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Vecchio 18-02-2009, 15.14.04   #1
griselda
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Sì lo so può sembrare che abbia sbagliato settore per parlare di questa cosa, ma mi piacerebbe capire bene cosa ci sia dietro.
Dico ciò che penso.
Inizialmente avevo un pregiudizio verso di essi, vedevo il tutto come una vetrina per "vendere" e cosa è evidente anche se non lo si vuole vedere.
Poi ho mi sono immersa un poco ed ho intravisto tanta solitudine, la voglia di condividere qualcosa che però manca della capacità di farlo. Manca la capacità di ascoltare veramente.
Poi girando ancora ho visto tante anime che cercano...chi non sa bene ancora cosa e chi invece lo sa ma non sa come fare.
Poi tra tanto caos ci sono a volte anche delle oasi se si riesce a riconoscerle, a volte sono solo miraggi.
Che ne pensate? Perchè secondo voi è nata questa necessità, oggi se non si ha un blog è come se non si esistesse?
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Vecchio 18-02-2009, 16.21.55   #2
filoumenanike
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la prima parte del tuo discorso la condivido, anch'io ero molto perplessa, c'è sempre un certo timore quando le cose non si conoscono, poi mi sono accorta, aprendo un blog, di poter esprimermi come meglio volevo, quasi scrivessi un diario, all'inizio era quasi scrivere da sola, poi ho conosciuto alcune prsone positive ed altre no, ho fatto una cernita e ho cominciato a frequentare questi pochi blog affini.
non sono d'accordo quando dici che se non si ha un blog è come se non esistessi, credo solo che può essere un mezzo, se utilizzato intelligentemente, che può aiutarci a scambiare opinioni e paure e angosce e momenti di vita di cui non parleremmo mai, neppure dei migliori amici sappiamo tutto quello che viene scritto in un blog, si mettono a nudo sentimenti preziosi, intimi, l'importante è riuscire a comunicare, non parlare a noi stessi senza ascoltare gli altri. il difficile, dunque, è stabilire un contatto vero, non posticcio, le amicizie del blog sono senza volto, senza nome, sono voci che spesso gridano disperatamente il proprio dolore, la propria difficoltà a vivere, mandano nell'etere esperienze belle o brutte, sanno che da qualche altra parte ci sarà qualcuno che leggerà le lore parole che, altrimenti, non avrebbero mai potuto dire a nessuno. mondo virtuale ma pur sempre mondo scritto da persone...
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Vecchio 18-02-2009, 16.43.41   #3
griselda
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la prima parte del tuo discorso la condivido, anch'io ero molto perplessa, c'è sempre un certo timore quando le cose non si conoscono, poi mi sono accorta, aprendo un blog, di poter esprimermi come meglio volevo, quasi scrivessi un diario, all'inizio era quasi scrivere da sola, poi ho conosciuto alcune prsone positive ed altre no, ho fatto una cernita e ho cominciato a frequentare questi pochi blog affini.
non sono d'accordo quando dici che se non si ha un blog è come se non esistessi,
Infatti la mia non era un'affermazione ma una domanda.

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credo solo che può essere un mezzo, se utilizzato intelligentemente, che può aiutarci a scambiare opinioni e paure e angosce e momenti di vita di cui non parleremmo mai, neppure dei migliori amici sappiamo tutto quello che viene scritto in un blog, si mettono a nudo sentimenti preziosi, intimi, l'importante è riuscire a comunicare, non parlare a noi stessi senza ascoltare gli altri. il difficile, dunque, è stabilire un contatto vero, non posticcio, le amicizie del blog sono senza volto, senza nome, sono voci che spesso gridano disperatamente il proprio dolore, la propria difficoltà a vivere, mandano nell'etere esperienze belle o brutte, sanno che da qualche altra parte ci sarà qualcuno che leggerà le lore parole che, altrimenti, non avrebbero mai potuto dire a nessuno. mondo virtuale ma pur sempre mondo scritto da persone...
Hai parlato di amicizie per affinità, alla fine è la stessa cosa che facciamo anche nella vita di tutti i giorni questa, perchè ora secondo te, ( voi) si passa attraverso il blog? Perchè non possiamo fare la stessa cosa de visu con chi incontriamo nella vita di tutti i giorni?
Sono domande che giro a tutti.
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Vecchio 18-02-2009, 16.59.05   #4
filoumenanike
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forse non mi sono spiegata bene, io penso che de visu spesso non riusciamo a dire quanto si dice nel blog, protetti dall'anonimato, inoltre il blog è anche un mezzo di creatività, solo le immagini o il fond che si usa o il templait, o i lustrini o le iconi, esprimono una certa creatività di chi costruisce un blog. alcuni blog si contraddistinguono per le foto, altri per la cultura artistica, altri per le poesie...di persona non parliamo così nè tanto meno ci portiamo dietro disegni, foto, poesie...inoltre l'ultima cosa da non trascurare è il tempo che spesso manca per poter parlare così a lungo con gli amici, nel blog a qualsiasi ora c'è sempre qualcuno disponibile...
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Vecchio 18-02-2009, 19.46.32   #5
Ray
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Infatti la mia non era un'affermazione ma una domanda.


Hai parlato di amicizie per affinità, alla fine è la stessa cosa che facciamo anche nella vita di tutti i giorni questa, perchè ora secondo te, ( voi) si passa attraverso il blog? Perchè non possiamo fare la stessa cosa de visu con chi incontriamo nella vita di tutti i giorni?
Sono domande che giro a tutti.
Butto li...
la distanza tra la persona espressa nel blog e quella espressa nel quotidiano da la misura della pressione e repressione che essa subisce dalla struttura sociale in cui è inserita.
Come vi suona?
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Vecchio 18-02-2009, 21.47.48   #6
griselda
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forse non mi sono spiegata bene, io penso che de visu spesso non riusciamo a dire quanto si dice nel blog, protetti dall'anonimato, inoltre il blog è anche un mezzo di creatività, solo le immagini o il fond che si usa o il templait, o i lustrini o le iconi, esprimono una certa creatività di chi costruisce un blog. alcuni blog si contraddistinguono per le foto, altri per la cultura artistica, altri per le poesie...di persona non parliamo così nè tanto meno ci portiamo dietro disegni, foto, poesie...inoltre l'ultima cosa da non trascurare è il tempo che spesso manca per poter parlare così a lungo con gli amici, nel blog a qualsiasi ora c'è sempre qualcuno disponibile...
Adesso dico una cosa che può sembrare brutta ma non vuole esserlo, sembra un ritorno all'adolescenza dove c'erano tutte le cose da te menzionate.
E' come una "regressione" generale, o forse una realtà che nel vivere quotidiano si ha paura di mostrare per non venir giudicati.

