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Vecchio 04-08-2011, 12.30.55   #1
Faltea
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Predefinito evoluzion della spiritualità nell'uomo

Per evitare di finire OT nell'altra discussione, apro e riporto qui il tutto...

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Sia per quello che dice il Folle sia per quello che dice Ray, si ritorna a dei vecchi modi di dire..
Per confermare che tutto è già stato detto e fatto e il cerchio continua a girare su se stesso...

Ciò che non ci uccide ci rende più forti..
Vivi l'attimo..
se al problema c'è soluzione, perché preoccuparsi? Se al problema non c'è soluzione, perché preoccuparsi?
a rigurado di quando il Folle dice
"Godersi l'istante, coglierlo, assaporarlo, toccarlo ma senza alcuna aspettativa (né positiva, né negativa), se possiamo Fare ci adopereremo in tal senso, al contrario se non possiamo Fare allora dobbiamo adoperarci in tal senso senza perdere la Fede, riuscire a capire quando Fare o non fare è il risultato di questo dualismo."

Ma allora come mai questo non si è imtegrato in noi stessi con il tempo?

Edit: noi stessi inteso come essere umano, collettivita - fine edit
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Bella domanda... addirittura molti sostengono che le cose, nel tempo, sono andate in peggio... ossia che l'uomo ha via via perso tale capacità. Quello che io vedo è che nessuno (o per quanto ne so quasi nessuno) ce l'ha di suo, ma che deve essere imparato e che impararlo costa sforzi. Tuttavia i bambini sembrano avere una maggiore capacità in questo senso.
Credo che il discorso su questo binario rischi di andare OT, o perlomeno certamente porta in direzioni sicuramente interessanti ma forse esplorabili in uno spazio specifico.
Com'è possibile secondo te (tutti) che abbiamo perso queste capacità?
Mi sembra una cosa completamente contro logica... contro la Logica dell'Evoluzione Collettiva..

Eppure nasciamo predisposti, e qui non ci piove..
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 04-08-2011, 13.23.34   #2
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Com'è possibile secondo te (tutti) che abbiamo perso queste capacità?
Mi sembra una cosa completamente contro logica... contro la Logica dell'Evoluzione Collettiva..

Eppure nasciamo predisposti, e qui non ci piove..
Nasciamo predisposti a cosa? Sicuro che non ci piova? Io inizierei ad aprire ombrelli


Logica dell'Evoluzione Collettiva: è proprio questo il punto della questione. Io non vedo nulla che si possa definire in questi termini. Vedo possibilità di evoluzione dei singoli individui e vedo un movimento di sviluppo, per così dire orizzontale (non verticale come quello evolutivo) del collettivo. Poi forse i singoli individui evoluti permettono piccoli salti anche al collettivo, ma questi sono molto lenti e dipendono direttamente dalla presenza e dall'azione dei singoli che si sono evoluti.
Quindi in sostanza io vedo un'umanità pressochè uguale a quella di un milione di anni fa, forse appena appena più evoluta nel suo complesso e vedo invece possibilità enormi di evoluzione nel singolo individuo che però diventano manifeste, ossia si realizzano, solo in una minima percentuale, tanto più minima quanto più ci avviciniamo alla totalità delle possibilità (come dire che su un milione di umani vedo, chessò, mille geni, dieci santi e un illuminato... detta in modo molto grezzo e solo per rendere l'idea).
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Vecchio 04-08-2011, 14.31.38   #3
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Io invece penso che l'umanità sarà "costretta ad evolvere", guarda la tecnologia per esempio in 100 anni si è evoluta come si sarebbe evoluta in 1000 anni, e in 10 anni si è evoluta come si è evoluta in 100 anni.
Il tempo sta arrivando al punto 0 e ci si accorge perchè c'è sempre meno tempo per fare le cose, le generazioni crescono più velocemente, i disagi psicologici presenti in quest'anni lo fanno capire. In epoche remote c'erano problemi più gravi eppure la gente non aveva tutti sti problemi di attacchi di panico o ansia per esempio.
Un secolo fa chi voleva fare un percorso spirituale doveva trovare un serio percorso esoterico, una scuola, ed era molto difficile. Oggi è l'esoterismo che ti cerca a casa tua, ed in qualche modo ti "costringe" a metterti in discussione.

Il cambiamento è facilmente intuibile e non mi riferisco in senso geologico, ma cadranno vecchi sistemi politici, economici e religiosi e ne nascerà una società diversa.
Se guardiamo il mondo del lavoro, nell'era primitiva non esisteva, prima si lavorava per campare, oggi si lavora per campare e permettersi anche delle cose in più, un domani con la tecnogia avanzata e i posti di lavoro inferiori, si lavorerà molto meno o sarà un lavoro di tipo societario.

I singoli individui se si evolvono a discapito delle masse, hanno fallito il loro obbiettivo, che era quello di portare l'evoluzione globale, e non solo per se stessi. E' impossibile parlare di vera evoluzione e non irradiarla all'esterno.

Basterebbe un politico per esempio evoluto a dovere, e la società sarebbe diversa per forze di cose (è un esempio).
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Vecchio 04-08-2011, 14.49.17   #4
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Basterebbe un politico per esempio evoluto a dovere, e la società sarebbe diversa per forze di cose (è un esempio).
Io la vedrei al contrario, nel senso che l'evoluzione della società "costringerebbe" ad una evoluzione della politica e non viceversa.
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Vecchio 04-08-2011, 14.52.15   #5
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Nasciamo predisposti a cosa? Sicuro che non ci piova? Io inizierei ad aprire ombrelli


