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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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04-03-2008, 12.29.22
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#1
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E' praticamente nato/a qui
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Paura di perdere l'amore
In questo che ho scritto non ci sono verità, ma è un po' un modo di cercare il perchè della paura dei propri mostri, della fatica di accettare di vedersi in un determinato modo e cosa nasconde dietro.
Ho pensato e ripensato se postarlo perchè è solo una ricerca in me stessa per aiutarmi a comprendere e non so neppure se vi sono riuscita, ma una cosa è sicura in me è forte la paura di perdere l'amore.
Quante cose si fanno che non vorremo fare per paura di perdere l’amore?
Se l’altro mi giudica male smetterà di amarmi?
Allora avrò paura del giudizio. E avrò paura di tutti quelli che mi giudicano perché se arriveranno tutti ad avere lo stesso giudizio negativo su di me perderò l’amore.
Però è anche vero che quando io giudico perdo l’amore che dovrei avere, che dovrei sentire nei confronti del giudicato. Perché il giudizio è una distanza che abbiamo preso da noi stessi.
Da dove arriva questa sensazione di perdere l’amore?
Da quando da bambina i miei genitori se facevo qualcosa che non andava mi picchiavano? Perché chi mi picchia non può amarmi. E se continuo a farlo arrabbiare smetterà di amarmi e continuerà a picchiarmi.
E il genitore picchia perché pensa che il figlio non ubbidisca perché non gli vuole bene, perché per lui voler bene vuol dire assoggettarsi all’altro?
E il genitore picchia il figlio perché crede di vedere in lui i suoi demoni e così facendo glieli trasmette. Imprime sul figlio il suo giudizio negativo affinché l’altro diventerà proprio quello che il genitore voleva evitare.
E così si inizia a difendersi per non perdere l’amore.
Nascondo me stessa perché se mi vedono per quello che sono non mi ameranno più. Lo nascondo nel fondo di me stessa e mi stravolgo cercando di non perdere l’amore. Ma poi quest’amore non c’è ugualmente perché non posso cambiare la prospettiva di chi mi guarda ed imprime il suo sguardo su di me. E allora nego, e scappo e mi nascondo perché non voglio più su me stessa quello sguardo, sporcato da lenti opache. E smetto di ascoltare, e faccio di testa mia.
Ma ormai dentro di me si è insinuata quella paura di perdere l’amore.
E cerco disperatamente l’amore dalle quelle stesse persone che non me lo hanno saputo trasmettere, le trovo con la similitudine giusta, perché devo comprendere che l’amore anche loro non lo conoscevano e facevano quello che sapevano fare: giudicare per paura di perdere l’amore.
Quando mi sento giudicata, mi sento come se mi strappassero di nuovo l’amore, mi sale la paura di perdere l’amore ancora una volta. Mi abbasso e sto li ferma ed ascolto il dolore salire, le lacrime scendere. Sto ferma e cerco di resistere di non soccombere e di imparare se c’è qualcosa da imparare e a non guardare per trovare a mia volta un giudizio con il quale difendermi. E se c’è qualcosa che posso fare mio per migliorare il mio modo di non far perdere l’amore a qualcuno farò in modo di applicarlo come meglio riesco, senza perdere l’amore.
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04-03-2008, 13.44.47
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#2
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Organizza eventi
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Citazione:
Originalmente inviato da griselda
Quante cose si fanno che non vorremo fare per paura di perdere l’amore?
Se l’altro mi giudica male smetterà di amarmi?
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Quello che non riesco a capire è perchè bisogna essere sempre diversi da noi stessi per avere l'amore e approvazione degli altri .....
Perchè mai l'altro dovrebbe giudicarmi male ???? forse perchè non rispondo alle sue aspettative ???
Ma anche anche l'altro vuole essere approvato e amato da noi e ha paura di perdere....
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04-03-2008, 17.10.59
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#3
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Cittadino/a Emerito/a
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Se abbiamo paura di perdere qualcosa.. significherebbe possederlo. Ma non è possibile possedere l'amore degli altri, di conseguenza nemmeno perderlo..
