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Vecchio 22-12-2006, 11.08.11   #1
Uno
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Predefinito Le avversità

Ero indeciso tra qua e psicologia.... ma per quanto la nostra sezione è una psicologia non convenzionale secondo i canoni di oggi, è meglio qui.
Ogni volta che iniziamo a fare qualcosa inevitabilmente qualcos'altro ci si oppone, se anche fosse tutto fermo e inanimato io volendo correre mi trovo l'aria che mi "ferma" che nella sua pur immobilità mi si oppone.
Se consideriamo entità dotate di vita più o meno autonome, volontà più o meno cosciente ecco che le cose si complicano.
Nel gioco dell'infinito qualsiasi cosa io voglia fare esisteranno in campo infinite variabili che spingono in tutte le altre possibili direzioni.... verrebbe da dire: "è una giungla, vince il più forte".... in effetti è così.
Visto da un punto diverso ci sono infinite possibili risultati per ogni cosa che facciamo, di cui uno solo è quello che realmente vogliamo.... ammesso che siamo in grado di volerne uno..... per la volontà vale lo stesso identico discorso che sto applicando alle azioni comuni.
Da qui si potrebbe discutere su "per il fine ogni mezzo è lecito" e molte altre cosette, è ipocrisia credere di non agire quando solo per il fatto di esistere intralcio una strada altrui se non so tirarmi in parte.... tanto per fare un esempio, ma si potrebbe anche dire cose tipo "la gatta pietosa ha fatto i figli ciechi" nel senso che se ho paura di fare il treno, il buldozer etc... non raggiungerò mai un risultato.
ok ci sono spunti a sufficienza credo...
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Vecchio 22-12-2006, 11.44.26   #2
griselda
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Ero indeciso tra qua e psicologia.... ma per quanto la nostra sezione è una psicologia non convenzionale secondo i canoni di oggi, è meglio qui.
Ogni volta che iniziamo a fare qualcosa inevitabilmente qualcos'altro ci si oppone, se anche fosse tutto fermo e inanimato io volendo correre mi trovo l'aria che mi "ferma" che nella sua pur immobilità mi si oppone.
Se consideriamo entità dotate di vita più o meno autonome, volontà più o meno cosciente ecco che le cose si complicano.
Nel gioco dell'infinito qualsiasi cosa io voglia fare esisteranno in campo infinite variabili che spingono in tutte le altre possibili direzioni.... verrebbe da dire: "è una giungla, vince il più forte".... in effetti è così.
Visto da un punto diverso ci sono infinite possibili risultati per ogni cosa che facciamo, di cui uno solo è quello che realmente vogliamo.... ammesso che siamo in grado di volerne uno..... per la volontà vale lo stesso identico discorso che sto applicando alle azioni comuni.
Da qui si potrebbe discutere su "per il fine ogni mezzo è lecito" e molte altre cosette, è ipocrisia credere di non agire quando solo per il fatto di esistere intralcio una strada altrui se non so tirarmi in parte.... tanto per fare un esempio, ma si potrebbe anche dire cose tipo "la gatta pietosa ha fatto i figli ciechi" nel senso che se ho paura di fare il treno, il buldozer etc... non raggiungerò mai un risultato.
ok ci sono spunti a sufficienza credo...
Beh capisco che per salire una montagna dovrò fare attenzione ai ciottoli che cadono dall’alto, ma dovrò fregarmene di quelli che sposto e cadranno a valle e delle eventuali conseguenze? Oppure intendi che il male minore per il bene maggiore sarà quindi che non cada io a valle, nel dividere l’attenzione tra i ciottoli miei e quelli degli altri?
Francamente per quanto mi riguarda ho tutto da imparare sono abituata a tenere sott’occhio tutti i vari ciottoli. Ma a bene vedere li tengo d’occhio perché vorrei non sentirmi in colpa di aver causato male agli altri.

Quindi è per sentirmi brava buona e bella?
Se il mio obbiettivo è arrivare in cima alla montagna la mia attenzione dovrà essere rivolta solo a questo?

