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Vecchio 21-11-2008, 17.53.23   #1
nikelise
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Predefinito Riconoscenza E Memoria

E' questo a mio avviso un tema '' chiave '' per esaminare come si svolgono o come si dovrebbero svolgere i rapporti tra le persone .
La riconoscenza significa conoscere 2 volte o rinnovare la conoscenza .
Per rinnovare la conoscenza di qualcosa e' necessaria la memoria .
Ora per S. Agostino la memoria e' addirittura sinonimo di Amore perche' con la memoria e col concorso di intelletto e volonta' si realizzza quel nuovo inizio che consente di dare nuovo impulso all'amore se indebolito dal tempo e dalle cose terrene
Anche la Riconoscenza dunque indissolubilmente legata alla Memoria e' anche sinonimo di amore e comunque mezzo di comunione con gli altri.
Sennonche' entrambe che a mio avviso sono proprio qualita' dell'essere sono merce rara .
Sicche' poco Essere UGUALE poca Riconoscenza e Memoria UGUALE poco Amore.
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Vecchio 21-11-2008, 18.19.22   #2
Ray
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Già, con poca memoria mi ricordo solo il "male" che l'altro mi ha fatto (o che io ho vissuto così) e quindi lo ri-conosco (come rifare... fare nuovamente ma in un altro modo) come negativo e la mia riconoscenza assomiglia ad una vendetta. L'amore che ne consegu è facilmente immaginabile.

Sorge una domanda che non starebbe male neanche in filosofia... se la memoria fosse veramente buona e io ri-cordassi (cuore-corda) tutto di un rapporto il continuo ri-conoscimento e conseguente riconoscenza porterebbe inevitabilmente all'amore?
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Vecchio 21-11-2008, 18.54.43   #3
nikelise
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Già, con poca memoria mi ricordo solo il "male" che l'altro mi ha fatto (o che io ho vissuto così) e quindi lo ri-conosco (come rifare... fare nuovamente ma in un altro modo) come negativo e la mia riconoscenza assomiglia ad una vendetta. L'amore che ne consegu è facilmente immaginabile.

