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Vecchio 11-09-2006, 13.14.03   #1
Uno
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Predefinito Giuramento di Ippocrate

Scopiazzo perchè non lo ricordo a memoria, ma credo che sia bene leggere (sia nella versione originale che in quella modificata) ciò che dovrebbe muovere, i principi su cui dovrebbe poggiarsi qualsiasi terapeutica, non solo la medicina ufficiale... anche un'amicizia potrebbe trarne spunto se al posto di farmaco come sostanza mettiamo parole, gesti etc.
Inoltre potrebbe nascerne una interessante discussione sui cambiamenti subiti da questo giuramento.

Versione Originale

Citazione:
«Giuro, per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.
Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.
Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.
Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.
Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.
E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro».

Versione Moderna

Citazione:
Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo,
GIURO:
  • di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
  • di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
  • di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
  • di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;
  • di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
  • di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;
  • di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;
  • di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
  • di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;
  • di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente;
  • di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
  • di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.
per ora non commento e vi lascio leggere
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Vecchio 12-09-2006, 18.11.33   #2
stella
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Queste parole dovrebbero essere il pane quotidiano di tutti i medici.
A me ispira molto di più la versione originale, nella versione moderna il primo punto:
"giuro di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento" mi lascia un po' perplessa....
E poi un'altra cosa, tra le tante che ci sarebbero da dire: in origine si giurava per gli dei, adesso su cosa si giura ?
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Vecchio 12-09-2006, 20.40.11   #3
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scherzando lo chiamavamo il giuramento di ippocrita
su cosa giurano oggi? sul loro conto in banca....
tornando a noi...come Stella...preferisco il primo giuramento...
non solo di non nuocere....ma di rispetto...amore...e lealtà
tratta....e anche di accettazione dei propri limiti....al
contrario dell' onnipotenza che molti oggi sentono propria....
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 13-09-2006, 09.07.49   #4
griselda
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Ho letto entrembe le versioni la prima la sento legata al cuore, al Sacrificio, alla vocazione, all'Onore mentre la seconda la trovo tristemente legata alla perdita di tutti i valori sopra citati della società di oggi.

Ultima modifica di griselda : 13-09-2006 alle ore 09.13.29.
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Vecchio 13-09-2006, 09.28.06   #5
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Ho cercato di vedere e non solo guardare il giuramento originale e questo ho visto...

...di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.
Questo passaggio mi fa' pensare al valore ormai estinto del vero significato di corporazione...

Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.
Questo e' un passaggio ermetico a mio avviso... cosa intende quando dice regolero' il tenore di vita?...

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.
Non credo si tratti di pura etica... a mio avviso indica che nessuno si deve astenere dal vivere la vita per farne esperienza... ma forse mi sbaglio...

Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.
Ritorna la frase "innocenza e purezza"... ma non capisco cosa intende con "male della pietra"?... poi ancora "mi rivolgero' a coloro che sono esperti... non parla dei pazienti ma a colleghi o a chi?...

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.
Azione corruttrice sul corpo?... altro passo ermetico?...

Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.
Qui non parla di privacy del paziente... ma sulla vita degli uomini... tutto un altro significato... ermetico fino ad un certo punto...

E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro
Godere della vita e dell'arte... e non solo onorato degli uomini
tutti...

Da questo mio vedere possono nascere nuove domande...
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Vecchio 24-09-2006, 16.38.00   #6
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Citazione:
Originalmente inviato da Grey Owl
Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.
Questo e' un passaggio ermetico a mio avviso... cosa intende quando dice regolero' il tenore di vita?...
Secondo me significa che un medico deve avere una condotta di vita corretta se vuole che i suoi pazienti abbiano fiducia in lui...
Un medico che sconsiglia fumo e alcool a un paziente deve prima di tutto dare un buon esempio, e poi essendo pure lui un essere umano se è molto stanco meglio che si riposi invece che rischiare di fare un guaio...
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ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.
Non credo si tratti di pura etica... a mio avviso indica che nessuno si deve astenere dal vivere la vita per farne esperienza... ma forse mi sbaglio...
questo punto per me è chiaro: un medico è tale perchè deve favorire la vita e non la morte...
Citazione:
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Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.
Ritorna la frase "innocenza e purezza"... ma non capisco cosa intende con "male della pietra"?... poi ancora "mi rivolgero' a coloro che sono esperti... non parla dei pazienti ma a colleghi o a chi?...
Il male della pietra doveva essere quello che noi chiamiamo i calcoli renali... io penso che l'autore del giuramento non si fidava di operare (tagliare) nessuno nemmeno per cose relativamente semplici e di farlo giurare ai suoi allievi, demandando questo compito ha chi ha studiato l'arte della chirurgia...
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In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.
Azione corruttrice sul corpo?... altro passo ermetico?...
Azione corrutrice secondo me si riferisce a qualsiasi cosa che possa danneggiare o far peggiorare uno stato di cose.
Un altro significato potrebbe essere di non approfittare della posizione di medico per scopi che non siano di sincero aiuto verso la persona che soffre.