E quindi rispondendo anche a Ray dico di si è come dici anche per me.
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Vecchio 18-02-2009, 21.47.53   #7
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Butto li...
la distanza tra la persona espressa nel blog e quella espressa nel quotidiano da la misura della pressione e repressione che essa subisce dalla struttura sociale in cui è inserita.
Come vi suona?
Si mi suona bene....
In fondo, credo che chi apre un blog, riprendendo Filo nella sua risposta, esprime attraverso un mezzo quel che, probabilmente nella realtà, non riuscirebbe ad essere, ad esternare.
Nella sostanza si può anche capire da come si struttura un blog, ad esempio, con chi si ha a che fare e, per di più, capire il genere di persona con cui si interloquisce.
Io ho più volte affermato che nella maggior parte dei casi chi si munisce di questo mezzo non lo fa per intento, diciamo così, costruttivo ma semplicemente per " sentire" la vibrazione di chi legge, per affermarsi in un certo senso ma anche per distinguersi ( ai suoi stessi occhi ).
Certo, non ne faccio un discorso generale ma se si approfondissero determinate tematiche, dinamiche e quant'altro pur in quel luogo virtuale presenti come nel reale, forse l'universo " blog" potrebbe portare a qualcosa che sia anche un semplice, e non è dire poco, scambio.

Invece mi accorgo che se da un lato c'è questa difficoltà, perchè si lo spazio l'abbiamo costruito ma è " soltanto" nostro,dall'altro, per conseguenza, si ripropone la stessa dinamica che ci agisce: ognuno si chiude anche quando pensa, crede di essersi aperto!
Quindi in buona sostanza una realtà - si fa per dire - doppia quella del blog o che passa per esso, pur mettendoci tutta la dolcezza di questo mondo.
Se non si è disposti ad aprirsi, certo non si affronteranno tutte le difficoltà che ne derivano, ad esempio la circostanza per cui giocoforza abbiamo a che fare con qualche altro che talvolta ci costringe a metterci in gioco, o almeno tentare di farlo.

Si rimarrà, in definitiva, sempre e soltanto nella dimensione ovattata della realtà dolce, virtuale, candida che ci si è costruiti, semplicemente perchè nella realtà non è possibile.
Da qui torna quel che ha detto Ray, sempre se l'ho colto più o meno.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 18-02-2009, 22.53.42   #8
Shanti
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E' come una "regressione" generale, o forse una realtà che nel vivere quotidiano si ha paura di mostrare per non venir giudicati.
Secondo me non è che nel quotidiano si ha paura di mostrarla, non ci si riesce, la paura potrebbe essere quella di venire ignorati più che giudicati.
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Invece mi accorgo che se da un lato c'è questa difficoltà, perchè si lo spazio l'abbiamo costruito ma è " soltanto" nostro,dall'altro, per conseguenza, si ripropone la stessa dinamica che ci agisce: ognuno si chiude anche quando pensa, crede di essersi aperto!
Sono d'accordo con te, non conosco bene il mondo dei blogs, ma quello che mi è saltato all'occhio è che a volte vengono raccontate esperienze personali che di certo non si racconterebbero a chiunque, e ho avuto l'impressione che l'apertura sfumasse un po' nella vanità. A parte il fatto che alcune esperienze sembrano perdere quel certo valore che avrebbero se vissute intimamente, invece sembrano quasi dissacrate una volta messe giù così, sotto gli occhi di chiunque passi di lì anche per caso.
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Vecchio 18-02-2009, 23.30.44   #9
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Secondo me non è che nel quotidiano si ha paura di mostrarla, non ci si riesce, la paura potrebbe essere quella di venire ignorati più che giudicati.
Mi domando se l'essere ignorati non passa per il giudizio prima ( il nostro): non vali, non sei all'altezza, non meriti di... quindi ti ignoro. Quindi in questo caso ho paura che si manifesti la mia paura, il giudizio che ho di me.
Ho incasinato peggio?
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Vecchio 18-02-2009, 23.31.39   #10
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...inoltre l'ultima cosa da non trascurare è il tempo che spesso manca per poter parlare così a lungo con gli amici, nel blog a qualsiasi ora c'è sempre qualcuno disponibile...
Mi ha colpito questa tua frase, in effetti oggi il tempo per parlare con gli amici quasi non c'è più, forse perchè tutti sono attaccati al pc e non hanno tempo o voglia di fare una chiacchierata o ci snobbano perchè non sono veri amici, o forse perchè non li abbiamo o ci hanno deluso per qualche motivo....
Internet offre enormi possibilità che fino a non molti anni fa nemmeno ci si sognava, si ha la possibilità di essere letti e di discorrere con persone distanti chilometri, il blog è diventato una specie di diario pubblico, il fatto è che si affida alla rete delle cose che magari in casa non si ha il coraggio di dire, perchè in casa o con persone in carne e ossa c'è il confronto reale, senza pensare che poi qualcuno che passa a leggere potrebbe andarglielo a dire, visto che lo spazio è pubblico, e questo potrebbe essere anche un segnale che il dialogo risulta difficile ed è meglio affidarlo a sconosciuti che non danno gli stessi problemi delle persone che si hanno tutti i giorni davanti agli occhi e con cui si evitano certi discorsi che riescono così facili in rete...
Però è anche vero che nel reale ci si può sentire ignorati e non ascoltati, c'è il problema della solitudine, il problema di non sapere con chi sfogarsi, nel mondo virtuale il popolo dei blog è fatto proprio per questo, per leggere, ascoltare, lasciare dei commenti, e questo fa stare "bene" finchè si rimane nel virtuale.
L'importante è esprimere se stessi, scavarsi un propro spazio personale esprimendosi con la grafica, lo stile, i colori, la poesia, e il proprio modo di scrivere, e l'idea in se stessa non è negativa, l'importante è non perdere di vista la propria realtà e riportandola nel blog confrontarsi con le realtà di chi passa, e sono sicura che chi passa in qualche modo si sente affine a chi scrive, se no non passerebbe nemmeno o non tornerebbe più....
In linea di massima penso che aprire un blog è una possibilità in più che la tecnologia mette a disposizione per ampliare i propri orizzonti, però non trascurerei di coltivare almeno un'amicizia vera per non perdere il senso della realtà, un vero amico vale più di mille blog e fa riprendere il gusto di uscire all'aria aperta, parlare a ruota libera, il voler bene sincero.
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Vecchio 19-02-2009, 00.59.03   #11
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Adesso dico una cosa che può sembrare brutta ma non vuole esserlo, sembra un ritorno all'adolescenza dove c'erano tutte le cose da te menzionate.
E' come una "regressione" generale, o forse una realtà che nel vivere quotidiano si ha paura di mostrare per non venir giudicati.
a parte che in ciascuno di noi resta vivo quel bambino che eravamo, con la voglia di giocare, di raccontrarsi, di scrivere diari e tutto ciò, a mio parere, mette in luce la parte ancora buona di noi, e non la vedrei come una regressione, termine che ha in sè una riduttività, una negatività che non mi sentirei di apprezzare, piuttosto la capacità di mettersi sempre in gioco, di studiarsi e distudiare gli altrui comportamenti