Ho letto e riletto mi sa che non ci ho capito un tubo

Ultima modifica di griselda : 22-12-2006 alle ore 12.19.42.
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Vecchio 22-12-2006, 12.51.30   #3
Astral
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Secondo me c'è molta differenza tra far cadere appositamente i ciottoli, e far cadere accidentemente i ciottoli, anche se il risultato può essere lo stesso, non lo è l'intenzione.
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Vecchio 22-12-2006, 13.10.45   #4
Uno
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L'esempio della montagna non rende, in quel caso Grii nessuno ti impedisce di stare attenta ai ciotoli che fai cadere, anzi sarebbe saggio farlo, così potresti pretendere altrettanto da quelli sopra.
provo un paio di esempi, prendi una porta girevole come usavano negli alberghi o in certe banche, metti che non sia sincronizzata.... cioè che per entrare su un lato deve essere chiusa sull'altro e viceversa....... se non fai in modo che il tuo turno sia rispettato ma stai ad aspettare passeranno sempre gli altri con un flusso opposto al tuo e tu rimarrai ferma, al contrario per passare tu almeno per un momento devi fermare quello opposto.
altro esempio, pensa ad un incrocio di 4 strade trafficatissimo, senza semaforo e senza precedenze imposte dai codici, se va avanti sempre il flusso che interseca la tua strada non ti muovi.... sulla strada non si fa.... ma nella vita a volte bisogna rischiare l'incidente....
terzo esempio, immaginati in una via del centro e con una massa di persone che viene in senso opposto al tuo... questo esempio ci permette di approfondire una cosa, hai tre possibilità principali, puoi arrenderti alla massa e farti riportare indietro, puoi opporti a quello che ti viene contro e costringere lui a tornare in dietro finchè ti sta davanti.... oppure riuscire ad infilarti tra due che vengono contro.... quest'ultima sarebbe la soluzione migliore ma ci vuole prontezza di riflessi (interessante questo modo di dire, dobbiamo svilupparlo bene da qualche parte) capacità di rendersi poco ingombranti, e altre cosette che non sono nella dotazione di tutti.
Spero che si capisca un pochetto meglio, anche se ancora incompleto.
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Vecchio 22-12-2006, 13.18.46   #5
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Secondo me c'è molta differenza tra far cadere appositamente i ciottoli, e far cadere accidentemente i ciottoli, anche se il risultato può essere lo stesso, non lo è l'intenzione.
Com'era?... chi sa non può (in senso che non deve) sbagliare, chi non sa è perdonato...
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Vecchio 22-12-2006, 13.41.37   #6
Grey Owl
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Grazie...

Si... e' cosi'... quando ci si muove inevitabilmente si creano forze che si "oppongono"... sopratutto se prima di muoversi si era molto fermi...
Chi vuol caipre capisca e chi non vuol capire non capisca...hahaha

Mi viene in mente un nuotatore che attraversa un tratto di fiume... Un bravo nuotatore sa' che... (se il suo scopo e' quello di attraversare a nuoto un tratto di fiume ovvero partire da una sponda e arrivare dall'altra) deve lottare per ottenere il suo scopo...

Se rimanesse fermo verrebbe spinto dalla corrente del fiume... a valle... lontano dalla sponda...

Se nuotasse contro corrente faticherebbe oltremodo e finirebbe per fallire lo scopo...

Il bravo nuotatore sfrutta le correnti a lui utili e offre meno resistenza a quelle a lui contrarie...

Il bravo nuotatore sa' quando e' il momento di cedere e quando e' il momento di resistere...

Il bravo nuotatore non perde mai di vista lo scopo che si e' imposto...

Il bravo nuotatore sceglie il percoso piu' diretto per arrivare...

Il bravo nuotatore ha imparato dall'acqua e dal suo istruttore...

Il bravo nuotatore si allena con il gruppo... ma l'attraversata e' sempre in solitario...

Il bravo nuotatore non ha paura dell'acqua... ma ne ha rispetto...

Il bravo nuotatore si libera dei vestiti per non appesantirsi durante la nuotata...

Il bravo nuotatore e' in tutti noi...


...

Ultima modifica di Grey Owl : 22-12-2006 alle ore 13.44.43.
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Vecchio 22-12-2006, 15.33.26   #7
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Grazie...



Il bravo nuotatore sfrutta le correnti a lui utili e offre meno resistenza a quelle a lui contrarie...

sa' quando e' il momento di cedere e quando e' il momento di resistere... non perde mai di vista lo scopo che si e' imposto...

sceglie il percoso piu' diretto per arrivare...ha imparato dall'acqua e dal suo istruttore...

si allena con il gruppo... ma l'attraversata e' sempre in solitario...non ha paura dell'acqua... ma ne ha rispetto...

si libera dei vestiti per non appesantirsi durante la nuotata...

Il bravo nuotatore e' in tutti noi...
...

