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Vecchio 01-02-2006, 15.16.35   #1
Ray
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Predefinito Qabbalah

La parola ebraica "Quabbalah" significa essenzialmente "tradizione". Nel senso più ampio del termine.

La radice QBL, sia in ebraico che in arabo, esprime il rapporto di due cose poste una di fronte all'altra. Da questo rapporto si originano le idee di "accogliere" ed "accettare" (verbo quabal ) e quindi di una trasmissione (latino traditum da cui "tradizione") da una all'altra. Quabbalah è letteralmente "ciò che è trasmesso, ricevuto.

Quindi con questa parola si dovrebbe intendere una qualsivoglia tradizione, tuttavia ( ), dato che è appunto ebraica il suo uso riferisce alla specifica tradizione ebraica... o meglio, alla forma ebraica della Tradizione.

Poi è vero che con "cabala" generalmente si intende la dottrina esoterica... e con Talmud quella essoterica... ma, come abbiamo visto in "tradizione primordiale", le due cose non sono contrapposte, anzi la prima "contiene" la seconda.

Il fatto che la forma tradizionale ebraica abbia sviluppato la Scienza dei Numeri e delle Lettere al punto da non poter più essere scissa da essa non significa però che sia tutt'uno con essa.
La Scienza dei Numeri è applicazione secondaria dei Principi e, come tale e come tutte le altre possibili applicazioni, può essere elevata al rango di strumento principale per "comunicare" ed "interpretare" la tradizione tutta.
Resta tuttavia un supporto e non un'essenza... essendo l'essenza appartenente al campo metafisico.

Questo tipo di sviluppo ed applicazione la accomuna decisamente alla tradizione araba (islam)... cosa tra l'altro confermata dalla decisa somiglianza della maggior parte delle radici linguistiche. La accomuna molto meno invece, contrariamente alle apparenze, al Pitagorismo... il quale se pure anch'esso ha sviluppato molto la dottirna dei Numeri, lo ha fatto più in direzione "geometrica" che "algebrica"... si dice che per la costruzione del Tempio di Salomone fu necessario rivolgersi ai Costruttori di altre tradizioni, molto più addentro alla "Geometria Sacra"... d'altra parte proprio i "Costruttori" poggiano fortemente sul Pitagorismo.

Come si è detto in "tradizione Primordiale" è piuttosto difficile stabilire le varie discendenze tradizionali... ma in linea di massima, se possiamo riferire il Pitagorismo ad uno sviluppo del precedente Orfismo... invece la forma tradizionale ebraica, così come quella araba, verrebbe da connettere ad una derivazione della tradizione dell'" isola perduta d'occidente", per così dire...
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Vecchio 07-02-2006, 14.01.18   #2
Smashan
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Proseguo cercando di riassumere alcuni punti principali.

Riassumere e rendere bene l'idea di che cosa sia e a che cosa serva la Qabalah è un'impresa, poichè numerose sono le sue applicazioni, ed infiniti i punti di vista con cui approcciarsi.
Precisiamo che essa fa sì parte del misticismo, ma è necessario specificare in quale accezione va considerata in questo caso la parola misticismo; in pratica è misticismo, ma è anche esoterismo e teosofia.
Sholem ci dice "se il termine misticismo viene circoscritto alla profonda aspirazione ad una diretta comunione umana con Dio attraverso l'annientamento dell'individualità (bittul ha-yesh), allora soltanto alcune manifestazioni della Quabalah possono venire designate come tali."
La Quabalah può venire inserita nel misticismo in quanto è alla ricerca di una percezione di Dio che implichi la trascensione dei limiti posti dall'intelletto, sebbene quest'ultimo sia alla base del suo studio e sia tenuto in grande considerazione dai cabalisti.
Fondamentalmente potremmo dividere la Quabalah, per rendere più semplice il discorso, in due livelli (anche se in verità ve ne sono infiniti).
Il primo livello è l'approccio intellettuale, che contiene quella che è la Tradizione, ed è fatta di collegamenti intrinsechi tra i vari nomi, lettere, numeri e significati.
Da qui parte il secondo livello, che implica la necessità di trascensione: il segreto è per definizione ciò che non si può comunicare attraverso il limite del linguaggio, dunque attraverso simboli e i collegamenti sopra citati sta al singolo, grazie alla propria capacità e secondo la sua comprensione, ritrovarne il significato "occulto".

