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Vecchio 29-04-2010, 20.55.24   #126
diamantea
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Mio padre è morto da sette anni, come la tua mamma. Gli ultimi tre anni non ci siamo parlati malgrado abitavamo quasi nella stessa casa. Lui non accettava le mie scelte. Mi ha rifiutata come figlia e mi ha dato un grande tormento. Credevo che quell’inferno non sarebbe mai finito. Lui si ammalò gravemente, ma neanche questo bastò per riavvicinarlo a me.
Poi un giorno lui si fece trovare vicino il mio garage ma di spalle. Volendo potevo evitarlo facendo finta di non vederlo ma qualcosa mi trattenne. Capì che lui voleva salutarmi, erano gli ultimi giorni della sua vita, ma non voleva dirmelo chiaramente, sapeva di avermi fatto molto male così mi lasciò la scelta: potevo andarmene o chiamarlo. Ci pensai su un attimo, poi sentii una grande onda di Amore e il perdono dentro di me verso un uomo che aveva i suoi limiti ma era mio padre. Lo chiamai e ci abbracciammo in un lungo struggente abbraccio, gli dissi tante volte “mi dispiace”, fu il mio addio nell’amore, quell’amore che dopo la sua morte, pochi giorni dopo, mi diede molta pace nell’affrontare una lunga elaborazione liberatoria delle mie catene.
Mi hai tolto la gioia saperti in vita e il dolore di saperti morto, ma sei mio padre, rinnegare te è come rinnegare una parte di me”
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Vecchio 30-04-2010, 00.49.24   #127
stefano
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vi abbraccio dal cuore
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Vecchio 18-05-2010, 08.35.07   #128
griselda
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Bon grazie Daf leggendo alcune tue vecchie discussioni, mi è ritornata la voglia di rimettere le mani nel guano, come lo chiami tu
E sintetizzando molto, mia madre, quello che non mi ha dato e proprio quello che non riesco a fare. Ma non è tanto legato all'esempio ma è come si è comportata con me.
Vedendola anche dall'altra parte come dice anche Sole.
Io ero una bambina che sin dalla sua nascita le avevo creato problemi. Prima di tutto non mi desiderava e le ho fatto un dispetto e sono arrivata ed ho bussato alla sua porta in combutta con mio padre che invece voleva un altro figlio e per giunta femmina.
Ho minacciato tutto il tempo di nascere prima del termine e quindi l'ho messa su un divano immobile per mesi e l'ho obbligata a chiamare a vivere con loro una sua sorella.
Poi quando sono nata rompevo, non mangiavo, mi ammalavo spesso etc
Lei non mi aveva desiderata ed io probabilmente non mi sentivo amata, voluta, accettata sin da subito etc