Non so da cosa dipenda questa paura della perdita per te Gris, quando prende me, cerco di ricordarmi che chi mi vuole bene davvero, mi vuole bene così come sono, che io posso fare qualcosa per me, per migliorare me stessa, ma che l'altro se vuole, mi deve "prendere" così come sono ora.. magari non a tutti piaccio, pazienza.. non ho nessun potere sull'altro, non posso pretendere che mi ami, se non lo sente, è meglio lasciarlo libero (e liberare me stessa, anche se fa un po' male).. e magari l'altro sarà libero di amarmi a modo suo
Nelle domande di Stella c'è quel cerchio da cui non ci si riesce a liberare finchè si cerca di possedere l'amore reciprocamente ...

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04-03-2008, 17.13.29
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#4
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Data registrazione: 27-06-2007
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Citazione:
Originalmente inviato da stella
Quello che non riesco a capire è perchè bisogna essere sempre diversi da noi stessi per avere l'amore e approvazione degli altri .....
Perchè mai l'altro dovrebbe giudicarmi male ???? forse perchè non rispondo alle sue aspettative ???
Ma anche anche l'altro vuole essere approvato e amato da noi e ha paura di perdere....
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infatti non devi essere "diversa" da ciò che sei...
ma fino a che non ti conosci per bene... tale cosa è "normale".
tu ti crei delle aspettative sugli altri e non lo vedi per quello che è ... l'altro fa lo stesso con te
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04-03-2008, 17.36.25
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#5
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Organizza eventi
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
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Citazione:
Originalmente inviato da turaz
infatti non devi essere "diversa" da ciò che sei...
ma fino a che non ti conosci per bene... tale cosa è "normale".
tu ti crei delle aspettative sugli altri e non lo vedi per quello che è ... l'altro fa lo stesso con te
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In effetti si teme il giudizio degli altri per paura di deludere le aspettative che hanno su di noi, tendiamo a mostrare il meglio di noi per essere accettati, anche facendo cose che non sentiamo nostre, mentre l'amore è amare una persona per quello che è, e casomai crescere insieme...
Se riduciamo l'amore a quello che sono le nostre aspettative o a soddisfare le aspettative altrui, ci sentiremo sempre in corsa e non saremo mai sicuri di averlo.
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04-03-2008, 18.03.19
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#6
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E' praticamente nato/a qui
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Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch
Se abbiamo paura di perdere qualcosa.. significherebbe possederlo. Ma non è possibile possedere l'amore degli altri, di conseguenza nemmeno perderlo..
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No è vero non lo si possiede mai, ma vi è uno scambio reciproco l'amore che proviamo lo distribuiamo esce da noi e torna a noi sotto forma di riflesso con le stesse vibrazioni.
Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch
Non so da cosa dipenda questa paura della perdita per te Gris, quando prende me, cerco di ricordarmi che chi mi vuole bene davvero, mi vuole bene così come sono, che io posso fare qualcosa per me, per migliorare me stessa, ma che l'altro se vuole, mi deve "prendere" così come sono ora.. magari non a tutti piaccio, pazienza.. non ho nessun potere sull'altro, non posso pretendere che mi ami, se non lo sente, è meglio lasciarlo libero (e liberare me stessa, anche se fa un po' male).. e magari l'altro sarà libero di amarmi a modo suo 
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Il problema nasce di solito quando l'altro ti dice che non lo ami che non sente il tuo amore.
Alla fine siamo sempre noi che non siamo capaci di amare e dividiamo in: questo è amore e questo non lo è.
Beh si sono d'accordo con te, non possiamo obbligare gli altri ad amarci come non possiamo neppure obbligare noi stessi ad amare se non abbiamo compreso i motivi per cui non riusciamo a farlo. Non li abbiamo accettati.

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04-03-2008, 22.09.46
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#7
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E' praticamente nato/a qui
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Citazione:
Originalmente inviato da griselda
E così si inizia a difendersi per non perdere l’amore.
Nascondo me stessa perché se mi vedono per quello che sono non mi ameranno più. Lo nascondo nel fondo di me stessa e mi stravolgo cercando di non perdere l’amore. Ma poi quest’amore non c’è ugualmente perché .....