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la distanza tra la persona espressa nel blog e quella espressa nel quotidiano da la misura della pressione e repressione che essa subisce dalla struttura sociale in cui è inserita.
Come vi suona?
vi potrebbe essere una certa repressione in chi scrivendo un blog dice cose che altrimenti non confesserebbe mai, ma se pensiamo alla funzione psicologica (e non religiosa) del sacerdote che ci confessa, al quale confessiamo l'io nascosto, non svolge un pò quella funzione catarticia che ci aiuta a portare i pesi?

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Mi ha colpito questa tua frase, in effetti oggi il tempo per parlare con gli amici quasi non c'è più, Internet offre enormi possibilità che fino a non molti anni fa nemmeno ci si sognava, si ha la possibilità di essere letti e di discorrere con persone distanti chilometri, il blog è diventato una specie di diario pubblico, il fatto è che si affida alla rete delle cose che magari in casa non si ha il coraggio di dire, perchè in casa o con persone in carne e ossa c'è il confronto reale, senza pensare che poi qualcuno che passa a leggere potrebbe andarglielo a dire, visto che lo spazio è pubblico, e questo potrebbe essere anche un segnale che il dialogo risulta difficile ed è meglio affidarlo a sconosciuti che non danno gli stessi problemi delle persone che si hanno tutti i giorni davanti agli occhi e con cui si evitano certi discorsi che riescono così facili in rete...
Però è anche vero che nel reale ci si può sentire ignorati e non ascoltati, c'è il problema della solitudine, il problema di non sapere con chi sfogarsi, nel mondo virtuale il popolo dei blog è fatto proprio per questo, per leggere, ascoltare, lasciare dei commenti, e questo fa stare "bene" finchè si rimane nel virtuale.
L'importante è esprimere se stessi, scavarsi un propro spazio personale esprimendosi con la grafica, lo stile, i colori, la poesia, e il proprio modo di scrivere, e l'idea in se stessa non è negativa, In linea di massima penso che aprire un blog è una possibilità in più che la tecnologia mette a disposizione per ampliare i propri orizzonti, però non trascurerei di coltivare almeno un'amicizia vera per non perdere il senso della realtà, un vero amico vale più di mille blog e fa riprendere il gusto di uscire all'aria aperta, parlare a ruota libera, il voler bene sincero.
sì, il tempo a nostra disposizione è veramente poco, gli amici veri, reali sono quelli che incontriamo il sabato o la domenica e spesso stando insieme si parla e ci si scambia i nostri piccoli, grandi segreti, il blog ti dà l'opportunità di liberarti dalle angosce, e dunque come dice ray, dalle repressioni, ma ti offre anche l'opportunità di giocare, di scrivere, di essere creativo in un momento di pausa dopo il pranzo, o la sera tardi, quando non ascolti e subisci passivamente la tv. il romanziere non racconta se stesso ogni volta che scrive un libro, il poeta una poesia, il fotografo una foto?
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Vecchio 19-02-2009, 01.27.54   #12
griselda
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a parte che in ciascuno di noi resta vivo quel bambino che eravamo, con la voglia di giocare, di raccontrarsi, di scrivere diari e tutto ciò, a mio parere, mette in luce la parte ancora buona di noi, e non la vedrei come una regressione, termine che ha in sè una riduttività, una negatività che non mi sentirei di apprezzare, piuttosto la capacità di mettersi sempre in gioco, di studiarsi e distudiare gli altrui comportamenti
Ma no infatti non era inteso così, era virgolettato e la premessa sulla adolescenza spiegava che non era da vedere negativamente.
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Vecchio 19-02-2009, 01.39.40   #13
jezebelius
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In fondo, come è stato detto, non ci vedrei soltanto una parte negativa nell'utilizzare un " proprio" - si fa per dire - spazio.
C'è anche da considerare la possibilità di scambi reciproci che, come ho detto, non sono da escludere.
Quello che invece mi viene di mettere in risalto, se per un verso c'è esiste quella voglia di staccarsi, per così dire, dal quotidiano approcciando il virtuale collegandosi con chiunque nello stesso momento e spesso chi legge, come ha detto Gris, ci è più o meno affine o quasi in risonanza se vogliamo. Per altro verso però c'è quel lato " negativo". " Negativo" che potrebbe essere espressione non di una regressione, secondo me, ma di quella parte che è talmente, da un lato compressa dalla società e dai suoi canoni, che dall'altro deve trovare necessariamente una valvola di sfogo, del tipo: ho il blog perchè "non posso o non mi è consentito nella vita reale parlare di determinate cose" o anche "non ho nessuno con cui parlarne poiché quello che vorrei comunicare non può essere capito", oppure " nessuno può capirmi" etc etc.
Tutte situazioni più o meno simili che testimoniano una mancanza ma anche una tipico comportamento che di solito si nota nella fase adolescenziale ossia uan fase della crescita.
Con questo non voglio dire che per avere un blog bisogna essere fantomatici in tutto, dico soltanto che il caratterere di una persona e quel che vuole comunicare - quindi anche come si sente - passa, se l'ha, attraverso il blog, talvolta costruito con immagini luminose, dolci, abbaglianti e così via...e non c'entra nulla con l'età del blogger!
Quel bambino, quella parte è rimasta li " bloggata" ( ).
Non nego che ci sia o possa essere, di fondo, una voglia di comunicare ma, certo, di questa dal mio punto di vista bisogna guardare il come viene costruita.
Se è per l'appunto una valvola di sfogo allora la rete offre questo tipo di occasioni. Second Life è anche, se non proprio identica alla realtà del blog, un luogo che si avvicina a questo modo di evadere dal reale.
Dopo o forse prima, secondo me, va considerato quel volerci essere " prolungandosi" nel virtuale talvolta nell'attaccamento morboso quasi, che abbiamo col pc in cui si concreta la proiezione della nostra immagine: non ciò che siamo ma ciò che vorremmo essere, spesso fermi ma è meglio che non si sappia in giro...nel reale!
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Vecchio 19-02-2009, 01.41.58   #14
Grey Owl
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Tempo addietro aprii un blog che non ebbe lunga vita, iniziai con entusiasmo ma poi lo abbandonai...
Provo a sviluppare il discorso blog secondo una forma di domande e risposte personali:

