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Vecchio 10-09-2006, 23.06.41   #76
Shanti
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tornando al vampirismo e al vampirizzato
uno ruba....e l' altro si lascia derubare...
Mi sa che si lascia derubare e poi si va a rifare con qualcun altro...
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Vecchio 11-09-2006, 14.39.02   #77
Grey Owl
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Ma e' possibile che il vampirismo nasca dalla paura di non ricevere?...
Intendo che per qualcuno il vampirismo e' l'unica forma di scambio che conosce... nel tempo ha perso la "fiducia' nel prossimo e quindi ha affinato la tecnica vampiresca...

Quotidianamente attuiamo degli scambi tra persone... ma a causa di "traumi" avuti in passato alcuni scelgono la strada piu' facile per ricevere... ovvero quella di prendersi questa "energia" con statagemmi piu' o meno efficaci...
Questo modo prevaricatore funziona solo con esseri simili a lui... ovvero la tecnica vampiresca funziona su soggetti facili alla subordinazione... in qualche modo cercano il vampiro di turno per confermare il loro stato subordinato... come un volersi punire o anche da una volonta' (+/- consapevole) di rimanere in quello stato... mentre il vampiro assorbe energia a costo zero e rimane sempre in uno stato illusorio di sangue fresco... di falso potere... di mera violenza.
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Vecchio 22-09-2007, 14.01.41   #78
cassandra
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Quasi non dobbiamo fare niente, solo osservare e accorgersi di quello che succede.... come primo momento... in questo modo in nostri naturali meccanismi di difesa fanno tutto da soli, in un secondo momento sarebbe auspicabile iniziare un lavoro su se stessi che ci permette di non avere più bsogno di difese.... lungo... doloroso... ma che ci da molto altro oltre questo effetto secondario.
Questo è il punto di partenza...quindi essere vigili,attenti, in modo da accorgersi di cio'che sta accadendo...in un certo senso bisogna perdere un po di ingenuita'
Quindi se io sono in allerta, è come mettere il lucchetto alla pompa di benzina ...chi arriva per fare il pieno...trova il cartello..."chiuso".
Riguardo al lavorare su se stessi,intendi mettersi in condizione di non avere piu'punti deboli,dove altri consapevolmente possono andare ad attaccarti?...imparare a non lasciarsi prendere dalle situazioni,così da evitare donazioni spontanee?
Quando vuoi...
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Vecchio 22-09-2007, 20.35.54   #79
Uno
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In pratica si, si sfruttano i punti deboli che mancano per essere Individui
Questa è una cosa importante, perchè alla fin fine se si sa far fronte è un buon addestramento trovarsi un vampiro di fronte.
Castaneda li chiamava Pinches Tiranos, quei personaggi che ti "torturano" tutto il giorno in modi e maniere diverse, quando riesci a resistere loro senza doverti difendere sei a cavallo.
Il problema nasce per diverse cose,
primo un conto è essere esperti e mettersi alla prova, un conto è non sapere nulla di queste cose, non aver mai sperimentato e visto come funzionano le cose.
Dall'altro lato un conto è chi è inconsapevole, un conto è chi lo sa, in ogni caso quando si supera un normale limite che a volte può essere quello del vicino rompiscatole, della moglie o del marito rompino, del collega non tanto amorevole, quando si superano questi limiti diventa un tirrano vero e proprio che fa del male, consuma la vittima e rischia la ribellione della stessa.
Per esperienza diretta coloro che credono di farlo a fin di bene sconfinano sempre, dimenticano un minimo di tatto che il vampiro consapevole ha... il vampiro consapevole sa che quando ha consumato completamente la vittima ha finito il gioco, quelli che credono di farlo consapevolmente non si fermano mai, se non schiatti o se tu o qualcun altro non pone un limite continuano finchè non ti ammali... ma sono convinti di farlo a fin di bene.
Del resto basta pensare alle crociate (in termini religiosi) o alle dittature (in termini politici) sono entrambe convinte di fare il tuo bene, tu non glielo hai chiesto oppure lo rifiuti ma loro proseguono.
Ci sono anche quelli che non pensano minimamente al tuo bene (neanche se irreale) ma sono proprio egoisti, stanno bene loro stanno bene tutti.

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Vecchio 02-10-2008, 00.05.52   #80
dafne
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Vorrei riprendere questa discussione perchè sono, purtroppo, molti i punti che mi sono oscuri.
A parole comprendere cosa sia un vampiro è piuttosto semplice, è un soggetto che psicologicamente ed energeticamente si accaparra la nostra energia a suo vantaggio.
Ottimo.
Ma che vuol dire?
Purtroppo io mi sono resa conto di aver vissuto per molto tempo con un soggetto simile e di aver dormito a tal punto che vedere certi meccanismi oggi riesce a scioccarmi (e schifarmi).
Molto sinceramente non riesco a pensare se lo faccio o meno perchè stò ancora cercando di accettare che sia tutto vero...

