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Vecchio 17-05-2008, 11.42.05   #1
Uno
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Predefinito Stupri, bisognerebbe fare qualcosa

Ok da che mondo è mondo sono sempre esistititi, dalla clavata in testa a quelli casalinghi anche incestuosi, però anche che sia per i media (o per la politica) un onda da calvalcare, visto che siamo nel 2008 in paesi che si definiscono civili qualcosa bisognerebbe fare.
Qualcosa per dire, bisognerebbe darsi da fare per bene, tutti, ad iniziare da quelli che vedono l'aggressione e che non dico debbano immischiarsi, sia perchè non ne hanno l'autorità sia perchè rischiano i diventare vittime a loro volta senza dar nessun vantaggio alla vittima.... ma almeno una telefonata visto che tutti abbiamo il cellulare in tasca.

Devo ammettere che mi fa male il cuore quando ogni giorno ascoltando il tg parlano dell'ennesima violenza fatta a ragazze o donne la cui unica colpa sarebbe doversi muovere in momenti e posti non particolarmente frequentati, "colpa" che in realtà non esiste neanche a livello immaginario tanto più se pensiamo all'episodio accaduto in piena stazione ferroviaria o altri simili.
Mi fa male pensare che in Italia nel 2008 una donna non può essere libera di muoversi per non diventare vittima, qua non si tratta di rumeni o balordi.. è emblematico che alcuni episodi "a lieto fine" sono successi grazie a barboni o a persone che evidentemente hanno meno paura di perdere qualcosa.
Che cosa abbiamo paura di perdere più importante dell'umanità?

Io per primo se vedessi una situazione pericolosa starei attento, ma ripeto, una telefonata almeno...

Non voglio chiudere così banalmente un argomento così importante, il mio vuole essere solo uno spunto, vuole essere anche l'incoraggiamento per la parte femminile della nostra comunità di dire qualcosa... e per la parte maschile di cercare di capire...
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Vecchio 17-05-2008, 12.01.02   #2
Astral
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Credo che siano tutte questioni legate tra loro.

Oggi giorno è importante solo che lavoro fai e quanto guadagni per essere accettato, si lavora ogni giorno per questo e abbiamo dei ritmi frenetici, che ci hanno aiutato soltanto a dimenticarci di tutto ed essere occupati a risolvere i "nostri problemi".

Oppure abbiamo perso quell'antico sistema di sopravvivenza che avevamo, nel quale in caso di pericolo sapevamo reagire.

Oggi invece siamo sempre più gestiti dalla stato, e davanti a certe situazioni siamo paralizzati e la via migliore a quel punto è la fuga.

Comunque a volte non basta, molti stupri avvengono in famiglia, dove nessuno può vedere o fare una telefonata.
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Vecchio 17-05-2008, 12.40.31   #3
dafne
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scusami Astral, cerco di non capire, non reagiamo con umanità di fronte a una violenza perchè siamo gestiti dallo Stato?
Aspetto che ti spieghi prima di dire quello che penso
Siamo in generale un ammasso di fifoni direi io, di fronte a una violenza, di cui uno stupro ne è la manifestazione più orribile e oscena, preferiamo passare oltre e raccontarci che "tanto che ci posso fare"
SWe fai mente locale un secondo è lo stesso tipo di mentalità che riferita alla classe politica ci stà facendo affogare...altro che gestiti da...
ok, vado a prendere i cuccioli e poi ci torno su
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Vecchio 17-05-2008, 13.03.01   #4
RedWitch
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Il numero di stupri che si sentono al tg è impressionante ormai... Basta accendere la tv ed ogni giorno o quasi si sentono storie veramente terribili, di un paese che sembra così lontano... ed invece è quello in cui viviamo, e sarà anche brutto dirlo, ma ogni giorno potrebbe toccarci più da vicino di quanto non pensiamo, perchè finchè si vede in tv, comunque è "là", noi siamo al sicuro nella nostra casa mentre stiamo guardando la tv.. ma domani chi lo sa.

Ecco io credo che l'indifferenza, nasca molto dal "tanto a me non capiterà mai", dal sentire queste vicende lontane da noi, e anche un po' dal voler mettere la testa sotto la sabbia.

Altro discorso è se ci si trova in mezzo a queste sitazioni...
A me non molto tempo fa è capitato di assistere ad una scena di violenza (un tizio che ha preso a sprangate un altro, auto compresa, perchè quest'ultimo gli ha soffiato un parcheggio) , in pieno centro città poco prima delle 20... ok era pieno di gente, ok hanno chiamato la polizia subito, pero' io non l'ho fatto. Ero con una mia amica, che è impallidita alla scena, aveva una paura che non so raccontarvi a parole, e quando le ho detto che era meglio chiamare i carabinieri me lo ha impedito, diceva che quel tizio poteva fare male a noi, di non fare cavolate etcetc. Era in preda al panico. Aveva paura che quel tizio potesse picchiare anche noi.
E io ho lasciato perdere invece che insistere, inoltre eravamo abbastanza distanti, penso proprio che potevamo allontanarci e nel contempo avvertire chi di dovere.

Tutto questo solo per dire che forse quando vediamo qualcosa che ci fa molta paura, non siamo più in grado di distinguere cosa sia bene e cosa male.. meglio farla franca e pazienza se succede qualcosa all'altro..
La paura è per sè stessi, per la propria sicurezza, a me vedere quella mia amica così ha fatto un certo effetto.. sembrava che le stesse per succedere qualcosa di terribile..

Certo è giusto stare attenti, ci mancherebbe, non che si debba intervenire direttamente se si vede una scena di violenza, ma quella telefonata, penso che dovremmo proprio farla.. e non possiamo pretendere che gli altri la facciano per noi in caso di bisogno, se non cominciamo per primi...