E' possibile che il blogger utilizzi questo strumento per compiacersi e per alimentare la propria importanza personale?
Il blog è un diario aperto, letto da tutti e contenente argomenti, scritti, foto e quant'altro gestiti dall'interesse del suo proprietario. L'importanza personale è il motore che muove il blogger a creare questo ambiente ideale per se.

Cosa spinge un blogger a scrivere?
Penso sia quella pressione interiore che cerca sfogo, uno sfogo solitario.
Il limite che vedo nel blog è la non possibilità di condivisione, a parte il poter lasciare un commento sull'articolo pubblicato.

Vi è una componente esibizionista?
Alcuni blog sono evidentemente una rappresentazione, un manifesto di idee e concetti ben radicati nel suo proprietario. Il blog diventa quindi un manifesto del suo proprietario che riversa in esso le sue "certezze". Diventa una moderna coperta di linus a cui attribuirgli le certezze che saldano una insicurezza interiore.

Ci si estranea progressivamente dalla comunicazione attiva?
Lo scrivere nel blog permette di sviluppare tematiche che hanno una unica voce, si scrive seguendo un percorso personale senza avere un contraddittorio.
Questo modo di analisi delle problematiche porta ad una progressiva disabitudine al contraddittorio.

Nel tempo abbandonai il blog perchè sentii la necessità di condividere le mie idee, i miei dubbie, le mie gioie.
Grey Owl non è connesso  
Vecchio 19-02-2009, 05.36.00   #15
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E' possibile che il blogger utilizzi questo strumento per compiacersi e per alimentare la propria importanza personale?
possibile, finchè lo fa nel rispetto altrui non ci vedo nulla di sbagliato.
Citazione:
Cosa spinge un blogger a scrivere?
tante cose, ti posso dire che c'è gente che ci vive.


Citazione:
Vi è una componente esibizionista?
se ce la vogliamo vedere

Citazione:
Ci si estranea progressivamente dalla comunicazione attiva?
Lo scrivere nel blog permette di sviluppare tematiche che hanno una unica voce, si scrive seguendo un percorso personale senza avere un contraddittorio.
Qui sbagli perchè in un blog, salvo rigide linee editoriali, si può commentare un qualsiasi articolo e quindi discutere. Inoltre la blogosfera è molto attiva e c'è una regola che dice: "Content is the king" quindi se scrivi buoni contenuti utili alla comunità verrai apprezzato al contrario se scrivi cavolate o comunque cose di poco interesse il blog non diventerà mai conosciuto, supposto che l'obiettivo sia farsi conoscere.

E' molto simile ad un forum con la differenza che a decidere di cosa si parla è il propietario del blog.
Il Folle non è connesso  
Vecchio 19-02-2009, 11.00.05   #16
Uno
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E' molto simile ad un forum con la differenza che a decidere di cosa si parla è il propietario del blog.
Inzoooomma.....

Superficialmente un blog, un forum, una chat, un vecchio guestbook (ormai non se ne trovano più), un newsgroup o una mailinglist sono tutti uguali.
In tutti questi casi c'è qualcuno che tramite un pc invia dei contenuti che poi sono leggibili da altri.

Però cambia la modalità di interazione e non di poco.

