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Vecchio 09-10-2007, 10.47.56   #1
dafne
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Predefinito Fare di un vizio virtù

Riflettevo sull'essere viziati e mi è venuto in mente questo modo di dire. Si può davvero fare di un vizio una virtù?
Ho cercato il significato della parola vizio: pare derivi da dal latino vitium, per alcuni deriva da vitare. schivare; per altri da viere, torcere intrecciare (da cui vite..). Ambedue includono il concetto di cosa che devia dal retto sentiero, nel secondo anche impedire, impacciare.
Il verbo viziare viene definito come "togliere una buona qualità per introdurne una cattiva". (un tuo intervento Ray sarebbe illuminante..)
Vizio viene anche inteso come una cosa non proprio positiva che però si fa in automatico e senza poterne (o volerne)fare a meno, si dice anche infatti "ce l'ha per vizio". Altra espressione curiosa è "c'è aria viziata" quando l'ambiente è chiuso da molto e saturo..generalmente si risolve aprendo una finestra e facendo entrare aria fresca..
Vizio è considerato contrario di virtù.
Sulla parola virtù chiedo ufficialmente un aiutino perchè me lo liquidano con un virtus=virilità, forza. Abituale e salda capacità di eccellere in qualcosa.
Ho notato che in entrambi i casi si parla di azioni costanti e sempre uguali, se positive sono virtù se negative sono vizi.
Ma fare di un vizio virtù? Significa forse che possiamo prendere il nostro vizio e "risalire" al suo opposto quindi alla virtù?
Sarà che forse mi mette fuori strada il considerare il vizio un fatto abituale, per esempio si dice "ha il vizio di mangiarsi le unghie" o si ha il vizio di mettere tutte le tazzine a destra nella credenza e i bicchieri a sinistra. Essere viziati invece ha una connotazione diversa, implica il volere tutto e subito e senza intendere ragioni..
mi fermo o faccio un minestrone... a voi!
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Vecchio 09-10-2007, 11.12.00   #2
Uno
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Banalmente ( nel senso che è banale ma potremmo sforzarci di trovar di meglio) se ho il vizio di fare la strada più lunga per andare al lavoro perchè proprio non ho voglia di andarci, posso approfittare (nota per Gibbi, su altri usi di approfittare) per vedere cose nuove, di fatto facendo di un vizio una virtù.
Notare la frase esatta: "Far di vizio una virtù", significa che il vizio rimane vizio non diventa una virtù però in un determinato frangente lo uso come virtù.
In questo modo un veleno può essere usato come medicina per esempio...
E qui si riapre la diatriba su cosa è bene e cosa è male etc... e prima che questo accada è meglio dire che l'oggettività dei due è quanto meno il valore medio delle singole esperienze di tutti i tempi, per questo a volte ci sfugge il nesso.
Per rimanere nel terra terra, l'arsenico preso senza regole è velenoso, cioè fa male a tutti o quasi, quindi oggettivamente è un veleno e male anche se può essere usato per certe cure in certi casi. Un bacio dato senza regole oggettivamente fa bene a tutti, quindi è bene anche se può essere usato come ha fatto Giuda.
Un vizio è un vizio anche se può essere usato come una virtù
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Vecchio 09-10-2007, 11.23.59   #3
dafne
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però se allungo la strada per non andare al lavoro significa che ho il vizio di cercar di rimandare le cose il più possibile no? q
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Vecchio 09-10-2007, 11.29.15   #4
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E quindi?


P.s. con è banale mi riferivo al mio esempio
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Vecchio 09-10-2007, 11.43.08   #5
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
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Urka Dafne che bella discussione è da molto che ci ragiono su sti vizi e virtù... Ultimamente mi è sorto questo dubbio io sono curiosa questo è un vizio, si, si se mi faccio condizionare all'ingiù uso la curiosità per indagare cose sciocche inutili che poi mi fanno perdere tempo e nasconde dietro un non aver voglia di impegnarsi in qualcosa di più serio magari per paura della responsabilità che ne deriva etc è un esempio eh? Se però il mio vizio la curiosità la uso a favore di qualcosa di importante che serva a crescere ad esempio... potrei usarla per conoscere molte più cose di quelle che so e quindi applicarla all'insù in modo costruttivo e non inutile, questo cambierebbe anche la prospettiva della responsabilità ed impegno di cui facevo l'esempio prima.
Bon non so se sono sulla via giusta al limite qualcUno mi correggerà.
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 09-10-2007, 12.10.31   #6
turaz
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si rifà a quanto uno ha espresso in un altro 3d ove parlava di tempi e cicli (mi pare)
sostituire un'abitudine errata (vizio) con una positiva (virtù) attraverso la costanza.

