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Vecchio 15-12-2008, 00.36.12   #1
Grey Owl
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Predefinito (pseudo) spiritualità e responsabilità

Scrivo in psicologia anche se il mio ragionamento parte dall'esperienza diretta, avrei potuto mettere il presente post in esperienze. Ma seguendo il filo del mio discorso si arriva all'aspetto psicologico.

A seguito di un malessere interiore (male di vivere) ho iniziato ad interessarmi di spiritualità. Uso il termine spiritualità perchè non si tratta di religione ma bensì di ricerche "istintive" e di comodo che mi portarono a conoscere alcune discipline che oggi vanno sotto il nome di "newage".
L'elenco è lungo e con nomi strani, ma tutte queste discipline hanno un denominatore comune, l'idea che il male interiore è eliminabile praticando facili corsi della durata di un weekend.

Quello che ho visto nel mio girovagare è un voler delegare ad altri la propria responsabilità. Ho conosciuto maestri che si assumevano le responsabilità altrui per avere in cambio denaro e potere personale.
Ho visto persone cercare disperatamente di liberarsi del proprio fardello di responsabilità imputando il male del loro destino ad altri.
Ho cercato un maestro che mi insegnasse la felicità, pagando corsi e cercando riti e fantasmi. Ho praticato riti e recitato mantra sperando che questi mi liberassero dal mio male. Ritornavo sempre lì, il mio nero mi aspettava al varco e non lo volevo affrontare, non avevo il coraggio e non accettavo la mia responsabilità.

In passato cercavo gratificazioni e giustificazioni, cercavo il sacro nel fumo degli incensi e qualcosa trovavo. Terribile esperienza accorgermi che era un'altro modo per fuggire dalla mia responsabilità. Troppo facile volare sopra una nuvola ed osservare il mondo da lontano.
Mi dicevano di annullare la mente per varcare la soglia del sacro, volavo in mondi strani e fantastici e poi tornavo con domande senza risposte, con nostalgie di un luogo lontano. Giorno dopo giorno ripetevo le stesse cose, gli stessi errori e nulla cambiava, solo quel senso di distacco dal mondo aumentava.

Quello che ho capito dopo molto girovagare è che la spiritualità richiede responsabilità. La responsabilità verso se stessi è la via maestra verso la spiritualità.

Eppure è semplice, serve essere responsabili di quello che si fa, di quello che si è. Semplice come concetto ma difficile da attuare. Il perchè di questo è da ricercare nei lati oscuri di me stesso, avere la forza di cercarli richiede responsabilità, responsabilità verso se stessi.

Vi domando se anche per voi la spiritualità è sinonimo di responsabilità?
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Vecchio 15-12-2008, 02.56.01   #2
jezebelius
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Credo che questa discussione possa, e debba anche, essere messa in correlazione con " I Primi Passi "


Tornando alla tua domanda Grey, approfittando della tua esperienza per un verso e poi passare all'altro versante che è quello psicologico, di norma credo molti di coloro che si apprestano ad affrontare, anche a parole nel senso di parlarne, argomenti di questo tipo ( farei meglio a dire l'argomento che in quel momento risulta, in maniera incessante, essere messo da Tizio o Caio al centro delle loro attenzioni ),hanno molta difficoltà.
C'è una sorta di spaesamento dove tutto sembra " vero", dove tutto nella sua dimensione oltre che concettuale e cognitiva viene a trovarsi davanti ai nostri occhi e poiché non sappiamo come gestire questo flusso che per certi aspetti è nuovo ma anche no, seguiamo correnti, siamo disposti a leggere vagonate di libri, il tutto per dare una risposta o colmare un vuoto.