Sorge una domanda che non starebbe male neanche in filosofia... se la memoria fosse veramente buona e io ri-cordassi (cuore-corda) tutto di un rapporto il continuo ri-conoscimento e conseguente riconoscenza porterebbe inevitabilmente all'amore?
Credo di si , memoria come sforzo di recupero ( INTELLETTO E VOLONTA') del bello e del buono che c'e' stato e' Amore ed e' rinnovamento di quell'amore.
L'opposto cioe' la dimenticanza del bello o del buono o il ricordo solo del brutto , che e' lo stesso , e' assenza di Amore .
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Vecchio 21-11-2008, 23.57.21   #4
griselda
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La riconoscenza necessita di memoria, perchè per riconoscere ad esempio un errore, devo prima aver vissuto un fatto, poi andarlo a riprendere riviverlo all'oggi, e quindi riconoscerlo come tale, ovvero lo conosco sotto un altro aspetto, quello che non mi ha impedito ad esempio di compiere l'atto o ha fatto si che lo compissi.
Non ho capito bene cosa voleva dire Ray, però penso che la riconoscenza porti innanzitutto un po' di pace, e quando si è in pace si riesce anche ad amare.
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Vecchio 22-11-2008, 18.40.46   #5
stella
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Secondo me riconoscenza significa ricordare qualcosa di buono e di bello che una persona ha fatto per me, e non solo, ma anche per quanto possibile ricambiarla, e questo è uno scambio di amore che non può prescindere dalla memoria.
Ma non capisco perchè le cose buone e belle si tende a scordarle mentre quelle brutte no.
Penso che questo sia dovuto alla mancanza di perdono, finchè non si perdona cancellando e scordando un torto subito, c'è poco spazio per la riconoscenza.
Può succedere che in un dato momento della mia vita non mi renda conto di quello che fa una persona per me, ma passati gli anni me lo ricordi e mi tornino in mente delle cose che mi rendono riconoscente. Quindi non penso che in questo modo la conosco di nuovo, ma rivisito questa persona nella mia memoria come se la conoscessi nella sua pienezza solo adesso.
Quindi la riconoscenza può essere immediata, cioè partire dal momento in cui un'azione bella e buona viene fatta a mio favore e che mi spinge a non scordarmelo, o successiva, rivisitando i ricordi in una nuova luce.
L'importante, quando avviene la riconoscenza, è di dimostrarla verso questa persona, altrimenti rimane un fatto mio e non produce scambio ed è come non fosse avvenuta.
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Vecchio 22-11-2008, 20.06.51   #6
nikelise
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Secondo me riconoscenza significa ricordare qualcosa di buono e di bello che una persona ha fatto per me, e non solo, ma anche per quanto possibile ricambiarla, e questo è uno scambio di amore che non può prescindere dalla memoria.
Ma non capisco perchè le cose buone e belle si tende a scordarle mentre quelle brutte no.
Penso che questo sia dovuto alla mancanza di perdono, finchè non si perdona cancellando e scordando un torto subito, c'è poco spazio per la riconoscenza.
Può succedere che in un dato momento della mia vita non mi renda conto di quello che fa una persona per me, ma passati gli anni me lo ricordi e mi tornino in mente delle cose che mi rendono riconoscente. Quindi non penso che in questo modo la conosco di nuovo, ma rivisito questa persona nella mia memoria come se la conoscessi nella sua pienezza solo adesso.
Quindi la riconoscenza può essere immediata, cioè partire dal momento in cui un'azione bella e buona viene fatta a mio favore e che mi spinge a non scordarmelo, o successiva, rivisitando i ricordi in una nuova luce.
L'importante, quando avviene la riconoscenza, è di dimostrarla verso questa persona, altrimenti rimane un fatto mio e non produce scambio ed è come non fosse avvenuta.
Quello che a me sembra importante e' che riconoscenza e memoria sono uno stato dell'essere .
Perche' ? perche' rinnovano nel tempo , come fossero un filo che guida , una certa coscenza delle cose .
Quindi superano il tempo , lo vincono , superano la relativita' .
La dimenticanza e' invece serva o succube del tempo , nega il legame tra le cose , ciascuna cosa , meglio l'ultima ,l'ultimo torto , assume maggiore importanza su tutto .
La mancanza di memoria impedisce il perdono .
Per questo la memoria e' amore .
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Vecchio 22-11-2008, 20.32.22   #7
Uno
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Quello che a me sembra importante e' che riconoscenza e memoria sono uno stato dell'essere .
Perche' ? perche' rinnovano nel tempo , come fossero un filo che guida , una certa coscenza delle cose .
Quindi superano il tempo , lo vincono , superano la relativita' .
La dimenticanza e' invece serva o succube del tempo , nega il legame tra le cose , ciascuna cosa , meglio l'ultima ,l'ultimo torto , assume maggiore importanza su tutto .
La mancanza di memoria impedisce il perdono .
Per questo la memoria e' amore .
Non prendo tutto il tema ancora (solito tempo tiranno ), ma una cosa vorrei chiarirla: la memoria non è uno stato dell'essere, potremmo dire che è ciò che permette all'essere di ancorarsi nell'esistenza mantenendo la libertà, libertà che nella dimenticanza perdiamo.
Che ne dici Nike? Ti torna?