Ma lasciando le opinioni personali cerco di mettere insieme i fatti.

Per quello che ho osservato il vampiro vuole attenzione, cura. Si sente in diritto di averla e la pretende nei modi che più gli sembrano congeniali. Io credevo che ci fossero persone che assumevano ruoli pietosi e altre che invece assumevano parti più aggressive, in realtà, almeno nella mia esperienza, entrambe queste cose coesistono. (e in parte è ciò che destabilizza)

E' una sorta di bastone-carota, mi rendo conto che parto solo dalla mia visuale ma credo sia comunque un buon punto di partenza.

Di solito il meccanismo parte dal vittimismo, più o meno sfacciato, la vita crudele, un destino avverso, una solitudine imcolmabile. La "preda" generalmente si trova proprio in un periodo simile. C'è una sorta di identificazione tra i due. O in altri casi comunque credo che inizialmente il vampiro riesca a instaurare una sorta di empatia, di legame.

Poi c'è lo scoppio violento (c'è sempre da quel che vedo e leggo in giro) la vittima, in quanto tale, si trova disarmata di fronte a un simile repentino cambiamento e mette in atto tutto il possibile per riportare la situazione in uno stato di equilibrio (e il vampiro ciuccia ) lo sbigottimento di fronte a tale scena passa però, purtroppo, proprio grazie a quell'equilibrio che si ristabilisce.

Ora per mia esperienza personale e per quanto in questi giorni ho letto e sentito in giro molta parte della schiavitù psicologica che si crea è dovuta proprio a quello shock iniziale, il senso di pericolo grave passato e superato lascia una traccia indelebile, sia perchè rimane la paura che capiti ancora (per cui spesso non serve più uno scoppio d'ira violento ma solo l'accenno da parte del vampiro perchè la vittima apra il rubinetto) e un incredibile e paradossale senso di sollievo per la quiete che si crede di aver conquistato dimenticando che ci è "dovuta". A volte ci si può quasi sentire fieramente responsabili di aver quietato la rabbia e l'agitazione dell'altro (il falso far del bene di cui si parlava più su credo). Si sente di aver assolto a un compito, a un dovere, mentre in realtà si è solo bloccati in un'esperienza che non si è riousciti ad assorbire pienamente. Penso.

Questa che descrivo è certo una forma di vampirismo piuttosto forte, diversa da quella dell'amica che ti chiama per parlare solo di se stessa ma purtroppo queste persone ci sono e riescono ad orchestrare tutta una serie di atti tali da somigliare a una ragnatela viscosa, e più ci si agita dentro più si rimane invischiati.

Per questo mi è capitato di chiedermi in questi giorni se l'indifferenza può essere una buona, se non l'unica, difesa. Mi sono venute in mente le sentinelle di Matrix che percepivano il calore o ancora più calzante è la figura dello squalo che riesce a percepire una particella di sangue a km di distanza.(una buona vittima perde energia perchè è infelice..mai sentito di vampiri con gente contenta..spero!)

Un vampiro fiuta la debolezza allo stesso modo, accettare le proprie debolezze è in effetti la strada migliore, anche se fà male e anche arrendersi all'evidenza che certe macchinazioni esistono eccome e chi le opera si sente pure nel giusto

Che ne pensate?
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Vecchio 02-10-2008, 00.29.22   #81
Ray
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Penso che l'indifferenza non sia mai una buona cosa. Il che non significa che si debba lasciarsi ciucciare, ovvio. Tuttavia, come hai detto, il vampiro non si attacca alla gente che sta bene e, ovviamente, non sta bene neanche lui. In linea di massima però c'è comuque uno scambio, magari non equo, ma la vittima un certo ritorno ce l'ha... ed è connesso alle debolezza a cui si attacca il vampiro. Possono essere di vario tipo, ma sono sempre legate d un qualche conflitto con se stessi... chessò, un sentirsi a disagio con le antine chiuse.

Se il vampiro riesce a muovermi in modo tale da prendere vuol dire che c'è qualcosa che è possibile muovere in me al di la del mio consapevole... alla fin fine siamo noi che lasciamo entrare i vampiri, nelle leggende si doveva aprire loro le finestre e se le facevano aprire grazie al loro fascino.

