsso estraneo.

Per ora mi fermo qua.
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Vecchio 07-09-2010, 21.50.55   #107
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Io di indole sarei solitaria, abbastanza taciturna ad esempio cosa che un'estroversa non dovrebbe essere.
E' possibile che tu sia estroversa ma taciturna e solitaria se ad esempio tenda a prevalere la funzione pensiero antagonista ed opposta al sentimento e quindi introversa , nell'emergere alla coscienza con troppa energia cosi' da inibire il sentimento .
Forse anzi taciturna e solitaria sei proprio per questo stravolgimento della tua vera natura che comprimi per paura ,
come se la tua natura si ribellasse a questa inibizione e ti costringesse a fermarti ed a riflettere .

Ultima modifica di nikelise : 07-09-2010 alle ore 22.30.35.
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Vecchio 07-09-2010, 22.52.05   #108
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Provo ora a descrivere il tipo IP.

Jung descrive l'estroverso come energia che si espande e l'introverso come energia che approfondisce.
L'IP in apparenza sembra essere limitato nel suo sentire ma in effetti egli coltiva in profondità i suoi sentimenti anche se non riesce ad esternarli. L'estro invece espande i sentimenti per cui si notano di più, tuttavia spesso non riescono a scendere molto in profondità restando più superficiali.

Il rapporto con l'oggetto è sempre in negativo quindi non riesce a radicarsi con esso, va dall'indifferenza al rifiuto.
Il suo giudizio è freddo, rigido e inflessibile, poichè non riconosce valore all'oggetto dandone solo al soggetto che sente come superiore.
Il suo atteggiamento è spesso cortese, educato ma sottilmente nervoso e pronto a difendersi, l'oggetto è sempre pericoloso per il suo valore.
L'IP produce i pensieri e poi li abbandona, essi devono trovare la strada da soli. Manca spesso di senso pratico e respinge ogni forma di pubblicità.
Non sa conquistare la simpatia altrui pur volendo che gli altri riconoscono il valore delle sue idee, che persegue con ostinazione, caparbietà.

Questi tipi sono facili da colpire alle spalle proprio perchè non sanno valutare il valore dell'oggetto, non sanno riconoscerne la vera pericolosità.
Potrebbe esere vittima di donne senza scrupoli, motivo per cui hanno paura della relazione.
E' un tipo scrupoloso che lavora con fatica, per cui poi stanca.
E' taciturno e spesso non capito dagli altri anche perchè non spreca energia per farsi capire, un concetto chiaro per lui chiaro per tutti. Da qui i malintesi, lui pensa che la gente sia stupida perchè non lo capisce, la genta pensa che lui sia troppo intelligente quando lo capisce.
Si rimarca ancora una volta la difficoltà di interazione tra soggetto e oggetto.

Per apprezzarne le doti di questi tipi bisogna conoscerli bene, frequentarli a lungo. Sono i tipi che sviluppano una buona intimità, profonda e personale e un raro candore affettivo.

Non sono bravi insegnanti per i motivi già ampiamente descritti.
Egli scambia la propria verità soggettiva con la propria persona, non tenterà mai di convincere gli altri delle proprie idee ma si opporrà con forza alle altre.
Sono produttori di idee ma non di fatti come gli estroversi.
Mi sembra ormai chiaro che mancano di praticità in quanto non dando valore all'oggetto ritengono che la relizzazione delle idee, quindi la trasformazione oggettiva del soggettivo non sia mai di pari valore all'idea. L'oggetto non rende onore all'idea, non può apprezzare nemmeno il prodotto del suo soggettivo in quanto alienato da sè, ormai oggetto.
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Vecchio 07-09-2010, 23.51.17   #109
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La b) per me . L'idealizzazione e' in realta' una fuga dalla realta' , dall'affrontare se stessi .
Quell'uomo era amplificato dalla condizione precedente in cui vivevi .
Oggi sarebbe cosa diversa , nondimeno ti pare inarrivabile perche fremere sembra meglio che soffrire per essere se stessi .
Il 3d e' nei modi di dire : chi e' perfetto non e' completo chi e' completo non e' perfetto.
Mi ha turbata questa tua affermazione, mi sono chiesta cosa volessi dire...
Dico cosa ha rimandato a me, poi se vuoi puoi chiarire il tuo punto di vista.

Fremere e soffrire mi sembrano la manifestazione del corpo la prima e dell'interiorità la seconda.
La prima è diretta verso l'esterno, la seconda verso l'interno.
La prima va in espansione la seconda in profondità.
La prima va verso l'oggetto la seconda verso il soggetto.
La pirma estroversa la seconda introversa.
Il fremere-corpo maschile, la soffrenza-interiorità femminile.
Se è vero che sono estroversa è logico che mi trovo meglio nell'espansione verso l'oggetto, ma poi entro in contatto con il soggetto che soffre.
In entrambi i casi c'è una identificazione dell'Io con il fremere del corpo e con il soffrire dell'anima.
Alla luce delle recenti mie descrizioni dei tipi forse avrò fuso oggetto e soggetto, per cui se godo c'è subito l'opposto che soffro, viceversa se soffro poi meriterò il godimento.

Godo per soffrire, soffro per godere. E' nell'inconscio collettivo tipico della cristianità cattolica.