In una chat parli in tempo reale, generalmente (non è detto, ma al 99% è così) non c'è un tema, si salta di palo in frasca a seconda dei partecipanti.
In un newsgroup e/o mailinglist (che sono molto simili) c'è un unico solo argomento definito ed il mezzo di scambio solo le mail, quindi se partecipi devi per forza ricevere le risposte, che poi le leggi o meno è un'altro dicorso. Spessissimo non sono accessibili dall'esterno, devi iscriverti anche solo per poter leggere.
In un forum generalmente tutti leggono e generalmente partecipano quelli iscritti, almeno una parte, ci sono dei temi in generale (le sezioni del forum) ed i discorsi sono più articolati, il forum è strutturato (ad inizare dall'editor che è sempre più sofisticato) per un dialogo, non n tempo reale, ma più profondo, uno può pensare alla risposta e scrivere una risposta relativamente lunga. Puoi partecipare e a differenza della mailinglist dimenticarti di tornare a leggere chi risponde dopo.
Il blog è incentrato solo sul proprietario, lui solo ha un editor decente, lui decide di avere un blog che può essere a tema o parlare di tutto e di niente, lui solo generlamente scrive un post lungo, i commenti raramente superano le 3/4 righe se ci arrivano... ed in quel caso anche senza essere un attento osservatore puoi facilmente riconoscere una persona abituata ai forum. Comunque come detto sopra, il commento in linea di massima è solo uno strumento per attestare la propria visibilità, se ci sono commenti qualcuno legge, non è poi tanto importante cosa uno commenta, tant'è che in molte piattaforme di blog i commenti inviati sono "nascosti" devi cliccare per leggerli, sono messi in secondo piano, il fuoco deve essere sul post principale del proprietario. Quello che nei siti normali accadeva (o accade) con gli articoli, solo che nei siti oggi si tende a dare la possibilità di far scaturire una discussione approfondita nel forum che quasi tutti i siti comunità hanno. Su un blog (se non si crea un certo rapporto con il titolare) si può commentare per caso e poi dimenticarsi completamente di quel blog.
I blog aziendali sono un discorso a parte, le aziende si sono accorte che invece che mettere su un sito particolarmente strutturato fanno prima ad avere un sito semistatico e poi ad affiancarci un blog, il sistema è veloce e collaudato.

In linea di massima (ci sono sempre eccezioni) si anche io affermo che chi apre un blog comune non vuole un vero confronto, vuole dire la sua ed essere ascoltato (e questo vale anche per i blog aziendali), spesso attraverso un sistema di moderazione vengono pubblicati solo i commenti che non siano sfavorevoli, ripeto il blog è strutturato per questo, ad iniziare dalla differenza dello spazio per il post del proprietario e dei commenti che vanno scritti in un piccolo scarno editor, quasi per non invogliare a scrivere troppo.

La stessa diffusione di questi sistemi che ho analizzato segue un ben preciso iter temporale, nella stessa maniera in cui nel quotidiano si sono innescati certi meccanismo, solo che ovviamente internet è molto più veloce e quello che de visu è accaduto in 50 anni su internet è successo in 5, 10 anni al massimo, passando dalle mailinglist ai blog e ora ai socialnetwork ancor più apparire senza mescolarsi realmente con l'altro.

Questo analizzando le strutture e modalità dei vari mezzi, poi ovviamente la differenza la fa il proprietario del blog, ma anche chi amministra un forum o chi gestisce una mailinglist ect...
Sono certo che molti cercano nel blog un modo per socializare, per parlare etc... però non mi si racconti la storia che è uguale ad un diario, il diario su carta di una persona lo si poteva leggere solo dopo che questa persona era morta....
Questa cosa assomiglia a quello di cui parliamo nel 3d sui testamenti, oggi "abbiamo" una fretta terribile di fare che le cose accadano prima del tempo, una volta qualcuno cercava di diventare immortale dopo la morte, oggi si cerca di diventarlo prima....

Potrei continuare a lungo, ma il post è già lungo, ci torno.
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Vecchio 19-02-2009, 16.48.21   #17
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Inzoooomma.....

Sono certo che molti cercano nel blog un modo per socializare, per parlare etc... però non mi si racconti la storia che è uguale ad un diario, il diario su carta di una persona lo si poteva leggere solo dopo che questa persona era morta....
Questa cosa assomiglia a quello di cui parliamo nel 3d sui testamenti, oggi "abbiamo" una fretta terribile di fare che le cose accadano prima del tempo, una volta qualcuno cercava di diventare immortale dopo la morte, oggi si cerca di diventarlo prima....

Potrei continuare a lungo, ma il post è già lungo, ci torno.
insomma d'accordo su tutto, tranne sulla categoricità dell'idea di diario-confessione.
il diario inteso come racconto delle proprie emozioni può equivalere, se uno ne avesse le capacità, ad una pubblicazione di un libro autobiografico, quanti scrittori, contemporanei e non, hanno pubblicato magari solo un bellissimo romanzo tratto da esperienze personali e con quello hanno chiuso, c'è sempre alla base la voglia di dire, di apparire, di confrontarsi con le esperienze altrui...ma non è poi così male!
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Vecchio 19-02-2009, 21.40.48   #18
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insomma d'accordo su tutto, tranne sulla categoricità dell'idea di diario-confessione.
il diario inteso come racconto delle proprie emozioni può equivalere, se uno ne avesse le capacità, ad una pubblicazione di un libro autobiografico, quanti scrittori, contemporanei e non, hanno pubblicato magari solo un bellissimo romanzo tratto da esperienze personali e con quello hanno chiuso, c'è sempre alla base la voglia di dire, di apparire, di confrontarsi con le esperienze altrui...ma non è poi così male!
Se fosse un " vero" scambio, aggiungo!
Sarei in accordo con te, se lo fosse per l'appunto, ma molti non ci pensano assolutamente o perché non hanno interesse a farlo per i motivi che son stati detti, o anche perché non sanno come fare, e se intenzionati a farlo lo sono all'inizio poi via via, quello scambio se c'è stato, lo si diluisce diventando nel migliore dei casi talmente superficiale da perderlo.
Insomma c'è solo la voglia di dire, di " manifestare" quel che ci passa per la mente non invece altro, o sono pochi quelli che lo fanno. Insomma "gettare" li quel che si prova e scambiare, un po, con altri.

