Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
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Vecchio 07-08-2011, 12.02.57   #26
Faltea
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Eh, niente. Cerchiamo di scappare.



Volevo citare il tuo post Astral, ma era troppo lungo
L'evoluzione spirituale non è per tutti, e forse è proprio qui che sta il nocciolo del discorso.
Ci sono persone che definiamo superficiali, che nascono, vivono e muoiono seguendo dei canoni prestabiliti e stanno benone così. Spettegolando in chiesa, guardando il grande fratello, amici, litigando con il vicino, leggendo Harmony.. Persone che il massimo della spiritualità che hanno è la conoscenza delle preghiere, dei salmi che snocciolano come le poesie che ci facevano studiare a scuola... solo memoria, niente sentimento.
Si sposano, hanno figli, tutto con meccanicità, forse un giorno si risvegliano, forse no... proseguono nel loro sonno. Non si può far nulla.
E qui ho appena capito cosa si intende per ricezione... in mezzo a persone come sopra ci può essere un super illuminato a mo' di palla di luce fluorescente che loro continueranno nel loro cammino, con la differenza che avranno qualcosa in più da raccontarsi in chiesa...

Una cosa non ho capito, perché parli proprio del '70?
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Vecchio 07-08-2011, 12.16.16   #27
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L'evoluzione spirituale non è per tutti
Non riesco a prendere tutto il thread (dopo le ferie), ma questa cosa è importante.
L'evoluzione spirituale è per tutti ma non tutti sono per l'evoluzione spirituale.
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Vecchio 07-08-2011, 18.53.56   #28
Astral
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Una cosa non ho capito, perché parli proprio del '70?
No voglio uscire OT, in ogni caso se hai visto qualche mia discussione con Edera, quando parliamo del decadimento della musica e di certe arti, potrei dire che certe tradizioni o arti che si facevano prima sono rimaste più impresse, io non sono di quegli anni, ma facendo varie ricerche, sembra come (ma è un impressione) che si era sulla direzione giusta per il cambiamento, e poi ad un certo punto è come se c'è stato un vuoto, una falla...

Si è vero noi non dobbiamo giudicare chi non segue un percorso spirituale, pensando solo al nostro.
Tuttavia permettimi di dire che oggi ci sono per esempio molti giovani che sono spinti dall'approfondimento spirituale, ma non avendo la conoscenza magari indirizzano questo desiderio entrando in circoli come sette satanici o gruppi di dubbia spiritualità. E' vero poi che chi cerca trova, ma ad un certo punto ci vuole un aiuto. E' come se uno dice ad un obeso che chi vuole dimagrire veramente lo fa.

Dal mio punto di vista noto intorno un intorpidimento delle qualità culturali (che sono quelle che ti incuriosiscono, che stimolano la cultura e aumentano la civilità) spirituali (rapporto con Dio interiore o esteriore a seconda della tradizione) e morali.
Nel migliore dei casi Dio e tutto ciò che riguarda lui, è un beneficio del dubbio, la quale presenza o assenza è indifferente, e nel peggiore dei casi si deride o si offende Dio (bestemmia), le religioni (tutti bigotti) e i percorsi esoterici (tutti ladri o peggio).
Ne va che finchè ci sono questi ostacoli che spesso sono culturali, veramente pochi approfondiranno, il che di certo non va a vantaggio dell'evoluzione globale.
Uno che raggiunge l'illuminazione deve tenerlo per se?
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Vecchio 07-08-2011, 21.25.32   #29
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Non riesco a prendere tutto il thread (dopo le ferie), ma questa cosa è importante.
L'evoluzione spirituale è per tutti ma non tutti sono per l'evoluzione spirituale.
perfettamente in linea
Ti aspetto dopo le ferie, mi interessa avere il tuo parere su questo 3d.
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Ne va che finchè ci sono questi ostacoli che spesso sono culturali, veramente pochi approfondiranno, il che di certo non va a vantaggio dell'evoluzione globale.
Uno che raggiunge l'illuminazione deve tenerlo per se?
Gli ostacoli non sono culturali, anche se la cultura conta molto per aprire a visuali più ampie, ma è proprio che a queste persone non interessa, preferiscono strade più brevi, più semplici (sette, maghi), vanno dalla chiromante, dal pranoterapeuta.. seguono corsi di yoga, corsi Reiki.. ma non li spinge la voglia di conoscenza, li spinge la necessità di coprire problematiche, di dare un senso alla loro vita, alla loro sofferenza.
Se arriva da me un'obeso, gli dico di andare da un medico.. Perché la soluzione è proprio nel volerlo!
Evoluzione è saggezza.
Ora lasciamo che i ragazzini che si avvicinano alla spiritualità facciano i loro passi falsi, ne abbiamo fatti tutti.. non si può salvare il mondo.
Ma di sicuro uno che è spiritualmente progredito o basta un po' saggio sa chi può aiutare e prendere con se e chi no perché sprecherebbe il suo tempo.
Il discorso dei ricettivi che non avevo compreso finché non mi sono chiarita qui.
Non tutti possono ricevere anche se la luce emanata è tale da illuminarci tutti.