Una considerazione da fare in generale è che veramente i medici hanno un compito molto serio da svolgere e quella del medico prima che una professione dovrebbe essere intesa come una missione.
[/quote]
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Vecchio 26-12-2006, 13.48.52   #7
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Giuro, per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.
Finalmente, pur non avendo ancora tantissimo tempo, posso riprendere questa discussione

Come si evidenzia nel primo tratto del giuramento originale ricopiato, il medico alle origini aveva ben chiaro il suo posto nell'universo, quello che oggi potrebbe essere scambiata per superstizione era invece la consapevolezza dell'insieme di leggi, variabili e costanti che regolano il mondo. Il giuramento di tipo iniziatico veniva pronunciato prima dell'apprendistato (sia teorico che pratico, tra l'altro le due cose non erano divise) e si evidenzia il profondo rispetto per i predecessori nella catena di quel sapere, rispetto che non era appunto per gli uomini ma per quella catena.
Come potete osservare nel giuramento moderno tutto ciò è sparito, il medico oggi spesso (non sempre, non facciamo di tutta l'erba un fascio) si considera onnipotente, giura dopo aver già studiato, il che cambia profondamente il senso.... e per finire diventa una implicita legge non scritta che rispetterà i cosidetti baroni (parola non scelta a caso), cioè uomini e non l'insieme della medicina e quello che rappresenta e che il medico rappresenta.

-continuo con il resto prossimamente-
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Vecchio 26-12-2006, 16.11.28   #8
griselda
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LEGGO ora per la prima volta questa parte di giuramento e mi domando se il medico di allora fosse più un Maestro ( di Medicina) che un medico ( medico di ora) e quanto la medicina di oggi e vari baroni abbiano poco compreso di quello che è scritto in quel giuramento.
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Vecchio 26-12-2006, 20.45.12   #9
Sole
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Il giuramento di tipo iniziatico veniva pronunciato prima dell'apprendistato (sia teorico che pratico, tra l'altro le due cose non erano divise) e si evidenzia il profondo rispetto per i predecessori nella catena di quel sapere, rispetto che non era appunto per gli uomini ma per quella catena.
Quella catena che è la fonte di ogni tradizione che arriva a noi oggi.
Un tempo nn si dava importanza alla persona, non si venerava la persona ma si portava rispetto per la sua opera e per la sua capacità di Essere l'Opera.
Oggi invece sappiamo essere diverso.
Un giuramento lega la propria coscienza al fare bene e crea un impegno in se stessi verso l'opera. Quando giuriamo di dedicare il nostro pieno impegno prima di iniziare si genera in noi una determinazione . La responsabilità comincia a crescere di pari passo con l'avanzare della conoscenza.
Non c'è l'intenzione di diventare "qualcuno" o di agevolare la propria vita ma l'intenzione è di essere medico.
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Vecchio 26-12-2006, 23.16.05   #10
jezebelius
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La prima cosa che secondo me viene in evidenza è il necessario cambiamento che, da una versione originale del Giuramento, si adatta per il popolo moderno( e se vogliamo anche per i profani...medici).
Credo che, come si afferma, vi sia proprio una " perdita " del senso " Divino " che informava il giuramento iniziale.
Su questa ultima parola credo si possa riflettere, appunto, sulla corrispondenza che vi era tra chi veniva " iniziato " a quest'arte - giacchè chi la perseguiva diveniva, come ha detto Sole, l'Arte stessa - e chi a questa si " associava" in quanto figlio, fratello...insomma appartenente a questa sorta di casta medica; una speciale relazione di trasmissione!
Ma quello che mi viene ancora di più da mettere in evidenza è la particolarità del Giuramento in quanto si Giurava, dinnanzi agli Dei, a Se Stessi ed in conseguenza di ciò non è inusuale pensare che la dinamica del Giuramento attribuiva, al medico, il Compito di cui si faceva portatore.
Di fatti il passaggio:
I
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n qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi
come tutto il Giuramento ovviamente ma questo in particolare modo a mio avviso, si evidenzia l'azione del Medico-Maestro-Artista che svolge la sua attività su più "piani ". In tanto può la sua Azione risultare idonea, in quanto si esplica non solo a livello fisico ma anche a livello metafisico, rispettando la corrispondenza tra micro e macro.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”