Passiamo ad una rappresentazione di ciò che sono le basi e la struttura della Qabalah:
L'Albero della vita, perno della Tradizione, è composto da dieci Sephirot (sfere) più una che non viene rappresnetata, Daath (conoscenza), che viene indicata come la falsa Sephirà.
Le Sephirot sono collegate fra loro da 22 sentieri, ad ognuno dei quali viene associata una lettera dell'alfabeto ebraico, che sono appunto 22.
Ogni sentiero inoltre viene associato ad ognuno degli ATU (Arcani Maggiori dei Tarocchi) che, attraverso i simboli ivi rappresentati, identifica la natura del sentiero in rapporto alla sua collocazione sull'Albero e alle Sephirot che unisce.Ogni lettera possiede un suo valore numerico, ed è appunto sui numeri che si basa il primo passaggio "obbligato" in questa pratica.
Ogni numero qualitativamente in rapporto agli altri assume determinati significati e, facendo un esempio, nel valore numerico di una parola (calcolato assommando tutti i valori delle singole lettere che compongono la parola) sono depositati tutti i suoi significati concettuali, che vanno rapportati a quelli di altre parole che abbiano lo stesso valore numerico (tecnica detta gematria)

E' importante, prima che ci si addentri in questo mondo, fare una specifica distinzione tra Qabalah teorica e Qabalah pratica:
La Qabalah teorica, di cui abbiamo accennato, è il "contenitore" dei principali strumenti di COMPRENSIONE della realtà fenomenica e noumenica.
La Qabalah pratica è invece l'applicazione di questi principi alla realtà, per meglio comprenderla o per modificarla.
Questo si collega perfettamente al concetto di MAGIA, purchè si sia in grado di spogliare questo termine di tutte le sue implicazioni popolari e dunque superstiziose.

E' questo fondamentalmente un metodo, che implica un percorso, il cui fine dipende ovviamente dal soggetto che si applica nello studio della suddetta disciplina. E' ognuno di noi ad attribuire un fine ultimo allo studio, esattamente come in una qualsiasi altra disciplina che implichi il miglioramento di sè in funzione della ricerca della propria Verità, assoluta e insindacabile, purchè nel rispetto e nella dovuta umiltà.
Nessuno vi darà mai prova dei possibili risultati che si possono ottenere attraverso questo studio, poichè sarà briga del singolo lavorare e scoprire se questo è un metodo che può essere utile o meno.
"Il successo sarà la tua prova", questo se vi sarà alla base un lavoro onesto e privo della brama del risultato, perchè solo "la pura volontà, non soddisfatta dal fine, distinta dalla lussuria del risultato, è in ogni modo perfetta".

I testi base a cui far riferimento per lo studio tecnico della Qabalah sono lo Sefer Yetzirah (Libro della Formazione), lo Sefer HaBahir (Libro della Chiarezza, e lo Sefer HaZohar, o semplicemente Zohar (Libro dello Splendore).