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perchè se anche ci riesci quella amata è quell'altra, quella finta, quella che non esiste. Tu, nascosta, non puoi essere amata.
E' estremamente difficle riempire i vuoti d'amore lasciati in noi anticamente... ci vorrebbe un atto di coraggio, un atto per il quale ci si mostra così come si è e, se si è amati bene, altrimenti si continua a fare a meno. Nessuna garanzia.
Sembra una cosa senza speranza, senza redenzione. Eppure... eppure mostrarsi è un atto di amore e l'amore attira sempre amore.
A me è piaciuto tanto leggerti, mi ha commosso come ti sei mostrata.
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28-07-2008, 22.59.25
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#8
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
perchè se anche ci riesci quella amata è quell'altra, quella finta, quella che non esiste. Tu, nascosta, non puoi essere amata.
E' estremamente difficle riempire i vuoti d'amore lasciati in noi anticamente... ci vorrebbe un atto di coraggio, un atto per il quale ci si mostra così come si è e, se si è amati bene, altrimenti si continua a fare a meno. Nessuna garanzia.
Sembra una cosa senza speranza, senza redenzione. Eppure... eppure mostrarsi è un atto di amore e l'amore attira sempre amore.
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Ci ho messo un po' a capire.
Oggi pensavo che mi sono nascosta talmente tanto che chi si era innamorato di me si era innamorato dell'apparenza, dell'idea che si era fatto di me.
Poi con il tempo...le confidenze...la convivenza le maschere cadono...ed ecco che si crede di non aver amato mai l'altra persona, non la si vuole più, si rivuole la maschera di cui ci si è innamorati. 
Ma allo stesso modo anche l'altro ha "mentito" anche l'altro aveva parti nascoste di se. E quindi mi viene da pensare che se non è uno scherzo del fato (che non esiste) dietro ci siano motivi che vanno al di là della superficiale considerazione. Due calamite che si sono attratte a loro insaputa e che nonostante questo contatto non riescono a rendersi conto di quanto è importante l'essersi incontrati.
Se questo assunto ha ragione di esistere allora capisco perchè il più delle relazioni vadano a scatafascio.
C'è chi si innamora di un cavallo selvaggio, credendolo un cavallo da corsa, cerca di rinchiuderlo in un recinto ma il cavallo non ci vuole stare, e tenta più volte di scappare sino a che non diviene domato, a quel punto però il cavallo non è più selvaggio e quindi non piacerà più.
Io passato la vita a nascondere cose di me che pensavo anzi che non accettavo non le volevo mie bruciavano e quindi non le volevo vedere e a quanto pare mostravo proprio il contrario  e se qualcuno me le mostravo scappavo a gambe levate (l'istinto ce l'ho ancora eh) echecacavolo io cerco di nascondere e tu mi fai vedere? 
Insomma una bella lotta vah.
Bon poi ci ritorno.

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01-07-2009, 14.58.56
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#9
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Qualche giorno fa ho dato un nome a questo mio sentire... entro in libreria da sola e mi si para davanti agli occhi un libro dal titolo: dipendenza affettiva  qualcuno mi aveva già soffiato nell'orecchio, ma la mia mente annaspa sempre e se non mi venisse incontro non so quale sia questa parte, ma è una parte di me, quella che mi ha condotto in quella libreria da sola e mi ha messo davanti a quel libro.
Lo apro e leggendolo mi scendono le lacrime dagli occhi, mi dico che non devo compiangermi e stringo i denti e mi allontano da quella emozione inutile. Tutto quello che viene descritto nel libro già nelle prime pagine mi descrive nei minimi dettagli.... la prima cosa che mi viene da fare sentendo l'ansia salire è...leggere di corsa, poi chiudere il libro, poi aprire un post e condividere perchè da sola non reggo...la paura di fare da sola di non essere capace di fare da sola, proprio come dice anche il libro. Inoltre descrive bene la sensazione di fame d'amore, di mancanza di amor proprio, di affidare la proprio vita agli altri perchè non ci sente all'altezza di essere capaci di farci felici da soli e neppure di riuscire a fare allora ci si affida al primo venuto pur di non prenderci la responsablità di fare noi da soli. E' terribile averlo da sempre intravisto e diverso dal vederlo tutto insieme li scritto che penetra dentro come un sorta di veleno che se lo lasci fare senti che può ucciderti mentre tenta già di paralizzarti.
