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Vecchio 06-10-2005, 16.46.53   #1
Uno
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Argomento affascinante (per me) che ha preso anche connotazioni scientifiche...
Degli studi (ma come al solito ste cose le sapevano già) hanno evidenziato che toni ripetuti possono indurre stati alterati di coscienza.... diciamo pure una sorta di ipnosi... l'esempio lampante e oggettivo è l'incantatore di serpenti indiano... attraverso una nenia riesce a mantenere il rettile tranquillo.... ci sono sotto spesso trucchi.. i serpenti non hanno il veleno etc... ma il principio è reale...
Oggi infatti alcuni studiosi ritengono (e sono più che d'accordo) che in discoteca oltre l'effetto stupefacente e alcolico il tutto viene amplficato dalla musica sia assordante ma con caratterstiche particolari di ripetività... frequenza bassa... volume alto... etc etc
Il discorso è ampio (basta pensare alla terapeutica etc) e conto di portarlo avanti con calma... intanto lancio un sasso nello stagno...
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Vecchio 10-10-2005, 16.16.53   #2
Uno
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Effetto ipnotico.... la discoteca è l'ultimo degli usi che viene fatto di questa antica conoscenza.... basti pensare ai tamburi e alle trombe nelle guerre meno moderne (prima della 1 guerra mondiale, se escludiamo bersaglieri e qualche altro corpo che hanno conservato solo la tradizione ma non tale operatività) poi sono state sostituite con pratiche già usate ma migliorata, tipo ampi lavaggi del cervello compiuti con sistematico metodo durante addestramente (ammaestramenti) e imprinting sin dall'adolescenza sul modello macho (ormai sia maschile che femminile) del guerriero.... a cui però si è tolta tutta la valenza positiva iniziando dall'onore..... ok sto andando O.T.....
Però l'effetto ipnotico non è sempre/solo negatvo... pensiamo alle tribù africane che si lasciano andare ad un effetto catartico e cercando di trascendere stati di coscienza per avvicinarsi al Divino.... la forma potrebbe essere più selvaggia della nostra.... ma il risultato non sempre lo è...
Poi per andare nel più sofisticato come trascurare le danze sufi?

Quindi? Forse effetto ipnotico è riduttiva come definizione.... se usassimmo risonanza di vibrazione forse potremmo meglio spiegarci perchè un tamburo martellante a volte può spingere ad uccidere o a "dormire" e un'altra a sperimentare cose non facilmente raggiungibili ordinaramente.... cosa cambia? l'influenza maggiore è quello che io chiamo effetto umano.... la nota, il ritmo e la frequenza hanno una loro specifica predisposizione ma l'esecutore ha una parte rilevante nell'imprimere una certa valenza.... questo di solito avviene senza coscienza o molto limitata... poi addirittura nulla o diluita in maniera quasi assoluta nell'uso di mezzi tecnici... un disco, cd o addirittura mp3 conservano pochissimo dell'esecuzione originale.... immagino che vi siate accorti della differenza di un concerto live.... tanto più apprezzabile se l'ambiente è acusticamente giusto.

Questo concetto è da sviluppare....
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Vecchio 10-10-2005, 22.47.56   #3
Ray
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Quindi? Forse effetto ipnotico è riduttiva come definizione.... se usassimmo risonanza di vibrazione forse potremmo meglio spiegarci perchè un tamburo martellante a volte può spingere ad uccidere o a "dormire" e un'altra a sperimentare cose non facilmente raggiungibili ordinaramente.... cosa cambia?
Al di là del concetto da sviluppare di cui parli alla fine del post e che attendo appunto che sviluppi, ho evidenziato la domanda qui sopra perchè mi pare resti aperta...

Se ho capito bene il nocciolo della questione... provo a riformulare: immergersi in una musica, un ritmo, può sia permettere esperienze "non facilmente raggiungibili ordinariamente" ovvero di ordine per così dire superiore e tendenzialmente di carattere estatico sia "spingere a dormire o uccidere" ovvero di ordine inferiore tendenzialmente a carattere animalesco. Quale la differenza? E inoltre, la differenza sta nella musica (condizione esterna) o in chi vi si immerge (condizione interna) ?

Ritengo non sia così facile dirimere la questione.
Innanzitutto direi che "immergersi in una musica, un ritmo" significa vibrare all'unisono con questo ritmo. Da questo punto di vista c'è adattamento alle condizioni interne. E' anche vero però che certe musiche le "sentiamo", ovvero ci è più semplice "graduare" la nostra vibrazione insieme a quella della musica, per certe altre ci è più difficile. In questo c'è una traccia di soggettività. Come se ogni persona, ed in più in ogni dato momento o "fase" della sua vita, fosse più portata, più "aperta" ad un certo tipo di musica piuttosto che un altro...

