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Vecchio 25-11-2009, 21.12.12   #101
Uno
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Basterebbbe cercare e si troverebbe il link del sito (visto che non ne posso mettere qua) da dove scaricare gratuitamente i libri.
Elo non ricominciamo, o meglio ricominciamo da capo. A me non interessa nulla di Rael e dei suoi libri, interessa il rapporto umano con te. Se qualcuno è interessato in privato può senza problemi chiederti link, libri, battesimi o quel che volete. Ripeto nessun problema, solo che non intendo far da cassa di risonanza diretta.
Per piacere evitiamo di ritornare sull'argomento, te lo sto chiedendo per piacere. Se per te è più importante mettere un link che parlare con noi e dirci quello che senti vero... allora caso mai ne riparliamo.
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Vecchio 25-11-2009, 22.51.46   #102
Elohim
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Elo non ricominciamo, o meglio ricominciamo da capo. A me non interessa nulla di Rael e dei suoi libri, interessa il rapporto umano con te. Se qualcuno è interessato in privato può senza problemi chiederti link, libri, battesimi o quel che volete. Ripeto nessun problema, solo che non intendo far da cassa di risonanza diretta.
Per piacere evitiamo di ritornare sull'argomento, te lo sto chiedendo per piacere. Se per te è più importante mettere un link che parlare con noi e dirci quello che senti vero... allora caso mai ne riparliamo.
Certo, ho già parlato subito dopo la frase credo...
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Gli Elohim dissero: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza"
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Vecchio 25-11-2009, 23.01.32   #103
stella
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Ma allora se il corpo non è immortale, che cosa resusciterà?
Io penso che, come avviene per i Santi il cui corpo rimane pressochè intatto anche dopo la morte, questo è solo una figura della loro anima pura, perchè come il dentro così il fuori, e questi parteciparenno alla prima resurrezione ma con il corpo trasformato come quello di Gesù risorto, perchè si sono evoluti dalla condizione umana, si sono elevati dalla materia e non più soggetti ad essa.
Di questa prima resurrezione Gesù dice:

Luca 20, 34-36
Gesù rispose: "I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio".

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E se non tutti moriranno
"Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati"
Cosa muore o non muore in tutti?

E' la seconda morte quella che ci interessa qui per capire le parole di Gesù
La seconda morte è descritta in Apocalisse 20

Apocalisse 20, 11-15
"Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di sé.
Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere.
Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere.
Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco.
E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco."


Quindi la seconda morte riguarda tutti quelli che non sono scritti nel libro della vita, cioè quelli che hanno adorato Satana anzichè Dio, in pensieri, parole e opere di male.

Inoltre, riguardo la risurrezione, c'è questo passo nel Vangelo di Giovanni 5,24-30:

In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.
Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato."


Questo conferma il fatto che siamo noi tutti gli artefici del nostro destino, nel fare la volontà di Dio, lavorando sui noi stessi e restando connessi a Gesù Cristo, ed in questo modo si passa dalla morte alla vita già qui in questo mondo, in quanto tanti sembrano vivi ma sono già morti dentro....
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Vecchio 26-11-2009, 00.03.57   #104
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E se non tutti moriranno
"Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati"
Cosa muore o non muore in tutti?

E' la seconda morte quella che ci interessa qui per capire le parole di Gesù
"Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante. Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale, poi viene ciò che è spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste. Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità."

credo che la risposta è tra queste righe, dobbiamo evolvere, trasformare ciò che è terreno in spirituale, trasformare un corpo corruttibile che se muore così si decompone in un corpo incorruttibile attraverso il sacrificio della carne che dovrebbe significare rendere sacro il nostro corpo, e questa dovrebbe essere la cottura alchemica, giusto?
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Vecchio 26-11-2009, 00.15.33   #105
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Prendo solo questo pezzo, il resto poi
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Questo conferma il fatto che siamo noi tutti gli artefici del nostro destino, nel fare la volontà di Dio, lavorando sui noi stessi e restando connessi a Gesù Cristo, ed in questo modo si passa dalla morte alla vita già qui in questo mondo, in quanto tanti sembrano vivi ma sono già morti dentro....
Questo è vero, però per precisione bisogna dire che qui, in vita si inizia (iniziato) ma solo con la morte del corpo tutto si compie.
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Vecchio 26-11-2009, 01.51.46   #106
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Questo è vero, però per precisione bisogna dire che qui, in vita si inizia (iniziato) ma solo con la morte del corpo tutto si compie.
Ma questa morte del corpo deve essere la seconda per poter risorgere no? La prima sarebbe quella iniziatica e se si è passati per questa e si è completato in tempo il seguito, poi con la morte del corpo si compie la redenzione della carne e si risorge.
Che poi, per certi versi, la morte del corpo può considerarsi la terza, vosto che c'è una specie di morte anche alla fine del nero, ma credo che molti non la considerino tale perchè è una specie di finta morte e quello che torna è quello di prima.