In qualche modo l'esperienza mi ha portato a conoscere le due parti di me inerenti il lato affettivo, il dentro e fuori, coesistono insieme, l'uno contiene l'altra nella stessa misura e intensità in cui l'altra contiene l'uno.

Da qui la ricerca inversa di cui ho parlato in altro 3d.
E' il momento di attiva passività. Il fremere-corpo-maschile va dentro e il soffrire-interiorità-femminile va fuori.
Come? Nei momenti di scontro tra soggetto e oggetto, in cui viene fuori l'orco, se lo scontro è abbastanza forte da andare in profondità tanto quanto si espande all'esterno il conflitto viene annullato dalle due forze uguali, quel che resta momentaneamente è il vuoto, il silenzio, forse il reset di cui parla Uno ma non ne sono sicura.
Il momento è quello giusto del miracolo. Il femminile fuori passivo, il fremere maschile dentro attivo.
Il mare calmo ha nella sua profondità molte correnti che non si vedono all'esterno.
E' il perfetto equilibrio dell'energia che ha un tempo limitato e non dipende da me.
Il guaio è che questa situazione è difficile da riprodurre volontariamente, essa accade, non ho ancora capito a fondo il meccanismo.
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Vecchio 08-09-2010, 20.07.14   #110
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Grazie a Diamantea per l'aiuto sull'introverso pensiero

In effetti mi riconosco anche in buona parte delle cose postate da Diam, specie sulla lotta tutta interna tra coscienza ed inconscio , lotta in cui si rischia di perdere entrambi senza un vincitore.
Molte volte, infatti, la sensazione che ho avuto è di essere tipo una montagna che partorisce un topolino, tanti sforzi, elucubrazioni più o meno astratte, ma di cambiamenti veri pochi e molto lenti, forse proprio perchè le fatiche fatte a livello pensiero vengono subito contrastate dalla parte inconscia che sforna subito nuovi timori, nuove problematiche emotive e si ricomincia da capo.

Non ho ancora capito, e mi sembra non vengano dati molti accenni a tal proposito neanche nel libro, come riequilibrare il tutto, se partendo , ad esempio , dal lato cosciente o cercando di osservare e poi comprendere meglio le dinamiche intuitive, sentimentali ecc, di provenienza inconscia.

SI accennava anche al problema del sesso opposto ed in effetti per un tipo come il mio , è un argomento un tantinello problematico, perchè arrivano bordate emotive , idealizzazioni spinte , tragedia paventate , timori di farsi del male (o far del male all'altra parte , ancora non mi è chiaro ) che comportano sfinimenti "mentali" abnormi, i quali però finiscono per rinfocolare ancora di più quello che cercavano di contrastare, comecercare di spegnere il fuoco con la benzina
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Vecchio 08-09-2010, 20.48.58   #111
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Grazie a Diamantea per l'aiuto sull'introverso pensiero

In effetti mi riconosco anche in buona parte delle cose postate da Diam, specie sulla lotta tutta interna tra coscienza ed inconscio , lotta in cui si rischia di perdere entrambi senza un vincitore.
Molte volte, infatti, la sensazione che ho avuto è di essere tipo una montagna che partorisce un topolino, tanti sforzi, elucubrazioni più o meno astratte, ma di cambiamenti veri pochi e molto lenti, forse proprio perchè le fatiche fatte a livello pensiero vengono subito contrastate dalla parte inconscia che sforna subito nuovi timori, nuove problematiche emotive e si ricomincia da capo.

Non ho ancora capito, e mi sembra non vengano dati molti accenni a tal proposito neanche nel libro, come riequilibrare il tutto, se partendo , ad esempio , dal lato cosciente o cercando di osservare e poi comprendere meglio le dinamiche intuitive, sentimentali ecc, di provenienza inconscia.

SI accennava anche al problema del sesso opposto ed in effetti per un tipo come il mio , è un argomento un tantinello problematico, perchè arrivano bordate emotive , idealizzazioni spinte , tragedia paventate , timori di farsi del male (o far del male all'altra parte , ancora non mi è chiaro ) che comportano sfinimenti "mentali" abnormi, i quali però finiscono per rinfocolare ancora di più quello che cercavano di contrastare, comecercare di spegnere il fuoco con la benzina
Salvo approfondire , io vedo una ''salvezza'' nella funzione sentimento opportunamente intermediata dalla sensazione e dall'intuizione come funzioni ausiliarie .
La prima ausiliaria ti serve per bloccare il pensiero con una tastata all'oggetto , la seconda per dare al rapporto con l'oggetto una direzione , una prospettiva futura .
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Vecchio 08-09-2010, 22.03.10   #112
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Non ho ancora capito, e mi sembra non vengano dati molti accenni a tal proposito neanche nel libro, come riequilibrare il tutto, se partendo , ad esempio , dal lato cosciente o cercando di osservare e poi comprendere meglio le dinamiche intuitive, sentimentali ecc, di provenienza inconscia.
Uno dei problemi del tipo introverso è la comunicazione delle sue percezioni interiori rispetto l'oggetto.
Spesso egli pensa a come dovrebbe sentirsi più che a come realmente si sente rispetto l'oggetto.
Ho notato che ultimamente tu ti sia un pò più aperto e ti stia esprimendo in come "mi sento", questo è molto importante, è un'apertura verso il forum in quanto oggetto.
Una delle funzioni primarie dei gruppi in genere è che ascoltando gli esempi degli altri hai un riferimento, un termine di paragone esterno con cui confrontarti e da cui trovare anche quel coraggio che ti manca nell'esternazione di te stesso.