Penso che quello comunque sia colmato, dopo un senso di buio, pressoché fittiziamente proprio da ciò che pensiamo idoneo a fornirci una risposta, leggere o chissà quale altra cosa, nella presunzione di aver già compreso ( in realtà non credo che si sia neanche in prossimità di questa eventualità ) quello che c'è da comprendere, almeno nella fase iniziale.
Per altro verso, siamo carichi, anche con punte che toccano l'evangelizzazione ( nel senso che se ne parla pure agli amici, cercando di far vedere loro cosa noi abbiamo visto...ma è inutile ).
In questo quadro, dove non conosci nulla, dove nessuno ti da o potrebbe darti una mano posto che lo si può sempre trovare ( basta solo essere attenti ), figurasi se si pensa alla responsabilità come elemento caratterizzante di chi Cerca soprattutto in riferimento, in direzione di noi stessi...
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 15-12-2008, 03.19.17   #3
Ester
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Vi domando se anche per voi la spiritualità è sinonimo di responsabilità?
..Bella domanda...
..Spiritualità per me è sinonimo di amore...verso se stessi.
Anch'io come te mo sono mossa un po' nel mondo esoterico...e non mi è piaciuto.
Prima in quello cattolico...ancora meno.

Ho sempre saputo di non poter trovare un maestro..troppo scettica..

Pian piano...pian piano...lavorando...massaggiando..nella lentezza...ho iniziato a vivere momenti di connessione profonda con me e con gli altri.

Ho incontrato persone che mi hanno insegnato a portare l'attenzione al mio corpo e alle sue percezione.
E nell'umile lavoro sul corpo...ho trovato Dio.

Sento una forte connessione con me stessa quando riesco a svuotare la mente e toccare...la sento con l'Altro quando si crea un dialogo corporeo ed emozionale.


Si credo che spiritualità vada per mano con responsabilità verso se stessi...se riesco a sentire dentro di me quel senso di pace ed armonia che solo un alto livello spirituale dona...è anche grazie al fatto che mi prendo responsabilmente cura di me.
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Vecchio 15-12-2008, 09.23.02   #4
nikelise
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..Bella domanda...
..Spiritualità per me è sinonimo di amore...verso se stessi.
Anch'io come te mo sono mossa un po' nel mondo esoterico...e non mi è piaciuto.
Prima in quello cattolico...ancora meno.

Ho sempre saputo di non poter trovare un maestro..troppo scettica..

Pian piano...pian piano...lavorando...massaggiando..nella lentezza...ho iniziato a vivere momenti di connessione profonda con me e con gli altri.

Ho incontrato persone che mi hanno insegnato a portare l'attenzione al mio corpo e alle sue percezione.
E nell'umile lavoro sul corpo...ho trovato Dio.

Sento una forte connessione con me stessa quando riesco a svuotare la mente e toccare...la sento con l'Altro quando si crea un dialogo corporeo ed emozionale.


Si , credo che spiritualità vada per mano con responsabilità verso se stessi...se riesco a sentire dentro di me quel senso di pace ed armonia che solo un alto livello spirituale dona...è anche grazie al fatto che mi prendo responsabilmente cura di me.
Si ma la responsabilita' e gia' consapevolezza e' il punto di arrivo .
Purtroppo ,facendo un passo indietro , siamo condannati ad imparare sbagliando , che vuol dire conoscere attraverso l'esperienza , in altre parole.... dal particolare all'universale .
Le vie sono infinite quella di Grey e' una di quelle .
Il nostro modo di vivere non consente a mio avviso di accedere ad altre strada di tipo orientale .
Quello che ha fatto Grey non e' altro che sperimentare e l'errore lo ha messo spalle al muro : ha dovuto affrontare il mondo senza scappare .
La scorciatoia pero' , il nuovo errore , la nuova scorciatoia e' sempre in agguato , si traveste in 1000 modi e scovarlo , l'errore , non e' sempre facile , si puo' ricadere in ogni momento .
Io personalmente sospetto di tutto quello che e' troppo facile e quando trovo anche casualmente la soluzione me ne accorgo perche' tutto il mio essere entra in pace.
Ma ci si arriva con fatica rocambolescamente spesso sembra opera del caso.
Qui si innesta l'esigenza , la fortuna di trovare qualcuno che ti eviti inutili cadute dandoti una ''scossa '' ogni tanto .
Non voglio chiamarlo maestro ma e' uno che ti fa sbagliare un po' meno .
Ci vuole fortuna a fare certi incontri ma gli incontri bisogna procurarseli .
Un'altra cosa bisogna dire: se si affronta il mondo con responsabilita' ci si accorge che li' c'e' la soluzione , nella sofferenza dello scoprirsi inadeguati si trova la soluzione piu' adatta a noi .
Voglio dire che non bisogna subirlo il mondo ed in questo c'e' un che' di eroico di esaltante di bello .
E' la via regale ?
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Vecchio 15-12-2008, 11.45.54   #5
RedWitch
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Mi trovo sostanzialmente d'accordo con Nike, il discorso della responsabilità verso noi stessi è un po' come quello che facevamo sul fatto che inconsapevolmente contribuiamo ad "uccidere" gli altri. E' triste, ma se non sappiamo dove cercare, se non abbiamo consapevolezza, se l'unico modo che conosciamo per cercare o Cercare è quello di andare a tentativi, se siamo avvolti nel sonno e non lo sappiamo, quale responsabilità possiamo avere su noi stessi se non quella di fare come possiamo/riusciamo?