Logica dell'Evoluzione Collettiva: è proprio questo il punto della questione. Io non vedo nulla che si possa definire in questi termini. Vedo possibilità di evoluzione dei singoli individui e vedo un movimento di sviluppo, per così dire orizzontale (non verticale come quello evolutivo) del collettivo. Poi forse i singoli individui evoluti permettono piccoli salti anche al collettivo, ma questi sono molto lenti e dipendono direttamente dalla presenza e dall'azione dei singoli che si sono evoluti.
Quindi in sostanza io vedo un'umanità pressochè uguale a quella di un milione di anni fa, forse appena appena più evoluta nel suo complesso e vedo invece possibilità enormi di evoluzione nel singolo individuo che però diventano manifeste, ossia si realizzano, solo in una minima percentuale, tanto più minima quanto più ci avviciniamo alla totalità delle possibilità (come dire che su un milione di umani vedo, chessò, mille geni, dieci santi e un illuminato... detta in modo molto grezzo e solo per rendere l'idea).
Condivido. La società , a livelo interiore/spirituale non mi sembra più evoluta rispetto a prima, la situazione a livello di santi/illuminati probabilmente è rimasta grossomodo la stessa nel corso dei milleni, magari con più possibilità (teoriche) per ognuno di crescere, almeno dicono sia così dopo l'avvento di Cristo.
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Ultima modifica di luke : 04-08-2011 alle ore 15.04.43.
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Vecchio 04-08-2011, 15.31.38   #6
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Io invece penso che l'umanità sarà "costretta ad evolvere", guarda la tecnologia per esempio in 100 anni si è evoluta come si sarebbe evoluta in 1000 anni, e in 10 anni si è evoluta come si è evoluta in 100 anni.
Il tempo sta arrivando al punto 0 e ci si accorge perchè c'è sempre meno tempo per fare le cose, le generazioni crescono più velocemente, i disagi psicologici presenti in quest'anni lo fanno capire. In epoche remote c'erano problemi più gravi eppure la gente non aveva tutti sti problemi di attacchi di panico o ansia per esempio.
Un secolo fa chi voleva fare un percorso spirituale doveva trovare un serio percorso esoterico, una scuola, ed era molto difficile. Oggi è l'esoterismo che ti cerca a casa tua, ed in qualche modo ti "costringe" a metterti in discussione.

Il cambiamento è facilmente intuibile e non mi riferisco in senso geologico, ma cadranno vecchi sistemi politici, economici e religiosi e ne nascerà una società diversa.
Se guardiamo il mondo del lavoro, nell'era primitiva non esisteva, prima si lavorava per campare, oggi si lavora per campare e permettersi anche delle cose in più, un domani con la tecnogia avanzata e i posti di lavoro inferiori, si lavorerà molto meno o sarà un lavoro di tipo societario.

I singoli individui se si evolvono a discapito delle masse, hanno fallito il loro obbiettivo, che era quello di portare l'evoluzione globale, e non solo per se stessi. E' impossibile parlare di vera evoluzione e non irradiarla all'esterno.

Basterebbe un politico per esempio evoluto a dovere, e la società sarebbe diversa per forze di cose (è un esempio).
Vorrei distinguere bene evoluzione da sviluppo. Accennavo prima... l'evoluzione è verticale, va dal meglio al peggio, lo sviluppo è orizzontale, va da qui a li. Un albero che fa molti rami di forma diversa sta esplorando possibilità, si sviluppa non si evolve (non necessariamente... può esserci un movimento in tutte e due le direzioni). La natura tende ad esplorare tutte le possibilità... si sviluppa. Da sola.
Dicevo che ci possono essere movimenti su entrambi i fronti... fino ad un certo punto questo credo avvenga nell'umano. Il singolo si sviluppa certamente e si evolve, da solo, fino al livello raggiunto dall'umanità nel moento della manifestazione di quell'individuo. Il suo grado evolutivo è per così dire ereditato. Poi però l'evoluzione si arresta, diviene potenziale, mentre lo sviluppo continua. Ma evoluzione vuol dire miglioramento, sviluppo non necessariamente. Potremmo dire che la linea verticale dell'evoluzione è qualitativa, quella orizzontale dello sviluppo quantitativa.

Ora, lo sviluppo tecnologico in che modo è frutto di un uomo migliore, più evoluto? E in che modo e per che verso produce ulteriore evoluzione?
Io non vedo l'homo telefoninicus migliore dell'homo segnalidifumicus... se proprio proprio mi si tira a cimento direi che c'è stato un peggioramento. Ma in realtà vedo che sono uguali.

L'individuo evoluto è pacifico. L'umanità non lo è. L'individuo evoluto domina i suoi impulsi, l'umanità non lo fa. L'individuo evoluto ha una connessione migliore con "l'universo", l'umanità a me pare ce l'abbia sempre maggiore. L'individuo evoluto vive in armonia con l'ambiente, l'umanità non pare proprio ci riesca nè pare voglia. Potrei continuare a lungo...

I disagi psicologici, anche se non ho dati decisivi a riguardo, mi pare stiano aumentando...

L'umano medio vi sembra oggi più felice di quello di ieri?
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Vecchio 04-08-2011, 18.30.54   #7
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Nasciamo predisposti a cosa? Sicuro che non ci piova? Io inizierei ad aprire ombrelli
diciamo che nasciamo tutti con le potenzialità di... ed alcuni predisposti.. così è più chiaro e corretto.


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L'individuo evoluto è pacifico. L'umanità non lo è. L'individuo evoluto domina i suoi impulsi, l'umanità non lo fa. L'individuo evoluto ha una connessione migliore con "l'universo", l'umanità a me pare ce l'abbia sempre maggiore. L'individuo evoluto vive in armonia con l'ambiente, l'umanità non pare proprio ci riesca nè pare voglia. Potrei continuare a lungo...

I disagi psicologici, anche se non ho dati decisivi a riguardo, mi pare stiano aumentando...