Ci piglio, sto fuori, un misto delle due?
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Vecchio 26-11-2009, 10.53.01   #107
nikelise
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Ma questa morte del corpo deve essere la seconda per poter risorgere no? La prima sarebbe quella iniziatica e se si è passati per questa e si è completato in tempo il seguito, poi con la morte del corpo si compie la redenzione della carne e si risorge.
Che poi, per certi versi, la morte del corpo può considerarsi la terza, vosto che c'è una specie di morte anche alla fine del nero, ma credo che molti non la considerino tale perchè è una specie di finta morte e quello che torna è quello di prima.

Ci piglio, sto fuori, un misto delle due?
Quello che non vedo e' la redenzione della carne .
Sta fuori dal discorso , la carne dev'essere il limite che si deve di continuo superare .
Con la morte finalmente ce la togliamo di mezzo questa carne che poi rappresenta il nostro piano , il nostro stato dell'essere.

Un'altra cosa , su quanto diceva Stella , molte moltissime delle riesumazioni di Santi intatti sono state spiegate con trattamenti del corpo.
Non so se questo dato della trasformazione della carne gia' su questo nostro piano non sia nient'altro che un'altra leggenda.
L'alchimia che ne parla , ne parla solo per metafora della trasformazione interiore non della carne in altro.
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Vecchio 26-11-2009, 12.52.28   #108
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Non so se questo dato della trasformazione della carne gia' su questo nostro piano non sia nient'altro che un'altra leggenda.
L'alchimia che ne parla , ne parla solo per metafora della trasformazione interiore non della carne in altro.
Il "credo" cristiano, in cui si parla di risurrezione della "carne", indica l'uomo nella sua totalità.
Il termine "carne" non va inteso in senso letterale, ma nel significato attribuitogli dal mondo culturale nel quale è nato.
Nella Bibbia la parola "carne" ("basar" in ebraico) non è contrapposta a "spirito" (come avviene nella cultura greco-romana), ma indica l'uomo tutto intero: la sua fragilità, le debolezze, i limiti di creatura, ma anche tutta la ricchezza delle relazioni con gli altri e con il mondo.
Quando diciamo di "credere la risurrezione della carne" affermiamo che l'uomo risorge nella sua totalità: con il bene seminato nell'esistenza terrena, le relazioni intrecciate, le esperienze esaltanti sperimentate nella vita vissuta all'insegna dell'amore, di cui il corpo riporta la memoria, come le ferite nel corpo risorto di Cristo.
Se è vero che la carne porta la memoria delle nostre azioni. ogni corpo testimonia la vita vissuta.
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Vecchio 26-11-2009, 13.44.37   #109
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Faccio un passo indietro per riprendere ciò che avevo detto avrei preso dopo e che ora è utile prima di proseguire sulle cose tecniche.

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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Per me immortalità è non essere costretto a morire. Ossia che Ray possa, volendo, perdurare quanto desidera. Indipendentemente dalle azioni o dalle non azioni per mantenere questo stato (questione da afforntare nelle ultime domande) si tratta comunque di uno stato da ottenere, in quanto Ray, per adesso, è costretto a morire.

Ci sono due punti importanti però: la questione del poter morire pur essendo immortale e del cos'è Ray.
Partiamo da Ray, o Uno o chi preferite.
Sono nati? Si sono nati, prima di questi corpi che stanno digitando sulla tastiera non esistevano delle identità chiamate Ray, Uno etc... o comunque ammesso che esistessero degli omonimi non erano questi in oggetto (prima che qualcuno sottilizzi ).

Quindi sono nati e così come sono devono morire, perchè ciò che nasce prima o poi muore che sia pure tra 1 milione di anni.
Però se Uno fosse un attore su un palcoscenico che recita una commedia ed io in realtà fossi un'altro (esempio Brad Pitt) le cose cambierebbero.
Uno nella commedia comunque terminerebbe di esistere alla fine della sua parte (morirebbe trasportando il tutto nella vita) ma in me Brad Pitt esisterebbe anche Uno*... nel ricordo però.