Credo poi che certe domande che prima o poi arrivano per tutti siano l'input che possano spingere a migliorare quella condizione, domande o forti malesseri, c'è qualcosa che spinge a cercare di stare meglio di iniziare a capire...

Per rispondere alla domanda di Grey, la responsabilità secondo me è sempre proporzionale al grado di consapevolezza che abbiamo, ho detto da poco in un altro post che non è che se si dorme alla grande non ci sia responsabilità, perchè sotto sotto d'altro lato c'è anche molto spesso un "lo sapevo ma non lo volevo vedere " ma se non posso o non riesco a fare diversamente da come faccio, è meglio passare la vita a colpevolizzarsi o a darsi da fare per migliorare un po'?
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Vecchio 15-12-2008, 14.29.27   #6
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Qui si innesta l'esigenza , la fortuna di trovare qualcuno che ti eviti inutili cadute dandoti una ''scossa '' ogni tanto .
Un piccolissimo distinguo, una precisazione per qualcuno, se per inutili intendiamo mille ripetizioni della stessa caduta ci sta a pieno il fatto che qualcuno può aiutarci a risparmiarne qualcuna. Evitarci capitomboli in assoluto nessuno può.
Questo qualcuno insomma può fare due cose, farci vedere una via (che detta in maniera più concreta è un metodo) e farci vedere, se ascoltiamo, quando entriamo in un loop (circolo) degli stessi errori... null'altro può fare.
Questo si inserisce nel discorso di Grey, nessuno meglio di noi stessi ha la responsabilità della nostra vita spirituale, anche se accettando i consigli di qualcuno lo investiamo comunque di una certa responsabilità.

lo lascio qui, ma questo discorso mi pare stesse meglio in esoterismo/spiritualità
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Vecchio 15-12-2008, 14.59.39   #7
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Un piccolissimo distinguo, una precisazione per qualcuno, se per inutili intendiamo mille ripetizioni della stessa caduta ci sta a pieno il fatto che qualcuno può aiutarci a risparmiarne qualcuna. Evitarci capitomboli in assoluto nessuno può.
Questo qualcuno insomma può fare due cose, farci vedere una via (che detta in maniera più concreta è un metodo) e farci vedere, se ascoltiamo, quando entriamo in un loop (circolo) degli stessi errori... null'altro può fare.
Questo si inserisce nel discorso di Grey, nessuno meglio di noi stessi ha la responsabilità della nostra vita spirituale, anche se accettando i consigli di qualcuno lo investiamo comunque di una certa responsabilità.