Sai, la qualità che più ho apprezzato del tipo IP è l'intimità, una qualità che conquista molto le donne
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Vecchio 08-09-2010, 22.15.31   #113
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Salvo approfondire , io vedo una ''salvezza'' nella funzione sentimento opportunamente intermediata dalla sensazione e dall'intuizione come funzioni ausiliarie .
La prima ausiliaria ti serve per bloccare il pensiero con una tastata all'oggetto , la seconda per dare al rapporto con l'oggetto una direzione , una prospettiva futura .
Si riuscire a rendere le altre funzioni un pò meno indifferenziate, farle "funzionare" in modo più indipendente penso anche io potrebbe servire sia a tenere a freno il pensiero sia a ricevere meno spinte incontrollabili dall'inconscio, anche se all'inizio sarà un pò dura controllare cose che hai dentro ma se ne sono andate spesso per conto loro.
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Vecchio 08-09-2010, 22.30.28   #114
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Uno dei problemi del tipo introverso è la comunicazione delle sue percezioni interiori rispetto l'oggetto.
Spesso egli pensa a come dovrebbe sentirsi più che a come realmente si sente rispetto l'oggetto.
Ho notato che ultimamente tu ti sia un pò più aperto e ti stia esprimendo in come "mi sento", questo è molto importante, è un'apertura verso il forum in quanto oggetto.
Una delle funzioni primarie dei gruppi in genere è che ascoltando gli esempi degli altri hai un riferimento, un termine di paragone esterno con cui confrontarti e da cui trovare anche quel coraggio che ti manca nell'esternazione di te stesso.

Sai, la qualità che più ho apprezzato del tipo IP è l'intimità, una qualità che conquista molto le donne

Eh si ci metto sempre un pò ad aprirmi, anche se qui è stato piuttosto facile, mi sono trovato subito bene ed a mio agio.

Ultimamente sto cercando di aumentare il grado di apertura anche in contesti meno "tranquilli", senza che questo comporti poi tempi biblici per digerire ed elaborare le varie dinamiche che si vengono a creare, cosa che spesso mi ha fatto optare, in modo più o meno consapevole, per chiusure e prese di distanza di sicurezza, diciamo.

La qualità dell'intimità conquista le donne? Buono a sapersi , sono i passi prima che mi fregano , magari ritardo troppo l'arrivo su quello che dovrebbe essere invece il terreno più adatto per un introverso, l'intimità, la complicità molto stretta ecc, e questo forse contribuisce a far presumere all'altra parte che i tentennamenti e le incertezze nelle fasi precedenti si ritroveranno pari pari anche in una eventuale fase seguente,cosa che magari, invece, non sarebbe .
CI vorrebbe una specie di "credito pre-pagato", ma non tutte al giorno d'oggi sono dispose a concederlo, vedrò cosa posso fare per rimediare.
Grazie dello spunto
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Vecchio 11-09-2010, 16.43.44   #115
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Continuo la descrizione dei tipi con la funzione affettiva nell'introverso.

L'affettività introversa come per quella estroversa prevale più nelle donne.
Capire l'affettività introversa è compito assai arduo, per il principio della introversione anche l'affettività è rivolta verso l'interno ritenendo negativo l'oggetto.
Essa non mira a conformarsi all'oggetto ma sopraordinarsi ad esso, cercando di realizzare le immagini affettive interiori sulle quali si fonda. Non esisterà quindi un oggetto capace di incarnare il suo ideale interiore.
La negativizzazione e l'indifferenza mostrata è solo una difesa dall'oggetto e dalla sua incapacità a comunicare ciò che sente.
Le immagini primordiali rappresentano sia l'idea che il sentimento, per cui hanno un valore sia intellettivo che affettivo esteso a tutto ciò che riguarda le idee fondamentali di Dio, libertà e immortalità.
L'affettività è più difficile da esternare rispetto il pensiero, per cui queste persone diventano taciturne, inaccessibili, incomprensibili.
Sviluppato in eccesso essa porta all'affettività narcisistica, in cui il soggetto sente solo se stesso e tutto diventa in esclusivo riferimento a se stesso.

Le donne IA sono poco appariscenti, spesso si celano dietro un atteggiamento di banalità e puerilità, con temperamento melanconico.
All'esterno appaiono tranquille, garbate, armoniose, in equilibrio come di chi non vuol sconvolgere nè impressionare o cambiare il prossimo.
All'estremo diventa freddezza o indifferenza per le sorti degli altri.
Qusta armonia esiste fin quanto che l'oggetto si mantiene ad una certa distanza.
Il soggetto anche davanti una situazione entusiasmante si mostra quanto più neutrale possibile, con tono di leggera superiorità e di critica che raggela e demolisce l'oggetto qualora si tratti di un tipo sensibile.

Potrebbero sembrare soggetti incapaci di provare sentimenti, in quanto non si espandono, tuttavia vanno in profondità.
In genere i soggeti IA nascondono i loro sentimenti dentro di loro custodendoli gelosamente, essi si manifestano nella religiosità, nella poesia e se hanno figli nella loro totale dedizione.Questa introversione attira l'interesse dell'uomo estroverso il quale entra in contatto con il proprio inconscio.
E' il potere misterioso della donna introversa che può sfociare nella tirannia affettiva o nella fredda ambizione arrivista senza scrupoli.