Se per quanto riguarda le "finestre" son a posto con me stesso, il vedere il vampiro fuori dovrebbe portarmi, a mio avviso, a dispiacermi per lui nel sentire il suo bisogno e vedere il suo meccanismo e a chiudere meglio con un po' di morte nel cuore... perchè va fatto, perchè non farei del bene ne a me ne a lui. Non a indifferenza.
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Vecchio 02-10-2008, 00.43.47   #82
dafne
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Il problema reale (nel senso di vissuto e non teorizzato) è che il dispiacere, per quanto sarebbe giusto, è già un aprire le finestre.
Per carità ora entro nel mio personale e non so se va bene ma è proprio il dispiacere nel vedere che uno non ce la fà (o così racconta) a fregarmi...solo un pochino dicono i bambini...ecco è proprio quel pochino a incastrarmi.

Capisco che il problema è mio, questa difficoltà a chiudere le azioni che si risolve in buona sostanza nella paura-terrore di fallire, di non aver fatto bene e un pò anche per la pigrizia di non dover rifare.

I vampiri che ho avuto attorno sono proprio personaggi molto forti esteriomente, molto sicuri di sè nel quotidiano e fragili nel personale.
La loro fragilità mi ha allacciato e la loro forza mi ha impedito di slegarmi.

Ma la pietà non me la posso permettere, un pò perchè continuo a pensare che non sempre ci stia bene e un pò perchè tornerei lì, al vetro indecisa se aprire.

Indifferenza forse non stà bene, molto meglio ci sarebbe stato freddezza. Non scadere nella ripicca anche..

E poi forse sono anche furiosa con me stessa perchè, in buona sostanza, si, inconsapevolmente avevo iniziato a farlo pure io e forse lo facevo anche prima...anche se penso di essermi fermata al vittimismo senza esplosioni di rabbia...

....no eh...
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Vecchio 02-10-2008, 02.52.35   #83
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Purtroppo io mi sono resa conto di aver vissuto per molto tempo con un soggetto simile e di aver dormito a tal punto che vedere certi meccanismi oggi riesce a scioccarmi (e schifarmi).
Molto sinceramente non riesco a pensare se lo faccio o meno perchè stò ancora cercando di accettare che sia tutto vero...

Mi ha colpito questa frase, pare che nel tuo ricapitolare hai visto una dafne che non riesci ad accettare. Ci sono passato pure io in questa fase ed il consiglio che posso darti è continuare a ricapitolare cercando di ricordare sempre che in passato hai fatto quello che potevi fare nè più e nè meno, ma ora lo vedi anche se ti schifa (lo schifo è la prima emozione che emerge quando vediamo certe cose del passato).
Continua quindi a ricapitolare e piano piano qualcosa cambia nelle tue emozioni, sciogli energie rimaste ancorate a qui momenti passati e per il vampiro il tuo sangue non sarà così appetibile come prima.
Quote:

Di solito il meccanismo parte dal vittimismo, più o meno sfacciato, la vita crudele, un destino avverso, una solitudine imcolmabile. La "preda" generalmente si trova proprio in un periodo simile. C'è una sorta di identificazione tra i due. O in altri casi comunque credo che inizialmente il vampiro riesca a instaurare una sorta di empatia, di legame.

Si penso che vi sia sempre uno scambio tra vittima e carnefice (tra vampiro e preda). A volte si accettano compromessi, per avere determinate cose serve pagare con moneta sonante. Il dazio da pagare all'inizio pare accettabile (equo) ma poi qualcosa cambia e s'innescano dei meccanismi che trattengono, il vampiro ha già in parte indebolito la vittima che fatica a staccarsi.
Quote:

A volte ci si può quasi sentire fieramente responsabili di aver quietato la rabbia e l'agitazione dell'altro (il falso far del bene di cui si parlava più su credo). Si sente di aver assolto a un compito, a un dovere, mentre in realtà si è solo bloccati in un'esperienza che non si è riusciti ad assorbire pienamente. Penso.

E qui nasce la dicotomia, da un lato ci si sente di far del bene, di aiutare una persona che chiede il nostro aiuto e dall'altro il rendesi conto nel tempo che questo modo non aiuta il vampiro ma gli procura solamente la dose successiva di sangue. Non risolve quindi ma alimenta uno stato di fatto che non ti permette di vivere pienamente ma in uno stato di costante tensione in attesa di un'altra richiesta di sangue.
Quote:

Un vampiro fiuta la debolezza allo stesso modo, accettare le proprie debolezze è in effetti la strada migliore, anche se fà male e anche arrendersi all'evidenza che certe macchinazioni esistono eccome e chi le opera si sente pure nel giusto

Che ne pensate?
Chiamiamole debolezze, punti di forza, sono parte di noi, in passato abbiamo reagito a situazioni e non potevamo fare altro che quello.
Oggi possiamo ricapitolare quel passato e vedere in quelle "debolezze" una serie di conseguenti passaggi, un filo conduttore che ci porta a quello che siamo ora. Si possono vedere dei piccoli salti, deviazioni, momenti di pausa e momenti di accelerazione.