Edit: ho corretto concetto con 3d
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Ultima modifica di Faltea : 07-08-2011 alle ore 21.35.36.
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Vecchio 07-08-2011, 21.32.15   #30
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No voglio uscire OT, in ogni caso se hai visto qualche mia discussione con Edera, quando parliamo del decadimento della musica e di certe arti, potrei dire che certe tradizioni o arti che si facevano prima sono rimaste più impresse, io non sono di quegli anni, ma facendo varie ricerche, sembra come (ma è un impressione) che si era sulla direzione giusta per il cambiamento, e poi ad un certo punto è come se c'è stato un vuoto, una falla...
Mi spieghi meglio?
Anche Ray dice che ad un certo punto si è impazziti.. regrediti? Sarebbe interessante capire dove e perché..
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Vecchio 07-08-2011, 22.29.17   #31
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.. ma non li spinge la voglia di conoscenza, li spinge la necessità di coprire problematiche, di dare un senso alla loro vita, alla loro sofferenza.
E che male c'è? Ben vengano queste necessità se portano l'individuo a cercare un miglioramento di se stesso. Poi da migliore chi lo sa che altri spunti diventa in grado di accogliere.
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Vecchio 07-08-2011, 22.31.00   #32
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Però in ogni caso c'è anche chi ha interesse a tenerci poco evoluti. Lavorare 10 ore al giorno, avere pochi soldi a fine mese, occuparsi dei figli, della casa e tutto il resto, alla fine quante energie rimangono? Energie che poi dobbiamo spendere anche col divertimento e con le uscite, per non essere degli esauriti. Energie che gli uomini sprecano con il calcio e le donne coi pettegolezzi, e i giovani d'oggi magari con maria de filippi e il grande fratello.
Probabilmente si deve arrivare al punto in cui si capisce che le ore da sfruttare sono tutte quelle disponibili,non solo quelle residue.All'inizio ovviamente è così, cerchiamo di crearci degli spazi nei quali leggere, pregare, meditare o quel che sia, poi però bisogna Lavorare in ogni occasione, altrimenti, come dici tu, le ore "libere" sono probabilmente troppo poche, specie se le ore in cui si lavora, si fa la spesa ecc bruciano troppe energie, ed anche male, che poi non possono esser recuperate solo in dieci minuti
Quote:



Se si vogliono fare progressi occorre analizzarsi, e saperlo fare, occorre sapersi aprire al divino, ed i miglioramenti anche se lenti o con ricadute, devono esserci.
Ma per miglioramento non intendo dire che mi devo sentire più bravo o superiore, intendo dire che qualcosa cambia, dalla qualità di vita (che non sono solo i soldi) al fatto che sono più consapevole e centrato su pensieri ed emozioni.
Da quel poco che ho visto, nolti, dei pochi, che provano percorsi spirituali cadono subito nel tranello di sentirsi superiori, predestinati, fomentati anche da chi li segue, che , dopo aver rcevuto il compenso in denaro, partono con una serie di frasi tipo "mamma mia quanta energia hai...si vede che sei speciale, ti faccio sedere in posto lontano della sala altrimenti crei troppa perturbazione con l'aura potente che hai ecc ecc
Quote:


Questo non succede solo in campo spirituale, ma secondo la mia opinione (discutibile per carità) dagli anni '70 in poi è come se si forse perso qualcosa, o qualcuno non ha saputo tramandare, o qualcuno non ha saputo ricevere, o entrambe le cose. Ovviamente parlo a livello generale, a livello individuale c'è sempre chi ha la possibilità e i mezzi per farlo.
Forse ci sono cicli periodici, parlo a livello cultutrale, momenti innovativi , nei quali si concentrano e vengono a maturazione percorsi di vario tipo che durano dagli anni precedenti, poi raggiunto l'apice si affloscia, in attesa di un nuovo ciclo in quel settore o in un altro.
Certo gli ultimianni o decenni sembrano caratterizzati da un piattume impressionante
Quote:


E' che di certi argomenti se ne dovrebbe parlare meglio, invece magari se te ne esci con esoterismo, magari si pensa subito alle sette sataniche, e allora uno sta zitto, oppure pensa solo alla propria evoluzione e percorso non condividendolo, perchè come dice il Vangelo, non si danno le perle ai porci
Partendo dal presupposto che perle non sono proprio in grado di darne, personalmente qualche sassetto, qualche brecciolino provo a lasciarlo in giro, che deve raccoglierlo magari lo farà e potrà essere indirizzato su una strada piuttosto che un'altra, evangelizzazioni forzate non penso servano a molto, non tutti sono nel momento, parlo a livello esistenziale, di cogliere determinate cose e sfruttarle bene
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Ultima modifica di luke : 07-08-2011 alle ore 22.35.51.
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Vecchio 07-08-2011, 22.36.07   #33
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Anche Ray dice che ad un certo punto si è impazziti.. regrediti? Sarebbe interessante capire dove e perché..
Per come la penso io non certo negli anni 70.

Direi che la nostra "malattia" è iniziata nel momento che le varie tradizioni descrivono come un allontanamento dalla connessione col divino. Nella nostra cultura la cacciata dal paradiso terrestre in conseguenza dell'assunzione del frutto della conoscenza del bene e del male. Poi via via le cose sono peggiorate.

Questa sconnessione da una parte permette la formazione di un'individualità cosciente, dall'altra si paga con la perdita di senso, di posto nel mondo... perchè non c'è la percezione diretta di far parte di qualcosa di ampio e sensato. L'idea, ma non certo mia, di tutte le tradizioni, è che c'è da fare esperienza personale e tornare nella connessione.

