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Vecchio 24-05-2006, 14.21.53   #1
Ray
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Predefinito Desiderio

Soddisfare un desiderio è piacevole... rinunciarvi è meraviglioso.

(non so bene da dove me la sono ricordata).


Interessante visione no?...
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Vecchio 24-05-2006, 15.02.25   #2
Sole
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Originalmente inviato da Ray
Soddisfare un desiderio è piacevole... rinunciarvi è meraviglioso.

...

C'è uno dei principi di non mi ricordo bene che dottrina.. che dice:

Desidera di non Desiderare.

Una volta due monaci erano seduti presso un fiume, uno dice all'altro: devi essere felice tu hai raggiunto ogni traguardo e sei Illuminato, ma l'altro sconfortato si gira e gli dice: no, io desidero ancora di non desiderare.

Il desiderio di suo, qualsiasi esso sia è una prigione fatta di istinti che nasce da motivi diversi che dalla Volontà.
Il Volere è già non desiderio ma Azione.
Per cui volere e agire è meraviglioso rispetto alla brama del desiderio che consuma. L'agire volenteroso concentra l'attenzione e non distoglie dalla meta, non sconfina. Crea.

In questo senso rinunciare ad un desiderio significa ritornare a se tutte le energie (consumanti) di cui tale desiderio si nutre e così rigenerarsi.. un pò un rigenerarsi .. ma pure un buon allenamento ..
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Vecchio 24-05-2006, 18.29.07   #3
Era
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interessante si...troppo facile rinunciare a un qualcosa che non si desidera...
ma desiderare ed essere consapevoli che talvoltà è schiavitù..
appaga la rinuncia...e tempra....o no?
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
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il coraggio di cambiare
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e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 08-01-2007, 10.38.38   #4
Sole
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Il desiderio.
Il desiderio muove il nostro essere o la nostra persona verso qualcosa che ci manca.
Per far muovere deve poter essere un carburante che mette in moto oltre che muovere.
Alla fine quello che dicevo sopra mi appare vero fino ad un certo punto perchè la rinuncia va bene se qualcosa ci consuma, ma se ci muove verso quel che ci manca, per completarci, allora il desiderio va utilizzato.
Un fuoco che va acceso e controllato.

Più è importante per noi la mancanza che genera il desiderio, in termini di "scopo" più il desiderio rischia di consumare.
Mi appare un pò come una proporzione nella quale il desiderio cresce con il crescere dell'importanza che diamo allo scopo/mancanza.. e vista però sotto questo punto di vista, se una cosa è tanto importante da farci muovere verso di essa il desiderio sarà modulato tanto da nn consumare ma da sapersi esso stesso governare aspettando il momento giusto.
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Vecchio 08-01-2007, 11.08.25   #5
RedWitch
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Il desiderio.
Il desiderio muove il nostro essere o la nostra persona verso qualcosa che ci manca.
Per far muovere deve poter essere un carburante che mette in moto oltre che muovere.
Alla fine quello che dicevo sopra mi appare vero fino ad un certo punto perchè la rinuncia va bene se qualcosa ci consuma, ma se ci muove verso quel che ci manca, per completarci, allora il desiderio va utilizzato.
Un fuoco che va acceso e controllato.

Più è importante per noi la mancanza che genera il desiderio, in termini di "scopo" più il desiderio rischia di consumare.
Mi appare un pò come una proporzione nella quale il desiderio cresce con il crescere dell'importanza che diamo allo scopo/mancanza.. e vista però sotto questo punto di vista, se una cosa è tanto importante da farci muovere verso di essa il desiderio sarà modulato tanto da nn consumare ma da sapersi esso stesso governare aspettando il momento giusto.
Forse quello che tu chiami desiderio che ci consuma, io lo chiamerei brama.
Se un desiderio diventa così impellente da consumarmi, da prendere tutti i miei pensieri, le mie energie, non è più un desiderio, ma diventa qualcosa di cui mi sembra non poter fare a meno.