Ultima modifica di jezebelius : 27-12-2006 alle ore 00.11.51.
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Vecchio 26-12-2006, 23.59.55   #11
Ray
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Forse semberò un po' dissacrante...

la perdita del senso "divino", come dice Jeze, che è la consapevolezza di un'origine divina della Scienza Sacra del Guarire, che ha comportato la perdita del senso originario del medico (la Via dell'Uomo Medicina...) ha degenerato via via la figura a tutti i livelli.

Non solo non c'è più il medico sacerdote, come è evidente a tutti e risulta bene da quanto detto finora, ma manca addirittura quel minimo di etica che, anche nello spegnersi graduale della consapevolezza, fino ad un certo punto si mantiene. (Ethòs = il modo con cui si Fanno le cose... deriva direttamente dal Divino).

E infatti tutti giù a parlare di bioetica... a perdersi in questioni etiche... a cercare un'etica che, per logica, se deve essere cercata, non c'è.

Questo purtroppo va a finire che coinvolge anche quelli in buona fede (ma assonnati), non si tratta solo dell'etica vs interessi del portafoglio (a tutti i livelli, dalla "carriera" del singolo fino ai bilanci delle multinazionali) che stanno li a scervellarsi su cosa è bene e cosa non lo è, se si deve fare o non fare una determinata azione... e va a finire che su questo scervellarsi da sonno ci marciano pure gli interessi politici (vedi caso Delby o come si chiamava).

Ai tempi di Ippocrate, ma anche dopo, non ci si perdeva in queste discussioni... l'etica era la base. Adesso ci pare di essere avanti perchè ci preoccupiamo dell'etica, invece siamo indietro perchè l'abbiamo persa. E l'abbiamo persa perchè non "vediamo" più il "modo di fare le cose" e non lo vediamo più perchè guardiamo solo la "materia"...

Bon, scusate lo sfogo... sarà il Natale...
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Vecchio 30-12-2006, 13.45.47   #12
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Citazione:
Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.
Il medico del passato aveva coscienza di qualcosa che dovrebbe essere palese, e non solo nella medicina, se un chirurgo famoso va ad un party (che fa più fine di "festa" ma italianizzandolo rende l'idea della fine che si fa ) fino alle 4 di notte e alle 7 si presenta in sala operatoria poi non stupiamoci che possa dimenticarsi una pinzetta dentro lo stomaco di un uomo........ come dicevo sopra corre lo stesso rischio di sbagliare l'operaio che dopo una notte di bagordi si distrae alla catena di montaggio... il problema è che questi nella disgraziata ipotesi di un errore è più facile che ci rimetta una propria mano piuttosto che recar danno ad altri. Un medico invece se sbaglia lo fa principalmente sul paziente... al massimo, ed oggi neanche sempre, il medico perde l'onore, purtroppo oggi a questa parola corrisponde solo fama, ricchezza e possibilità di lavorare con poca fatica, se fosse una cosa sacra come era in passato non lo si svenderebbe facilmente.


Citazione:
Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.
Una cosa chiara esce da questa parte del giuramento e che ora è stata eliminata, il medico lavorava solo a favore della vita, in questo caso il potere decisionale era rimesso a qualcosa di più grande di noi, non ci si ponevano problemi etici sapendo quanto misera sia la nostra etica.

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Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.
Al contrario il medico del passato conosceva i suoi limiti, pur lavorando solo a favore della vita non si poneva problemi di onnipotenza e lasciava le sfere a lui non pertinenti a chi di dovere.... un problema di coscienza o spirituale deve essere curato da chi opera in questi campi..... se il medico è costretto ad entrare in questi settori lo fa solo il minimo indispensabile per curare il corpo.....
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Vecchio 14-01-2007, 20.11.39   #13
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Ogni medico dovrebbe essere ricco di conoscenze, e non soltanto di quelle che sono contenute nei libri; i suoi pazienti dovrebbero essere i suoi libri.
Paracelso


Mi sembrava opportuna qui questa citazione.
I medici spesso (nn sempre) nn cercano soluzioni ma la regola da applicare a tutti i casi. Dimenticano spesso che nn esiste regola se nn quella a cui reagisce tutto l'insieme di un complesso umano.
Siamo fatti di tante cose, di tanti corpi, di tante strutture; nn solo di carne e di reazioni chimiche. E' da poco tempo che il medico moderno accetta il fatto che la psiche possa incidere sulla saluta fisica ma ancora solo al negativo, poi si rifiuta di capire come mai si possa guarire anche dalla peggior malattia e invece che darne conferma al positivo lo chiama: evento inspiegabile. Quindi lo prende il concetto solo in parte, con riserva.
Si dice che i medici e gli ingegneri siano statisticamente i meno portati e propensi alla spiritualità o comunque a credere che ci sia altro oltre ciò che vedono.
Forse oltre ciò che può dimostrare a loro stessi che possono governare la vita e gli eventi degli uomini.