lo lascio qui, ma questo discorso mi pare stesse meglio in esoterismo/spiritualità
Copio: ''La scorciatoia pero' , il nuovo errore , la nuova scorciatoia e' sempre in agguato , si traveste in 1000 modi e scovarlo , l'errore , non e' sempre facile , si puo' ricadere in ogni momento ''
A volte le cose non si vedono perche' si e' coinvolti basta niente a farti capire che stanno in modo diverso ed evitare le '' inutili cadute ''.
La magica parola giusta al momento giusto cambia il mondo. E' forse quella del '' padre spirituale '' che si e' perso.
Il Maestro forse e' un'altra cosa .
Faccio un esempio grossolano :
se fosse vero che si impara solo cadendo , cosa che ho detto anch'io piu' sopra , dovrebbe essere normale che i miei figli provino la droga perche' solo cosi' imparano che e' male .
Ovvio che non e' vero .
Ecco questa e' una caduta inutile .
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Vecchio 15-12-2008, 17.05.48   #8
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No Nike non è normale che i tuoi figli debbano provare la droga, ma se per assurdo è, diciamo, nel loro dna, tu potresti seguirli giorno per giorno, potresti segargli le gambe, legarli o che altro ma loro ci proveranno.
Comunque è necessario un distinguo anche qui, un conto è parlare di giovani che vanno formati perchè ancora non hanno una struttura, appunto formata, un conto è parlare di persone adulte, per quanto questo "adulte" è piuttosto variabile come concetto e dal mio punto di vista non ce ne sono poi moltissime di persone completamente adulte in giro, neanche a 90 anni.
Insomma ci cono certi errori che neanche il Padre Eterno può evitarci, una guida tutto sommato alla fine fine può, se accettata, velocizzare molti processi, ma non può fare nulla al posto nostro, in questo senso il discorso di responsabilità spirituale si incasella bene.
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Vecchio 15-12-2008, 17.18.49   #9
nikelise
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No Nike non è normale che i tuoi figli debbano provare la droga, ma se per assurdo è, diciamo, nel loro dna, tu potresti seguirli giorno per giorno, potresti segargli le gambe, legarli o che altro ma loro ci proveranno.
Comunque è necessario un distinguo anche qui, un conto è parlare di giovani che vanno formati perchè ancora non hanno una struttura, appunto formata, un conto è parlare di persone adulte, per quanto questo "adulte" è piuttosto variabile come concetto e dal mio punto di vista non ce ne sono poi moltissime di persone completamente adulte in giro, neanche a 90 anni.
Insomma ci cono certi errori che neanche il Padre Eterno può evitarci, una guida tutto sommato alla fine fine può, se accettata, velocizzare molti processi, ma non può fare nulla al posto nostro, in questo senso il discorso di responsabilità spirituale si incasella bene.
Ok
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Vecchio 15-12-2008, 17.27.28   #10
filoumenanike
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No Nike non è normale che i tuoi figli debbano provare la droga, ma se per assurdo è, diciamo, nel loro dna, tu potresti seguirli giorno per giorno, potresti segargli le gambe, legarli o che altro ma loro ci proveranno.
Comunque è necessario un distinguo anche qui, un conto è parlare di giovani che vanno formati perchè ancora non hanno una struttura, appunto formata, un conto è parlare di persone adulte, per quanto questo "adulte" è piuttosto variabile come concetto e dal mio punto di vista non ce ne sono poi moltissime di persone completamente adulte in giro, neanche a 90 anni.
Insomma ci cono certi errori che neanche il Padre Eterno può evitarci, una guida tutto sommato alla fine fine può, se accettata, velocizzare molti processi, ma non può fare nulla al posto nostro, in questo senso il discorso di responsabilità spirituale si incasella bene.