Dopodichè accennerei al fatto che le due differenti modalità da te portate ad esempio possono essere lette come, da una parte uno stimolo, un ambiente, ad una vibrazione "alta" che può portare ad esperienze "superiori", dall'altra invece uno stimolo alla liberazione istintuale, all'assoggettamento dei propri impulsi "bassi".
La differenza fondamentale sta, come sempre, nel fatto che nel primo caso siamo di fronte ad un'espansione della coscienza, nel secondo ad una sua diminuzione (dormire). A titolo di inciso, ritengo tutta la musica attuale da discoteca della seconda specie, anche se indirizzata più alla sfera sessuale che a quella aggressiva.

Se mettiamo insieme le due cose otteniamo sia la possibilità di strutturare (vedi "costruire") una musica sulle nostre vibrazioni naturali... in entrambe le due possibili direzioni, sia la condizione e l'intenzione (conscia o meno) dell'individuo che ci si abbandona.

Se poi ci mettiamo anche le dinamiche di gruppo, guidate o meno da chicchessia, stregone o direttore d'orchestra, le cose si complicano in modo esponenziale.

Lungi dall'esaurire il discorso, posto sia possibile, magari ogni singola cosuccia può essere presa come spunto e approfondita...
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Vecchio 11-10-2005, 10.15.05   #4
Uno
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Bravo Ray... immergersi..... ci sono due modi.... in uno ti lasci andare e assumi la vibrazione musicale (si può applicare anche a altro oltre che alla musica) in un altro ti immergi in senso fisico, sei avvolto ma rimani "distinto" conservi la tua individualtà.... in quel caso certi brani ti si accorderano, altri strideranno con il tuo Essere... puoi subirli ma non leghi... a dire il vero nel secondo caso (immersione conservando l'individuaità) c'è un'altra possibilità che sopra appena accenavo... rara ai massimi livelli.. da vedere all'opera poi.... rarissima.... quando ci si immerge ma si amplifica mettendo qualcosa di proprio... li dipende dalla coscienza del soggetto... ad un livello minimo un coro è una buona espressione quando è spontaneo e espresso con il piacere dei partecipanti.... non intendo per forza il canto... anche l'uso di un "non parlato" può cambiare una musica... si esprime certamente meglio se c'è un qualche tipo di "contatto"... es l'individuo che si esprime suona uno strumento o canta... ma può esserci anche solo con la "presenza".
Comunque vero, non è facile districare questi concetti... come tutti del resto quando si trascende la superficialità...
Come base riassuntiva provvisoria, direi che frequenze più veloce risvegliano stati energetici sessuali (come hai ben scritto)... che poi possono essere diretti verso il basso o verso l'alto....
Qui dovremmo entrare sulla questione rock-musica-satanica che ha un suo perchè anche se purtroppo la parola satanico ormai è errato sinonimo di male.... in realtà senza entrare troppo nell'argomento è tentazione al.... diciamo contrazione... irrigidimento..
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Vecchio 11-10-2005, 11.05.31   #5
seleparina
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Io faccio il mio solito discorso sconnesso, confido nella vostra comprensione

Raramente mi è capitato di vedere un interprete della musica, uno però l'ho visto, una sera in piazza, al piano...cantava senza parole, sembravano lamenti...in effetti quasi tutti quelli che mi stavano intorno hanno cominciato a deridere quel magico cantore ripetendo i suoi "lamenti" a mò di canzonatorio...ma...quell'uomo evocava stati d'animo con la sua voce, il suo timbro modulato provocava un trasporto incredibile...la sua stessa espressione era viscerale, quel canto partiva dallo "stomaco" e usciva carico, potente e coinvolgente...passione pura proveniente da ogni sua fbra, tutto se stesso era convogliato in quei vocalizzi, purtroppo non apprezzati dal pubblico

Sono d'accordo con gli stati d'animo interni che collimano con la musica...quante volte scegliamo un autore piuttosto che un altro, perchè in quel momento dall'interno sentiamo una voce che ci chiede quel tipo di vibrazione piuttosto che un'altra?
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Vecchio 11-10-2005, 12.49.47   #6
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mi viene in mente il violino
a volte coinvolge dolcemente
a volte urta....
sempre violino è....
sempre musica è.....
un' altro strumento è il tamburo
tribale per eccellenza (o no?)
lo senti "risuonare" quasi sempre
nella "terra" nella pancia... e mi sa
che è utile pure questo...in fondo siamo
anche terra....