Questo si intende a mio parere
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Vecchio 09-10-2007, 12.19.55   #7
turaz
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banalmente.
se io fumo e ne divento dipendente (vizio) per poter trasformare in virtù devo applicarmi con costanza.
allora per esempio posso iniziare a correre tutti i giorni alla stessa ora.
via via aumento il tempo e controllo la mente
mano a mano il fisico si abituerà diversamente.
poi posso capire che il fumo è un mio modo privato di vivere un'emozione nascosta.
allora perchè non prendere questo lato "buono" e applicarlo in altro modo?
perchè vivere "segretamente" un'emozione ma non cercare di condividerla?
la base è l'emozione positiva.
posso provare a vedere ove ne vivo o ricordare ove ne ho vissute.
(ma questo è già un passo ulteriore a mio avviso)
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Vecchio 09-10-2007, 12.36.16   #8
cassandra
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Fare del vizio una virtù mi sembra di aver capito che è il trasformare,usare, un qualcosa che sarebbe negativo di per se,in qualcosa da cui trarre giovamento,fare esperienza usufruendo di esso...
Mi chiedevo un vizio non si puo'tramutare in virtù,ma si può eliminare se il caso lo richiede no?...probabilmente dipende...
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Vecchio 09-10-2007, 12.40.35   #9
turaz
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a mio avviso si può se si va alla base di cosa lo genera e se una volta compresa e superata si trasforma se stessi.
ossia se il problema del fumo è provare una gioia "nascosta" ad esempio sarebbe utile imparare a condividere le gioie eliminando la paura di fondo di non essere compresi dagli altri (ma siamo già un passo avanti)

questo a mio parere
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Vecchio 09-10-2007, 12.50.31   #10
dafne
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E quindi?


P.s. con è banale mi riferivo al mio esempio
OT: ops scusatemi stavo scrivendo ma ho dovuto interrompere per via del lavoro e non mi sono accorta che invece di chiudere ho postato un pezzo... fine OT

stavo dicendo che se allungo la strada forse è perchè ho il vizio di rimandare le cose..per cui posso si farne un buon uso vedendo cose nuove (il vizio rimane) oppure concentrarmi sul mio vizio e cercare di capire perchè ho preso quell'abitudine e cioè perchè voglio sempre rimandare le cose. Scoprire il meccanismo e applicarcisi con costanza non può eliminare il vizio?
Forse far di un vizio virtù può voler dire che posso prendere un atteggiamento che è un mio vizio e "usarlo" per ritrovare qualcosa che ho perso, una virtù appunto..

Un vizio è un vizio, indubbio, ma più che il trasformarlo in virtù in questa frase io ci vedrei un invito ad "usarlo" per ritornare all'assenza di quel vizio.
Forse bisognerebbe chiedersi come nasce.
Viene definita come "cosa che devia dal retto sentiero", nel caso il retto sentiero è la virtù stessa?
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Vecchio 09-10-2007, 13.34.51   #11
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Continuo con l'esempio banale perchè è semplice.
Abbiamo detto che allungare è un vizio.
Abbiamo detto che vedere cose nuove è una virtù.

Adesso entra in gioco quello che i cavalieri definivano il male minore. Perchè in ogni cosa che facciamo il bene assoluto non esiste, quindi scegliere il male minore è l'unico modo per fare la cose nel miglior modo possibile.