Concludo questo passaggio introduttivo specificando che secondo i Cabalisti l'intera Torah è stata scritta in funzione dei valori numerici di ogni singolo termine, ed è dunque, nelle storie in essa contenute, una rappresentazione allegorica dei principi segreti della Creazione e delle regole che determinano la sua evoluzione.
Nel Sefer Yetzirah si afferma che gli Elohim crearono l'Universo basandosi su numeri e lettere (l'alfabeto ebraico sarebbe stato creato in funzione di tali concetti). Comprendere dunque l'essenza di questi numeri e lettere e le relazioni esistenti tra esse, fungerebbe da illuminazione per le menti "ben disposte" riguardo il funzionamento delle leggi che regolano lo stesso Universo.
Inoltre, e questo è un fatto importante, il rapporto grafico con i numeri è diverso dalla nostra concezione. E' impreciso dire che ad ogni lettera corrisponde un numero; sarebbe più corretto dire che ogni lettera è un numero e viceversa. Infatti in ebraico i numeri si scrivono mediante l'uso grafico delle lettere, e non con altri simboli.
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Vecchio 07-02-2006, 14.10.37   #3
Smashan
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Si può dire che la Qabalah si occupa di ciò che "era" prima della Creazione, e di ciò che era e sarà al di sopra e al di sotto della comprensione umana.
La Qabalah conta quattro mondi:
1- Il Mondo Archetipico: Olam Ha-Atzilut
2- Il Mondo della Creazione: Olam Ha-Beriyà
3- Il Mondo della Formazione: Olam Ha-Yetzirà
4- Il Mondo dell'Operato: Olam Ha-Assiyà

Il quarto mondo è il mondo materiale, l'ultimo del processo creativo, dunque il più basso (non si intende dire il "peggiore").
Su questo mondo l'Ein Sof - o Ain Soph - (Infinito) agisce attraverso le dieci Sephirot dell'albero della Vita, in cui sono segnate anche le 22 lettere dell'alfabeto ebraico sottoforma di sentieri che collegano tra loro le Sephirot (Sfere, o emanazioni). Esse danno insieme le 32 vie, nelle quali "tutto" è contemplato: Naassà Venimzà.
Le Sephirot sono:
1 Kether - Corona
2 Chohmah - Saggezza
3 Binah - Intelligenza (o comprensione)
4 Chesed (o Gedulah) - Grazia
5 Geburah - Forza
6 Tiphereth (o Rachamim) - Bellezza
7 Netzach - Vittoria
8 Hod - Splendore
9 Yesod - Fondamento
10 Malkuth - Regno

C'è un legame forte tra Kether (La corona, la più alta delle emanazioni) e Malkuth (Il Regno, l'uomo, la più bassa delle emanazioni). Questo per comprendere la circolarità della creazione, il suo segreto intrinseco. Poichè giungere a Kether significa essere sempre su Malkuth, poichè si è uomini, ma con la Corona in testa, dunque con la coscienza più alta.
Dio non creò il mondo direttamente, ma tramite le Sephirot.
Esse sono divise in tre gruppi da tre Sephirot ciascuno: maschile, femminile, mentre dall'unione delle due nasce la terza Sephirà e così per tre volte.
L'ultima è a sè ed è il Regno, e rappresenta la somma di tutte le altre. Malkuth si chiama anche Shehinà (abitazione), che sta a significare la presenza di Dio in mezzo alla creazione.

Sui quattro mondi:
Ognuno dei 4 mondi ha la propria collocazione nell'albero della vita (di cui riporterò un'immagine...se qualcUno mi aiuta, non so se riesco ad inserirla, ho un handicap con il pc) ...dal mondo dell'operato, il manifesto, su malkuth si arriva in scala fino al mondo archetipico della triade superna.
Eppure per ogni mondo vi è in realtà un albero della vita, ovvero ogni sephirà ha il suo ruolo in ciascuno dei mondi. Questo per rispettare quella visione olistica che spesso agli occidentali manca.
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Vecchio 07-02-2006, 14.32.35   #4
Smashan
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1- Alef. E' una delle tre lettere madri, dal valore numerico di uno . Trad. Bue

2- Beth. Lettera doppia, valore numerico di due. Trad. Casa

3- Gimel. Lettera doppia, valore numerico di tre. Trad. Cammello

4- Daleth. Lettera doppia, valore numerico di quattro. Trad. Porta

5- He. Lettera semplice, valore numerico di cinque. Trad. Finestra

6- Waw. Lettera semplice, valore numerico di sei. Trad. Chiodo

7- Zahin. Lettera semplice, valore numerico di sette. Trad. Spada

8- Heth. Lettera semplice, valore numerico di otto. Trad. Steccato

9- Teth. Lettera semplice, valore numerico di nove. Trad. Serpente

10- Yod. Lettera semplice, valore numerico di dieci. Trad. Mano (il palmo)

