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Vecchio 16-05-2008, 14.42.58   #1
turaz
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Predefinito clima di tensione sotto le mura domestiche

nel mio caso creata da un padre autoritario ma non troppo e una madre rigida nel suo fantomatico ordine mentale (necessario all'ordine interiore) ma legato a paura di "essere contestata dagli altri"
ecco la dinamica che si creava era un'incapacità di entrambi di dialogare senza arrivare allo scontro verbale e a toni fortemente accesi.
il bimbo (io in questo caso) collega "toni accesi" =male
sente e percepisce disarmonia in questo.
Nella vita ogni volta che si ripete la situazione (con amici o altre persone) rivive lo stesso shock.
negli anni riesce quantomeno in parte a vedere questa cosa e a riuscire a osservarsi in certe dinamiche.
fatica però ad uscire completamente dal circolo vizioso mentale.
è un lavoro ancora in itinere
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Vecchio 16-05-2008, 21.33.25   #2
stella
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nel mio caso creata da un padre autoritario ma non troppo e una madre rigida nel suo fantomatico ordine mentale (necessario all'ordine interiore) ma legato a paura di "essere contestata dagli altri"
ecco la dinamica che si creava era un'incapacità di entrambi di dialogare senza arrivare allo scontro verbale e a toni fortemente accesi.
il bimbo (io in questo caso) collega "toni accesi" =male
sente e percepisce disarmonia in questo.
Nella vita ogni volta che si ripete la situazione (con amici o altre persone) rivive lo stesso shock.
negli anni riesce quantomeno in parte a vedere questa cosa e a riuscire a osservarsi in certe dinamiche.
fatica però ad uscire completamente dal circolo vizioso mentale.
è un lavoro ancora in itinere
Certi shock avuti da piccoli è difficile superarli, in pratica si cresce con una marcia in meno, come se mancasse una certa sicurezza di raffrontarsi con gli altri, a volte ci si rifugia nel mito di peter pan, cioè quello di non voler crescere perchè certe situazioni non si sa gestirle, oppure viceversa si può diventare ribelli e insofferenti all'autorità che nell'inconscio = male.
Se capita di crescere in una famiglia dove si respira tensione, specie se si è figli unici, una reazione, quando si è fuori dalla famiglia, è voler fare l'opposto di quello che si è vissuto in casa, pensando di non rifare gli stessi errori dei genitori, perciò si cerca il dialogo, l'affetto e prima di tutto lo si dà come si è capaci di darlo, non volendo per la propria famiglia e i propri figli le stesse dinamiche che si vivevano in famiglia...
Qualche volta però, anche se si vuole una cosa diversa, si tende inconsciamente a ripetere gli stessi errori, come se li avessimo nel nostro DNA... per esempio mia madre che amavo tantissimo (io non li ho più i genitori) tendeva sempre a dare ragione a mio padre, a dirgli sempre di sì.... mio padre è stato lunghi periodi lontano da casa per lavoro, però la sua autorità si sentiva anche da lontano...
Io pensavo che quando mi sarei sposata non avrei sempre dato ragione all'altro perchè non mi pareva una cosa giusta, ma nonostante i buoni propositi ho finito per comportarmi proprio così...
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Vecchio 21-05-2008, 17.01.11   #3
Grey Owl
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Provo a dare un profilo psicologico di quello che hai scritto turaz.

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nel mio caso creata da un padre autoritario ma non troppo e una madre rigida nel suo fantomatico ordine mentale (necessario all'ordine interiore) ma legato a paura di "essere contestata dagli altri"

Questo clima di tensione nelle mura domestiche basata sull'incomprensione viene assorbita dal bambino. Assiste passivamente a chiusure generate da un lato da un padre autoritario e dall'altro lato da una madre rigida e timorosa di essere contestata.
Quote:

ecco la dinamica che si creava era un'incapacità di entrambi di dialogare senza arrivare allo scontro verbale e a toni fortemente accesi.

Uno stato di costante tensione in cui il figlio si trova immerso e che ne assorbe l'aspetto negativo e si sente causa di questo. Una tensione psicologica che non sfoga mai. I figli si sentono causa dei litigi dei genitori, non riescono a verbalizzare i loro timori e nel loro mondo interiore emotivo nascono fantasie e immagini che metabolizzano queste tensioni.
Quote:

il bimbo (io in questo caso) collega "toni accesi" =male
sente e percepisce disarmonia in questo.