Esasperare l'affettività introversa porta alla nevrastenia, in quanto fa innescare una serie di rivalità con l'oggetto che acquista sempre più la connotazione di nemico e respingerlo comporta un notevole dispendio di energie che svuotano dall'interno.

Il tipo introverso viene meno compreso rispetto l'estroverso in quanto il principio e lo stile del tempo in cui viviamo ci porta a considerare maggiormente l'oggetto.
L'introverso si trova in minoranza in quanto oggi si prilegia il visibile il tangibile esattamente ciò che egli nega. Si trova a sopravvalutare l'oggetto e svalutare il fattore soggettivo perchè non tangibile. Tuttavia non valuta nemmeno il fattore soggettivo come dovrebbe.

I tipi razionali introversi sono catalizzatori di pregiudizi in quanto la società si proietta soprattutto verso l'esterno, l'oggetto vede l'introverso come egoista, freddo.
Egli non riesce ad aderire fedelmente con dedizione al fattore soggettivo come l'estroverso invece fa con l'oggetto.

Mi sembra un invito a rivalutare il fattore soggettivo sede di profondi valori e il contatto con il Sè.
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Vecchio 11-09-2010, 20.46.12   #116
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Continuo la descrizione dei tipi con la funzione affettiva nell'introverso.

L'affettività introversa come per quella estroversa prevale più nelle donne.
Capire l'affettività introversa è compito assai arduo, per il principio della introversione anche l'affettività è rivolta verso l'interno ritenendo negativo l'oggetto.
Essa non mira a conformarsi all'oggetto ma sopraordinarsi ad esso, cercando di realizzare le immagini affettive interiori sulle quali si fonda. Non esisterà quindi un oggetto capace di incarnare il suo ideale interiore.
La negativizzazione e l'indifferenza mostrata è solo una difesa dall'oggetto e dalla sua incapacità a comunicare ciò che sente.
Le immagini primordiali rappresentano sia l'idea che il sentimento, per cui hanno un valore sia intellettivo che affettivo esteso a tutto ciò che riguarda le idee fondamentali di Dio, libertà e immortalità.
L'affettività è più difficile da esternare rispetto il pensiero, per cui queste persone diventano taciturne, inaccessibili, incomprensibili.
Sviluppato in eccesso essa porta all'affettività narcisistica, in cui il soggetto sente solo se stesso e tutto diventa in esclusivo riferimento a se stesso.

Le donne IA sono poco appariscenti, spesso si celano dietro un atteggiamento di banalità e puerilità, con temperamento melanconico.
All'esterno appaiono tranquille, garbate, armoniose, in equilibrio come di chi non vuol sconvolgere nè impressionare o cambiare il prossimo.
All'estremo diventa freddezza o indifferenza per le sorti degli altri.
Qusta armonia esiste fin quanto che l'oggetto si mantiene ad una certa distanza.
Il soggetto anche davanti una situazione entusiasmante si mostra quanto più neutrale possibile, con tono di leggera superiorità e di critica che raggela e demolisce l'oggetto qualora si tratti di un tipo sensibile.

Potrebbero sembrare soggetti incapaci di provare sentimenti, in quanto non si espandono, tuttavia vanno in profondità.
In genere i soggeti IA nascondono i loro sentimenti dentro di loro custodendoli gelosamente, essi si manifestano nella religiosità, nella poesia e se hanno figli nella loro totale dedizione.Questa introversione attira l'interesse dell'uomo estroverso il quale entra in contatto con il proprio inconscio.
E' il potere misterioso della donna introversa che può sfociare nella tirannia affettiva o nella fredda ambizione arrivista senza scrupoli.

Esasperare l'affettività introversa porta alla nevrastenia, in quanto fa innescare una serie di rivalità con l'oggetto che acquista sempre più la connotazione di nemico e respingerlo comporta un notevole dispendio di energie che svuotano dall'interno.

Il tipo introverso viene meno compreso rispetto l'estroverso in quanto il principio e lo stile del tempo in cui viviamo ci porta a considerare maggiormente l'oggetto.
L'introverso si trova in minoranza in quanto oggi si prilegia il visibile il tangibile esattamente ciò che egli nega. Si trova a sopravvalutare l'oggetto e svalutare il fattore soggettivo perchè non tangibile. Tuttavia non valuta nemmeno il fattore soggettivo come dovrebbe.

I tipi razionali introversi sono catalizzatori di pregiudizi in quanto la società si proietta soprattutto verso l'esterno, l'oggetto vede l'introverso come egoista, freddo.
Egli non riesce ad aderire fedelmente con dedizione al fattore soggettivo come l'estroverso invece fa con l'oggetto.

Mi sembra un invito a rivalutare il fattore soggettivo sede di profondi valori e il contatto con il Sè.
Brava Diam , non ho mollato ......arrivo
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Vecchio 12-09-2010, 09.34.04   #117
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Intanto dico due cose su questo tipo, poi se serve ne possiamo inserire anche altri, tanto ne mancano ancora sei.