11- Kaf. Lettera doppia, valore numerico di 20 o 500 Trad. Palma

12- Lamed. Lettera semplice, valore numerico di 30. Trad. Pungolo per capre

13- Mem. E' la seconda lettera madre, dal valore numerico di 40 o 600. Trad. Acqua

14- Nun. Lettera semplice, valore numerico di 50 o 700. Trad. Pesce

15- Samek. Lettera semplice, valore numerico di 60. Trad. Puntello

16- Ayin. Lettera semplice, valore numerico di 70. Trad. Occhio

17- Peh. Lettera doppia, valore numerico di 80 o 800. Trad. Bocca

18- Tzaddi. Lettera semplice, valore numerico di 90 o 900. Trad. Amo

19- Qof. Lettera semplice, valore numerico di 100. Trad. Nuca

20- Resh. Lettera doppia, valore numerico di 200. Trad. Testa

21- Shin. E' la terza lettera madre, dal valore numerico di 300. Trad. Dente

22- Tau. Lettera doppia, valore numerico di 400. Trad. Croce


Le lettere con valore numerico doppio, Kaph, Mem, Nun, Peh, Tzaddi riportano il secondo valore se sono scritte a fine parola.

Alef. Associata all'elemento aria e all'ATU "Il Matto"

Beth. Associata a Mercurio e all'ATU "Il Mago"

Gimel. Associata alla Luna e all'ATU "La Sacerdotessa"

Daleth. Associata a Venere e all'ATU "L'Imperatrice"

He. Associata all'Ariete e all'ATU "L'Imperatore"

Waw. Associata al Toro e all'ATU "Lo Ierofante"

Zain. Associata ai Gemelli e all'ATU "Gli Amanti"

Heth. Associata al Cancro e all'ATU "Il Carro"

Teth. Associata al Leone e all'ATU "La Giustizia (o Accomodamento)

Yod. Associata alla Vergine e all'ATU "L'Eremita"

Kaph. Associata a Giove e all'ATU "La Fortuna"

Lamed. Associata alla Bilancia e all'ATU "La Lussuria" (o avidità).

Mem. Associata all'elemento acqua e all'ATU "L'Appeso"

Nun. Associata allo Scorpione e all'ATU "La Morte".

Samek. Associata al Sagittario e all'ATU "L'Arte"

Ayin. Associata al Capricorno e all'ATU "Il Diavolo"

Peh. Associata a Marte e all'ATU "La Torre"

Tzaddi. Associata all'Acquario e all'ATU "La Stella"

Qoph. Associata ai Pesci e all'ATU "La Luna"

Resh. Associata al Sole e all'ATU "Il Sole"

Shin. Associata agli elementi Fuoco e Spirito e all'ATU "l'Eone"

Tau. Associata a Saturno e all'elemento Terra e all'ATU "L'Universo"

Non solo le lettere hanno un'associazione planetaria; ad ogni sephirà corrisponde un pianeta, vediamoli:

Kether : Plutone e Nettuno

Chohmah: Urano

Binah: Saturno

Chesed: Giove

Geburah: Marte

Tipheret: Sole

Netzach: Venere

Hod: Mercurio

Yesod: Luna

Malkuth: Terra

Ultima modifica di Smashan : 07-02-2006 alle ore 14.38.17.
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Vecchio 07-02-2006, 15.03.38   #5
RedWitch
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Vecchio 07-02-2006, 15.04.05   #6
Era
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Vecchio 07-02-2006, 15.25.36   #7
Smashan
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Grazie mille ragazze. Aggiungo solo, per chi non lo sapesse, che l'ebraico si legge da destra verso sinistra, come tutte le lingue semitiche; quindi la Alef non è la più in alto a sinistra, ma la più in alto a destra, quella che sembra una via di mezzo tra una X e una svastica.