Il bambino nega la disarmonia e ricerca l'armonia per fuggire dalla sua presunta colpa. Cerca quindi di essere l'armonia pur negando il suo interiore senso di colpa, sentendosi causa di quella disarmonia tra padre e madre.
Quote:

Nella vita ogni volta che si ripete la situazione (con amici o altre persone) rivive lo stesso shock.
negli anni riesce quantomeno in parte a vedere questa cosa e a riuscire a osservarsi in certe dinamiche.
fatica però ad uscire completamente dal circolo vizioso mentale.
è un lavoro ancora in itinere
I demoni famigliari (daimon) sono la base formativa della persona, nelle situazioni della vita si rapportera' con la stessa modalita' acquisita in famiglia. Uscire dal circolo vizioso mentale non e' cosa facile, serve un lavoro di gruppo ed una ferma volonta'.

PS: perche' parli di te in terza persona?
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Vecchio 21-05-2008, 17.52.06   #4
turaz
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quel giorno ho aperto 3 3d parlando di dinamiche.
in due di queste ho preso la mia esperienza come riferimento.
l'ho usata perchè l'ho osservata anche in altre persone.
tutto qua
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Vecchio 21-05-2008, 21.18.07   #5
Astral
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Io vorrei sapere se esiste la famiglia perfetta, dove veniamo accuditi con musiche di mozart, e dove i genitori si guardano e sorridono, ed entra il sole dalla finestra ad illuminare il salone....

Solo nelle pubblicità...

Credo che le tensioni all'interno della casa succede anche nelle migliori di famiglia.

Io ho avuto la nonna in casa che stava creando problemi con mia madre e mio padre, e quando ero piccolo non di rado qualche piatto volava.

Però posso dire che certe meccaniche avvengono perchè sono pochissime le persone che cercano di distaccarsi dal modello genitoriale, non è questione di DNA, ma è molto più semplice continuare a sbattere i piatti, piuttosto che dire, questo comportamento lo sradico dal dna, lo disconosco.

Stessa cosa di chi subisce violenza, è ovvio che quando è grande la vuole restituire sugli altri, ma c'è anche chi invece sa passare oltre o la trasforma in qualcos'altro.

P.S: poi ogni tanto cerchiamo di ricordarci qualcosa di bello che ci hanno dato i nostri genitori.

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Vecchio 21-05-2008, 23.16.23   #6
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fatica però ad uscire completamente dal circolo vizioso mentale.
Ci si chiude in se stessi per evitare di s-contrarsi, e questo solo perchè non si è capaci di in-contrarsi... Però alle volte sono utili anche quelli (gli scontri) almeno vuol dire che si è usciti e ci si sta provando... Finchè si resta chiusi in casa non si incontra mai nessuno... e intanto il tempo passa...
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Vecchio 03-06-2008, 10.59.33   #7
Sole
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La tensione in famiglia è utile per osservarsi e vedere certe dinamiche però molto spesso non si vedranno se non c'è un elemento/persona esterno che osserva a sua volte le dinamiche.
Perchè questo? Non mi era chiaro fino a poco fà.. a parte perchè si dorme.. io credo che accada perchè appena si mette piede nella casa paterna si ritorna bambini, si riassume il vecchio ruolo, è un automatismo e non se ne esce fintanto che non si vede.
Ciò significa che non riusciamo a farci vedere come siamo realmente adesso, ma tendiamo a voler riscattare un'immagine che secondo noi non è stata apprezzata in passato o che non rispecchiava ciò che volevamo fosse.
Faccio un esempio: se da bambina son stata sempre trattata male succederà che pur avendo nel mondo esterno alla mia famiglia risolto molte dinamiche relative a quello o le controllo parzialmente, rientrando in famiglia si scatenerà in maniera incontrollata la bambina che chiede riscatto ed ecco che il ruolo verrà ripreso... la dinamica del dramma della personlità apparirà in piena e quindi i famigliari vedranno la stessa bambina di sempre con lo stesso ruolo di sempre con le stesse parole di sempre e loro agiranno di conseguenza. E' automatico, è un bisogno di essere accettati dalla propria famiglia. Ma il bisogno in questo caso sta nella bamina del passato... viviamo nel passato e non siamo noi stessi mai in famiglia proprio perchè vorremmo riscattare l'immagine di allora e non siamo ciò che siamo adesso.
Sspero sia chiaro. Questo significa anche che se crediamo di controllare all'esterno certe dinamiche siamo convinti di poterlo fare anche dentro la famiglia... invece ci parte come un treno il passato e il ruolo e il gioco ricomincia.
E' una dinamica che vedo abbastanza bene adesso..