Descrizione dettagliata e calzante.

al di là delle situazioni che potremmo descrivere più o meno bene a seconda del nostro livello di specializzazione, poi nella realtà le varianti sono tante e soprattutto prendono in considerazione tutti gli aspetti di ciascuna specialità.

sarebbe che dovrò tener conto di una multivarietà di coefficienti, che servono ai vari professionisti (sempre stando negli esempi) per superare quella circostanza.

quindi sarei un tuttologo che usa ad hoc i mezzi più perfezionati presi a prestito dalle altre discipline.
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Vecchio 22-12-2006, 15.45.27   #8
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L'esempio della montagna non rende, in quel caso Grii nessuno ti impedisce di stare attenta ai ciotoli che fai cadere, anzi sarebbe saggio farlo, così potresti pretendere altrettanto da quelli sopra.
provo un paio di esempi, prendi una porta girevole come usavano negli alberghi o in certe banche, metti che non sia sincronizzata.... cioè che per entrare su un lato deve essere chiusa sull'altro e viceversa....... se non fai in modo che il tuo turno sia rispettato ma stai ad aspettare passeranno sempre gli altri con un flusso opposto al tuo e tu rimarrai ferma, al contrario per passare tu almeno per un momento devi fermare quello opposto.
altro esempio, pensa ad un incrocio di 4 strade trafficatissimo, senza semaforo e senza precedenze imposte dai codici, se va avanti sempre il flusso che interseca la tua strada non ti muovi.... sulla strada non si fa.... ma nella vita a volte bisogna rischiare l'incidente....
terzo esempio, immaginati in una via del centro e con una massa di persone che viene in senso opposto al tuo... questo esempio ci permette di approfondire una cosa, hai tre possibilità principali, puoi arrenderti alla massa e farti riportare indietro, puoi opporti a quello che ti viene contro e costringere lui a tornare in dietro finchè ti sta davanti.... oppure riuscire ad infilarti tra due che vengono contro.... quest'ultima sarebbe la soluzione migliore ma ci vuole prontezza di riflessi (interessante questo modo di dire, dobbiamo svilupparlo bene da qualche parte) capacità di rendersi poco ingombranti, e altre cosette che non sono nella dotazione di tutti.
Spero che si capisca un pochetto meglio, anche se ancora incompleto.
Ci riprovo
Decido di fare un viaggio e mi si buca la gomma dell’auto, (avversità) la riparo e riprendo il viaggio, durante il tragitto mi immetto su una strada interrotta per lavori in corso (avversità) faccio una deviazione e poi per immettermi di nuovo sulla strada principale c’è una fila di auto tra le quali devo entrare per poter attraversare il flusso. ( avversità)
Continuo il viaggio nonostante tutto perché il mio unico intento è quello di arrivare alla meta e malgrado tutte le avversità non mollo. Magari mi acciacco un po’ ma non muoio. Nel frattempo imparo a non perder la pazienza e mi fortifico.
Come ora se mi fermassi, davanti all’avversità di un post in cui ho scritto delle stru…ate per la paura del giudizio altrui…avrei già perso in partenza e non arriverei alla meta ovvero alla comprensione di ciò di cui si sta parlando.
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Vecchio 22-12-2006, 17.13.11   #9
'ayn soph
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Predefinito prontezza di riflessi

oppure riuscire ad infilarti tra due che vengono contro.... quest'ultima sarebbe la soluzione migliore ma ci vuole prontezza di riflessi

______________________

in una strada, di solito chi cammina mantiene il senso di marcia sulla destra per non incorrere nel caos

........ammessso che è il caos, chi riesce ad infilarsi tra due persone, certo deve avere la prontezza di riflessi e quindi essere sveglio, condizione indispensabile soprattutto per la decisione a monte (quella di andare contro corrente).

........ma poi, questo andare contro corrente dovrebbe essere per un tratto limitato di strada, dopo di che si incontrerebbero altri che fanno la stessa stra.

.........se invece si è completamente soli, allora è come quella battuta dell'autostrada, che non sto qui a dire (immaggino sappiate tutti)
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Vecchio 22-12-2006, 17.47.56   #10
Ray
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Dato che, come dice Uno all'inizio, consideriamo avversità qualsiasi forza si oppone al nostro moto, anche non volontaria, il caos è certo se ci si muove (in qualunque direzione). Il fatto è che il caos non è negativo in se, anzi. Lo è solo se non lo gestisci )chi ha gestito quello primordiale ci ha cavato la Creazione...).