Per quanto riguarda l'albero, visto che non si legge nulla, vediamo cosa abbiamo:

Ci sono 3 colonne, o pilastri. A sinistra è il pilastro del Rigore, in centro il pilastro dell'Equilibrio, a destra il pilastro della Clemenza.
Le sephirot a sinistra sono, in ordine discendente:
Binah, Geburah e Hod
Quelle centrali sono, in ordine discendente:
Kether, Tiphereth, Yesod e Malkuth
Quelle a destra sono, in ordine discendente:
Chohmah, Chesed, Netzach.

Collegamenti dei sentieri, una lettera ogni sentiero.

Kether-Chohmah: Alef
Kether-Binah: Beth
Kether-Tiphereth: Gimel
Binah-Chohmah: Dalet
Chohmah-Tiphereth: Hè
Chohmah-Chesed: Vau (Waw)
Binah-Tiphereth: Zain
Binah-Geburah: Chet
Geburah-Chesed: Teth
Chesed-Tiphereth: Yod
Chesed-Netzach: Kaph
Geburah-Tipheret: Lamed
Geburah-Hod: Mem
Tipheret-Netzach: Nun
Tiphereth-Yesod: Samek
Tiphereth-Hod: Ayin
Hod-Netzach: Pè
Netzach-Yesod: Tzaddi
Netzach-Malkuth: Qoph
Hod-Yesod: Resh
Hod-Malkuth: Shin
Yesod-Malkuth: Tau

Vi ci vorrà un po' sia ad associare che a memorizzare. Partite dall'associazione nome sephirot-posizione nell'albero, e piano piano capirete bene quali sono i sentieri corrispondenti. Mi rendo conto che una tabella così non è semplicissima, ma purtroppo non si legge bene essendo l'albero postato eccessivamente ridotto.
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Vecchio 07-02-2006, 16.32.16   #8
jezebelius
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Piccolo quesito per vedere se ho capito.
L'unione o meglio il collegamento ad esempio:
Kether-Binah: Beth

Sta a significare che la ( corona ) unita ( all'intelligenza ) danno la ( casa ) e cosi via nelle associazioni?
__________________
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 07-02-2006, 16.54.20   #9
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Non proprio Jez, non sono rapporti che hanno un risultato, sono collegamenti.
La Corona è unita all'intelligenza tramite la lettera Beth, che per esteso significa casa, che è associata al Mago (o bagatto) dei tarocchi: Beth è la planetaria della luna, ed è la prima lettera con cui comincia la creazione (B-eresht). La prima emanazione della creazione è Kether, e via via discendendo si ottengono le altre forme duali. Il primo dualismo che si incontra nella creazione è dato da una forma ancora archetipica (la triade superna Kether-Chohmah-Binah è chiamata la triade occulta) tra la Saggezza e la Comprensione (è meglio di Intelligenza secondo me, ne racchiude il senso in maniera più precisa), e sono unite insieme dal sentiero di Dalet, che significa porta, ed è la planetaria di Venere, che nella sua forma archetipica rappresenta l'Agape, amore puro. Dunque il primo dualismo è tenuto insieme dall'Amore.
L'emanazione procede da Kether a Chohmah attraverso la Via di Alef, lettera che vale uno, significa bue lettaralmente, ma nella Qabalah ha accezione di 'soffio' divino, infatti non è una lettera, poichè non esistono vocali in ebraico. Si chiama in grammatica 'consonante debole', non corrisponde ad un suo suono preciso, ma regge la vocale con cui inizia la parola, quindi dà 'fiato' al parlare. Alef corrisponde al matto che è l'Arcano ZERO dei Tarocchi, quindi ancora la creazione non è avvenuta, è nella SAGGEZZA del Formatore(Creatore), e attraverso l'amore si manifesta nel ricettacolo, Binah (la terza sephirà) che è collegata al formatore dalla lettera Beth, prima lettera della creazione. Il Mago che vi si associa corrisponde infatti al PRIMO arcano maggiore dei Tarocchi.
Vi è un trucco nel primo termine della creazione che rende quest'idea (e questi passaggi sottolineino la complessità del sistema cabalistico), questo passaggio 1-2-3.
La creazione inizia con Bereshit barà Elohim, letteralmente: in principio Dio creò. Considerando che nel testo biblico originale l'ebraico era una scriptio continuam come il sanscrito, dunque le parole non erano distaccate tra loro, doveva essere il lettore a farlo.
Quindi abbiamo due interpretazioni possibili.
1- Bereshit, che senza vocali dà BRSHT. B - RSH - T(o Th). Abbiamo quindi RSH, che significa Capo, contenuto in B e T, ovvero in Beth, la testa nella casa; e questo fa pensare al bambino che nasce (la testa) fuoriuscendo dalla Casa (il grembo); rapporto macrocosmico del processo di creazione, tantopiù se consideriamo che Binah è chiamata la Grande Madre.
2- Bereshtbaràelohim può essere diviso in altro modo, ovvero: Beresh yt-barà elohim, che letteralmente significa 'Dio creò nella sua testa', dunque tramite Saggezza (Chohmah) a livello ideale/archetipico.