le prove che dobbiamo superare per diventare "adulti" sono molteplici e diverse per ognuno, non credo che nella morma si abbia bisogno di una guida o di un maestro se alla base abbiamo avuto un buon imprinting, la famiglia è per i giovani un supporto importante.
Può accadere,però, che sia proprio la famiglia che crea il disagio, spesso i genitori con i loro problemi irrisolti trasferiscono sui figli, a livello inconscio, le loro ansie...a questo punto se non si riesce da soli a venirne a capo ci si potrebbe rivolgere ad un buon psicologo che ci ascolti e ci permetta di portare allo scoperto il malessere per poi analizzarlo e oggettivarlo. le esperienze negative nessuno ce le può togliere, con esse si cresce e, se non le affrontiamo, si può arrivare anche a 90 anni e non essere ancora cresciuti....
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Vecchio 15-12-2008, 17.58.46   #11
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le prove che dobbiamo superare per diventare "adulti" sono molteplici e diverse per ognuno, non credo che nella morma si abbia bisogno di una guida o di un maestro se alla base abbiamo avuto un buon imprinting, la famiglia è per i giovani un supporto importante. .
Ti dirò che non nutro grandi speranze sugli imprinting delle famiglie, a differenza del regno animale a noi non sarebbe sufficiente sopravvivere, cioè torvare un lavoro che ci dia da mangiare etc... sebbene queste siano cose importanti.
Come Esseri Umani, l'aspirazione dovrebbe essere un momento più alta e dubito che ci siano tante famiglie in grado di dare la giusta formazione, questo dai tempi dei tempi.
Io vedo che nella norma si ha bisogno di diverse guide (neanche una sola, perchè trovare quella che ci indirizzi in tutto e per tutto è come trovare il terno al lotto) e solo pochi non ne abbiano bisogno, ma sono punti di vista.....
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Vecchio 15-12-2008, 18.51.44   #12
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Ti dirò che non nutro grandi speranze sugli imprinting delle famiglie, a differenza del regno animale a noi non sarebbe sufficiente sopravvivere, cioè torvare un lavoro che ci dia da mangiare etc... sebbene queste siano cose importanti.
Come Esseri Umani, l'aspirazione dovrebbe essere un momento più alta e dubito che ci siano tante famiglie in grado di dare la giusta formazione, questo dai tempi dei tempi.
Io vedo che nella norma si ha bisogno di diverse guide (neanche una sola, perchè trovare quella che ci indirizzi in tutto e per tutto è come trovare il terno al lotto) e solo pochi non ne abbiano bisogno, ma sono punti di vista.....
E' proprio per questo che i genitori non possono bastare all'evoluzione dei figli: perche' non hanno nemmeno portato avanti loro stessi una speranza di crescita per quanto forti e bravi possano essere e cosi' i loro genitori e i genitori dei genitori e cosi' via .
Si vedono molto vicino a noi , molte vite che esauste per la lotta , ad un certo punto si arrendono nella loro voglia di continuare a cercare....e sopravvivono perche' non c'e' piu' forza di fare altro .
Gli psicologi :troppo poco tempo ti dedicano ( 45 min a seduta?) e troppo costa il loro onorario per il tempo che dovrebbero dedicarti per essere veramente utili .
Certo meglio di niente .
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Vecchio 15-12-2008, 22.33.53   #13
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Vorrei dire che però chi non può permettersi lo psicologo, e che non può scegliersi i genitori ideali ma ha quelli che ha con i loro problemi irrisolti, ogni cosa negativa o positiva della sua vita lo fa essere quello che è e con se stesso e con la sua esistenza deve fare i conti.
In questo contesto, qualsiasi imput gli venga dall'esterno può aprire una strada alla spiritualità, sempre che lo voglia.
Io penso che la spiritualità non si debba andare a cercare solo quando c'è un momento di crisi, anche se questi momenti sono proficui per scoprire e imparare tanto da se stessi e dagli altri, ma anche e soprattutto quando si è felici e sereni....