Se ti torna rivedi anche la riconoscenza sullo stesso filo
Molto O.t. ma pur legato a quello che volevi dire: la coerenza (a cosa non lo diciamo ora, ma per esempio, molto sinteticamente, potrebbe essere ai Principi) è una qualità dell'essere.
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Vecchio 22-11-2008, 22.38.58   #8
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Non prendo tutto il tema ancora (solito tempo tiranno ), ma una cosa vorrei chiarirla: la memoria non è uno stato dell'essere, potremmo dire che è ciò che permette all'essere di ancorarsi nell'esistenza mantenendo la libertà, libertà che nella dimenticanza perdiamo.
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Se ti torna rivedi anche la riconoscenza sullo stesso filo
Molto O.t. ma pur legato a quello che volevi dire: la coerenza (a cosa non lo diciamo ora, ma per esempio, molto sinteticamente, potrebbe essere ai Principi) è una qualità dell'essere.
La memoria e' di tutti , tutti ricordano , ma poi pochi sono riconoscenti .
Allora e' vero che la memoria e' una qualita' del corpo non dell'essere .
Ma la riconoscenza implica un valore che si attribuisce a cio' che si ricorda , e' l'importanza che si da' a qualcosa o a qualcuno che merita di essere ricordato .
Allora mi sembra sia una qualita' dell'essere .
Cosi' la coerenza e' una qualita' dell'essere perche' e' la capacita' di non contraddirsi di seguire un filo .
Altrimenti cos'e' la riconoscenza? Solo la capacita' di riconoscere ed il valore che si attribuisce a cio' che si riconosce e' coerenza?
Ma quando dici ''ti sono riconoscente'' non dici qualcosa di piu' che ''sono coerente''?
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Vecchio 22-11-2008, 23.36.58   #9
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Magari mi aiuta a capire.
Mi sono andata a vedere l'etimologia di coerente: Cum-insieme e haerere-essere attaccato in pratica essere unito insieme. Chi non si contraddice ne con pensieri ne con fatti.

Per poterlo fare si deve aver riunito i piccoli io che altrimenti ogni giorno alternandosi la pensano in modo diverso, senza questa unione dell'essere, mi sa che di coerenza neppure a parlarne, ci si può solo sforzare almeno seguendo delle "Leggi" che ci possono aiutare a diventare coerenti.

Invece la parola coerenza mi ha fatto pensare a coer/cuore e ente/essere, come se per unire la terra al cielo si abbisognasse di un collante che è il Cuore un grande Cuore pulsante Amore.
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Vecchio 23-11-2008, 00.28.24   #10
Astral
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Io ho una grande memoria, dovrei essere proprio riconoscente, invece non è cosi. Infatti penso che a volte si ricorda male, e la memoria è legata pure all'attenzione che abbiamo focalizzato in quel momento.

Soltanto che la parola riconoscenza, mi fa pensare alla gratitudine, sono riconoscente a chi mi fa del bene, gli riconosco delle cose, le ricordo, però sembra avere soltanto un termine positivo, perchè del male non si può essere riconoscenti. mi sbaglio?
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Vecchio 23-11-2008, 04.33.07   #11
nikelise
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Non prendo tutto il tema ancora (solito tempo tiranno ), ma una cosa vorrei chiarirla: la memoria non è uno stato dell'essere, potremmo dire che è ciò che permette all'essere di ancorarsi nell'esistenza mantenendo la libertà, libertà che nella dimenticanza perdiamo.
Che ne dici Nike? Ti torna?

Se ti torna rivedi anche la riconoscenza sullo stesso filo
Molto O.t. ma pur legato a quello che volevi dire: la coerenza (a cosa non lo diciamo ora, ma per esempio, molto sinteticamente, potrebbe essere ai Principi) è una qualità dell'essere.
C'e' una memoria che e' semplice elenco cronologico di eventi e c'e' una memoria che e' uno sforzo che ha per fine recuperare qualcosa che sta nel passato, uno sforzo che impedisce la morte di qualcosa che ha avuto valore e che la rende attuale.
Questo tipo di memoria e' piu' della coerenza perche' ha il pregio di rendere attuale il passato , riunisce passato e presente in un continuo.
In questo senso memoria diventa amore .
Posso essere coerente nel dare valore al passato ma non avere la forza di farlo rivivere , di rinnovarlo nel presente .
Certo ci vuole intelletto e volonta' ma sono qualita' di questa memoria e in definitiva dell'essere .
Dimenticare e' arrendersi alla forza distruttiva del tempo , la memoria e' l'opposto , e' vincere il tempo .

