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Vecchio 08-06-2009, 10.27.43   #1
stefano
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Predefinito il partito più forte a livello europeo

è quello dei non votanti.
Dato però che nei commenti post elezioni non è stato nemmeno preso in considerazione.
quando invece secondo me quel 43% a livello europeo di affluenza dovrebbe far riflettere i politici.
e in più come dimostrare valida un'elezione quando il 57% della popolazione non si è espresso?
non lo trovate un modo per forzare la democrazia (già forzata di suo)?
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Vecchio 08-06-2009, 10.55.37   #2
Uno
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Ero indeciso se chiudere la discussione, perchè l'impostazione già presume una preferenza partitica. Provo a lasciarla aperta Stefano, ma per favore fai molta attenzione a come esponi le cose.
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Vecchio 08-06-2009, 11.17.48   #3
stefano
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va bene.
per quanto mi riguarda ho votato (se è questa la preferenza che intendevi)
ma mi è balzato all'occhio questo particolare ieri.
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Vecchio 08-06-2009, 12.01.26   #4
nikelise
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va bene.
per quanto mi riguarda ho votato (se è questa la preferenza che intendevi)
ma mi è balzato all'occhio questo particolare ieri.
No non e' questo, e' che se dici che le elezioni non hanno valore per la poca affluenza significa che non ti sta bene come sono andate altrimenti non lo diresti.
Giusto?
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Vecchio 08-06-2009, 12.09.27   #5
stefano
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assolutamente no.
però se è questa l'idea che passa starò più attento a come scrivo un post.
dico che (a mio parere) il darsi mandato con una percentuale al di sotto del 50% a livello europeo (di affluenza) è una forma seppur mascherata di scarsa democrazia.
se un 57% non si è recato a votare può anche significare che non si sente rappresentato da nessuno dei parlamentari candidati.
ed è un dato che a mio avviso potrebbe far riflettere
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Vecchio 08-06-2009, 12.18.29   #6
Uno
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(se è questa la preferenza che intendevi)
No il fatto di ritenere valida o meno la votazione. L'elezione è valida a prescindere, uno è libero di scegliere non scegliendo, ma dato che qualcuno ci deve andare su quelle poltrone ci vanno quelli votati da chi ha votato.

Volendo portare avanti la discussione, ma lasciando fuori i partiti, potremmo parlare della fame di democrazia.

Sono sicuro che nelle prime votazioni accessibili a tutti, tutta la gente andava a votare perchè sentiva di voler scegliere a prescindere dalla rosa degli eleggibili che era ancora più pilotata di oggi.
Adesso la gente non ha più questa fame, la scusa è che tanto sono tutti uguali, ma questa è una scusa per nascondere la propria pigrizia mentale, potrei capire (anche se non condividerei per i motivi che sotto esprimerò) se queste persone andassero alle urne e annullassero il voto. E' diverso vedere milioni di schede nulle piuttosto che milioni di persone che preferiscono andare in spiaggia (esempio).

In ogni caso bisognerebbe votare se si vuole che qualcosa cambi.
"Ma tanto sono tutti uguali e non cambia nulla"

Questa è l'idea di chi pensa che su una scheda ci si dovrebbe trovare Salomone o chissà quale fulgido esempio di giustizia e integrità.
Se fosse così le votazioni non avrebbero senso ed infatti ai tempi dei tempi così era... c'erano dei governi non votati e formati dalle sole persone che potevano governare. Le votazioni sono diventate necessarie dopo secoli e secoli in cui chi si trovava nei governi per dritto di nascita non era meglio di chi avrebbe potuto trovarcisi.

