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Vecchio 29-03-2011, 13.15.11   #1
griselda
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Predefinito La punizione

Mi piacerebbe capire questa cosa perchè davanti alla punizione io mi trovo a disagio e non l'accetto già io ma essendo genitore voglio impare a capire come metterla in pratica nel modo giusto senza l'esagerazione ma nemmeno senza darla o non mantenendola.

Allora se un ragazzo prende un brutto voto a scuola io penso di valutare prima se ha studiato o meno perchè anche questo deve pesare sulla punizione.
Se ha studiato ma ha preso un brutto voto quindi ha fatto il meglio che poteva direi che non lo si può punire, gli si deve dire che può provare ad impegnarsi di più la prossima volta e che con tanto impegno si può migliorare.

Se invece nonostante gli indirizzi a studiare non l'ha fatto per pigrizia o per menefreghismo allora io penso ci debba essere un castigo educativo.
Il castigo educativo può essere il togliere qualcosa che a lui fa piacere usare tipo: play o telefonino, oppure usicsta al sabato sera.

Oppure gli va tolto tutto sino a riuscire a portare a casa un bel voto?

A me il togliere tutto mi pare eccessivo ma sono disposta a farlo il punto è che un castigo secondo me deve essere educativo e non creare un altro problema sucessivamente.

Poi come qulacuno mi ha detto un castigo non chiuso è morte sociale.
Quindi mi domando se aspetto un bel voto che magari non può arrivare perchè non dipende da lui dovrà rimanere senza niente per mesi?
Aiutatemi a saltar fuori d aqeuesto empasse please per favore
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Vecchio 29-03-2011, 14.10.33   #2
Astral
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Credo che in ogni caso le punizioni siano controproducenti. Potresti incappare in un meccanismo dove tuo figlio non studia più e potrebbe fare di nascosto o altrove le cose che tu gli proibisci (quindi punizione inutile).

Se il problema è la scuola, chiediti anche come vanno gli altri. Ad esempio io a scuola avevo tutte sufficienze, soltanto 6 o 7, eccetto inglese in cui avevo 10. Studiavo appena il sufficiente perchè trovato tutto noioso ed inutile, eppure rispetto a chi prendeva 2 o 3 sembravo bravissimo.

Devi capire i meccanismi del perchè tuo figlio non studia. Gli piace quello che fa? Alcune materie sono ostiche? Non vuole passare per il secchione della classe per non attirarsi simpatie? Vuole prendere brutti voti perchè cosi si adegua ad una mentalità di solidarietà di massa.?
Esce troppo poco e quindi per ribellione studia poco?
Studia a pappardella ripetendo tutto a memoria, spendendo tanto tempo, ma avendo poco a che fare?
Poi la domanda fondamentale è perchè i genitori si aspettano alti voti?
Bisogna anche vedere il tipo di studio, ti posso soltanto dire che la maggiorparte di quello che studi alla scuola dell'obbligo è veramente tempo perso. Ti posso dire che un anno mi è venuta la depressione, avevo 17 anni perchè non volevo continuare il mio percorso di studi. E non c'è stato nulla da fare, mi hanno minacciato con le peggio punizioni, e più lo facevano, io più non andavo a scuola, anzi gli rinfacciavo la loro terza media e che avevano fatto lo stesso pure loro magari.
No Griselda, la punizione sono contro, ma il capire ed il dialogo ci vuole, spesso i genitori accusano e dicono devi fare questo e fare quello perchè provengono da altre generazioni. Oggi bisogna capire invece che funziona diversamente: l'istruzione non è più quella efficiente di quando andavate a scuola voi negli anni 60 e 70.
Se invece il problema non è la scuola, ma è altro, serve un po' di disciplina e polso questo si. Da considerare inoltre che chi non è portato per lo studio non potrà all'improvviso prendere alti voti, sia perchè se sei andato male e prendi voti alti alcuni professori fanno la media e ti abbassano i voti, sia perchè non si può chiedere per esempio ad un obeso di correre veloce per 1 ora.
Quello che invece puoi notare è se si impegna, e se migliora anche di poco. Capisci le sue aspirazione, su ciò che è veramente portato ed indaga se ci possono essere atteggiamenti di massa (bullismi, seghe colletive etc.) che possano condizionare.
Prendi ovviamente con le pinze quello che dico, ma credo che almeno in questa discussione sia la persona più indicata, per rispondere avendo finito la poco da scuola ( o comunque le esperienze di studio).