Non sono ancora arrivata al punto dove descrive come conoscersi perchè le persone che vivono questo problema non si conoscono non si vedono e delegano la loro vita all'altro diventandone dipendenti sino allo stremo, sino all'ultima goccia di energia che donano all'altro pur di non dover fare da soli, pur di non dover dipendere da se stessi tanta è la paura della solitudine, di rimanere soli con se stessi, del grande vuoto di quella voragine che inghiotte tutto senza mai dare un senso di pienezza o di appagamento che è all'interno di noi.
Questo senso di mancanza di affetto, questa voragine ci sono persone che tentano di riempirla con tutto dal fumo, all'alcol, al sesso all'affetto....ma sino a che si scappa da se, sino a che non si impara ad essere responsabili di se, a smettere di farsi manovrare dai sensi di colpa, o dalla paura di non essere amati, dall'orrore di quel tremendo vuoto interiore non si può iniziare a fare niente.
Ho tanta paura di continuare a leggere ma so che la prima parte della strada è leggere e capire che fare e poi prendere il coraggio a due mani e lanciarsi nel fare con il naso chiuso alla puzza della paura che prende dentro quando si tenta di avvicinarsi a quella voragine antica.
Chi è dipendente affettivo?
Chi ha sete d'amore una sete insaziabile.
Chi si metto sotto la tutela di qualcun altro lasciandogli la responsabilità della sua vita.
E' un impiegato modello pronto a tutto per essere apprezzato.
Si aggrappa perchè teme di essere abbandonato o che lo si lasci.
Vive per procura, è attratto da quello che gli piacerebbe essere, non ha progetti non ha sogni, non ha a cuore nulla per se vive di riflesso.
Ignora chi è i suoi interessi ricalcano chi gli sta accanto e non è consapevole del suo valore
E' appassionato preda di grandi slanci, molto sulle nuvole, vive alla velocità della luce e il colpo di fulmine è cosa a lui nota.
Ed eleva la sua conquista al cielo per meglio venerarla, guardando il lato lucido della medaglia, quello più scintillante. Ha la memoria corta.
Vive aspettando e sperando in una lunghissima fila d'attesa.
Non si ama, ha una visione negativa di sè e non si interessa a ciò che è, a forza di allontanarsi da sè diventa superficiale suo malgrado: un contenitore senza contenuto, una maschera.
E' sottomesso all'estremo e la sua soglia di tolleranza è molto alta troppo alta, è incapace di mettere limiti perchè ha paura di perdere l'amore.
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01-07-2009, 15.47.36
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#10
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Originalmente inviato da griselda
Qualche giorno fa ho dato un nome a questo mio sentire... entro in libreria da sola e mi si para davanti agli occhi un libro dal titolo: dipendenza affettiva  qualcuno mi aveva già soffiato nell'orecchio, ma la mia mente annaspa sempre e se non mi venisse incontro non so quale sia questa parte, ma è una parte di me, quella che mi ha condotto in quella libreria da sola e mi ha messo davanti a quel libro.
Lo apro e leggendolo mi scendono le lacrime dagli occhi, mi dico che non devo compiangermi e stringo i denti e mi allontano da quella emozione inutile. Tutto quello che viene descritto nel libro già nelle prime pagine mi descrive nei minimi dettagli.... la prima cosa che mi viene da fare sentendo l'ansia salire è...leggere di corsa, poi chiudere il libro, poi aprire un post e condividere perchè da sola non reggo...la paura di fare da sola di non essere capace di fare da sola, proprio come dice anche il libro. Inoltre descrive bene la sensazione di fame d'amore, di mancanza di amor proprio, di affidare la proprio vita agli altri perchè non ci sente all'altezza di essere capaci di farci felici da soli e neppure di riuscire a fare allora ci si affida al primo venuto pur di non prenderci la responsablità di fare noi da soli. E' terribile averlo da sempre intravisto e diverso dal vederlo tutto insieme li scritto che penetra dentro come un sorta di veleno che se lo lasci fare senti che può ucciderti mentre tenta già di paralizzarti.
