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Vecchio 18-04-2005, 18.22.39   #26
Smashan
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No, in realtà hai fatto un'aggiunta più che giusta. Il fine è quello.

Iniziazione(Fiat Lux)-Risveglio-uscita dall'ombra-Illuminazione-ecc.

Chi si ferma all'iniziazione, senza "cercare" appunto, rende inutile e deleteria la sua iniziazione.

Dai, niente casino, cerco di seguirti al meglio
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Vecchio 05-05-2005, 17.06.50   #27
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Dunque... per essere più precisi... l'Iniziato deve essere Risvegliato.... poi può diventare Illuminato... ma qui la strada è ancor più dura e pochi (pochissimi)ce la fanno...
Ecco adesso scoppia il casino ogni volta che faccio questi distingui succede e io capisco molte cose
La volontà.....credo che sia una tra le distinzioni da fare......
vi seguo a ruota......ma al momento ho il limitatore di velocità.....
ciao
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 05-05-2005, 21.02.56   #28
pluto
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ho cominciato a leggere questo post solo oggi...e siccome lo faccio con calma stavolta (contrariamente al solito pluto che entra ed esce velocemente....), sono rimasto alle prime battute di Era ...ricerca spirituale, cercare, avere aspettative....Mah ..io ho avuto spesso un comportamento di durezza interiore con me stesso, ricercando soprattutto una forza di volontà al limite ma anche sfondandolo ...della sofferenza "del martire cristiano"....lo so comincerete a ridere...fatelo pure....con una forte componente probabilmente egoistica mettendo davanti a me...il "potere è soprattutto volere".Già lo sapete, non voglio annoiarvi molto, dicendo che quando ci ho messo la volontà, ci sono arrivato (lasciamo stare il prezzo, quello magari ve lo racconterò in un prossimo futuro...)...Tornando a noi semplifico dicendo che l'ho potuto fare perchè in me c'è una componente bigottoeligiosa a cui mi appello nei momenti di crollo.....Quando tento di staccarmi da essa ....non mi riesce mai di arrivare alla spititualità .E' un concetto interessante quello di "spirituale"....mi piacerebbe approfondirlo...Secondo me però bisogna avere dei punti fermi....a cui far ritorno nei momenti di "delirio"....O ci abbandoniamo all'onda che scorre.....e sull'onda ci abbandoniamo....in una vita di costante innamoramento credendo sempre e comunque al prossimo...e in questo potrebbe esserci dello spirituale....oppure il cercare dentro di noi potrebbe diventare solo angoscia continua.....aspettativa continua....Un tempo dedicai tanta parte del mio tempo ad un sindacato ....contestavo, contestavo, contestavo...andavo sempre contro corrente....stupidamente non stavo mai dalla parte del più forte, perchè credevo (delirio!) di essere io il più forte....poco a poco...i vecchi, i saggi che non si sentivano da me apprezzati ma criticati mi isolarono.Ero il bimbetto che voleva insegnare loro ...diceva sempre la sua...poco a poco mi isolarono, altri invece che silenziosamente accondiscendevano ora si trovano su posti importanti...il bimbetto onnipotente e delirante fu fatto fuori....attenti bene: non dai vecchi saggi, troppo furbi, ma da se stesso troppo sapiente (e contestatore) e non accondiscendente e quindi umile.....Andai avanti lo stesso da solo con il mio io....il resto forse lo sapete presi un pezzo di carta...all'epoca tra il potere sindacale e il potere del mio essere e sentirmi in parte realizzato riuscii a far prevalere il secondo.Solo ed esclusivamente forza interiore, nulla di più....La dolcezza di ciò che dice Era che spesso ospita un bimbo a casa mi commuove perchè mi fa capire che nella vita esiste anche la dolcezza e quindi una parte spirituale di noi che io non sono mai riuscito a far emergere....Mi fanno come sempre riflettere le vostre esperienze signficative ed edificanti per un distruttore di sentimenti come me.....
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Vecchio 05-05-2005, 21.48.06   #29
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Giusto.... una volta tanto potremmo iniziare da terra terra.... parliamo sempre di concetti più o meno complicati... ma mai di cosa significa e cosa intendiamo per spiritualità, suppongo che potremmo farne un discussione a parte, ma visto ce siamo qua...
Che cosa intendete per Spiritualità? Non intendo definizioni da dizionario... quello che sentite...