Altri sicuramente invece ti sapranno dire meglio di me, come essere mamma e genitrice per cui se riusciamo a conciliare questi diversi punti di vista, si trova il giusto approccio. ( tanto sicuramente ora viene Diamantea )
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Vecchio 29-03-2011, 14.27.42   #3
dafne
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Bella storia quella delle punizioni, ce ne sono di vario tipo ma mi pare che sei riuscita a restringere parecchio limitando il problema al rendimento scolastico e la punizione al toglire cose fisiche.

Non ho risposte Gri ma sono in cerca anch'io di un metodo per cui...due asini faranno mezzo mulo? Hahah, ok la pianto.

Ho provato a punire i miei figli togliendogli i giochi, ho potuto verificare alcune cose.

Innanzitutto che è vera la cosa che bisogna avvisare prima della punizione in modo che la cosa sia chiara. Cose del tipo "tesoro mio se mi porti a casa un altro cinque ti tolgo il gioco per X tempo", possibilmente come se gli stessimo dicendo che il sole sorge scalda e tramonta ogni giorno, cioè con cama
Poi applicare la punizione senza pietà ma sempre con molta calma.
(io qui mi perdo già alla lettera c di calma...)

Dare una punizione "a sorpresa" solo perchè con tutto quello che abbiamo sbraitato e detto e insegnato il pargolo malefico è riuscito comunque a portare a casa un 4 magari in materie come musica che anche un asino ci riesce......sff sff...respiro....non serve che a far esplodere la rabbia sia in noi che nel suddetto pargolo, che un motivo per non studiare ce l'ha di sicuro

Togliere al ragazzo la cosa che in quel momento più lo interessa però dev'essere secondo me, e non so se mi parac..lo perchè non reggo la loro frustrazione..., un ultimo stadio perchè suona molto di ricatto.
Se fai come dico ti voglio bene e ti accontento, se non fai come dico non vali niente e ti tolgo tutto quello che ti gratifica.

Purtroppo sono cresciuta così e se mi concedo di tornarci su con calma mi rendo conto che la cosa può solo finire che ad un certo punto non c'è più niente da togliere e il pargolo non cede comunque, aggravato da un senso di rassegnazione e disinteresse... e s'innescano poi meccanismi di dare-avere dannosissimi per un futuro equilibrato.

Allora che fare? Lasciare che vada male a scuola? Parlarci e farlo ragionere?

Nel primo caso è follia che un genitore lasci semplicemente che le cose vadano come vadano, per un tempo infinito mi sono arrovellata sulla questione cercando di conciliare una frase come "il rendimento scolastico è l'ultimo dei suoi problemi" e la necessità di irrobustirgli la spina dorsale obbligandoli a fare.

Non sò come ti ci scorni tu su sta cosa ma io mi stò ancora arrovellando, il grande ha iniziato a chiedermi di fare da solo,io lo sò che non studia, non fosse che la media è di nuovo colata a picco, ma non voglio togliergli quel barlume di indipendenza che cerca di esercitare quando per fare i compiti si chiude in camera sua.

Dovrei provarglieli dopo, ma anche li lascio stare, e devo dire con orrore ho visto che quasi ci godo quando il risultato non è buono (elloso ) perchè il suo fallimento è la mia ragione...non è orribile?

Quindi alla base di tutto non c'è il rendimento scolastico del figlio ma quello che per noi quel rendimento rappresenta.

Mi fermo qui, perchè è già un casino così vediamo che ne pensi e magari ritariamo il tutto.

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Vecchio 29-03-2011, 16.52.38   #4
diamantea
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Mi hai chiamato Astral? eccomi!