Veniamo al dunque, perchè affermo che votare farebbe cambiare qualcosa anche se le persone da votare quelle sono?
Semplice... negli anni abbiamo visto più volte che personaggi ai vertici della politica alla prima batosta sono sparite (oddio, rimangono a mangiucchiare sotto, ma non possono più ambire a posti elevati) . Certo il processo è lungo... non è che un solo voto cambia qualcosa, magari neanche i voti di una intera vita umana, però ogni voto dato in coscienza equivale al principio della selezione naturale di Darwin, se non scegli qualcuno di abbastanza rappresentativo per te quanto meno scegli di eliminarne uno che ti rappresenta ancora meno.
Se aspettiamo che ci sia in lista quello che ci piace da morire hai voglia... e mai ci sarà se non votiamo e dirò di più se non lo facciamo con un minimo di impegno....
Forse l'unico voto, per molta gente, fatto con questo impegno è il primo dopo i 18 anni. Potrebbe mancare esperienza, visione... ma è l'unico (per tantissima gente) fatto con il giusto modo.
Non dico che ci si dovrebbe ritirare in meditazione prima di andare al voto... ma il senso è quello. Se vogliamo che le cose cambino dobbiamo cambiare noi. Vogliamo dei governi giusti e consapevoli ma noi non vogliamo votare nella stessa maniera, meglio giustificarsi per farsi una giornata in spiaggia in più.
Io ieri non avevo voglia di uscire, stavo facendo delle cose a casa, il tempo si metteva male etc... beh mi sono vestito e sono andato e ho cercato di fare il meglio che potevo.
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Vecchio 08-06-2009, 12.29.43   #7
stefano
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sono d'accordo sul fatto "pigrizia mentale" di molti.
ma non penso sia l'unica cosa che emerge dal non recarsi alle urne.
ritengo infatti che il non sentirsi rappresentati non è un problema di poco conto.
e che dovrebbe far riflettere.
se anche si "sceglie" quello che rappresenta meno ecc. ecc. ma gli altri non rappresentano cmq beh il tutto dovrebbe far riflettere a mio avviso.
perchè non sono d'accordo che chi non vota è "sempre" inconsapevole.
come così chi vota non lo è sempre.
vi può essere a mio avviso piena consapevolezza anche nel non voto.
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Vecchio 08-06-2009, 12.40.45   #8
stefano
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specifico meglio:
vi può essere piena consapevolezza anche nel non voto intendendo appunto dare l'idea che cmq in toto la classe dirigente si sta allontanando dal popolo.
A patto che questa forma di manifestazione non diventi abitudine ma solo per dare una "smossa"
equivalente allo "scegliere" il meno peggio.
se per qualcuno anche il meno peggio è cmq "schifo" ciò porta o può portare a una decisione più drastica e che potrebbe essere da spunto per il futuro.
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Vecchio 08-06-2009, 12.49.36   #9
dafne
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Io per un paio di elezioni negli anni scorsi non ho votato.
Mi sono resa conto che era pura pigrizia, me ne sono resa conto sabato sera quando, anche se dubbiosa, mi sono vestita e sono uscita.

Gli scrutinatori erano personaggi ancora più scettici di me, uggiosi, parevano quasi obbligati a star li ma posso dire di aver provato all'entratra, di fronte ai due carabinieri, lo stesso brivido di quando sono andata a votare per la prima volta, lo stesso senso d'importanza civica...elloso che pare una bestemmia ma sabato mi sono ritrovata contenta di aver fatto quello che dovevo e volevo anche se poi "fan quello che vogliono".

Mi ricorderoò sempre la frase del preside del mio liceo quando ancora ero in terza (coi i raptosauri quasi..hahahah) ricordo che presenziò durante uno sciopero e ci disse che si, avevamo il diritto di scioperare per qualcosa che ora non ricordo bene ma che per criticare una cosa dovevamo avere almeno un'idea, una proposta, alternativa a sostituzione di questa.

Della serie, criticare e basta non serve a niente e a nessuno e soprattutto, nulla serve criticare chi fà restando poi fermi a guardare e basta. L'ho dimenticato nel tempo ma è una cosa che mi è rimasta dentro.

Alla fine comunque, credo, sempre alla responsabilità si torna. Non faccio, non mi preoccupo, non mi spreco.....io temo che l'astensione dal voto non sia una gesto consapevole di protesta ma piuttosto un certo senso di indifferenza, di menefreghismo (eh bon forse sono influenzata dal mio punto di vista)

Non vorrei dire stronz...ma Dante non piazzò gli ignavi nell'Inferno? Bisognerebbe rifletterci.
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Vecchio 08-06-2009, 12.57.48   #10
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la tua visione Dafne è condivisibile sia chiaro.
ma non so io ritengo che un certo tipo di consapevolezza possa cmq portare alla scelta del non voto (basta che non sia abitudinaria).
se un certo sistema si compone di persone che al vaglio della tua consapevolezza non consideri con un livello di coscienza tale da poter fare davvero qualcosa.
Non potrebbe essere che forse un segnale di quel tipo dato a tutti potrebbe essere ad esempio:
"tutti di qualsiasi schieramento siate sappiate che per me non avete coscienza di ciò che fate"?