Capisco quello che volevi dire con la metafora del sindacato Pluto e condivido in buona parte... anche se mi oriento più su una via di mezzo: la resa al potere superiore e allo stesso tempo una manifestazione del volere/potere individuale.

Non sono dell'idea che bisogna abbandonarsi al "delirio" per essere spirituali... quello lo vedo più come misticismo... io mi oriento più in un apertura a me stesso e di conseguenza al prossimo ....


In un certo senso se vogliamo con parole diverse Pluto hai centrato quello che è il succo della mia ricerca.... la ricerca di un'apertura sempre maggiore... mantenendo sempre più il controllo.... sembrano due cose in antitesi.... ma per me non lo sono

sotto a chi tocca..........
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Vecchio 06-05-2005, 00.57.49   #30
Era
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cominciare terra terra è quello che preferisco....
forse è meglio che aspetto un' ora più lucida

questa discussione
mipiacemipiacemipiace
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Vecchio 02-09-2005, 14.09.05   #31
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Vedo che appena si è giunti all'idea di cominciare terra-terra ci si è bloccati...

Questo, probabilmente, perchè è difficile prescindere da conoscenze (minuscolo) e convizioni più o meno radicate e limitarsi all' "essenziale".

Infatti pur se trovo corrette certe distinzioni di termini (iniziato, illuminato e via così) - e si potrebbe correggerle ancora - lasciano il tempo che trovano senza una base comune di "esperienza", fosse anche solo linguaggio. Inoltre, rischiano di rivelarsi del tutto inutili, quando non foriere di ulteriore confusione, in un ambito che, se ho capito bene, vuole essere appunto pre-iniziatico (ed è proprio questo ambito che si rivela assolutamente necessario nei tempi moderni, caratterizzati da fretta, illusione, ego).

Secondo me, la prima cosa che si dovrebbe fare è, senza la pretesa di definire l'indefinibile, distinguere più possibile gli ambiti di cui si parla, in modo da evitare il più possibile la confusine principe e più pericolosa dei tempi moderni, che è quella di prendere per "spirituale" ciò che non lo è o, addirittura, ciò che ne è proprio il contrario (parlo sempre di ambiti), come le "zone" e le "influenze" del mondo sottile inferiore.

Eventualemnte riprendo questa ultima frase in un'altra sezione...

La confusione di cui stavo parlando origina, a parer mio, da quella soppressione operata dalla chiesa sulla tripartizione dell'uomo. Da corpo-anima-spirito a quel tutt'uno imprecisato e sospetto che fa o tenta di fare un frappè di anima e spirito. Già il sapere, ognuno nei modi che può e inizialmente in modo "teorico" che sono due cose diverse (molto diverse) può sgombrare la mente di alcune grosse confusioni.

Vorrei sentire cosa ne pensate voi... ma io credo che da qui si dovrebbe partire per iniziare a rispondere ai quesiti impliciti che ci spingono a "cercare".

Prima di cercare risposte io cercherei domande...
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Vecchio 02-09-2005, 17.19.39   #32
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non credo sia il "terra terra" che ha bloccato la discussione

ad esempio io sono per il terraterraterra
in questo modo qualcosa capisco.....
partendo da "punti" più alti mi areno....quindi...
non è detto che partendo da terra ci si areni ad ogni costo......
certo il mio cercare è forse più elementare di altri cercare...
non per questo non è una ricerca....lo è ed è la mia!!!!

hai detto bene:"esperienza"
la mia parte proprio da terra....e cerca di far chiarezza
nella confusione....di chi si trova a misurarsi con parole
paroloni
con chi legge decine di libri e non applica una riga di ciò che ha
compreso ( sempre che abbia compreso..vedi i 1000 copia/incolla
di tanti siti forum ecc)

ben venga la sala degli illuminati.....
ma non toccatemi la cameretta dove ci s'impiatra
con terra acqua e sabbia per capire stelle e firmamento...
così in alto...così in basso....