Poi crescendo non sono migliorata, devo averle fatto montare l'ansia e le sue paure non riusciva a gestirle con me che gliene facevo scaturire da tutte le parti.
Ero vivace, furba, disubbidiente e credo abbia retto per un tot di anni e poi abbia mollato.
Come a togliersi un peso un tormento.
Mi ha lasciata andare perchè altrimenti sarebbe saltata.
Però io così non sentendomi importante e amata, non ho imparato ad amarmi, non sentendo interesse per me non ho imparato a darmene, non avendo qualcuno che si prendesse cura di me non ho imparato a prendermi cura di me, lei non si interessava dei miei studi ed io non ho avuto interesse per continuarli.
Lei ha mollato la mia resposabilità quando ero troppo piccola ed i non ho imparato a prendermela, perchè troppo piccola.
Lei non mi accettava per quella che sono ed io non ho imparato ad accettarmi per quello che sono.
Lei controllava tutto perchè aveva paura di tutto ed io imparato a contrallare tutto.
Lei quando ho combinato guai mi puniva prima e poi mi più grande mi diceva di arrangiarmi ed io ho imparato così a sentirmi abbandonata. E quando capita che mi succede un guaio mi abbandono non lotto non faccio niente mi lascio sopraffare, perchè non ho imparato come si supera e come si risolve. Davanti ai guai lei piangeva ed io rimango impietrita come lo rimanevo nel vederla piangere.
Insomma mi domando se tutto quello che non so fare è perchè non lo visto fare da lei a me? Non ho visto quindi imparato a fare certe cose per questo motivo?
Non è verso gli altri che non lo so fare perchè lei lo faceva verso gli estranei e io pure, ma verso me stessa perchè era a me che lei non dava.
Ora devo imparare a riempirmi da sola quei vuoti e smetterla di cercare di volerlo ancora da lei perchè è morta, ma smetterlo di farlo anche con gli altri, smetterla di volere che qualcuno riempia dei vuoti che io solo posso riempire senza stancarmi di me, perchè io sono l'unica persona che deve imparare da amarmi/amarsi.
Devo smetterla di fare casino per attirare la sua attenzione perchè lei è morta se voglio attenzione me la devo dare io, devo imparare a darmela da sola e non cercarla a destra e a manca perchè tanto prima o poi gli altri te la tolgono perchè si stancano ma tu se io me la do non mi stancherò di darmela.
Devo imparare a fare tutto questo e molto altro e smetterò anche il vizietto.
Purtroppo non mi ha insegnato neppure che bisogna avere rispetto per se e per l'uomo con cui decidi di vivere, per il padre che mi ha cresciuta, e che mi ha mostrato come quello da tener buono, perchè fonte di sostentamento economico. Ma non mi ha saputo dare l'esempio di come invece bisogna amare e rispettare il padre, il marito e gli uomini....e anche farsi rispettare, perchè lei non si faceva rispettare, quindi non conosceva il rispetto e il senso che bisogna averne.
Vabbeh tempo fa avrei pianto lacrime amare oggi so solo che, anche perchè ho già iniziato, l'unica cosa da fare è rimboccarsi le maniche e fare e quel che verrà verrà.
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Vecchio 18-05-2010, 09.05.36   #129
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Predefinito La paura di non essere all'altezza