la mia è solo una riflessione.
per quanto mi concerne alle urne mi sono sempre recato.
ho annullato la scheda in un'occasione (ma non in questa)
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Vecchio 08-06-2009, 13.07.18   #11
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vi può essere a mio avviso piena consapevolezza anche nel non voto.
No non c'è, dimmi nella vita quando mai potrai scegliere una cosa che corrisponde perfettamente al tuo sentire, che aderisce completamente al tuo essere? (discorso sviluppabile meglio altrove)
Te lo dico io, mai.
(che sia una casa, una compagna, un'auto, un vestito etc... puoi farteli andar bene, ma non saranno mai la perfezione, se guardi a fondo un difetto lo trovi ovunque)
Scegliere significa sempre essere consapevoli che fai la scelta migliore, quella giusta in tal senso, non esiste la scelta perfetta anche se da un'altro punto di vista lo sono tutte.
Scegliere significa essere consapevoli di tutto ciò, non scegliere significa non essere consapevoli di questo e quindi non essere pienamente consapevoli... ma dirò di più, essere poco consapevoli anche di molte altre cose.

Aspettare la soluzione più drastica è sognare per non far nulla... parole, parole, parole.... mentali o verbalizzate, ma pur sempre solo parole mai concretizzate.
Ti dirò di più, queste persone hanno una fot... paura che un giorno arrivi qualcuno veramente degno di esser votato, perchè questo significherebbe che se lo meriterebbero, significherebbe che loro stessi dovrebbero esser diversi

Si Daf, gli ignavi sono nell'inferno
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Vecchio 08-06-2009, 13.16.08   #12
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Il quadro che ne fa Uno è perfetto e mi rappresenta anche in un periodo della mia vita.
Pigrizia mentale, menefreghismo, e seguiamo a ruota chi scende per la via più facile, inoltre rivestendola falsamente di una sorta di superiorità.

Mi piace molto quello che dice Uno perchè anche se non ci sono dei Salomone neppure noi siamo perfetti però possiamo fare il nostro meglio, il meglio che possiamo fare, dall'informazione, al voto, un po' di senso di civico e di democrazia se non riusciamo a farlo per noi dovremmo almeno farlo per chi ha dato la vita perchè questo potesse esistere.

Almeno quando avevamo 18 anni andavamo a votare con il cuore speranzoso e essendoci informati, le motivazioni potevano essere molteplici, ma almeno ci mettevamo tutto l'impegno di cui eravamo capaci.

Possiamo fare il nostro dovere anche se è poco ciò che riusciamo a fare, votare un rappresentante non perfetto, potrebbe farci ricordare che nemmeno noi lo siamo, ma che possiamo tendere a migliorarci, anche lamentandoci, successivamente, dell'operato di chi abbiamo votato.
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Ultima modifica di griselda : 08-06-2009 alle ore 13.21.26. Motivo: non ho ancora letto l'ultimo post di Uno
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Vecchio 08-06-2009, 13.16.39   #13
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quindi mi pare di capire non andare è come dire essere preda dell'inerzia da una parte e della superbia dall'altra e del non saper prendere i propri fardelli e migliorarli.
concordi?
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Vecchio 08-06-2009, 13.26.24   #14
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quindi mi pare di capire non andare è come dire essere preda dell'inerzia da una parte e della superbia dall'altra e del non saper prendere i propri fardelli e migliorarli.
concordi?
Le parole di Uno qui sono emblematiche:
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Io ieri non avevo voglia di uscire, stavo facendo delle cose a casa, il tempo si metteva male etc... beh mi sono vestito e sono andato e ho cercato di fare il meglio che potevo.
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Vecchio 08-06-2009, 13.31.13   #15
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Le parole di Uno qui sono emblematiche:

Si, rappresentano di fatto la "normalità" del perchè una persona non si reca a votare.
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Vecchio 08-06-2009, 13.32.15   #16
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No non c'è, dimmi nella vita quando mai potrai scegliere una cosa che corrisponde perfettamente al tuo sentire, che aderisce completamente al tuo essere? (discorso sviluppabile meglio altrove)
Te lo dico io, mai.
Anche perchè non sarebbe una scelta.

