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Vecchio 22-06-2008, 20.37.37   #1
Uno
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Predefinito Ricetta segreta, se ci provo io?

Una cosa che abbiamo sotto gli occhi da una vita, ma a cui sono sicuro che pochi fanno caso.
Credo che se non tutti, molti sanno che quella bibita nera frizzante ha una formula segretissima, protetta come segreto industriale tra i più segreti dal mondo e della storia.

Se è così segreta, gli ingredienti che sono scritti nelle etichette, sono giusti, sono parziali o anche sbagliati?
Come fanno oggi (magari all'epoca si) a tenere in commercio una bibita (alimentare quindi) di cui effettivamente nessuno sa come è fatta, se non vagamente?

Se il prossimo mese io volessi commercializzare una bibita, un tipo di dolce, o che altro, mi permetterebbero di tenere segreto il procedimento di produzione?
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Vecchio 22-06-2008, 22.20.23   #2
Astral
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Dipende cosa intendi Uno.

Se parliamo di dolci, posso dirti che io potrei darti anche tutti gli ingredienti con i grammi precisi e scriverli sull'etichetta, se non sai il procedimento, verrà un totale fallimento.

Prendiamo ad esempio la ricetta dei cornetti ( o briosce come dite al nord) basta aggiungere il sale al momento sbagliato per compromettere tutto.
Se poi oltre a questo tolgo le grammature, la mia ricetta rimarrà soltanto vaga, e nessuno potrà riprodurla.

La stessa cosa vale per la bibita di cui parli tu, nessuno potrà mai riprodurla a casa.
Forse gli ingredienti non saranno un mistero, ma le grammature ed il procedimento corretto rimarranno segreti.
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Vecchio 22-06-2008, 23.43.34   #3
Ray
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Una cosa che abbiamo sotto gli occhi da una vita, ma a cui sono sicuro che pochi fanno caso.
Credo che se non tutti, molti sanno che quella bibita nera frizzante ha una formula segretissima, protetta come segreto industriale tra i più segreti dal mondo e della storia.

Se è così segreta, gli ingredienti che sono scritti nelle etichette, sono giusti, sono parziali o anche sbagliati?
Come fanno oggi (magari all'epoca si) a tenere in commercio una bibita (alimentare quindi) di cui effettivamente nessuno sa come è fatta, se non vagamente?

Se il prossimo mese io volessi commercializzare una bibita, un tipo di dolce, o che altro, mi permetterebbero di tenere segreto il procedimento di produzione?
E' obbligatorio indicare gli ingredienti sull'etichetta solo se superano una certa percentuale (non so esattamente quale ma bassa, diciamo l'1% o il 0,1%). Sotto questa percentuale vengono indicati genericamente come "aromi".
Praticamente sempre sono questi aromi aggiunti in percentuale minima a dare il gusto... le bibite sono ormai combinazioni chimiche di prodotti artificiali che le differenziano tra loro.

Per fare un esempio, mi raccontava un mio amico chimico che esistono dei prodotti chimici (lui le chiamava "goccine") che sanno tantissimo di qualcosa anche se questo qualcosa non l'hanno mai visto e sono sintetizzati in laboratorio. Sempre sto tizio mi diceva che non basterebbero tutte le fragole del mondo per aromatizzare un terzo dei prodotti che sanno di fragola a quel modo pazzesco. Ste goccine basta che ne aggiungi un paio per ettolitro (o roba simile) per ottenere una pazzesca fragolosità o altri gusti.
E' chiaro che per ste cose si parla di laboratori di ricerca e combinazioni segrete che vengono custodite gelosamente.

Ritengo tuttavia esistano dei parametri di non tossicità da rispettare... non so se rivelano a qualcuno la formula o se fanno dei test a campione per dimostrare la non pericolosità o cosa, ma propendo per la non rivelazione della formula... segreto industriale.

Se vuoi produrre una bibita credo, ma non ne sono certo, che ti devi limitare a rispettare dei parametri di legge entro i quali... puoi esprimere la tua "fantasia".
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Vecchio 22-06-2008, 23.51.39   #4
RedWitch
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...........
Se è così segreta, gli ingredienti che sono scritti nelle etichette, sono giusti, sono parziali o anche sbagliati?
Come fanno oggi (magari all'epoca si) a tenere in commercio una bibita (alimentare quindi) di cui effettivamente nessuno sa come è fatta, se non vagamente?