L'umano medio vi sembra oggi più felice di quello di ieri?
Qui sta il punto, stiamo regredendo nonostante ci siano chiaramente gli ingredienti per un'evoluzione spirituale. E parlo proprio dal basso in alto, una crescita che non c'è.
Arriviamo ad una certa consapevolezza verso i 30/35 anni e procediamo nel nostro personale percorso evolutivo, che non influenza (paradossalmente) nemmeno il marito/moglie/convivente.
Per poi scoprire ciò che altri via via hanno già scoperto, sperimentato (i detti di cui sopra).
Questo però non si lega affatto con il concetto che noi siamo fatti di energia, energia - pensiero, energia che smuove e influenza ciò che ci sta attorno..
Le due idee si prendono beatamente a schiaffi. Una contraddice l'altra...
L'energia positiva-evoluta-spirituale di un essere evoluto dovrebbe influenzare l'ambiente circostante ma se così fosse si procederebbe come un'epidemia evolvendo quello vicino, e via così
Ma ciò non accade..
Allora quale delle due teorie è quella sbagliata, oppure come possono non cozzare una contro l'altra?

Siamo molto più infelici di un tempo..

PS: Astral per un'attimo mi sei sembrato Elhoim battuta, scusa, scherzo
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Vecchio 04-08-2011, 18.36.41   #8
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Qui sta il punto, stiamo regredendo nonostante ci siano chiaramente gli ingredienti per un'evoluzione spirituale. E parlo proprio dal basso in alto, una crescita che non c'è.
Arriviamo ad una certa consapevolezza verso i 30/35 anni e procediamo nel nostro personale percorso evolutivo, che non influenza (paradossalmente) nemmeno il marito/moglie/convivente.
Per poi scoprire ciò che altri via via hanno già scoperto, sperimentato (i detti di cui sopra).
Questo però non si lega affatto con il concetto che noi siamo fatti di energia, energia - pensiero, energia che smuove e influenza ciò che ci sta attorno..
Le due idee si prendono beatamente a schiaffi. Una contraddice l'altra...
L'energia positiva-evoluta-spirituale di un essere evoluto dovrebbe influenzare l'ambiente circostante ma se così fosse si procederebbe come un'epidemia evolvendo quello vicino, e via così
Ma ciò non accade..
Allora quale delle due teorie è quella sbagliata, oppure come possono non cozzare una contro l'altra?

Siamo molto più infelici di un tempo..

PS: Astral per un'attimo mi sei sembrato Elhoim battuta, scusa, scherzo
Io personalmente queste influenze automatiche non le vedo di facili realizzazione, altrimenti tutti quelli che sono venuti a contatto con Cristo o con Buddha, non parlo dei discepoli più prossimi, sarebbero dovuti diventare quantomento Beati.
Evidentemente, almeno questo è il mio piensiero, certi Individui possono essere dei fari nel buio, chi li vede e si avvicina può avere vantaggi, gli altri che non possono o non vogliono fare lo sforzo di vederli restano, insieme a tantissimi altri, a cuocere nel loro brodo, e questo avviene nelle varie epoche periodicamente.
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Ultima modifica di luke : 04-08-2011 alle ore 18.40.08.
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Vecchio 04-08-2011, 18.45.59   #9
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Qui sta il punto, stiamo regredendo nonostante ci siano chiaramente gli ingredienti per un'evoluzione spirituale. E parlo proprio dal basso in alto, una crescita che non c'è.
Arriviamo ad una certa consapevolezza verso i 30/35 anni e procediamo nel nostro personale percorso evolutivo, che non influenza (paradossalmente) nemmeno il marito/moglie/convivente.
Per poi scoprire ciò che altri via via hanno già scoperto, sperimentato (i detti di cui sopra).
Questo però non si lega affatto con il concetto che noi siamo fatti di energia, energia - pensiero, energia che smuove e influenza ciò che ci sta attorno..
Le due idee si prendono beatamente a schiaffi. Una contraddice l'altra...
L'energia positiva-evoluta-spirituale di un essere evoluto dovrebbe influenzare l'ambiente circostante ma se così fosse si procederebbe come un'epidemia evolvendo quello vicino, e via così
Ma ciò non accade..
Allora quale delle due teorie è quella sbagliata, oppure come possono non cozzare una contro l'altra?
Perchè tutto influenza tutto. Certo, se sto vicino ad un illuminato verrò da lui influenzato e se sto vicino a un diavolazzo stessa cosa. Poi dipende anche che ci faccio con questa influenza...

Noi siamo fatti di materia, tutto è fatto di materia, anima compresa. Solo che il concetto di materia andrebbe esteso a vari gradi di "sottigliezza"... questo è un argomento che abbiamo trattato in varie discussioni a suo tempo. Ogni materia ha la sua sfera di influenza e noi abbiamo sempre a disposizione tutte queste influenze in avri oridini e gradi. Appare evidente che a farla da padrone è un'influenza "grossolana" che frena l'evoluzione individuale. Quindi si potenzialità ma difficili da realizzare.

A me sembra che l'umano, nella sua storia, sia via via "impazzito" sempre più (questo è un tema che avevo in mente di riprendere altrove) e che, quindi, buona parte della prima fase del percorso evolutivo sia "guarire". D'altronde le varie Tradizioni questo dicono: siamo decaduti da uno stato più elevato che era nostro di nascita, come conseguenza possiamo fare determinate esperienze, ma dobbiamo "risalire", riportarle alla condizione originaria. E di li risalire ancora.
Non pare che questo percorso sia quello intrapreso dall'umanità, se non ipotizzando tempi lunghissimi, per i quali finora molto poco è stato realizzato... molto meno di quello che sono riusciti a combinare svariati sigoli, che poi influenzano il resto dell'umanità nella misura che possono.
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Vecchio 04-08-2011, 20.05.30   #10
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Io la vedrei al contrario, nel senso che l'evoluzione della società "costringerebbe" ad una evoluzione della politica e non viceversa.
Penso che sia un cane che si morda la coda, tu dici che sia l'evoluzione della società, io dico invece che questa evoluzione deve essere smossa anche da qualcosa d'esterno (che poi è il risultato di qualcosa di interno). Esempio quando c'è stata la crisi molti hanno cominciato a cambiare mentalità, e hanno avuto uno "scossone" e si sono un po' risvegliati dall'intorpidimento.
Va da se che poi è solo l'inizio e che questa cosa può essere per alcuni più forte, per altri più debole.