Hai ragione su tutto e mi hai fatto riflettere. Io non sono andato a votare e, alla fin fine, per quanto la giro è stata pigrizia mentale.
Il fatto è che, a differenza delle altre volte, non sapevo proprio chi votare... e devo dire che il discorso del "chi non voto", per quanto lo trovi sensato, non mi aiuta a livello pratico.
Tuttavia avrei dovuto annullare la scheda, non ci avevo pensato, qui la pigrizia soprattutto.
Me ne ricorderò per la prossima volta.

Detto questo mi resta il dubbio di come fare ad ottenere un'opinione migliore della scheda annullata. Inoltre, dietrologicamente mi vien da chiedermi anche quanto questa scarsa affluenza sia stata pilotata e quindi a chi giovi (in tutta europa?).
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Vecchio 08-06-2009, 14.08.09   #17
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Si, rappresentano di fatto la "normalità" del perchè una persona non si reca a votare.
Non so se la vedo solo io, ma ci trovo un'umiltà enorme in quelle parole che ho citato prima.
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Vecchio 08-06-2009, 14.53.31   #18
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Non so se la vedo solo io, ma ci trovo un'umiltà enorme in quelle parole che ho citato prima.
così è o quantomeno così la vedo anch'io.
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Vecchio 08-06-2009, 20.28.26   #19
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Anche perchè non sarebbe una scelta.

Hai ragione su tutto e mi hai fatto riflettere. Io non sono andato a votare e, alla fin fine, per quanto la giro è stata pigrizia mentale.
Il fatto è che, a differenza delle altre volte, non sapevo proprio chi votare... e devo dire che il discorso del "chi non voto", per quanto lo trovi sensato, non mi aiuta a livello pratico.
Tuttavia avrei dovuto annullare la scheda, non ci avevo pensato, qui la pigrizia soprattutto.
Me ne ricorderò per la prossima volta.
Detto questo mi resta il dubbio di come fare ad ottenere un'opinione migliore della scheda annullata.

Non è che annullare la scheda sia il massimo della libidine, è senz'altro meglio che non andare per nulla, ma non vorrei mai arrivarci.

Allo stato attuale di cose ci sono solo due sistemi per votare.
Il primo è scegliere il meno peggio o girando la frittata togliendo potere ai peggio. Il secondo sistema è da applicare quando il meno peggio rischia di prendere troppo potere, in quel caso voto uno di quelli che comunque non potrebbe arrivar a far danni. Non voglio entrare in termini concreti ma potrei far esempi in varie votazioni di chi ha fatto scelte simili.
In ogni caso una votazione non va mai considerata estrapolandola da quelle prima e quelle dopo, ma sempre vista nel continuum politico-sociale del paese. Se fai bene ti premio, se fai male ti punisco. Se all'opposizione vedo qualcuno che parla (concretamente, le fandonie non passano, sono piuttosto pragmatico) meglio di te al prossimo giro gli do una chance e via via....

Io tutto sommato (a certe condizioni) sarei stato favorevole al bipolarismo, non è meno democratico che mille partitini (e ci costerebbe pure meno), però per far questo occorrono due forze ben integrate e che si contrappongano con rispetto e con lo scopo di mostrarsi migliore dell'altro e non cercare di dimostrare che l'altro è peggio. Ecco che pur facendo i loro interessi (cioè rimanere al potere) entrambe le fazioni farebbero anche il nostro interesse.
Quote:

Inoltre, dietrologicamente mi vien da chiedermi anche quanto questa scarsa affluenza sia stata pilotata e quindi a chi giovi (in tutta europa?).
Mah... stavolta sinceramente non ci vedo dietro una dietrologia, piuttosto che dopo 10 anni ancora non si sente l'importanza dell'Europa come struttura che deve decidere sulla vita di tutti. Alla gente se ha la panza piena frega poco del governo in Italia figuriamoci di quelli che stanno in Europa...
Però poi se in quell'altro parlamento non ci va gente con i contro... ci troviamo che il nostro bel formaggio frutto di centinaia di anni di esperienza non vale più un fischietto e sparisce, i nostri vini idem etc...
Cosa che non deve interessare solo i buongustai ma anche tutti quelli che lavorano intorno a queste cose e alle loro famiglie... e in definitiva a tutti, perchè più gente sta bene meglio è.
Ma lo stesso in anticampanilismo puro lo vorrei anche per il formaggio ed il vino francese, per i fiori liguri come quelli olandesi etc...
Una buona politica dovrebbe lavorare perchè i prodotti migliori dell'ingegno umano (quindi anche arte, industria, economia, spiritualità e chi più ne ha più ne metta) possano prosperare a prescindere dagli interessi.
Quindi se la gente non si rende conto che l'Europa in futuro sarà come gli Usa e che è importante anche il voto per questa, all'astensione tipica delle votazioni interne sempre più si aggiungerà altra pigrizia.
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Vecchio 08-06-2009, 22.03.42   #20
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Citazione:
Originalmente inviato da stefano Visualizza messaggio
ritengo infatti che il non sentirsi rappresentati non è un problema di poco conto.
Indro Montanelli qualche anno fa ha detto che lui andava a votare "tappandosi il naso" ma che l'avrebbe comunque fatto. Al di la del fatto che votare è un dovere (eggià.. non è solo un diritto) comunque dirige la nave nella direzione in cui si pensa ci sarà il mare migliore, e bisogna farlo soprattutto quando si è in tempesta.
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Ogni tecnologia sufficientemente avanzata e' indistinguibile dalla magia.

Ultima modifica di ellebi111 : 08-06-2009 alle ore 22.08.39.
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Vecchio 09-06-2009, 22.05.20   #21
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Dopo quasi 30 anni che voto lo stesso partito, questa volta, ho concluso un cammino lungo diversi anni. Maturato lentamente. Un cammino che mi ha portato ad una scelta di forte rottura verso una intera classe politica. Un gruppo dirigente del tutto incapace di dare una visione di prospettiva. Di difesa del bello, del vero e del giusto. Di spinta verso una vera armonia.

A parziale difesa dei nostri politici si può dire che caduto il comunismo, messo Dio in cantina, diventava difficile inventarsi una qualche utopia, un sogno, qualcosa di elevato verso cui protendersi.

Ed ecco allora affermarsi lo squallore complessivo che è sotto gli occhi di tutti.

Questi sono alcuni dei motivi che mi hanno portato a votare la lista Grillo locale e Di pietro alle Europee. Due persone che, per il momento non hanno legami con i poteri forti e vicevrsa hanno idee , a mio avviso, condivisibili.

Il fatto stesso che i media hanno fatto calare un totale silenzio stampa sulla incredibile affermazione di Grillo mi da la prova che, forse, stavolta ho votato bene.
__________________
L'unico vero insuccesso nella lotta consiste nello smettere di combattere.
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Vecchio 09-06-2009, 23.47.26   #22
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Stavo riflettendo sulla politica e pensavo che gli uomini politici sono uomini che non lavorano, nel senso tradizionale del termine, sono dediti a portare avanti idee, azioni, programmi che dovrebbero migliorare la società...ma li ho guardati, in questi giorni...parlavano... un fiume di parole, più o meno belle, più o meno vere, mi hanno dato l'impressione di commercianti poco abili a vendere la loro merce, non sanno nascondere i loro fini reconditi, gli scopi di lucro, di benessere per se stessi, non riescono più a stare vicino alla gente che invece lavora tutto il giorno, si affanna per mandare avanti una famiglia, una azienda, cerca in tutti i modi di farcela e loro, i politici, vivono di parole, di belle parole, di tante parole ma la fatica, il sudore della fronte, non sanno cosa sia, soffrono per la loro cupidigia di soldi, di potere, di apparire ed essere importanti, ci ringraziano per i nostri voti, ci chiamano citttadine e cittadini e la cosa mi fa sorridere, solo in queste occasioni si ricordano delle cittadine, poi a ben guardare nessuna donna è a capo di una qualche corrente politica, nessuna donna è mai stata in lista per diventare presidente dello stato, però siamo cittadine che votano insieme ai cittadini uomini!
Che girotondo osceno, che burla, eppure sono andata a votare e ognivolta scelgo uomini che penso possano aiutare l'Italia a crescere, mi sembra quasi di stare meglio, di aver fatto il mio dovere, sforzandomi di trovare nella cloaca qualcuno cui poter affidare il mio voto, mai ho pensato di non votare, so che molti in altri paesi vorrebbero farlo, danno la vita per farlo e non gli è possibile.
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