Per esempio: desidero conoscere... compro tanti libri () e li leggo uno dietro l'altro.. non faccio altro, mi dedico solo a quello, e questo peraltro, invece che aiutarmi a conoscere probabilmente mi confonde le idee, ma non mi fermo.. continuo, ci metto tutte le energie che ho.. la brama di conoscere mi consuma.

Se desidero davvero qualcosa.. allora avrò la pazienza di aspettare per ottenerla.. di lavorare, con un occhio all'obiettivo, ma senza tenere lo sguardo perennemente sull'obiettivo.. faccio tante cose, che mi permettono di avvicinarmi a quello che desidero.

Ecco.. intanto forse dovremmo riuscire a distinguere , tra un desiderio vero e quello che gli somiglia.. ma inizialmente come si puo' fare per riuscirci?
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Vecchio 08-01-2007, 11.24.49   #6
Sole
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Si RedW, sono d'accordo.. (mi appare sempre più evidente che nn so esprimermi... dovrò fare un corso di retorica ).

A questo che dici aggiungevo il fatto dell'arginare il Fuoco del desiderio.
Sappiamo che qualsiasi emozione/movimento se mal usata, o peggio ancora, se nn usata affatto degenera. Ristagna. Può diventare ossessiva o perdere forza fino a spegnersi. Insomma nn resta in quell'equilibro necessario per crescere.
Così il desiderio diventa brama oppure disinteresse.

Per evitarlo, l'unica risposta che viene evidente, la prima ma probabilmente nn l'unica, è: rimanere attenti, ascoltarsi, osservarsi, insomma Ricordarsi di se.
Per quel che ho osservato su di me nel momento in cui ci si dimentica o ci sposta un attimo dall'attenzione, quell'impulso iniziale che ci ha mosso comincia a degenerare o a spegnersi.
Questo nn trovo che sia riconducibile ad una mancanza di interesse iniziale, ma piuttosto ad un addormentamento successivo e ritorno nell'automatismo... una anestetizzazione dei Desideri...

Citazione:
Ecco.. intanto forse dovremmo riuscire a distinguere , tra un desiderio vero e quello che gli somiglia.. ma inizialmente come si puo' fare per riuscirci?
boh.... forse Ascoltandosi.
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Vecchio 08-01-2007, 13.30.57   #7
Grey Owl
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Se desidero una cosa la ricerco...
Se bramo una cosa la voglio possedere...

Il desiderio ti fa' muovere verso quella cosa...
La brama e' cieca verso un'idea di quella cosa...

Il desiderio e' un'energia dolce che ti conduce...
La brama e' un'energia violenta che cerca lo sfogo su un'idea che gia' e' in te...

Il desiderio e' apertura...
La brama e' chiusura a prescindere...

Esempio:
Vedo una soubrette... ci parlo... la conosco... ho un approccio... ho una intenzione...

Desidero conoscerla perche' mi attrare il suo essere come e'... come donna, madre, figlia, essere pensante, che gioisce e si dispera... le sue esperienze... la sua vita...

Bramo la donna e quello che rappresenta per me... il suo corpo... la sua sessualita'... non vedo la persona che magari vive in lei ma l'icona che gli ho affibbiato... un corpo da possedere...

ecco... esempio misogino ma che rende...
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Vecchio 08-01-2007, 14.35.50   #8
Kael
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Ci sono desideri e Desideri...

Col senno di poi osserviamo quanti desideri impermanenti abbiamo avuto in passato, fuochi di paglia che si sono spenti presto...

Il Desiderio come detto è carburante.. fa muovere. Un uomo senza desideri sarebbe un sasso immobile e morto. Tutto dipende da CHI desidera secondo me... Se è il corpo fisico a desiderare, è il corpo fisico che si muove.
Ma se è l'anima a Desiderare qualcosa...
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Vecchio 08-01-2007, 21.38.09   #9
Astral
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Bisogna sondare i desideri del corpo fisico, tuttavia non sempre, ad esempio se non fosse il corpo a desiderare il cibo, probabilmente nemmeno ci accorgeremo del bisogno di mangiare.

Quindi il desiderio è un importante stimolo per poi dover essere indirizzato con la volontà.

La volontà senza desiderio, è fare qualosa per forza, il desiderio senza volontà, è un sogno, un illusione.