Indifferenza significa tenere le spalle girate a un qualcosa che temiamo, non serve, anzi, aumenta quel timore che cè tutt'ora. Quello che serve è accettarsi, accettare quelle parti di noi che ci fanno schifo e comprendere che in passato abbiamo fatto quello che potevamo fare. Che oggi siamo in grado di vedere queste cose, questo significa aver messo un pò di spazio tra quella persona del passato e noi stessi.

OT:
Rispondendoti punto per punto ho scritto molto di me stesso. Magari ho scritto cose banali e scontate, una sorta di autincitamento a continuare quello che ho interrotto.
Spero di aver risposto alle tue domande, di certo mi rendo conto che questo tuo post ha aiutato me a vedere cose che sono ancora lì. Grazie

Ultima modifica di Grey Owl : 02-10-2008 alle ore 03.03.06.
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Vecchio 02-10-2008, 09.42.50   #84
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Ma il vampiro si attacca alla nostra energia perché noi abbiamo dei buchi da cui attingere?
Mi spiego se io ho paura di qualcosa il vampiro lo sente e fa pressione sulla mia paura?
Oppure se un figlio sa che io mi preoccupo molto per la sua salute lui si ammalerà (inconsciamente) per succhiarmi energie?
Oppure se sa che ci tengo che vada bene a scuola e lui non si sente appagato perché ha delle frustrazioni, andrà incosciamente male a scuola per succhiare? Sono esempi banali lo so ma vorrei capire.
Lasciare ad ognuno le proprie responsabilità pur soffrendo interiormente farà bene a uno e all’altro.
Se io cambio il mio modo di vedere le cose ovvero che ognuno fa quello che può e non pretendo più niente, ma mi affido alla provvidenza e lascio che tutto sia smettendo di avere paura non ci saranno più buchi da cui un vampiro potrà succhiarmi e nemmeno io succhierò ad altri. ( perché secondo me ci dimentichiamo che in qualche modo succhiamo tutti chi più chi meno, poi ok c’è il caso patologico come c’è chi ha imparato a non succhiare più)
( mi da tanto l’idea che siano proprio i genitori vampiri che trasmettono vampirismo)
Se inizio a smettere di pensare che posso aiutare gli altri, smetterò di proiettare le mie paura sull’altro e di conseguenza, smetterò di vederle a mia volta come insormontabili e smetterò di coccolarmele.
Posso dare un consiglio ma poi non posso preoccuparmi in eterno per gli altri e di cosa faranno con quel consiglio.
Amare in questo modo è amare se stessi e gli altri mi sa. Mi viene in mente quando ti buttavano in mare: o imparavi a nuotare o annegavi alla fine la vita è questo o impari o anneghi, , arrancherai in qualche modo ma imparerai a stare a galla, meglio che essere morti da vivi.
Troppo rigida? Mi mancano delle sfumature?
So di esser stata una vampira ma anche di essere stata vampirizzata non mi faccio mai mancare nulla…ora è tempo di imparare.

__________________
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Ultima modifica di griselda : 02-10-2008 alle ore 10.08.11. Motivo: ho tolto il però :D
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Vecchio 02-10-2008, 09.48.24   #85
Astral
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La differenza tra uno squalo ed un vampiro è che il primo di divora, ti inghiotte. Quindi chi ci fa una violenza esplicita non è un vero e proprio vampiro. In genere il vampiro può essere una persona subdola, può essere una donna che spinge sui nostri punti deboli per ottenere pelliccie e gioielli, un uomo che conosce bene le leggi, e ci minaccia sottilmente di farle appliccare.

se parliamo di Vampiri energetici, è gente molto negativa, che non ha sufficiente energia per lei, e la prende dagli altri.
Sono persone che secondo lo Yoga andrebbero evitate se non si è tipi che sanno contrastarle. Praticamente sono le persone negative, ma non nel senso di cattive necessariamente, persone che sanno fare soltanto del pessimismo, o si nutrono della tua energia.

Un esempio può essere persone che vogliono essere continuamente spronate, incoraggiate, ascoltate, ma non gliene frega molto di prendere i consigli, ma piuttosto si nutrono di quelle parole, e si appoggiano come fanno le sanguisughe.

