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Vecchio 08-05-2009, 14.14.32   #1
griselda
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Faccio una fatica pazzesca a parlare di me a più di una persona alla volta, per cui immaginatevi cosa mi costa mettere in forum il mio vissuto.
Per farlo ho bisogno di empatia, devo sentire l'altro come collegato a me, poi magari prendo un granchio, però è solo questo che mi fa riuscire a parlare, sentirmi in comunione con l'altra persona, solo in questo modo riesco ad aprirmi e a darmi ad essa.

Questo fa si che se siamo in più di due, magari, e una di queste persone, mi fa domande, percepisco le stesse come un'indagine di curiosità fine a se stessa, invece che una partecipazione e la sensazione è quella di sentirmi violata.
Mi sto domandando se è per via del controllo che cerco sempre di esercitare per paura di essere ferita, che mi comporto così istintivamente?
Se forzo(ammiro tantissimo chi invece non manifesta le mie stesse problematiche) immancabilmente, capita qualcosa che mi fa pentire di essermi aperta, come a dire: visto lo sapevo!
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Vecchio 11-05-2009, 11.12.39   #2
Edera
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Ciao Griselda,
ti dico la mia
Credo che ognuno sia profondamente diverso dall'altro. Io ad esempio parlo facilmente di me quando mi accorgo che c'è la possiblità di imparare, parlare di me agli altri aiuta a comprendermi. Mi hanno proprio disegnata così, ho un'interiorità molto intricata che tende a ingarbugliarsi non appena prova ad espolare parte di se stessa da sola, gli altri quindi mi aiutano nel labirinto, un pò come un filo di arianna.
Magari tu invece trovi più facilmente questa cassa di risonanza nei dialoghi del tuo io con te stessa e necessiti meno di 'appoggi' esterni. Io ho pensato così quando ho letto il tuo post e forse (azzardo e perdonami se sono fuori strada) sotto come dici anche tu c'è la paura del giudizio altrui e di essere ferita.
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Vecchio 11-05-2009, 12.36.29   #3
griselda
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Ciao Griselda,
ti dico la mia
Credo che ognuno sia profondamente diverso dall'altro. Io ad esempio parlo facilmente di me quando mi accorgo che c'è la possiblità di imparare, parlare di me agli altri aiuta a comprendermi. Mi hanno proprio disegnata così, ho un'interiorità molto intricata che tende a ingarbugliarsi non appena prova ad espolare parte di se stessa da sola, gli altri quindi mi aiutano nel labirinto, un pò come un filo di arianna.
Magari tu invece trovi più facilmente questa cassa di risonanza nei dialoghi del tuo io con te stessa e necessiti meno di 'appoggi' esterni. Io ho pensato così quando ho letto il tuo post e forse (azzardo e perdonami se sono fuori strada) sotto come dici anche tu c'è la paura del giudizio altrui e di essere ferita.
Sono convinta anche io che aiuti, infatti cerco di farlo e di andare contro questo modo di essere che mi limita.
Ci ho pensato molto e forse dipende dal fatto che se siamo in due ho il tempo per pensare mentre se siamo in tanti sono già agitata, paura di perdere il controllo e quando si perde il controllo non si riesce più a pensare.
Magari invece me la racconto ed è altro ma questo ora vedo.
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Vecchio 11-05-2009, 12.37.42   #4
stefano
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credo abbia a che vedere con il controllo che hai menzionato e con una sorta di pensiero latente non fiducioso nei confronti del prossimo.
leggendo i 3d del forum ritengo si leghi molto bene a quello intitolato "vivere in difesa".
A me è capitato spesso è una sorta di invorticamento del pensiero che ti fa richiudere a riccio per una sorta di importanza personale al contrario
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Vecchio 11-05-2009, 12.41.05   #5
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nel mio caso si lega anche a una sorta di aspettativa (che di fatto è non fiducia di partenza) che il mio ego si crea nei confronti del prossimo e dell'universo in genere.
questa è IP alla massima potenza.
è come se la mia IP mi portasse a pensare che l'universo è totalmente sbagliato e solo io io io sia giusto nell'approccio alle cose.
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Vecchio 11-05-2009, 12.50.19   #6
griselda
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credo abbia a che vedere con il controllo che hai menzionato e con una sorta di pensiero latente non fiducioso nei confronti del prossimo.
leggendo i 3d del forum ritengo si leghi molto bene a quello intitolato "vivere in difesa".
A me è capitato spesso è una sorta di invorticamento del pensiero che ti fa richiudere a riccio per una sorta di importanza personale al contrario
Ciao Stefano
Essi che si lega a quel 3d mi è uscito a seguito di quello
Beh ci gioca l'importanza personale, ma anche il fatto di non aver accettato episodi della propria vita, di non aver dato una ragione a certi avvenimenti, ma anche al voler essere perfetti, ho una serie di problematiche sto osservando e dalle quali mi sento costretta e che ora iniziano a starmi strette.
Il giudizio è sempre il nostro ed io vorrei riuscire anche a lavorare su questo ma non so bene da dove iniziare.
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Vecchio 11-05-2009, 12.55.19   #7
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nel mio caso si lega anche a una sorta di aspettativa (che di fatto è non fiducia di partenza) che il mio ego si crea nei confronti del prossimo e dell'universo in genere.
questa è IP alla massima potenza.
è come se la mia IP mi portasse a pensare che l'universo è totalmente sbagliato e solo io io io sia giusto nell'approccio alle cose.
Pant pant pant ho il fiatone, spetta un momento (faccina che suda) lascia almeno che risponda al primo post altrimenti mi viene l'ansia.
Pianoooo please momentoooooo!
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Vecchio 11-05-2009, 12.56.06   #8
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Ciao Stefano
Essi che si lega a quel 3d mi è uscito a seguito di quello
Beh ci gioca l'importanza personale, ma anche il fatto di non aver accettato episodi della propria vita, di non aver dato una ragione a certi avvenimenti, ma anche al voler essere perfetti, ho una serie di problematiche sto osservando e dalle quali mi sento costretta e che ora iniziano a starmi strette.
Il giudizio è sempre il nostro ed io vorrei riuscire anche a lavorare su questo ma non so bene da dove iniziare.