Questa frase riassume infatti due categorie quella dei sognatori che hanno molto estro, ma non realizzano nulla, e quello delle persone troppo razionali, che mettono in pratica senza entusiasmo e senza desiderio.

Ovviamente i desideri vanno sondati dalla coscienza, altrimenti io ho lo stimolo di desiderare, la volontà e i mezzi per compierlo, che succede però se mi accorgo desiderio è discutibile?

Non conosco l'etimologia della parola, ho soltanto trovato appetito.

Riflessione: uno che mangia troppo si sazia, è nausato dal cibo, uno che non mangia viene divorato dalla fame.

Per il desiderio funziona cosi? Se ogni desiderio viene appagato, ne vorrò sempre di più( come il ghiotto) e non apprezzerò quelli che si realizzano.
Se invece non realizzo nessun desiderio, e ne faccio a meno, a lungo andare posso sentirmi morire, e quindi la brama di desiderio può avvenire anche per un lungo tempo di astinenza.
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Vecchio 09-01-2007, 11.04.59   #10
Shanti
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Se desidero davvero qualcosa.. allora avrò la pazienza di aspettare per ottenerla.. di lavorare, con un occhio all'obiettivo, ma senza tenere lo sguardo perennemente sull'obiettivo.. faccio tante cose, che mi permettono di avvicinarmi a quello che desidero.
Sono d’accordo ci sono desideri e Desideri, questi ultimi credo siano proprio quelli che in qualche modo ti cambiano tutto un modo di vivere. Per quello che ho potuto osservare sui miei desideri la vedo più o meno come Redw. Mi è capitato in alcuni casi di Desiderare qualcosa, e muovermi anche parecchio sul momento per ottenerla, per poi rinunciare completamente dopo aver visto che era una cosa troppo irraggiungibile per me. Solo in apparenza però, perché mi è capitato in un paio di occasioni di vedermela offrire su un piatto d’argento almeno qualche anno dopo, senza aver mosso un dito in quel momento, quando non ci pensavo più. Proprio quella, non qualcosa che si poteva avvicinare. A quel punto mi rendevo conto, guardando indietro, di quanti passi avevo fatto in quella direzione per arrivare all’obiettivo pur senza mantenervi lo sguardo. O almeno a me era sembrato, perché sicuramente una parte di me lì mi guidava.
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Vecchio 28-01-2007, 00.17.18   #11
griselda
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Tutto dipende da CHI desidera secondo me... Se è il corpo fisico a desiderare, è il corpo fisico che si muove.
Ma se è l'anima a Desiderare qualcosa...
Chiedo scusa ma leggendo e rileggendo questa frase sono arrivata ad un sacco di conclusioni e quando è così vuol dire che non mi è chiara potresti spiegarmi cosa intendi dire?
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Vecchio 19-02-2008, 15.45.59   #12
dafne
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Muble muble
Ne stò per dire una delle mie pronti?
per come la vedo io difficilmente sappiamo desiderare. Possiamo avere bisogni, brame, necessità, abitudini. Il desiderio, qiello vero. è un'altra cosa.
Capo Uno da qualche parte ha scritto che il desiderio è una spinta dell'anima, naturalmente ci vorrebbe il suo estro per spiegarla per bene ma credo sia così.
(verrò punita per quel credo già lo sò )
L'etimologia non fà che complicare le cose. Dal latino desiderare, composto da "de" (via?)e "siderare",(siderèo, delle stelle) per alcune traduzioni assume significato di "fissare attentamente le stelle", altri danno al suffisso "de" il significato di allontanarsi e quindi "togliere lo sguardo dalle stelle"
ma cosa c'entrano le stelle con i desideri? Anche se..in effetti..si volge lo sguardo alle stelle o alla luna per sperare si avverino.. ho imminestrato ancora eh?
muble muble
ma allora perchè rinunciare a un desiderio dovrebbe essere merviglioso?
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Vecchio 19-02-2008, 16.22.39   #13
turaz
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perchè la rinuncia di cui si parla è nella sostanza il "contemplare l'assoluto magnifico per quello che è".
è uno stato contemplativo a mio parere.
che alla fine è ciò cui tutti anelano...(penso)
e solo allora può nascere il Desiderio (quello con la D maiuscola) quello di Anima
(magari ho detto scemenze pure io)