La riconoscenza ha bisogno di quel tipo di memoria (la seconda) ed e' il riconoscimento di un debito che abbiamo nei confronti dell'altro, si rivolge all'altro piu' che a noi , e' una memoria dell'altro esternata o manifestata .
Quindi anche questa e' una qualita' dell'essere.
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Vecchio 23-11-2008, 10.31.33   #12
William
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perchè del male non si può essere riconoscenti. mi sbaglio?
perche allora esiste il detto "non tutti i mali vengono per nuocere?
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Vecchio 23-11-2008, 11.18.33   #13
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Non prendo tutto il tema ancora (solito tempo tiranno ), ma una cosa vorrei chiarirla: la memoria non è uno stato dell'essere, potremmo dire che è ciò che permette all'essere di ancorarsi nell'esistenza mantenendo la libertà, libertà che nella dimenticanza perdiamo.
Che ne dici Nike? Ti torna?

Se ti torna rivedi anche la riconoscenza sullo stesso filo
Molto O.t. ma pur legato a quello che volevi dire: la coerenza (a cosa non lo diciamo ora, ma per esempio, molto sinteticamente, potrebbe essere ai Principi) è una qualità dell'essere.
Sullo stesso filo, se ho capito cosa intendi, la riconoscenza è ciò che permette all'essere la coerenza (coerenza ai principi per esempio, ma coerenza è assai vicina a coesione)
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Vecchio 23-11-2008, 14.09.09   #14
Kael
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Anche per me la memoria non è sinonimo di amore, ma la definirei piuttosto come un magnete, come un qualcosa che attira e che "àncora" (per usare le parole di Uno) in un dato evento. Per questo posso usarla solo per le cose brutte e negative e non per quelle belle, e se usata in questo modo, diventa più sinonimo di odio che di amore.

La riconoscenza è qualcosa di più che conoscere due volte... quando conosco, dei dati entrano in me, quando invece riconosco potremmo dire che, elaborando quei dati, ne estrapolo il concetto, i princìpi, e li sento parte integrante del mio essere.
Essere riconoscente è qualcosa di più profondo del semplice conoscere, posso conoscere mille volte ma non riconoscere mai...
Se conosco le tue gesta, posso ri-conoscere il tuo valore. Cioè il succo che spremo dai dati che conosco/ricordo.
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Vecchio 23-11-2008, 14.34.28   #15
nikelise
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Anche per me la memoria non è sinonimo di amore, ma la definirei piuttosto come un magnete, come un qualcosa che attira e che "àncora" (per usare le parole di Uno) in un dato evento. Per questo posso usarla solo per le cose brutte e negative e non per quelle belle, e se usata in questo modo, diventa più sinonimo di odio che di amore.

La riconoscenza è qualcosa di più che conoscere due volte... quando conosco, dei dati entrano in me, quando invece riconosco potremmo dire che, elaborando quei dati, ne estrapolo il concetto, i princìpi, e li sento parte integrante del mio essere.
Essere riconoscente è qualcosa di più profondo del semplice conoscere, posso conoscere mille volte ma non riconoscere mai...
Se conosco le tue gesta, posso ri-conoscere il tuo valore. Cioè il succo che spremo dai dati che conosco/ricordo.
Conoscere 2 volte significa non dimenticare ma ammettere di aver ricevuto.

La memoria non solo ancora ad un evento ma permette di rinnovare quell'evento evento passato in un presente che scorre .
Se il passato resta tale e non si collega al presente perde valore e quello che era e non e' piu' muore perche' dimenticato.
Cosa consente di vincere l'oblio : la memoria , unita alla comprensione del valore dell'evento passato -intelletto_ e alla volonta' di rinnovare , di inziare di nuovo con nuova forza cio' che il tempo aveva indebolito .
Che si tratti di una relazione d'amore , di un'amicizia ,di un'esperienza positiva o negativa , di un incontro unico non cambia .
E' questo tipo di memoria che consente il recupero di cio' che vale e questo e' amore .
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Vecchio 23-11-2008, 14.46.53   #16
Kael
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Conoscere 2 volte significa non dimenticare ma ammettere di aver ricevuto.