pienamente d'accordo anche su questo.
Credo che in questo caso la ricapitolazione vista in altro 3d sia il metodo più corretto.
A cui per la mia piccola esperienza ho notato come le parole di Cristo "amore e perdono" permettono quella trasformazione che tu stai cercando.
Sul "giudizio" poi beh quello all'inizio mi fa venire in mente il guardiano della soglia.
Insomma quel guardiano che non ti fa avanzare nel percorso e che inizialmente ha due spade incrociate.
ma che successivamente trovata la chiave si trasformano in due ali angeliche.
Credo si colleghi a quanto si va dicendo
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Vecchio 11-05-2009, 12.57.21   #9
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Pant pant pant ho il fiatone, spetta un momento (faccina che suda) lascia almeno che risponda al primo post altrimenti mi viene l'ansia.
Pianoooo please momentoooooo!

scusa davvero.
l'ho aggiunto essendo legato alla mia personale esperienza pensando di espandere maggiormente l'argomento.
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Vecchio 11-05-2009, 15.21.42   #10
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Sul "giudizio" poi beh quello all'inizio mi fa venire in mente il guardiano della soglia.
Insomma quel guardiano che non ti fa avanzare nel percorso e che inizialmente ha due spade incrociate.
ma che successivamente trovata la chiave si trasformano in due ali angeliche.
Credo si colleghi a quanto si va dicendo



Guardiano della soglia? spade incrociate che diventano ali angeliche?
Che roba è? Potresti espandere per favore, dare dei riferimenti, e spiegare il collegamento con il giudizio?
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Vecchio 11-05-2009, 15.37.31   #11
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Guardiano della soglia? spade incrociate che diventano ali angeliche?
Che roba è? Potresti espandere per favore, dare dei riferimenti, e spiegare il collegamento con il giudizio?

ma ti dirò
è una figura che ho ritrovato in qualche mia lettura (se non ricordo male un libro sulle lettere ebraiche di stampo esoterico)

Insomma questo guardiano della soglia che normalmente con queste due spade "chiude" di fatto la porta alla propria evoluzione.
c'era in quel testo come una storiella metaforica ove tale figura pone sempre la stessa domanda alla tua parte maschile (razionale che invorticata finisce nel giudizio continuo) e alla tua parte femminile:
"io ho posto solo per uno. quanti di voi possono entrare qui?"

e nel momento in cui la risposta è corretta (grazie a una comprensione profonda di ciò che comporta e significa tale domanda) il guardiano apre questa porta e le due spade incrociate si trasformano in due ali angeliche.



ecco per ciò che penso di aver compreso nella mia piccola esperienza si tratta di attivare un dialogo profondo tra la parte razionale (maschile) e la parte intuitivo creativa di te stesso (femminile)
di mondo che attraverso la loro integrazione (degli apparenti opposti) e il loro unito ascolto comune permettano l'allineamento di te stesso

Ultima modifica di stefano : 11-05-2009 alle ore 15.41.08.
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Vecchio 11-05-2009, 16.01.16   #12
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ma ti dirò
è una figura che ho ritrovato in qualche mia lettura (se non ricordo male un libro sulle lettere ebraiche di stampo esoterico)

Insomma questo guardiano della soglia che normalmente con queste due spade "chiude" di fatto la porta alla propria evoluzione.
c'era in quel testo come una storiella metaforica ove tale figura pone sempre la stessa domanda alla tua parte maschile (razionale che invorticata finisce nel giudizio continuo) e alla tua parte femminile:
"io ho posto solo per uno. quanti di voi possono entrare qui?"

e nel momento in cui la risposta è corretta (grazie a una comprensione profonda di ciò che comporta e significa tale domanda) il guardiano apre questa porta e le due spade incrociate si trasformano in due ali angeliche.



ecco per ciò che penso di aver compreso nella mia piccola esperienza si tratta di attivare un dialogo profondo tra la parte razionale (maschile) e la parte intuitivo creativa di te stesso (femminile)
di mondo che attraverso la loro integrazione (degli apparenti opposti) e il loro unito ascolto comune permettano l'allineamento di te stesso
E' difficile far entrare questa cosa nel senso del discorso, se ce la vogliamo far entrare a tutti i costi posso anche dire che se c'è il sole uno sarà più propenso a parlare di se piuttosto che se piove, per altri invece funzionerà al contrario. Ma questo significa parlare di tutto e di nulla. Significa non rimanere concentrati sul filo del discorso
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Vecchio 11-05-2009, 16.08.58   #13
stefano
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ok. al massimo apro un 3d a parte (se interessa)
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