Ultima modifica di turaz : 19-02-2008 alle ore 16.26.15.
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Vecchio 20-02-2008, 00.18.39   #14
Ray
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L'etimologia non fà che complicare le cose. Dal latino desiderare, composto da "de" (via?)e "siderare",(siderèo, delle stelle) per alcune traduzioni assume significato di "fissare attentamente le stelle", altri danno al suffisso "de" il significato di allontanarsi e quindi "togliere lo sguardo dalle stelle"
Il "de" a mio avviso è un privativo che veicola una mancanza... de-siderare opposto a con-siderare... quasi non si potesse godere del collegamento con gli "astri"... collegamento dal quale deriva il sentirsi completi, appagati.

L'aforsima, che a intuito in qualche modo approvo anche se lo capisco fino ad un certo punto, forse si può approcciare partendo da quel "rinunciarvi". La rinuncia... ne abbiamo già parlato altrove... capiamo davvero cos'è? Par cosa facile invece a mio avviso quasi mai rinunciamo a qualcosa.

Rinunciare non è rimandare, non è mettere da parte temporaneamente, non è reprimere. Rinunciare è smettere di desiderare. La rinuncia vera è per sempre.

Se desidero qualcosa e decido di rinunciarvi, di non perseguirla, decido di farvi a meno per sempre, la bandisco da me, la lascio. Smetto di pensarci, smetto di desiderarla. Smetto di sperarla.

Ne parlavamo a proposito dell'accettazione. Accettare è smettere di sperare che cambi, che non sia altrimenti. In caso della sofferenza, per esempio, è smettere di sperare che finisca. Che poi è rinuncia solo vista dall'altra parte.

La rinuncia è anche l'unico vero modo di scegliere. Senza rinuncia non possiamo parlare di vera scelta... tra due possibilità, sceglierne una corrisponde a rinunciare all'altra, per sempre... dato che quell'attimo non si ripeterà. Anzi la scelta E' la rinuncia. Per questo è così difficile.

Ma la rinuncia è un atto vero. Un'azione dell'essere. Una strada presa. Vista così la soddifazione del desiderio, il suo appagamento, è solo uno stare fermi.
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Vecchio 20-02-2008, 11.31.21   #15
Astral
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Credo che il desiderio sia in fondo in fondo l'origine di ogni male o bene.

Se analizziamo ogni situazione, anche quella che ci sembra più malvagia ed iniqua, nasce sempre da un desiderio.

Rubo per il desiderio di mangiare, posso uccidere per l'esasperazione verso una persona, oppure perchè la desidero morta.

Si compiono molte sciocchezze per un desiderio che non possiamo soddisfare, e forse è questa la chiave.

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Vecchio 20-02-2008, 11.38.56   #16
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Credo che il desiderio sia in fondo in fondo l'origine di ogni male o bene.

Se analizziamo ogni situazione, anche quella che ci sembra più malvagia ed iniqua, nasce sempre da un desiderio.

Rubo per il desiderio di mangiare, posso uccidere per l'esasperazione verso una persona, oppure perchè la desidero morta.

Si compiono molte sciocchezze per un desiderio che non possiamo soddisfare, e forse è questa la chiave.