Questa cosa porta con se il fatto che non smontiamo o rivalutiamo l'immagine dei famigliari fin tanto che viviamo nel passato con loro. Nel mometo in cui vediamo questo tutto si smonta...
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Vecchio 03-06-2008, 11.01.41   #8
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Ci si chiude in se stessi per evitare di s-contrarsi, e questo solo perchè non si è capaci di in-contrarsi... Però alle volte sono utili anche quelli (gli scontri) almeno vuol dire che si è usciti e ci si sta provando... Finchè si resta chiusi in casa non si incontra mai nessuno... e intanto il tempo passa...
Questo è un atteggiamento tipico di chi ha paura di perdere il controllo della propai autostima (che appunto non esiste se non come immagine), evita di scontrarsi.
Io sono convinta che anche un buon litigio, se non c'è altro al momento, sia cosa sacrosanta per arrivare ad incontrarsi.. evitarlo è negarsi una grande occasione
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Vecchio 03-06-2008, 11.18.10   #9
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sole a mio avviso ha detto una cosa molto interessante.
ho notato come cmq il lavoro più "grosso" sta nel correggere la dinamica "dolorosa" all'interno della famiglia.
ciò comporta sforzi notevoli a causa di cristallizzazioni di ruoli e abitudine al ruolo passati.
inoltre scombussola i fantomatici "equilibri" familiari creatisi sino a quel punto.
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Vecchio 03-06-2008, 11.25.28   #10
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Infatti va dato uno schok. Iniziare anche forzatamente a cambiare atteggiamento a non cedere. Il difficile sta nell'aver la forza di fregarsene di ciò che pensano gli altri.
Siamo sempre lì, la considerazione che diamo agli altri e che vogliamo da loro. Consideriamo tanto qualcuno e ne vogliamo essere considerati tantissimo. Con la famiglia questo è radicatissimo tanto che a volte ci pota a dire che non ci frega nulla... ma prima di arrivare a dirlo con il cuore che non ci interessa più ciò che pensano di noi ci vuole questo bel lavorone.
Se noi diamo un volore grande ad una persona, va da se che questo valore lo rivogliamo indietro pari o maggiorato. E' così e a parole lo sappiamo ma nei fatti non lo vediamo.. siamo troppo impegnati a cercare di far vedere dimostrare gridare e ci perdiamo di vista.
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Vecchio 03-06-2008, 11.29.44   #11
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Infatti va dato uno schok. Iniziare anche forzatamente a cambiare atteggiamento a non cedere. Il difficile sta nell'aver la forza di fregarsene di ciò che pensano gli altri.
Siamo sempre lì, la considerazione che diamo agli altri e che vogliamo da loro. Consideriamo tanto qualcuno e ne vogliamo essere considerati tantissimo. Con la famiglia questo è radicatissimo tanto che a volte ci pota a dire che non ci frega nulla... ma prima di arrivare a dirlo con il cuore che non ci interessa più ciò che pensano di noi ci vuole questo bel lavorone.
Se noi diamo un volore grande ad una persona, va da se che questo valore lo rivogliamo indietro pari o maggiorato. E' così e a parole lo sappiamo ma nei fatti non lo vediamo.. siamo troppo impegnati a cercare di far vedere dimostrare gridare e ci perdiamo di vista.

quando non ti osservi è esattamente come hai descritto.
è una dinamica fortemente radicata in ciascuno.
e come hai detto all'inizio serve uno shock per "destabilizzare" la situazione.
tenendo conto poi che la cristallizzazione non è solo tua... molto spesso anzi... tu sei "quello che vede" e devi in un certo senso riuscire a mostrarlo agli altri oppure equilibrarlo in te (con tutto te stesso però)
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Vecchio 03-06-2008, 19.57.40   #12
Ray
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quando non ti osservi è esattamente come hai descritto.
è una dinamica fortemente radicata in ciascuno.
e come hai detto all'inizio serve uno shock per "destabilizzare" la situazione.
tenendo conto poi che la cristallizzazione non è solo tua... molto spesso anzi... tu sei "quello che vede" e devi in un certo senso riuscire a mostrarlo agli altri oppure equilibrarlo in te (con tutto te stesso però)
Perchè devi riuscire a mostrarlo agli altri?
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Vecchio 04-06-2008, 09.46.30   #13
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quel "devi riuscire a mostrarlo agli altri" significa più o meno:
Se la dinamica che noti (e gli altri non colgono) è per te "legante" o fastidiosa o la equilibri in te osservando il perchè ti è fastidiosa e risolvendo o altrimenti ne parli cercando di mostrarla alle persone coinvolte (se richiesto a livello animico da loro).
Altrimenti in un caso o nell'altro la sofferenza è tua e solo tua.
In un caso o nell'altro serve l'osservazione e l'azione
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Vecchio 04-06-2008, 10.00.57   #14
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quel "devi riuscire a mostrarlo agli altri" significa più o meno:
Se la dinamica che noti (e gli altri non colgono) è per te "legante" o fastidiosa o la equilibri in te osservando il perchè ti è fastidiosa e risolvendo o altrimenti ne parli cercando di mostrarla alle persone coinvolte (se richiesto a livello animico da loro).
Scusa se debbo farti delle domande a raffica, non c'è nessuna intenzione aggressiva.