Purtroppo è vero che in caso di violenze domestiche non si puo' fare niente, se non ci se ne accorge, non si puo' nemmeno avvertire qualcuno, ma per strada, è davvero possibile che nessuno veda mai niente?
Non so io non credo che sia indifferenza quando ci si trova dentro a quelle situazioni , credo proprio che sia la paura che la violenza si riversi su chi interviene, se lo fa.
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Vecchio 17-05-2008, 13.24.31   #5
Astral
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scusami Astral, cerco di non capire, non reagiamo con umanità di fronte a una violenza perchè siamo gestiti dallo Stato?
Aspetto che ti spieghi prima di dire quello che penso
Siamo in generale un ammasso di fifoni direi io, di fronte a una violenza, di cui uno stupro ne è la manifestazione più orribile e oscena, preferiamo passare oltre e raccontarci che "tanto che ci posso fare"
SWe fai mente locale un secondo è lo stesso tipo di mentalità che riferita alla classe politica ci stà facendo affogare...altro che gestiti da...
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Voglio dire che nelle società più antiche e più a contatto con la natura l'uomo era meno sprovveduto. Davanti ad un episodio di violenza avrebbe reagito con istinto di sopravvivenza, perchè era abituato a combattere sia gli animali selvatici che l'uomo.

Nella società odierna "civile" davanti a certi comportamenti grotteschi, non siamo manco abituati a reagire, sfido chiunque a reagire con la forza se qualcuno ti punta il coltello e vuole i soldi.

Se non passa la polizia, devi dargli tutto.

E oltretutto se prendo una pistola e sparo a chi commette lo stupro, per salvare qualcuna, ci rimetto pure con una condanna per omicidio, mentre in altri tempi di fronte a questi eventi, l'intero paese ti avrebbe fatto un momumento.

Ma perchè si è fifoni, la paura da dove nasce? Dal sapere i propri limiti, ed in questo caso l'impotenza di fare qualcosa, o semplicemente il menefreghismo di dire, ma perchè ci devo rimettere la vita per una che non conosco...

Quello che dico io è che davanti a queste cose, si pensa automaticamente che è compito delle forze dell'ordine e no nostro di fare qualcosa.

Dal punto di vista personale non ti so dire, perchè non mi è mai capitato. Mi è capitato altro ( tipo zingari che se non gli davi i soldi del parcheggio ti minacciavano di graffiare. Ho sempre chiamato la polizia, e mi rispondevano che li c'erano gia pattuglie, oppure c'era la segreteria...

S: Il numero dei presunti stupri è impressionate, ma non manca purtroppo chi è di facile costume e poi accusa qualcuno di stupro ( e comunque la mancanza di volontà va dimostrata).
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Vecchio 17-05-2008, 13.56.27   #6
Era
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Voglio dire che nelle società più antiche e più a contatto con la natura l'uomo era meno sprovveduto. Davanti ad un episodio di violenza avrebbe reagito con istinto di sopravvivenza, perchè era abituato a combattere sia gli animali selvatici che l'uomo.

Nella società odierna "civile" davanti a certi comportamenti grotteschi, non siamo manco abituati a reagire, sfido chiunque a reagire con la forza se qualcuno ti punta il coltello e vuole i soldi.

Se non passa la polizia, devi dargli tutto.

E oltretutto se prendo una pistola e sparo a chi commette lo stupro, per salvare qualcuna, ci rimetto pure con una condanna per omicidio, mentre in altri tempi di fronte a questi eventi, l'intero paese ti avrebbe fatto un momumento.

Ma perchè si è fifoni, la paura da dove nasce? Dal sapere i propri limiti, ed in questo caso l'impotenza di fare qualcosa, o semplicemente il menefreghismo di dire, ma perchè ci devo rimettere la vita per una che non conosco...

Quello che dico io è che davanti a queste cose, si pensa automaticamente che è compito delle forze dell'ordine e no nostro di fare qualcosa.

Dal punto di vista personale non ti so dire, perchè non mi è mai capitato. Mi è capitato altro ( tipo zingari che se non gli davi i soldi del parcheggio ti minacciavano di graffiare. Ho sempre chiamato la polizia, e mi rispondevano che li c'erano gia pattuglie, oppure c'era la segreteria...

S: Il numero dei presunti stupri è impressionate, ma non manca purtroppo chi è di facile costume e poi accusa qualcuno di stupro ( e comunque la mancanza di volontà va dimostrata).
come Daffy mi trovo a chiederti scusa per non aver capito...e nel tuo chiarimento è ancora tutto più "losco" (perdona il termine)...qui l' istinto di sopravvivenza c'è e come...solo che si tratta della propria sopravvivenza...e non si parla di un aggressore ed un aggredito isolati....bensì di porcate fatte sotto gli occhi di tutti e alla luce del sole...hai ragione quando dici che se spari ci riletti tu...tuttavia non è necessario tornare al fae west...basterebbe che 2 0 3 di quella miriade di tutti si facessero avanti....
chi commette queste meraviglie sa che lo può fare...che sia bosco isolato modello cappuccetto rosso/lupo...sia metropolitana nell' ora di punta...1° perchè ha imparato che mille occhi si voltano dall' altro lato...2° perchè sa che tutto sommato se gioca d' astuzia .magari se la cava...in che modo dirai tu...scappando prima che arrivino i nostri...scaricando la colpa a "quella li che mi ha provocato"....la tua ultima frase non la voglio nemmeno riportare...presunti stupri? maròòòòò!!!

come donna mi sento offesa di non potermi muovere liberamente...e per muovere intendo l'aggressione...ma anche l' indifferenza....ma anche gli sguardi e l' atteggiamento di chi di dovere nel momento in cui si presenta denuncia....
sono passati molti anni da un filmato che documentava questa cosa...il titolo..mi pare fosse "processo per stupro" dove la vittima dopo la vergogna e l' umiliazione si è dovuta anche sorbire la responsabilità dell' avvenuto...e i sorrisetti ammiccanti del giudice....sarà cambiato qualcosa da allora?
finisco dicendo..che essere nel 2008 non vuol dire niente se l' umanità ha deciso che solidarietà vuol dire :voltare le spalle....
__________________
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Vecchio 17-05-2008, 15.06.44   #7
griselda
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Siamo nel 2008 e ancora sento dire: ma cosa ci faceva in quel luogo? Ma come era vestita? Beh poteva aspettarselo! Bhe se stava attenta! Ma chissà cosa c'è dietro? Se si fosse difesa! Se non si fosse vestita così. Mille luoghi comuni per non prendere atto di qualcosa che esiste dentro e che fa paura.
Credo che sia ora di piantarla di dire che ci possa essere un motivo per il quale un uomo possa sentirsi autorizzato a fare brutalmente sesso con un'altro essere umano non consenziente. Ma robe da matti! Persino gli animali si comportano diversamente aspettano il periodo di dispobilità amoroso delle femmine. Le deviazioni mentali degli esseri umani invece fanno sentire in diritto di fare ciò che più aggrada alle loro parti basse?