Gris tocchi un tasto molto dolente a cui nemmeno io ho trovato una giusta soluzione.
Con il grande ho penato tanto tutti gli anni di scuola fino al diploma. Lui non aveva voglia di studiare, ma dotato di buona memoria e buona intelligenza gli bastava quello che facevano in classe per non perdere l'anno.
Poi alle superiori fu bocciato per le assenze e lo scarsissimo rendimento per svogliatezza generale.
Le punizioni erano inutili anche se di certo non mollavo sul "fa come ti pare". Fosse stato per lui avrebbe lasciato la scuola anzitempo e avrebbe bighellonato di giorno ma lavorato la sera. Figuriamoci, di giorno ci stanno in giro solo i perditempo e i delinquentelli vari.
Devo dire che il ragazzo ha sempre lavorato da quando aveva 14 anni. Non aveva lavoro fisso ma buona parte dell'anno i fine settimana lavorava in pizzeria quando i compagni andavano a divertirsi, e d'estate lavorava tutti i giorni, però i suoi soldini se li è sempre guadagnati, poi a fine stagione si faceva un viaggio. Si pagava da solo l'assicurazione del motorino ed altre cose ancora anche se non economicamente lo mantenevo lo stesso io.
Per me è stato prioritario almeno fargli completare il diploma anche a costo di studiare io per lui e ripetergli tutto e poi farlo ripetere con l'orco di guardia . Alle riunioni scuola/famiglia ci andavo coi ceci chiodi e martello, la croce la trovavo pronta dai vari insegnanti .
Povera me, me lo hanno promosso soprattutto per il mio impegno, al diploma il professore si è complimentato con me per averlo fatto recuperare e fargli fare un buon esame, potevo farli anche io gli esami.
Le punizioni con lui non servivano tanto anche perchè non sapevo che togliergli. Se gli toglievo il motorino non poteva andare a lavorare, a scuola andava con l'autobus. Se toglievo il telefonino poi non potevo rintracciarlo quando la sera faceva tardi... è stata molto dura con lui, ragazzo chiuso con pochi amici, parlava poco in casa ma protestava tanto a scuola, non ha mai preteso tanto, il giusto per un adolescente. Dovevo essere sempre presente a scuola per farmi vedere dagli insegnanti che non era abbandonato a se stesso, aveva una famiglia seria affettiva e presente anche se il padre ha sempre latitato. Però oggi è un ragazzo assennato, lavora, è serio, molto educato e più aperto.

Con il piccolo è altra storia, lui studia sempre, tutti i giorni senza saltarne uno, autonomamente ma il suo rendimento non proprio proficuo deriva da altri suoi problemi, lo scorso anno ha usufruito anche di lezioni private. Quando molla gli basta vedere l'orco nervoso per riprendersi . Sto cercando quest'estate di farlo lavorare, forse all'estero in un posto conosciuto, penso che gli faccia bene, e anche a me farà bene la lontananza.

Insomma credo non ci sia una ricetta buona per tutti, la soluzione deve essere individuale e personalizzata caso per caso, tendendo conto dei limiti/risorse individuali e familiari.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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Vecchio 29-03-2011, 17.13.59   #5
griselda
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Credo che in ogni caso le punizioni siano controproducenti. Potresti incappare in un meccanismo dove tuo figlio non studia più e potrebbe fare di nascosto o altrove le cose che tu gli proibisci (quindi punizione inutile).

Se il problema è la scuola, chiediti anche come vanno gli altri. Ad esempio io a scuola avevo tutte sufficienze, soltanto 6 o 7, eccetto inglese in cui avevo 10. Studiavo appena il sufficiente perchè trovato tutto noioso ed inutile, eppure rispetto a chi prendeva 2 o 3 sembravo bravissimo.

Devi capire i meccanismi del perchè tuo figlio non studia. Gli piace quello che fa? Alcune materie sono ostiche? Non vuole passare per il secchione della classe per non attirarsi simpatie? Vuole prendere brutti voti perchè cosi si adegua ad una mentalità di solidarietà di massa.?
Esce troppo poco e quindi per ribellione studia poco?
Studia a pappardella ripetendo tutto a memoria, spendendo tanto tempo, ma avendo poco a che fare?
Poi la domanda fondamentale è perchè i genitori si aspettano alti voti?
Bisogna anche vedere il tipo di studio, ti posso soltanto dire che la maggiorparte di quello che studi alla scuola dell'obbligo è veramente tempo perso. Ti posso dire che un anno mi è venuta la depressione, avevo 17 anni perchè non volevo continuare il mio percorso di studi. E non c'è stato nulla da fare, mi hanno minacciato con le peggio punizioni, e più lo facevano, io più non andavo a scuola, anzi gli rinfacciavo la loro terza media e che avevano fatto lo stesso pure loro magari.
No Griselda, la punizione sono contro, ma il capire ed il dialogo ci vuole, spesso i genitori accusano e dicono devi fare questo e fare quello perchè provengono da altre generazioni. Oggi bisogna capire invece che funziona diversamente: l'istruzione non è più quella efficiente di quando andavate a scuola voi negli anni 60 e 70.
Se invece il problema non è la scuola, ma è altro, serve un po' di disciplina e polso questo si. Da considerare inoltre che chi non è portato per lo studio non potrà all'improvviso prendere alti voti, sia perchè se sei andato male e prendi voti alti alcuni professori fanno la media e ti abbassano i voti, sia perchè non si può chiedere per esempio ad un obeso di correre veloce per 1 ora.
Quello che invece puoi notare è se si impegna, e se migliora anche di poco. Capisci le sue aspirazione, su ciò che è veramente portato ed indaga se ci possono essere atteggiamenti di massa (bullismi, seghe colletive etc.) che possano condizionare.
Prendi ovviamente con le pinze quello che dico, ma credo che almeno in questa discussione sia la persona più indicata, per rispondere avendo finito la poco da scuola ( o comunque le esperienze di studio).