Questo è solo un assaggio, ma faccia capire che non vanno considerati gli elementi a se stanti, vanno invece considerati in un unico disegno preciso, quindi sempre in rapporto con gli altri.
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Vecchio 07-02-2006, 18.56.31   #10
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Proviamo a fare un'analisi di linguaggio, poichè la Qabalah, essendo metodo, è soprattutto 'linguaggio'. Quest'analisi la possiamo chiamare: 'PARLARE CABALA'.
Questo post qui sopra diretto a Jeze, è un esempio di Cabala estatica, ovvero una volta ottenute le basi intellettuali del linguaggio cabalistico, esse devono essere trascese, o meglio ancora 'penetrate'. Questo entrare dentro (il significato stesso dell'iniziazione, dal latino in inis) significa anche farsi filtro stesso del linguaggio in questione, quindi comprenderlo e portarlo fuori. Questo 'penetrare la tecnica' è la ricerca di un significato esoterico, cioè insito nei collegamenti intellettuali e algebrici del sistema stesso, attraverso la propria comprensione delle leggi universali, sia macrocosmiche che microcosmiche. Dunque diventa una lingua ATTRAVERSO cui spiegare ogni cosa, parlare di ogni cosa, elemento dunque di INTERAZIONE. Questo rapporto è possibile in modi diversi.

L'esempio è nel post che ho scritto su 'Ri-velare':
Ri-velare.
Posto che indica precisamente porre un nuovo velo....un velo su che cosa? Sulla Verità. E perchè si vela la Verità? Per nasconderla? No. Non è quello lo scopo. La Ri-velazione è una conseguenza della Manifestazione del Verbo. Ovvero, una Verità pronunciata è Menzogna, perchè corruttibile e de-finita.
Affinchè vi possa essere parola, si deve considerare che c'è un soggetto che prununcia (Dio crea attraverso il verbo, che era presso di lui, che era lui) e un oggetto che la ascolta, la riceve, la prende con sè. Cosa c'è di più Illusorio? Nulla, poichè la Parola, anche se atta a trasmettere la Verità, nega l'unità, poichè necessita del dualismo per sopravvivere.
Consideriamo a livello microcosmico.
Lingam e Yoni, che sono rispettivamente i genitali maschile e femminile. Essi nell'atto sessuale diventano un tutt'uno pur restando elementi separati, e si dice che 'il Lingam è un tutt'uno con il cedere della Yoni, e la Yoni è un tutt'uno con l'allungarsi del Lingam'. L'eiaculazione, che è il verbo, cos'è? La possibilità di unione, ovvero la possibilità del concepimento, la creazione, il terzo elemento che rende veramente UNO i due elementi contrapposti.
Ma dove va a finire il seme? Nel Grembo, nelle tenebre, dove viene incanalato e de-finito (poichè la nascita condanna alla morte). L'illusione è la DICHIARAZIONE stessa del dualismo. Ma quest'illusione non è errata, è l'unico linguaggio attraverso il quale operare per trascenderla, tornando all'unità.
Dunque questo ri-velare è il seme che entra nelle Tenebre. Cosa sono le Tenebre? Il Silenzio, la quiete che succede al Chaos.
Quindi la Parola e il Silenzio, nel loro continuo rapportarsi, determinano la Verità. Uno ri-vela e l'altro conserva. Qual è il canale che permette alla rivelazione di non disperdersi? L'Amore, che è causa della separazione e al contempo possibilità di unione.
Sull'albero della vita infatti, nella triade superna, abbiamo due Sephirot che fanno al caso nostro. Cochmah e Binah, rispettivamente parola e silenzio, uno dà e l'altro riceve, attraverso la via di Daleth, che è la via dell'Amore puro, Agape, e che in ebraico significa 'porta'.
Provate a meditare sul fatto che dire la verità è una maledizione.
Perchè? Perchè siamo costretti a pronunciarla, perdendo il Silenzio e ritrovandolo subito dopo. L'unico modo per non disperdere è far passare il verbo nel canale dell'amore, affinchè dall'altra parte vi sia comprensione.