P.S: Scusate le descrizioni un po' grottesche ma so per rendere l'idea.
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Vecchio 02-10-2008, 12.21.06   #86
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Un vampiro fiuta la debolezza allo stesso modo, accettare le proprie debolezze è in effetti la strada migliore, anche se fà male e anche arrendersi all'evidenza che certe macchinazioni esistono eccome e chi le opera si sente pure nel giusto

Che ne pensate?
Penso anche io che l'indifferenza non sia la strada migliore (soprattutto perche' se si trattasse di indifferenza vera non ci faremmo vampirizzare ), insomma sarebbe un modo per raccontare a noi stessi che non ci importa.. invece anche se con il tempo di possono trovare strade migliori, penso che inizialmente (anche se brucia un po') , mettere dei paletti, una sorta di difesa possa essere utile. Se fino a ieri tu piangevi e io correvo da te, e mi accorgo che questo mi sfinisce , smetto di correre da te (facendo resistenza a quella parte di me che mi fa correre), soffro un po', ma non ti concedo quello che tu fino a ieri davi per scontato.

Per dirla come Gris, si io credo che abbiamo dei buchi, delle mancanze per cui l'accorrere verso l'altro nell'esempio che facevo sopra e' comunque un modo per riempire il nostro di bisogno (tu piangi, io corro, e mi sento buona, tu sei appagato perche' io ti consolo, io sono appagata perche' ti ho consolato, solo che saro' anche stanca avendo dato piu' di quello che avevo.. etcetc sempre li torniamo )
Lo vedo come un circolo che se non spezziamo ci prosciuga (ma nel contempo inconsciamente ci va pure bene cosi'.. ). Se si e' incatenati l'unico modo per liberarsi e' rompere la catena quando la vediamo e uscire dal meccanismo che si innesca..

Se vedo la catena (prima non potevo vederla), la rompo (chiudo i rubinetti), e soffro un po' ma le cose cambiano.. e il vampiro dirige la sua attenzione altrove..
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Vecchio 02-10-2008, 23.28.07   #87
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Penso anche io che l'indifferenza non sia la strada migliore (soprattutto perche' se si trattasse di indifferenza vera non ci faremmo vampirizzare ),

, penso che inizialmente (anche se brucia un po') , mettere dei paletti, una sorta di difesa possa essere utile.


Ecco, curioso, per me mettere dei paletti è sinonimo di indifferenza...

Avevo notano una stonatura in questo anche tempo fà ma adesso mi pare macroscopica.
Soprattutto perchè nessuno di voi fà la stessa associazione per cui deve essere un mio personale parametro sbagliato.
E forse è anche su questo che il vampirozzo ha fatto leva...

grazie per lo spunto

Comunque alle volte vampirizzavo (uso il passato perchè è un pò che noto e argino il meccanismo ma non l'ho risolto) quando voglio ottenere qualcosa e invece di chiederla, specie se devo chiederla a qualcuno più grande, in modo diretto assumo un atteggiamento da bmbi sperduto
Tipo quello dei cartoni con gli occhioni languidoni, presernte?

Ecco poi , alle volte ho fatto la bambi per attirare l'attenzione di qualcuno ma neanche per un reale interesse ma per un momento di calore, di "potere". Riuscire ad ottenere attenzione in questo modo temo che sia un vampirizzare bello e buono e la cosa che mi sorprende è il modo assolutamente inconscio e assolutamente infallibile con cui scelgo le persone.

E' come se si instaurasse una sorta di attrazione magnetica (sono da curare lo sapete...pazientate) tra me e quella persona e mi parte una parte che viaggia da sola e che, a quanto pare, sa esattamente cosa vuole e come ottenerla..(oh se fossi così su quello che serve!!)

Si crea una sorta di dipendenza, secondo me, tra vampiro e vittima, nei casi più blandi si dà e poi si recupera in giro ma in casi patologici lo scambio di energia è tale che non ne è vittima solo la vittima ma anche e soprattutto il carnefice.

In un film un giorno un super poliziotto parlando di masochismo ha detto qualcosa del tipo "il più forte non è mai quello che domina perchè nel gioco l'altro può sempre dire -fermati- e quindi alla fine è il presunto più debole che ha nelle mani il potere di decisione, di continuare o finire, subisce ma dirige.." o qualcosa del genere.

Oggi inizio a vederla un pò così, nel senso che un vampiro per quanto "cattivo" è molto più dipendente di quanto non lo sia la sua vittima...


spero di non aver ricominciato a fare i miei minestroni.....
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Vecchio 02-10-2008, 23.45.05   #88
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oh miseriaccia

Ocio che quel chiudere di ante e finestre è quel silenzio che ho sfuggito da sempre..
ocio che non chiudermi in me era ansia per cose che volevo buttar fuori ma non potevo e quel "porte aperte a Daf" era un invito irresistibile..
ocio che non mettere i paletti era un non guardarmi...
E guarda che magari relazionarsi con gli altri è uno scambio di cui non conosco che istintualmente i meccanismi...