Qui c'è un punto in cui dissento rispetto a molte interpretazioni essoteriche moderne e/o comunque a quello che si capisce di solito di esse.
Si dice, grosso modo, qualcosa tipo al fatto che Uno deve mettersi da parte, Brad Pitt non più identificato in Uno deve ricordarsi di recitare e a volte addirittura qualcuno afferma che la personalità Uno deve essere sdradicata e cose simili.
"Io" dico che Brad Pitt si deve ricordarsi di essere Brad Pitt, ma in quel momento che è sul palco, quel palco è anche Uno, non ha senso, anzi è controproducente non finire quello che deve fare Uno solo perchè mi sono accorto di essere in realtà prima/anche Brad Pitt.
La morte iniziatica è quando Uno muore come identificazione totale (che non si ferma solo a ciò che si definisce psicologico, non c'è una divisione così netta tra psiche e fisico) cioè l'individuo Sa di essere Uno ma anche/prima, Brad Pitt.
Quel Sa non vuol dire convincersi, suggestionarsi etc... cambia completamente il modo di rapportarsi al mondo (anche fisicamente) anche se tutto sommato il mondo quasi non se ne accorge. Non serve fare cose eclatanti o diventare qualcosa di particolare, tutto sommato anche le figure che si sono rivelate particolari non lo sono diventate in virtù della trasformazione, lo erano già prima, dopo hanno solo continuato.

*= un discorso diverso è per gli attori di riserva, si preparano alla parte ma in realtà spesso non entrano mai sul palco, nella rappresentazione, pur essendo presenti. Non pensate ad ingiustizie perchè rimanere in riserva è una scelta personale, non del regista che comunque da a tutti la possibilità di recitare.

Arriviamo alla prima morte, quella comune che tutti conosciamo e che è indipendente dalla morte iniziatica, comunque anche il corpo fisico dell'iniziato muore, la differenza c'è subito dopo, se ha completato la preparazione è in grado di affrontare l'impatto dello Spirito e nessun fuoco più lo brucerà ne sarà giudicato mancante (non è un giudizio di qualcuno verso qualcuno ma adesso è inutile approfondire) e messo a disintegrarsi nello stagno di fuoco (seconda morte) perchè le particelle possano, in altre forme andare all'inferno, cioè tornare in questo mondo, attraverso lo stagno (specchio orizzontale).
E' anche corretto che all'inferno (come in paradiso) si rimane per l'eternità, ma adesso è troppo lungo scriverlo in una forma comprensibile, quando ci torno (magari oggi pomeriggio) ci provo.
Mi fermo conscio di aver messo troppa roba.
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Vecchio 26-11-2009, 13.55.01   #110
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Il "credo" cristiano, in cui si parla di risurrezione della "carne", indica l'uomo nella sua totalità.
Il termine "carne" non va inteso in senso letterale, ma nel significato attribuitogli dal mondo culturale nel quale è nato.
Nella Bibbia la parola "carne" ("basar" in ebraico) non è contrapposta a "spirito" (come avviene nella cultura greco-romana), ma indica l'uomo tutto intero: la sua fragilità, le debolezze, i limiti di creatura, ma anche tutta la ricchezza delle relazioni con gli altri e con il mondo.
Quando diciamo di "credere la risurrezione della carne" affermiamo che l'uomo risorge nella sua totalità: con il bene seminato nell'esistenza terrena, le relazioni intrecciate, le esperienze esaltanti sperimentate nella vita vissuta all'insegna dell'amore, di cui il corpo riporta la memoria, come le ferite nel corpo risorto di Cristo.
Se è vero che la carne porta la memoria delle nostre azioni. ogni corpo testimonia la vita vissuta.
No, si intende proprio la carne e non dopo quella che conosciamo come morte.
In realtà i nostri corpi sono vivi secondo il metro di paragone che conosciamo, per esempio rispetto ad un pezzo di legno, ma non sono realmente vivi secondo il siginficato reale di questa parola perchè non riescono ad essere permeati abbastanza dallo Spirito, siamo sempre ad un livello minimo, che da un certo punto di vista si può definire morte.
Quindi redenzione delle carne e resurrezione (dalla morte alla vita) sono intesi come processo da compiere qui ancora in vita.
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Nike non è una leggenda cambia la luminosità anche se non è percepibile strumentalmente, non dalla scienza oggi almeno, e altre "cosette"
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Vecchio 26-11-2009, 15.18.30   #111
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No, si intende proprio la carne e non dopo quella che conosciamo come morte.
In realtà i nostri corpi sono vivi secondo il metro di paragone che conosciamo, per esempio rispetto ad un pezzo di legno, ma non sono realmente vivi secondo il siginficato reale di questa parola perchè non riescono ad essere permeati abbastanza dallo Spirito, siamo sempre ad un livello minimo, che da un certo punto di vista si può definire morte.
Quindi redenzione delle carne e resurrezione (dalla morte alla vita) sono intesi come processo da compiere qui ancora in vita.
Bon, ma allora se si arriva alla morte iniziatica (che non è la seconda... questa è dopo la morte fisica) che deve avvenire prima della prima (quella fisica, comune) inizia un processo di redenzione della carne. Se questo processo si completa prima della morte normale, pur dovendo prima o poi morire (lasciare il corpo) in realtà si è virtualmente immortali, nel senso che la carne non decade e quindi si può decidere quanto restare (anche lasciato il corpo in realtà si dovrebbe poterne addensare uno, dato che sempre di materia si è fatti, ma questo è ancora altro discorso). Se invece il processo si è compiuto solo parzialmente e interviene la morte fisica il residuo fisico lasciato avrà le caratteristiche che avrà a seconda di quanto avanzato era il processo (vedi i vari corpi dei santi, quello che dura secoli, quello che dura meno) e la consapevolezza che resta dovrà in qualche altro modo continuare il proccesso di crescita su altri piani, ma non è immortale.