La memoria non solo ancora ad un evento ma permette di rinnovare quell'evento evento passato in un presente che scorre .
Se il passato resta tale e non si collega al presente perde valore e quello che era e non e' piu' muore perche' dimenticato.
Cosa consente di vincere l'oblio : la memoria , unita alla comprensione del valore dell'evento passato -intelletto_ e alla volonta' di rinnovare , di inziare di nuovo con nuova forza cio' che il tempo aveva indebolito .
Che si tratti di una relazione d'amore , di un'amicizia ,di un'esperienza positiva o negativa , di un incontro unico non cambia .
E' questo tipo di memoria che consente il recupero di cio' che vale e questo e' amore .
Continuo a dire che questo tipo di memoria non è amore ma solo un mezzo che può essere usato anche in negativo. Posso tenere vivo un rancore passato e recuperare solo quanto di cattivo subito, perpetrando un sentimento d'odio che, non riuscendo a slegare, continua ad agire deleteriamente in me.

Questo perchè l'amore è uno stato dell'essere mentre la memoria no. La memoria è il mezzo che l'essere usa per ancorarsi nell'esistenza e mantenersi il più libero possibile. Di norma dovremmo avere memoria di tutto, poi con la riconoscenza prendiamo quanto c'è di buono, mentre col perdono trasformiamo quanto c'è di male...
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Vecchio 23-11-2008, 18.16.18   #17
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Continuo a dire che questo tipo di memoria non è amore ma solo un mezzo che può essere usato anche in negativo. Posso tenere vivo un rancore passato e recuperare solo quanto di cattivo subito, perpetrando un sentimento d'odio che, non riuscendo a slegare, continua ad agire deleteriamente in me.

Questo perchè l'amore è uno stato dell'essere mentre la memoria no. La memoria è il mezzo che l'essere usa per ancorarsi nell'esistenza e mantenersi il più libero possibile. Di norma dovremmo avere memoria di tutto, poi con la riconoscenza prendiamo quanto c'è di buono, mentre col perdono trasformiamo quanto c'è di male...
Quello che voglio dire , se ci riesco , e' che oltre ad una funzione una facolta' della psiche cioe' il ricordare le cose buone o cattive che siano,
la memoria ha una funzione di conoscenza , di ampliamento della coscienza nel comprende il passato nel presente .
Ha una funzione di ricerca favorita dall' intelligenza delle cose e dalla volonta' di rivivere una felicita' intravista .
Questo atto del ricordare cosi' arricchito e' un modo di essere non e' piu' solo l'esercizio di una facolta' come vedere o sentire .
Idem per la riconoscenza .
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Vecchio 23-11-2008, 18.59.36   #18
Grey Owl
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Negli accadimenti della vita facciamo esperienza di ogni tipo, se siamo abbastanza svegli imprimiamo nella memoria quell'insegnamento. Questo insegnamento rimane nella Memoria e solo una piccolissima parte rimane collegato alla nostra coscienza semi-addormentata.
Nella memoria bassa ricordiamo i torti e le cose cattive così che nasce il rancore e la vendetta. Nella Memoria (con la emme maiuscola) abbiamo tutto registrato come fossero segni sulla pelle, come la fibra di cui siamo fatti. Abbiamo in noi quello che siamo stati, ci siamo modificati e siamo cresciuti sull'esperienze, in poche parole il nostro corpo è la memoria di quello che abbiamo vissuto su questo piano materiale.

Quello che non riusciamo a cogliere è questa memoria racchiusa nel nostro corpo, ancor meno attingiamo alla Memoria della nostra coscienza addormentata.

Quando riviviamo un'evento questo fa vibrare una parte del nostro corpo come un diapason che vibra alla stessa frequenza. La memoria riemerge e riviviamo di nuovo quell'evento oggi. La mente attinge a quelle memorie sopite inquinando l'evento attuale (preconcetti, chiusure, sofferenze).

La Memoria (quella che è impressa nella coscienza) registra insegnamenti dell'essere che sono sopra agli accadimenti storici, sono insegnamenti dell'Essere.

La Memoria di cui parla San Agostino e' Amore perche' forse si riferisce alla riscoperta completa di tutti gli eventi registrati nella Coscienza, si potrebbe dire che quella persona si è svegliata dal suo sonno.