Non sono ancora arrivata al punto dove descrive come conoscersi perchè le persone che vivono questo problema non si conoscono non si vedono e delegano la loro vita all'altro diventandone dipendenti sino allo stremo, sino all'ultima goccia di energia che donano all'altro pur di non dover fare da soli, pur di non dover dipendere da se stessi tanta è la paura della solitudine, di rimanere soli con se stessi, del grande vuoto di quella voragine che inghiotte tutto senza mai dare un senso di pienezza o di appagamento che è all'interno di noi.
Questo senso di mancanza di affetto, questa voragine ci sono persone che tentano di riempirla con tutto dal fumo, all'alcol, al sesso all'affetto....ma sino a che si scappa da se, sino a che non si impara ad essere responsabili di se, a smettere di farsi manovrare dai sensi di colpa, o dalla paura di non essere amati, dall'orrore di quel tremendo vuoto interiore non si può iniziare a fare niente.
Ho tanta paura di continuare a leggere ma so che la prima parte della strada è leggere e capire che fare e poi prendere il coraggio a due mani e lanciarsi nel fare con il naso chiuso alla puzza della paura che prende dentro quando si tenta di avvicinarsi a quella voragine antica.
Chi è dipendente affettivo?
Chi ha sete d'amore una sete insaziabile.
Chi si metto sotto la tutela di qualcun altro lasciandogli la responsabilità della sua vita.
E' un impiegato modello pronto a tutto per essere apprezzato.
Si aggrappa perchè teme di essere abbandonato o che lo si lasci.
Vive per procura, è attratto da quello che gli piacerebbe essere, non ha progetti non ha sogni, non ha a cuore nulla per se vive di riflesso.
Ignora chi è i suoi interessi ricalcano chi gli sta accanto e non è consapevole del suo valore
E' appassionato preda di grandi slanci, molto sulle nuvole, vive alla velocità della luce e il colpo di fulmine è cosa a lui nota.
Ed eleva la sua conquista al cielo per meglio venerarla, guardando il lato lucido della medaglia, quello più scintillante. Ha la memoria corta.
Vive aspettando e sperando in una lunghissima fila d'attesa.
Non si ama, ha una visione negativa di sè e non si interessa a ciò che è, a forza di allontanarsi da sè diventa superficiale suo malgrado: un contenitore senza contenuto, una maschera.
E' sottomesso all'estremo e la sua soglia di tolleranza è molto alta troppo alta, è incapace di mettere limiti perchè ha paura di perdere l'amore.
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Gri , sdrammatizzo un po' ,
poi ne parliamo seriamente ,
ma hai descritto il rag. Fantozzi?
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01-07-2009, 16.22.44
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#11
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Data registrazione: 11-05-2009
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quello che hai vissuto io lo chiamo "momento di grazia" griselda.
esperienza sicuramente forte ma che a mio avviso ti aprirà bellissime porte.
in quella descrizione quantomeno in parte mi ci ritrovo.
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01-07-2009, 16.45.42
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#12
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E' praticamente nato/a qui
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Citazione:
Originalmente inviato da nikelise
Gri , sdrammatizzo un po' ,
poi ne parliamo seriamente ,
ma hai descritto il rag. Fantozzi?
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Ti dico una cosa Nike,
se avessi postato questa frase ad un'altra persona qui del forum credo ti avrebbe dato una rispostaccia oppure avrebbe dovuto fare ricorso ad una grande forza per non rispondere.
Invece a me le tue parole pure essendo entrate hanno fatto poco, e sai perchè?
Non perchè ti sono affezionata, perchè ti sono amica, ma perchè, (orribile) ci sono abituata. Inoltre so che volevi sdramattizzare e che è il tuo modo di fare, ma io sono propensa a giustificare tutti. E io? E me?