L'indifferenza è la corrazza pesante che poi si fatica a togliere? Mentre ancorarsi è tenere ben puliti i vetri di casa, aprire e chiudere le finestre (cioè il contatto con gli altri?) solo quando va bene e ci fa bene...

miseriaccia

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Vecchio 03-10-2008, 00.52.50   #89
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oh miseriaccia

Ocio che quel chiudere di ante e finestre è quel silenzio che ho sfuggito da sempre..
ocio che non chiudermi in me era ansia per cose che volevo buttar fuori ma non potevo e quel "porte aperte a Daf" era un invito irresistibile..
ocio che non mettere i paletti era un non guardarmi...
E guarda che magari relazionarsi con gli altri è uno scambio di cui non conosco che istintualmente i meccanismi...

L'indifferenza è la corrazza pesante che poi si fatica a togliere? Mentre ancorarsi è tenere ben puliti i vetri di casa, aprire e chiudere le finestre (cioè il contatto con gli altri?) solo quando va bene e ci fa bene...

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Si concordo. Indifferenza vera è non sentire. Mettere paletti li senti eccome (sennò non avresti bisogno di metterli) ed è proprio fare una differenza.
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Vecchio 08-12-2008, 15.20.14   #90
griselda
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In pratica si, si sfruttano i punti deboli che mancano per essere Individui
Questa è una cosa importante, perchè alla fin fine se si sa far fronte è un buon addestramento trovarsi un vampiro di fronte.
Castaneda li chiamava Pinches Tiranos, quei personaggi che ti "torturano" tutto il giorno in modi e maniere diverse, quando riesci a resistere loro senza doverti difendere sei a cavallo.
Il problema nasce per diverse cose,
primo un conto è essere esperti e mettersi alla prova, un conto è non sapere nulla di queste cose, non aver mai sperimentato e visto come funzionano le cose.
Dall'altro lato un conto è chi è inconsapevole, un conto è chi lo sa, in ogni caso quando si supera un normale limite che a volte può essere quello del vicino rompiscatole, della moglie o del marito rompino, del collega non tanto amorevole, quando si superano questi limiti diventa un tirrano vero e proprio che fa del male, consuma la vittima e rischia la ribellione della stessa.
Per esperienza diretta coloro che credono di farlo a fin di bene sconfinano sempre, dimenticano un minimo di tatto che il vampiro consapevole ha... il vampiro consapevole sa che quando ha consumato completamente la vittima ha finito il gioco, quelli che credono di farlo consapevolmente non si fermano mai, se non schiatti o se tu o qualcun altro non pone un limite continuano finchè non ti ammali... ma sono convinti di farlo a fin di bene.
Del resto basta pensare alle crociate (in termini religiosi) o alle dittature (in termini politici) sono entrambe convinte di fare il tuo bene, tu non glielo hai chiesto oppure lo rifiuti ma loro proseguono.
Ci sono anche quelli che non pensano minimamente al tuo bene (neanche se irreale) ma sono proprio egoisti, stanno bene loro stanno bene tutti.

Sto pensando da giorni a questo post.
Mi sono anche andata a leggere la descrizione che fa Castaneda sul Pinches Tiranos, li suddivide in quattro tipologie:

Una era composta da quelli che tormentavano con brutalità e violenza.
Un'altra da quelli che lo fanno creando un'insopportabile apprensione.
Un'altra ancora da quelli che opprimono con la tristezza.
L'ultima da quelli che tormentano facendo infuriare.

Alla fine racconta come si sbarazzò del suo tiranno grazie ad un benefattore che gli spiegò che questi tiranni si "vincono" tramite l'impeccabilità, per arrivare a questo bisogna eliminare l'importanza personale.

Racconta la sua storia dimostrando che se si ha fiducia nella Provvidenza non dobbiamo fare altro che attendere il momento migliore per agire in modo che il tiranno si "autodistrugga" da se.

Alla fine spiega come i Veggenti di un tempo in sud America durante l'invasione spagnola ebbero l'occasione di sfruttare questi Pinches Tiranos, che al giorno d'oggi non esistono più, per eliminare la loro IP.

Quindi in sostanza asserisce che avere a che fare con uno di questi tiranni per un guerriero è una pacchia.

Oggi li abbiamo in versone mignon (in compenso la nostra IP è enorme) ma non per questo danno poco fastidio.