E aggiungerei la paura non di non riuscire.
Per molti anni, pur piacendomi, cucinare se potevo non facevo.
Non era pigrizia, che poi quella logico si accomoda.
Avevo paura di non riuscire a farlo bene, e quando cucinavo trovavo sempre mille difetti. (per paura che li trovassero gli altri)
Il voler essere perfetta mi faceva e mi fa rinunciare ancora prima di fare. ( il : se non sei buona lascia stare che ricevevo da piccola è ora che vada in pensione e ce lo sto mettendo, credo di aver capito anche perchè ho optato per lavori manuali maschili, perchè così non potevano giudicarmi le donne, poi gli uomini sono diversi, piandomi sperimentare manualmente ho scelto il maschile li potevo permettermi di non essere pefette perchè sono femmina)
Oggi ho deciso che voglio fare, la cucina mi piace e sto diventando anche brava sperimento e tutte le volte mi viene ancora di chiedere aiuto, pazzesco allora mi fermo e mi concentro su di me e l'aiuto mi arriva da me con la forza che mi permette di non chiedere perchè lo so fare, la forza mi aiuta a mettere da parte la paura di non riuscire e di essere giudicata. Se non mi riesce come con le brioches mi dico che riproverò fino a quando ci riscirò ed ogni volta miglioro.
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Vecchio 20-05-2010, 08.18.33   #130
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Se non ho capito male Uno ti ha detto (ci ha detto ) che forse il problema non è in noi ma siamo noi, forse il nocciolo non è la persona ma come noi ci rapportiamo a quel tipo di persona.
Stamattina mi sono svegliata e mi sono venute in mente delle immagini in cui giocavo con mia mamma, le pettinavo i suoi bei capelli neri ( volevo fare la parucchiera) giocavo con i suoi piedi sotto il tavolo annusandoli e facendola arrabbiare quando le dicevo che setivo puzza per scherzare.
Mi è venuto anche in mente che per me lei era un mito................ poi che è successo?
Mi ha delusa, ha deluso la bambina che su di lei faceva conto, su di lei si appoggiava, a lei faceva riferimento..... lei si è mostrata debole, piangente, è la bambina come ho già detto altrove, si è sentita persa il suo mito è crollato, la bambina è stata delusa......
Ed è scattata credo la rabbia contro di lei, contro il papà e tutti quelli che non l'hanno più fatta sentire al sicuro....abbandonata ad un destino in cui avrebbe dovuto cavarsela da sola a nove anni
Mi domando se è possibile che da lì è iniziato tutto: perchè quell'anno sono stata bocciata, ho iniziato a fare tutto quello che non avrei mai dovuto fare... era come se quella cosa mi avesse fatto arrabbiare al punto che istintivamente dovevo sopravvivere e per farlo dovevo arrabbiarmi con lei non potevo piangere e farmi vedere terrorizzata perchè non c'era nessuno a cui potessi appoggiarmi quindi dovevo essere forte.....
Ma da lì crollato il mito, crollata l'immagine dell'autorità, perchè era lei l'autorità per quanto riguardava me, non era mio padre perchè a lui andava sempre tutto bene quello che facevo sentivo la sua voce solo attraverso le parole di mia madre.
Vabbeh volevo sintetizzare e non ci sono riuscita.
Però credo che in me si sia scissa quei giorni una griselda dall'originale che è quella che poi ha creato il conflitto con mia madre.
Una griselda l'amava perchè era la mamma il suo mito ma dalla delusione ne è nata un'altra che la detestava per come l'aveva fatta sentire, sola e abbandonata.
Da lì poi i rapporti sono peggiorati sempre di più, perchè la griselda che le voleva bene voleva che l'abbracciasse, ma la griselda che la detestava per quello che le aveva fatto provare e che aveva perso la stima di lei, non le permetteva più di farlo. Una la desiderava e l'altra non la voleva più perchè ormai aveva dovuto fare da sola e se aveva dovuto fare da sola tanto valeva che continuasse a farlo.
Una cercava ancora la mamma perchè sapeva di averne bisogno perchè non era ancora costruita del tutto, l'altra invece era talmente arrabbiata dalla delusione dalla paura dalla sofferenza che non permetteva più a nessuno di dirle niente. Se non mi poteva contare su di lei era anche inutile la sua autorità
Può essere che le cose siano andate così? Che tutto sia scaturito in quel periodo?
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Vecchio 20-05-2010, 08.31.16   #131
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Quello che dovevi risolvere con lei la vita te lo ripresenterà in altro modo, altre persone che però non devi vedere come copie anche quando ti ricordassero delle cose di lei, o meglio del tuo modo di approcciarti a lei.
Vuoi dire che ho creato la stessa distorsione in mio figlio?
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Vecchio 20-05-2010, 10.00.56   #132
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Stamattina mi sono svegliata e mi sono venute in mente delle immagini in cui giocavo con mia mamma, le pettinavo i suoi bei capelli neri ( volevo fare la parucchiera) giocavo con i suoi piedi sotto il tavolo annusandoli e facendola arrabbiare quando le dicevo che setivo puzza per scherzare.
Mi è venuto anche in mente che per me lei era un mito................ poi che è successo?
Mi ha delusa, ha deluso la bambina che su di lei faceva conto, su di lei si appoggiava, a lei faceva riferimento..... lei si è mostrata debole, piangente, è la bambina come ho già detto altrove, si è sentita persa il suo mito è crollato, la bambina è stata delusa......
Ed è scattata credo la rabbia contro di lei, contro il papà e tutti quelli che non l'hanno più fatta sentire al sicuro....abbandonata ad un destino in cui avrebbe dovuto cavarsela da sola a nove anni
Mi domando se è possibile che da lì è iniziato tutto: perchè quell'anno sono stata bocciata, ho iniziato a fare tutto quello che non avrei mai dovuto fare... era come se quella cosa mi avesse fatto arrabbiare al punto che istintivamente dovevo sopravvivere e per farlo dovevo arrabbiarmi con lei non potevo piangere e farmi vedere terrorizzata perchè non c'era nessuno a cui potessi appoggiarmi quindi dovevo essere forte.....
Ma da lì crollato il mito, crollata l'immagine dell'autorità, perchè era lei l'autorità per quanto riguardava me, non era mio padre perchè a lui andava sempre tutto bene quello che facevo sentivo la sua voce solo attraverso le parole di mia madre.
Vabbeh volevo sintetizzare e non ci sono riuscita.
Però credo che in me si sia scissa quei giorni una griselda dall'originale che è quella che poi ha creato il conflitto con mia madre.
Una griselda l'amava perchè era la mamma il suo mito ma dalla delusione ne è nata un'altra che la detestava per come l'aveva fatta sentire, sola e abbandonata.
Da lì poi i rapporti sono peggiorati sempre di più, perchè la griselda che le voleva bene voleva che l'abbracciasse, ma la griselda che la detestava per quello che le aveva fatto provare e che aveva perso la stima di lei, non le permetteva più di farlo. Una la desiderava e l'altra non la voleva più perchè ormai aveva dovuto fare da sola e se aveva dovuto fare da sola tanto valeva che continuasse a farlo.
Una cercava ancora la mamma perchè sapeva di averne bisogno perchè non era ancora costruita del tutto, l'altra invece era talmente arrabbiata dalla delusione dalla paura dalla sofferenza che non permetteva più a nessuno di dirle niente. Se non mi poteva contare su di lei era anche inutile la sua autorità
Può essere che le cose siano andate così? Che tutto sia scaturito in quel periodo?
secondo me si.
ricordi quando ti veniva posta la domanda: quando è morta tua mamma (insomma quando l'hai uccisa tu interiormente)?
quasi tutti i blocchi nascono nell'infanzia e si cristallizzano nel resto della vita, che diventa un film ripetuto di situazioni che rimandano ad allora (da sciogliere e risolvere)
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Vecchio 20-05-2010, 10.30.10   #133
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secondo me si.
ricordi quando ti veniva posta la domanda: quando è morta tua mamma (insomma quando l'hai uccisa tu interiormente)?
quasi tutti i blocchi nascono nell'infanzia e si cristallizzano nel resto della vita, che diventa un film ripetuto di situazioni che rimandano ad allora (da sciogliere e risolvere)
Infatti non ho mai smesso di pensarci perchè avevo li le carte ma non riuscivo a metterle insieme.