E' insito nella parola "ri-conoscere" un qualcosa che deve di nuovo essere conosciuto. Come se la coscienza non riuscisse a trovare nel corpo la memoria di quell'evento già conosciuto in passato.

La Coscienza ha la capacità di attingere alla memoria del passato, in questo modo passato e presente diventano un continum temporale in cui tutto è presente in Coscienza.
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Vecchio 23-11-2008, 21.09.06   #19
nikelise
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Negli accadimenti della vita facciamo esperienza di ogni tipo, se siamo abbastanza svegli imprimiamo nella memoria quell'insegnamento. Questo insegnamento rimane nella Memoria e solo una piccolissima parte rimane collegato alla nostra coscienza semi-addormentata.
Nella memoria bassa ricordiamo i torti e le cose cattive così che nasce il rancore e la vendetta. Nella Memoria (con la emme maiuscola) abbiamo tutto registrato come fossero segni sulla pelle, come la fibra di cui siamo fatti. Abbiamo in noi quello che siamo stati, ci siamo modificati e siamo cresciuti sull'esperienze, in poche parole il nostro corpo è la memoria di quello che abbiamo vissuto su questo piano materiale.

Quello che non riusciamo a cogliere è questa memoria racchiusa nel nostro corpo, ancor meno attingiamo alla Memoria della nostra coscienza addormentata.

Quando riviviamo un'evento questo fa vibrare una parte del nostro corpo come un diapason che vibra alla stessa frequenza. La memoria riemerge e riviviamo di nuovo quell'evento oggi. La mente attinge a quelle memorie sopite inquinando l'evento attuale (preconcetti, chiusure, sofferenze).

La Memoria (quella che è impressa nella coscienza) registra insegnamenti dell'essere che sono sopra agli accadimenti storici, sono insegnamenti dell'Essere.

La Memoria di cui parla San Agostino e' Amore perche' forse si riferisce alla riscoperta completa di tutti gli eventi registrati nella Coscienza, si potrebbe dire che quella persona si è svegliata dal suo sonno.

E' insito nella parola "ri-conoscere" un qualcosa che deve di nuovo essere conosciuto. Come se la coscienza non riuscisse a trovare nel corpo la memoria di quell'evento già conosciuto in passato.

La Coscienza ha la capacità di attingere alla memoria del passato, in questo modo passato e presente diventano un continum temporale in cui tutto è presente in Coscienza.
Si sono d'accordo Grey:
c'e' una memoria dei fatti e c'e' una Memoria del valore di quei fatti .
La Memoria del valore di quei fatti consente di rinnovare il presente appesantito dal tempo , di vincere il tempo .
Il concetto dell'atemporalita' di un evento e' legato a quel valore che viene ricordato e che per me e' senza tempo .
Avete presente quando incontrate dopo 20 anni un compagno di scuola ma sembra di averlo visto ieri o l'esperienza di un amore che rimane o anzi cresce nonostante la lontananza e il tempo che passa?
Non e' solo memoria di un fatto ma e' Memoria di un valore che tende verso l'alto , e' un crescere della coscienza di quell'esperienza .
Questo e' Amore ed e' uno stato dell'essere .

Ultima modifica di nikelise : 23-11-2008 alle ore 21.25.44. Motivo: correzione
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Vecchio 23-11-2008, 23.56.58   #20
dafne
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mi piace parlare di memoria, mi piace soprattuto quando viene legata al passato e all'esperienza, nel tentativo di comprendere la mitica "vivi il presente" "qui e ora" "cogli l'attimo" ecc ecc ecc mi sono sempre chiesta se il passato fosse davvero solamente un bagaglio a mano eccessivamente pesante nonchè inutile.
Memoria, quando c0è, quando riesco ad usarla, ecco che molte delle cose che mi capitano assumono sfumature differenti.
Mai capitato di rileggere un libro o rivedere un film più volte?
Ogni volta si colgono particolari, pensieri, trame che prima erano sfuggite.