Innanzitutto a livello caratteriale tendo all'introversione nel senso di essere discretamente chiuso, in molte occasioni taciturno, non particolarmente amante della compagnia, specie di persone nuove verso le quali tendo ad avere un ateggiamento diffidente, magari con chi conosco da più tempo sono molto più aperto.

E' vero anche che tendo ad analizzare la realtà esterna ma il tutto più che altro per avere conferme o smentite ai mondi che mi cosruisco internamente, tramite lunghi dialoghi con me stesso che faccio da età pre- adolescenziale.

Difficilmente però quese costruzioni poi passano dalla fase del progetto alla fase della realizzazione, i vari intoppi e le varie questioni che escono fuori quando mi accingo a fare qualche passo concreto poi ri-comportano nuove dissertazioni mie interne.

E' vero anche che una volta estrinsecati questi pensieri, come dice jung, vorrei avessero la forza per auo affermarsi, forse perchè dopo tutta la fatica che ci ho fatto sopra, vederli liquidare in 5 minuti o vederli mettere a confronto con pensieri altrui che mi danno l'impressione di essere stati partoriti in due secondi , un pò , magari involontariamente scoccia, anche se ovviamente nessuno mi ha costretto a faticarci sopra così tanto.

E' interessante il discorso delle altre funzioni che a livello inconscio si fanno strada , maari sotto forma di qualche intuizione o sensazione improvvisa che hanno però l'effetto spesso di comportare tonnellate di altri pensieri per contrastarli, così come l'esistenza dei vari meccanismi difensivi, specie quello citato nell'ultima riga, che un pò mi ha fatto "drizzare le orecchie" quando l'ho letto.


Gli altri tipi introversi mi sono sembrati un pò più "fumosi", ad esempio non sono riuscito a mettere a fuoco benissimo le differenze tra sentimento e sensazione, ma questa può essere una conferma che queste funzioni sono presenti in me in modo primitivo e quindi non facilmente decodificabili.
Vorrei dire ancora qualcosa sul tipo introverso pensiero , qualcosa che rileva nell'analisi delle dinamiche dell'inconscio.
L'oggetto cioe' il mondo esterno ha una grande potenza nell'influenzare la coscienza del soggetto .
Quello che dice Telemaco e che nessuno nega .
La lotta contro questa forza e' alla base del pensiero orientale .
Come diceva Uno nell'altro 3d ''pensare e' talmente difficile ...'' una delle soluzioni proposte e' di diventare il nulla ,( anche l'amore e' da eliminare perche' portatore di sofferenza ) in modo da ecludere il condizionamento dell'oggetto .
Il tipo intr. pensiero nel porre come contenuto del pensiero non i fatti ma la propria idea soggettiva dei fatti , realizza una svalutazione dell'oggetto , l'oggetto visto e valutato solo a conferma delle proprie interpretazioni dei fatti .
Spesso anche forzando i contenuti dei fatti pur di far prevalere le sue idee .
Questo tipo , inoltre, neppure riconosce la provenienza interiore del suo pensiero , la provenienza dal regno degli archetipi che costituiscono il contenuto del suo Se ma al contrario attribuisce prevalenza assoluta ai contenuti della coscienza cioe' all'Io .
Dall'unione di questi due aspetti :
la svalutazione dell'oggetto e la prevalenza dell'Io ne deriva una sostituzione dell'Io al Se che si esprime nella sensazione di onnipotenza cioe' di comprensione assoluta del mondo invece solo interiormente e quindi imperfettamente rappresentato dalla coscienza .

Questa sensazione di onnipotenza e' una delle tappe da superare del processo di individuazione , quando la coscienza si accorge di se stessa ed inflaziona la psiche .

La dinamica dell'inconscio pero' inesorabile continua :
il mondo , l'oggetto , rimosso nell'inconscio per la paura dell'Io di essere smentito e sottomesso , riemerge con la forza che gli imprime l'archetipo di turno e terrorizza il tipo intr pensiero assumendo potenza demoniaca e magica cioe' una forma primitiva ed arcaica che e' anche quella della funzione rimossa del sentimento che anch'essa emerge dall'incoscio .
E' la rivincita della forza del Se e dell'oggetto .

Diverso dice jung sarebbe stato se all'oggetto si fosse opposto il Se anzicche' l'Io .
In questo caso due forze di pari valore fronteggiandosi si sarebbero compensate :
pensino gli uomini se alla bellezza femminile reale si opponesse la forza dell'immagine che del bello e' dentro l'uomo , del bello rappresentato e vissuto attraverso le proprie immagini inconsce , in questo caso la magia della bellezza femminile sarebbe ridimensionata dal fatto che questa forza magica e' gia' in possesso dell'uomo .
Non so se ho reso l'idea .

Invece il nostro tipo all'oggetto oppone solo il suo Io gonfiato , il suo pensiero che e' insufficente a sperimentare la fascinazione dell'oggetto , a comprenderlo e per questo soccombe .
Dice Jung :
la volonta' di dominio diventa implorazione d'amore !!!! il sentimento rimosso si trova a ipervalorizzare proprio quell'oggetto che il nostro tipo aveva prima svalutato .

Ecco perche' le funzioni ausiliari irrazionali costituite dalla sensazione fisica dell'oggetto e dell'intuizione cioe' della possibilita' o meno di un rapporto con quell'oggetto possono essere d'aiuto .
Con la sensazione si ristabilisce un contatto fisico con l'oggetto che costituisce una prima piu' vera conoscenza di quello ,
con l'intuizione si decide se accettarlo o meno come vero valore per il proprio destino ( parola chiave dell'intuizione ...il destino cioe' il futuro inserito nel proprio passato ) .