I figli non avendo esperienze di nessun tipo non comprendono ciò che veramente avviene, vogliono solo sentirsi, a ragione, al sicuro.
Ma anche i genitori non essendo Genitori, quando non si sentono al sicuro, piangono, perchè piangere è umano.
E mia mamma porella in quel momento non aveva nessun supporto. Aveva perciò tutto il diritto di piangere.
Questo dimostra che da bambini viviamo in un mondo tutto nostro non reale perchè non ancora vissuto. Non so se si capisce.

Il problema ora è come fare a rimettere a posto le cose?
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Vecchio 20-05-2010, 10.46.14   #134
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Infatti non ho mai smesso di pensarci perchè avevo li le carte ma non riuscivo a metterle insieme.

I figli non avendo esperienze di nessun tipo non comprendono ciò che veramente avviene, vogliono solo sentirsi, a ragione, al sicuro.
Ma anche i genitori non essendo Genitori, quando non si sentono al sicuro, piangono, perchè piangere è umano.
E mia mamma porella in quel momento non aveva nessun supporto. Aveva perciò tutto il diritto di piangere.
Questo dimostra che da bambini viviamo in un mondo tutto nostro non reale perchè non ancora vissuto. Non so se si capisce.

Il problema ora è come fare a rimettere a posto le cose?
parole magiche?
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Vecchio 20-05-2010, 11.08.55   #135
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parole magiche?
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Ok allora le dico ad alta voce o nella mente?
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Vecchio 20-05-2010, 11.09.38   #136
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Ok le parole magiche le abbiamo, e chi fa il mago o la maga?
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Vecchio 20-05-2010, 11.22.11   #137
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Ok le parole magiche le abbiamo, e chi fa il mago o la maga?
la persona in questione.
in questo caso Gris per quanto concerne lei.
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Vecchio 20-05-2010, 11.24.21   #138
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Ok allora le dico ad alta voce o nella mente?
le devi "applicare" alle tue memorie.
farle riemergere, renderle "neutre" (quindi non più succhianti energia), perdonando completamente e amando incondizionatamente te e gli attori della situazione.
come detto prima "facile a dirsi" molto difficile a farsi.
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Vecchio 20-05-2010, 12.46.10   #139
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le devi "applicare" alle tue memorie.
farle riemergere, renderle "neutre" (quindi non più succhianti energia), perdonando completamente e amando incondizionatamente te e gli attori della situazione.
come detto prima "facile a dirsi" molto difficile a farsi.
Ecco così è già meglio grazie
In pratica aveva già ricapitolato ma oggi l'ho rifatto alla luce di quanto è emerso. E proverò anche a rifarlo tra un po' di tempo rileggendo quello che ho scritto per vedere se è veramente vuoto.
Ma non capisco ho come la sensazione che ci sia di più. Che non sia bastante liberarsi dai sentimenti provati allora, svuotare i ricordo dal sentire di allora.
E dopo cosa si fa?