Però c'è anche da dire che le stesse tradizioni parlano di passaggi evolutivi globali, seppur lenti e seppur connessi e dovuti all'azione diretta di qualche singolo evoluto. L'esempio forse più "vicino" a noi è proprio quello di Cristo, di cui abbiamo paralto in molti tread, che ha reso disponibile a tutti la possibilità dell'evoluzione spirituale. Chiaro che "possibilità" è ben lungi da "realizzazione" e anche solo da "intraprendenza". Ma se si va a vedere queste tradizioni i passaggi di cui sopra sono appena più di un paio.
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Vecchio 08-08-2011, 00.08.35   #34
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Faccio una premessa: quando parlavo di anni 70 ovviamente parlavo in senso più culturale che spirituale, è vero che l'uomo si è separato da Dio dal paradiso terrestre, e da li ci dovrebbe essere stata la separazione dall'Uno, alcuni dicono che risaliremo, altri non sono daccordo.
Sta di fatto che io parlavo sopratutto nel nostro paese che dopo il dopoguerra c'erano dei presupposti per formare meglio le nuove generazioni e avrebbe aiutato non poco, perchè in una società troppo materialistica, di certo certi fiori non possono fruttare.

Anche il passaggio che diceva Ray sull'evoluzione globale con la venutà di Gesù fa riflettere, si passava da una concezione occhio per occhio dente per dente, al perdono, è stata una vecchia rivoluzione.
Ma la mia domanda è se ci fosse un evoluzione del genere oggi, la sapremmo vedere? Oppure diremmo subito che è una truffa, o una finta tradizione?

Riprendendo la frase di Uno in altri termini: Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti.
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Vecchio 08-08-2011, 00.14.52   #35
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Ma la mia domanda è se ci fosse un evoluzione del genere oggi, la sapremmo vedere?
Perchè, quella volta quanti l'hanno vista?
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Vecchio 08-08-2011, 18.22.10   #36
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E che male c'è? Ben vengano queste necessità se portano l'individuo a cercare un miglioramento di se stesso. Poi da migliore chi lo sa che altri spunti diventa in grado di accogliere.
Nessun male, se non si appoggiano a queste correnti per sorreggersi durante il percorso.

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Però c'è anche da dire che le stesse tradizioni parlano di passaggi evolutivi globali, seppur lenti e seppur connessi e dovuti all'azione diretta di qualche singolo evoluto. L'esempio forse più "vicino" a noi è proprio quello di Cristo, di cui abbiamo paralto in molti tread, che ha reso disponibile a tutti la possibilità dell'evoluzione spirituale. Chiaro che "possibilità" è ben lungi da "realizzazione" e anche solo da "intraprendenza". Ma se si va a vedere queste tradizioni i passaggi di cui sopra sono appena più di un paio.
Pensavo che la pazzia risalisse a un periodo non così lontana come l'avvento di Cristo.
O forse ci speravo?
Perché così affermando, ne consegue che stiamo peggiorando nonostante il nostro lavoro individuale e che questo non solo non serve alla massa che ci circonda in quanto non in grado di recepire ma nemmeno ad una coscienza collettiva, perché scopriamo cose che già sono state scoperte e probabilmente è da lì che le cogliamo.
Insomma un lavoro inutile.
Beati gli stolti.
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Vecchio 08-08-2011, 20.12.31   #37
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Nessun male, se non si appoggiano a queste correnti per sorreggersi durante il percorso.
E dove dovrebbero appoggiarsi? Quello hanno...


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Pensavo che la pazzia risalisse a un periodo non così lontana come l'avvento di Cristo.
O forse ci speravo?
Perché così affermando, ne consegue che stiamo peggiorando nonostante il nostro lavoro individuale e che questo non solo non serve alla massa che ci circonda in quanto non in grado di recepire ma nemmeno ad una coscienza collettiva, perché scopriamo cose che già sono state scoperte e probabilmente è da lì che le cogliamo.
Insomma un lavoro inutile.
Beati gli stolti.
Veramente, io faccio risalire la pazzia a ben prima di Cristo... come dicevo prima alla cacciata dal paradiso terrestre.
Perchè lavoro inutile? Non capisco...
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Vecchio 08-08-2011, 22.04.39   #38
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Mi sto perdendo un attimo ma vi seguo e riprendo, appena riesco a rientrare nella discussione
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Vecchio 09-08-2011, 19.39.09   #39
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Riprendo qualche punto a cui volevo rispondere.

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I singoli individui se si evolvono a discapito delle masse, hanno fallito il loro obbiettivo, che era quello di portare l'evoluzione globale, e non solo per se stessi. E' impossibile parlare di vera evoluzione e non irradiarla all'esterno
Questa questione è stata già un pò vista nel corso del thread, ma ci tenevo a specificare una cosa che non è stata abbastanza affermata e che per me prima si capisce e prima si parte davvero: non si Lavora per gli altri, non si fanno sforzi per migliorare il mondo. Si Lavora per se stessi e si fa sforzi per se stessi e basta. Se poi il mondo ne gioverà o anche solo un famigliare ne assaporerà un brindisi è solo una conseguenza. Almeno all'inizio sarà così, poi cambierà, ma non ha senso parlarne ora. Se ci pensate è giusto che sia così. Bisogna guadagnarsi il proprio posto nell'Universo, se invece si potesse bere dagli sforzi altrui non ci sarebbe merito, miglioramento, crescita, evoluzione.. niente, non avrebbe senso. Ognuno fa il suo chi poi vuole mettersi in Cammino saprà come farsi offrire un bicchiere di Vino e come farsi invitare alle feste.
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Questo però non si lega affatto con il concetto che noi siamo fatti di energia, energia - pensiero, energia che smuove e influenza ciò che ci sta attorno..
Le due idee si prendono beatamente a schiaffi. Una contraddice l'altra...
L'energia positiva-evoluta-spirituale di un essere evoluto dovrebbe influenzare l'ambiente circostante ma se così fosse si procederebbe come un'epidemia evolvendo quello vicino, e via così
Ma ciò non accade..
Allora quale delle due teorie è quella sbagliata, oppure come possono non cozzare una contro l'altra?
Accade se lo si vuole e non accade se lo si pretende. Niente nell'Universo è gratis.
Lo si diceva in un altro thread e lo riprendeva Ray più su, siamo fatti di materia, tutto è materia e il nostro stato attuale è molto vicino a certe influenze che impediscono un accesso immediato a certi piani alti e che addirittura ci impediscono di vederli a volte. Tocca faticà, tanto e non è detto che nonostatne la fatica si arrivi, è da mettere in conto prima ancora di partire e nonostatnte questo c'è chi parte lo stesso.
Quote:


Siamo molto più infelici di un tempo.
Non lo so se siamo più infelici di un tempo... però se è vero che abbiamo maggiori possibilità rispetto a 2000 anni fa è anche vero che la sensazione di lontanza dall'Uno è maggiore perchè la meta è più lontana proprio perchè si è allargata. Sconfortante forse, ma sicuramente un motivo in più per muoversi. Molti di noi hanno sempre pensato che al tempo di Atlantide fossero tutti dei grandissimi Iniziati, grandi uomini evolutissimi. Però poi scopriamo nel corso della ricerca che prima di Cristo non c'era la possibilità di accedere a Lui stesso, e allora inizia a venire il dubbio che forse non erano poi così evoluti. Io trovo risposta nel fatto che erano molto evoluti, probabilmente al massimo delle loro possibilità, noi oggi possiamo esserlo di più, ma dobbiamo prima arrivare al loro livello, superarlo e dirigerci verso il massimo del nostro e passare pure quello.



Citazione:
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Si in effetti vedo che non si fanno molti sforzi per evolvere a livello sociale, questo mi fa pensare che il problema è che non si fanno sforzi a livello individuale. C'è chi si lamenta dei ladri ed è lui stesso un ladro per esempio, molte persone che conosco seguono religioni, e sono rimaste purtroppo le stesse, con gli stessi schemi e le stesse abitudini. Poi non parliamo anche degli atei.


Da un punto di vista individuale se il mondo è una mia proiezione, se cambio io, dovrebbe cambiare in qualche modo anche il mondo. Forse bisognerebbe preoccuparci meno degli altri ,e pensare al proprio cammino, sapendo che evolvendo noi, è una conseguenza che si migliora l'ambiente circostante, e quindi anche gli altri?
Si, sono d'accordo.E' un pò diverso da quello che dicevi all'inizio. Possiamo anche non vedere che intorno a noi qualcosa cambia, non importa, non deve importarci. Sarebbe un momento talmente avanti influenzare qualcuno che non ha senso pensarci nel mentre stiamo cercando di non essere influenzati noi dalla società e tutto il resto, non vi pare?

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Non credo che avvenga a livello cosciente, per cui l'influenza dovrebbe essere una sferzata d'aria fresca, aiutarti nell'evoluzione...

Ma se non avviene a livello cosciente potrebbe, chi la riceve, neppure accorgersi di averla rievuta ed attribuirla a chissà che cosa.
Quote:


Ma questo dovrebbe essere stato risolto dal progresso evolutivo, non dovremmo trovarci ancora a punto a capo, no?
Dovremmo beneficiare dei frutti esoterici, come beneficiamo del pc, del cellulare e di tutta lo sviluppo materiale che abbiamo raggiunto..


Ma i nostri figli dovrebbero, a fronte del nostro percorso evolutivo, nascere e crescere in un ambiente non inquinato, partendo da un punto più avanzato del nostro. Ma visti i risultati non mi sembra sia affatto così... Perché???
Per me se anche la vediamo una condanna è al contrario che dovremmo sentire la cosa, cioè come la possibilità di liberarsi. Se un bambino nasce ricco e può usufruire di tutti i beni senza sforzo, come potrebbe mai imparare a sopravvivere in cso di bisogno? Se nasce povero senza nulla come può imparare a sfruttare le opportunità di affari? Deve vivere ed esperire.
Il fatto di nascere e dover appena iniziare a incamminarsi non vuol dire partire da zero, ma vuol dire partire dalla somma di tutto ciò che siamo. Si nasce con un pacchetto genetico che sia quello dei genitori e degli avi e di tutte le colpe dei padri per sette generazioni.. che sia il proprio Karma inteso come esperienze e circolo da cui uscire, nasciamo per compiere uno scopo. Se nasciamo con i meriti altrui, che senso avrebbe il solo nascere? Si rinasce con i propri meriti e demeriti. Su quelli si gioca tutto il passaggio tra nascita e morte.
E poi chi ci aiuta e apre porte c'è.
Il nascere in certe condizioni è la migliore possibilità che ci si possa presentare. Sfruttarla non è compito di altri ma del singolo. Anche trovare di farci influenzare da un influsso più elevato e scegliere di sentire quell'influenza dipende dal singolo e non da altri.
E poi si nasce comunque con certe tendenze, doti, caratteristiche.
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Concordo con te completamente, c'è questa profonda infelicità che come dici c'era anche un tempo..
Ma perché siamo così bradipi e non abbiamo ancora superato questo mare se sappiamo come fare?
Davvero sappaimo come fare? Basta un libro e un Santo che ci erudisce per sapere come fare? Evidentemente no, altrimenti sarebbe talmente semplice quanto sciocco stare ancora in gioco. Il "come fare", per quanto ho capito fin'ora è l'unica cosa che nessuno ti dice. Nessun libro. E' quello che ognuno deve scoprire per se stesso. Molti ti dicono cosa fare, ma come... è la domanda a cui dare risposta anche perchè nessuno può insegnarlo. E' come quando ti danno una ricetta. Ti dicono cosa fare, cosa usare anche quanto e quando.. ma il come verrà la ricetta dipenderà sempre dal cuoco. Perchè dipenderà dal come ha amalgamato gli ingredienti e da quel qualcosa che solo il singolo può mettere nella propria ricetta.
Quote:


Noi, no. Ogni vita si riparte da zero (o sottozero come dice Ray con questa pazzia che ci ha preso). Non parlo solo della nascita, ma dell'evoluzione che ci dovrebbe essere stata. Giusto ciò che dice Luke, non sono ancora guariti ... ma proprio qui sta il punto... Non siamo ancora guariti o stiamo peggiorando?
Come ho detto non è da zero che si parte ma dalla somma di ciò che è stata la nostra evoluzione, e se non diamo quel "come personale" e la volontà di realizzarlo, continueremo a girare sulla giostra. Io lo trovo giusto, anche se solo l'idea di un altro giro mi devasta dentro, che motivo ci sarebbe di migliorare se non ci metto tutto il massimo del mio sforzo per avvicinarmi io verso la luce e non voler che la luce venga a me? E questo è un altro punto importante.
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Perché la soluzione è proprio nel volerlo!
.
Molto bello.


P.s.
scusate è molto lungo.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 09-08-2011, 21.32.28   #40
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Si è vero ognuno parte in circostanze diverse: chi è molto ricco per esempio potrebbe non lavorare e avere più tempo di dedicarsi alla spiritualità, purtroppo spesso chi è troppo ricco invece si dedica ad altro. Chi è povero può cercare la forza interiore e magari avere tutto ciò che gli serve. Ognuno parte con una situazione di partenza.

Ma non la vedrei solo in termini economici, anche i nostri genitori ed il tipo di lavoro con cui ci hanno messo in discussione secondo me ci fa capire determinate cose. Chi è un artista ed un musicista è ovvio che dovrà frequentare persone simili e capirà per esempio che l'avere pochi amici che lo comprendono (ma potrebbe essere anche un esoterista o uno studioso) lo spingono ad andare in una direzione piuttosto che un altra.
A volte ansie, depressioni, quando non sono squilibri dovuti ad un pensiero negativo possono indicarci dove non ci stiamo evolvendo.

Sole dice che gli effetti intorno non si vedono, si è vero non ci deve interessare, però io lo vedo, quando mi pongo in una maniera diversa, cercando di non proiettare addosso alle persone parti di me, ottengo risposte e comportamenti molto diversi, rispetto a quanto lo faccio. Sarà che ho assistito a dei veri e propri miracoli, quando ho cambiato semplicemente me stesso. Trovo comunque che nonostante bisogna pensare alla propria evoluzione, sia un atto di amore condividere certi principi spirituali (a chi magari si ritiene pronto) perchè nulla è nostro, e tutto dovrebbe essere a disposizione di tutti, sempre se sono pronti ad accoglierlo.

Il discorso che hai citato all'inizio forse è fraintendibile, intendevo che in una società come quella del 2010, occorre oltre a chi pensa alla propria evoluzione, lanciare anche uno spiraglio agli altri. Dopotutto Gesù non era venuto solo per lui o per evolversi (questo vale anche per altri) ma era venuto per i peccatori. Sicuramente fare del proselitismo è sbagliato, in genere è l'esempio che parla, ma a volte può servire anche un informazione, un input per far comprendere che si potrebbe andare oltre, e allo stesso modo dando questo imput, ce lo diamo pure noi.

Io non vedo l'evoluzione come una grande fatica, semplicemente come un impegno costante, come d'altronde tutte le cose. Tra ammazzarsi di lavoro e poi lasciare, e fare il giusto, ma costantemente nel tempo, credo che la seconda aiuti molto.
Questo vale anche sul piano fisico e mentale. Correre 20 minuti tutti i giorni è piu efficace di 2 ore un solo giorno. Dio dovrebbe essere una costante della vita. In generale invece è già molto che gli si dedica 5 minuti al giorno. E poi ci meravigliamo?

Ci rendiamo conto di quanto tempo sprechiamo? Poi non so se per questa società, tolgono più energie orari e condizioni di lavoro e sopravvivenza pietose, o divertimenti inutili e poco profiqui.
Ma nessuno si sente derubato del proprio spirito?
Però ritorniamo a quello che dice Sole: siamo noi a non dover permettere certi meccanismi offerti dalla società, dall'esterno che ci influenzino.