Torniamo all'esempio, posso studiare come fare ed eliminare il vizio se mi impegno, così facendo elimino anche però il vedere cose nuove.
Oppure posso valutare che comunque riesco ad arrivare in orario lo stesso e quindi dato che reputo che vedere le cose nuove sia una cosa che vale in bene molto più del male di ritardare le cose (male minore) continuo.
la terza ipotesi, la migliore... ma non sempre raggiungibile, ci vuole una forte Volontà, è alzarmi prima la mattina, fare il giro più largo e arrivare alla stessa ora che sarei arrivato senza fare giri.... questo è il massimo livello di "fare di un vizio una virtù"



P.s. la q messa a morire di solitudine, lasciava intendere che una qualche tempesta ti aveva distolto dal post , visto che avevo messo un "banale" che si poteva capire male ho approfittato per ridarti la palla
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Vecchio 09-10-2007, 13.43.44   #12
Faltea
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Un mio vizio è che sono potrona (accidia) renderlo una virtù sarebbe .....???

Non capisco.....
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Vecchio 09-10-2007, 13.51.31   #13
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che sei un'osservatrice...visto in un'altra ottica...
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Vecchio 09-10-2007, 15.10.24   #14
dafne
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Continuo con l'esempio banale perchè è semplice.
Abbiamo detto che allungare è un vizio.
Abbiamo detto che vedere cose nuove è una virtù.

Adesso entra in gioco quello che i cavalieri definivano il male minore. Perchè in ogni cosa che facciamo il bene assoluto non esiste, quindi scegliere il male minore è l'unico modo per fare la cose nel miglior modo possibile.

Torniamo all'esempio, posso studiare come fare ed eliminare il vizio se mi impegno, così facendo elimino anche però il vedere cose nuove.
Oppure posso valutare che comunque riesco ad arrivare in orario lo stesso e quindi dato che reputo che vedere le cose nuove sia una cosa che vale in bene molto più del male di ritardare le cose (male minore) continuo.
la terza ipotesi, la migliore... ma non sempre raggiungibile, ci vuole una forte Volontà, è alzarmi prima la mattina, fare il giro più largo e arrivare alla stessa ora che sarei arrivato senza fare giri.... questo è il massimo livello di "fare di un vizio una virtù"



P.s. la q messa a morire di solitudine, lasciava intendere che una qualche tempesta ti aveva distolto dal post , visto che avevo messo un "banale" che si poteva capire male ho approfittato per ridarti la palla

Cioè possiamo dire che un vizio se preso così per quello che è è solo, diciamo, una brutta abitudine. Allungo la strada perchè non voglio andare al lavoro e non me ne frega niente di vedere cose nuove o di cambiiare strada.
Posso invece persistere nel mio vizio, allungare la strada, ma trovarci qualcosa di positivo, vedere cose nuove. (utilizzo il vizio)
Posso anche cercare l'origine del vizio, il rimandare sempre tutto, e lavorarci su, scoprire che è solo un rimandare un compito che non mi piace e quindi andare direttamente al lavoro. (elimino il vizio)
Nel terzo caso mi alzo prima (vizio eliminato) e faccio il giro più largo perchè la mia brutta abitudine mi ha mostrato cose che prima non avrei visto (l'utilizzo del vizio).
Quindi per trasformare davvero un vizio in virtù bisogna prima di tutto vederlo, poi possiamo dire che le "scuse" che ci diamo per mantenerlo (vedo cose nuove) sono preziose per poter non solo eliminare il vizio in sè ma avere anche appreso qualcosa.
.
ps....finchè mi ripassi la palla e non un ordigno va benissimo...
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Vecchio 09-10-2007, 15.12.57   #15
dafne
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Un mio vizio è che sono potrona (accidia) renderlo una virtù sarebbe .....???