Questo però, e anche quello che hai detto prima, non toglie la mia domanda sulle tre morti contate con quell'altro sistema: una alla fine di ogni Opera. Con la precisazione che, se l'Opera al rosso viene completata, la morte corrispondente (quella fisica) può venir attesa ad libitum (o meglio ad necessitatem).
Al di là che comunque aspetto ulteriori chiarmenti anche su quello che avevo detto prima, ho l'impressione che ancora qualcosa non mi torni.
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Vecchio 26-11-2009, 16.12.05   #112
griselda
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Sono nati? Si sono nati, prima di questi corpi che stanno digitando sulla tastiera non esistevano delle identità chiamate Ray, Uno etc... o comunque ammesso che esistessero degli omonimi non erano questi in oggetto (prima che qualcuno sottilizzi ).

Quindi sono nati e così come sono devono morire, perchè ciò che nasce prima o poi muore che sia pure tra 1 milione di anni.
Però se Uno fosse un attore su un palcoscenico che recita una commedia ed io in realtà fossi un'altro (esempio Brad Pitt) le cose cambierebbero.
Uno nella commedia comunque terminerebbe di esistere alla fine della sua parte (morirebbe trasportando il tutto nella vita) ma in me Brad Pitt esisterebbe anche Uno*... nel ricordo però.
Vediamo se ho capito i vari Ray, Grii, Red sono parti recitate da l'attore che (nell'esempio che fai tu è Brad Pitt) è lo Spirito, è Lui che si reincarna ogni volta portando con se tutte le parti recitate, ogni volta che sale sul palco ( che si incarna in un tizio o un caio sulla terra).

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Qui c'è un punto in cui dissento rispetto a molte interpretazioni essoteriche moderne e/o comunque a quello che si capisce di solito di esse.
Si dice, grosso modo, qualcosa tipo al fatto che Uno deve mettersi da parte, Brad Pitt non più identificato in Uno deve ricordarsi di recitare e a volte addirittura qualcuno afferma che la personalità Uno deve essere sdradicata e cose simili.
"Io" dico che Brad Pitt si deve ricordarsi di essere Brad Pitt, ma in quel momento che è sul palco, quel palco è anche Uno, non ha senso, anzi è controproducente non finire quello che deve fare Uno solo perchè mi sono accorto di essere in realtà prima/anche Brad Pitt.
Provo a vedere se ho capito, anche se sono venuta a sapere che Io sono Spirito (l'attore) e che uso le varie parti per muovermi sul palco, (varie incarnazioni) non posso vivere dicendo:bon sono lo Spirito quindi prendo per questo le distanze da Grii o chi per essa, Grii è su questa terra perchè ha un compito datole dal Regista ..crash qui fa acqua se l'attore è lo Spirito che è il regista?
Difatti non avevo capito neppure cosa intendevi con attori di riserva che non entrano mai in scena non capisco chi sono e perchè non entrano.
Help me!
Provo a proseguire ma ormai la pellicola si è incastrata il fotogramma si è bruciato e la macchina gira a vuoto.
Mi sto domandando se devo postare ugualmente o no?
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griselda non è connesso  
Vecchio 26-11-2009, 17.16.48   #113
luke
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Vediamo se ho capito i vari Ray, Grii, Red sono parti recitate da l'attore che (nell'esempio che fai tu è Brad Pitt) è lo Spirito, è Lui che si reincarna ogni volta portando con se tutte le parti recitate, ogni volta che sale sul palco ( che si incarna in un tizio o un caio sulla terra).


Provo a vedere se ho capito, anche se sono venuta a sapere che Io sono Spirito (l'attore) e che uso le varie parti per muovermi sul palco, (varie incarnazioni) non posso vivere dicendo:bon sono lo Spirito quindi prendo per questo le distanze da Grii o chi per essa, Grii è su questa terra perchè ha un compito datole dal Regista ..crash qui fa acqua se l'attore è lo Spirito che è il regista?
Difatti non avevo capito neppure cosa intendevi con attori di riserva che non entrano mai in scena non capisco chi sono e perchè non entrano.
Help me!
Provo a proseguire ma ormai la pellicola si è incastrata il fotogramma si è bruciato e la macchina gira a vuoto.
Mi sto domandando se devo postare ugualmente o no?
Provo a risponderti per come ho capito ma prendilo con beneficio di inventario:
lo Spirito dovrebbe essere il regista( facente parte di una compagnia teatrale) che però ha bisogno dei vari attori (Luke, Uno, Griselda) ecc per veder manifestata realmente la storia che aveva in mente.