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Vecchio 02-09-2005, 23.31.50   #33
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La mia era una provocazione. Ok, non è stato il terra-terra a bloccare la discussione (come credo anch'io), allora cosa è stato?

Tra l'altro in realtà sono daccordo con te sul partire "terra-terra", nel senso di cercare solide basi sulle quali poi costruire un edificio quanto più solido possibile, indipendentemente da quanto alto. Per evitare "castelli in aria".
La mia era proprio una proposta di partire dal basso. E sul come che chiedevo pareri.

E li chiedo ancora
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Vecchio 02-09-2005, 23.51.43   #34
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anche la mia Era una provocazione
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Vecchio 03-09-2005, 00.30.50   #35
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ci casco sempre

in ogni caso non hai risposto anessuna delle domande

anche a te
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Vecchio 07-09-2005, 15.58.16   #36
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Infatti pur se trovo corrette certe distinzioni di termini (iniziato, illuminato e via così) - e si potrebbe correggerle ancora - lasciano il tempo che trovano senza una base comune di "esperienza", fosse anche solo linguaggio. Inoltre, rischiano di rivelarsi del tutto inutili, quando non foriere di ulteriore confusione, in un ambito che, se ho capito bene, vuole essere appunto pre-iniziatico (ed è proprio questo ambito che si rivela assolutamente necessario nei tempi moderni, caratterizzati da fretta, illusione, ego).
Sono d'accordo e questa è la linea che di solito cercano di seguire le discussioni, ciò non toglie che a volte bisogna specificare con chi potrebbe avere mezzi ulteriori di conoscenza veri o presunti, sulla correzione... tutto è correggibile... dipende sempre da che punto di vista lo si osserva, ma dipende anche a chi si rivolge l'argomentazione

Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Secondo me, la prima cosa che si dovrebbe fare è, senza la pretesa di definire l'indefinibile, distinguere più possibile gli ambiti di cui si parla, in modo da evitare il più possibile la confusine principe e più pericolosa dei tempi moderni, che è quella di prendere per "spirituale" ciò che non lo è o, addirittura, ciò che ne è proprio il contrario (parlo sempre di ambiti), come le "zone" e le "influenze" del mondo sottile inferiore.

Eventualemnte riprendo questa ultima frase in un'altra sezione...

La confusione di cui stavo parlando origina, a parer mio, da quella soppressione operata dalla chiesa sulla tripartizione dell'uomo. Da corpo-anima-spirito a quel tutt'uno imprecisato e sospetto che fa o tenta di fare un frappè di anima e spirito. Già il sapere, ognuno nei modi che può e inizialmente in modo "teorico" che sono due cose diverse (molto diverse) può sgombrare la mente di alcune grosse confusioni.

Vorrei sentire cosa ne pensate voi... ma io credo che da qui si dovrebbe partire per iniziare a rispondere ai quesiti impliciti che ci spingono a "cercare".

Prima di cercare risposte io cercherei domande...
Sono d'accordo anche su tutto questo, e allo stesso tempo mi rendo conto che "ognuno nei modi che può" è generalmente piuttosto bassino, non tanto per le singole capacità che potenzialmente in questo periodo potrebbero essere aperte a Comprensione, quanto per la massa di informazione-spazzatura che circola, massa che pur non mentendo completamente sempre comunque travia le menti non ancora in grado di distinguere.....