Ultima modifica di nikelise : 12-09-2010 alle ore 09.51.28.
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Vecchio 12-09-2010, 12.42.41   #118
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Tutti gli uomini hanno sbattuto contro una tipa estr. pens. ,il bello e' che dopo abbiamo anche dovuto ringraziarla per la facilta' che da li' in poi ' c'e' stata nel trattare con le donne .
Per un disincato utilissimo che subentra e che e' importante per le scelte successive .
Cosi' come molte donne dovrebbero aver sbattuto contro un tipo estroverso pensiero , tipo che tratterei a breve come classico rappresentante della moderna mentalita' occidentale .
Anzi perche' non provate ad immaginare voi donne che dinamiche presenta l'estroverso pensiero ?
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Vecchio 13-09-2010, 19.30.59   #119
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Vorrei dire ancora qualcosa sul tipo introverso pensiero , qualcosa che rileva nell'analisi delle dinamiche dell'inconscio.
L'oggetto cioe' il mondo esterno ha una grande potenza nell'influenzare la coscienza del soggetto .
Quello che dice Telemaco e che nessuno nega .
La lotta contro questa forza e' alla base del pensiero orientale .
Come diceva Uno nell'altro 3d ''pensare e' talmente difficile ...'' una delle soluzioni proposte e' di diventare il nulla ,( anche l'amore e' da eliminare perche' portatore di sofferenza ) in modo da ecludere il condizionamento dell'oggetto .
Il tipo intr. pensiero nel porre come contenuto del pensiero non i fatti ma la propria idea soggettiva dei fatti , realizza una svalutazione dell'oggetto , l'oggetto visto e valutato solo a conferma delle proprie interpretazioni dei fatti .
Spesso anche forzando i contenuti dei fatti pur di far prevalere le sue idee .
Questo tipo , inoltre, neppure riconosce la provenienza interiore del suo pensiero , la provenienza dal regno degli archetipi che costituiscono il contenuto del suo Se ma al contrario attribuisce prevalenza assoluta ai contenuti della coscienza cioe' all'Io .
Dall'unione di questi due aspetti :
la svalutazione dell'oggetto e la prevalenza dell'Io ne deriva una sostituzione dell'Io al Se che si esprime nella sensazione di onnipotenza cioe' di comprensione assoluta del mondo invece solo interiormente e quindi imperfettamente rappresentato dalla coscienza .

Questa sensazione di onnipotenza e' una delle tappe da superare del processo di individuazione , quando la coscienza si accorge di se stessa ed inflaziona la psiche .

La dinamica dell'inconscio pero' inesorabile continua :
il mondo , l'oggetto , rimosso nell'inconscio per la paura dell'Io di essere smentito e sottomesso , riemerge con la forza che gli imprime l'archetipo di turno e terrorizza il tipo intr pensiero assumendo potenza demoniaca e magica cioe' una forma primitiva ed arcaica che e' anche quella della funzione rimossa del sentimento che anch'essa emerge dall'incoscio .
E' la rivincita della forza del Se e dell'oggetto .

Diverso dice jung sarebbe stato se all'oggetto si fosse opposto il Se anzicche' l'Io .
In questo caso due forze di pari valore fronteggiandosi si sarebbero compensate :
pensino gli uomini se alla bellezza femminile reale si opponesse la forza dell'immagine che del bello e' dentro l'uomo , del bello rappresentato e vissuto attraverso le proprie immagini inconsce , in questo caso la magia della bellezza femminile sarebbe ridimensionata dal fatto che questa forza magica e' gia' in possesso dell'uomo .
Non so se ho reso l'idea .

Invece il nostro tipo all'oggetto oppone solo il suo Io gonfiato , il suo pensiero che e' insufficente a sperimentare la fascinazione dell'oggetto , a comprenderlo e per questo soccombe .
Dice Jung :
la volonta' di dominio diventa implorazione d'amore !!!! il sentimento rimosso si trova a ipervalorizzare proprio quell'oggetto che il nostro tipo aveva prima svalutato .

Ecco perche' le funzioni ausiliari irrazionali costituite dalla sensazione fisica dell'oggetto e dell'intuizione cioe' della possibilita' o meno di un rapporto con quell'oggetto possono essere d'aiuto .
Con la sensazione si ristabilisce un contatto fisico con l'oggetto che costituisce una prima piu' vera conoscenza di quello ,
con l'intuizione si decide se accettarlo o meno come vero valore per il proprio destino ( parola chiave dell'intuizione ...il destino cioe' il futuro inserito nel proprio passato ) .

Molto interessante Nike, grazie.
Intanto che ci rifletto sopra e vedo poi di postare qualche altro tipo, mi chiedevo se un corretto uso delle funzioni comportasse l'abbandono della modalità introverso o meno.
Cioè migliorare, evolversi ecc non ci fa essere più introversi, lo saremo in misura minore, diventeremo estroversi o una cosa che le trascende entrambe?