Per gli attori di riserva ho il dubbio se essi siano persone esistenti che però non seguono con consapevolezza la parte che era stata decisa per loro e si limitano a veder scorrere la vita come comparse senza manifestarsi appieno o se siano possibili incarnazioni dello Spirito che però poi scelgono di non entrare per niente in scena, rinunciando all'esperienza della materialità.

P.S. Immortalità significa che un determinato attore è entrato talmente in sintonia con quella compagnia teatrale , che può divenire egli stesso regista ed eventualmente tornare a fare l'attore quando lo ritiene opportuno, in questo o in altri teatri?

Ultima modifica di luke : 26-11-2009 alle ore 17.22.02. Motivo: aggiunta p.s.
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Vecchio 26-11-2009, 17.39.54   #114
Edera
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Per gli attori di riserva ho il dubbio se essi siano persone esistenti che però non seguono con consapevolezza la parte che era stata decisa per loro e si limitano a veder scorrere la vita come comparse senza manifestarsi appieno o se siano possibili incarnazioni dello Spirito che però poi scelgono di non entrare per niente in scena, rinunciando all'esperienza della materialità.
Anch'io ero indecisa tra queste due opzioni, sono incline a pensare più per la prima cioè che siano persone esistenti che si limitano a vedere scorrere la pellicola senza partecipare mai. Propendo per questa non perchè lo so ma perchè altrimenti ci sarebbe da prendere in considerazione l'idea che si possa scegliere tra l'incarnarsi o meno e la vedo molto più lontana come ipotesi. Mi sembra di ricordare di aver letto che l'incarnazione può essere rimandata ma rimane in ogni caso obbligata, questione di tempo. Aspetto anch'io lumi perchè è oscurooo
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Vecchio 26-11-2009, 17.41.52   #115
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Provo a risponderti per come ho capito ma prendilo con beneficio di inventario:
lo Spirito dovrebbe essere il regista( facente parte di una compagnia teatrale) che però ha bisogno dei vari attori (Luke, Uno, Griselda) ecc per veder manifestata realmente la storia che aveva in mente.
Ecco se è il regista lo Spirito chi è Brad Pitt è qui che sono andata in crash

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Per gli attori di riserva ho il dubbio se essi siano persone esistenti che però non seguono con consapevolezza la parte che era stata decisa per loro e si limitano a veder scorrere la vita come comparse senza manifestarsi appieno o se siano possibili incarnazioni dello Spirito che però poi scelgono di non entrare per niente in scena, rinunciando all'esperienza della materialità.
Mi piace la tua prima ipotesi, a quel punto forse il riferimento è agli ignavi. (?)

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P.S. Immortalità significa che un determinato attore è entrato talmente in sintonia con quella compagnia teatrale , che può divenire egli stesso regista ed eventualmente tornare a fare l'attore quando lo ritiene opportuno, in questo o in altri teatri?
Quindi l'immortalità sarebbe quando l'attore dopo aver interpretato tutte le parti possibili diventa regista. Sa dirigere perfettamente tutti i suoi attori e quindi sa interpretare tutte le parti di conseguenza potrebbe anche autoprodursi.
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Vecchio 26-11-2009, 17.47.14   #116
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L'attore è lo Spirito, il regista dirige i vari attori, quindi è Dio.
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Vecchio 26-11-2009, 17.47.39   #117
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Ecco se è il regista lo Spirito chi è Brad Pitt è qui che sono andata in crash
Il fatto è che mentre leggevo il post di Uno, mi facevo contemporaneamente dei film miei in testa, quindi potrei aver preso troppo dai miei film e poco dal post di Uno
Scusa se ho incasinato ancora di piu

P.s. Ho letto ora la risposta di Ray, credo sia chiarificatrice della metafora di Uno

Ultima modifica di luke : 26-11-2009 alle ore 17.52.13.
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Vecchio 26-11-2009, 17.50.29   #118
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Il fatto è che mentre leggevo il post di Uno, mi facevo contemporaneamente dei film miei in testa, quindi potrei aver preso troppo dai miei film e poco dal post di Uno
Scusa se ho incasinato ancora di piu
Ma stai scherzando vero? Mi hai aiutato a ragionare, cosa che in cui latito moltissimo , niente e mai inutile e mai una cortese risposta. Siamo tutti qui per imparare.
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 26-11-2009, 19.01.32   #119
stella
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Partiamo da Ray, o Uno o chi preferite.
Sono nati? Si sono nati, prima di questi corpi che stanno digitando sulla tastiera non esistevano delle identità chiamate Ray, Uno etc... o comunque ammesso che esistessero degli omonimi non erano questi in oggetto (prima che qualcuno sottilizzi ).
Eppure esistevano nella mente di Dio, come dice una frase di Dio al profeta Geremia (1,5):

«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni».