Non capisco.....
potrona?
beh dovresti cominciare a vedere delle situazioni in cui lo sei e lavorare su quelle, penso
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Vecchio 09-10-2007, 15.29.04   #16
dafne
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Urka Dafne che bella discussione è da molto che ci ragiono su sti vizi e virtù... Ultimamente mi è sorto questo dubbio io sono curiosa questo è un vizio, si, si se mi faccio condizionare all'ingiù uso la curiosità per indagare cose sciocche inutili che poi mi fanno perdere tempo e nasconde dietro un non aver voglia di impegnarsi in qualcosa di più serio magari per paura della responsabilità che ne deriva etc è un esempio eh? Se però il mio vizio la curiosità la uso a favore di qualcosa di importante che serva a crescere ad esempio... potrei usarla per conoscere molte più cose di quelle che so e quindi applicarla all'insù in modo costruttivo e non inutile, questo cambierebbe anche la prospettiva della responsabilità ed impegno di cui facevo l'esempio prima.
Bon non so se sono sulla via giusta al limite qualcUno mi correggerà.
Grazie!!
Ehm vediamo se ho capito qualcosa..il tuo ipotetico vizio è la curiosità..
Se ho capito la dinamica puoi usare il vizio, la curiosità, come virtù perchè ti occupi di altro, non so per esempio imparare a cucinare il pane invece di leggere Kant. Non hai imparato nulla di filosofia ma hai imparato a cucinare il pane
(vizio che rimane vizio sarebbe leggere Eva 2000 invece di Kant)
Oppure puoi cercare di eliminare il vizio leggendo Kant ogni volta che puoi
L'ideale sarebbe trovare il tempo giusto per imparare a fare il pane e leggere Kant
ti pare che fili?
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Vecchio 09-10-2007, 15.47.36   #17
turaz
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di fondo ciò che spinge verso il basso... è la paura.
occorre
1) osservarla
2) conoscerla
3) comprenderla e amarla.

a mio parere
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Vecchio 09-10-2007, 16.03.38   #18
dafne
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...ma giusto per complicare un pò il tutto cosa vuol dire essere viziati? e in che modo questo essere viziati può diventare una virtu'?
Esiste anche un'espressione giuridica "il procedimento è viziato", se non ho capito male significa che le prove sono state inquinate, corrotte.. così come l'aria, se è viziata vuol dire che è in un posto chiuso, di solito significa ci l'hanno respirata in tanti e quindi che manca di ossigeno..
Un vizio può quindi esser un atteggiamento corrotto, non integro (virtù non era forse virilità, forza?)
Una persona viziata può quindi essere una persona corrotta nel suo essere? Che manca di integrità e quindi passibile di lasciarsi deviare dai bisogni al punto di far qualsiasi cosa pur di assecondarli?
mmm...qualcosa non torna...
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Vecchio 09-10-2007, 16.07.06   #19
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di fondo ciò che spinge verso il basso... è la paura.
occorre
1) osservarla
2) conoscerla
3) comprenderla e amarla.

a mio parere
Scusami Turaz non capisco cosa c'entra la paura con il vizio...
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Vecchio 09-10-2007, 16.09.50   #20
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più che nel suo essere nel suo "fare"
re-attivo invece di attivo
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Vecchio 09-10-2007, 16.17.15   #21
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Cioè possiamo dire che un vizio se preso così per quello che è è solo, diciamo, una brutta abitudine. Allungo la strada perchè non voglio andare al lavoro e non me ne frega niente di vedere cose nuove o di cambiiare strada.
Posso invece persistere nel mio vizio, allungare la strada, ma trovarci qualcosa di positivo, vedere cose nuove. (utilizzo il vizio)
Posso anche cercare l'origine del vizio, il rimandare sempre tutto, e lavorarci su, scoprire che è solo un rimandare un compito che non mi piace e quindi andare direttamente al lavoro. (elimino il vizio)
Nel terzo caso mi alzo prima (vizio eliminato) e faccio il giro più largo perchè la mia brutta abitudine mi ha mostrato cose che prima non avrei visto (l'utilizzo del vizio).
Quindi per trasformare davvero un vizio in virtù bisogna prima di tutto vederlo, poi possiamo dire che le "scuse" che ci diamo per mantenerlo (vedo cose nuove) sono preziose per poter non solo eliminare il vizio in sè ma avere anche appreso qualcosa.
.
ps....finchè mi ripassi la palla e non un ordigno va benissimo...
Per essere più precisi nella
1° utilizzo
2° elimino (ma occhio perchè poi magari esce in altre forme in altri posti, non è detto ma può, "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" è da vedere se in meglio o in peggio più nascosto )
3° sublimo, che è una specie di trasformazione ma un pelo più complessa, in realtà non elimino il vizio (come detto sopra) ma lo uso per trarne la forza di ricavare una virtù....
(è messo male.... non è preciso, incompleto... ma adesso non ho tempo, lo sistemiamo)