Altri sicuramente invece ti sapranno dire meglio di me, come essere mamma e genitrice per cui se riusciamo a conciliare questi diversi punti di vista, si trova il giusto approccio. ( tanto sicuramente ora viene Diamantea )
Inizio con il rispondere ad Astral non ho ancora letto Daf anche se ho visto io suo post.

Mi interessa invece chi si ricorda ancora la parte del figlio che puo dire come viveva quel periodo o lo vive.

Allora hai ragione anche quando mi fai capire che non ho dato un quadro della situazione cerco di rimediare.

Mio figlio è un bravo ragazzo vivace ed intelligente, tanto intelligente (fortunatamente non è furbo perchè si farebbe più male) che gli basta per alcune materie ascoltare in classe un'interrogazione per esiemrsi dallo studiare ha una memoria formidabile per cui quando studia lo fa a memoria tant'è che poi quando deve fermarsi a ragionare i problemi si fanno sentire ed in quelle materie lui ha più difficoltà ma se studia ce la fa alla grande riesce a prendere anche sette. Il voto alto non mi interessa mi basta il sei però non mi va la sufficienza perchè nel conto del poter dare ed il risultato ci deve essere l'impegno. Per capirci se mi portasse una insufficienza nelle lingue lo metterei ai ferri perchè so che può prendere anche dieci ma non lo fa perchè si fa fregare dalla pigrizia.

Lui però sa anche come la pensiamo in famiglia che deve dare se vuole avere, perchè se non lavorerà da grande non avrà di che mantenersi per cui non posso passargli come hanno fatto con me che tanto ci sono mamma è papà e puoi anche non badare al tuo futuro perchè a casa non gliene può fregare a nessuno, perchè fregandosene mi hanno trasmesso questo: che si può vivere senza prendersi cura di sè basta rinunciare a crescere. ( lo so ho sintetizzato troppo ma vado fuori tema)

Allora io penso che se rubi in questa società ti mettono in galera, se non lavori non mangi e altro, se non fai quello che hai deciso non sviluppi la forza di volontà.
Poi ci sono le ottave e anche se hai scelto cala l'interesse e quindi tu da genitore devi dare un shock per far sì che riprenda l'andamento.
Ecco la punizione per me rientra in questo e crea un ritmo.
Ma non deve essere lesiva della persona o dell'essere deve essere uno sprone a continare la propria scelta con impegno.

Poi lui potrà nonostante la punizione continare a fare di testa sua ma io ho assolto il mio compito non posso lavargli la testa e non è giusto che mi imponga prepotentemente.

A lui ripeto che gli ho lasciato la scelta degli studi e che ho il dovere di aiutarlo in questa impresa, economicamente ma anche sostenendolo psicologicamente, moralmente e con tutti i mezzi a mia disposizione, ma che se da parte sua non vedo l'impegno non posso stare con le mani in mano che lo amo e non gli tolgo il mio amore ma non posso lasciare che butti via il suo tempo e che quando e se dovesse scegliere definitivamente altro lo appoggerei ma prima dovrebbe dimostrarmi di non essere in grado di portare avanti ciò che ha scelto o di soffrire molto la scelta che ha fatto.

Ma se e quando vedo che è solo mancanza di impegno non posso lsciar correre senza far niente che cosa gli insegnerei?