Come se il regista sapesse già la parte che ciascuno farà, senza nulla togliere alla libertà di scelta individuale.

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Quindi sono nati e così come sono devono morire, perchè ciò che nasce prima o poi muore che sia pure tra 1 milione di anni.
Però se Uno fosse un attore su un palcoscenico che recita una commedia ed io in realtà fossi un'altro (esempio Brad Pitt) le cose cambierebbero.
Uno nella commedia comunque terminerebbe di esistere alla fine della sua parte (morirebbe trasportando il tutto nella vita) ma in me Brad Pitt esisterebbe anche Uno*... nel ricordo però.
Come dire che tu (Brad Pitt) in questa commedia reciti la parte di Uno e lo impersoni, quando Uno esce di scena tu (Brad Pitt) hai conservato nel ricordo l'esperienza che Uno ha fatto quando lo hai impersonato, in questo modo Uno continua a vivere in te.

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La morte iniziatica è quando Uno muore come identificazione totale (che non si ferma solo a ciò che si definisce psicologico, non c'è una divisione così netta tra psiche e fisico) cioè l'individuo Sa di essere Uno ma anche/prima, Brad Pitt.
Quindi con la morte iniziatica Uno muore a se stesso per rinascere Brad Pitt consapevole che se in questa vita impersona Uno in realtà è soltanto una parte che deve morire per essere veramente se stesso pur continuando a impersonare Uno, in realtà Brad Pitt agisce per il tramite di Uno e diventa tutt'uno con lui pur rimanendo Brad Pitt e non perdendo Uno la sua individualità...

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Arriviamo alla prima morte, quella comune che tutti conosciamo e che è indipendente dalla morte iniziatica, comunque anche il corpo fisico dell'iniziato muore, la differenza c'è subito dopo, se ha completato la preparazione è in grado di affrontare l'impatto dello Spirito e nessun fuoco più lo brucerà ne sarà giudicato mancante (non è un giudizio di qualcuno verso qualcuno ma adesso è inutile approfondire) e messo a disintegrarsi nello stagno di fuoco (seconda morte) perchè le particelle possano, in altre forme andare all'inferno, cioè tornare in questo mondo, attraverso lo stagno (specchio orizzontale).
Se con questo vuoi dire che l'inferno è qui sono d'accordo, noi siamo qui e per uscirne dobbiamo morire a noi stessi e rinascere nuovi individui connessi allo Spirito, chi non può o non vuole morire a se stesso nella morte iniziatica per cominciare a recitare la parte assegnata dalla volontà di Dio, può rimanere morto in eterno o per un certo periodo di tempo....

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E' anche corretto che all'inferno (come in paradiso) si rimane per l'eternità, ma adesso è troppo lungo scriverlo in una forma comprensibile, quando ci torno (magari oggi pomeriggio) ci provo.
Io penso che per l'eternità ci sarà sempre la divisione tra luce e tenebre, come era in principio....
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Vecchio 27-11-2009, 00.55.41   #120
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Però se Uno fosse un attore su un palcoscenico che recita una commedia ed io in realtà fossi un'altro (esempio Brad Pitt) le cose cambierebbero.
Uno nella commedia comunque terminerebbe di esistere alla fine della sua parte (morirebbe trasportando il tutto nella vita) ma in me Brad Pitt esisterebbe anche Uno*... nel ricordo però.
e qui credo di esserci, Uno è l'uomo che vive e quando muore tutta la sua esperienza passa a Brad Pitt che è lo spirito

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Qui c'è un punto in cui dissento rispetto a molte interpretazioni essoteriche moderne e/o comunque a quello che si capisce di solito di esse.
Si dice, grosso modo, qualcosa tipo al fatto che Uno deve mettersi da parte, Brad Pitt non più identificato in Uno deve ricordarsi di recitare e a volte addirittura qualcuno afferma che la personalità Uno deve essere sdradicata e cose simili.
"Io" dico che Brad Pitt si deve ricordarsi di essere Brad Pitt, ma in quel momento che è sul palco, quel palco è anche Uno, non ha senso, anzi è controproducente non finire quello che deve fare Uno solo perchè mi sono accorto di essere in realtà prima/anche Brad Pitt.
quindi devo vivere da uomo perchè sto qui non per vivere da spirito, ma ricordandomi di esserlo devo vivere come Uno e lasciargli fare quelle esperienze per cui è nato

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La morte iniziatica è quando Uno muore come identificazione totale (che non si ferma solo a ciò che si definisce psicologico, non c'è una divisione così netta tra psiche e fisico) cioè l'individuo Sa di essere Uno ma anche/prima, Brad Pitt.
io uomo mi accorgo di essere anche spirito e vinco la mia personalità e nel farlo cambia anche il mio corpo, nel senso che le cellule fanno anche loro un lavoro su se stesse