Questa è un'applicazione del linguaggio cabalistico, e si ricollega perfettamente al discorso qui sopra rivolto a Jeze.
Una volta che un METODO diviene il filtro attraverso il quale si parla, si ascolta, si assimila e si analizza, in maniera naturale si ha la sua applicazione alla REALTA' (esempio di passaggio da cabala teorica a cabala pratica). Ci sono poi altri metodi di applicazione pratica, tra cui il rituale magico. Il concetto di MESSA A TERRA.
Ma il fine, attenzione, non è la Cabala che, in quanto linguaggio, deve restare un mezzo, un canale attraverso il quale esprimere se stessi e creare un collante tra il nostro cerchio e tutto il resto, che è poi il confine stesso del cerchio.
Il fine è sempre l'unione tra Macrocosmo e Microcosmo.
Il segreto è l'applicazione costante dei principi studiati con il proprio vissuto e la propria condizione, quella umana. Una questione di aderenza.

Posto questi due esempi, che già evincono un'analisi un po' complessa di questo linguaggio, si ritorna indietro all'intelletto, per esporre le regole principali attraverso cui opera la cabala stessa, ad un livello meramente algebrico e logico.
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Vecchio 07-02-2006, 19.54.52   #11
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TECNICHE CABALISTICHE:

Gematria

La gematria (si legge ghematria) è la tecnica che stabilisce che due termini aventi lo stesso valore numerico, sono nella loro sostanza strettamente collegati. Questo non significa necessariamente che sono opposti, complementari, simili o addirittura uguali. Significa che l'unione algebrica (stesso valore numerico) determina una sostanza COMUNE, unione estatica, che può manifestarsi su vari livelli di comprensione, dunque con il tempo risultare tesi,antitesi e sintesi.
La lingua ebraica è anche matematica parlata, essendo ogni lettera un numero (non 'ad ogni lettera corrisponde un numero', ogni lettera E' un numero e viceversa), dunque 'dire' o 'scrivere' lo stesso numero in maniera diversa comporta anche un cambiamento nella sostanza, dunque va analizzato anche il contesto in cui si inserisce. Esattamente come in matematica la cabala ha i suoi artifici, poichè il significato matematico non determina la verità, ma è l'utilizzo che se ne fa a rendere una cosa vera oppure no, sempre nei limiti della relatività e della soggettività chiaramente. L'importante è che 'vengano rispettate le regole'. Senza tradire quindi lo schema, lo si può modellare a seconda della propria esigenza, trasformando così la Cabala stessa in un qualcosa in continua evoluzione, con un proprio percorso personale ed una propria identità storico-filosofica, che sia rappresentazione INCOMPRENSIBILE (letteralmente) dell'Universo e al tempo stesso rappresentazione elastica dell'individualità delle singole componenti del creato (uomini e donne).
Scusate le divagazioni, sono un po' pedante. Torno sull'esempio pratico.