Mi perdo però nel cosa e nel come per questo ho bisogno di aiuto
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Vecchio 29-03-2011, 17.35.18   #6
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Dovrei provarglieli dopo, ma anche li lascio stare, e devo dire con orrore ho visto che quasi ci godo quando il risultato non è buono (elloso ) perchè il suo fallimento è la mia ragione...non è orribile?
Io ho smesso di provargli la lezione ah diciamo in prima elementare? ( ma vedo che hai ragione sia quando penso di aver ragione e mio marito è il cultore di sta cosa, e godere quando l'altro cade perchè avvalora le nostre tesi chissene frega di lui che è si testone ma che però ha fatto come pensava fosse giusto io quando sono cosciente gli dico che quando non va un metodo deve provarne un altro, mio marito dice che il suo è sempre quello giusto)
Troppo pigra ma forse penso non sia un male. Io l'ho fatto perchè non ho ricordi in merito nel senso che con me nessuno l'ha fatto e io non faccio nessun merito nessun demerito pigrizia a parte.

( devo invece dire che suo padre stasera verrà a casa con la scimitarra, la spada, il fioretto, la mannaia, ili pugnale, la katana non so perchè miv engono tutte armi bianche, e lo farà a pezzettini, se so come comportarmi so come mediare con lui prima che arrivi a csa e sfoderi le armi e faccia ciò che è inutile e lesivo per nostro figlio lo castigherà togiendogli tutto quel che ha, a tempo indeterminato gridendo ed inveendo e io penso che alimenterà solo del rancore in lui o un sentimento di non amore o di non piacere, ma non posso oppormi se non ho qualcosa in cui credere perchè non l'ho come bagnaglio non avendolo vissuto in prima persona come educazione )
per carità non muore eh però sarebbe meglio sapere come un genitore deve comportarsi per chiarmarsi tale.

Prima è venuto da me cercando alleanza ed io sono stata ferma e risoluta sul concetto ma ha voluto avere la conferma attraverso l'abbraccio di non aver mancanza di nutrimento affettivo che non ho negato anzi....
Ragazzi come è difficile
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Vecchio 29-03-2011, 17.43.41   #7
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Gris tocchi un tasto molto dolente a cui nemmeno io ho trovato una giusta soluzione.
Con il grande ho penato tanto tutti gli anni di scuola fino al diploma. Lui non aveva voglia di studiare, ma dotato di buona memoria e buona intelligenza gli bastava quello che facevano in classe per non perdere l'anno.
Poi alle superiori fu bocciato per le assenze e lo scarsissimo rendimento per svogliatezza generale.
Le punizioni erano inutili anche se di certo non mollavo sul "fa come ti pare". Fosse stato per lui avrebbe lasciato la scuola anzitempo e avrebbe bighellonato di giorno ma lavorato la sera. Figuriamoci, di giorno ci stanno in giro solo i perditempo e i delinquentelli vari.
Devo dire che il ragazzo ha sempre lavorato da quando aveva 14 anni. Non aveva lavoro fisso ma buona parte dell'anno i fine settimana lavorava in pizzeria quando i compagni andavano a divertirsi, e d'estate lavorava tutti i giorni, però i suoi soldini se li è sempre guadagnati, poi a fine stagione si faceva un viaggio. Si pagava da solo l'assicurazione del motorino ed altre cose ancora anche se non economicamente lo mantenevo lo stesso io.
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Le punizioni con lui non servivano tanto anche perchè non sapevo che togliergli. Se gli toglievo il motorino non poteva andare a lavorare, a scuola andava con l'autobus. Se toglievo il telefonino poi non potevo rintracciarlo quando la sera faceva tardi... è stata molto dura con lui, ragazzo chiuso con pochi amici, parlava poco in casa ma protestava tanto a scuola, non ha mai preteso tanto, il giusto per un adolescente. Dovevo essere sempre presente a scuola per farmi vedere dagli insegnanti che non era abbandonato a se stesso, aveva una famiglia seria affettiva e presente anche se il padre ha sempre latitato. Però oggi è un ragazzo assennato, lavora, è serio, molto educato e più aperto.

Con il piccolo è altra storia, lui studia sempre, tutti i giorni senza saltarne uno, autonomamente ma il suo rendimento non proprio proficuo deriva da altri suoi problemi, lo scorso anno ha usufruito anche di lezioni private. Quando molla gli basta vedere l'orco nervoso per riprendersi . Sto cercando quest'estate di farlo lavorare, forse all'estero in un posto conosciuto, penso che gli faccia bene, e anche a me farà bene la lontananza.