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Ogni medico dovrebbe essere ricco di conoscenze, e non soltanto di quelle che sono contenute nei libri; i suoi pazienti dovrebbero essere i suoi libri.
Paracelso


Mi sembrava opportuna qui questa citazione.
I medici spesso (nn sempre) nn cercano soluzioni ma la regola da applicare a tutti i casi. Dimenticano spesso che nn esiste regola se nn quella a cui reagisce tutto l'insieme di un complesso umano.
Siamo fatti di tante cose, di tanti corpi, di tante strutture; nn solo di carne e di reazioni chimiche. E' da poco tempo che il medico moderno accetta il fatto che la psiche possa incidere sulla saluta fisica ma ancora solo al negativo, poi si rifiuta di capire come mai si possa guarire anche dalla peggior malattia e invece che darne conferma al positivo lo chiama: evento inspiegabile. Quindi lo prende il concetto solo in parte, con riserva.
Si dice che i medici e gli ingegneri siano statisticamente i meno portati e propensi alla spiritualità o comunque a credere che ci sia altro oltre ciò che vedono.
Forse oltre ciò che può dimostrare a loro stessi che possono governare la vita e gli eventi degli uomini.

Credo che forse la situazione è un po più tragica di come dici, almeno dal mio punto di vista.
E' vero che vi sono medici i quali più che attestarsi su posizioni " regolate" dal libro di medicina e da chi ne è il riflesso, si dedicano, oltre, alle possibili cause anche non fisiche, cercando la causa del problema. Ma anche in questa categoria vi è, ancora, chi predilige affermare, che se un evento clamoroso accade come l'uscita dal coma di un paziente per ragioni che non sono a "lui note come alla medicina moderna", l'evento, appunto,è inspiegabile. Senza parlare poi dei cosidetti " materialisti" nel senso, questo è il male la regola dice che ...etc etc..!
Da questa introduzione riprendo una parte del Giuramento originale:
Citazione:
E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro»
Il fatto è che qui, mi pare, si nota l'assunzione di una Responsabilità sia nei confronti di se stesso e sia nei confronti di chi, il medico, svolge la sua Arte.
Insomma mi sembra di vedere quello che, probabilmente oggi esiste poco o per nulla; potrebbe essere identificata come disgrazia del Medico, il quale ne auspica la venuta in quanto conseguenza della sua inettitudine/incapacità.
Il non osservare questi Precetti lo porterà insomma ad essere alla mercè del disonore nonchè della impossibilità di vivere e godere della vita e dell'arte di cui si è fatto portatore. In sintesi una Vera e propria Missione: uguale a come accade oggi
__________________
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Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte.

Trovo questa frase...meravigliosa.
Con innocenza e purezza..qualità che rendono la mente aperta e curiosa...Che permettono di aprirsi davvero all'Altro..e di conoscerlo. Se con innoceza ascolto..quante informazioni mi può dare la persone che ho davanti!
Se con purezza consiglio non c'è il rischio che persegua secondi fini.

Custodirò la mia vita: cavoli!! Amore per se stessi e per il proprio corpo prima che per quello degli altri.
Cosa posso insegnare se io non mi conosco e non mi amo?

E la mia arte..si arte!!! Perchè la professione di cura è innanzitutto una forma d'arte..se non si capisce questo non si conosce il cuore nell'organismo (parafrasando Merlau Ponty).
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Vecchio 16-08-2009, 13.19.07   #16
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Ho trovato questa frase di Ippocrate e la fisso qui tanto per mostrare quanto opposto sia oggi quello che promulga e fa passare per medicina la classe medica oggi... senza offesa per i bravi e buoni medici ancora esistenti.

E' più importante conoscere che tipo di persona ha una malattia, piuttosto che conoscere il tipo di malattia che una persona ha.


Inoltre questa frase è la base della medicina naturale, che ancora si ostina a credere che non esiste la malattia.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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