EDIT ma perchè continuo a scrivere in più parti come se mi rivolgessi a me in terza pesona? aveva....boooh
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Ultima modifica di griselda : 20-05-2010 alle ore 12.53.52. Motivo: si si pesona perchè peso tanto
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Vecchio 20-05-2010, 12.55.30   #140
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Ecco così è già meglio grazie
In pratica aveva già ricapitolato ma oggi l'ho rifatto alla luce di quanto è emerso. E proverò anche a rifarlo tra un po' di tempo rileggendo quello che ho scritto per vedere se è veramente vuoto.
Ma non capisco ho come la sensazione che ci sia di più. Che non sia bastante liberarsi dai sentimenti provati allora, svuotare i ricordo dal sentire di allora.
E dopo cosa si fa?
comincia a liberare l'energia che hai lasciato accumulata in quegli episodi.
a quel punto ti "liberi" dal passato...e hai più energia per vivere pienamente il presente...
ricordando anche "va e non peccare più"
nel senso di non ricadere nelle stesse ripetizioni meccaniche.
come stai avendo modo di osservare un certo "blocco" condiziona te stessa in situazioni con persone totalmente diverse da tua mamma...
una volta che sei libera... sei appunto libera (non più condizionata) e per così dire puoi finalmente "Scegliere"
ma concentrarsi sul dopo occhio che può diventare uno spostamento nel "futuro" (ossia ti distoglie dal presente) giochetto mentale

aggiunta successiva: scrivi in più parti perchè alla fin fine è un dialogo continuo con noi stessi

Ultima modifica di stefano : 20-05-2010 alle ore 12.58.02.
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Vecchio 20-05-2010, 13.02.02   #141
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aggiunta successiva: scrivi in più parti perchè alla fin fine è un dialogo continuo con noi stessi
Sì ho avuto questa sensazione dopo averlo scritto che è come se non fossi lo stesso io che l'aveva fatto le altre volte o che comunque io sono cambiata nel frattempo. In effetti ultimamente mi sento diversa sotto alcuni aspetti. E mi piace. Grazie Ste vedi che se scrivi di più io capisco di più ahahahah

Al resto penso con calma troppa roba mi fa andare in confuzione un passettino alla volta
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Vecchio 20-05-2010, 14.26.55   #142
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Sì ho avuto questa sensazione dopo averlo scritto che è come se non fossi lo stesso io che l'aveva fatto le altre volte o che comunque io sono cambiata nel frattempo. In effetti ultimamente mi sento diversa sotto alcuni aspetti. E mi piace. Grazie Ste vedi che se scrivi di più io capisco di più ahahahah

Al resto penso con calma troppa roba mi fa andare in confuzione un passettino alla volta
per quanto riguarda me quando mi involvo in negativo emerge la sindrome del "non essere compreso" che rimanda anche me alla mia infanzia.
quindi è un qualcosa che serve a te e nello stesso tempo a me.
e che mi fa capire dove ho ancora molto da imparare.
quindi sono Io che ringrazio Te.
Per il resto sei "sicuramente" diversa rispetto alla Gris di qualche tempo fa.
stai facendo ordine e "sistemando"
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Vecchio 21-05-2010, 14.49.08   #143
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le devi "applicare" alle tue memorie.
farle riemergere, renderle "neutre" (quindi non più succhianti energia), perdonando completamente e amando incondizionatamente te e gli attori della situazione.
come detto prima "facile a dirsi" molto difficile a farsi.
Io non ce la faccio. Ho provato e a periodi mi sono convinta di esserci riuscita ma poi emerge sempre fuori qualcosa.
Tanto per dirne una non riesco a sopportare la vicinanza fisica di mio padre e sentire quello che dice mia madre, specialmente ai miei fratelli a volte mi fa avvelenare. Eppure voglio bene ad entrambi ne sono certa, tra loro e me, butterei me giù dalla torre.
Ma non c'è parola di amore che riesca a neutralizzare questi meccanismi o forse devo ancora scoprire il modo di applicarle davvero.
Senza contare, mi vergogno un po' pure a scriverlo che ho la costante sensazione di non azzeccare nulla in realtà né con mia mamma, né con mio papà, infatti scherzando dico loro che sono spuntata dal suolo per generazione spontanea . E' come se non riuscissi a riconoscerli a livello profondo come genitori, il che è assurdo visto che biologicamente è più che certo.
Scusate l'intromissione.
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Vecchio 21-05-2010, 21.10.45   #144
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Tanto per dirne una non riesco a sopportare la vicinanza fisica di mio padre e sentire quello che dice mia madre, specialmente ai miei fratelli a volte mi fa avvelenare.
Questa cosa me la sono ritrovata dentro per molti anni da quando ero adolescente. La repulsione fisica era tale che non potevo baciarli nemmeno per gli auguri di compleanno o feste comandate. Già il pensiero di doverlo fare mi faceva stare male e trovavo sempre il modo per evitarlo. Anche in macchina mi infastidiva sedermi davanti accanto a mio padre. Se mia madre si avvicinava a me per toccarmi per qualsiasi motivo erano litigate furiose. Una sera che negai una carezza a mio padre mi diede uno schiaffo, il secondo, io lo guardai con gli occhi pieni di furore e di dolorosa diffidenza poi lui capì e non si avvicinò più a me. In quel periodo non mangiavo nemmeno dolci, nemmeno assaggiavo la torta per il mio compleanno. (Non so il perchè di questa associazione, forse non vuol dire nulla.)
In quel periodo non amavo i miei genitori, anzi li odiavo apertamente, come loro odiavano me. Anch'io pensavo che da qualche parte li volevo bene solo perchè così doveva essere o era stato ma non volevo essere la loro figlia.