Ci torno se qualcuno non fa il lavoro sporco prima hahahah
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Vecchio 09-10-2007, 16.56.40   #22
stella
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Io penso che i vizi siano il contrario delle virtù.
Un vizio è una cosa che percepisco come negativa ma di cui non si può fare a meno, un po' come una dipendenza...
Per esempio, se ho il vizio di mangiarmi le unghie, essendo consapevole che il mangiarsi le unghie è segno di ansia e insicurezza, per trasformarlo in una virtù dovrei in qualche modo mostrarne il lato positivo, che non sempre c'è per giustificare un vizio. Meglio sarebbe cercare di capire di cosa si ha paura.... e perchè per nascondere la paura può nascere un vizio...
I vizi veri e propri però sono pochi, e generalmente sono provocati dal fatto di avere del tempo vuoto per coltivarli...
Ma in linea generale penso che se un vizio porta a qualcosa di positivo non si può definire "vizio" ma abitudine, come già stato detto più sopra.
Se porta a qualcosa di negativo, come il più delle volte, è provocato da sentimenti che si discostano appunto dalle virtù, un impaziente non possiede temperanza, un goloso non ha il senso della misura, e così via....

Un'ultima considerazione, se un vizio ci avvelena la vita, una piccola dose di quel vizio potrebbe migliorarla...
Per esempio, se una persona è superattiva una piccola dose di pigrizia le farebbe bene....
L'alcool in dosi eccessive fa male, ma un bicchiere di vino al giorno è positivo...
Se una persona è amante delle diete, ogni tanto un piccolo strappo la renderebbe più umana, e così via....

E' curioso osservare come le virtù portate all'estremo si trasformano in vizi.
Mentre i vizi ridotti al minimo potrebbero diventare piccole virtù.... come un neo che può diventare un piccolo vezzo, una particolarità che rende una persona unica.

Come sempre, gli opposti si uniscono.
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Vecchio 09-10-2007, 17.03.07   #23
turaz
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provo ad andare avanti
nel caso del fumo se elimino (utilizzo la mente dedicandola ad altro) che ne so magari smetto di fumare ma comincio a mangiare come un forsennato in realtà non ho fatto passi avanti ma solo sostituito
oppure posso capire la mia paura di fondo chiudere il cerchio (non so se è quello che uno chiama sublimare) conoscere qualcosa in più di me e rinnovarmi.
per esempio nel mio caso potrei lavorare prima di tutto in me comprendendo cosa mia madre mi ha fatto "mancare".
perdonare lei perdonare me capire cosa non va nel mio ragionamento di fondo, modificarlo e a quel punto andare da mia madre in luogo "neutro" e parlandone amorevolmente con lei "chiudere" lo shock.

un saluto
turaz non è connesso  
Vecchio 09-10-2007, 17.48.58   #24
RedWitch
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Nel terzo caso mi alzo prima (vizio eliminato) e faccio il giro più largo perchè la mia brutta abitudine mi ha mostrato cose che prima non avrei visto (l'utilizzo del vizio).
Quindi per trasformare davvero un vizio in virtù bisogna prima di tutto vederlo, poi possiamo dire che le "scuse" che ci diamo per mantenerlo (vedo cose nuove) sono preziose per poter non solo eliminare il vizio in sè ma avere anche appreso qualcosa.
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Per essere più precisi nella
1° utilizzo
2° elimino (ma occhio perchè poi magari esce in altre forme in altri posti, non è detto ma può, "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" è da vedere se in meglio o in peggio più nascosto )
3° sublimo, che è una specie di trasformazione ma un pelo più complessa, in realtà non elimino il vizio (come detto sopra) ma lo uso per trarne la forza di ricavare una virtù....
Se ho ben capito, il vizio non si elimina mai (se non nel secondo caso, ma è apparente perchè poi tornerà in altra forma, e magari più difficile da vedere).