Se non ho memoria dei giorni di pioggia non posso essere più felice per la giornata di sole, se non ho memoria della giornata di sole non posso evitare la tristezza delle giornate di pioggia, se non ho memoria di un lontano giorno di cielo limpido e pulito non potrò pensare che ..meraviglia..un giorno limpido e sereno...gustatelo nel profondo Daf perchè dura solo un giorno per tornare poi chissà quando...ecco, la riconoscenza la trovo in questo, nel poter avere in mano a disposizione i parametri per "aggiustare il tiro", per conservare la gioia nei momenti bui e accumulare gioia in quelli belli.

Si può persino essere riconoscenti nel male se si è abbastanza ancorati nel profondo da sentire la corrente vitale che permane in tutte le cose..quel "la vita è bella" che sgorga dal cuore e vibra di vita propria per tutto il corpo..
ma ce ne dimentichiamo.
E allora viviamo nelle nostre prigioni.

Sono stata smelensa? però è vero, oggi il lago era blu cobalto, cielo limpidissimo spazzato dal vento e mentre mi si allargavano occhi e cuore ho davvero pensato "oddio l'avevo dimenticato...quant'è bello"

dafne non è connesso  
Vecchio 24-11-2008, 00.38.46   #21
RedWitch
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Non prendo tutto il tema ancora (solito tempo tiranno ), ma una cosa vorrei chiarirla: la memoria non è uno stato dell'essere, potremmo dire che è ciò che permette all'essere di ancorarsi nell'esistenza mantenendo la libertà, libertà che nella dimenticanza perdiamo.
Non mi è chiarissimo questo passaggio, si potrebbe dire che la memoria è il mezzo attraverso cui creiamo quell'archivio di cui avevamo parlato altrove e che ci permette di tenere la "scrivania libera"? Se ci dimentichiamo, le "pratiche" rimangono sulla scrivania, e ad un certo punto non ci sarà più spazio... Se si riuscisse mentre si vivono gli episodi a "registrare" e archiviare , quindi a vivere da svegli tutto quel che ci accade la memoria funzionerebbe solo da "ponte" tra episodio che stiamo vivendo e vissuto?

Per il resto sono d'accordo con Kael, a volte la memoria funziona solo da repeat che non ci permette di lasciare andare le persone, e ci fa rivivere decine di volte episodi che alimentano vecchi rancori.. allo stesso tempo pero' la memoria puo' funzionare da registratore per tornare a certi episodi e lasciarli andare.. se imparassimo ad usare la memoria sempre con questa modalità, sarebbe uno strumento prezioso, mentre spesso la si usa per cullarsi dentro alle nostalgie o altro..

Per quel che riguarda la riconoscenza, la vedo più connessa alla Coscienza di ciò che ci arriva (nel bene e nel male) piuttosto che al ricordo... anche se a volte ho bisogno di tornare con la memoria ad alcuni episodi per ricordare quello che mi è arrivato/arriva da alcune persone ...

Ultima modifica di RedWitch : 24-11-2008 alle ore 00.42.39.
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Vecchio 24-11-2008, 14.56.58   #22
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Ragionavo su memoria e liberà...

ma quand'è che possiamo chiamare memoria la memoria? Tutte le pratiche che avete descritto sul ricordare solo il male o rimuginare su certi fatti che sono certamente una piccola parzialità del tutto, anche quando questo tutto è delimitato in un singolo ambito (vedi relazione con una data persona) è davvero memoria?

Nei mille discorsi sulla ricapitolazione è uscito come un episodio (ma possiammo anche parlare di periodi o di ambiti o di intere relazioni) non "risolto" è ancora attuale, agisce ancora, non è vero ricordo (non è "svuotato)... e quindi non è memoria. Ed esso ci imprigiona, per esempio obbligandoci a reagire in un certo modo (ricordate? reagiamo non alla cosa del momento ma a qulla più tutte le altre non risolte).

Quindi memoria è si libertà... perchè ci permette di vedere le cose gllobalmente e dando loro il giusto peso... le questioni diventano ricordi e non roba attuale che ci lavora dentro adesso...

messa così, la memoria dovrebbe darmi fatti belli e fatti brutti risolti da cui quindi ho tratto qualcosa di utile per me... ovvero memoria è tutto roba buona. E non può provocare altro che riconoscenza. Verso la persona, verso la vita.