Se il prossimo mese io volessi commercializzare una bibita, un tipo di dolce, o che altro, mi permetterebbero di tenere segreto il procedimento di produzione?
Avevo sentito questa cosa della ricetta segretissima, ma credevo che fosse un po' una leggenda metropolitana.. nel senso che a quanto ne so ci sono norme che impongono di scrivere tutti gli ingredienti che vengono usati per cibi e bevande, anche se probabilmente ci sarà dietro anche un discorso di diritti sul prodotto, ma non so di preciso..
C'è anche da dire che forse la cosa risale a molti anni addietro e permettono alla casa produttrice di continuare a mantenere il segreto, ma allora ( a meno che non si tratti di ciò che diceva Astral, di procedimenti e grammature), io consumatore, non ho il diritto di conoscere quello che sto bevendo?

Oggi non credo che permetterebbero a nessuno (se non a qualche colosso come appunto la famosa bibita) di mantenere gli ingredienti segreti... sicuramente il businness che c'è dietro è comunque enorme, se possono mantenere certi segreti non credo che sia a gratis..


Ultima modifica di RedWitch : 22-06-2008 alle ore 23.52.08. Motivo: non ho ancora letto Ray
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Vecchio 23-06-2008, 01.24.52   #5
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Una cosa che abbiamo sotto gli occhi da una vita, ma a cui sono sicuro che pochi fanno caso.
Credo che se non tutti, molti sanno che quella bibita nera frizzante ha una formula segretissima, protetta come segreto industriale tra i più segreti dal mondo e della storia.

Se è così segreta, gli ingredienti che sono scritti nelle etichette, sono giusti, sono parziali o anche sbagliati?
Come fanno oggi (magari all'epoca si) a tenere in commercio una bibita (alimentare quindi) di cui effettivamente nessuno sa come è fatta, se non vagamente?

Se il prossimo mese io volessi commercializzare una bibita, un tipo di dolce, o che altro, mi permetterebbero di tenere segreto il procedimento di produzione?
Mhm..sarò pessimista ma non credo che te la farebbero mettere in commercio!
Per quel che riguarda la famosa bibita probabilmente il suo grosso, grandissimo, potere economico le permette di operare in questo modo.
Posto che anche io son d'accordo per un " segreto industriale ", diciamo così, mi farebbe piacere però sapere non le quantità ma, più o meno, cosa c'è dentro la bibita. Curiosità forse che si spinge al di la di quella semplice, poichè gradirei sapere - come per le sigarette - se c'è qualcosa che mi fa male o no.

Detto questo, la formula segreta viene denominata " codice 7x ".
Per quanto riguarda poi l'agire della nota industria, a livello politico e sociale, beh, lascia un po a desiderare visto come " si comporta " in quei paesi del Sud America, ove la privatizzazione avanzata dal colosso in questione sia per le terre e sia , anche, per l'acqua tende poi a far regali e ripagare le popolazioni con la costruzione di strade, scuole e quant'altro passando per - la maggior parte non provati per connivenze tra esercito, polizia e politica - omicidi, rapimenti sequestri, il tutto contornato dalla politica del terrore: ammazzo Tizio così gli altri non vanno oltre e si limitano pure in quel che fanno!
Cosa c'entra tutto questo col " segreto industriale" ?
Forse nulla ma forse anche no.
Di fatti il mantenimento di talune realtà, in quelle condizioni, permetterebbe alla famosa industria di " trafficare " ma in maniera legale s'intende per gli ingredienti della bibita famosa.
In quei paesi, soprattutto in Perù, la richiesta di produzione di foglie di coca ( ben diversa dalla cocaina, quella in polvere, semplicemente perché la foglia, diciamo così, ha un effetto più blando rispetto alla polvere che di solito "si trova" in strada ) per inviarle negli stabilimenti americani, a quanto pare, è cosa nota. Un parte poi di quelle foglie, si presume, viene utilizzata poi per la ricerca farmaceutica.

Insomma non credo che si tratti " solo " di un segreto.
Forse è ben altro e noi, come del resto come facciamo poi in altri settori, siamo abituati a fermarci all'aspetto superficiale delle cose, a tutti i livelli.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 23-06-2008, 07.59.12   #6
Astral
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In ogni caso credo che per legge ogni prodotto vada inserito obbligatoriamente, quindi quando si va al supermercato, anche l'ordine degli ingredienti è importante.