Siamo molto più infelici di un tempo?
Questo è soggettivo, sicuramente per quanto ami il medioevo, io non vorrei vivere in un periodo dove per una cavolata ti uccidevano senza processo, dove era pieno di ladri e prostitute e dove probabilmente avevi molte meno possibilità di scelta.
Indubbiamente la vita moderna ha dei disagi molto forti, ma il peggioramento della qualità della vita, è soltanto responsabilità nostra, per non aver fatto nulla, e aver sempre delegato ad altri.

Quando diciamo che si sta peggio o che ci siamo poco evoluti purtroppo si guarda troppo spesso noi, magari non il mondo nella totalità.
Forse qui le cose vanno peggio, magari paesi arabi che si stanno ribellando a molte dittature per esempio è sintomo che prima avevano paura, e ora sono più svegli, e qui non si parla di illuminati ma SI PARLA DI MASSE. Qualcuno sarà stato più sveglio e avrà contaggiato anche gli altri.
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Vecchio 04-08-2011, 22.14.59   #11
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Penso che sia un cane che si morda la coda, tu dici che sia l'evoluzione della società, io dico invece che questa evoluzione deve essere smossa anche da qualcosa d'esterno (che poi è il risultato di qualcosa di interno). Esempio quando c'è stata la crisi molti hanno cominciato a cambiare mentalità, e hanno avuto uno "scossone" e si sono un po' risvegliati dall'intorpidimento.
Va da se che poi è solo l'inizio e che questa cosa può essere per alcuni più forte, per altri più debole.
IO, ripeto, al vedo al contrario, la politica, le caste ecc a mio avviso sono smeplicemente lo specchio della società, aspettare il moralizzatore o il santo ch escende in politica e fa cambiare el cose è inutile fino a ch el amaggioranza delel persone saranno in un certo modo.Per come la vedo io le evoluzioni sono soltanto dei singoli, buone per loro e per chi gli sta vicino, ma la massa difficilmente ne viene toccata.
Allo stesso modo non ho visto nessuno scossone, sinora, derivante dall apresunta crisi, lepersone mi semrano sempre uguali e molte continuano ad essere maestre nell'arte di "chiagne e fotte"
Quote:

Siamo molto più infelici di un tempo?
Questo è soggettivo, sicuramente per quanto ami il medioevo, io non vorrei vivere in un periodo dove per una cavolata ti uccidevano senza processo, dove era pieno di ladri e prostitute e dove probabilmente avevi molte meno possibilità di scelta.
Indubbiamente la vita moderna ha dei disagi molto forti, ma il peggioramento della qualità della vita, è soltanto responsabilità nostra, per non aver fatto nulla, e aver sempre delegato ad altri.

Quando diciamo che si sta peggio o che ci siamo poco evoluti purtroppo si guarda troppo spesso noi, magari non il mondo nella totalità.
Forse qui le cose vanno peggio, magari paesi arabi che si stanno ribellando a molte dittature per esempio è sintomo che prima avevano paura, e ora sono più svegli, e qui non si parla di illuminati ma SI PARLA DI MASSE. Qualcuno sarà stato più sveglio e avrà contaggiato anche gli altri.
Su come si stia adesso rispetto a milleni fa non ho elementi per formulare un quadro realistico.Certamente stiamo meglio a livello id benessere e condizioni socio-economiche, seciò significhi anche essere più felici di mille anni fa non lo so.
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Vecchio 04-08-2011, 23.12.46   #12
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dove era pieno di ladri e prostitute
Ah certo, invece adesso...


Quello di cui parli Astral io lo vedo solo come sviluppo. Certe società hanno dato qualche scossone e di conseguenza cambiato forma di governo? Ma certo, la storia è piena di questi episodi. Ma non si tratta di evoluzione, allo stesso modo in cui non parli di evoluzione quando metti pomodori in un campo di patate... si tratta del continuo mutamento a cui tutto è soggetto, ma il vero movimento è altro, è quando qualcosa diventa migliore sotto ogni aspetto.
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Vecchio 04-08-2011, 23.22.52   #13
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Ah certo, invece adesso...


Quello di cui parli Astral io lo vedo solo come sviluppo. Certe società hanno dato qualche scossone e di conseguenza cambiato forma di governo? Ma certo, la storia è piena di questi episodi. Ma non si tratta di evoluzione, allo stesso modo in cui non parli di evoluzione quando metti pomodori in un campo di patate... si tratta del continuo mutamento a cui tutto è soggetto, ma il vero movimento è altro, è quando qualcosa diventa migliore sotto ogni aspetto.
hehe si vabbè adesso ne è pieno

Forse mi sono incastrato coi termini. Per evoluzione io intendo miglioramento, che può essere in generale. Esempio se prima c'erano gli schiavi e oggi i lavoratori, cos'è evoluzione o sviluppo?

Secondo te, invece quale sarebbe, un esempio di società più evoluta della nostra? (non è un intervista è per capire meglio questa differenza )
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Vecchio 04-08-2011, 23.50.45   #14
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Forse mi sono incastrato coi termini. Per evoluzione io intendo miglioramento, che può essere in generale. Esempio se prima c'erano gli schiavi e oggi i lavoratori, cos'è evoluzione o sviluppo?