Prendiamo due parole: Messia e Serpente. In ebraico sono MShYCh e NChSh. Hanno entrambe il valore di 358. Questo indica che le due parole, nella loro essenza (si parla anche di simboli) sono strettamente correlate e, per chi ha l'occhio attento, fra queste due parole la relazione è esplicita.

Sono poi innumerevoli i modi per far interagire tra loro numeri e lettere, associando il concetto alla parola.
Ad esempio (qui non si tratta più di gematria): la parola uomo in Ebraico è Adam, precisamente ADM (Alef+dalet+mem); vale 45 (vedremo con un altra tecnica come questo 45 ci dica molto sul concetto di uomo, più avanti). La parola è composta, Alef è il soffio divino, la prima lettera dell'alfabeto, strumento di Dio per la creazione, mentre la parola DM significa 'sangue'. Possiamo dire dunque che ADM, l'uomo, senza il soffio divino (lo spirito) non è altro che DM, sangue.
Oppure, allo stesso modo vediamo altri due termini: Ameth significa in ebraico 'Verità', ma se noi togliamo dalla Verità il soffio divino, otteniamo Mth, che significa 'morte'.
Questo per far notare la bellezza e la potenza espressiva della lingua ebraica, che ha forse uguali solo nel sanscrito.

Riduzione Teosofica:

La riduzione teosofica può essere applicata per ridurre una parola ad una cifra semplice. Ovvero assomando i valori numerici delle lettere fino ad ottenere una sola cifra. Questo può servire ad analizzare il concetto di un termine a partire dal fondamento della prima decina. Quasi tutte le culture definiscono la prima decina la fine del ciclo di manifestazione (le dieci Sephirot sono un esempio), definendo tutti gli altri numeri una rappresentazione della prima decina in particolari aspetti che gravitano intorno ad una determinata orbita.
Quindi facendo un esempio torniamo ad ADM, che vale 45 (1+4+40)..45 è 4+5=9
Quindi il nove, che può essere associato a Yesod, la Sephirà dominata dalla Luna. Dunque potremmo intendere il 9 non come il numero sintesi dell'uomo, che è in realtà 5-il pentagramma- ma bensì come l'aspetto del concepimento dell'uomo, la sua emenazione tramite il femmineo, FONDAMENTO della creazione.

Notariqon.
Il Notariqon consiste nel ricavare da una singola parola, una frase, formandola con le lettere della parola come iniziali.
Questa è un'espressione della FORMULA magica ad esempio, una compressione di un concetto, al fine di rendere il concetto in un solo fiato.
Ad esempio AGLA è un notariqon della frase 'Athe Gibor Leolham Adonai' - 'tua sia la forza nei secoli dei secoli mio Signore'. AGLA è il nome di un Arcangelo.
Oppure, secondo la Cabala greca, IChThYS, che significa pesce (simbolo di gesù) diventa 'Iesous Christòs Theus Yios Sotèr' - 'Gesù, figlio di Dio Salvatore'.
Questo può essere uno spunto interessante per chi volesse provare a costruire dalle parole delle frasi, a suo piacimento. Ad esempio con l'uso del proprio nome e cognome, trasformandolo in una formula vera e propria.

Queste sono le tre tecniche principali. Ne vedremo altre meno utilizzate, ma per il momento mi fermo qui e proviamo a lavorare su quelle che già ci sono.
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Vecchio 08-02-2006, 11.39.29   #12
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Nota di Uno:
Scusami Iside ma è mia intenzione censurare tutto ciò che dietro pseudo spiritualità nasconde lucro....
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Al di là di quello che il sito 'nasconde', gradirei altro da parte vostra, cara Iside, non tanto un contributo conoscitivo e nozionistico, quanto invece lo sforzo di addentrarsi in questo mondo..mi permetto di farvi da guida, conducendovi secondo tappe ben precise che non ammettono distanze tra chi studia e l'oggetto studiato. Da parte vostra è bene un piccolo sforzo che venga incontro al mio...le domande sono il sale di un insegnamento; perchè rendono il tutto vivo e gli permettono di plasmarsi secondo le menti che lo studiano.
Grazie.
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