la "chiave" è far emergere i Desideri e non i desideri a mio avviso.
e avere Consapevolezza piena della loro realizzazione
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Vecchio 20-02-2008, 11.52.08   #17
dafne
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Il desiderio o il bisogno?
Non credo siano la stessa cosa lo ripeto anche se spesso usiamo il desiderare per dire aver bisogno.
Desidero essere amata
Ho bisogno di essere amata
Se lo desidero non andrò a cercarlo, in questo senso forse ci rinuncio, rinuncio alla parte di bisogno che mi spinge a cercare la situazione o la persona o la fantasia.
Anche se volendo pignoleggiare anche desiderare di essere amata è un bisogno, forse si può desiderare solo l'amore. Desidero amare e, di riflesso, verrò amata. No?
Mi rifiuto di piazzarci maiuscole perchè già il discorso in minuscolo ingarbuglia a sufficienza la mia piccola mente però ripeto che secondo me senza desideri, così come a un livello più basso senza bisogni, saremmo immobili, immoti, morti.
Forse de-sidero è un de= verso e sidero= stelle, l'andare verso le stelle e non fissarle..in ogni caso un movimento verso l'alto, verso l'universo.
Rinunciare a un desiderio forse è meraviglioso nel momento in cui necessito di contemplare, ma poi bisogna muoversi, perchè la vita è movimento (tanto che continuiamo a parlare di svegliarci, di non cristallizzarci)
Non lo sò a me questo aforisma piace e non piace, forse come scrive Ray perchè non sappiamo rinunciare, il verbo di per sè infastidisce,proobabilmente è così, rinunciare a qualcosa significa non averla mai più, ma il mio desiderio di capire, ad esempio, e rinunciabile?
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Vecchio 20-02-2008, 12.01.38   #18
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a mio parere non ti piace perchè parla di desideri e non di Desideri quell'aforisma...
cmq ci sono correnti di pensiero che parlano di "abbandono" riferendosi a mio parere a uno stato contemplativo.
tutto si gioca sul reale Desiderio tuo che tra l'altro è "eternamente soddisfatto" ma di questo non abbiamo coscienza
E se ti dicessi che ogni desiderio qualsiasi esso sia è soddisfatto?
il problema non sta tanto in quello a mio parere...
sta più che altro nel capire cosa desideriamo
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Vecchio 06-07-2008, 00.15.29   #19
cassandra
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La rinuncia è anche l'unico vero modo di scegliere. Senza rinuncia non possiamo parlare di vera scelta... tra due possibilità, sceglierne una corrisponde a rinunciare all'altra, per sempre... dato che quell'attimo non si ripeterà. Anzi la scelta E' la rinuncia. Per questo è così difficile.

Ma la rinuncia è un atto vero. Un'azione dell'essere. Una strada presa. Vista così la soddifazione del desiderio, il suo appagamento, è solo uno stare fermi.
Dici che la rinuncia è per sempre..
eppure credo sia l'intenzione di quell'attimo ad essere per sempre,o no?..da come dici la rinuncia non ha evoluzioni rispetto ad una certa situazione,mai.

La rinuncia la vedo anche come un elevare..potrebbe essere considerata come tappa,intesa come scelta di una "manovra" decisa,non pensando di base di voler rinunciare a ciò che desideri in toto,ma pensando che in quella condizione non può andare..quindi una sorta di lavoro per ottimizzare quel che c'è..

Insomma,se vedo che una strada ha della brama,ma il desiderio lo vorrei realizzare perchè ci vedo delle potenzialità..posso usare la rinuncia per cambiare semplicemente il corso della via? per seminare meglio?

Mi fareste degli esempi su cose alle quali si dovrebbe rinunciare e basta

Non mi rivolgo a Uno perchè tanto non mi risponde
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Vecchio 06-07-2008, 00.35.28   #20
Ray
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Dici che la rinuncia è per sempre..
eppure credo sia l'intenzione di quell'attimo ad essere per sempre,o no?..da come dici la rinuncia non ha evoluzioni rispetto ad una certa situazione,mai.

La rinuncia la vedo anche come un elevare..potrebbe essere considerata come tappa,intesa come scelta di una "manovra" decisa,non pensando di base di voler rinunciare a ciò che desideri in toto,ma pensando che in quella condizione non può andare..quindi una sorta di lavoro per ottimizzare quel che c'è..

Insomma,se vedo che una strada ha della brama,ma il desiderio lo vorrei realizzare perchè ci vedo delle potenzialità..posso usare la rinuncia per cambiare semplicemente il corso della via? per seminare meglio?

Mi fareste degli esempi su cose alle quali si dovrebbe rinunciare e basta

Non mi rivolgo a Uno perchè tanto non mi risponde
La parte che ti ho sottolineato non l'ho capita, mi spieghi meglio?