Ora sdrammatizzo pure io pensa che non sono mai riuscita a guardare un film di fantozzi anzi sentivo per lui un profondo fastidio tanto che non resistevo neppure davanti ad una sola scena senza saltare sulla poltrona, ma non, come fa mio figlio, dal ridere.  Chissà forse è indicativo.
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01-07-2009, 16.54.47
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#13
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
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Citazione:
Originalmente inviato da griselda
Chi è dipendente affettivo?
Chi ha sete d'amore una sete insaziabile.
Chi si metto sotto la tutela di qualcun altro lasciandogli la responsabilità della sua vita.
E' un impiegato modello pronto a tutto per essere apprezzato.
Si aggrappa perchè teme di essere abbandonato o che lo si lasci.
Vive per procura, è attratto da quello che gli piacerebbe essere, non ha progetti non ha sogni, non ha a cuore nulla per se vive di riflesso.
Ignora chi è i suoi interessi ricalcano chi gli sta accanto e non è consapevole del suo valore
E' appassionato preda di grandi slanci, molto sulle nuvole, vive alla velocità della luce e il colpo di fulmine è cosa a lui nota.
Ed eleva la sua conquista al cielo per meglio venerarla, guardando il lato lucido della medaglia, quello più scintillante. Ha la memoria corta.
Vive aspettando e sperando in una lunghissima fila d'attesa.
Non si ama, ha una visione negativa di sè e non si interessa a ciò che è, a forza di allontanarsi da sè diventa superficiale suo malgrado: un contenitore senza contenuto, una maschera.
E' sottomesso all'estremo e la sua soglia di tolleranza è molto alta troppo alta, è incapace di mettere limiti perchè ha paura di perdere l'amore.
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Per quando riuscirai a razionalizzare e guardare le cose in modo un po' obiettivo, cioè passata la buriana:
Sei sicura che tutti i punti di questa descrizione ti descrivano?
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01-07-2009, 16.56.11
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#14
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Originalmente inviato da griselda
Ti dico una cosa Nike,
se avessi postato questa frase ad un'altra persona qui del forum credo ti avrebbe dato una rispostaccia oppure avrebbe dovuto fare ricorso ad una grande forza per non rispondere.
Invece a me le tue parole pure essendo entrate hanno fatto poco, e sai perchè?
Non perchè ti sono affezionata, perchè ti sono amica, ma perchè, (orribile) ci sono abituata. Inoltre so che volevi sdramattizzare e che è il tuo modo di fare, ma io sono propensa a giustificare tutti. E io? E me?
Ora sdrammatizzo pure io pensa che non sono mai riuscita a guardare un film di fantozzi anzi sentivo per lui un profondo fastidio tanto che non resistevo neppure davanti ad una sola scena senza saltare sulla poltrona, ma non, come fa mio figlio, dal ridere.  Chissà forse è indicativo.
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Gri l'ho fatto con te perche' sapevo che lo potevo fare, che avresti capito.
Poi sdrammatizzare serve a vedere le cose per come sono a non ingigantirle ed io sono convinto che non sono come le dipingi tu .
Sono convinto che per gran parte sia un effetto della psiche , quasi un'abitudine a lasciarsi andare.
Che non sia il tuo essere .
E' una tendenza da abbattere .
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01-07-2009, 17.04.11
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#15
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Originalmente inviato da nikelise
Gri l'ho fatto con te perche' sapevo che lo potevo fare, che avresti capito.
Poi sdrammatizzare serve a vedere le cose per come sono a non ingigantirle ed io sono convinto che non sono come le dipingi tu .
Sono convinto che per gran parte sia un effetto della psiche , quasi un'abitudine a lasciarsi andare.
Che non sia il tuo essere .
E' una tendenza da abbattere .
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Ecco, il nocciolo della questione, chi ha abdicato per molto tempo, credo, non sappia proprio chi è, ne come fare e devrà fare uno sforzo enorme...io ho smesso di fumare, anche questa è una dipendenza e ci vuole tanta volontà e capacità di sofferenza per portare a termine quello che si è deciso di fare e costanza e determinazione stando sempre all'erta perchè il pericolo è sempre dietro all'angolo visto gli anni di automatismo che si sono vissuti.