vabbè sto zitta pure io...e mi "ascolto"
la musica
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la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 21-10-2005, 13.44.02   #7
seleparina
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A proposito di suoni...personalmente ho notato che quelli acuti in genere, che possono provenire da un assolo di chitarra elettrica stile rock o da un ottone lanciato in libera interpretazione, o voci particolarmente alte (tipo Mina, non mi uccidete vi prego ) non mi "suonano" proprio, mi irrito da morire, non li sopporto specialmente se il ritmo è spinto oltre un certo numero di battute

Al contrario, i suoni gravi sono quelli con cui mi trovo meglio

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Vecchio 12-04-2006, 01.48.43   #8
Cat
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Io ho notato in questo periodo di tesi che la musica (un certo tipo di musica...nel mio caso Chopin) riesce ad acquietare una parte del cervello, quella che rilascia ansia e cerca di deconcentrarsi.
E' come se la musica fosse in grado di entrare in contatto con le emozioni e influenzare gli stati d'animo....questo è noto ai registi....pensate a un film senza colonna sonora...perderebbe molto del suo grado di coinvolgimento.
Ma come fa un suono ad agire su uno stato d'animo?
Si tratta di risonanza anche in quel caso?...come se cominciasse a vibrare il sentimento che corrisponde a quella sequenza di note?
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Vecchio 25-04-2006, 10.26.11   #9
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Non dimentichiamo anche i cori di ultrà allo stadio... Senza quelli probabilmente non ci sarebbero tanti incidenti e violenze la domenica, pur nulla togliendo all'aggressività dei singoli.
I cori servono a "caricare" la squadra, che poi sfoga questa carica dando il meglio in campo. Cori che però i tifosi stessi subiscono e il più delle volte non riescono a reggere, dovendoli così in qualche modo sfogare. Ci sono persone che allo stadio proprio si trasformano...

Dare la "carica"... ossia caricarsi di vibrazioni... Da sempre l'uomo si è dato la carica con la musica. I cori degli ultras, le trombe dei bersaglieri... gli stessi inni nazionali sono una sorta di plagio, di condizionamento psicologico...

Effetti che possiamo ritrovare anche fra gli animali. L'uso di musiche particolari per aumentare la produzione di uova delle galline o di latte delle mucche è ormai riconosciuto da molti allevatori.

Esempi se ne possono trovare a migliaia... a riconoscere ancora una volta il potere del Suono.
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Vecchio 25-04-2006, 21.51.36   #10
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A proposito di suoni...personalmente ho notato che quelli acuti in genere, che possono provenire da un assolo di chitarra elettrica stile rock o da un ottone lanciato in libera interpretazione, o voci particolarmente alte (tipo Mina, non mi uccidete vi prego ) non mi "suonano" proprio, mi irrito da morire, non li sopporto
I suoni di cui stai parlando sono definiti 'medi', gli alti sono quelli che arrivano da piatti o da alcuni sintetizzatori. I suoni medi sono quelli a cui l'orecchio è più sensibile, e in cui trova i maggiori difetti. In special modo l'orecchio è sensibilissimo alle distorsioni di terza armonica presenti in impianti a transistor di bassa qualità ed al contrario 'apprezza' quelle di seconda che secondo alcuni rendono il suono piu caldo, generalmente maggiori negli impianti valvolari. Un'altro particolare importante è l'ambiente. Ambienti molto spogli, con grandi vetrate e con pareti parallele tendono ad 'indurire il suono. In ultima analisi, vista la tua sensibilità ad un impianto che non ti soddisfa, perchè non provi a posizionarlo in maniera diversa oppure a.... cambiarlo?