Per i social network, credo che la cosa sia peggiore, in senso lato ovviamente, del resto c'è anche chi vive sulla e della propria immagine.
Ma ho notato però che è' talmente funzionale a " voler mettere la firma" di se stessi che, addirittura secondo me, manca pure di quel po di scambio che potrebbe aversi in un blog benchè inferiore rispetto ad un forum. In quest'ultimo, mi pare che si possa notare, si cerca di sviscerare, per quanto possibile, tanti argomenti.
Nel bolg se ci si dovesse impiegare per sviscerare l'argomento - postato dal proprietario, in un dato momento - non solo non si avrebbe tempo per parlare di altro ma anche quella cosa potrebbe assumere la forma del dialogo che invece, io blogger generico, voglio soltanto nelal forma del monologo.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 20-02-2009, 02.54.03   #19
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insomma d'accordo su tutto, tranne sulla categoricità dell'idea di diario-confessione.
il diario inteso come racconto delle proprie emozioni può equivalere, se uno ne avesse le capacità, ad una pubblicazione di un libro autobiografico, quanti scrittori, contemporanei e non, hanno pubblicato magari solo un bellissimo romanzo tratto da esperienze personali e con quello hanno chiuso, c'è sempre alla base la voglia di dire, di apparire, di confrontarsi con le esperienze altrui...ma non è poi così male!
A parte il fatto che non ho mai detto che sia un male , però io ci vedo una bella differenza tra un'autobiografia, ed un blog.
La prima (ammesso che non sia scritta da altri come spesso accade e dovrebbe chiamarsi biografia, poi però il personaggio di turno ci mette la firma in fondo e vabbeh..) è un libro più o meno grande che racconta più o meno storicamente, più o meno dettagliatamente una vita seguendo un certo ordine e tenendo un filo.
In un blog spesso (non sempre, ma spesso) un post non ha nullla a che fare con quello che lo precede, non racconta una vita ma racconta quello che passa per la testa in quel momento, a volte neanche in maniera chissà che comprensibile. C'è una differenza anche solo come impegno, cosa da non sottovalutare.
Sarei d'accordo con te quando in un post sopra attribuisci al blog un valore catartico e ricapitolativo simile ad una confessione o ad una terapia analitica, però per diversi motivi gli effetti sono talmente blandi che non me la sento di attribuirgli in pieno simili potenzialità.
Poi, ripeto, dipende sempre da chi scrive... a qualcuno potrebbe fare benissimo anche da quel punto di vista, però quel qualcuno se avesse tale capacità potrebbe ottenere lo stesso risultato anche senza blog o altri strumenti.
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Vecchio 20-02-2009, 11.23.03   #20
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Inzoooomma.....
... però non mi si racconti la storia che è uguale ad un diario, il diario su carta di una persona lo si poteva leggere solo dopo che questa persona era morta....
non sono tanto d'accordo, sì il blog potrebbe essere inteso come diario, espressione di sè, in determinati momenti, e lo si dà all'etere perchè qualcuno lo legga e soprattutto partecipi con te se ha vissuto lo stesso percorso interiore. certo non tutti i blog hanno la stessa valenze eppure ne ho letti alcuni che potrebbero benissimo essere scritti in una raccolta di poesie o racconti brevi, non a tema, e farebbero la loro figura meglio di tanti altri libercoli che si trovano in giro, protetti da qualche politico doi turno
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Vecchio 20-02-2009, 21.23.42   #21
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qualcuno lo legga e soprattutto partecipi con te se ha vissuto lo stesso percorso interiore.

certo non tutti i blog hanno la stessa valenze eppure ne ho letti alcuni che potrebbero benissimo essere scritti in una raccolta di poesie o racconti brevi, non a tema, e farebbero la loro figura meglio di tanti altri libercoli che si trovano in giro, protetti da qualche politico doi turno

Forse c'è una voglia di condividere, almeno iniziale,che però si ferma, non va oltre, secondo me.
E' questo che fa del blog semplicemente un mettere si a nudo quel che si sente casomai, ma certo anche soltanto un fermarsi a questo.
Credo che non sia semplice, parliamoci chiaro, approfondire se stessi anche attraverso uno scritto ma sicuramente è più semplice " non sentirsi soli" attraverso un post che dichiari un nostro stato d'animo e se c'è, capita, chi avverte la stessa cosa...possiamo dire, appunto, di non essere soli.
Così siamo in due, siamo - in quella situazione - in due e non sto da solo..!
__________________
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Vecchio 21-02-2009, 15.02.12   #22
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non sono tanto d'accordo, sì il blog potrebbe essere inteso come diario, espressione di sè, in determinati momenti, e lo si dà all'etere perchè qualcuno lo legga e soprattutto partecipi con te se ha vissuto lo stesso percorso interiore. certo non tutti i blog hanno la stessa valenze eppure ne ho letti alcuni che potrebbero benissimo essere scritti in una raccolta di poesie o racconti brevi, non a tema, e farebbero la loro figura meglio di tanti altri libercoli che si trovano in giro, protetti da qualche politico doi turno
Stai tentando di farmi il lavaggio del cervello?
Continui a quotare lo stesso pezzo

Scherzi a parte... si certo alcuni blog stampati potrebbero essere molto meglio di certi libercoli, anche se poi su quel "alcuni" bisognerebbe operare un'ulteriore scrematura in base al termine di paragone.
Per capirci: oggi anche sulla carta stampata c'è tanta di quella porcheria che volendo basta ben poco per scrivere qualcosa di migliore, ma ciò non fa di questo qualcosa un'opera d'arte.

E adesso vado giù pesante, quanti milioni di blog esistono al mondo?
Non ho idea ma ad occhio parecchi, quanti blog degni di lettura, cioè che portino un messaggio universale, ci saranno?
Io dico, esagerando, qualche centinaio, il resto ha nelle migliore delle ipotesi qualche buon spunto inframezzato ad una buona dose di esibizionismo. Il che non è poi un male, se una cosa merita, anche se è in mezzo ad un blog assurdo (esempio) e ad esibizionismo, è bene che possa uscire con tutti i mezzi possibili.

Il blog è il grande fratello del web

Dai blog escono personaggi che meritano e usano l'occasione (pochissimi) escono personaggi che non meritano ma riescono a godere di visibilità ed poi ci sono persoanaggi che non usciranno mai, godranno della visibilità di qualche sporadico post e poi torneranno nell'ombra... ma intanto sono riusciti a stare un pò sullo schermo di qualcuno, come quel tizio che si fa riprendere sempre dietro ai cronisti.