Poi sono convita di una cosa, tutti abbiamo dentro di noi un seme di spiritualità da coltivare, il guaio è che molti lo lasciano seccare, ma non muore mai e basta volerlo per vederlo crescere.
La spiritualità va coltivata dentro di sè con disciplina, la new age ha portato un'ondata di interesse come una moda ma non ha radici profonde se poi ritroviamo sempre e solo il nostro nero con cui convivere...
Sono convinta anch'io che è solo nostra la responsabilità della nostra vita spirituale, e anche gli errori e le cadute sono molto utili a capire cosa fa o cosa non fa per noi.
Una guida può essere utile, e come ho già letto in altra parte del forum, se una persona lo vuole ed è maturata abbastanza per quel momento, la troverà.
Il rischio è quello di lasciarsi ingannare da promesse di felicità e serenità, quando mi promettono questo so che non è questa la strada, e tantomeno se devo pagare, perchè la vita spirituale è un dono gratuito, e alla portata di tutti, forse sono avvantaggiati gli umili e i semplici....
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Vecchio 15-12-2008, 23.11.37   #14
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Ti dirò che non nutro grandi speranze sugli imprinting delle famiglie, a differenza del regno animale a noi non sarebbe sufficiente sopravvivere, cioè torvare un lavoro che ci dia da mangiare etc... sebbene queste siano cose importanti.
Come Esseri Umani, l'aspirazione dovrebbe essere un momento più alta e dubito che ci siano tante famiglie in grado di dare la giusta formazione, questo dai tempi dei tempi.
Io vedo che nella norma si ha bisogno di diverse guide (neanche una sola, perchè trovare quella che ci indirizzi in tutto e per tutto è come trovare il terno al lotto) e solo pochi non ne abbiano bisogno, ma sono punti di vista.....
oh quanta amarezza! io credo nella famiglia e vivo per la famiglia, comunque anche se qualcuno non ha fiducia in quello che possono darti i genitori si deve dire che volenti o nolenti sono essi che imprimono nel bene e nel male i germi di quello che saremo. La scuola poi è un grande aiuto nella crescita e nel capire le dimensioni della vita, venire a contatto con il modo della cultura apre la mente e, se in quell'oscuro periodo che è l'adolescenza, ci dovessimo imbattere in autori che parlano alla nostra anima,che esprimono in poesia le angosce legate alla crescita, sicuramente sarebbe un momento evolutivo importante e determinante. ammesso che non tutti possiamo permetterci uno psicologo si potrebbe ricorrerrere al vecchio buon sacerdote o amico/a più grande di noi, se voi avete dubbi per l'operato di genitori e psicologi io ne nutro parecchi per maestri, guru e sciamani...infine la maggior parte delle persone hanno la loro evoluzione psichica affrontando con tenacia le proprie angosce, mettendole a nudo e combattendole a costo di duri sacrifici interiori...crescere è un percorso in salita e spesso si è soli!
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Vecchio 16-12-2008, 00.23.03   #15
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[...] se voi avete dubbi per l'operato di genitori e psicologi io ne nutro parecchi per maestri, guru e sciamani...infine la maggior parte delle persone hanno la loro evoluzione psichica affrontando con tenacia le proprie angosce, mettendole a nudo e combattendole a costo di duri sacrifici interiori...crescere è un percorso in salita e spesso si è soli!
Non nutro dubbi sull'operato dei miei genitori, loro hanno fatto quello che potevano, io sono parte di loro. Da quello che sono posso crescere, spiccare il volo dal nido familiare. Crescere significa continuare un processo che nasce nell'ambito familiare e procede avanti verso nuovi traguardi.
Per gli psicologi (in senso generale) non mi pronuncio, non ho esperienza in merito. Immagino che nel genere vi siano i bravi ed i meno bravi, quelli che ci credono e quelli che ci campano, come in tutti gli ambiti.