Per rispondere alla (perchè in realtà è una sola e retorica) tua domanda, direi, quello che cerco di insinuare in ogni discussione, per chi vuole vedere, la base della ricerca è primo accorgersi che anche essendo umani non siamo chissà che evoluti, non siamo realmente individui, e questo sono almeno 4000 anni che lo scrivono (ma lo sanno/sappiamo da prima), lo siamo rispetto al mondo animale vero e proprio (che anche se anima-le non è che abbia al pari nostro chissa che anima) ma non ancora ben individuati (alla Jung)...
Questo è il primo passo per muoversi, al pari dell'alcolizzato che può smettere quando si accorge di avere quel problema (non solo così, ma per iniziare) dobbiamo accorgerci di essere una massa sia dentro che fuori che controlla un corpo e le sue azioni, non c'è nessuno che ne ha il controllo....
Mi sembra che sia molto terra terra come concetto no? lo Spirituale pur essendo inframezzato lo si può anche quasi mettere da parte come trattazione per iniziare.
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Vecchio 08-09-2005, 22.33.50   #37
Kael
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Il mio primo approccio alla ricerca è derivato da questo sentimento/ragionamento:

Cosa sono io?
Sono un corpo che percepisco.
Questo corpo però è solo uno strumento al servizio della mia mente (o almeno dovrebbe essere)
Dunque sono la mia mente?
No, avvertivo che anche la mia mente è solo uno strumento in mio possesso.
E allora chi "usa" la mia mente?
Se è uno strumento non può auto-usarsi, per definizione.
E allora qui mi sono arenato...

Poi col passare del tempo ho iniziato a intravedere questo "qualcuno" che mi usa.
Ho iniziato a capire sempre più la differenza fra Ego ed Io.
Io non sono "questo di qua", ma sono "quello di la".
O meglio, percepisco (ho coscienza di) questo di qua, pur essendo (senza aver coscienza di) quello di la...

Attualmente il massimo grado di coscienza che riesco a raggiungere si ferma al "mentale", ma mi rendo conto che c'è ben altro da scoprire oltre la mente.
La mente elabora i pensieri su un piano più basso, costruendo così il "pensato", ma ancora non crea niente. C'è una "materia grezza" che mi "arriva", non so da dove, ma che posso almeno avvertire. E' lavorando su questa che poi sviluppo il mio pensiero, ma non faccio altro che elaborare un qualcosa di pre-esistente.

E allora qui sono andato avanti di un piccolo scalino:

Chi "usa" la mia mente?
Il mio pensiero.

Non è la mia mente cioè che crea il pensiero, ma l'opposto, esattamente come non sono gli occhi a creare la luce, ma è stata la luce a sviluppare i nostri occhi.
Viviamo in una realtà riflessa dove tutto sembra splendere di luce propria, ma dopo un'attenta analisi ci si accorge che non è proprio così.
E' come se un'entità a me sconosciuta stia emanando su un piano più basso la sua potenza, così da ricostruirSi passo passo in questa realtà dove può prendere coscienza di se stessa.
Mi rendo conto allora di conoscere me stesso, il mio Vero me stesso, talmente poco...
Insomma, sembra che siamo in due (io che uso e io che vengo usato), ma invece sono uno solo... (su piani diversi)

La mia ricerca quindi va avanti in questo senso.
Il mio prossimo passo vorrebbe essere quello di capire chi "usa" il mio pensiero.

Per riportare il tutto terra terra, potrei pensare ad una persona che sta guardando attraverso un vetro appannato. Chi è che non darebbe un colpo di mano per "pulire" il vetro e poter vedere il tutto più nitidamente?
Tanto più se ci si accorge che la nostra vera esistenza è al di la del vetro...

Ecco Uno, per Spiritualità io intendo tutto ciò che sta al di là del vetro, (cioè al di là della mia mente) vetro che riflette il "di la" al "di qua"...

Ultima modifica di Kael : 08-09-2005 alle ore 22.41.21.
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Vecchio 08-09-2005, 23.19.47   #38
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ah beh, certo... restiamo terra-terra... ... così capiamo meglio.

posto che Kael ha introdotto una questione di importanza capitale, la possibilità di percezione della condizione riflessa che inizialmente produce l'auto-coscienza e che poi permette-richiede l'inversione-trasferimento della autocoscienza prodotta a livelli superiori è la base (e forse qualcosa di più) di ogni ricerca interiore. E di ogni risultato.