Ora passiamo alle pene detentive che sono sempre troppo basse vuol dire che ancora lo stato non è arrivato al punto da rendersi conto dei diritti delle donne diritti degli esseri più deboli in generale.

E' chiaro che una donna poi per via di questa inciviltà farà attenzione, lo fa sempre una donna, ma mica può andare in giro con la scorta armata e non è neppure giusto. Deve avere gli stessi diritti di girare dove vuole e come vuole come lo hanno gli uomini ma questo potrà avvenire solo se cambieranno alcuni aspetti della coscienza, sia delle leggi che dovrebbero almeno con alte pene comprendere che ciò è davvero un grosso crimine, perchè può uccidere il dentro di una persona, quindi non lo punirei in modo inferiore a un omicidio.

Sicuro che se vedessi una cosa del genere, non interverrei perchè mi prende paura, ma sicuramente avviserei la polizia o chi nei dintorni, se fossi talmente sconvolta, lo facesse al mio posto.
__________________
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 17-05-2008, 15.25.47   #8
cassandra
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Non so io non credo che sia indifferenza quando ci si trova dentro a quelle situazioni , credo proprio che sia la paura che la violenza si riversi su chi interviene, se lo fa.
Sono d'accordo con te,in più aggiungerei una dose d'egoismo ed anche l'idea malsana che alcune donne,determinate situazioni se le cercano,o comunque possono sopportarle...o almeno mi è capitato di sentirlo dire.
Come in mille altre situazioni si tende a tirar dritto,a non voler vedere,come se andando oltre la cosa non esistesse,o non si stesse verificando..secondo il mio modesto parere ci vuole più coraggio a far finta di niente, che a provvedere in qualche modo..
Come ben dice Uno intervenire con prudenza,ma non abbandonare, lasciare una persona sola e disperata,in balia di malintenzionati senza provare a far qualcosa,almeno una telefonata che per altro è anche gratuita al 113 o chi per esso.
Credo anche che chi vede e non fa nulla è indirettamente complice dell'abuso,più si va avanti e più mi rendo conto che si è anestetizzati al male,si è omertosi rispetto a situazioni che vengono considerate lontane,non proprie,quando invece siamo tutti sotto lo stesso cielo e difendere il prossimo è come difendere se stessi..ma vallo a spiegare a chi non vuol sentire!
Come donna posso dire di sapere cosa si prova nel subire violenza da un uomo,non sessuale "fortunatamente",ma un bel mazziatone si e quello che si prova è una sensazione di impotenza totale,il sentirsi nulla,come un pezzo di carne battuto,ti strappano via una parte di te senza pietà,senza un minimo di coscienza,senza pensare..la vergogna,la paura di esser giudicata,poi spesso fa il resto e mette alcune donne in condizione di non cercare giustizia,colpevolizzandosi per qualcosa che non è dipeso dalla propria volontà..
Sentire di ragazzine violentate,brutalmente aggredite è davvero penoso,ingiusto..credo che chi arriva a tanto,approfittando anche di anime indifese non ha più amore dentro di sè,è un morto che cammina,che aspetta che il corpo si consumi,altro non vedo.
Se ogni essere umano ha un principio femminile,questo deve essere scomparso in chi riesce a compiere determinate azioni ed è forse quello che bisognerebbe usare per riuscire ad avvicinarsi alla realtà delle donne..per comprenderle,anzicchè violarle.
Che dire ancora..forse che il problema ha più larga diffusione sulle donne,ma questo non esclude che casi di uomini/ragazzi violentati esistono,in effetti il problema è dell'umanità tutta,ma a quanto pare,come già qualcuno ha detto..finchè non ci tocca,non ci riguarda ed è questo che deve cambiare.
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Vecchio 17-05-2008, 16.58.52   #9
gibbi
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... e per la parte maschile di cercare di capire...
.... e per una certa purtroppo maggior parte del genere maschile anche smetterla , quando si parla di abusi , di sviare l'argomento parlando tanto delle donne che fanno false denunce e non parlare degli innumerevoli stupri reali che avvengono ogni giorno.
Ammettere ed affrontare finalmente l'esistenza della cultura dello stupro (e della violenza in generale , sessuale e non ) , perchè smettere di negarla (o quando va bene sminuirla) , è il passo indispensabile per affrontare seriamente il problema .
In realtà mi piacerebbe molto "leggerlo" dal punto di vista di un uomo , un intervento che esamini in modo dettagliato e profondo e soprattutto sincero questo fenomeno per conoscere il "vero" punto di vista maschile...
sorry per il tono , è un argomento che mi fa molto arrabbiare perchè comunque si giri la frittata alla fine , quel che mi riappare, sono sempre le prime righe del capitolo 1 ° di "Dalla parte delle bambine" della Gianini Belotti .....(scritto oltre trent'anni fa )
"QUELLO CHE GLI PENDE LO DIFENDE"
Detto popolare

.... e provare ad appenderci(visi) il famoso "braccialetto" ?