Se invece lo gestisci, nella misura in cui lo gestisci, capisci che è assolutamente necessario. E' solo dal caos e in mezzo al caos che ci si può muovere, Fare davvero qualcosa.

Dall'altro punto di vista siamo noi, soggettivamente, che muovendoci creiamo il caos... decidendo una direzione, a dispetto di tutte le altre potenziali, mettiamo in moto tutto il meccanismo descritto da Uno e abbiamo Caos. Se impariamo a gestirlo avanziamo, se ci facciamo gestire ci porta lui a caso (somiglianza e inversione di lettere tra caos e caso non casuale...).

Concordo con Soph quando dice che un po' si deve essere svegli per decidere coscientemente di fare caos e provare a gestirlo, non concordo del tutto quando dice che si incontreranno altri che vanno nella stessa direzione e ci sarà ordine (o facilità di cammino)... forse si incontreranno e questo forse faciliterà alcune cose. Ma per certi versi, per certi momenti e per certi tratti di strada (fosse anche una piccola deviazione momentanea necessaria solo a chi la compie) si è proprio come nell'autostrada... solo che a differenza della barzelletta, non si è noi ad andare contro-mano...
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Vecchio 22-12-2006, 19.05.45   #11
'ayn soph
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siamo svegli e in mezzo al caos

l'istinto sarebbe di opporsi con violenza contro qualcosa che ci viene contro...

forse a volte basta l'agilità e la prontezza anzichè l'impatto
e se quello che mi sta venendo addosso lo fa per noncuranza o peggio mi vede e nonostante si gira continuando a parlare e mi viene contro?

il buon senso direbbe di evitare, ma non tutti i giorni si è disponibili a incassare.

quindi il caos va strutturato in modo che ne ricavo il più possibile,
e se lo guardo sotto un'altro punto di vista (osservo diversamente), la prospetttiva cambia e posso disporre di energie inaspettate
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Vecchio 22-12-2006, 20.12.55   #12
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Vedo che Ayn ha trovato un modo per entrare in un discorso, mi fa piacere, è vero che volere è......

Inizio dalla tua principale opposizione Ayn, gli esempi, ammetto sono sempre un banale riflesso della realtà che si vorrebbe rappresentare. Per un principio, a me piace dire Legge Universale, che sono sicuro tu conoscerai, perchè io possa andare in una direzione v'è bisogno che che ci siano altri che vadano in tutte le altre direzioni possibili ivi comprese quelle opposte, quindi non è che io voglia andare controcorrente, ma solo perchè io sia qui a digitare queste parole un esserino ha dovuto andare controcorrente.
Poi posso concordare che gli ostacoli e le opposizioni si possono cercare con maggiore o minore intensità.... un sasso ne cerca molto meno di me sicuramente, ma ci sono quelli che per una determinata condizione non è dato scegliere.

Se quello che mi viene contro lo fa con noncuranza o peggio.... etc etc o me lo prendo in pieno perchè non posso fare altrimenti o se sono abbastanza svelto mi sposto e il suo stesso impeto, magari cadendo (vocabolo non casuale), forse gli farà capire nella prossima occasione almeno di non metterci la cattiveria.... purtroppo molto spesso ha bisogno di ripetere l'eseperienza più volte ed io se mi viene contro non posso esimermi dall'essere un agente della sua esperienza, magari se sono abbastanza sveglio e sicuro posso anche decidere di fargli lo sgambetto, se ritengo questo accelerare la sua comprensione.

grazie per la possibilità di approfondire
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Vecchio 22-12-2006, 21.27.22   #13
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si, così è spiegato meglio grazie
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Vecchio 22-12-2006, 21.47.55   #14
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"quindi il caos va strutturato in modo che ne ricavo il più possibile,
e se lo guardo sotto un'altro punto di vista (osservo diversamente), la prospetttiva cambia e posso disporre di energie inaspettate"


quindi è possibile guardare da una prospettiva divera
e non accanirsi nel vederne una sola.....
come Gri...cerco di comprendere dai miei caotici caos
le avversità sono proporzionali allo scopo che vuoi raggiungere.......
hai chiaro lo scopo e la meta....tuttavia le avversità
si rincorrono una dopo l' altra creando caos caos caos...
sveglie che non suonano....biglietti che non si trovano...
treni che non partono....coincidenze perse per
una manciata di secondi...solo esempi.....
allora cedi.....ma solo momentaneamente....
ti riorganizzi...controlli la sveglia gli orari ecc.....
qualche avversità ci sarà comunque ma forse hai
rafforzato pazienza..carattere e determinazione...
e tutto va liscio........