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Quel Sa non vuol dire convincersi, suggestionarsi etc... cambia completamente il modo di rapportarsi al mondo (anche fisicamente) anche se tutto sommato il mondo quasi non se ne accorge. Non serve fare cose eclatanti o diventare qualcosa di particolare, tutto sommato anche le figure che si sono rivelate particolari non lo sono diventate in virtù della trasformazione, lo erano già prima, dopo hanno solo continuato.
questo accade spesso? cosa fare perchè il tutto non sia solo frutto di suggestione? come ci si accorge se si sta lavorando bene oppure no?

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*= un discorso diverso è per gli attori di riserva, si preparano alla parte ma in realtà spesso non entrano mai sul palco, nella rappresentazione, pur essendo presenti. Non pensate ad ingiustizie perchè rimanere in riserva è una scelta personale, non del regista che comunque da a tutti la possibilità di recitare.
qui c'è un grande buco nero...
attori di riserva... potrebbero essere le esperienze delle vite passate ma non torna con la seconda parte del discorso o forse le vite future se questa non va a buon fine... non so, non mi viene nulla

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Arriviamo alla prima morte, quella comune che tutti conosciamo e che è indipendente dalla morte iniziatica, comunque anche il corpo fisico dell'iniziato muore, la differenza c'è subito dopo, se ha completato la preparazione è in grado di affrontare l'impatto dello Spirito e nessun fuoco più lo brucerà ne sarà giudicato mancante (non è un giudizio di qualcuno verso qualcuno ma adesso è inutile approfondire) e messo a disintegrarsi nello stagno di fuoco (seconda morte) perchè le particelle possano, in altre forme andare all'inferno, cioè tornare in questo mondo, attraverso lo stagno (specchio orizzontale).
E' anche corretto che all'inferno (come in paradiso) si rimane per l'eternità, ma adesso è troppo lungo scriverlo in una forma comprensibile, quando ci torno (magari oggi pomeriggio) ci provo.
Mi fermo conscio di aver messo troppa roba.
si tanta roba... ci torno anch'io con calma, devo riflettere mi fuma il cervello
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Vecchio 27-11-2009, 17.24.46   #121
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Alla fine di tutto sto scervellamento filosofico... Tralascio platone e Sartre, se no rischio di impantanare di più.

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L'attore è lo Spirito, il regista dirige i vari attori, quindi è Dio.
L'attore sarebbe l'essere con coscienza, il regista il Dna. Da questo binomio il risvegliato, cosciente di sè, colui che fa azioni buone e positive e quindi meritevole della vita eterna.
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Vecchio 27-11-2009, 20.35.26   #122
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Bon, ma allora se si arriva alla morte iniziatica (che non è la seconda... questa è dopo la morte fisica) che deve avvenire prima della prima (quella fisica, comune) inizia un processo di redenzione della carne. Se questo processo si completa prima della morte normale, pur dovendo prima o poi morire (lasciare il corpo) in realtà si è virtualmente immortali, nel senso che la carne non decade e quindi si può decidere quanto restare (anche lasciato il corpo in realtà si dovrebbe poterne addensare uno, dato che sempre di materia si è fatti, ma questo è ancora altro discorso). Se invece il processo si è compiuto solo parzialmente e interviene la morte fisica il residuo fisico lasciato avrà le caratteristiche che avrà a seconda di quanto avanzato era il processo (vedi i vari corpi dei santi, quello che dura secoli, quello che dura meno) e la consapevolezza che resta dovrà in qualche altro modo continuare il proccesso di crescita su altri piani, ma non è immortale.

Questo però, e anche quello che hai detto prima, non toglie la mia domanda sulle tre morti contate con quell'altro sistema: una alla fine di ogni Opera. Con la precisazione che, se l'Opera al rosso viene completata, la morte corrispondente (quella fisica) può venir attesa ad libitum (o meglio ad necessitatem).
Al di là che comunque aspetto ulteriori chiarmenti anche su quello che avevo detto prima, ho l'impressione che ancora qualcosa non mi torni.
Fammi un favore, rifai la domanda perchè non sono sicuro di comprendere quello che intendevi chiedere.

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Alla fine di tutto sto scervellamento filosofico... Tralascio platone e Sartre, se no rischio di impantanare di più.

L'attore sarebbe l'essere con coscienza, il regista il Dna. Da questo binomio il risvegliato, cosciente di sè, colui che fa azioni buone e positive e quindi meritevole della vita eterna.
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Come mai in questo giro non trovi una corrispondenza tra le sacre scritture e l'onnipresente dna? Intendo quelle cose della seconda morte, stagno di fuoco etc...