Ci son voluti degli anni e molta terapia per ripristinare il contatto fisico almeno nelle occasioni. Ho capito i motivi e una strada per venirne fuori. L'amore e il perdono sono stati le ultime cose ad emergere.
Con mio padre non smisi mai di sentirmi a disagio, tranne pochi giorni prima che morisse, con mia madre ora non più, quando lei me lo chiede la abbraccio e la bacio senza problemi.
Anche lei dice cose di tutti noi figli a turno che ci fanno avvelenare, ma io ho imparato a restituire al mittente con ricevuta di ritorno.
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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Vecchio 22-05-2010, 01.54.40   #145
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E' con immensa tristezza che ho letto tutti questi post pieni di dolore autentico, di disagio profondo, di richiesta d'amore mai avuto o perlomeno mai percepito.
Ho anche io una madre che ho contestato, con la quale non mi riconosco ma sono fortunata, non arrivo ai vostri livelli, mi chiedo quale possa essere stato il momento scatenante, il fatto che abbia dato origine a tutto questo male.
Gris ti sei chiesta perchè il pianto di tua madre ti ha veramente sconvolta, ne conoscevi la causa? forse tornarci sopra e tentare di capire, senza condannare come fanno innocentemente i bambini, ti potrebbe essere di aiiuto. Perchè la tua vita d'improvviso verso i nove anni cambia così drasticamente?
Certo non devi rispondere a me, ma a te stessa, ritrovare il nesso con il passato, ritrovare il punto dove il filo si è spezzato potrebbe darti la soluzione e forse la risposta a quella bambina che si è sentita abbandonata da quella donna che per lei era un mito, interroga quella bambina, solo lei potrà aiutarti.
Mi sono permessa di rivolgermi a Gris perchè la conosco da più tempo, ad Edera e Diamante una riflessione sul passato, perchè lì si nasconde il senso di fastidio di oggi, pensare che siamo donne e madri, o future madri, e in nuce tutte causa di errori che potrebebro pesare sui nostri figli.
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Vecchio 22-05-2010, 10.51.23   #146
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Questa cosa me la sono ritrovata dentro per molti anni da quando ero adolescente. La repulsione fisica era tale che non potevo baciarli nemmeno per gli auguri di compleanno o feste comandate. Già il pensiero di doverlo fare mi faceva stare male e trovavo sempre il modo per evitarlo. Anche in macchina mi infastidiva sedermi davanti accanto a mio padre.
La mia è una situazione identica. Al compleanno inizio a pensarci un giorno prima che dovrò baciarlo sulle guance. E' come se ci fosse una distanza secolare tra noi e sebbene abbia intuito razionalmente le cause lavorando in analisi, emotivamente non si scioglie. Mi mette tristezza soprattutto se vedo figlie che coccolano il papà senza problemi. Sì è bloccato qualcosa molti anni fa, a volte penso che un giorno morirà e ho paura di portarmi dentro questa cosa così irrisolta.
Il bello è che per motivi lavorativi devo passarci tutti i giorni a stretto contatto.
Magari un giorno risolverò questo nodo, voglio pensarla così
E' come se osservassi entrambi i miei genitori a distanza, alla sera controllo siano a letto, controllo sia chiusa casa, se stanno male mi metto subito in moto per aiutarli in qualche modo, insomma li sorveglio a distanza senza un contatto diretto.
Rispondo anche a Filo, dicendo che sono d'accordo, l'unica è scavare nel passato e tentare di ricostruire e sciogliere, altrimenti diventerei una madre adolescente come quella che ho avuto. E' l'ultima cosa che voglio, sempre se un giorno mi sentirò abbastanza integra per essere madre.
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Vecchio 22-05-2010, 12.59.21   #147
luke
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Le situazioni descritte negli ultimi post sono simili alla mia;