Cerco di usare un esempio, tra l'altro già utilizzato da UNo in altra sede, per vedere se ho capito cosa intende Kael e se il tutto è riconducibile alla faccenda corpo-anima-spirito. Utilizzo il concetto di movimento.

Quando dico che IO mi muovo nello spazio, sono preda di un illusione. In realtà SONO MOSSO. Essendo la forza che muove il mio corpo da un punto all'altro A PRIORI del corpo (altrimenti non potrebbe agire su esso) è essa che compie l'azione... io (corpo) la subisco. Pretendere di essere io a muovermi equivarrebbe alla stessa pretesa se fosse avanzata, per esempio, dai miei pantaloni, i quali, cambiando posizione insieme a me, credono di muoversi, ma in realtà sono mossi.

I miei pantaloni dipendono completamente da me per il loro movimento così come l'immagine riflessa di uno specchio dipende completamente dall'oggetto che si riflette.

Questa è la situazione del Pensiero, il quale usa il supporto cerebrale (specchio) per riflettersi e divenire cosciente (visibile dall'oggetto che produce l'immagine). Ma l'immagine NON E' l'oggetto così come la mappa non è il territorio. Quindi il pensato non è il pensiero, ma solo il modo particolare in cui si manifesta in ogni singolo caso particolare.

Questo postula un quid che spinge il pensiero a riflettersi. Da questo quid in poi (sopra la dualità ego-io) si può FORSE parlare di spirituale...


Se, come probabile, invece di chiarire ho prodotto uleriore confusione mi si martelli convenientemente. Intanto comincio io...
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Vecchio 08-09-2005, 23.35.34   #39
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Scusa Ray, non dovevo?

E' che non mi sembrava di aver detto chissà che, e poi volevo rispondere ad Uno su cosa intendessimo noi per spiritualità...

Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Se, come probabile, invece di chiarire ho prodotto uleriore confusione mi si martelli convenientemente. Intanto comincio io...
Beh, ora non prenderti le mie responsabilità sai? Ho iniziato io in fondo...
Vabbè dai, facciamo così: io martello te e te martelli me!

Ultima modifica di Kael : 08-09-2005 alle ore 23.38.11.
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Vecchio 08-09-2005, 23.38.34   #40
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Originalmente inviato da Kael
O meglio, percepisco (ho coscienza di) questo di qua, pur essendo (senza aver coscienza di) quello di la...
Uhum... non so se dirti che c'è anche un terzo ...... ma quando inizierai ad aver coscienza di quello di la allo allo stesso tempo vedrai fugacemente l'ombra del terzo
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Vecchio 08-09-2005, 23.48.05   #41
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Uhum... non so se dirti che c'è anche un terzo
Dillo Dillo!!

...e se puoi approfondire...
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Vecchio 09-09-2005, 00.02.38   #42
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Originalmente inviato da Ray
Cerco di usare un esempio, tra l'altro già utilizzato da UNo in altra sede, per vedere se ho capito cosa intende Kael e se il tutto è riconducibile alla faccenda corpo-anima-spirito. Utilizzo il concetto di movimento.

Quando dico che IO mi muovo nello spazio, sono preda di un illusione. In realtà SONO MOSSO. Essendo la forza che muove il mio corpo da un punto all'altro A PRIORI del corpo (altrimenti non potrebbe agire su esso) è essa che compie l'azione... io (corpo) la subisco. Pretendere di essere io a muovermi equivarrebbe alla stessa pretesa se fosse avanzata, per esempio, dai miei pantaloni, i quali, cambiando posizione insieme a me, credono di muoversi, ma in realtà sono mossi.

I miei pantaloni dipendono completamente da me per il loro movimento così come l'immagine riflessa di uno specchio dipende completamente dall'oggetto che si riflette.