Che poi per essere chiaro, il dna è importante, lo è anche esotericamente etc... ma non metterei solo quello al centro di tutto
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Vecchio 27-11-2009, 20.49.40   #123
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San Paolo, nella sua Lettera ai Galati, afferma: "Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me"(Gal 2,20).
Questo significa che l'attore è Cristo che con il suo Spirito compenetra le persone e le trasforma facendole diventare nuovi individui, infatti non si mette il vino nuovo nelle botti vecchie, quindi in Paolo c'è un "io" nuovo che lo fa uscire dal suo isolamento facendolo partecipare a qualcosa di più grande, inoltre in questo modo viene a far parte del suo corpo (quello di Cristo) e partecipa della sua resurrezione.
Perchè è un Cristo vivo che vive attraverso ogni individuo che accoglie il suo Spirito, e chi ha questa esperienza diventa una persona nuova perchè non potrà più fare le azioni di prima, ma finalmente agisce in conformità con quella che è la volontà di Dio, e il suo nome sarà nel libro della vita.

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L'attore sarebbe l'essere con coscienza, il regista il Dna. Da questo binomio il risvegliato, cosciente di sè, colui che fa azioni buone e positive e quindi meritevole della vita eterna.
Nella tua interpretazione non vedo come il Dna (in quanto regista) potrebbe avere una coscienza (attore) che gli fa compiere azioni buone e positive, per esempio se io fossi un malvagio e opererei sul Dna per creare mostri malvagi, non vedo come questo Dna possa redimersi da solo creando coscienze positive, casomai arriverebbe ad autodistruggersi...
E anche ammettendo che ciò possa accadere, cioè far nacere una coscienza positiva che lo porterebbe all'immortalità, con quale criterio il regista deciderebbe chi ne è degno, se prima nessun essere aveva la possibilità di redimersi e di risvegliarsi...
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Vecchio 27-11-2009, 23.26.34   #124
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E' praticamente nato/a qui
 
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Fammi un favore, rifai la domanda perchè non sono sicuro di comprendere quello che intendevi chiedere.


Eh, se non hai capito vuol dire che sto abbastanza fuori dal seminato. Bon, ci riprovo, un pezzetto alla volta, perchè per via dei vari discorsi fatti nei vari tread ci sono un po' troppe serie di "morti".

Dunque: la morte iniziatica. Ci si può arrivare oppure no, ma se ci si arriva avviene in vita, ossia prima della morte del corpo fisico. Se ci si arriva inizia il processo di redenzione della carne, il quale deve concludersi sempre in vita... per forza di cose: se la carne muore prima di essere redenta, non è redenta.
Se il processo arriva a termine, quando interviene la morte del corpo "tutto si compie", ossia nasce l'immortale... ovvero viene evitata la seconda morte, quella che disfa per riutilizzare. Si?
Se si, da quando il processo di redenzione è compiuto alla morte del corpo si pone un intervallo a piacere? Ossia il Redento può decidere quando lasciare la carne? Se così fosse sarebbe una specie di immortalità...

Aspetto... poi a seconda della risposta torno con le tre morti e cosa muore nei vari passaggi.
Ray non è connesso  
Vecchio 28-11-2009, 00.22.00   #125
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Dunque: la morte iniziatica. Ci si può arrivare oppure no, ma se ci si arriva avviene in vita, ossia prima della morte del corpo fisico. Se ci si arriva inizia il processo di redenzione della carne, il quale deve concludersi sempre in vita... per forza di cose: se la carne muore prima di essere redenta, non è redenta.
Se il processo arriva a termine, quando interviene la morte del corpo "tutto si compie", ossia nasce l'immortale... ovvero viene evitata la seconda morte, quella che disfa per riutilizzare. Si?
Se si, da quando il processo di redenzione è compiuto alla morte del corpo si pone un intervallo a piacere? Ossia il Redento può decidere quando lasciare la carne? Se così fosse sarebbe una specie di immortalità...
In Apocalisse 20, 1-6 si parla di mille anni:

" Poi vidi scendere dal cielo un angelo con la chiave dell'abisso e una grande catena in mano. Egli afferrò il dragone, il serpente antico, cioè il diavolo, Satana, lo legò per mille anni, e lo gettò nell'abisso che chiuse e sigillò sopra di lui perché non seducesse più le nazioni finché fossero compiuti i mille anni; dopo i quali dovrà essere sciolto per un po' di tempo.
Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare.
E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano.
Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.
Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi.
Questa è la prima risurrezione.
Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione.
Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni."


Da questi versetti mi sembra di capire che la prima resurrezione appartiene a quelli che si sono redenti nella carne quando erano in vita, loro non sono più soggetti alla morte quindi sono immortali.
La seconda resurrezione e la morte seconda invece appartiene a tutti gli altri, a seconda delle loro opere.
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