Secondo te, invece quale sarebbe, un esempio di società più evoluta della nostra? (non è un intervista è per capire meglio questa differenza )
Come dicevo un'evoluzione è un miglioramento sotto tutti i punti di vista. Dire che c'erano gli schiavi e ci sono i lavoratori è un po' poco... certo, per certi versi è indubbiamente meglio, ma per altri? Siamo sicuri che non esistono più gli schiavi? Non siamo forse schiavi di molte cose?
Attenzione, non sto negando che questi passaggi non siano parte di un processo evolutivo in corso e che magari, tra molto tempo, daranno significativi segni di un miglioramento globale, sto dicendo che per un'entità come l'umanità non possiamo sicuramente paralre di passaggi evolutuvi se misuriamo il tempo in decenni o secoli. Dobbiamo parlare di tempi molto più lunghi.
Una cosa è evoluta quando è cambiata, non è più quella di prima ed è diventata migliore di quello che era. E, aggiungo, secondo me è in grado di trasferire, fosse solo per insegnamento, quel miglioramento. L'umanità evolve quando sviluppa un miglioramento e lo tramanda, geneticamente, agli individui che la compongono. Parlare di società in evoluzione mi pare esagerato... inoltre non sono per nulla certo che si stia davvero migliorando. Ad esempio il sistema delle caste che c'era in India, e che era basato su determinati principi, è andato storicamente via via degenerando, passando da uno stato ad un altro peggiore, almeno stando ai principi su cui era fondato. D'altronde tutte le possibilità devono essere esplorate.

Ora, il concetto di legame a dei principi è importante se vogliamo valutare qualcosa, sopratutto una società. Se una società è basata su dei principi, chiamiamoli filosofici (ma mi riferisco ad un significato esteso ed antico del termine) e quindi le sue leggi, i suoi governi, tutto il suo funzionamento sono il derivato di quei principi essa ha un determinato valore. Se una società è basata su questioni di altro genere, più basse, come il soddisfacimento degli istinti e il dominio dell'egoismo, senza avere una direzione, un progetto, un qualcosa che la collettività condivide e vuole realizzare, essa ha un altro valore. Abbiamo visto, nella storia, società del primo tipo degenerare in quelle del secondo e poi morire, non abbiamo visto, perlomeno a quanto mi viene in mente, il processo inverso.
E qui torniamo ai bambini... pare peggiorino crescendo.
Solo che il singolo che se ne rende conto può intraprendere un percorso in tempi apprezzabili nel corso di una vita, una società che volesse fare altrettanto ci metterebbe molto di più... perlomeno non misureremmo il tempo in anni ma in generazioni.
In ogni caso, se la percentuale di individui che riescono almeno un po' ad evolvere grazie al loro stesso sforzxo e lavoro è molto esigua, nulla mi fa pensare che dovrebbe essere maggiore per le società. Anzi, direi che è minore.
Di individui ne abbiamo visti molti in un arco di tempo lungo relativamente alla vita di un individuo, di società, nello stesso arco di tempo, quindi molto più breve per la vita di una società, ne abbaimo viste ancora poche. Quindi non posso certo escludere che prima o poi ci sia qualche società in grado di fare un salto evolutivo di una qualche rilevanza, ma sarebbe certamente un'eccezione. E, in ogni caso, dato che il gruppo è comunque composto da singoli, non vedo come possa evolvere una società composta di individui che non evolvono. Quindi torniamo al singolo... prima una certa quantità di singoli evoluti, poi forse trasferimento del processo a tutto il gruppo. Ci vorrebbe una soceità in cui gli essere evoluti siano la maggioranza... o comunque una percentuale rilevante. Cosa che non solo non vedo, non vedo neanche possibilità che si realizzi in tempi apprezzabili. Quindi do poco credito all'idea di un'umanità che si evolve... vederemo tra un milione di anni o giù di li, salvo estinzione naturalmente.

Un'altra questione che mi fa dare poco credito all'idea di un'umanità che si evolve viene dal fatto che il singolo col tubo che si evolve se non fa nulla, da solo, per opera di una qualche forza esterna o interna ma sconosciuta. L'individuo si evolve solo a prezzo di grossi sforzi personali. E perchè dovrebbe essere diverso per il gruppo? Tu vedi società o umanità che stanno facendo sforzi per raggiungere una maggiore evoluzione?
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Vecchio 05-08-2011, 09.27.36   #15
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Si in effetti vedo che non si fanno molti sforzi per evolvere a livello sociale, questo mi fa pensare che il problema è che non si fanno sforzi a livello individuale. C'è chi si lamenta dei ladri ed è lui stesso un ladro per esempio, molte persone che conosco seguono religioni, e sono rimaste purtroppo le stesse, con gli stessi schemi e le stesse abitudini. Poi non parliamo anche degli atei.

E se l'uomo avesse paura di andare oltre, avesse paura di evolversi.
Principalmente la scarsa evoluzione può essere riassunta:

1) Paura del salto avanti, o attaccamento a quello che si è.
2) Non si sa come evolvere, o peggio non si sa che si può
3) poca volontà, o poca energia, o energia risucchiata da tante cose.

Secondo me, per la moltitudine basterebbe evolvere poco, tipo già saper controllare i pensieri e avere consapevolezza delle proprie emozioni, già sarebbe tanto.
Quando si cresce si peggiora, e bisogna dire che oggi fanno di tutto per strapparti l'infanzia prima del tempo.

Da un punto di vista individuale se il mondo è una mia proiezione, se cambio io, dovrebbe cambiare in qualche modo anche il mondo. Forse bisognerebbe preoccuparci meno degli altri ,e pensare al proprio cammino, sapendo che evolvendo noi, è una conseguenza che si migliora l'ambiente circostante, e quindi anche gli altri?
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Vecchio 05-08-2011, 10.00.36   #16
Kael
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Non ho le capacità per poter avere un quadro obiettivo della cosa, anche perchè oltre all'accrescimento evolutivo va visto l'aumento di popolazione. Se al tempo di Cristo eravamo in duecento milioni, oggi mi pare abbiamo superato i sei miliardi, quindi c'è stata una diluizione di "risorse" pari a trenta volte. Ne consegue che se ad esempio il "fattore uomo" è evoluto di venti volte, ai nostri occhi appare comunque involuto di dieci a causa della diluizione di cui sopra..