Questa è la situazione del Pensiero, il quale usa il supporto cerebrale (specchio) per riflettersi e divenire cosciente (visibile dall'oggetto che produce l'immagine). Ma l'immagine NON E' l'oggetto così come la mappa non è il territorio. Quindi il pensato non è il pensiero, ma solo il modo particolare in cui si manifesta in ogni singolo caso particolare.

Questo postula un quid che spinge il pensiero a riflettersi. Da questo quid in poi (sopra la dualità ego-io) si può FORSE parlare di spirituale...
A proposito... mi ero dimenticato di dirti che sei stato chiarissimo!
Intendevo esattamente questo.
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Vecchio 09-09-2005, 00.20.34   #43
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Pretendere di essere io a muovermi equivarrebbe alla stessa pretesa se fosse avanzata, per esempio, dai miei pantaloni, i quali, cambiando posizione insieme a me, credono di muoversi, ma in realtà sono mossi.

I miei pantaloni dipendono completamente da me per il loro movimento così come l'immagine riflessa di uno specchio dipende completamente dall'oggetto che si riflette.
Mi ero perso questo mentre postavo......
Non dimentichiamo però che se i pantaloni sono di tessuto leggero d'inverno avrò freddo e viceversa se sono pesanti d'estate avrò caldo......
non si muovono da soli ma influiscono su di me....
Voglio dire che il corpo è costruito/mosso etc etc da qualcosa al di sopra di lui però allo stesso tempo... mente sana in corpo sano.... e per mente possiamo anche intendere altro....
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Vecchio 09-09-2005, 00.34.22   #44
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non ho mica detto che per amor di spiritualità vado in giro in mutande... apprezzo moltisimo la funzione dei pantaloni.

Mi riferivo solo alla loro eventuale pretesa (convizione) di muoversi. Poi, restando in metafora, è vero che influiscono... così come il corpo... come una specie di freno però...
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Vecchio 09-09-2005, 10.00.19   #45
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Io ero rimasto nella metafora, tu non sei tipo da saio.... anzi...

Freno? Uhum spunto interessante.... forse andiamo fuori tema.... ma da bastian contrario qual sono vorrei anche in questo togliere la connotazione puramente negativa del freno che di solito si da in questo ambito. Senza il freno della materia la creazione non esisterebbe... e visto che essa è nei Piani Divini ha sicuramente un suo motivo di essere..... quindi per tornare in discorso... essere troppo e solo attenti alla materia impedisce (frena) una Ricerca seria e costruttiva.... ma come ho scritto sopra diventare mistici con la testa fra le nuvole, non interessarsi per niente dell'involucro dove ci porta? Torneremo a Dio... ma come? Siamo sicuri che abbia messo su tutto questo teatrino tanto per farci fare un giro e poi riassorbirci in Lui e basta? Questo è quello che noto nel filone di ricerca (minuscolo per evidenziare) moderna orientale... la ricerca del Nirvana... che è una possibilità ma non la migliore.... non l'unica.
Ok torniamo a terra... la mia Ricerca mi porta anche a Comprendere (o tentare di...) come il corpo può adeguarsi per un lavoro sopra-naturale (non in senso di magico, o meglio non solo, in senso di comune)
Trovo corretto l'approccio di Kael, e allo stesso tempo lo invito a non fermarsi al mentale o meglio a non considerare il mentale qualcosa che sta dentro il cervello, la mente è tutto il nostro apparato manifesto, il corpo è la manifestazione più evidente e tangibile, strettamente legato ad essa (mente).
Mi si obietterà che comunque entrambi sono solo strumenti... che il comandante è al di sopra... ma avete mai provato a piantare un chiodo usando il manico del martello per battere invece del metallo? E se (altra ipotesi) il comandante è distratto.... esempio mentre pianto un chiodo sto pensando ad una ragazza vista due ore prima, che succede? Mi pesto un dito potrei anche renderlo inutilizzabile se il danno supera un certo limite.
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Vecchio 09-09-2005, 12.08.27   #46
Kael
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Condivido pienamente, Uno.
Nel mio post ho cercato di schematizzare un po', creando quella gerarchia d'importanza corpo-mente-spirito, ma solo per semplificare.
Il fatto di considerare chi comanda più importante di chi è comandato può portare a pericolose conseguenze. Il capitano è responsabile della nave e il suo rappresentante, certo, ma cosa farebbe se non avesse i rematori che fanno il lavoro "sporco"?
Mi viene in mente una simpatica allegoria su come funzionano le cose in Italia... Allora, per festeggiare i 100 anni di attività le ferrovie italiane decisero di fare una gara di canotaggio sfidando il Ruanda. Per 3 mesi gli italiani si allenarono duramente, ma poi arrivato il momento della sfida persero arrivando al traguardo con oltre un minuto di ritardo. Allora i vertici delle ferrovie si riunirono per capire cos'era successo, possibile che 4 ruandesi in mutande gli avessero battuti? Si organizzo così la rivincita, l'Italia studiò un piano infallibile per non perdere...
Stavolta però persero con oltre 2 minuti di ritardo.
Le ferrovie andarono su tutte le furie e ingaggiarono un equipe di esperti per capire come il Ruanda fosse così forte. Dai loro studi emerse questo:
la barca del Ruanda era organizzata nel seguente modo:
1 timoniere
7 rematori
la barca italiana invece era organizzata così:
1 capo timoniere
1 vice timoniere
2 timonieri in seconda
4 ispettori di navigazione
...1 rematore