Insomma credo non ci sia una ricetta buona per tutti, la soluzione deve essere individuale e personalizzata caso per caso, tendendo conto dei limiti/risorse individuali e familiari.
Mi hai dato da pensare........
quando dici che hai aiutato tanto tuo figlio poi per recuperare gli studi.....
Se fosse che ogni tanto saggia quanto è importante per noi? Forse non gli facciamo sentire tanto l'attezione che cerca, abbiamo tutti bisogno di attenzioni l'affetto no, non gli manca ma le attenzioni il fare cose insieme può essere o avere del tempo dedicato come quando era piccolo e ne ho dato troppo.

(Mio marito essendo molto materilae basa tutto su dare materialmente, regali, necessità materiali ma come affettività con lui si forza e come tempo da dedicare è vuoto lo da tutto al lavoro e quando viene a casa è vuoto. Ma guai a Dio a dirglielo lui fa tutto per noi, se la canta e se la suona ma tant'è)
Ci penso ancora
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Vecchio 29-03-2011, 18.51.09   #8
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Resta sempre i punto che non so come agire cosa fare oltre a quello che ho già fatto dimostrando disappunto per il suo mancato impegno.
Basta devo limitarmi a questo?

(Suo padre mi ha detto appena ho cercato di oppormi a radere al suolo il territorio filiale, con quel fare che di solito sa mettermi in panico:- beh allora lascio tutto a te fai te!- Il tutto con fare risentito, che ho dovuto fare di tutto per tenere il mostro in prigione, non gli ho risposto in merito alla sua stronzbipata e ho continuato a parlare del problema senza farmi condizionare da quello che avrei voluto urlargli )

Nemmeno posso fregarmene e dire gli lascio la responsabitlità delle sue azioni ognuno è responsabile per sè! Perchè sapendo invece che una cosa è sbagliata non posso mettere la testa sotto la sabbia e fregarmene, sarebbe facile basta che prendo ed esco....ma è giusto?
Io credo di no!Sarei complice senziente di una cosa che ritengo un errore.
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Siccome io penso che siamo uno l'opposto dell'altra direi che se fossi una che sa fare la mediazione troverei il giusto modo di muovermi, nel mezzo si suole dire che c'è la giusta via.
Quindi ne punizione devastante ma nemmeno dimostrazione di mollezza.
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Vecchio 29-03-2011, 20.05.03   #10
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Non sono daccordo sul fai come ti pare e sicuramente concordo col tuo modo di fare (e anche quello di Diamantea). Spronare, incoraggiare, controllare un figlio è il compito di un genitore. E' un rapporto che si costituisce costantemente, e se questo rapporto non c'era da prima, sarà difficile vedere i cambiamenti subito dal giorno alla notte.
Alle elementari il genitore quando può studia col bambino, alle medie si sproneranno i compiti in classe.

L'alternativa alla punizione potrebbe essere anche qualcosa di creativo:

esempio un bel pranzo con lui e qualche amichetto a casa vostra, poi dopo i compiti, e poi si gioca alla playstation.
E' solo un esempio: invece di concentrarsi sulla punizione, puoi concentrarti anche su un premio o qualcosa che a tuo figlio piace per spronarlo a studiare.

In questo caso però lo puoi fare per piccole cose... non per grandi cose.
Mi spiego meglio: se compri il motorino perchè viene promosso, esso non capisce che lo studio è per se stesso, ma perchè c'è il premio.Il messaggio è un po' sbagliato.
Se lo fai per le piccole cose, non succede niente.
Oppure gli fai notare che quando studia, se si sente più libero con la coscienza di aver finito i compiti e di aver dato il meglio, senza essere stato con l'ansia dell'interrogazione.
Se vale in qualche materia in particolare, o ha bisogno di approfondimento, potresti prendere qualcuno per ripetizioni, che gli insegni a studiare meglio ed approfondire.

^^
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L'alternativa alla punizione potrebbe essere anche qualcosa di creativo:

esempio un bel pranzo con lui e qualche amichetto a casa vostra, poi dopo i compiti, e poi si gioca alla playstation.

^^
L'idea di festeggiare il bel voto mi piace tantissimo ma non ho idea di come lo condizionarebbe.