Per la schiavitù.. un tempo esisteva è vero (ma esiste ancora oggi in alcune parti del mondo), ma noi uomini moderni siamo comunque schiavi di tante di quelle cose che se un uomo di duemila anni fa ci vedesse adesso probabilmente ci riderebbe in faccia...
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Vecchio 05-08-2011, 13.03.12   #17
Faltea
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Io personalmente queste influenze automatiche non le vedo di facili realizzazione, altrimenti tutti quelli che sono venuti a contatto con Cristo o con Buddha, non parlo dei discepoli più prossimi, sarebbero dovuti diventare quantomento Beati.
Evidentemente, almeno questo è il mio piensiero, certi Individui possono essere dei fari nel buio, chi li vede e si avvicina può avere vantaggi, gli altri che non possono o non vogliono fare lo sforzo di vederli restano, insieme a tantissimi altri, a cuocere nel loro brodo, e questo avviene nelle varie epoche periodicamente.
E' quello che cominicio a pensare anch'io, ma come ho detto fa a botte con il concetto di materia-energia che uno così dovrebbe emanare.
Non dico che siamo tutti in egual misura ricettivi, questo è vero, però chi lo è di più dovrebbe ricevere di più.
Ci sono dei posti dove questa ricezione può avvenire meglio. In chiesa c'è quest'energia particolare, la sento, chiaramente. Eppure non sono cattolica, un cattolico dovrebbe avere un quid in più per sentire di più.
Vero che se invece ci vai come massa, come quotidiano non riceve nulla.

L'infelicità di cui parlo è un malessere generale che posso confermare è in forte aumento.
L'uso di antidepressivi e farmaci contro la depressione, contro l'iperattività, la violenza e la rabbia vengono prescritti anche per soli casi sporadici, curabili (forse) attraverso terapie alternative.
Il Tavor è uno dei farmaci (se non il primo ora non ricordo) più venduto da noi.
Un'occhiata in internet toglierebbe ogni dubbio, ma passo..
Spesso questi malesseri vengono smorzati dall'abuso di alcool o droghe... in forte aumento tra i giovani.

Ancora Astral mi dici che non siamo infelici?
Non parlo del singolo individio.
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Vecchio 05-08-2011, 13.20.19   #18
Faltea
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Perchè tutto influenza tutto. Certo, se sto vicino ad un illuminato verrò da lui influenzato e se sto vicino a un diavolazzo stessa cosa. Poi dipende anche che ci faccio con questa influenza....
Non credo che avvenga a livello cosciente, per cui l'influenza dovrebbe essere una sferzata d'aria fresca, aiutarti nell'evoluzione...

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Noi siamo fatti di materia, tutto è fatto di materia, anima compresa. Solo che il concetto di materia andrebbe esteso a vari gradi di "sottigliezza"... questo è un argomento che abbiamo trattato in varie discussioni a suo tempo. Ogni materia ha la sua sfera di influenza e noi abbiamo sempre a disposizione tutte queste influenze in avri oridini e gradi. Appare evidente che a farla da padrone è un'influenza "grossolana" che frena l'evoluzione individuale. Quindi si potenzialità ma difficili da realizzare.
Ma questo dovrebbe essere stato risolto dal progresso evolutivo, non dovremmo trovarci ancora a punto a capo, no?
Dovremmo beneficiare dei frutti esoterici, come beneficiamo del pc, del cellulare e di tutta lo sviluppo materiale che abbiamo raggiunto..

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A me sembra che l'umano, nella sua storia, sia via via "impazzito" sempre più (questo è un tema che avevo in mente di riprendere altrove) e che, quindi, buona parte della prima fase del percorso evolutivo sia "guarire". D'altronde le varie Tradizioni questo dicono: siamo decaduti da uno stato più elevato che era nostro di nascita, come conseguenza possiamo fare determinate esperienze, ma dobbiamo "risalire", riportarle alla condizione originaria. E di li risalire ancora.
Non pare che questo percorso sia quello intrapreso dall'umanità, se non ipotizzando tempi lunghissimi, per i quali finora molto poco è stato realizzato... molto meno di quello che sono riusciti a combinare svariati sigoli, che poi influenzano il resto dell'umanità nella misura che possono.
E questo è un punto interessante, infatti i primi anni di vita li passiamo a patire sopprusi (involontari e non) propinati dai nostri genitori, compagnetti di scuola, amci..
Seconda parte cerchiamo di guarire da queste "grane" affrontando i malesseri dell'infanzia.. poi passiamo oltre cercando di passare ad uno stadio più evoluto..
Ma i nostri figli dovrebbero, a fronte del nostro percorso evolutivo, nascere e crescere in un ambiente non inquinato, partendo da un punto più avanzato del nostro. Ma visti i risultati non mi sembra sia affatto così... Perché???
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Vecchio 05-08-2011, 13.40.33   #19
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E questo è un punto interessante, infatti i primi anni di vita li passiamo a patire sopprusi (involontari e non) propinati dai nostri genitori, compagnetti di scuola, amci..
Seconda parte cerchiamo di guarire da queste "grane" affrontando i malesseri dell'infanzia.. poi passiamo oltre cercando di passare ad uno stadio più evoluto..
Ma i nostri figli dovrebbero, a fronte del nostro percorso evolutivo, nascere e crescere in un ambiente non inquinato, partendo da un punto più avanzato del nostro. Ma visti i risultati non mi sembra sia affatto così... Perché???
Perchè, a mio avviso, quasi mai si guarisce dai malesseri dei primi decenni, o non ci si prova o si crede di essere guariti, raccontandocela in vari modi e quindi i figli si trovano con genitori che in realtà si portano appresso ancora tutte le magagne non risolte.
Poi è ovvio che l'unico ambiente non è quello familiare, ma ci si trova a contatto con altri ambienti piuttosto "deleteri", comunque la fatica per evolversi va fatta sempre, ci può essere l'aiuto di genitori "sani", ci può dare una mano l'universo a volte, magari altre volte non capita o non la vediamo questa mano e quindi a perdersi ci vuole poco, mentre a ritrovarsi ci vuole molto.
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Vecchio 05-08-2011, 17.18.56   #20
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Ma i nostri figli dovrebbero, a fronte del nostro percorso evolutivo, nascere e crescere in un ambiente non inquinato, partendo da un punto più avanzato del nostro. Ma visti i risultati non mi sembra sia affatto così... Perché???
Prendo sta frase ma rispondo un po' a tutto. Viaggia questa idea che siamo evoluti... questa credo sia una delle più grandi illusioni dell'umanità. Per come la vedo io l'umano medio è appena appena mezzo gradino sopra l'animale medio, anche se magari consideriamo i mammiferi superiori.