Ultima modifica di gibbi : 17-05-2008 alle ore 17.23.03. Motivo: virgolettare
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Vecchio 17-05-2008, 18.47.47   #10
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Avete presente, nella giungla, quando le gazzelle sono tutte raggruppate, poi all'arrivo del predatore si salvi chi può e chi invece viene " preso" se la sbrigherà, necessariamente, da solo?
Mi pare che alla fine, pur trovandoci nel 2008 - che poi il tempo o il periodo che si vive, sicuramente non è sinonimo, poi, di alta coscienza - siamo ancora nella giungla, dove gli istinti prevalgono e dove, alla fine, il vivere in comunità è solo di fatto!
Si aspetta che poi il ranger di turno passi, ma la frittata è gia bella e fatta.
Credo un po perchè ognuno pensa a se e un po perchè, per questo, non siamo " capaci" di gestire una vita in comunità, prescindendo un attimo dal problema" stupro" poichè in fondo è una conseguenza di questo vivere malsano, degenerato. Forse questa una causa.
Abbiamo paura non tanto di perdere l'umanità - anzi forse quella qualcuno l'ha gia persa - ma invece paura di perdere la "vita"; paura di sopportare qualcosa per qualcun altro/a; paura di affrontare una responsabilità che in questo ci potrebbe coinvolgere e quindi situazioni particolari da sostenere a seguito di un intervento etc, paure su paure!
Credo che una sveglia ci voglia sia per la gente e sia per la coscienza.
Concordo con Gibbi. Il problema allora tratta, almeno per cominciare, di prendere coscienza di quel che accade intorno. Non basta la legge però a svolgere questo ruolo. C'è bisogno della sinergia di tutti.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 17-05-2008, 20.15.34   #11
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Il problema dello stupro, come anticipato da Uno all'inizio, non è di questa epoca ma è di tutte le epoche. C'è sempre stato. Oggi dovremmo essere in grado di educare i nostri figli in maniera tale non dico da eliminarlo ma quanto meno da dare una scelta, scelta che non si ha perchè non si è responsabili.
Pensiamoci (ovviamente farò un discorso generale, le mamme dei maschietti non si sentano tirate in cause... è una visione che ho e può essere cambiata) nelle famiglie italiane, di stampo tradizionale, l'educazione alla femmina era (ed è) repressiva ad un livello di annientamento a volte; il maschio era (ed è) libero di crescere come meglio credeva. Non pensiamo che queste cose erano tipiche del sud... no, avvenivano ovunque. Manca il rispetto della femmina all'interno della cultura tradizionale italiana. Come manca purtroppo in quasi tutte le tradizione religiose in clima di integralismo, e noi lo siamo stati e certi paesi lo sono ancora (ci tengo a precisare che la colpa non è della Chiesa Cattolica ma del singolo).
Il discorso infatti si ricollega bene a quello che diceva Gris sui luoghi comuni e stupidi. Una di queste frasi fù detta a me. Avevo 14 anni, indossavo una gonna corta, nemmeno troppo a dire il vero, e passando davanti due uomini mi sento dire: poi se la violentano si lamenta pure!
A quell'età mi vergognai e mi chiusi pensando che avevano ragione e mi sentii inadeguatissima tanto che se fosse accaduto davvero probabilmente mi sarei sentita in colpa e avrei pure detto che aveva ragione chi lo avesse fatto.

Ecco dove sta il problema secondo me, in quel che ci inculcano, la paura di una figlia sbandata e di un figlio poco valoroso... eredità del coccodrillo che abbiamo sotto il cervello.

E' vero che la gente non interviene perchè ha paura di perdere qualcosa .. ma anche perchè si pensa: chissà che ha fatto per meritarselo... si da la colpa a qualcuno e si scarica la coscienza poco piena..

Io dico questo: fosse anche una prostituta di libera scelta, se dice NO è NO fine dei giochi non esiste attenuante di abbigliamento, di atteggiamento, di occhilini e paroline conturbanti, niente di niente!
Vorrebbe dire che al mare in estate in bikini se andiamo al bagno in stabilimento senza pareo e guardiamo qualcuno siamo tutte violentabili con autorizzazione, checcazzen... (mi son fatta prendere).

Quello che mi convince sempre di più che il problema nasce nelle famiglie è l'eta sempre più bassa dei violentatori. Ci sono casi dove si parla di bambini che non sanno nemmeno cosa fanno, lo fanno perchè sono senza controllo della famiglia quando guardano la tv o quando giocano al pc o navigano in internet. Cosa bisogna fare? Io direi che bisogna tornare alle Famiglie! Aiutare i bambini a fare i compiti, parlare con loro, raccontargli le favole, portarli in giro, al parco in bici alle giostre, nei musei, intesserarli alla vita scorpire cosa amano, lasciarli fare esperienza del bene e del male senza nascondergli per comodità le cose brutte e poi scoprire che non sanno distinguere.

Ok, sono categorica mi rendo conto, ma non è possibile che a 10 anni si pensi al sesso violento. Se è vero che le colpe dei padri ricadono suoi figli allora è sacrosanto che i padri se ne prendano la responsabilità.


Per quanto riguarda il discorso sui finti stupri, sono facilmente induvidualbili da un buon psicologo. Chi non ha provato una sensazione di soppruso e violenza, la paura, il terrore di morire, l'abuso.. e chissà che altro non può fingere davanti a chi ne ha visti mille di casi.. ed in genere vengono tutti fuori per cui non mi preoccuperei della questione.
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Vecchio 17-05-2008, 20.33.14   #12
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...
.... e provare ad appenderci(visi) il famoso "braccialetto" ?
Il braccialetto è la cosa più inutile.... bah forse è anche utile.. per farsi portare in ospedale dopo il fatto. Per chi non lo sapesse, hanno tirato fuori in campagna elettorale il braccialetto anti stupro, perchè la bomboletta era pericolosa per il violentatore potenziale..... (no comment) in pratica questo braccialetto ha un collegamento satellitare che permette l'individuazione del portatore all'istante e appena si fa suonare l'allarme arriva la prima pattuglia nella zona......
Ora, io sarei non poco perplessa a titubante.

1° mi stanno aggredendo, devo azionare il bracialetto.
2° il segnale arriva alla stazione che chiama la pattuglia (son passati dai 5 ai 10 minuti)
3° risponde la prima pattuglia libera e disponibile.
4° raggiunge il posto


Il tempo tra il punto 3 e il 4 è incolcalcolabile, avete presente città come Napoli? Roma? Milano? Genova? Avete una vaga idea del traffico? E sono sotto una metropolitana? devono pure cercare nei tunnel, mica hanno un microcip nella testa che conoscono tutto.
Ma sta gente che pensa ste ca...te dove vive?