Vedremo che saprò fare per liberare il mio essere, anzi per scoprirlo innanzitutto.
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01-07-2009, 17.24.43
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#16
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Originalmente inviato da griselda
Ecco, il nocciolo della questione, chi ha abdicato per molto tempo, credo, non sappia proprio chi è, ne come fare e devrà fare uno sforzo enorme...io ho smesso di fumare, anche questa è una dipendenza e ci vuole tanta volontà e capacità di sofferenza per portare a termine quello che si è deciso di fare e costanza e determinazione stando sempre all'erta perchè il pericolo è sempre dietro all'angolo visto gli anni di automatismo che si sono vissuti.
Vedremo che saprò fare per liberare il mio essere, anzi per scoprirlo innanzitutto.
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Se mi permetti pero' vedo un'analogia tra quello che hai descritto ed altra persona a me consanguinea femmina anche lei che ha la tua stessa tendenza ......a voler perdere .
E vedo anche un vecchio post che mi fece dire ad Uno mi pare '' chi e' all'origine di questo disastro ?''
Poi mi chiedesti di non parlarne piu' cosa che ho fatto .
Cosi' uno spunto di riflessione per te . 
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01-07-2009, 17.31.52
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#17
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E' praticamente nato/a qui
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Originalmente inviato da nikelise
Se mi permetti pero' vedo un'analogia tra quello che hai descritto ed altra persona a me consanguinea femmina anche lei che ha la tua stessa tendenza ......a voler perdere .
E vedo anche un vecchio post che mi fece dire ad Uno mi pare '' chi e' all'origine di questo disastro ?''
Poi mi chiedesti di non parlarne piu' cosa che ho fatto .
Cosi' uno spunto di riflessione per te . 
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Spetta non ti seguo, forse ti riferisci a quando parlasti di repressione?
Si avevo intuito che ti ricordavo qualcuno...
Puoi spiegare non ho capito cosa intendi con voler perdere?
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01-07-2009, 17.37.16
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#18
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Originalmente inviato da griselda
Spetta non ti seguo, forse ti riferisci a quando parlasti di repressione?
Si avevo intuito che ti ricordavo qualcuno...
Puoi spiegare non ho capito cosa intendi con voler perdere?
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Voler perdere e' un atteggiamento negativo di chi puo' vincere ma non vuole farlo per tanti motivi.
Pensaci tu un po' perche' .
Vincere significa esere contenti di se'.
Prove a rileggere quel post.
Spero che la memoria e le sensazioni non mi ingannino.
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01-07-2009, 17.55.42
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#19
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E' praticamente nato/a qui
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Originalmente inviato da nikelise
Voler perdere e' un atteggiamento negativo di chi puo' vincere ma non vuole farlo per tanti motivi.
Pensaci tu un po' perche' .
Vincere significa esere contenti di se'.
Prove a rileggere quel post.
Spero che la memoria e le sensazioni non mi ingannino.
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Non so devo guardarci bene, perchè così d'acchito ti direi di no, per come mi vedo io mi sento molto competitiva e non mi piace perdere proprio per niente, però hai visto mai?
Però non mi hai risposto  se ti riferivi alla repressione. 
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01-07-2009, 17.59.31
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#20
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Organizza eventi
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
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Citazione:
Originalmente inviato da griselda
Non so devo guardarci bene, perchè così d'acchito ti direi di no, per come mi vedo io mi sento molto competitiva e non mi piace perdere proprio per niente, però hai visto mai?
Però non mi hai risposto  se ti riferivi alla repressione. 
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Si mi riferivo a quell'argomento .
Allora non ci sta il tuo post di oggi.
Non ci sta con la tua voglia di vincere.
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01-07-2009, 18.06.24
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#21
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
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Citazione:
Originalmente inviato da nikelise
Si mi riferivo a quell'argomento .
Allora non ci sta il tuo post di oggi.
Non ci sta con la tua voglia di vincere.
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Non me ne volere eh ma ho l'impressione che, (non so forse magari per lavoro?)tendi a semplificare tanto che a volte ti perdi delle sfumature.