D'altronde di illusioni da togliere ne abbiamo moltissime... partendo dal singolo individuo: avere una continuità di coscienza, avere la capacità di pensare, avere delle emozioni, avere un "io" eccetera sono mere illusioni che l'uomo si è raccontato. Quelli sono tutti obiettivi da raggiungere e pure puttosto elevati, almeno nel senso che richiedono notevoli sforzi. La realtà è che siamo frammenati, che non abbiamo continuità di coscienza (e quindi neanche memoria), che non abbiamo vere emozioni, che non controlliamo il nostro pensiero ma lo subiamo eccetera. Chiunque abbia intrapreso un cammino evolutivo si rende conto di ciò ad un certo punto.
Il punto di partenza di costui è grossomodo quello dell'umano medio che non fa nessun cammino. Poco più che bestie.
Per altro c'è un'aggravante, connessa al discorso che facevo sulla "pazzia". Le potenzialità in più che abbiamo e che sono grosse, le paghiamo con abissi corrispondenti... che gli animali non mostrano di avere. Quando dicevo che siamoo via via impazziti non intendevo che nasciamo sani e nei primi anni subiamo angherie che ci rendono patologici... intendevo che nasciamo già tali e semmai quella angherie peggiorano la situazione. Anche se non semrpe, dato che a volte ci permettono di renderci conto che qualcosa non va e intraprendiamo un percorso.

Insomma - e qui mi collego al discorso che avrei voluto fare in altri termini altrove (arriverà) - io sospetto che tutti quelli che hanno ottenuto qualche successo nell'evoluzione siano (stati) i più "pazzi" di tutti... non fosse altro perchè hanno dovuto esplorare gli abissi di cui sopra.
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Vecchio 05-08-2011, 19.01.49   #21
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Scusa Faltea dove ho scritto che non siamo infelici?

C'è indubbiamente un infelicità esistenziale oggi, ma non crederti che anticamente era meglio, sicuramente oggi tutto va più veloce, e se prima certi problemi uno li affrontava nell'arco di una vita, oggi ti trovi ad affrontarli relativamente presto, in più molto spesso l'aumento di depressione e ansia, sono spesse tappe fondamentali per alcuni risvegli spirituali, il fatto che molti ne soffrono, significa che sono chiamati a cambiare le loro vite, ma non tutti percepiscono questa chiamata al miglioramento.

In genere notiamo l'infelicità dell'altro, perchè fa risonanza con la nostra.
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Vecchio 06-08-2011, 15.34.17   #22
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Penso che sia un cane che si morda la coda, tu dici che sia l'evoluzione della società, io dico invece che questa evoluzione deve essere smossa anche da qualcosa d'esterno (che poi è il risultato di qualcosa di interno). Esempio quando c'è stata la crisi molti hanno cominciato a cambiare mentalità, e hanno avuto uno "scossone" e si sono un po' risvegliati dall'intorpidimento.
Va da se che poi è solo l'inizio e che questa cosa può essere per alcuni più forte, per altri più debole.

Siamo molto più infelici di un tempo?
Questo è soggettivo, sicuramente per quanto ami il medioevo, io non vorrei vivere in un periodo dove per una cavolata ti uccidevano senza processo, dove era pieno di ladri e prostitute e dove probabilmente avevi molte meno possibilità di scelta.
Indubbiamente la vita moderna ha dei disagi molto forti, ma il peggioramento della qualità della vita, è soltanto responsabilità nostra, per non aver fatto nulla, e aver sempre delegato ad altri.

Quando diciamo che si sta peggio o che ci siamo poco evoluti purtroppo si guarda troppo spesso noi, magari non il mondo nella totalità.
Forse qui le cose vanno peggio, magari paesi arabi che si stanno ribellando a molte dittature per esempio è sintomo che prima avevano paura, e ora sono più svegli, e qui non si parla di illuminati ma SI PARLA DI MASSE. Qualcuno sarà stato più sveglio e avrà contaggiato anche gli altri.
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Scusa Faltea dove ho scritto che non siamo infelici?

C'è indubbiamente un infelicità esistenziale oggi, ma non crederti che anticamente era meglio, sicuramente oggi tutto va più veloce, e se prima certi problemi uno li affrontava nell'arco di una vita, oggi ti trovi ad affrontarli relativamente presto, in più molto spesso l'aumento di depressione e ansia, sono spesse tappe fondamentali per alcuni risvegli spirituali, il fatto che molti ne soffrono, significa che sono chiamati a cambiare le loro vite, ma non tutti percepiscono questa chiamata al miglioramento.

In genere notiamo l'infelicità dell'altro, perchè fa risonanza con la nostra.
Ho frainteso il post sopra... pensavo intendessi che siamo felici ma rileggendo dicevi più infelici di... Capito male.