P.S: Staremo pure in vacanza, ma Ermopoli mi sembra che sia tutt'altro che in vacanza
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Vecchio 10-08-2011, 13.50.44   #41
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Come ho detto non è da zero che si parte ma dalla somma di ciò che è stata la nostra evoluzione, e se non diamo quel "come personale" e la volontà di realizzarlo, continueremo a girare sulla giostra. Io lo trovo giusto, anche se solo l'idea di un altro giro mi devasta dentro, che motivo ci sarebbe di migliorare se non ci metto tutto il massimo del mio sforzo per avvicinarmi io verso la luce e non voler che la luce venga a me? E questo è un altro punto importante.
La logica mi dice che non è così, non partiamo con un bagaglio. Partiamo da zero.
A livello materiale nasciamo in una società che oggi ci fornisce di gingilli per facilitarci il compito. Gingilli che sono stati creati e studiati dai nostri predecessori. Cose che noi possiamo migliorare o lasciare così e sfruttare.
A livello esoterico, ogni passo che faccio (parlo per me)è uno scontrarmi con esperienze fatte da altri, scopro un'evoluzione in me che poi trovo nei libri, trovo che altri l'anno già percorsa.
Non l'inverso, non parlo di leggere ed imparare, parlo di fare, scoprire, ma poi, solo dopo, leggere che qualcuno l'aveva fatto prima di me! Questo non è frustrante per il mio ego (che detto malamente si può attaccare al tram) ma lo è perché più avanti vado più mi accorgo che percorro una strada che hanno già percorso altri, da cui hanno tratto un insegnamento, ne hanno scritto, ma non hanno cambiato nulla per la collettività.
E' come una sorta di girone dantesco! Si continua ad esperire e sperimentare, ma senza lasciare nulla ai nostri sucessori, nessun gingillo che possono usare.
Se le scritture vengono lette senza una base cognitiva, non servono a nulla. Ma questa base, secondo la logica, dovrebbe essere stata creata dai nostri predecessori.
Se ti dico: cogli l'attimo, vivi il qui ed ora... capiamo che questa è una PERLA per riuscire a liberarsi di una buona parte di angosce (questo intendevo quando dico che sappiamo come farlo, è il falro il problema ), se vado da mio nipote percepisce che se prende 100 euro dato che deve vivere il qui e ora le spende tutte!

L'esempio è un po' banale ma dovrebbe essere chiaro...
Edit: non riuscivo a mettere a posto il quote di Sole
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Ultima modifica di Faltea : 10-08-2011 alle ore 13.53.42. Motivo: Edit: non riuscivo a mettere a posto il quote di Sole
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Vecchio 10-08-2011, 14.05.45   #42
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Questo vale anche sul piano fisico e mentale. Correre 20 minuti tutti i giorni è piu efficace di 2 ore un solo giorno. Dio dovrebbe essere una costante della vita. In generale invece è già molto che gli si dedica 5 minuti al giorno. E poi ci meravigliamo?

Ci rendiamo conto di quanto tempo sprechiamo? Poi non so se per questa società, tolgono più energie orari e condizioni di lavoro e sopravvivenza pietose, o divertimenti inutili e poco profiqui.
Ma nessuno si sente derubato del proprio spirito?
Però ritorniamo a quello che dice Sole: siamo noi a non dover permettere certi meccanismi offerti dalla società, dall'esterno che ci influenzino.

P.S: Staremo pure in vacanza, ma Ermopoli mi sembra che sia tutt'altro che in vacanza
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Il lavoro mi ruba il 90% dell'energia (non fisica), a fine posso andare a fare una passeggiata, a cavallo, una corsa, posso coltivare il fisico perché non sono stanca.. ma la testa ormai è ko..
Considerando che la maggior parte del tempo lo passo in ufficio (se avete qualche trucco da passarmi per evitare che il lavoro mi ciucci tutte le energie lo coglierò come oro ) e le ferie sono poche, concordo con te che non c'è da stuprisi se procediamo così a rilento nell'evoluzione spirituale globale.
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Vecchio 10-08-2011, 15.38.03   #43
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Sarebbe bello poter dedicare tutto il tempo alla Ricerca, senza il lavoro, la casa, i pensieri correlati, potendosi dedicare solo a meditazioni concentrazioni, esercizi vari ecc
Purtroppo così non è e non so fino a che punto potrebbe funzionare, nel senso che per un periodo potrebbe andar bene, avere molto tempo "libero" ma poi, a meno di essere monaci, forse verrebbe a mancare anche buona parte del carburante e degli stimoli che eventi e situazioni stressanti comunque consentono di avere, poi oviamente usarli invece di esserne consumati è un altro discorso.

Per l'ufficio...personalmente cerco di essere concentrato in ciò che faccio, di evitare id ontare i minuti che mancano all'uscita, mi immagino di essere un monaco certosino intento al suo lavoro, come sfondo sul computer ho messo un Sant'Agostino, dicono sia di Caravaggio , per trarre ispirazione, quando la mente divaga rivedo quel dipinto per cercare di richiamarmi all'ordine, e qualche volta ha funzionato , tanto a meno di vincite miliardarie per i prossimi decenni quel lavoro dovrò comunque farlo, tanto vale provare a trarne qualcosa.
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Ultima modifica di luke : 10-08-2011 alle ore 15.40.44.
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La logica mi dice che non è così, non partiamo con un bagaglio. Partiamo da zero.
E il DNA dove lo metti? Per analogia questa legge dell'ereditarietà deve farti venire dubbi sulla logica di quanto affermi. L'evoluzione è una questione di inseme e non solo di ciò che Faltea/Sole/Astral ecc ecc nascono.
Quote:


A livello esoterico, ogni passo che faccio (parlo per me)è uno scontrarmi con esperienze fatte da altri, scopro un'evoluzione in me che poi trovo nei libri, trovo che altri l'anno già percorsa.
Non l'inverso, non parlo di leggere ed imparare, parlo di fare, scoprire, ma poi, solo dopo, leggere che qualcuno l'aveva fatto prima di me! Questo non è frustrante per il mio ego (che detto malamente si può attaccare al tram) ma lo è perché più avanti vado più mi accorgo che percorro una strada che hanno già percorso altri, da cui hanno tratto un insegnamento, ne hanno scritto, ma non hanno cambiato nulla per la collettività.
Quando vai su un sentiero di montagna, lo trovi tracciato, non sai cosa troverai ma è tracciato da altri. Al cittadino non gliene frega niente di quel percorso, e nemmeno saprà mai della sua esistenza, ma tu in una camminata in montagna lo trovi, lo percorri e poi scopri che era già solcato. Non avresti potuto percorrerlo se qualcuno non lo avesse fatto per te prima. Se quel percorso non fosse esistito per merito di altri, tu non avresti percorso quel tracciato, quel pensiero. Ripercorriamo lo stesso tracciato, e meno male che lo facciamo, per andare oltre, per ricordarci. Se fosse come dici tu, ch enon lasciano niente nel collettivo, non avresti probabilmente mai potuto percorrere quell'esperienza. Ci sono moltissime discussioni in Ermo su Pensiero, Forme pensiero ed idee. Ah, anche a me spesso è venuto da dire: Oh guarda Platone la pensava come me
Quote:

E' come una sorta di girone dantesco! Si continua ad esperire e sperimentare, ma senza lasciare nulla ai nostri sucessori, nessun gingillo che possono usare.
Se le scritture vengono lette senza una base cognitiva, non servono a nulla.
Come ti ho detto, non sono d'accordo, si lascia ma ci sono talemnte tante cose contingenti, che non è così semplice vedere chiaro il solco e percorrerlo per poi farne uno nostro. Per esempio, la migliore eredità che si ha è quella di nascere nella famiglia che ci è toccata.

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Il lavoro mi ruba il 90% dell'energia (non fisica), a fine posso andare a fare una passeggiata, a cavallo, una corsa, posso coltivare il fisico perché non sono stanca.. ma la testa ormai è ko..
Considerando che la maggior parte del tempo lo passo in ufficio (se avete qualche trucco da passarmi per evitare che il lavoro mi ciucci tutte le energie lo coglierò come oro ) e le ferie sono poche, concordo con te che non c'è da stuprisi se procediamo così a rilento nell'evoluzione spirituale globale.
E questo è uno dei punti più difficili per qualcuno. La vita quotidiana è la maggior fonte di evoluzione che ci possiamo aspettare. Il lavoro della pagnotta è una scuola esoterica che spesso si ignora, rallentando di molto la ricerca... eppure si pensa che a rallentarlo sia il fatto di dover lavorare.
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Vecchio 10-08-2011, 23.15.30   #45
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Che si possano fare delle esperienze nel lavoro ciò è indubbio, ed è evolutivo.
Quello però che trovo limitante è il lavorare troppo o a ritmi estremi, forse non vi è mai capitato, io intendo dire fare lavori logoranti che tra orario, traffico stai fuori 12 ore, e quando torni l'unica energia è per dormire.
Ma come ho scritto anche il troppo "divertimento" fa male. Pensa già solo i danni a livello culturale che si fanno quando i ragazzi invece di studiare e formarsi, utilizzano il loro tempo per creare il prossimo danno. (fase tra l'altro che ha una maggiore giustificazione nell'infanzia).

Forse per noi è facile trovare lezione ed esperienze a lavoro, ma chi è più "terreno" è talmente assorbito dagli impegni, problemi, preoccupazioni quotidiane, ma in queste condizioni come può avvenire non dico un risveglio, ma almeno un salto di coscienza?

Se poi decidiamo (chi può) di fare il monaco è un altro discorso, ma questa non è la scelta se si parla delle masse.
D'altro canto è vero che con varie crisi, disoccupazioni, non c'è solo chi lavora il doppio a metà prezzo, ma c'è chi lavora meno e chi non lavora, potrebbero essere occassioni di sfruttare la situazione, ma invece che succede? Ci si preoccupa ovviamente per cercare il benessere o la sopravvivenza (come giusto che sia da una parte).

Ho scritto parecchie cose, ma sto pensando che finchè siamo schiavi della mente, qualsiasi opportunità anche se ci fosse, non riusciremo mai a vederla.
Penso che si possa evolvere nella gioia, e nella letizia, purtroppo è vero che quando la coscienza è intorpidita spesso ci vogliono certe batoste dolorose per scuotersi un po'.
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Vecchio 11-08-2011, 13.52.11   #46
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Come ti ho detto, non sono d'accordo, si lascia ma ci sono talemnte tante cose contingenti, che non è così semplice vedere chiaro il solco e percorrerlo per poi farne uno nostro. Per esempio, la migliore eredità che si ha è quella di nascere nella famiglia che ci è toccata.
Su questo concordo, ma secondo te ci siamo evoluti spiritualmente? Qui sta il punto.
I nostri nipoti o figli (per chi ne ha) ti sembra che abbiano quel quid in più?
Perchè il mio sconforto parte da qui, il discorso della montagna non regge, quando scendo posso prendere la mia nipotina e raccontargli la meravigliosa esperienza che ho fatto, condividere.
Non posso raccontargli il mio percorso evolutivo, non lo capirebbe lo deve percorrere lei sulla SUA strada, è un po' come la dieta ( ) è persoanle, ma allora pensavo servisse comunque a creare una scia energetica (o coscienza collettiva) che contribuisse al bagaglio dei futuri nascituri.
Visti i risultati no, non è così. Il mio lavoro è mio e basta.

Generalmente parti o ti avvicini alla Conoscenza per necessità, lavori su te stessa e te ne infischi degli altri, di quello che possono trarne dal lavoro che stai facendo. Ripulita (o quantomeno equilibrata nel marasma del caos interno) cominci a guardarti in giro e chiederti perché gli altri non fanno lo stesso percorso per vivere meglio, per essere FELICI.
E' capitato solo a me? Più mi gurado intorno più vedo sofferenza inutile auto-creata, meccanismi trita e ritrita.
Gliene parli e ti guardano come se fossi matta, ok la prendi larga e ti dicono "parli facile tu.."