Ora mi domando se è un datore di lavoro, un parente, un amico, e ci si rende conto di questo che fare?
Castaneda dice di sopportare tutto e usare tutto, che poi tanto giustizia sarà fatta e intanto noi beneficiamo dell'eliminazione dell'IP.
A questo punto dobbiamo però non aver più paura, dobbiamo pensare di essere soli al mondo e che solo noi e la nostra volontà di essere guerrieri è quello che conta.

Ora da piccola mortale quale sono mi domando come fare a tenere testa ad una persona che quando ti sale la rabbia e stai facendo di tutto per non farla uscire, lavorando tutta intenta a non disperdere: ecco ora sei anche arrabbiata!
Un sorta di: se non me la dai di tua spontanea volontà l'energia te la faccio saltar fuori in ogni modo io.
A quel punto che si fa?
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Vecchio 08-12-2008, 15.24.27   #91
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Mi è venuto anche un altro dubbio, possibile che chi incontri un Pinches Tiranos lo sia anche lui potenzialmente?
E lo so è una domanda strana delle mie.
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Vecchio 08-12-2008, 18.41.23   #92
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Mi è venuto anche un altro dubbio, possibile che chi incontri un Pinches Tiranos lo sia anche lui potenzialmente?
E lo so è una domanda strana delle mie.
Potrebbe essere... siamo tutti un po' vampiretti
Il nocciolo sta nello sconfiggere la nostra Importanza Personale che ci risucchia tanta energia fino al punto di dover attaccarci a qualcun altro per assorbirne un po' della sua...
Quando abbiamo risparmiato tutta questa energia che va a gonfiare l'I.P. non avremo bisogno di succhiarla a qualcuno.
Di fronte a un Pinches Tiranos bisignerebbe essere abbastanza forti da non far scattare la nostra I.P. offendendoci o arrabbiandoci, questo dovrebbe spiazzare il tiranno di turno che non trovandoci più gusto non essendo stimolata la sua I.P. andrà a tiranneggiare qualcun altro.
Una specie di "porgi l'altra guancia"....

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Vecchio 08-12-2008, 19.07.55   #93
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Potrebbe essere... siamo tutti un po' vampiretti
Il nocciolo sta nello sconfiggere la nostra Importanza Personale che ci risucchia tanta energia fino al punto di dover attaccarci a qualcun altro per assorbirne un po' della sua...
Quando abbiamo risparmiato tutta questa energia che va a gonfiare l'I.P. non avremo bisogno di succhiarla a qualcuno.
Di fronte a un Pinches Tiranos bisignerebbe essere abbastanza forti da non far scattare la nostra I.P. offendendoci o arrabbiandoci, questo dovrebbe spiazzare il tiranno di turno che non trovandoci più gusto non essendo stimolata la sua I.P. andrà a tiranneggiare qualcun altro.
Una specie di "porgi l'altra guancia"....

Infatti Don Juan racconta a Castaneda cosa ha dovuto sopportare per liberarsi dal suo torturatore, uomo senza scrupoli che arriva addirittura a sparagli fortunatamente senza ucciderlo. Poi lui torna da lui per vincere la sua importanza personale e ce la fa. Si insomma una robetta da niente eh.
Mi sono tornati in mente anche due film "V come vendetta" e
"Wanted" ci vuole un bell'allenamento e niente più da perdere.
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Vecchio 08-12-2008, 19.27.47   #94
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Infatti Don Juan racconta a Castaneda cosa ha dovuto sopportare per liberarsi dal suo torturatore, uomo senza scrupoli che arriva addirittura a sparagli fortunatamente senza ucciderlo. Poi lui torna da lui per vincere la sua importanza personale e ce la fa. Si insomma una robetta da niente eh.
Mi sono tornati in mente anche due film "V come vendetta" e
"Wanted" ci vuole un bell'allenamento e niente più da perdere.
Già. Ma quando non si ha nulla da perdere nessuno può toglierci nulla, quindi si è liberi e potenzialmente inattacabili.
Mi viene in mente quanto siamo attaccati al possedere (non solo materialmente ma anche su cose come orgoglio, pienezza di sè, ecc.) e su quello misuriamo la nostra Importanza Personale...
Questo in teoria, in pratica c'è da fare molto lavoro su se stessi, ma penso che poi gli altri si abituino al nostro nuovo modo di essere e ci rispettino di più vedendo che non ci lasciamo manipolare....

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Vecchio 08-12-2008, 19.44.01   #95
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Mi viene in mente quanto siamo attaccati al possedere (non solo materialmente ma anche su cose come orgoglio, pienezza di sè, ecc.) e su quello misuriamo la nostra Importanza Personale...
Questo in teoria, in pratica c'è da fare molto lavoro su se stessi, ma penso che poi gli altri si abituino al nostro nuovo modo di essere e ci rispettino di più vedendo che non ci lasciamo manipolare....