Comunque pare che io abbia descritto la rinuncia come negativa. Non intendevo farlo anzi. Ho detto che la rinuncia e la scelta sono la stessa cosa. Che chi non rinuncia non sceglie. E quindi la rinuncia è libertà.

Quado dicevo che è per sempre intendevo che non possiamo più tornare su quella scelta. Esempio scemo: posso mangiarmi adesso un arancio o una mela. Non entrambi. Devo scegliere. Se mi pappo la mela ho rinunciato all'arancia. Per sempre. Quell'arancia lì, in questo momento qui, non la posso più scegliere.

E' per questo che ogni scelta, così come ogni rinuncia, è così difficile, così drammatica, così insopportabile se la sentiamo in tutta la sua realtà.

Ultima modifica di Ray : 06-07-2008 alle ore 00.37.53. Motivo: dico che sottolineo e poi non sottolineo
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Vecchio 06-07-2008, 00.48.28   #21
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Il desiderio è qualcosa che ci muove, dietro c’è un motivo, se fossimo già appagati non avremmo quel desiderio.
Ricordo un pezzo del libro di Yogananda che non ricordo se lui o il suo Maestro, chiede alla sua cara amica in punto di morte se è triste perché ha ancora qualche desiderio prima di morire e che se così fosse di dirglielo in modo che prima di morire lei possa realizzarlo e non morire con questo desiderio, come se morire non avendo eliminato questo desiderio facesse si che non avesse portato a termine qualcosa e che un giorno dovesse ritornare sulla terra per esaudirlo.
Questo mi fa pensare che dietro ad ogni desiderio vi è un punto, un nodo da sciogliere che altrimenti non avremmo, e che i desideri spesso sono travestiti in modo diverso ma possono portare sempre allo stesso nodo.

Una cosa che ho scoperto da poco è che non si può far finta di non averlo il desiderio se lo reprimi esce da altra parte.

Ma il rinunciarvi è ancora lontano da me, Ray dice che rinunciare è una scelta ma mica è così semplice come appare almeno per me.
Ci sono desideri che fanno stare male se non appagati che fanno soffrire ma che non si possono realizzare perché sbagliati.
Se li ho non posso far finta di non averli, ma allo stesso tempo devo rinunciarvi, ma se non ho risolto quello che ci sta dietro sarà una lotta per sempre, il desiderio sarà sempre li a tentarmi a voler essere realizzato non sparirà.
Secondo me posso rinunciarvi solo quando l’ho accettato e so da dove viene e perché solo allora riuscirò a rinunciarvi, ma sino a che non so perché l’ho è una sofferenza che mi mostra che ho un irrisolto.



Cass sto aspettando ancora la risposta da Kael mi sa che qui le risposte arrivano al momento giusto.
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 06-07-2008, 00.48.53   #22
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La parte che ti ho sottolineato non l'ho capita, mi spieghi meglio?

Comunque pare che io abbia descritto la rinuncia come negativa. Non intendevo farlo anzi. Ho detto che la rinuncia e la scelta sono la stessa cosa. Che chi non rinuncia non sceglie. E quindi la rinuncia è libertà.

Quado dicevo che è per sempre intendevo che non possiamo più tornare su quella scelta. Esempio scemo: posso mangiarmi adesso un arancio o una mela. Non entrambi. Devo scegliere. Se mi pappo la mela ho rinunciato all'arancia. Per sempre. Quell'arancia lì, in questo momento qui, non la posso più scegliere.

E' per questo che ogni scelta, così come ogni rinuncia, è così difficile, così drammatica, così insopportabile se la sentiamo in tutta la sua realtà.
Mi sa che è saltato il sottolineato..
Comunque,non intendevo dire che la connotazione che hai dato è negativa..sei ben oltre.. quello che volevo sapere e se in sintesi rinunciare ad una possibilità,implichi per forza rinunciare al tutto.

Come dire mi piace l'arancio,ma non lo posso cogliere adesso perchè non è maturo,non ci sono le condizioni necessarie..è possibile che maturi però,ed allora sarebbe giusto coglierlo?

si capisce?
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Vecchio 06-07-2008, 00.57.06   #23
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Mi sa che è saltato il sottolineato..
Comunque,non intendevo dire che la connotazione che hai dato è negativa..sei ben oltre.. quello che volevo sapere e se in sintesi rinunciare ad una possibilità,implichi per forza rinunciare al tutto.