Mah!
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Vecchio 17-05-2008, 20.35.14   #13
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Secondo me se si tira in ballo la paura di non intervenire e di guardare dall'altra parte, non è giusto parlare soltanto di stupro, ma succede anche di fronte alle rapine, alle liti, che hanno anche come vittime uomini.

Ho dei famigliari che sono stato aggrediti ( un ragazzo) eppure si sono voltati tutti, solo che non fa di certo scalpore come quello di una donna indifesa che viene stuprata...

Il problema dell'indifferenza quindi è generale e non riguarda solo le donne.

Per quanto riguarda la provocazione, non è un motivo sufficente per stuprare una persona. Allora scusa se uno va in giro con una ferrari, io mi sento provocato e me la rubo?

Su questa mentalità non sono daccordo.

Per quanto riguarda la polizia, sono convinto che è un operazione quasi inutile: il tempo che ci mette arrivare lo stupro è bello che compiuto, al massimo si riesce ad arrestare qualcuno, ma nessuno può ridare la dignità a quella persona.
Il tipo di intervento che si dovrebbe fare è diverso, ci si dovrebbe proprio fermare e qualora la polizia tardasse ad arrivare il singolo cittadino, dovrebbe essere autorizzato a prendere seri provvedimenti, senza implicazioni legali.
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Vecchio 17-05-2008, 20.38.20   #14
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Il braccialetto è la cosa più inutile.... bah forse è anche utile.. per farsi portare in ospedale dopo il fatto. Per chi non lo sapesse, hanno tirato fuori in campagna elettorale il braccialetto anti stupro, perchè la bomboletta era pericolosa per il violentatore potenziale..... (no comment) in pratica questo braccialetto ha un collegamento satellitare che permette l'individuazione del portatore all'istante e appena si fa suonare l'allarme arriva la prima pattuglia nella zona......
Ora, io sarei non poco perplessa a titubante.

1° mi stanno aggredendo, devo azionare il bracialetto.
2° il segnale arriva alla stazione che chiama la pattuglia (son passati dai 5 ai 10 minuti)
3° risponde la prima pattuglia libera e disponibile.
4° raggiunge il posto


Il tempo tra il punto 3 e il 4 è incolcalcolabile, avete presente città come Napoli? Roma? Milano? Genova? Avete una vaga idea del traffico? E sono sotto una metropolitana? devono pure cercare nei tunnel, mica hanno un microcip nella testa che conoscono tutto.
Ma sta gente che pensa ste ca...te dove vive?

Mah!
Il braccialetto oltre che sminuire la donna ( io se fossi donna mi vergognerei ad indossare una cosa del genere) dovrebbe essere messo a chi ha precenti di questo tipo semmai...

E comunque ha ragione Sole, voglio vedere come arriva la polizia, se mi trovo in mezzo ad un bosco isolato, dove le macchine neanche possono accedere...

A sto punto è molto più utile lo spray al peperoncino..
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Vecchio 17-05-2008, 20.46.54   #15
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A me son veramente cadute le braccia quando ho sentito in questi giorni un servizio su una delle ultime ragazze prima stuprate e poi uccise. Uno dei tre arrestati (minorenne fra l'altro) ha confessato tutto davanti al giudice, e poi come se niente fosse ha detto: "Posso andare a casa adesso?"

C'è da non crederci... Ha 17 anni ma non credo che il suo cervello sia tanto diverso da quelli che ne hanno 20, o 30... Ha stuprato una ragazza e poi l'ha uccisa insieme ai suoi amici, e ha detto se poteva andare a casa adesso... Coscienza zero, anzi, sottozero. Come se dovesse subire solo la ramanzina del preside...
Concordo con Sole, il problema si dovrebbe risolvere alle radici, in famiglia. Rendere responsabili questi ragazzi, "vittime" altrimenti di un menefreghismo e di un sonno incredibili.

Lo stupro c'è sempre stato, il maschio è più forte e fra gli animali vince sempre lui sulla femmina. Ma fra gli animali appunto. Noi siamo uomini, o almeno dovremmo esserlo... E anche se la maggioranza si comporta da bestie, ciò non ci deresponsabilizza dal nostro essere uomini.
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Vecchio 17-05-2008, 20.55.44   #16
Astral
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Si ho letto la vicenda e sono rimasto sconcertato. Se è la stessa vicenda che dico io, sono rimasto sconcertato anche dal fatto che la ragazza non sapeva di chi era il bambino....

Che vuol dire che era stata con tutti e 3??

Ovviamente questo non è una giustificazione ne per lo stupro, ne per l'omicidio. E sono daccordo con Kael che sfiora la coscienza sotto zero un comportamento del genere...

Si è vero la radice marcia è nelle famiglie, delle madri che dicono di tacere di fronte allo stupro perchè l'uomo può... o perchè senno il paese parla male. Nei padri che insegnano i figli che è più importante ciò che si ha nelle gambe, piuttosto che quello che si ha in testa.
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Vecchio 17-05-2008, 20.59.36   #17
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Non basta la legge però a svolgere questo ruolo. C'è bisogno della sinergia di tutti.
Basterebbe la sinergia di molti, o anche solo di alcuni e non ci sarebbero più risposte del tipo "non abbiamo più pattuglie disponibili"...

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Che cosa abbiamo paura di perdere più importante dell'umanità?
Ecco, a me questo pare un punto focale, che puà muovere le coscienze dei singoli, fino a farli diventare molti.
A questo proposito vi racconto una storiella che, anche se viene dal mondo delle arti marziali, si connette ad un punto importantissimo a mio avviso.