Concordo con te completamente, c'è questa profonda infelicità che come dici c'era anche un tempo..
Ma perché siamo così bradipi e non abbiamo ancora superato questo mare se sappiamo come fare?
Il mare sono tutte le azioni che consciamente facciamo sapendo perfettamente che sono controproducenti per noi e per chi ci sta vicino, lo sappiamo perché abbiamo letto, ci siamo documentati attraverso persone che hanno prima di noi calpestato questa strada e l'hanno superata, ci raccontano pure come! Passo, passo.
Se un chimico lavora ad un progetto e per qualche motivo deve abbandonare, chi prosegue prende i suoi scritti e riparte da lì...
Noi, no. Ogni vita si riparte da zero (o sottozero come dice Ray con questa pazzia che ci ha preso). Non parlo solo della nascita, ma dell'evoluzione che ci dovrebbe essere stata. Giusto ciò che dice Luke, non sono ancora guariti ... ma proprio qui sta il punto... Non siamo ancora guariti o stiamo peggiorando?
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Vecchio 06-08-2011, 15.37.48   #23
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D'altronde di illusioni da togliere ne abbiamo moltissime... partendo dal singolo individuo: avere una continuità di coscienza, avere la capacità di pensare, avere delle emozioni, avere un "io" eccetera sono mere illusioni che l'uomo si è raccontato. Quelli sono tutti obiettivi da raggiungere e pure puttosto elevati, almeno nel senso che richiedono notevoli sforzi. La realtà è che siamo frammenati, che non abbiamo continuità di coscienza (e quindi neanche memoria), che non abbiamo vere emozioni, che non controlliamo il nostro pensiero ma lo subiamo eccetera. Chiunque abbia intrapreso un cammino evolutivo si rende conto di ciò ad un certo punto.
Il punto di partenza di costui è grossomodo quello dell'umano medio che non fa nessun cammino. Poco più che bestie.
Per altro c'è un'aggravante, connessa al discorso che facevo sulla "pazzia". Le potenzialità in più che abbiamo e che sono grosse, le paghiamo con abissi corrispondenti... che gli animali non mostrano di avere. Quando dicevo che siamoo via via impazziti non intendevo che nasciamo sani e nei primi anni subiamo angherie che ci rendono patologici... intendevo che nasciamo già tali e semmai quella angherie peggiorano la situazione. Anche se non semrpe, dato che a volte ci permettono di renderci conto che qualcosa non va e intraprendiamo un percorso.
Sconfortante... ed ora?
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Vecchio 06-08-2011, 16.09.10   #24
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Semplicemente Faltea, perchè la maggiorparte dei meccanismi funzionano a livello non consapevole (non so se è corretto dire subconscio). Molte persone si credono perfette, brave, o non si pongono semplicemente problemi.
Io conosco persone da 20 anni, da quando ero bambino che vanno tutti i giorni in chiesa, pregano, eppure non si muovono di un dito: stessi pettegolezzi, stesse maldicenze, stessa chiusura appena entra qualcuno in chiesa, per la paura che gli fregano il posto (come se poi si potessero fregare i posti in chiesa).
Forse se noto ancora queste cose, magari non sono cambiato manco io tanto, però mi fa capire che deve scattare qualche meccanismo in noi.

Però in ogni caso c'è anche chi ha interesse a tenerci poco evoluti. Lavorare 10 ore al giorno, avere pochi soldi a fine mese, occuparsi dei figli, della casa e tutto il resto, alla fine quante energie rimangono? Energie che poi dobbiamo spendere anche col divertimento e con le uscite, per non essere degli esauriti. Energie che gli uomini sprecano con il calcio e le donne coi pettegolezzi, e i giovani d'oggi magari con maria de filippi e il grande fratello.

Con questo non dico che uno deve fare il monaco, ma anche se tutti noi (su Ermopoli) proveniamo da diversi sentieri e percorsi spirituali, concordiamo sul fatto che un minimo di volontà ci vuole, non basta quell'ora di domenica a settimana in chiesa.

Se si vogliono fare progressi occorre analizzarsi, e saperlo fare, occorre sapersi aprire al divino, ed i miglioramenti anche se lenti o con ricadute, devono esserci.
Ma per miglioramento non intendo dire che mi devo sentire più bravo o superiore, intendo dire che qualcosa cambia, dalla qualità di vita (che non sono solo i soldi) al fatto che sono più consapevole e centrato su pensieri ed emozioni.

Quello che ho notato poi se vogliamo tornare al peggioramento dell'evoluzione, è che i giovani d'oggi sono in balia di tante cose, ormai non credono ad insegnamenti superati per i tempi moderni e che vanno in contrasto spesso con i valori laici dello stato, allo stesso tempo però, abbracciando l'ateismo o la superficialità in una religione, invece di evolvere, devolvono, perchè non ci sono alternative e molto spesso perchè non si conosco. I più "fortunati" magari simpatizzano per la magia o il buddismo o dicono di amare Gesù, ma siamo lontanissimi anni luce dall'evoluzione.

Questo non succede solo in campo spirituale, ma secondo la mia opinione (discutibile per carità) dagli anni '70 in poi è come se si forse perso qualcosa, o qualcuno non ha saputo tramandare, o qualcuno non ha saputo ricevere, o entrambe le cose. Ovviamente parlo a livello generale, a livello individuale c'è sempre chi ha la possibilità e i mezzi per farlo.

E' che di certi argomenti se ne dovrebbe parlare meglio, invece magari se te ne esci con esoterismo, magari si pensa subito alle sette sataniche, e allora uno sta zitto, oppure pensa solo alla propria evoluzione e percorso non condividendolo, perchè come dice il Vangelo, non si danno le perle ai porci

Scusate la lunghezza del post, ma non riuscivo a fermarmi a scrivere
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Vecchio 06-08-2011, 23.57.57   #25
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Sconfortante... ed ora?
Eh, niente. Cerchiamo di scappare.
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