Ultima modifica di luke : 13-09-2010 alle ore 20.30.57.
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Vecchio 13-09-2010, 20.30.35   #120
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Molto interessante Nike, grazie.
Intanto che ci rifletto sopra e vedo poi di postare qualche altro tipo, mi chiedeve se un corretto uso delle funzioni comportasse l'abbandono della modalità introverso o meno.
Cioè migliorare, evolversi ecc non ci fa essere più introversi, lo saremo in misura minore, diventeremo estroversi o una cosa che le trascende entrambe?
Dobbiamo mantenere le nostre peculiarita' introverso od estroverso che sia , integrandole con le altre funzioni , in questo modo si trascende , come dici , il tipo per un nuovo modo di essere risultante della congiunzione degli opposti .
Un modo nuovo e sempre originalissimo , unico , ognuno avra' il suo .
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Vecchio 13-09-2010, 21.32.03   #121
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Predefinito Il tipo estroverso Pensiero

La funzione pensiero che prevale più negli uomini che nelle donne.
Quando prevale questa funzione il soggetto è orientato verso fatti oggettivi o idee in genere valide, in quando è dominato dalla razionalità. E' la formula a cui commisurerà il bene e il male, il bello e il brutto. Tutto ciò che corrisponde a questa formula è giusto, tutto ciò che si discosta dalla formula è sbagliato.
La formula che si presenta logica e razonale è accettata dal senso comune, diventa regola, legge generale che va osservata semrpe e in ogni luogo, dal singolo e dalla collettività.
Il singolo obbliga ad assoggettarsi alla sua regola l'ambiente che lo circonda, famiglia, lavoro, amicizie... la sua morale gli vieta di tollerare eccezioni.
Egli non è guidato dall'amore per il prossimo ma da un superiore criterio di giustizia e verità.
Questo tipo accetta l'eccezione in seno al patologico istituendo strutture di restrizione, come carceri, ospizi,campi di lavoro, o studiando piani di salvataggio.
Egli promuove soluzioni concrete e razionali al fine di correggere l'imperfeone, ovvero tutto ciò che contrasta con la sua formula.
In campo periferico, esteso questo tipo può essere un grande riformatore, pubblico accusatore o innovatore di idee importanti.
In campo ristretto diventa un criticone, molto negativo, tiranno, che rende la vita difficile a che gli sta accanto.
In questo tipo verranno inibite principalmente tutte le forme di vita che provengono dal sentimento, arte, gusto, il senso estetico, amicizie, religione passioni...
Tutto viene ridotto nel ristretto campo della sua ragione.
Una rimozione protratta nel tempo delle altre funzioni creerà le nevrosi.
Tuttavia, si vengono a creare delle valvole di sicurezza, ovvero attenuazioni della fornula, cioè sentimenti che salgono alla coscienza ma rivestiti di razionalità.
Ci sono sentimenti che salgono e rimangono subordinati alla coscienza sotenendo l'intenzione intellettiva; mentre altri non si subordinano e vengono rimossi nell'inconscio, salgono e sorprendono il soggetto.
Ad esempio attività generose verso gli altri nascondono un egoismo inaspettato.
Salvatori che vogliono essere salvati, che pur di perorare la loro causa razionale commettono atti illeciti per mistificare la realtà. Il loro motto è "il fine giustifica i mezzi".
Un altro importante fattore è l'impersonalità dell'atteggiamento conscio al punto da ledere i propri interessi pernsonali, trascurando la salute o la posizione sociale o la famiglia pur di perorare la propria causa.
Il suo ambiante strettamente familiare lo ritiene un tiranno senza cuore, all'esterno è un benefattore.
I sentimenti inconsci lo rendono sensibile ma all'esterno diventa superstizione, insinuazioni, asprezza, rancore. Tutto il nuovo che non rientra nella sua formula si tramuta in rancoroso odio.
Più sono rimossi i suoi sentimenti più diventa tiranno e odioso ed invalida la sua impeccabile capacità logico razionale.
La ricerca della verità si tramuta in fanatismo, superstizione.
Il pensiero dell'intellettivo estroverso quando prevale come funzione nella coscienza è positivo nel senso che costruisce, distrugge per ricostruire, il giudizio è sintetico e questo viene definito qualificante. Nel pensiero si manifesta la vita, il divenire, è progressivo.
Quando non prevale diventa statico, regressivo, ruminate del divenuto. E' dipico di chi si esprime sempre "ho capito" o "posso capire" senza vera elaborazione con le altre funzioni, tutto finisce nel razionale. "nient'altro che" "Cosa ci guadagna tizio da tal cosa" "l'uomo è quel che mangia", frasi che privano l'oggetto del suo significato.

Le donne di questo tipo usano la funzione a servizio di un'attività intuizionale.

