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Vecchio 20-01-2009, 11.41.55   #1
Sole
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Predefinito Pensare agli altri...

"Quando pensiamo agli altri siamo costretti a smettere di pensare a noi stessi."
Gandhi


Anche se l'ha detta Gandhi, che per me è un esempio, non sono molto d'accordo ma riguarda una sottigliezza e cioè se davvero stiamo pensando agli altri stiamo comprendendo negli altri anche noi stessi proprio perchè solo se sappiamo amare noi stessi sapremo amare gli altri. Per cui sotto quest'ottica è un controsenso dire che pensare agli altri esclude il pensare a noi stessi. Rientriamo tutti nello stesso piano universale è impossibile fare davvero ed escludersi.

Ma probabilmente immetendo la frase nel contesto che Gandhi viveva, intendeva dire che pensare ai prorpi interessi sociali esclude il pensare davvero alla società. Ma nel contesto di un aforisma perde il senso di un valore più universale che attribuisco a questo personaggio.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 20-01-2009, 16.51.34   #2
RedWitch
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Anche se l'ha detta Gandhi, che per me è un esempio, non sono molto d'accordo ma riguarda una sottigliezza e cioè se davvero stiamo pensando agli altri stiamo comprendendo negli altri anche noi stessi proprio perchè solo se sappiamo amare noi stessi sapremo amare gli altri. Per cui sotto quest'ottica è un controsenso dire che pensare agli altri esclude il pensare a noi stessi. Rientriamo tutti nello stesso piano universale è impossibile fare davvero ed escludersi.
Sono d' accordo con tutto quel che hai detto Sole, io più semplicemente vedo l'aforisma come un "ordinariamente siamo talmente presi da noi stessi che possiamo smettere di esserlo solo se pensiamo agli altri", dove per pensare agli altri, intendo anche per esempio fare un piccolo sforzo per tendersi davvero verso l'altro, quindi ascoltarlo davvero (avete mai notato che quando si vorrebbe essere ascoltati, o anche quando vengono fatte domande personali, l'altro poi non veda l'ora di raccontarci la sua di esperienza?), o prestargli aiuto se ne ha bisogno, insomma, tendere o almeno provarci verso l'altro.. il che sicuramente non puo' escludere noi stessi, ma sostituire quell'egoismo che fa dire e pensare sempre solo "ioioio", con un sano egoismo..
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Vecchio 20-01-2009, 17.28.56   #3
Sole
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........ "ordinariamente siamo talmente presi da noi stessi che possiamo smettere di esserlo solo se pensiamo agli altri", dove per pensare agli altri, intendo anche per esempio fare un piccolo sforzo per tendersi davvero verso l'altro, quindi ascoltarlo davvero (avete mai notato che quando si vorrebbe essere ascoltati, o anche quando vengono fatte domande personali, l'altro poi non veda l'ora di raccontarci la sua di esperienza?), o prestargli aiuto se ne ha bisogno, insomma, tendere o almeno provarci verso l'altro..
Non avevo pensato a questa interpretazione, in effetti ci sta bene ed è probabile che sia quella a cui pensava G. Pensare agli altri in questo modo ha sicuramente ancora un vezzo personale ma almeno ci si sforza... e quello sforzo potrebbe portare a dei piccoli passetti verso l'altro in senso più completo.
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Vecchio 20-01-2009, 20.31.35   #4
Ray
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Io ci vedo anche un'altra cosa nella frase, semplice forse, ma decisamente vera e cioè che pensiamo sempre a noi stessi e per sempre intendo continuamente.
Certo che spesso pensare agli altri, o credere di farlo, è in realtà nostra proiezione quindi di nuovo pensare a noi stessi, ma a volte pensiamo davvero agli altri.
Quindi, pur in modo banale, la frase indica una piccola via per smettere per un attimo di pensare a se (davvero se si osserva ogni pensiero che sorge spontaneo è riferito a se) e cioè con uno sforzetto di pensiero sull'altro.
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Vecchio 22-01-2009, 01.03.57   #5