Se comprate un dolce con scritto: burro, farina, latte e acqua, è diverso se ne comprate uno con scritto: acqua, latte, farina e burro.
Il primo ingrediente è sempre quello più presente, per cui se il primo ingrediente non è quello principale diffidate del prodotto, perchè significa che c'è ben poco e che in alcuni casi come dice Ray si utilizzano questi aromi.

Lui ha parlato di livello industriale se non sbaglio, ma non pensate che nelle industrie alimentare anche artigianali non è la stessa cosa. Come pensate che venga fuori una crema alla fragola per esempio?

Crema standard, aroma fragola e colorante fragola, un aroma fortissimo che se provi a mangiarlo cosi, ti si impasta la bocca e devi bere ( esperienza personale).

Per quanto riguarda la cola, mi ricordo alle medie che feci una gita dentro tale industria e parlavano appunto della garanzia riguardo l'assenza di tracce di cocaina all'interno. Spiegavano anche un procedimento su come si faceva ( acqua e caramello mi pare) ma ci rendevamo conto comunque che era impossibile fare, da soli.
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Vecchio 23-06-2008, 13.46.05   #7
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Ho fatto anche io la stessa gita Astral, credo che sia "generosamente" donata dalla stessa industria a tutte le scuole medie della zona da molti anni per motivi propagandistici


Il discorso aromi è perfettamente in linea con il succo del discorso, quello che volevo dire è che da una parte ci fanno due @@ con le etichette, impediscono all'artigiano di produrre senza diventar matto (e comunque rischiare al primo controllo Nas o simili) e poi alla fin fine lascia ampia libertà di manovra ad aziende che hanno grande potere economico.
Sono d'accordo con Jez, è giusto tutelare un'azienda che voglia investire in ricerca e su nuovi prodotti, ma quello che mi interessava/interesserebbe è che apposite commissioni statali tenute al segreto professionale sappiano realmente come stanno le cose.

Per fare un esempio in altri settori, quando Bill Gates ha cercato di allargare il mercato in Cina e altri paesi particolari ha dovuto concedere i codici sorgenti dei suoi software ad esperti di quei paesi, altrimenti non avrebbero adottato tali sistemi informatici. In italia nella pubblica amministrazione è molto usato il software targato Microsoft ma per quello che ne sappiamo () il Bill potrebbe entrare tranquillamente nei pc dei nostri uffici più delicati quasi senza che nessuno se ne accorga.

Tornando al tema se io volessi produrre qualcosa di nuovo le possibilità sono due: o ho fondi incredibili , oppure dopo due giorni qualche concorrente si appropria della mia idea perchè io non posso tenere la stessa segretezza concessa ai grandi. Ovviamente potrei avere fortuna e riuscire a fare un pò di soldi prima di essere alla mercè di chiunque, ma in un impresa economica (come in tutto il resto) la fortuna si può sperare come cosa in più, non come unico ingrediente.
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Vecchio 23-06-2008, 14.12.38   #8
Astral
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Scusa ma non c'è il brevetto per questo? Voglio dire se io produco qualcosa di nuovo ed originale, non c'è tipo un brevetto o qualcosa del genere? I brevetti d'autore come succede proprio per i diritti d'autore.

Ad esempio in campo musicale ed editoriale mi pare funziona proprio cosi, quindi se io invento una bibita, e la brevetto, nessuno può imitarla o sbaglio?
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Vecchio 23-06-2008, 15.20.33   #9
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Scusa ma non c'è il brevetto per questo? Voglio dire se io produco qualcosa di nuovo ed originale, non c'è tipo un brevetto o qualcosa del genere? I brevetti d'autore come succede proprio per i diritti d'autore.

Ad esempio in campo musicale ed editoriale mi pare funziona proprio cosi, quindi se io invento una bibita, e la brevetto, nessuno può imitarla o sbaglio?
Nel campo editoriale c'è il copyrigth che è (teoricamente, poi bisogna vedere) più facile del brevetto. Oggi non è tanto facile brevettare una cosa, torniamo al solito punto, se hai soldoni e puoi pagare professionisti che preparano tutti gli studi, prospetti e altro che non so esattamente, ne ho solo una vaga idea. Quello che so è che persone che conosco volevano brevettare delle cose e non era semplice, in ogni caso ai Cinesi (per fare un esempio eh... ) gliene frega dei brevetti se non hai soldoni per fermarli, avevano copiato pure i ferrero rocher tanto per dirtene una, figurati con la mia bibita che ne fanno se gli piace
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