La storia è vera, anche se probabilmente è stata un po' romanzata via via che veniva tramandata... in ogni caso si svolge a Parigi negli anni cinquanta. Al tempo, per lanciare un'arte marziale appena giunta in europa (l'aikido) era stata organizzata una manifestazione. L'evento cruciale della manifestazione era l'esame per quinto dan di un maestro giapponese che veniva apposta assieme a tutta la commissione.
Per movimentare un po' la cosa, oltre alle nomarli dimostrazoini pratiche e teoriche richieste, si decise di assegnare anche un compito che forse oggi definiremo massmediatico, un'impresa d'effetto, ma che comunque rientrasse nei canoni tradizionali previsti.
Gli fu assegnato di percorrere a piedi - e indenne - non so quante stazioni della metropolitana... allora territorio "nero", nel quale la polizia notoriamente non entrava.
Dopo un certo tragitto si imbatte in uno stupro di gruppo... quattro contro una ragazzina. Interviene. Si racconta che lo scontro durò meno di trenta secondi.

Al processo questo giapponese cinquantacinquenne pelato alto poco più di un metro e mezzo, spiegò che quando vide quel che stava succedendo il suo codice morale gli ha impedito di esimersi dall'intervenire. Spiegò anche che, non avendo mai visto uomini così grandi e non essendo in grado di valutare le loro capicità effettive, considerando che se avesse avuto la peggio la ragazzina avrebbe poi subito la sorte che cercava di evitargi, si è trovato costretto ad ucciderli.
Venne assolto (e bocciato, ma questa è un'altra storia, buona per un tread sullo spirito delle arti marziali).

So che può venire da dire: eh, facile, quello li sapeva combattere, mica tutti possono uccidere quattro energumeni in 30 secondi. Infatti, non è su questo che volevo puntare il riflettore, ma sul fatto che questo tizio, grazie al suo percorso, aveva sviluppato un codice morale che gli impediva di non intervenire. E sul fatto che la scelta di come intervenire è dipesa dalla ragazza che aiutava e non dal suo interesse personale, non si era preoccupato di quel che rischiava lui, ma di quel che rischiava lei... che poi era il motivo di quell'intervento. Se la "vita" lo aveva messo di fronte a quella situazione, nella scelta che si imponeva lui si stava giocando qualcosa.

E questo qualcosa, che Uno ha chiamato "umanità" e che per certi versi possiamo anche chiamare genericamente "anima", ce la giochiamo tutti ogni qual volta ci troviamo in situazioni analoghe. Questo sarebbe bene che la gente capisse. Il che ovviamente non significa che dobbiamo intervenire fisicamente o che dobbiamo tutti imparare le arti marziali, significa che a volte può bastare la telefonata, a volte l'assicurarsi che ha già chiamato la signora li giù, a volte che serve chiamare e restare li o magari chiamare intanto altra gente o chissà cosa... ma che alla fin fine, se siamo testimoni e possiamo fare qualcosa (perchè può darsi anche che non possiamo, come l'amica di Red), allora nella misura in cui possiamo siamo anche responsabili e, che ci piaccia o no, con le parti più profonde di noi, rispondiamo eccome.

Che poi, anche se non so esattamente come funzia, esiste un reato che si chiama "omissone di soccorso"...