Indignati allora della sconfitta decidero di licenziare il rematore che non aveva fatto il suo lavoro a dovere...

Scusa per l'OT ma questa barzelletta esprime perfettamente il concetto sul fattore "importanza".

Poi, tornando alla metafora usata da te e Ray, i pantaloni possono costituire un freno vero, ma posso anche farmi soffrire meno il freddo in inverno.
Potrei star molto male se non me li mettessi quando fa freddo...
però potrei star altrettanto male se in estate non me li levassi per il caldo...
Insomma, devo stare attento che il corpo non costituisca un freno per la mia mente, ma devo stare altrettanto attento che la mia mente non costituisca un freno per il mio corpo...
Credo bisgna raggiungere un certo grado di equilibrio e poi portarlo avanti uniformemente, non perdendo di vista che alla fine è l'unità dei miei strumenti e del mio essere, la mia vera forza.
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Vecchio 09-09-2005, 14.21.31   #47
Ray
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vabbè, io non ho specificato, come è mio solito fare e martellate ricevere , il significato con cui usavo il termine "freno", però da li a connotarlo negativamente ce ne corre.

Restavo nella metafora del movimento, che è metafora fino ad un certo punto. In effetti non è il corpo fisico che si muove nello spazio ma è mosso da quello sottile (a sua volta "impulsato" superiormente ma questo ora non centra). Il corpo "frena" (fa attrito) ma protegge e supporta la consapevolezza del movimento... che però resta reale ad un livello superiore.

Non mi sognerei mai di montare su un auto priva di freni.

Figuriamoci se il teatrino della fisicità esiste solo a mo di giostra e ribadisco la mia condivisione con Uno a riguardo di quelle discipline che la disprezzano... resta la gerarchia che, se ristabilita, com-porta crescita. Ma, come ho già detto altrove, crescere "solo" animicamente "abbandonando" il corpo equivale a pretendere di andare in un'altra città "abbandonando" che so una mano o un piede. Si va monchi, posto che si vada...
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Vecchio 09-09-2005, 14.33.38   #48
Uno
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vabbè, io non ho specificato, come è mio solito fare e martellate ricevere , il significato con cui usavo il termine "freno", però da li a connotarlo negativamente ce ne corre.
E io non mi riferivo a te (perchè ti sei sentito preso in causa?)
Specificavo proprio per cercare, almeno in questo sito, di bilanciare la mancata comprensione del concetto di freno, o meglio la comprensione di un solo lato
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Vecchio 09-09-2005, 14.47.04   #49
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E io non mi riferivo a te (perchè ti sei sentito preso in causa?)
Specificavo proprio per cercare, almeno in questo sito, di bilanciare la mancata comprensione del concetto di freno, o meglio la comprensione di un solo lato
Hai ragione, è meglio specificare una volta in più che una in meno. Per quanto riguarda la tua domanda, se consideriamo il fatto che non ho specificato nulla su "freno" ma ho chiuso coi puntini... (e sapendo che il concetto ti sta a cuore) chissà, forse volevo sentirmi preso in causa, forse volevo proprio sentirmi ripetere ciò che faccio più fatica ad ascoltare... chissà se mi è bastato... chissà se questo vale un po' per tutti... non solo per ascoltare ma anche per dire... chissà