Come dire mi piace l'arancio,ma non lo posso cogliere adesso perchè non è maturo,non ci sono le condizioni necessarie..è possibile che maturi però,ed allora sarebbe giusto coglierlo?

si capisce?
Uh, mica tanto. Se non lo puoi cogliere l'arancio mica hai scelta. Devi rinunciare per forza, semmai la scelta sarà dopo, quando avrai la possibilità di averlo.

Ma qui, anche leggendo Gris, mi sa che ci capiamo male. Parlavo di rinuncia rispetto alla scelta. Quando siamo di fronte ad una scelta siamo di fronte ad almeno due alternative. Fosse anche mangio oppure no, sono sempre alternative. Se non ci sono non c'è scelta... se ho un desiderio e lo soddisfo senza nulla in mezzo mica posso dire di aver scelto.

Se invece scelgo, sempre, rinuncio all'alternativa. Come dire che se la scelta è mi mangio la mela non me la mangio, se la mangio ho rinunciato a non mangiarmela.

Occhio a sta cosa. Spesso crediamo di non avere la forza di rinunciare alle cose, mentre continuamente rinunciamo a non fare... (ci perdiamo sempre l'altro punto di vista)
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Vecchio 06-07-2008, 01.03.36   #24
cassandra
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Prima non lo vedevo Ray il sottolineato,scusa..

Effettivamente ho scritto una cosa un pò limitata,la rinuncia comprende l'intenzione e seguendo la tua spiegazione successiva provo a capire meglio..torno.

non ho ancora letto Griseldina
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Vecchio 06-07-2008, 01.29.07   #25
Ray
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Si Cass, la rinuncia comprende l'intenzione. Provo a espandere sto concetto qui sotto.

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Se invece scelgo, sempre, rinuncio all'alternativa. Come dire che se la scelta è mi mangio la mela non me la mangio, se la mangio ho rinunciato a non mangiarmela.

Occhio a sta cosa. Spesso crediamo di non avere la forza di rinunciare alle cose, mentre continuamente rinunciamo a non fare... (ci perdiamo sempre l'altro punto di vista)

Spesso ci troviamo di fronte ad un desiderio e non abbiamo percezione di vera scelta... ci sembra che o lo soddisfiamo o ci rinunciamo. Ma così non si capisce bene la cosa della rinuncia.

Se io ho un desiderio, poniamo che sia mangiare una mela, e devo scegliere cosa fare, se mangiarla o no, allora in me albergano due desideri, non uno.
Il primo mi spinge a mangiare la mela, il secondo a non mangiarla. Il primo mi spinge in una direzione, il secondo in un'altra.
Se così non fosse non avrei dubbi... di fronte ad un solo desiderio non ho scelta, lo soddisfo e stop, senza spazio in mezzo (ricordate il discorso sui vettori?).

Se in me ci sono due desideri, di mangiare la mela e di non mangiarla, quando scelgo devo rinunciare all'alternativa. se me la mangio sto rinunciando a non mangiarmela, se non la mangio sto rinunciando a mangiarmela.
Ovvero devo decidere da che parte schierarmi IO, se con un desiderio o con l'altro.
Schierarsi equivale ad andare in una delle due direzioni, rinunciando all'altra, soddisfare un desiderio e non l'altro. Ma qualcosa soddisfiamo sempre.

Il problema nasce dal fatto che noi non vogliamo rinunciare a nulla. Vogliamo andare sia di qua che di la. E quindi se non mangiamo, facciamo dieta ma continuiamo a pensare alla mela, nutrendo il desiderio che abbiamo fatto finta di disconoscere, se mangiamo ci sentiamo in colpa, nutrendo il desiderio di non mangiare, che di nuovo abbiamo fatto finta di disconosere.
Questo non è scegliere, andare per una strada. Questo è stare fermi. E' la resistenza alla rinuncia che blocca la maggior parte delle persone, e non parlo di mele ovviamente.

Vista così forse è più chiaro...
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