Parlare di maestri, guru e sciamani come di un genere/categoria così varia, pure per questi non mi pronuncio. In ogni cultura passata e presente sono sempre esistiti gli sciamani, i guaritori e non me la sento di fare di tutt'erba un fascio. I ciarlatani campano sulla pelle e le tasche di quelle persone che non hanno la forza di affrontare il proprio nero. La legge del mercato crea ogni giorno ciarlatani perchè la domanda è sempre alta di chi chiede soluzioni che possono venire solo da loro stessi.

Non tutti affrontano con tenacia le proprie angoscie, anzi per mia esperienza ti posso dire che spesso si cercano di evitare (soffocare) le proprie angosce delegando ad altri le proprie responsabilità.

A volte si ha la sensazione di essere soli nel crescere, poi scopri che esiste una città come Ermopoli
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Vecchio 16-12-2008, 01.06.51   #16
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bel commento gray, sono d'accordo con te, non bisogna delegare ad altri le nostre responsabilità e nel crescere si è veramente soli, per questo i giovani fanno tante amicizie, formano clan per identificarsi con gli altri, il gruppo li fa sentire sicuri protetti e non è così, purtroppo, capiranno presto di essere soli ad affrontare le difficoltà e avranno delusioni cocenti.
Le delusioni ci fanno uscire dal guscio dell'adolescenza, sono la via attraverso la quale si diventa grandi, poi ci si abitua e si fa il callo, la fortuna è trovare vicino la persona giusta che possa capirti e volerti sempre anche quando mostri il peggio
di te, e che impara ad amare quei lati oscuri che hai dentro
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Vecchio 16-12-2008, 12.10.28   #17
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oh quanta amarezza! io credo nella famiglia e vivo per la famiglia, comunque anche se qualcuno non ha fiducia in quello che possono darti i genitori si deve dire che volenti o nolenti sono essi che imprimono nel bene e nel male i germi di quello che saremo. La scuola poi è un grande aiuto nella crescita e nel capire le dimensioni della vita, venire a contatto con il modo della cultura apre la mente e, se in quell'oscuro periodo che è l'adolescenza, ci dovessimo imbattere in autori che parlano alla nostra anima,che esprimono in poesia le angosce legate alla crescita, sicuramente sarebbe un momento evolutivo importante e determinante. ammesso che non tutti possiamo permetterci uno psicologo si potrebbe ricorrerrere al vecchio buon sacerdote o amico/a più grande di noi, se voi avete dubbi per l'operato di genitori e psicologi io ne nutro parecchi per maestri, guru e sciamani...infine la maggior parte delle persone hanno la loro evoluzione psichica affrontando con tenacia le proprie angosce, mettendole a nudo e combattendole a costo di duri sacrifici interiori...crescere è un percorso in salita e spesso si è soli!
Amarezza?
Tua per quello che ho scritto? Mi dispiace non volevo amareggiarti, ma ho descritto quello che è, ci sono famiglie più o meno amorevoli ed unite, ma per forza di cose la famiglia perfetta, soprattutto dal punto di vista formativo, non esiste.
E' vero che nel bene o nel male ci forma comunque la famiglia e in età adulta (ma non adulti) siamo la risultanza di vari fattori ambientali (famiglia, scuola etc.. in percentuali variabili) predisposizioni etc.... però il nostro percorso di vita è ben lungi dall'essere concluso quando (e se) ci stacchiamo da un rapporto di dipendenza famigliare.