Nei blog pochissimi si impegnano, ci sono piattaforme di blogging che ti danno tutto chiavi in mano, si cambia qualche template (per lo più scaricato già bello che pronto) si mette qualche immagine, magari scaricata da google immagini, si scopiazza qualche contenuto....
Quelli che si impegnano mettono su un blog indipendente, lo costruiscono dall'inzio, studiano come renderlo visibile, non scrivono le prime cose che gli passano per la testa etc etc, quelle sono opere d'arte, gli altri sono per lo più sfoghi, confessioni che saranno pure pubbliche ma alla fin fine sono anonime e senza vedere la faccia di chi legge, senza sentirne un giudizio, un paliativo per le coscienze.
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Vecchio 21-02-2009, 18.20.27   #23
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Stai tentando di farmi il lavaggio del cervello?
Continui a quotare lo stesso pezzo

Scherzi a parte... si certo alcuni blog stampati potrebbero essere molto meglio di certi libercoli, anche se poi su quel "alcuni" bisognerebbe operare un'ulteriore scrematura in base al termine di paragone.

E adesso vado giù pesante, quanti milioni di blog esistono al mondo?
Non ho idea ma ad occhio parecchi, quanti blog degni di lettura, cioè che portino un messaggio universale, ci saranno?
Io dico, esagerando, qualche centinaio, il resto ha nelle migliore delle ipotesi qualche buon spunto inframezzato ad una buona dose di esibizionismo. Il che non è poi un male, se una cosa merita, anche se è in mezzo ad un blog assurdo (esempio) e ad esibizionismo, è bene che possa uscire con tutti i mezzi possibili.

Il blog è il grande fratello del web

Dai blog escono personaggi che meritano e usano l'occasione (pochissimi) escono personaggi che non meritano ma riescono a godere di visibilità ed poi ci sono persoanaggi che non usciranno mai, godranno della visibilità di qualche sporadico post e poi torneranno nell'ombra... ma intanto sono riusciti a stare un pò sullo schermo di qualcuno, come quel tizio che si fa riprendere sempre dietro ai cronisti.

Nei blog pochissimi si impegnano, ci sono piattaforme di blogging che ti danno tutto chiavi in mano, si cambia qualche template (per lo più scaricato già bello che pronto) si mette qualche immagine, magari scaricata da google immagini, si scopiazza qualche contenuto....
Quelli che si impegnano mettono su un blog indipendente, lo costruiscono dall'inzio, studiano come renderlo visibile, non scrivono le prime cose che gli passano per la testa etc etc, quelle sono opere d'arte, gli altri sono per lo più sfoghi, confessioni che saranno pure pubbliche ma alla fin fine sono anonime e senza vedere la faccia di chi legge, senza sentirne un giudizio, un paliativo per le coscienze.
non conosco così bene il mondo dei blog da poterlo giudicare, riconosco una limitazione rispetto alla tua esperienza e dunque posso riconoscere che tu abbia ragione quando dici che ci sono tanti blog privi di ogni valore
per fare quello che dici e che ho sottolineato in neretto, occorre avere più che capacità creative, capacità informatiche, sapersi muovere con disinvoltura nell'uso di questi marchingegni strani e quasi inutilizzabili per chi ha una forma mentis più umanista o semplicemente più superata, mettila come vuoi tu e dunque il giudizio sui blog dovrebbe essere diversificato, un tot di merito va alla capacità costruttiva, un tot va ai contenuti...
quello che non ho compreso è perchè dici che i blog sono il grande fratello del web, mi incuriosisce perchè anche in famiglia ho inteso la stessa critica e non l'ho capita
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Vecchio 21-02-2009, 21.32.57   #24
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non conosco così bene il mondo dei blog da poterlo giudicare, riconosco una limitazione rispetto alla tua esperienza e dunque posso riconoscere che tu abbia ragione quando dici che ci sono tanti blog privi di ogni valore
per fare quello che dici e che ho sottolineato in neretto, occorre avere più che capacità creative, capacità informatiche, sapersi muovere con disinvoltura nell'uso di questi marchingegni strani e quasi inutilizzabili per chi ha una forma mentis più umanista o semplicemente più superata, mettila come vuoi tu e dunque il giudizio sui blog dovrebbe essere diversificato, un tot di merito va alla capacità costruttiva, un tot va ai contenuti...
quello che non ho compreso è perchè dici che i blog sono il grande fratello del web, mi incuriosisce perchè anche in famiglia ho inteso la stessa critica e non l'ho capita
Non parlo solo di competenza tecnica (tra l'altro per parlare per esperienza diretta, io qualche anno fa sapevo usare il pc, ma del web non conoscevo nulla, basta volere) ci sono personaggi che si fanno gestire il blog tecnicamente ma poi ci scrivono sopra in maniera diversa. In quel senso cambia... non so come spiegartelo, ma di fondo l'impegno.

Se per "critica" intendi un giudizio o una cosa negativa non era quello che intendevo io, provo ad allargare il discorso vediamo se riesco a farmi capire.
Facciamo un parallelo appunto tra tv e web

In tv una volta c'era gente che si preparava, faceva gavetta, studiava etc... questi facendo carriera divenivano autorevoli nel loro campo, ricercati, ben pagati etc... Ce n'è ancora qualcuno in giro, troppo pagato, ma se vengono pagati bene anche quelli nuovi....
Nel web una volta oltre alle università e ai siti istituzionali (pochi) c'erano solo i primi siti, i costi erano non indifferenti, quindi si apriva un sito per metterci qualcosa di interessante, come detto sopra il primo mezzo di massa per inviare contenuti aperti a tutti sono stati i forum.