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Vecchio 09-09-2005, 21.59.43   #50
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Dopo aver esposto la "direzione" della mia ricerca, vorrei anche capire meglio il "come" condurla. Il come cercare insomma...

"Chi non è come questo fanciullo, non potrà entrare nel regno dei cieli" disse Gesù.
Io penso che intendesse l'atteggiamento con cui il bambino si pone alla vita: quello di una scoperta continua.
Il bambino vede maestri in tutti, sia nei genitori, che nei compagni, che negli amici, addirittura negli animali... Osserva ed ascolta come se ognuno intorno a lui fosse un dio in terra. Si pone perciò nella condizione di poter apprendere da chiunque, agevolato forse anche dal suo "essere piccolo" altresì sul piano fisico.
Poi crescendo (parimenti nel fisico) inizia a perdere la sua facoltà di vedere il mondo attraverso gli occhi di tutti, limitandosi ai propri, perdendo così una buona dose di consapevolezza (ma acquistando coscienza).
Questo processo è necessario e vede la sua massima manifestazione nell'adolescenza, dove il ragazzo critica tutto e tutti per poter formare così la sua personalità, combattendo battaglie illusorie per evidenziare il concetto di IO diverso da TU.
Poi, avendo ascquisito questa prima coscienza di IO, egli può nuovamente espandersi per arrivare ad avere la più grande prospettiva e punti di vista (questa votla però coscientemente) che gli permettono a questo punto la vera entrata nel regno dei cieli...

Da tutti possiamo imparare, non è utopia, perchè anche laddove una persona stia dicendo una benemerita cavolata, noi ascoltandola, com-prendendola, facciamo tesoro di una nuova esperienza. Ci viene data la possibilità di riflettere su un lato della stessa medaglia sul quale non avevamo riflettuto in precedenza.
Un maestro in fondo non è soltanto chi ci indica la via giusta...
Anche chi ci indica la via sbagliata è un maestro, perchè cmq ci mette nella condizione di trovare un ulteriore motivo (a noi sicuramente sfuggito in quanto ogni esperienza/manifestazione è unica e irripetibile) per cui quella via possa essere sbagliata.
Personalmente, sono state molte le volte che mi è capitato, e pertanto mi sforzo sempre di "essere bambino" e "ascoltare" anche chi espone un concetto che, per pregiudizi consolidati, la gente normale tende a catalogare come "sbagliato" e pertanto non meritevole di attenzione...

Essere come un fanciullo quindi... e a tal proposito dedico a tutti noi questa poesia di Maurizio Giordano:

"Sono giovane come la mia speranza,
vecchio come il mio scoraggiamento.
Sono giovane come la mia fede,
vecchio come il mio dubbio.
Sono giovane come le mie aspirazioni,
vecchio come le mie lagne.
Sono giovane come il mio sorriso,
vecchio come il mio broncio.
Sono giovane come le mie conquiste,
vecchio come le mie abitudini.
Sono giovane come il mio amore,
vecchio come il mio rancore.
Sono giovane come la mia dolcezza,
vecchio come la mia durezza.
Sono giovane come la mia gioia,
vecchio come la mia noia."

Semplice e concisa, come piace a me, ogni volta riesce a suscitare in me una splendida sensazione...
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