Se non riesci ad equilibrare in te e gli altri non richiedono a livello animico, ti attacchi alla canna del gas?
(quello che voglio farti passare è che non è mai un opzione un tuo lavoro che sia condizionato da un'altro, questo è togliersi responsabilità)
Come fai a capire se è richiesto a livello animico da loro?
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Vecchio 04-06-2008, 12.48.24   #15
turaz
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sono troppo nella mente in questo periodo per rispondere.
sono in una fase dove tutto è scollegato.
mi spiace.
è un periodo in cui mi faccio schifo da solo e non trovo il bandolo della matassa... quindi legandomi al discorso precedente la cosa che posso fare è osservarmi.
o altrimenti mi attacco alla canna del gas))
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Vecchio 04-06-2008, 13.57.56   #16
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Scusa se debbo farti delle domande a raffica, non c'è nessuna intenzione aggressiva.

Se non riesci ad equilibrare in te e gli altri non richiedono a livello animico, ti attacchi alla canna del gas?
(quello che voglio farti passare è che non è mai un opzione un tuo lavoro che sia condizionato da un'altro, questo è togliersi responsabilità)
Come fai a capire se è richiesto a livello animico da loro?

per la prima parte credo possa in certi casi essere utile allontanarsi dalla situazione fastidiosa per osservarsi con più tranquillità e uscire per un attimo dalla mente (almeno inizialmente)
il lavoro è sicuramente da fare e base di tutto.
nel post precedente al tuo non avrei dovuto scrivere "o".

io penso che osservando le persone si nota ove la situazione in cui sono immersi crea sofferenza anche a loro.
ma è un discorso che probabilmente tocca molti punti affrontati in altri 3d.
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Vecchio 04-06-2008, 15.01.11   #17
griselda
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Scusa se debbo farti delle domande a raffica, non c'è nessuna intenzione aggressiva.

Se non riesci ad equilibrare in te e gli altri non richiedono a livello animico, ti attacchi alla canna del gas?
(quello che voglio farti passare è che non è mai un opzione un tuo lavoro che sia condizionato da un'altro, questo è togliersi responsabilità)

Come fai a capire se è richiesto a livello animico da loro?
Posso rispondere anche io? non ti offendi vero Turi?

Io ho sto vizio tendo a vedere bene le dinamiche degli altri e a dirgliele. a parte essere masochista, perchè già quando qualcuno non vede qualcosa di se a voja a dirgliela se non ha accettato coscientemente che potrà soffrire, manco se gliela picchi in testa entra, o che deve rinunciare alla super immagine di se.

Qualche giorno fa mi sono osservata a voler mostrare senza alcuna richiesta specifica, un modo di fare che secondo me era erroneo, non l'avessi mai fatto, è come il seme che picchia sulla roccia e ti rimbalza in un occhio, con tanta forza che non può farti domandare perchè lo hai fatto.

L'ho fatto e lo faccio quando non reggo io quell'atteggiamento, non lo reggo e quindi invece che lavorarci su per comprenderlo, voglio cambiare l'altro, essi comoda sta cosa cambia lui così io non faccio nessuna fatica, cambierei tuttissimi così vivrei felice e contenta nella mia comodità di supergris.