Io penso che, visto che sta diventando grande, e che già da quando era piccino era bravo ed indipendente nello studio, non aveva bisogno di me ne di altro, forse questo può spiazzarlo oltre che ad essere poco abituato allo sforzo e quindi come tutti sta sulla linea di minor resistenza.
Poi in più le ottave perchè gli cpaita a dopo aver preso dei bei voti per un certo periodo dopo di che è come se si adagiasse e fosse soddisfatto, questa soddisfazione fa scemare la sua concentrazione ed energia
Il guaio è dover arrivare a pagare un debito per non aver arginato prima il problema, ma la punizione in se stessa poco da come risultato ma se è necessaria non so
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Bon la cosa si è risolta con un padre che se perde l'idea di non poter gestire lui le cose pare si senta depodestato e sminuito nella sua autorità di capofamiglia

Ed una madre che tenta sempre di fare la cosa più giusta anche a costo di farsi venire l'ansia per poi fuggire nel momento clou della tensione dell'attrito tra padre e figlio per poi ricomparire alla fine schierandosi con il padre anche se non lo condivide davvero per non creare divisione nel figlio

Bon penso di averci messo tutto l'impegno che ho potuto di più non ho saputo fare quindi mi sento a posto con la mia coscienza .
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Vecchio 02-04-2011, 21.11.43   #13
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E' solo un esempio: invece di concentrarsi sulla punizione, puoi concentrarti anche su un premio o qualcosa che a tuo figlio piace per spronarlo a studiare.

Si è una gran cosa il premio, nel libro che stò leggendo li chiamano "rinforzi positivi", in pratica si cerca di diminuire gli interventi negativi a favore di rinforzi sulle cose che vengono fatte correttamente.
Come rallegrarsi e sorridere molto quando viene fatta una cosa giusta,anche quelle che ormai diamo per scontato, e cercare di non arrabbiarsi sulle cose sbagliate ma dare direttive precise, mai negative (non fare, non dire) e premiare la riuscita.

Dovendo intervenire in modo deciso, dopo che sia stato spiegato chiaramente qual'è l'atteggiamento che non verrà tollerato, se la regola viene ignorata può scattare una punizione (come ad esempio il time-out, 5 minuti in un luogo dove mettere il bambino tranquillo a sbollire o riflettere).

Per una persona cresciuta in negazione questa cosa è come un testo di ingegneria genetica molecolare tradotto in russo ma si ppuòò fffareeee ( mi sento un pò il dottore matto di Frankenstein...)

Se interessa posso portare altri esempi, chissà che così magari imparo anche ad applicarli.
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Vecchio 04-04-2011, 08.48.57   #14
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C'è un'altra cosa che stò osservando. C'è una certa differenza tra "obbligare a fare" e "contenere".

Mentirei se dicessi che ho capito bene la differenza ma stò osservando che quell'obbligare a fare è impositivo, chiaramente, e passa per delle imposizioni precise mentre il contenimento non opera sulle modalità dell'azione ma sul pensiero dispersivo che nell'altro genera il blocco.

Uhm, messo giù così non si capisce granchè ma continuo a pensarci e vediamo. In ogni caso ogni osservazione è bene accetta
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Vecchio 01-12-2011, 19.18.51   #15
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C'è un'altra cosa che stò osservando. C'è una certa differenza tra "obbligare a fare" e "contenere".

Mentirei se dicessi che ho capito bene la differenza ma stò osservando che quell'obbligare a fare è impositivo, chiaramente, e passa per delle imposizioni precise mentre il contenimento non opera sulle modalità dell'azione ma sul pensiero dispersivo che nell'altro genera il blocco.

Uhm, messo giù così non si capisce granchè ma continuo a pensarci e vediamo. In ogni caso ogni osservazione è bene accetta
Toh, guarda, gira che ti giro sempre le stesse cose ripeto...speriamo di arrivare a concludere qualcosa stavolta....
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Vecchio 10-12-2011, 00.03.13   #16
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Atteggiamento assertivo rinforzi positivi mah

Pare ovvio ma non lo è tanto per il cervelletto-dinosauro che pare avere il controllo sulla mia ragione.

La teoria è che bisogna sottolineare e gratificare ciò che di buono fanno e cercare di far meno attenzione alle cose sbagliate...perdonare accogliere...ricorda niente? Eppure è decisamente più facile arrabbiarsi per gli errori e dare come dovere il fare le cose per bene...fino allo stravolgimento finale quando si arriva a premiare un atteggiamento che dovrebbe essere, appunto, dovuto.