[note=cat]
Io ho notato in questo periodo di tesi che la musica (un certo tipo di musica...nel mio caso Chopin) riesce ad acquietare una parte del cervello, quella che rilascia ansia e cerca di deconcentrarsi.
E' come se la musica fosse in grado di entrare in contatto con le emozioni e influenzare gli stati d'animo
[/note]
Il nostro corpo interagisce con i suoni in maniera insospettata, il ritmo cardiaco e la respirazione tendono a sincronizzarsi con frequenze compatibili. Il cuore del neonato ed il suo respiro si 'sincronizzano' con la madre dandogli (nella maggior parte dei casi) tranquillità. La musica altera anche negli adulti questi due parametri aumentando l'ossigenazione (ritmo maggiore) o la tranquillità. Un'ultimo particolare, se il suono è noto, come una canzone che si conosce bene e che si apprezza, l'attenzione segue la melodia, lasciando libertà al'inconsio di lavorare meglio e toglie i piccoli rumori di fondo che spesso distraggono.
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Vecchio 28-04-2006, 00.55.37   #11
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Un'ultimo particolare, se il suono è noto, come una canzone che si conosce bene e che si apprezza, l'attenzione segue la melodia, lasciando libertà al'inconsio di lavorare meglio e toglie i piccoli rumori di fondo che spesso distraggono.
Vero, in certi momenti quando ho bisogno di pensare e soprattutto di esprimere e focalizzare le emozioni ascolto sempre le stesse due o tre canzoni. Ascoltarle non è esatto, in effetti l'attenzione non segue affatto la melodia, che rimane in sottofondo.
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Vecchio 28-04-2006, 08.46.51   #12
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Vero, in certi momenti quando ho bisogno di pensare e soprattutto di esprimere e focalizzare le emozioni ascolto sempre le stesse due o tre canzoni. Ascoltarle non è esatto, in effetti l'attenzione non segue affatto la melodia, che rimane in sottofondo.
Vero, e funziona solo con musiche conosciute oppure con quelle decisamente ripetitive, che dopo qualche strofa diventano esattamente come le conosciute, non richiedendo più attenzione. Sarebbe bello però avere un repertorio maggiore, propedeutico alla azione di pensiero in atto, diciamo classica o comunque melodica per meditare, rock per predisporsi a cose di azione.
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Vecchio 29-04-2006, 21.34.05   #13
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I suoni di cui stai parlando sono definiti 'medi', gli alti sono quelli che arrivano da piatti o da alcuni sintetizzatori. I suoni medi sono quelli a cui l'orecchio è più sensibile, e in cui trova i maggiori difetti. In special modo l'orecchio è sensibilissimo alle distorsioni di terza armonica presenti in impianti a transistor di bassa qualità ed al contrario 'apprezza' quelle di seconda che secondo alcuni rendono il suono piu caldo, generalmente maggiori negli impianti valvolari. Un'altro particolare importante è l'ambiente. Ambienti molto spogli, con grandi vetrate e con pareti parallele tendono ad 'indurire il suono. In ultima analisi, vista la tua sensibilità ad un impianto che non ti soddisfa, perchè non provi a posizionarlo in maniera diversa oppure a.... cambiarlo?
Ti ringrazio per le delucidazioni Ellebi, molto interessante.
Volevo precisare però che i suoni di cui parlavo io sono esattamente quelli che nella scala delle note musicali stanno più in alto, quei suoni che fuoriescono dal pentagramma e salgono ancora, intendo proprio note acute, non suoni più o meno distorti. Specifico perchè ciò che tu dici è vero, l'ambiente modifica molto la percezione di ciò che ci apprestiamo ad ascoltare (e ancora di più la qualità dell'impianto qualifica il suono), ma il mio "rifiuto" per i suoni acuti è esattamente lo stesso sia che si tratti di musica dal vivo sia che stia ascoltando la vecchia radio della 128 di mia nonna.
Insomma, preferisco Pavarotti alla Callas se questo può essere più chiaro
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Vecchio 13-06-2008, 14.51.09   #14
griselda
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Non dimentichiamo anche i cori di ultrà allo stadio... Senza quelli probabilmente non ci sarebbero tanti incidenti e violenze la domenica, pur nulla togliendo all'aggressività dei singoli.
I cori servono a "caricare" la squadra, che poi sfoga questa carica dando il meglio in campo. Cori che però i tifosi stessi subiscono e il più delle volte non riescono a reggere, dovendoli così in qualche modo sfogare. Ci sono persone che allo stadio proprio si trasformano...

Dare la "carica"... ossia caricarsi di vibrazioni... Da sempre l'uomo si è dato la carica con la musica. I cori degli ultras, le trombe dei bersaglieri... gli stessi inni nazionali sono una sorta di plagio, di condizionamento psicologico...

Effetti che possiamo ritrovare anche fra gli animali. L'uso di musiche particolari per aumentare la produzione di uova delle galline o di latte delle mucche è ormai riconosciuto da molti allevatori.