la mia determinazione non ha subito crolli....
ho semplicemente rivisto le sviste...e dato delle "regole"
a me stessa......

tutto sbagliato?
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 22-12-2006, 23.51.41   #15
'ayn soph
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Cit. di Uno:
ma ci sono quelli che per una determinata condizione non è dato scegliere

potresti crtsmt spiegare.!!
_________________

per Era:
appunto era una esperienza di vita che non so se
corrisponde però al vostro viaggio già iniziato prima

Ultima modifica di 'ayn soph : 22-12-2006 alle ore 23.54.12. Motivo: dimentica...
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Vecchio 23-12-2006, 01.08.26   #16
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Cit. di Uno:
ma ci sono quelli che per una determinata condizione non è dato scegliere
potresti crtsmt spiegare.!!
Posso scegliere fin dove arriva la mia capacità di discernimento e di movimento, un sasso non può scegliere di rotolare e neanche opporsi se gli do un calcio io (a meno che non pesi enormemente)
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Vecchio 23-12-2006, 09.36.58   #17
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adesso è più chiaro il concetto grz
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Vecchio 24-12-2006, 15.05.18   #18
Kael
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"La verità è un'entità che si arricchisce nell'avversità e si rinforza nell'opposizione."
Credo che più si è svegli più si sanno vedere le differenti alternative e possibilità, e le avversità in fondo questo fanno, cercano di svegliare e di far vedere le cose anche da un punto di vista opposto o comunque diverso, per integrare...

Mi piace molto l'esempio dell'incrocio di 4 strade.
Se a passare è sempre il flusso che interseca la nostra strada, e noi non sappiamo opporci per quel breve lasso di tempo che ci farebbe passare, staremmo fermi.
Il punto è che anche lo stare fermi diventa un'azione attiva, poichè in questo modo ostruiremmo il passaggio anche a tutti quelli che sono in coda dietro di noi... Non c'è modo quindi di evitare la responsabilità una volta che è arrivato il nostro turno... Arriva pertanto il momento di scegliere, e non sempre c'è la "terza opzione" (quella di passare in mezzo accontentando tutti)... o meglio c'è ma non è alla nostra portata ancora... quindi o fermiamo quelli sull'altra strada e passiamo noi, o fermiamo quelli sulla nostra strada e lasciamo passare gli altri (la terza opzione c'è sempre, ma bisogna sviluppare una velocità di riflessi non umana, vibrare a frequenze altissime, per passare illesi (noi e gli altri) in un incrocio trafficato).

A questo punto, se pensiamo solo a noi stessi, passeremo solo se ciò rappresenta la cosa migliore per noi, e staremo fermi invece se il rischio ci sembra troppo alto.
Ma se invece guardiamo l'incrocio nella sua Totalità e cerchiamo il "bene" generale, sarà al fluire dell'incrocio che penseremo... Potremo cioè decidere di fermare la strada che ci interseca perchè dietro a noi la fila è diventata troppo lunga... e volenti o nolenti, siamo responsabili di tutti quelli dietro di noi... proveremo a passare anche se la nostra paura soggettiva vorrebbe farci stare fermi...

Scegli il male minore, recita un antico motto cavalleresco... E alle volte nella vita/incrocio è necessario rischiare l'incidente per il bene della collettività, cercare il bene comune anche se questo va inevitabilmente a ripercuotersi su alcuni...


I leoni mangiano le gazzelle...
Ma se i leoni non le mangiassero, ci sarebbero talmente tante gazzelle al mondo che l'erba non sarebbe più sufficiente per nessuna... e morirebbero tutte...
__________________

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Vecchio 24-12-2006, 17.12.20   #19
Sole
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Poniamo il caso di avere un bel caterpillar. Lo usiamo, sfondiamo lo sbarramento e passiamo.
Una scheggia del muro potrebbe colpire chi resta dietro e mentre sfondiamo sappiamo che ciò può accadere. Facciamo la scelta di ciò che Sappiamo Volere, vediamo il strada per infilare l'onda che ci porta a qualcosa che intravediamo con una vaga coscienza delle conseguenze. A quel punto saremo costretti, per continuare ad andare avanti, a curare le ferite provocate ad altri senza però curarsi di altro.
Se ci lasciassimo dei feriti dietro, da noi feriti, anche se gli stessi nn sono consapevoli della cosa, come potremmo proseguire? Non saremmo mai liberi energeticamente delle nostre responsabilità e queste presenterebbero il conto prima o poi.. e in ogni caso non credo che si raggiungerebbe molto se nn ponessimo attenzione a tutta la sfera che ci circonda.
Si può scegliere coscientemente di fare qualcosa che tutto ci dice essere la via giusta ma la scelta spesso coincide con la alta probabilità del "male" altrui sotto punti di vista non globali.
Credo che allora sia quantomeno giusto compensare, restituendo ciò che si è ottenuto in misura di ciò che si sta togliendo a chi non passa.