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quindi non lo punirei in modo inferiore a un omicidio.
Scusa ma questo mi pare esagerato. Allora qualsiasi lesione personale, grave o meno che sia, ma che lascia in vita, dovrebbe venir equiparata all'omicidio.
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Vecchio 17-05-2008, 21.28.08   #18
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Scusa ma questo mi pare esagerato. Allora qualsiasi lesione personale, grave o meno che sia, ma che lascia in vita, dovrebbe venir equiparata all'omicidio.
Si hai ragione, dimenticavo la possibilità di redimersi ma non sarebbe un deterrente una pena molto alta? Ci sono atti come questi che secondo me hanno in se la recidività, un'ossessione che li muove. E non credo che la giustizia di oggi si preoccupi di risolvere le loro problematiche, però giustamente si deve sempre dare una possibilità.
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Vecchio 17-05-2008, 22.42.36   #19
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Si hai ragione, dimenticavo la possibilità di redimersi ma non sarebbe un deterrente una pena molto alta? Ci sono atti come questi che secondo me hanno in se la recidività, un'ossessione che li muove. E non credo che la giustizia di oggi si preoccupi di risolvere le loro problematiche, però giustamente si deve sempre dare una possibilità.
Non mi riferivo al colpevole o alla sua possibilità di redenzione, da come la metti tu sembra che tutti gli assassini hanno l'ergasotolo o peggio, invece non è così. Intendevo che c'è una distinzione, equa o meno che sia, della pena in base al danno fatto. se ti provoco una frattura puoi guarire, se ti ammazzo no. Con questo non intendo che lo stupro non provochi danni gravissimi, in determinati casi lo fa, e non dico che non ci vogliano pene severe, anzi ci vogliono, dico solo che non lo equiparerei all'omicidio (poi se vuoi pene più gravi anche per l'omicidio è un'altra cosa)
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Vecchio 18-05-2008, 00.27.52   #20
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Non posso quotare tutti, pezzo per pezzo per cui cercherò di fare un sunto di quello che mi si stà rimescolando dentro. Anche se non sò bene da dove cominciare perchè temo che non riuscirei a trattenere le parole per certe cose che ho letto e che stanno inesorabilmente facendo svanire l'effetto "cerino bagnato"...
Quindi comincio a contare e comincio col chiedere, gentilmente, di non mescolare reati e reati, stuprare una donna e rapinare qualcuno sono entrambi reati gravi ma molto diversi. Nel mio mondo di donna ovviamente.
Ma se c'è una cosa che ho imparato proprio da voi è che alle volte diamo per scontate delle cose solo perchè le viviamo e le crediamo così anche per gli altri.
Prima di chiederci cosa sia uno stupro dovremmo chiederci che cos'è un rapporto sessuale, al di là della ginnastica motoria e dello scambio di fluidi intendo, anche volendo al di là delle enormi sfumature emozionali che possono intercorrere tra persona e persona. Fare sesso (non fare l'amore che ci dà già la sensazione di una spinta sentimentale) credo che sia vissuto diversamente da maschi e femmine, lo ribadisco è solo un mio pensiero (e pure di parte ) ma se per l'uomo l'orgasmo è un senso di svuotamento di liberazione (bon, correggetemi se sbaglio e vaneggio) per la donna è l'esatto opporto, è accogliere, ricevere, contenere. Anche senza amore.
Perchè dico questo? Perchè forse oltre al rispetto per la dignità umana dovremmo anche capire che io non vivo ciò che vivi tu, quindi forse ciò che per me è solo un gesto di un momento per l'altra risulta come un carico di cui non si potrà mai più disfare, perchp le è entrato DENTRO. Dentro nel fisico, dentro nell'anima e non esiste un sapone adatto a tirare via lo schifo.
Ho la nausea a sentire ancora la vecchia tiritera che era vestita provocante, che girava da sola salutando chiunque, che non sapeva di chi era il bimbo quindi vuol dire che era di facili costumi (ma cosa ne sappiamo noi di quello che era, di come viveva, di chi o cosa aveva paura?)sono stufa di percepire la convinzione che se c'era stata prima allora doveva starci anche dopo, che quello era suo marito e quindi non si può stabilire se è violenza o meno, sono nauseata dal percepire la paura che dilaga strisciante e viscida. Le stà facendo del male, via scappa che potrebbe farlo anche a te. Basta.
Io sono uscita con un vestito attillato, volevo provocare? SI lo volevo come lo vuole qualsiasi ragazzina di 14 anni che comincia a provare certi impulsi. Mi ha lusingato che un tizio mai visto mi volesse portare a casa in macchina? Unpò si ma per la verità, volevo solo andare a casa, in macchina c'erano altri due miei amici, ci sono andata. Potevo pensarci? SI L'ho fatto? No Gli altri sono scesi e lui mi ha portato in cima a una collina, ha spento la macchina e mi ha detto "qui puoi gridare quanto vuoi, se vuoi, tanto non ti sente nessuno" L'ho provocato? Si? No maledizione. Oggi mi rendo conto però che solo chi si trova costretto in un angolo, bloccato e senza via di fuga può davvero capire cosa sia non avere speranza, non avere scelta. "qui puoi gridare se vuoi" riuscitre a farvi un'idea di cosa sia annullare una persona? A me è andata bene, l'ho assecondato per i primi baci, anche se nessuno può capire la repulsione che ho provato finchè non mi ha infilato la mano tra le gambe e li qualcosa in me ha reagito. Sono stata calma, non so grazie a quale santo, gli ho detto che non l'avevo mai fatto e che non volevo che fosse così. Non sò se perchè aveva degli impegni programmati o se vedendo la mia calma e la mia determinazione abbia creduto che volessi farlo davvero ma mi si è tolto di dosso e mi ha portato a casa. Prima di scendere mi ha allungato il suo numero di telefono dicendomi "la prossima volta sai com'è"... Non l'ho mai detto a nessuno. MI VERGOGNAVO. Neanche un anno dopo il compagno di mia madre tenendomi fra le braccia guardando la tv mentre mia madre dormiva a mezzo metro comincia a baciarmi e a toccarmi.
Bon, secondo certi parametri io dovrei quindi essere una grandissima zocc... e mi ci sono sentita anche per un tempo infinito che non è neanche ancora finito.
Il corpo di una donna è davvero come una coppa, al di là del simbolismo riceviamo, raccogliamo e tratteniamo.Aggiungiamoci la violenza fisica e il senso di annientamento..altro che coltello, se quello stronzo in macchina avesse continuato a fare quello che voleva, come il tipo che stava con mia mamma non ne sarei uscita viva. Nel secondo caso almeno il desiderio di provare e il fatto di essermi infatuata mi hanno alleggerito la cosa ma io me lo ricordo bene, molto bene, la prima e unica volta che il rapporto è giunto ad una conclusione, ricordo precisamente la sensazione del calore dello sperma che dilagava in me. Mi ha fatto impressione pur essendo un rapporto quasi voluto (quasi perchè in realtà non ero pronta e li mi sono fermata) se quello della macchina mi avesse stuprata ne sono sicura, non mi sarei più ripresa. Ho letto centinaia di donne psicologicamente devastate dal fatto anche se avevano ricominciato una vita normale. E la paura che accada ancora dove la voigliamo mettere? E il pensiero di essersela cercata e meritata, pensiero che attirerà inevitabilmente lo schifo dove lo mettiamo? Come una rapina col coltello...macchè, mio marito le mani addosso un paio di volte me le ha messe anche, mi ha persino sputato addosso ma niente, niente devasta come un corpo estraneo che viola la tua intimità, la parte più fragile, la più personale, devastando qualsiasi forma di sicurezza.
Drastica? SI incazzata? SISI Non sono per la pena di morte nè per la legge del taglione ma credo che se esista una possibilità di recupero ne esiste una sola, per me al secondo giro si deve aprire una porta direttamente sull'inferno.
Io una volta te lo spiego anche che se direzioni tuitto il sangue e il relativo ossigeno sempre verso il basso non arriverà nulla in alto..ma una sola, poi ti punisco.
Io non so come reagirei di fronte a una violenza verso altri (un uomo che violenta un uomo mi genera lo stesso furore eh, intendiamoci), non so se avrei sufficiente buonsenso per girare al largo ma sicuro non farei finta di nulla, un pò perchè conosco la storia (e per sommi capi grazie a dio, per cui non oso quasi neanche immaginare il resto) e un pò perchè non potrei più dormire sapendo di non aver fatto nulla per cambiare la situazione.
L'essere umano è sacro in quanto essere, sull'umano ormai ho più di qualche perplessità.
vado a camomillarmi
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Vecchio 18-05-2008, 00.35.44   #21
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.....................ma sul fatto che questo tizio, grazie al suo percorso, aveva sviluppato un codice morale che gli impediva di non intervenire. E sul fatto che la scelta di come intervenire è dipesa dalla ragazza che aiutava e non dal suo interesse personale, non si era preoccupato di quel che rischiava lui, ma di quel che rischiava lei... che poi era il motivo di quell'intervento. Se la "vita" lo aveva messo di fronte a quella situazione, nella scelta che si imponeva lui si stava giocando qualcosa.
Ho trovato molto bella la storia che ci hai raccontato Ray .. a parte questo, mi ha colpito molto il discorso del codice morale, che ha impedito all'uomo di non intervenire.. e che il modo in cui farlo, fosse dipendente dalla ragazza che aiutava e non da sè stesso, dal proteggere lei invece di sè .
Sfido a trovare qualcuno che sia disposto a tanto nella società di oggi .
Qualcuno che vada oltre il suo interesse personale, ma addirittura al bisogno di sopravvivenza ..