Io ho visto spesso (anche quando ero semplice utente) nei circuiti di forum (come quelli dei blog ora) persone che volendo mettere la propria personalità decidevano di aprirsi un forum per conto proprio, però appena si accorgevano del lavoro e della fatica che ci vuole per tenere una comunità (parlo di posti dove comunque non c'è un costo in denaro) mollavano... Il blog ha riempito quel divario che c'è tra essere utente senza fatica ed amministratore con fatica. Con il blog si può avere il meglio delle due cose, come con il grande fratello si può entrare in tv senza fatica, poi i risultati sono quelli che sono in entrambi i casi.
Eppure c'è qualcuno che uscito dal grande fratello senza ne arte ne parte poi è diventato (anche studiando) attore o che altro ed altri che si "accontentano" (con quello che prendono...) di ospitate e simili, come ci sono blogger che iniziano per caso e poi diventano autorevoli e seguiti in qualche settore e c'è una massa incredibile che continua a scrivere quello che gli passa per la mente, almeno finchè qualcuno commenta, poi il blog chiude. La cosa divertente che i commenti sono di altri blogger che in questa maniera attraverso una reciprocicità si assicurano commenti per se stessi, cosa simile capitava con i forum nei circuiti, gli amministratori giravano altri forum pur di avere un ritorno.... ma ti lascio immaginare il tenore dei post. Io se vado in un'altro sito, se commento un blog etc.... lo faccio perchè mi interessa, non perchè spero che poi vengano qui.

Insomma il mondo dei blog in circuito è come un centro commerciale in cui i clienti sono i commercianti del centro... una sorta di voglia di affermazione garantita, apro il blog nel circuito così qualcuno lo legge, però la lettura è quella che è, il commentino baci e abbracci in realtà è solo per tenere l'attenzione sul proprio blog (io visito te, tu visiti me).
Il grande fratello in tv è la stessa cosa, entri nel circuito principale sapendo che un tot milioni di persone ti guarderà.

Non parlo poi di chi crede anche di fare soldi con i blog o con i siti, quelli sono i peggio, copia incolla a gogo e mille altre cose, meno che l'impegno eo l'investimento, che non meritano neanche una disiquisizione.
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Vecchio 22-02-2009, 01.06.21   #25
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Non parlo solo di competenza tecnica (tra l'altro per parlare per esperienza diretta, io qualche anno fa sapevo usare il pc, ma del web non conoscevo nulla, basta volere) ci sono personaggi che si fanno gestire il blog tecnicamente ma poi ci scrivono sopra in maniera diversa. In quel senso cambia... non so come spiegartelo, ma di fondo l'impegno.

Se per "critica" intendi un giudizio o una cosa negativa non era quello che intendevo io, provo ad allargare il discorso vediamo se riesco a farmi capire.
Facciamo un parallelo appunto tra tv e web

In tv una volta c'era gente che si preparava, faceva gavetta, studiava etc... questi facendo carriera divenivano autorevoli nel loro campo, ricercati, ben pagati etc... Ce n'è ancora qualcuno in giro, troppo pagato, ma se vengono pagati bene anche quelli nuovi....
Nel web una volta oltre alle università e ai siti istituzionali (pochi) c'erano solo i primi siti, i costi erano non indifferenti, quindi si apriva un sito per metterci qualcosa di interessante, come detto sopra il primo mezzo di massa per inviare contenuti aperti a tutti sono stati i forum.

Io ho visto spesso (anche quando ero semplice utente) nei circuiti di forum (come quelli dei blog ora) persone che volendo mettere la propria personalità decidevano di aprirsi un forum per conto proprio, però appena si accorgevano del lavoro e della fatica che ci vuole per tenere una comunità (parlo di posti dove comunque non c'è un costo in denaro) mollavano... Il blog ha riempito quel divario che c'è tra essere utente senza fatica ed amministratore con fatica. Con il blog si può avere il meglio delle due cose, come con il grande fratello si può entrare in tv senza fatica, poi i risultati sono quelli che sono in entrambi i casi.
Eppure c'è qualcuno che uscito dal grande fratello senza ne arte ne parte poi è diventato (anche studiando) attore o che altro ed altri che si "accontentano" (con quello che prendono...) di ospitate e simili, come ci sono blogger che iniziano per caso e poi diventano autorevoli e seguiti in qualche settore e c'è una massa incredibile che continua a scrivere quello che gli passa per la mente, almeno finchè qualcuno commenta, poi il blog chiude. La cosa divertente che i commenti sono di altri blogger che in questa maniera attraverso una reciprocicità si assicurano commenti per se stessi, cosa simile capitava con i forum nei circuiti, gli amministratori giravano altri forum pur di avere un ritorno.... ma ti lascio immaginare il tenore dei post. Io se vado in un'altro sito, se commento un blog etc.... lo faccio perchè mi interessa, non perchè spero che poi vengano qui.

Insomma il mondo dei blog in circuito è come un centro commerciale in cui i clienti sono i commercianti del centro... una sorta di voglia di affermazione garantita, apro il blog nel circuito così qualcuno lo legge, però la lettura è quella che è, il commentino baci e abbracci in realtà è solo per tenere l'attenzione sul proprio blog (io visito te, tu visiti me).
Il grande fratello in tv è la stessa cosa, entri nel circuito principale sapendo che un tot milioni di persone ti guarderà.

Non parlo poi di chi crede anche di fare soldi con i blog o con i siti, quelli sono i peggio, copia incolla a gogo e mille altre cose, meno che l'impegno eo l'investimento, che non meritano neanche una disiquisizione.
ti ringrazio, ho capito perchè attacchi il mondo dei blog e così come l'hai messa condivido perfettamente la tua opinione
solo da poco tempo ho frattto l'esperienza di avere un blog su libero e all'inizio mi ha aiutato ad esternare problemi e ansie che una volta scritte, oggettivate si sono attenuate, sono entrata in contatto con altri blog, pochi per la verità, e a volte mi sento meno sola, comunque da quando jezbelius mi ha invitato in questo forum mi sono un pò allontanata dal blog, qui ho maggiore possibilità di scambio, riesco a mettermi in discussione, a volte ho trovato anche il percorso interiore per migliorare situazioni difficili, nel continuo confronto con il clan con il quale "comincio a fare amicizia" scopro verità cui non avevo mai pensato o sulle quali non mi ero concentrata sufficentemente, pensieri e vie sconosciute, processi mentali nuovi per me, grazie
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