Il fondo comune è la rabbia. Si è troppo stressati ed arrabbiati per essere pazienti. Se si sta bene mantenere la calma, il bilanciamento, l'energia positiva e un tono auterevole è decisamente più facile Su di me ho potuto osservare (grazie ad alcune osservazioni fatte, non ridete, da un programma sulla psicologia canina) che i miei figli percepiscono molto meglio quello che non dico di quello che dico.
Certo, oramai il meccanismo è talmente cristallizzato che tendono a fare ciò che vogliono anche quando punto i piedi nel modo giusto ma li ad esempio fissarli negli occhi è una novità che in alcuni casi ha colpito nel segno.

Mi concentro, delle volte non insisto perchè sò, sento io stessa che non credo affatto in quello che stò dicendo-facendo e loro lo percepiscono altrettanto bene.
Così come probabilmente percepiscono quando non ho idea di cosa dovrei fare.

C'è un'altra discussione sulle punizioni, lì Kael sottolineava la differenza tra il punire per il bene del bambino e il punire per il bene nostro. Portava l'esempio del papà che guarda la tv se non sbaglio, dove sgridare i bimbi perchè fanno confusione può essere per insegnargli a non urlare o per insegnargli a non disturbarlo mentre guarda la tv. Razionalmente ci arrivo a pelo, emozionalmente mi smuove cose che mi fanno fastidio.

Quante volte sgridiamo per convenienza e quante per insegnare?

Nella scuola del maggiore sono in 19 in classe e gli insegnanti hanno grossi problemi a gestire la classe. Siamo già alle sospensioni. Al mattino vedo questi ragazzi spingersi, insultarsi, dire porcherie e tirarsi oggetti e rimango perplessa.
Un serbatonio inesauribile di rabbia. Che pasticcio e punire non pare servire un granchè....
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Vecchio 29-03-2012, 09.44.10   #17
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ma se il figlio prende un brutto voto a scuola che merita una punizione, la punizione per cos'e'?
per il brutto voto in se', per il mancato impegno, per il fatto che chissa' cosa penseranno gli altri genitori di ME che non sono capace a far studiare mio figlio...

perche' per cause diverse, rimedi diversi, no?
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Vecchio 29-03-2012, 10.00.33   #18
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ma se il figlio prende un brutto voto a scuola che merita una punizione, la punizione per cos'e'?
per il brutto voto in se', per il mancato impegno, per il fatto che chissa' cosa penseranno gli altri genitori di ME che non sono capace a far studiare mio figlio...

perche' per cause diverse, rimedi diversi, no?
Vero
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Vecchio 29-03-2012, 10.15.54   #19
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per il brutto voto in se', per il mancato impegno, per il fatto che chissa' cosa penseranno gli altri genitori di ME che non sono capace a far studiare mio figlio...
..perchè in fondo io sono sempre stato punito (ingiustamente ed esageratamente) perchè non dovrebbero essere puniti anche loro..fargliela passare liscia..giammai..vendettaaa.....
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Vecchio 29-03-2012, 11.30.26   #20
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ma se il figlio prende un brutto voto a scuola che merita una punizione, la punizione per cos'e'?
per il brutto voto in se', per il mancato impegno, per il fatto che chissa' cosa penseranno gli altri genitori di ME che non sono capace a far studiare mio figlio...

perche' per cause diverse, rimedi diversi, no?
Educativamente parlando l'unica cosa punibile (delle tre che porti) è il mancato impegno, una volta stabilito.
Il brutto voto, che derivi dal mancato impegno, dalla sfiga, dalla prof che quella notte è andata in bianco o da qualsiasi altro insieme di motivi porta già la sua punizione in se. Un po' come quando una ditta non prende un lavoro o perde un appalto... che sia per mancanza sua o per altro la punizione, se vogliamo chiamarla così, sta nel risultato stesso.

La figura che ci faccio IO... beh, se voglio insegnare ai miei figli che si puniscono gli altri per i nostri irrisolti allora giù botte.
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Vecchio 04-04-2012, 10.00.24   #21
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..perchè in fondo io sono sempre stato punito (ingiustamente ed esageratamente) perchè non dovrebbero essere puniti anche loro..fargliela passare liscia..giammai..vendettaaa.....
a questa possibilità in effetti non avevo mai pensato.
ma ci sta tutto, eccome.
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