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l'amore più forte che nella vita proviamo è per noi stessi, lo può superare solo l'affetto verso i figli che in fondo sono la nostra continuazione, anche dopo la morte. è una visione fortemente egoista suffragata da tesi psico filosofiche e dunque anche quando facciamo del bene lo faremmo per gratificarci, stare bene con noi stessi, le nostre azioni mirano tutte a creare un habitat buono per noi, il partner ci soddisfa quando ci compiace, se ci lascia un attimo siamo lì a recriminare..a piagnucolare!
c'è poi chi fa del bene con la speranza che venga contraccambiato, do ut des dicevano i latini, certo quello dipinto è un mostro di egoismo...mi piacerebbe pensare che mi sbaglio ma l'istinto della conservazione ci spinge ad agire in tal senso, in natura sopravvivono le specie più forti le altre soccombono, forse gandhi voleva dire di distrarci un pò da noi per andare incontro all'altro senza pensare sempre al nostro tornaconto, a quanto conviene o non conviene fare, dire, senza preoccuparci di rimetterci i soldi, di essere giudicati ecc.ecc.
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Vecchio 22-01-2009, 15.06.04   #6
Sole
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l'amore più forte che nella vita proviamo è per noi stessi, lo può superare solo l'affetto verso i figli che in fondo sono la nostra continuazione, anche dopo la morte. è una visione fortemente egoista suffragata da tesi psico filosofiche e dunque anche quando facciamo del bene lo faremmo per gratificarci, stare bene con noi stessi, le nostre azioni mirano tutte a creare un habitat buono per noi, il partner ci soddisfa quando ci compiace, se ci lascia un attimo siamo lì a recriminare..a piagnucolare!
c'è poi chi fa del bene con la speranza che venga contraccambiato, do ut des dicevano i latini, certo quello dipinto è un mostro di egoismo...mi piacerebbe pensare che mi sbaglio ma l'istinto della conservazione ci spinge ad agire in tal senso, in natura sopravvivono le specie più forti le altre soccombono, forse gandhi voleva dire di distrarci un pò da noi per andare incontro all'altro senza pensare sempre al nostro tornaconto, a quanto conviene o non conviene fare, dire, senza preoccuparci di rimetterci i soldi, di essere giudicati ecc.ecc.
Sono d'accordo su tutto quanto dici tranne che per la sostanza della prima frase che ho nerettato.
Amiamo noi stessi davvero? Amare se stessi significa iniziare ad amare tutti alla stessa maniera di noi stessi. In realtà non ci amiamo ma ci evitiamo costantemente di soffrire che significherebbe amare se stessi per un bene superiore di una gratificazione del momento. QUando dico soffrire intendo quel malessere nel osservarsi, nel cercare se stessi, nel voler guardarsi allo specchio senza paure e veli. L'uomo medio non lo fa e allora vien fuori quello che hai ben descritto, per cui pensare agli altri senza metterci dentro aspettative, gratificazioni ecc ecc è uno sforzo che può farci bene davvero, sarebbe amare se stessi anceh se paradossalmente non sembrerebbe.
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Vecchio 22-01-2009, 15.12.57   #7
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"Quando pensiamo agli altri siamo costretti a smettere di pensare a noi stessi."
Gandhi


.
la frase dice : siamo costretti
credo che comunque volontariamente o no pensiamo anche a noi stessi..e visto che non siamo Gandhi è gia molto se pensando agli altri lo si fa con sincerità
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Vecchio 22-01-2009, 16.36.13   #8
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"Quando pensiamo agli altri siamo costretti a smettere di pensare a noi stessi."
Gandhi


E' vero secondo me, a me a ricordato quando ho avuto mio figlio piccino, a quei tempi ho avuto talmente tanti problemi che ho smesso di pensare a me, tanto che mi sono quasi annullata. Alla fine non è che non lo facessi ancora per me.... ma avevo smesso di pensare a me, non so se si capisce.
O quando hai un caro malato, smetti di pensare alle cavolate e a te stesso l'altro diventa il primo pensiero, poi ok ci siamo sempre noi dietro, ma il pensiero non è più diretto a noi.
Quindi la metterei al contrario smettiamo di pensare a noi quando siamo costretti da eventi che ci portano a pensare prima agli altri, non c'è scritto infatti che siamo meno egoisti ma solo che smettiamo di pensare a noi.
(almeno razionalmente. )
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