Esempi se ne possono trovare a migliaia... a riconoscere ancora una volta il potere del Suono.
Caspita della musica in generale mi ero accorta di come influisce sia sull'umore e ci faccia vibrare su quella frequenza.
Ma mi hai fatto ritornare in mente la prima volta che sono andata allo stadio...appena i giocatori sono entrati in campo lo stadio è esploso ed io mi sono quasi sentita male, non per paura eh ma è come se mi fosse penetrata all'interno all'altezza del cuore un'emozione insopportabile, che non sapevo definire perchè non era mia. Battito del cuore accellerato un'agitazione in tutto il corpo, e da un momento all'altro se non avessi resistito mi sarei messa a piangere in modo convulso, mi mancava anche il fiato.
Certo che alla luce di quello che conosco oggi può diventare davvero pericoloso per chi non ha un minimo di autocontrollo e non si rende conto di quell'ovattazione in cui viene proiettato, un'ubriacatura collettiva e contagiosa la definirei.
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Vecchio 13-06-2008, 16.23.29   #15
Astral
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C'è proprio una scala di note che lavora sulle emozioni e sullo stato energetico.
Ad esempio percorrendo scale ascendenti, si producono in genere toni allegri, mentre scale discendenti in genere si riproducono motivi tristi.

Anche se le note sono 7 ( 12 con le alterazioni), è possibile vedere la differenza tra le ottave.

Prendendo per esempio le ottave basse, si producono suoni in genere che stimolano più i centri sensuali e anche le voci che ne derivano ( sopratutto quelle di basso e contralto femminile), sono più lente e seducenti.

Le ottave alte invece stimolano i centri superiori, nel senso che sembrano più avvicinarsi verso il divino.

Le note ripetute invece vengono usate per produrre sensazione di paura ed andrebbero evitate, infatti nell'universo niente in genere si ripete ugualmente per la stessa volta.

Personalmente quando suonavo le scale ascendenti mi venivano dei brividi e sentivo veramente una liberazione.

Purtroppo conta anche il volume del suono: un volume bassa crea rilassatezza, un volume alto crea esasperazione.

Sapevo dell'esistenza di un libro che si chiamava la musica dei pianeti, e che antichi musicisti di musica classica si ispiravano al suono e al movimento dei pianeti, ed infatti le loro musiche ancora oggi sono particolari.

Basta pensare che oggi giorno una canzone da discoteca ce la scordiamo dopo un estate, mentre una sinfonia di Beethoven ancora oggi dopo 300 anni e passa, ha il suo fascino.

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Vecchio 13-06-2008, 17.04.21   #16
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C'è proprio una scala di note che lavora sulle emozioni e sullo stato energetico.
Ad esempio percorrendo scale ascendenti, si producono in genere toni allegri, mentre scale discendenti in genere si riproducono motivi tristi.

Anche se le note sono 7 ( 12 con le alterazioni), è possibile vedere la differenza tra le ottave.

Prendendo per esempio le ottave basse, si producono suoni in genere che stimolano più i centri sensuali e anche le voci che ne derivano ( sopratutto quelle di basso e contralto femminile), sono più lente e seducenti.

Le ottave alte invece stimolano i centri superiori, nel senso che sembrano più avvicinarsi verso il divino.


Le note ripetute invece vengono usate per produrre sensazione di paura ed andrebbero evitate, infatti nell'universo niente in genere si ripete ugualmente per la stessa volta.

Personalmente quando suonavo le scale ascendenti mi venivano dei brividi e sentivo veramente una liberazione.

Purtroppo conta anche il volume del suono: un volume bassa crea rilassatezza, un volume alto crea esasperazione.

Sapevo dell'esistenza di un libro che si chiamava la musica dei pianeti, e che antichi musicisti di musica classica si ispiravano al suono e al movimento dei pianeti, ed infatti le loro musiche ancora oggi sono particolari.

Basta pensare che oggi giorno una canzone da discoteca ce la scordiamo dopo un estate, mentre una sinfonia di Beethoven ancora oggi dopo 300 anni e passa, ha il suo fascino.

Mi incuriosisce questa cosa, perchè ho ascoltato dei mantra orientali dai toni molto bassi e non capisco. qualcuno mi illumina per favore?
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Mi incuriosisce questa cosa, perchè ho ascoltato dei mantra orientali dai toni molto bassi e non capisco. qualcuno mi illumina per favore?
La cosa più banale che mi viene è che l'uomo è fatto di tutti i suoi centri non solo di quelli alti e i monaci lo sanno. L'Armonia non è fatta di parti di noi ma tutto l'insieme, quindi si lavora su tutto senza paura, solo così si arriva a conoscere. Se pensi al fatto che la posizione del loto tocca con il primo centro vitale la terra stessa....
Ormai sappiamo che le basi sono il fondamento dello Spirito..

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Vecchio 14-06-2008, 20.44.39   #18
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Ci sono particolari mantra per la pace mentali, altre per sedurre uomini e donne, in ogni caso qui si tratta della ripetizione di un suono, sempre lo stesso, ma secondo me ha poco a che fare con la musica.

Poichè la musica è la combinazione di più suoni che producono una melodia, o un armonia piu o meno varia.

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