Ultima modifica di Sole : 24-12-2006 alle ore 17.14.55.
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Vecchio 24-12-2006, 22.17.41   #20
'ayn soph
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Predefinito incrocio

se proprio non possiamo schizzare via, infilandoci e schivando
potremmo però, avanzare pian piano fino che la direzione a noi opposta possa rallentare e poi fermarsi.
questo con pochissimo dispendio di energie e di tempo, senza neanche ostacolare troppo il traffico.
ma forse la presenza di un viglile farebbe meglio?
per quello che vedo no.
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Vecchio 25-12-2006, 12.51.24   #21
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se proprio non possiamo schizzare via, infilandoci e schivando
potremmo però, avanzare pian piano fino che la direzione a noi opposta possa rallentare e poi fermarsi.
questo con pochissimo dispendio di energie e di tempo, senza neanche ostacolare troppo il traffico.
ma forse la presenza di un viglile farebbe meglio?
per quello che vedo no.
Vuoi fermare la vita Ayn? La vedo dura (e per fortuna).
Invece ogni tanto capita qualcuno che deve aprire le acque per far passare un nuovo flusso, ma ciò è possibile sempre e solo in congiunzione (direbbero gli astrologi) con altre circostanze.

I vigili comunque non possono presidiare ogni incrocio e anche se evitano gli incidenti rallentano molto il traffico....
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Vecchio 12-01-2007, 21.59.05   #22
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interessnte discussione, la domanda che adesso mi coglie, se non si è svegli si può cercare di schivare e come?
Mamer non è connesso  
Vecchio 17-01-2007, 11.19.11   #23
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dalle abbondanti risposte deduco che non si può, sbaglio?
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Vecchio 23-06-2008, 13.17.25   #24
cassandra
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Poi posso concordare che gli ostacoli e le opposizioni si possono cercare con maggiore o minore intensità.... un sasso ne cerca molto meno di me sicuramente, ma ci sono quelli che per una determinata condizione non è dato scegliere.
Sulla discussione in generale mi vien da dire esperienza insegna..se Caio in una determinata circostanza dormiva e se ne rende conto, non è detto che la prossima volta che una percussione arriva, non sarà leggermente più pronto e preparato ad affrontarla..in fondo le avversità possono anche essere viste come stimoli per crescere e comprendere..
Detto questo il passaggio che ho citato è interessante,penso di aver capito che alcune persone non possono scegliere cosa le arriverà,questo mi porta agli Archetipi,in sostanza chiedo se sono questi a dare la forma di partenza per cui poi ci saranno alcuni Daimon che inizieranno a lavorare in una certa direzione.Fatto è che seppur così fosse,conoscendoli si potrebbe imparare a muoversi superando il loro condizionamento.

Ancora ho pensato alla memoria,nel senso che inconsciamente una persona può attrarre a se alcune cose,invece che altre,come dei pensieri e quindi anche la materializzazione di questi,o di qualcosa di affine..

Per concludere ci metto anche la negatività,o positività che alcune persone hanno in se (non so però se questo dipende comunque dagli archetipi).

Insomma mi piacerebbe sapere altro in merito,chiarire un pò le idee.
Se volete..
cassandra non è connesso  
Vecchio 23-06-2008, 13.32.12   #25
turaz
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tempo fa lessi un libro di cui mi colpì una frase
"ogni qualvolta manifesti davvero ciò che sei inizialmente tutto ciò che è opposto a quella visione si affaccia nella tua vita".
in pratica le stesse parole usate da Uno all'inizio del 3d .
Penso sia (come dice Uno) a un certo punto una questione di "forza" in grado di superare le apparenti difficoltà e avversità iniziali.
e forse le congiunture "celesti" (astrologia) ci dicono anche quando il cammino è più "semplice" e quando più complicato per fare emergere il nostro vero Se.
Il difficile passo iniziale è capire quello che è il nostro "Vero" desiderio.
turaz non è connesso  
 


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