E' interessante come Jung paragona il pensiero teosofico al materialismo, indicandole come due correnti di pensiero riduttive, negative, sterili e sterilizanti, che non spiegano perchè frivi di forza probante a rimorchio di altre funzioni.
__________________
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Vecchio 14-09-2010, 11.03.05   #122
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La funzione pensiero che prevale più negli uomini che nelle donne.
Quando prevale questa funzione il soggetto è orientato verso fatti oggettivi o idee in genere valide, in quando è dominato dalla razionalità. E' la formula a cui commisurerà il bene e il male, il bello e il brutto. Tutto ciò che corrisponde a questa formula è giusto, tutto ciò che si discosta dalla formula è sbagliato.
La formula che si presenta logica e razonale è accettata dal senso comune, diventa regola, legge generale che va osservata semrpe e in ogni luogo, dal singolo e dalla collettività.
Il singolo obbliga ad assoggettarsi alla sua regola l'ambiente che lo circonda, famiglia, lavoro, amicizie... la sua morale gli vieta di tollerare eccezioni.
Egli non è guidato dall'amore per il prossimo ma da un superiore criterio di giustizia e verità.
Questo tipo accetta l'eccezione in seno al patologico istituendo strutture di restrizione, come carceri, ospizi,campi di lavoro, o studiando piani di salvataggio.
Egli promuove soluzioni concrete e razionali al fine di correggere l'imperfeone, ovvero tutto ciò che contrasta con la sua formula.
In campo periferico, esteso questo tipo può essere un grande riformatore, pubblico accusatore o innovatore di idee importanti.
In campo ristretto diventa un criticone, molto negativo, tiranno, che rende la vita difficile a che gli sta accanto.
In questo tipo verranno inibite principalmente tutte le forme di vita che provengono dal sentimento, arte, gusto, il senso estetico, amicizie, religione passioni...
Tutto viene ridotto nel ristretto campo della sua ragione.
Una rimozione protratta nel tempo delle altre funzioni creerà le nevrosi.
Tuttavia, si vengono a creare delle valvole di sicurezza, ovvero attenuazioni della fornula, cioè sentimenti che salgono alla coscienza ma rivestiti di razionalità.
Ci sono sentimenti che salgono e rimangono subordinati alla coscienza sotenendo l'intenzione intellettiva; mentre altri non si subordinano e vengono rimossi nell'inconscio, salgono e sorprendono il soggetto.
Ad esempio attività generose verso gli altri nascondono un egoismo inaspettato.
Salvatori che vogliono essere salvati, che pur di perorare la loro causa razionale commettono atti illeciti per mistificare la realtà. Il loro motto è "il fine giustifica i mezzi".
Un altro importante fattore è l'impersonalità dell'atteggiamento conscio al punto da ledere i propri interessi pernsonali, trascurando la salute o la posizione sociale o la famiglia pur di perorare la propria causa.
Il suo ambiante strettamente familiare lo ritiene un tiranno senza cuore, all'esterno è un benefattore.
I sentimenti inconsci lo rendono sensibile ma all'esterno diventa superstizione, insinuazioni, asprezza, rancore. Tutto il nuovo che non rientra nella sua formula si tramuta in rancoroso odio.
Più sono rimossi i suoi sentimenti più diventa tiranno e odioso ed invalida la sua impeccabile capacità logico razionale.
La ricerca della verità si tramuta in fanatismo, superstizione.
Il pensiero dell'intellettivo estroverso quando prevale come funzione nella coscienza è positivo nel senso che costruisce, distrugge per ricostruire, il giudizio è sintetico e questo viene definito qualificante. Nel pensiero si manifesta la vita, il divenire, è progressivo.
Quando non prevale diventa statico, regressivo, ruminate del divenuto. E' dipico di chi si esprime sempre "ho capito" o "posso capire" senza vera elaborazione con le altre funzioni, tutto finisce nel razionale. "nient'altro che" "Cosa ci guadagna tizio da tal cosa" "l'uomo è quel che mangia", frasi che privano l'oggetto del suo significato.

Le donne di questo tipo usano la funzione a servizio di un'attività intuizionale.

E' interessante come Jung paragona il pensiero teosofico al materialismo, indicandole come due correnti di pensiero riduttive, negative, sterili e sterilizanti, che non spiegano perchè frivi di forza probante a rimorchio di altre funzioni.
Bello questo tipo !
Dovreste averne incontrati parecchi cosi ', donne del forum .
Che ne dite ?
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Vecchio 14-09-2010, 15.59.49   #123
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Bello questo tipo !
Dovreste averne incontrati parecchi cosi ', donne del forum .
Che ne dite ?

Dimmi Nike, che incontro hai avuto invece tu con questi tipi?
Dal tono leggermente ironico sembra tu li "conosca bene"

Per quel che mi riguarda a questa descrizione potrebbe corrispondere mio padre e ti assicuro che non mi viene da ridere e scherzare se ci penso. E' stata una vita molto pesante...
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Vecchio 14-09-2010, 19.00.00   #124
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Dimmi Nike, che incontro hai avuto invece tu con questi tipi?
Dal tono leggermente ironico sembra tu li "conosca bene"

Per quel che mi riguarda a questa descrizione potrebbe corrispondere mio padre e ti assicuro che non mi viene da ridere e scherzare se ci penso. E' stata una vita molto pesante...
Mi riferivo al rapporto uomo /donna , anzi meglio al rapporto tipa estr. sentimento , tipo estr. pensiero .
Considerate le caratteristiche di quest'ultimo .
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Vecchio 14-09-2010, 21.18.21   #125
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Mi riferivo al rapporto uomo /donna , anzi meglio al rapporto tipa estr. sentimento , tipo estr. pensiero .
Considerate le caratteristiche di quest'ultimo .
Quando mi capita uno così lo fuggo come la peste!
Sarà l'esperienza con mio padre, sarà perchè è il mio opposto rimosso, ma questi tipi non li sopporto, non li reggo proprio, non riesco a seguirli nemmeno nei forum.
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