Non penso granchè bene neanche della moderna psicologia, ci sono bravi ed onesti psicologi, ma la psicologia in se non è una soluzione, se si trova il professionista giusto e preparato può essere un grande aiuto, ma non è detto che chi non abbia la possibilità economica non abbia altre chance...
Anche se so che non piace il discorso (non mi riferisco a te) alcuni modus operandi delle famiglie di una volta, per quanto inconsapevoli e non perfetti da certi punti di vista, preparavano di più alla maturazione.
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Vecchio 16-12-2008, 12.25.47   #18
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oh quanta amarezza! io credo nella famiglia e vivo per la famiglia, comunque anche se qualcuno non ha fiducia in quello che possono darti i genitori si deve dire che volenti o nolenti sono essi che imprimono nel bene e nel male i germi di quello che saremo. La scuola poi è un grande aiuto nella crescita e nel capire le dimensioni della vita, venire a contatto con il modo della cultura apre la mente e, se in quell'oscuro periodo che è l'adolescenza, ci dovessimo imbattere in autori che parlano alla nostra anima,che esprimono in poesia le angosce legate alla crescita, sicuramente sarebbe un momento evolutivo importante e determinante. ammesso che non tutti possiamo permetterci uno psicologo si potrebbe ricorrerrere al vecchio buon sacerdote o amico/a più grande di noi, se voi avete dubbi per l'operato di genitori e psicologi io ne nutro parecchi per maestri, guru e sciamani...infine la maggior parte delle persone hanno la loro evoluzione psichica affrontando con tenacia le proprie angosce, mettendole a nudo e combattendole a costo di duri sacrifici interiori...crescere è un percorso in salita e spesso si è soli!
Nessun'amarezza anzi ! I genitori fanno quello che possono anche se bravi e forti come i miei (pur se un po' litigiosi ),capirlo ti apre porte che altrimenti restano chiuse .
Tutto aiuta ma la scuola oggi non e' un granche' il parroco deve essere proprio bravo .
Guru e sciamani non so cosa sono mai incontrati .
Ho incontrato una psicologa che mi ha detto che non ho problemi solo l'esigenza di qualche cosa di piu' si e' proposta come maestra da incontrare 2, 3 volte al mese ed abbiamo discusso di gurdjeff , zola , platone e jung alla modica cifra di 120 euro per 45 min......ovviamente l'ho salutata subito.
Certo che si e' soli ma scambiare idee non puo' essere che utile perche Tu (tu generico) da sola le cose spesso non le vedi come sono .
Non avevo letto UNO .

Ultima modifica di nikelise : 16-12-2008 alle ore 12.28.22. Motivo: s
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Vecchio 16-12-2008, 17.13.22   #19
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Amarezza?
Tua per quello che ho scritto?
l'amarezza cui facevo riferimento era quella che veniva fuori dalle tue parole, mi sembrava di sentire un tono negativo rivolto al ruolo dei genitori, del resto nessuno è perfetto...la vita umana ha in sè il germe dell'imperfezione. solo l'equilibrio tra la concezione del bene e del male costituisce, sempre secondo le mie idee, quell'entità astratta che potremmo chiamare in mille modi diversi ma che si manifesta sempre nello stesso modo, in tutte le culture di oggi, di ieri, di sempre. L'equilibro di forze contrapposte è il mondo nel suo continuo apparente divenire, dico apparente in quanto siamo solo noi esseri umani che ci accorgiamo del tempo che invece nella sua perfezione resta immutabile in un continuo presente
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Vecchio 16-12-2008, 22.00.17   #20
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Vorrei dire che però chi non può permettersi lo psicologo, e che non può scegliersi i genitori ideali ma ha quelli che ha con i loro problemi irrisolti, ogni cosa negativa o positiva della sua vita lo fa essere quello che è e con se stesso e con la sua esistenza deve fare i conti.
...
Prendo a prestito questa tua frase Stella

Ma come? parliamo di spiritualità e tiriamo in ballo lo psigologo come se fosse il risolutore di tutti i guai..per mia esperienza personale spesso fanno più danni che benefici (come sempre non tutti per fortuna). La famiglia non la scegli ti ci trovi...e sono sicura che non è un caso da li attingi...anche perchè non dipendi tutta la vita da papà e mamma prima o poi ti devi affrancare...e puoi cercare un percorso una strada una tua dimensione anche in seno a una famiglia atea... La responsabilità di cui parla Gray e anche altri amici..è importante altrimenti al primo inciampo ti siedi e ti dici:" we ma chi me lo fa fare?" e allora non è un affrancarsi non è una necessità e la moda del momento (grande artefice di tutto sto mondo positivo di luce amore e coccodè è proprio la new age) che ti fa sentire luminoso ma come si spegne la candela torni a sprofondare nel sonno..

__________________
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