Se tutta la passione e la foga che ci metto a cercare di entrare nell'altro la mettessi per cercare di risolvere il problema in me sarei già a buon punto.
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Vecchio 04-06-2008, 15.25.22   #18
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anche in questa cosa serve equilibrio.
penso che quello che ciascuno di noi può fare è lavorare su se stessi.
ma c'è un ma.
nel momento in cui la situazione non ti infastidisce più e sei davanti a questa situazione ove uno degli attori ti dice di non farcela tu cosa fai?
non dici nulla?

non è che stiamo osservando un solo lato della "medaglia" partendo dal presupposto che chi osserva nota in altri solo cose che non vanno in lui?
E se invece dopo un certo percorso notasse cose che fanno soffrire gli "attori presenti" cosa dovrebbe fare secondo te?

mi spiego meglio: capo uno cosa cerca di fare qui per esempio?
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Vecchio 04-06-2008, 15.41.03   #19
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anche in questa cosa serve equilibrio.
penso che quello che ciascuno di noi può fare è lavorare su se stessi.
ma c'è un ma.
nel momento in cui la situazione non ti infastidisce più e sei davanti a questa situazione ove uno degli attori ti dice di non farcela tu cosa fai?
non dici nulla?

non è che stiamo osservando un solo lato della "medaglia" partendo dal presupposto che chi osserva nota in altri solo cose che non vanno in lui?
E se invece dopo un certo percorso notasse cose che fanno soffrire gli "attori presenti" cosa dovrebbe fare secondo te?

mi spiego meglio: capo uno cosa cerca di fare qui per esempio?
Allora in quello che ho notato sino ad ora è che se l'interessato quello che fa soffrire non ha intenzione di prendere niente tu non potrai fare niente, al limite se non reggi, ma sei stato sconfitto, ma se non reggi non reggi, ti devi spostare, perchè magari è troppo forte.

...gli altri eh se gli altri non lavorano su di se devono spostarsi, a meno che siano bambini allora siamo noi che agiamo per loro, a protezione se la cosa è esagerata tipo violenza, ma alla fine dietro ad ogni cosa che ci capita non c'è una motivazione? Quindi se ci spostiamo per scansarla prima o poi salta fuori da un'altra parte.

Comunque aspettiamo Uno.
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Vecchio 04-06-2008, 18.44.17   #20
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per questo ho scritto che può essere utile allontanarsi per osservarsi (proprio se non "reggi).
altrimenti mi sa che è meglio lavorarci ma inizialmente la mente (per abitudine) tende a scansare.
cmq quello che intendevo dire è che cmq se a te la situazione non infastidisce e vedi qualcuno che ti fa comprendere che non ce la fa a mio avviso ciò che puoi cercare di fare è (se il momento è propizio) dare uno spunto, un esempio,uno sprone.
Io credo che alla fin fine il maestro sia abile anche in questo.
trova il giusto modo per far lavorare le persone "adattando" il messaggio allo stato della persona
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Vecchio 04-06-2008, 19.12.06   #21
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per questo ho scritto che può essere utile allontanarsi per osservarsi (proprio se non "reggi).
altrimenti mi sa che è meglio lavorarci ma inizialmente la mente (per abitudine) tende a scansare.
cmq quello che intendevo dire è che cmq se a te la situazione non infastidisce e vedi qualcuno che ti fa comprendere che non ce la fa a mio avviso ciò che puoi cercare di fare è (se il momento è propizio) dare uno spunto, un esempio,uno sprone.
Io credo che alla fin fine il maestro sia abile anche in questo.
trova il giusto modo per far lavorare le persone "adattando" il messaggio allo stato della persona
Beh il Maestro è capace di farlo, e non rischia di fare dei danni all'altro, ma solo il suo bene, mentre spesso c'è chi pur credendo di aiutare in realtà non lo sta facendo o se lo sta facendo lo fa inconsapevolmente.
Per carità tutto può essere utile, ma penso che non si dovrebbe avere la presunzione di aiutare un altro, fintanto che non sappiamo aiutare noi stessi, anche se l'intento è buono.
Se qualcuno ti fa comprendere che non ce la fa, intanto bisogna vedere da cosa lo percepisci (te lo dice?), e da cosa capisci che il momento è propizio? poi propizio per chi?
Il fatto è che se ci si confronta, e ci si da degli spunti vicendevolmente penso che possa essere utile sempre, anche come diceva Sole più su con un litigio se è il caso, ma bisognerebbe sempre fare attenzione a non erigersi maestri improvvisati, solo per soddisfare parti basse di noi... il rischio c'è sempre, secondo me è facile farsi prendere la mano, ma a maggior ragione, bisognerebbe metterci quanta più attenzione possibile nel dare spunti , o peggio consigli o altro magari non richiesti.