i miei genitori non sono mai stati tipi da baci e abbracci continui, anzi..., ed a mio avviso le conseguenze ci sono, come se mancasse in questo modo una specie di abitudine e familiarità sin dai primi anni alle effusioni affettive, al contatto fisico con gli altri.
Difatti non sono il tipo che apprezza molto baci, convenevoli vari, provo sempre un certo disagio, tipo irrigidimento e senso di apnea, quando qualcuno mi si avvicina troppo, cerca il contatto in modo esagerato.

Alla fine credo che sia una siuazione che debbo essere in grado di risolvermi da solo, sciogliendo le cose che non si sono sciolte in modo "naturale" ed ordinario, anche per evitare di ripetere le stesse cose una volta diventato genitore.

Provo sempre qualcosa di strano quando vedo ad esempio mamme che stanno sempre addosso ai figli piccoli, baci, sorrisi continui, sguardi di intesa che si instaurano sin da subito ecc.
Poi è ovvio che non basta solo quello, che si può trovare il modo di risolvere il tutto comunque, e che una volta reso il passato davvero passato, anche di questo aspetto si potranno sfruttare i lati positivi.
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Vecchio 22-05-2010, 16.08.47   #148
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I miei genitori hanno vissuto nel dopoguerra con le loro privazioni e frustrazioni. Avevano cose buone e cose non buone, hanno vissuto per la famiglia dandoci tutto di loro stessi nel bene e nel male. Ai loro tempi non c’era la coscienza verso la crescita, il cambiamento come noi oggi, non c’era Ermopoli come noi abbiamo. Il kit era quello.
Mio padre aveva molte cose buone, era forte, generoso, geniale per certi versi, figlio di artisti eppure da bambino ha sofferto molto pure lui, a nove anni iniziò a lavorare e comprò il suo primo chilo di pane, ma poi c’era il lato oscuro come companatico.
Era così. Io molte cose le ho risolte dopo 20 anni di lavoro in cui il passato è stato scandagliato nei particolari ed anche risolto per grossa parte. Dico che l’amore e il perdono arrivano per ultimi, non cancellano gli episodi ma ne diminuiscono notevolmente il carico emotivo, nel senso che non fanno più tanto male, non mi provocano quel senso di vergogna, e soprattutto il senso di colpa di essere stata una cattiva anima. Posso parlarne come di episodi nella mia vita ma non sento più il dolore delle ferite. Il condividere con altri la propria esperienza diminuisce il senso di solitudine nella propria sofferenza, che è quello che mi ha schiacciato per molto tempo, mi sentivo incompresa e sbagliata, perennemente macchiata dalla colpa. Tenevo tutto dentro e mi ammalavo. Soprattutto nella relazione con l’uomo e con l’autorità ho avuto problemi, conflitti. Mi sono preclusa la possibilità di una relazione stabile e matura. Troppo ribelle e inquieta di carattere forte e orgoglioso, il contatto fisico e la gelosia dell’uomo erano soffocanti per me ed anche io approcciavo in modo affettivamente soffocante, era quello il mio imprinting.
Nel confronto con gli altri si da una dimensione al proprio vissuto, le proprie testimonianze danno conforto, si condividono le esperienze e le strade per uscirne. Si ridimensiona a volte la propria situazione di sofferenza accorgendosi che altri stanno peggio o hanno risolto, si acquista forza e coraggio. L’esternazione in questo può portare alla guarigione. Ciò che viene portato fuori non è più dentro, viene osservato con nuova luce.