Quindi:
Nel primo caso, so di avere un vizio (lo vedo, posso osservarlo, e osservarmi) ma continuo ad allungare la strada
(utilizzo il vizio per capire da dove viene e conoscermi un po')

Nel secondo caso, "elimino" il vizio, cioè continuo ad alzarmi alla stessa ora, e invece che prendere la strada lunga mi sforzo di prendere quella più breve (pero' poi magari mi fermo al bar)

Nel terzo caso, faccio uno sforzo di volontà, mi alzo prima, e volontariamente faccio un giro più largo , per osservare cose.. e ottengo il massimo risultato: quello di darmi una disciplina (alzarmi prima), quello di osservare cose nuove (virtù), ho sublimato quello che era (e resta) un vizio
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Vecchio 09-10-2007, 17.53.36   #25
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...ma giusto per complicare un pò il tutto cosa vuol dire essere viziati? e in che modo questo essere viziati può diventare una virtu'?
Esiste anche un'espressione giuridica "il procedimento è viziato", se non ho capito male significa che le prove sono state inquinate, corrotte.. così come l'aria, se è viziata vuol dire che è in un posto chiuso, di solito significa ci l'hanno respirata in tanti e quindi che manca di ossigeno..
Un vizio può quindi esser un atteggiamento corrotto, non integro (virtù non era forse virilità, forza?)
Una persona viziata può quindi essere una persona corrotta nel suo essere? Che manca di integrità e quindi passibile di lasciarsi deviare dai bisogni al punto di far qualsiasi cosa pur di assecondarli?
mmm...qualcosa non torna...
Forse se prendo il vizio come base per l'analisi è ovvio devo prima vederlo ossia rendermi conto che è connotabile come "vizio"( ad esempio il vizio del fumo, il vizio di andare a donne o uomini, il vizio di bere alcolici etc). Questo sicuramente non preclude la strada alla conoscenza di se, posto che si voglia proseguire in tal senso.
Devo essere consapevole che quello che vivo o come mi comporto è un vizio, in quanto c'è anche chi non lo reputa tale...
Insomma come gia detto bisogna rendersene conto!
Detto questo, in sostanza, sempre secondo me, quando si parla di " procedimento viziato" si intende fare riferimento alla possibilità che tutto ciò che si è fatto fino a quel momento è soggetto alla perdita di efficacia nelle fasi successive in quanto si è protratto un comportamento nel vizio ossia, per altro verso entrando nello specifico, un documento che doveva avere determinati requisiti, al fine di essere idoneo, non li possiede e per questo si dice " viziato".
Si potrà quindi porre rimedio, in alcuni casi, integrando la parte che manca così da " ristabilire" un equilibrio all'intero procedimento. Per integrarlo però " devo rendermi conto" della cosa.
Vizio potrebbe, da altro punto di vista, intendersi anche come " non più sano", al contrario quindi, invalido, per certi versi una debolezza.
Insomma, ad un tempo, serve ristabilire quell'equilibrio attraverso la presa di coscienza e fare in modo che il "vizio" possa essere usato per rendersi conto di ciò che prima si dava per scontato( ad esmepio la convinzione che il documento era in regola ).
Il vizio, insomma, rimane sempre vizio, anche per il documento, ma con l'itegrazione viene data la possibilità di " correggerne", per certi versi, il comportamento usando non più il vizio stesso nella sua accezione negativa ( appunto di viziato con conseguente perdita di efficacia ) ma nella sua ( anche ) " potenziale" connotazione positiva.
A questo punto se faccio la strada più lunga poichè mi rompo di andare al lavoro, questo è un vizio.
Non appena però me ne accorgo, uscendo fuori da un automatismo per certi versi, mi romperò sempre di andare al lavoro ma nella stessa strada lunga che percorro ogni giorno vi entrerò con una visione nuova, girandomi intorno cercando di osservarne i particolari.
Sublimarlo invece, in quanto vizio, è pure possibile. Vale a dire questo rompimento di andare al lavoro e quindi di prendere la strada più lunga, rimarrà sempre un vizio ma nulla mi vieta di svegliarmi prima la mattina - due ore prima ad esempio - cosi da concedermi tutto il tempo per l'osservazione della strada.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso  
 


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