Mi è venuta in mente questa frase di Gesù:
Matteo 10.16
"Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe."
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Vecchio 08-12-2008, 20.08.02   #96
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Vecchio 08-12-2008, 20.11.34   #97
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Già. Ma quando non si ha nulla da perdere nessuno può toglierci nulla, quindi si è liberi e potenzialmente inattacabili.
La prima parte della frase è vera, ma anche se si è potenzialmente inattaccabili (c'è ancora un tipo di attacco possibile) non si è liberi.

Allo stesso modo il vero, potente e quindi vantaggioso Pinches Tiranos è quello a cui e da cui non si può scappare, gli altri sono aggirabili volendo e quindi poco seppur comunque istruttivi.
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Vecchio 08-12-2008, 23.55.36   #98
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La prima parte della frase è vera, ma anche se si è potenzialmente inattaccabili (c'è ancora un tipo di attacco possibile) non si è liberi.

Allo stesso modo il vero, potente e quindi vantaggioso Pinches Tiranos è quello a cui e da cui non si può scappare, gli altri sono aggirabili volendo e quindi poco seppur comunque istruttivi.
A questo proposito, facendo ovviamente le debite proporzioni (ma mica sempre), mi vien da dire che al giorno d'oggi credo siano ben pochi coloro che non hanno conosciuto almeno uno di questi vampiri nei genitori... d'altra parte, in effetti, è sempre più difficile liberarsene.
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Vecchio 09-12-2008, 23.49.49   #99
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A questo proposito, facendo ovviamente le debite proporzioni (ma mica sempre), mi vien da dire che al giorno d'oggi credo siano ben pochi coloro che non hanno conosciuto almeno uno di questi vampiri nei genitori... d'altra parte, in effetti, è sempre più difficile liberarsene.
E' anche vero che i figli lo sono per i genitori. Vampirizzare il genitore da parte del figlio è cosa quasi scontata, naturale. In famiglia le dinamiche si intersecano.

Un Pinches Tiranos esterno alla famiglia potrebbe essere un professore a scuola, oppure un direttore o un capo ufficio. Il mio Pinches Tiranos è il direttore nell'ufficio tecnico in cui lavoro che nel tempo mi ha dato molte soddisfazioni, ho potuto vedere cose che senza di lui non avrei visto (o ci avrei messo molto tempo a vederle).

Il Pinches Tiranos è in assoluto un tiranno o lo è in riferimento alla sua vittima? Quanta responsabilità ha la vittima nei confronti del suo tiranno? Il rapporto tra tiranno(vampiro) e vittima è esclusivo? E' un rapporto chiuso quello che si crea tra carnefica(vampiro) e vittima?
E' possibile per un vampiro succhiare più vittime contemporaneamente?
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Vecchio 10-12-2008, 00.07.29   #100
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E' anche vero che i figli lo sono per i genitori. Vampirizzare il genitore da parte del figlio è cosa quasi scontata, naturale. In famiglia le dinamiche si intersecano.

Un Pinches Tiranos esterno alla famiglia potrebbe essere un professore a scuola, oppure un direttore o un capo ufficio. Il mio Pinches Tiranos è il direttore nell'ufficio tecnico in cui lavoro che nel tempo mi ha dato molte soddisfazioni, ho potuto vedere cose che senza di lui non avrei visto (o ci avrei messo molto tempo a vederle).

Il Pinches Tiranos è in assoluto un tiranno o lo è in riferimento alla sua vittima? Quanta responsabilità ha la vittima nei confronti del suo tiranno? Il rapporto tra tiranno(vampiro) e vittima è esclusivo? E' un rapporto chiuso quello che si crea tra carnefica(vampiro) e vittima?
E' possibile per un vampiro succhiare più vittime contemporaneamente?
Per l'ultima secondo me si, succhia tutto e tutti quelli che però glielo permettono. E glielo si permette quando si ha qualcosa da perdere o lo si crede.
Purtroppo nessuno se ne rende conto, forse il piches tiranno gode di questo, (ha un animo sadico secondo mequalcosa si incrinato a tal punto da farlo diventare insensibile vede solo il sangue di cui si nutre) ma gli altri no, pensano sia il modo giusto di fare, il loro modo insomma. La vittima uguale è il suo modo.
Questi schemi li abbiamo imparati nell'infanzia senza rendercene conto e poi andiamo avanti così, sempre che non ci si rende conto. A quel punto è nostra responsabilità impedire volontariamente questa cosa a noi stessi, sia che siamo vampiri o vampirizzati.
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