Inzomma... sono in crisi nera, mi dico "ed ora?", che me ne faccio di quello su cui ho lavorato tanto? tutto troppo egoistico. Sto rimettendo in dubbio pilastri della mia consapevolezza... barcollo.


O mi serve cibo nuovo... ma nuovo e moooolto buono, mah..

Scusate... post un po' di sfogo
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Vecchio 11-08-2011, 13.56.40   #47
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Mah... il mio problema è che se non ho da lavorare mi lamento perché arrivo a casa insoddisfatta... se ne ho troppo mi lamento perché il cervello si cuoce ed a casa poi non riesco a dedicarmi alle mie cosucce..
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Vecchio 11-08-2011, 13.58.27   #48
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Forse per noi è facile trovare lezione ed esperienze a lavoro, ma chi è più "terreno" è talmente assorbito dagli impegni, problemi, preoccupazioni quotidiane, ma in queste condizioni come può avvenire non dico un risveglio, ma almeno un salto di coscienza?

Ho scritto parecchie cose, ma sto pensando che finchè siamo schiavi della mente, qualsiasi opportunità anche se ci fosse, non riusciremo mai a vederla.
Penso che si possa evolvere nella gioia, e nella letizia, purtroppo è vero che quando la coscienza è intorpidita spesso ci vogliono certe batoste dolorose per scuotersi un po'.
Ti sei risposto da solo... spesso le batoste ti fanno fare il salto di coscienza
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Vecchio 12-08-2011, 00.02.11   #49
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Su questo concordo, ma secondo te ci siamo evoluti spiritualmente? Qui sta il punto.I nostri nipoti o figli (per chi ne ha) ti sembra che abbiano quel quid in più?
Si diceva già sopra e concordo con il fatto ch esi è ampliato il potenziale ma raggiungerlo spetta al singolo con le sue proprie forze, e si è soli, con il conforto di chi ha già fatto il cammino per noi, prima di noi e ci da qualche spinta ogni tanto. L'uomo nasce in una condizione misera ma con possibilità infinite rispetto al nostro finito. Insomma... te lo dico con un grandissimo eccesso: Gesù muore compiendo tutto il suo enorme sacrificio, permettendo così al Cristo di vivificare la Terra. Il giorno dopo secondo te dovevano nascere bambini con la Coscienza Cristica già risvegliata? Oppure bambini inconsapevolmente grati dell'enorme possibilità?
Ciò che è indietro a noi ci appare migliore perchè, secondo me, erano minori le distanze dall'Uno, maggiori sono le possibilità maggiore è la difficoltà, ma maggiore è la difficoltà e forse, azzardo a dire, che maggiore è anche la potenziale capacità dell'uomo di diventare quell'Uomo.
Quote:


Perchè il mio sconforto parte da qui, il discorso della montagna non regge, quando scendo posso prendere la mia nipotina e raccontargli la meravigliosa esperienza che ho fatto, condividere.
Non posso raccontargli il mio percorso evolutivo, non lo capirebbe lo deve percorrere lei sulla SUA strada, è un po' come la dieta ( ) è persoanle, ma allora pensavo servisse comunque a creare una scia energetica (o coscienza collettiva) che contribuisse al bagaglio dei futuri nascituri.
Visti i risultati no, non è così. Il mio lavoro è mio e basta.

Generalmente parti o ti avvicini alla Conoscenza per necessità, lavori su te stessa e te ne infischi degli altri, di quello che possono trarne dal lavoro che stai facendo. Ripulita (o quantomeno equilibrata nel marasma del caos interno) cominci a guardarti in giro e chiederti perché gli altri non fanno lo stesso percorso per vivere meglio, per essere FELICI.
E' capitato solo a me? Più mi gurado intorno più vedo sofferenza inutile auto-creata, meccanismi trita e ritrita.
Gliene parli e ti guardano come se fossi matta, ok la prendi larga e ti dicono "parli facile tu.."
No, non è capitato solo a te. E', credo per tutti, un punto, ad un certo punto..., in cui ci si arena o si va oltre.
Quote:


Inzomma... sono in crisi nera, mi dico "ed ora?", che me ne faccio di quello su cui ho lavorato tanto? tutto troppo egoistico. Sto rimettendo in dubbio pilastri della mia consapevolezza... barcollo.
Tu che te ne faresti?
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Probabilmente rispetto a millenni o secoli fa sono in effetti maggiori gli strumenti o le potenzialità che si hanno a disposizione in generale, l'istruzione è maggiore, anche internet al limite ha facilitato l'approccio a certe tematiche, il venirci a contatto ecc.
Resta il fatto che, secondo me, l'evoluzione continua ad essere un discorso del singolo e non della massa, il fato che io progredisca non vuol dire che lo faranno anche le persone che mi stanno vicine, com ed'altra parte è su altre cose, non è che i figli di grandi scrittori o musicisti o calciatori poi debbano diventare per forza dei grandi in quell'ambito visto che avevano genitori di un certo tipo.

Il comprendere che si è molto meno di quello che si pensa di essere, ma che da un altro punto di vista, si può essere molto di più di quello che si crede di essere è una tappa che può raggiungere a mio avviso il singolo individuo e non un gruppo di persone.
Presumo, e spero, che tutto ciò sia possibile anche all'interno di una vita ordinaria, cioè che non si debba diventare per forza una persona dedida esclusivamene a quello, tipo Maestro di qualche ordine o Tradizione, ma che granid risultati possano essere conseguiti anche da un postino, da una commessa o da un ragioniere, che vivono nella società pur essendo arrivati a livelli molto avanzati nella propria evoluzione, presumo ne esistano...
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