E dopo la riconoscenza la libertà e poi l'amore...
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Vecchio 25-11-2008, 16.40.00   #23
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messa così, la memoria dovrebbe darmi fatti belli e fatti brutti risolti da cui quindi ho tratto qualcosa di utile per me... ovvero memoria è tutto roba buona. E non può provocare altro che riconoscenza. Verso la persona, verso la vita.

E dopo la riconoscenza la libertà e poi l'amore...
Dunque per memoria si intendono solo i fatti vuotati (risolti) ?
L' "archivio" ?

E cosa usiamo quando per esempio vogliamo risolvere un fatto vecchio per archiviarlo (ricapitolarlo e "vuotarlo")? A me pare che sia sempre la memoria a venirci in aiuto..

E' vero che quando un fatto non e' risolto, e' piu' presente che mai, altrettanto vero che spesso questi fatti non risolti salgono "da soli" senza doverli richiamare, ma quando lo facciamo (sia per risolvere che se ci si crogiola dentro certi ricordi) non usiamo la memoria?
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Vecchio 25-11-2008, 17.02.46   #24
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Dunque per memoria si intendono solo i fatti vuotati (risolti) ?
L' "archivio" ?

E cosa usiamo quando per esempio vogliamo risolvere un fatto vecchio per archiviarlo (ricapitolarlo e "vuotarlo")? A me pare che sia sempre la memoria a venirci in aiuto..

E' vero che quando un fatto non e' risolto, e' piu' presente che mai, altrettanto vero che spesso questi fatti non risolti salgono "da soli" senza doverli richiamare, ma quando lo facciamo (sia per risolvere che se ci si crogiola dentro certi ricordi) non usiamo la memoria?
Credo proprio di si :
memoria,
intelletto: per capire i contenuti di quell'esperienza , volonta': per tradurre tutto in Nuova azione nel presente cosi' rinnovato .
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Vecchio 26-11-2008, 01.19.33   #25
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Dunque per memoria si intendono solo i fatti vuotati (risolti) ?
L' "archivio" ?

E cosa usiamo quando per esempio vogliamo risolvere un fatto vecchio per archiviarlo (ricapitolarlo e "vuotarlo")? A me pare che sia sempre la memoria a venirci in aiuto..

E' vero che quando un fatto non e' risolto, e' piu' presente che mai, altrettanto vero che spesso questi fatti non risolti salgono "da soli" senza doverli richiamare, ma quando lo facciamo (sia per risolvere che se ci si crogiola dentro certi ricordi) non usiamo la memoria?
Beh, forse avemmo bisogno di due parole diverse... per questo parlavo di "vera memoria".
In ogni caso, come tu stessa dici, c'è una notevole differenza tra i ricordi svuotati e i ricordi che agiscono. Questi ultimi, anche se hanno inizio nel passato, sono ancora attuali, presenti. La parte di memoria che toccano (intendo quella archiviata) è minima, forse solo l'aggancio, l'accesso. Per il resto non si tratta di veri ricordi, ma di meccanismi vivi, di complessi.
Inoltre, sempre come fai notare, di solito non la usiamo, ma ne veniamo usati: le cose riaffiorano per conto loro, stimolate da un agente esterno o da un meccanismo messo in atto da un agente esterno.

Siamo in una condizione un po' a mezza strada quando cerchiamo consapevolmente di ricordare per sistemare, quando ci lavoriamo. Si, usiamo la memoria, ma solo come accesso... poi, trovato l'incriminato, esso è più presente che mai durante il lavoro.

Se vai a vedere una questione risolta la differenza la noti subito: puoi guardare alla cosa con un certo distacco... inoltre hai una visione d'insieme dell'accaduto e delle sue connessioni, oltre che delle diramazioni verso quello che per te ha significato. E se ti soffermi su questo insieme, alla fine, non puoi altro che provare riconoscenza per quell'accaduto o per quella persone... per quell'insieme considerato.
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