Edera a volte è l’energia degli altri che è respingente per qualche motivo preciso, è importante capire questo motivo per risolverlo. Se il motivo lo conosci e non è risolvibile ci vorrà un pò più tempo ma potrai riuscire lo stesso, e non sarà per i tuoi genitori ma per te stessa.

Luke anche io per molto tempo avevo problemi di contatto fisico con gli altri, anche nel solo dare la mano. Io per il motivo opposto al tuo, da bambina sono stata troppo toccata, baciata, asfissiata che ne ho poi avuto il rigetto, la fobia, la nausea.
Il lavoro di gruppo, come di Biodanza ad esempio mi ha ridato questa capacità di approcciare l’affettività attraverso il contatto fisico in modo positivo e fluido in ambiente protetto. Oggi posso abbracciare veramente chiunque senza disagio purchè nell’altro non incontro morbosità. Ma per questo ho sviluppato una speciale antenna ed ottime capacità respingenti.
Il contatto fisico è molto bello ma anche difficile da “regolare” nel punto di equilibrio. Ma si può imparare e vale sempre la pena tentare.
__________________
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Vecchio 22-05-2010, 16.56.51   #149
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Luke anche io per molto tempo avevo problemi di contatto fisico con gli altri, anche nel solo dare la mano. Io per il motivo opposto al tuo, da bambina sono stata troppo toccata, baciata, asfissiata che ne ho poi avuto il rigetto, la fobia, la nausea.
Il lavoro di gruppo, come di Biodanza ad esempio mi ha ridato questa capacità di approcciare l’affettività attraverso il contatto fisico in modo positivo e fluido in ambiente protetto. Oggi posso abbracciare veramente chiunque senza disagio purchè nell’altro non incontro morbosità. Ma per questo ho sviluppato una speciale antenna ed ottime capacità respingenti.
Il contatto fisico è molto bello ma anche difficile da “regolare” nel punto di equilibrio. Ma si può imparare e vale sempre la pena tentare.

Purtoppo dove vivo io cose di questo tipo, magari anche scuole di teatro e roba simile non se ne trovano, poi chissà, forse mi sarebbero state d'aiuto o forse non sarei riuscito lo stesso ad andarci, accampando scuse di vario tipo.

Sono d'accordo sul fatto che possa essere molto bello e che valga la pena darsi comunque da fare per migliorare
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Vecchio 31-05-2010, 18.35.05   #150
RedWitch
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Riprendo da qui gli ultimi post

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Originalmente inviato da Redwitch
Vado sicuramente Ot, pero' Gri ti quoto un pezzettino che ti aveva scritto Uno nel thread del "vizietto", perchè penso fosse molto, molto importante...

Citazione:
=Uno..............Non funziona così, lasciala andare dato che non hai gli strumenti per affrontarla direttamente. Quello che dovevi risolvere con lei la vita te lo ripresenterà in altro modo, altre persone che però non devi vedere come copie anche quando ti ricordassero delle cose di lei, o meglio del tuo modo di approcciarti a lei
*******
Citazione:
Originalmente inviato da Griselda
Vuoi dire che è quello che mi aveva detto Uno che mi sarebbe successo? Non l'avrei mica collegato
Citazione:
Originalmente inviato da Redwitch
Volevo riportare alla tua attenzione le parole di Uno, che mi sembrano molto importanti, lui diceva di lasciare andare tua mamma, dato che non hai gli strumenti per risolvere direttamente con lei le vecchie questioni e che la vita ti avrebbe riproposto quel che devi risolvere in altri modi e altre persone che pero' non devi vedere come sue copie .. cosa che invece mi pare che tu dalle tue parole faccia (dietro quella persona c'era mia mamma etc).. Io credo che la chiave di quel che ti diceva Uno fosse il "lasciarla andare..."

Citazione:
Originalmente inviato da Griselda
Eh non ho mica capito come si fa a lasciarla andare?
Tu me lo sai spiegare?
Cosa avrei dovuto fare invece di quel che ho fatto?
Non so risponderti solo con le parole Gris, ... rinunciando a risolvere con lei, lasciandola libera, prendendo coscienza che tua mamma è effettivamente morta, e che con lei la questione è chiusa... se c'era qualcosa che non avete risolto, credo che potrai farlo attraverso altre esperienze...
Meglio di così non mi viene, scusami
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