Il lavoro che si deve fare è su sè stessi, per come la vedo io cercare continuamente di vedere in cosa l'altro pecca è solo un voler rivolgere l'attenzione fuori e voler vedere l'altro come più debole a favore della propria ip.. a meno che non si tratti di un sano confronto. Il resto secondo me è illusione di essere chissà dove e di avere il potere di fare chissà cosa per gli altri...

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Questo significa anche che se crediamo di controllare all'esterno certe dinamiche siamo convinti di poterlo fare anche dentro la famiglia... invece ci parte come un treno il passato e il ruolo e il gioco ricomincia.
E' una dinamica che vedo abbastanza bene adesso.
Mi incuriosisce questa parte Sole, da quello che dici mi sembra di capire che secondo te le dinamiche che si sviluppano in famiglia, sono più "potenti" di quelle che sviluppiamo fuori... è così?

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Vecchio 05-06-2008, 10.17.46   #22
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Se qualcuno ti fa comprendere che non ce la fa, intanto bisogna vedere da cosa lo percepisci (te lo dice?), e da cosa capisci che il momento è propizio? poi propizio per chi?


DA COSA LO CAPISCE IL MAESTRO SECONDO TE?

il "momento propizio" intende significare il momento giusto per l'ascolto di quanto si dice.
Se tale momento non c'è anche se continui a parlare non passa nulla.
per ascoltare occorre aprirsi all'altro.
ma se uno è invorticato nei suoi pensieri con il piffero che lo fa

io sono d'accordo con te su dialogo ecc. ecc. ma ho tanto l'impressione (forse mi sbaglio) che tu sia disposta a vedere qualsiasi persona che non sia tu (sarà poi vero?) come Maestro.

E se tu fossi "maestra"?

Ultima modifica di turaz : 05-06-2008 alle ore 10.23.45.
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Vecchio 05-06-2008, 10.30.57   #23
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A parte il fatto che stiamo andando fuori tema, non ci son se e ma, Maestri o lo si è o non lo si è....
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Vecchio 05-06-2008, 13.07.52   #24
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Mi incuriosisce questa parte Sole, da quello che dici mi sembra di capire che secondo te le dinamiche che si sviluppano in famiglia, sono più "potenti" di quelle che sviluppiamo fuori... è così?

Eh si, è una cosa che ho potuto sperimentare proprio in questi giorni. Mi sono resa conto che fuori la parte di me che vuole essere accetta ed approvata quantomeno la controllo, la vedo cerco di aiutarla con quella che (come si diceva altrove.. ) voglio imprimere a fuoco sulla coscienza, ma appena metto piede in famiglia ecco che la bambina di allora vuole e pretende di essere accettata con l'imamgine di oggi ma l'atteggiamento di allora, così scattano una serie di drammi e automatismi. Sempre le solite storie e i soliti perchè. Grazie alla persona che era con me, che dall'esterno ha visto meglio, ho dato un piccolo shock alla cosa e magia erano a disagio.. cambiano i ruoli...
Mi son chiesta perchè naturalmente, e probabilmente è questione di accettazione, di riscossa, di voler riscattare il passato dimostrando il presente... ma è una assurdità, no?

Penso che all'esterno scattino automatismi che si son formati a secondo delle diverse persone, ma con mamma e papà e fratelli (lo scoglio più grosso per me è il fratello) ci sono le prime impressioni, quelle che si sono formate e marchiate prima ancora che noi potessimo accorgercene o addirittura capire, quelle che abbiamo solo percepito in teneressima età. Sono talmente antiche e profonde che non ne siamo coscienti e quello che viviamo fuori sono proiezioni di quelle inconsapevoli incoscienti impressioni. Son radicate e appaiono senza che ce ne accorgiamo. Per cui appena quelle impressioni si trovano nel luogo di origine appaiono forti.

Ad esempio a me in casa è sempre mancato tantissimo il dialogo e il senso di Famiglia , appena arrivo riempio di parole la casa, di domande cerco l'argomento... insomma una donnetta isterica cherompe le scatole a tutti , mi rispondono per grazia, così ho smesso per un pò di farlo.. han magicamente parlato loro. Giusto un esempio per far capire meglio.

E' interessante infatti la cosa e vorrei tanto arrivare fino in fondo a scavare perchè potrebbero cambiare i climi di tensione..

Purtroppo temo che siamo fuori tema rispetto alla volontà di Turaz.. potremmo continuare altrove nel caso, c'è anche un bel tread sulla Famiglia in Esperienze.

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a me non infastidisce se anche si va fuori tema ma emerge cmq qualcosa di positivo.

Un abbraccio
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