Poi c'è anche il discorso della responsabilità.. siamo responsabili nella misura in cui pur potendo fare qualcosa ci giriamo dall'altra parte, ma poi i conti bisogna farli con la propria Coscienza..

Per il resto, sono d'accordo con Sole e Kael quando dicono che un'educazione dovrebbe partire dalla famiglia, purtroppo si sentono tantissimi casi di ragazzi giovani che stuprano/uccidono come niente fosse e questo è inaccetabile.. tutto normale in una società che sta degenerando sempre di più.
Rendere responsabili, fare capire che la vita è qualcosa di prezioso, che nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di nuocere ad un altro essere umano.. gli stupri sono sempre esistiti sì, ma a me sembra che come in tutte le cose si stia andando verso una discesa senza fine.. ragazzi sempre più giovani che non sanno cosa sia il sesso eppure lo usano per fare male..

Il braccialetto non lo vedo come soluzione, a parte la praticità, mi sembra un'ulteriore limitazione della libertà di una donna..

Ultima modifica di RedWitch : 18-05-2008 alle ore 00.36.15. Motivo: non ho ancora letto Daf :))
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Vecchio 18-05-2008, 00.40.22   #22
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non lo equiparerei all'omicidio

Dipende da cosa intendiamo per "vivo"
Più di qualche testimonianza di donna stuprata ha ammesso di aver ripreso una vita "normale" ma di viverla come un automa, perchè sentire la vita le abrebbe obbligate a sentire anche quanto avevano vissuto e il terrore che potesse capitare di nuovo. Più di qualcuna ha detto che avrebbe preferito la morte.
Se scampi a un tentato omicidio o a una brutta malattia ce l'hai fatta, l'hai battuta, ma come battere l'idea che qualsiasi essere umano fornito di appendice in autogestione ti può prendere ciò che ti appartiene senza alcun problema?
Certo, una buona terapia e volontà e fede possono far superare certi traumi, ma normalmente tutti i giorni vedo gente che sopravvive come una pianticella pur senza traumi gravi subiti e queste donne (sempre perchè di maschi non ne ho mai sentiti ma so che capita anche a loro, specie se omosessuali) spesso non hanno nemmeno il coraggio di raccontare certe cose..figurati superarle. Se non reprimendo, e tutta la storia di Ermo c'insegna che quello non è vivere, non è superare e crescere.
No?
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Vecchio 18-05-2008, 00.42.33   #23
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Nel paese in cui vivo è avvenuto uno stupro ad una 45enne che faceva jogging. Un marocchino di 20 anni ha abusato di lei lungo un percorso di ampio passeggio alle 13,30 del pomeriggio. La signora era andata a fare jogging durante la pausa pranzo ed ha incontrato questa bestia che l'ha violentata e picchiata e pare abbia le abbia spruzzato in faccia uno spray urticante. A rapporto consumato il giovane marocchino le ha urlato di non fare denuncia, di stare attenta e che se avesse fatto qualsiasi cosa l’avrebbe ammazzata e poi fugge. La donna raccoglie le ultime sue forze, arriva sulla strada ed entra nel primo bar che trova e chiede aiuto.

Provo rabbia per quello che è accaduto, se mi fossi trovato in quel luogo non sò come avrei reagito, di certo non mi sarei girato dall'altra parte. Non si tratta di extracomunitari o italiani, tutte le bestie che non hanno rispetto della vita altrui dovrebbero essere fermati sempre, che si tratti di stupro o rapine o altro. Si trattasse di affrontarli o di urlare aiuto oppure di fare una telefonata al 113.
Parlo senza aver mai assistito ad aggressioni ed è facile parlare senza esserci passati, è vero che la paura cè ed in certi casi ti prende e non riesci a ragionare ma sopratutto ad agire nel modo giusto.
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Vecchio 18-05-2008, 00.58.25   #24
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Nel paese in cui vivo è avvenuto uno stupro ad una 45enne che faceva jogging. Un marocchino di 20 anni ha abusato di lei lungo un percorso di ampio passeggio alle 13,30 del pomeriggio. .

Siamo al festival dell'orrido.
20 anni
Da piccola mi dicevano che a fare certe cose si diventava ciechi...e ci si infilava in tutti gli angoli.
Oggi che il sesso è banale quanto spazzolarsi i capelli non lo fà più nessuno.
Ovvio
Basta un parco, una tuta da jogging e op
problema risolto

Mi sà che a qualcuno un pò di cecità non farebbe poi male....
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Vecchio 18-05-2008, 09.09.33   #25
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Credo che per quanto riguarda che sia un atto di violenza, orribile potremmo riperlo anche 100 volte e probabilmente tutti di fronte ad una cosa del genere saremmo intervenuti o per lo meno avremmo fatto una domanda generale.

I giudizi gratuiti ( quello è un mostro, è un porco, etc.) però non è che servano a molto, se non a sfocare un po' di rabbia. Bisogna capire le dinamiche perchè uno arriva a fare una cosa del genere...

Non credo sia colpa della chiesa e della repressione sessuale stavolta, e credo che se certe "persone" vogliono sfocare determinati istinti, oggi giorno possono trovare di tutto.

Allora mi chiedo, che cavolo è che spinge la gente a rischiare ( perchè pure se c'è chi si gira dall'altra parte, non è detto che non c'è gente che intervenga o la polizia) e sopratutto a compiere un atto cosi brutale?

Le vittime scelte sono casuali, oppure no?
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