Mentre rileggevo mi è venuta in mente una cosa di cui avevamo parlato in archetipi dove si diceva che si nasce incendiari e si muore pompieri...insomma le cose cambiano e forse può capitare di rimanere fissi con la mente al prima mentre si è ad un dopo ancora oscuro.
Da ragazza non ero repressa ero trasgressiva per ribellione e quando scrivesti della repressione ti dissi che non era così...allora non era.
Quindi il tempo passa e si cambia e se non si sta attenti non ci si accorge.
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01-07-2009, 18.18.27
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#22
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,692
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Per quando riuscirai a razionalizzare e guardare le cose in modo un po' obiettivo, cioè passata la buriana:
Sei sicura che tutti i punti di questa descrizione ti descrivano?
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E aggiungo (sempre per dopo la sburiana), se e per quelli che pensi ti descrivano, perchè usi la terza persona?
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01-07-2009, 18.42.02
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#23
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Organizza eventi
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
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Citazione:
Originalmente inviato da griselda
Non me ne volere eh ma ho l'impressione che, (non so forse magari per lavoro?)tendi a semplificare tanto che a volte ti perdi delle sfumature.
Mentre rileggevo mi è venuta in mente una cosa di cui avevamo parlato in archetipi dove si diceva che si nasce incendiari e si muore pompieri...insomma le cose cambiano e forse può capitare di rimanere fissi con la mente al prima mentre si è ad un dopo ancora oscuro.
Da ragazza non ero repressa ero trasgressiva per ribellione e quando scrivesti della repressione ti dissi che non era così...allora non era.
Quindi il tempo passa e si cambia e se non si sta attenti non ci si accorge.
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Scusami ma non posso far altro che semplificare da qui.
Ma semplificare non e' male .
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01-07-2009, 18.49.57
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#24
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Organizza eventi
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
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Citazione:
Originalmente inviato da griselda
Non me ne volere eh ma ho l'impressione che, (non so forse magari per lavoro?)tendi a semplificare tanto che a volte ti perdi delle sfumature.
Mentre rileggevo mi è venuta in mente una cosa di cui avevamo parlato in archetipi dove si diceva che si nasce incendiari e si muore pompieri...insomma le cose cambiano e forse può capitare di rimanere fissi con la mente al prima mentre si è ad un dopo ancora oscuro.
Da ragazza non ero repressa ero trasgressiva per ribellione e quando scrivesti della repressione ti dissi che non era così...allora non era.
Quindi il tempo passa e si cambia e se non si sta attenti non ci si accorge.
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Poi lo sai che i piu' trasgressivi son quelli che sono stati in catene prima.....
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01-07-2009, 18.51.47
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#25
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
E aggiungo (sempre per dopo la sburiana), se e per quelli che pensi ti descrivano, perchè usi la terza persona?
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Scusa Capo,  mi scuso con Ray  entrando dalla Home e non andando a vedere dietro mi era saltato quel post, grazie di averlo portato alla mia attenzione. (A volte ci vuole pure la sveglia  )
Allora ho scritto in terza persona a volte perchè volevo lasciarlo là anche per qualcun altro che potesse beneficiarne, a dire il vero, però mentre scrivevo mi ronzava sta roba della terza persona, eri per caso tu che mi tiravi le reccie?
Ho riletto...credo perchè non accetto quella Grii li come rifiuto fantozzi e ho preso da lei le distanze non voglio essere quella li.
Invece per rispondere a Ray nell'ultimo post mi sono resa conto che, facendo riferimento alll'incendiaro e al pompiere che ancora sono legata al ricordo di come ero e oggi non so più bene cosa e come sono, un po' il "fermo vita" che ho avuto e che mi ha sbalottato tutta dentro tant'è che a volte penso di essere in un modo e poi se qualcuno mi illumina un attimo mi accorgo che sono nella fase due.
Poi ci sono sfumature nel senso che la frase la metto ma dovrei entrare con dovizia di particolari perchè alcune frasi dovrebbero essere analizzate ed espanse con la mia vita.
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