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Vecchio 05-02-2011, 02.13.27   #26
Uno
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forse in casi meno gravi potrebbe presentarsi solo l'aspetto bulimico
Ed in quelli più gravi rimane solo l'aspetto anoressico, ma.... si, in mezzo ci sono infinite sfaccettature che pìù o meno contemplano entrambi. Ho infatti scritto che spesso si intrecciano, però anche se la mamma ha in se entrambi gli aspetti non sempre li presenta entrambi, non costantemente, quindi quello che presenta influenza i figli.

Sappiamo poi che anche nell'anoressico o nell'anoressica più grave c'è un pizzico di bulimia, mangiano e poi cercano il modo di eliminare quello che hanno mangiato. Il pasto ridotto che per noi sarebbe normale o pure scarso per loro è già bulimico. Del resto l'anoressico puro non mangerebbe

E viceversa la stessa cosa con il bulimico.

Concetto importante è anche che stiamo parlando di madri secondo i ruoli tradizionali di padre e madre, ci possono essere dei casi (non frequenti) in cui si ribalta tutto e sono i padri a creare queste problematiche e le madri si assumono l'onere di altri problemi solitamente creati dai padri.

Inoltre rimanendo in questo discorso le madri che creano questi tipi di problemi oltre ad una predisposizione caratteriale precoppia risentono anche della presenza assenza del partner. Un partner che non da amore alla moglie fa si che questa si attacchi ai figli in maniera innaturale. "i figli saranno sempre miei", "mio figlio mi vorrà sempre bene", "mia figlia mi accudirà quando avrò bisogno" etc...

Mi sembrava giusto dire anche questo, quando qualcosa non va gli attori in gioco sono sempre più di due (prendete nota, di questo ne riparleremo) anche se a volte qualcuno potrebbe influire solo una minima parte.
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Vecchio 05-02-2011, 11.53.21   #27
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Grazie Uno.
Rendermi indipendente è l'unica via che porterà sia me che la piccola fuori da queste dinamiche. Indipendenza sì pratica, economica ma soprattutto psicologica, affettiva, bisogna staccarsi dall'idea di riempire il buco ricevendo dai genitori.
E' uno dei motivi per cui li osservo come fossero estranei (anche se loro ovviamente non lo sanno), la piccola invece si scontra ancora segno che è molto legata.
Credo che il passo più difficile sia rinunciare a ricevere da loro, mettersela via, accettare. Accettare una mamma 'adolescente' e un papà 'adolescente' non è semplice, sale rabbia, desiderio di rivalsa, frustrazione... E' un boccone molto amaro perché si capisce di essere soli nella strada con mezzi scarsi. Ma ce la si può fare, volendo. .. Almeno credo.
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Vecchio 05-02-2011, 11.55.19   #28
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Mi pare che tu non abbia alcun problema Edera !
Mi pare che tu abbia un equilibrio invidiabile .
Credo anche che tu possa senz'altro aiutare tua sorella
se ne avesse bisogno piu' che non l'analista .
ehhh magari Nike!
Per via di equilibrio.. E' come camminare a braccia aperte sopra una fune
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Vecchio 05-02-2011, 12.14.32   #29
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P.s. Avevo risposto meglio a Sole, credo di aver compreso cosa volesse dirmi ma mi si è cancellato il post Non posso stare al pc ora, appena ho un po' di calma torno e riscrivo.
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Vecchio 05-02-2011, 20.47.07   #30
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ehhh magari Nike!
Per via di equilibrio.. E' come camminare a braccia aperte sopra una fune
Fidati un po' dai .
Se poi mi dici che cammini a braccia aperte su una fune , non fai che darmi ragione .
Che vuoi stare in un'autostrada con una 500 del 1970 ?
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Vecchio 06-02-2011, 13.41.11   #31
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Il risvolto estetico potrebbe essere una proiezione pericolosa su cui poggi il tuo star bene, che non sta quindi sostenendosi dentro di te ma lo hai affidato ancora al tuo corpo, ad una immagine esterna e quindi agli altri... a ciò che vedono gli altri.
Questa parole sono uno spunto per dire due parole sulla correlazione tra i disordini alimentari e l'immagine di sé.
In famiglia mia l'aspetto fisico è sempre stato un dato molto importante per la mamma (che infatti si rifiuta di invecchiare), per questo motivo radicato nella nostra mente di figlie vive il concetto secondo il quale ricevi attenzione e amore in base a ciò che appari agli altri. Credo sia questo che volevi dire Sole (dimmi se sbaglio), ed è sicuramente un aspetto presente in chi soffre di questa disturbi.
Fortunatamente mi sono accorta di questa cosa quando osservandomi ho visto che la mia immagine estetica cambiava a seconda delle persone con cui uscivo... Non serve che racconti filo per segno i passaggi che ho dovuto fare per trovare una mia immagine personale, è stato un processo lento ma sicuramente liberatorio, non ancora finito.
E' importante secondo me porre l'accento su una cosa fondamentale per me e per chi si trova nelle mia situazione:
ciò che aiuta è imparare a contare sulle proprie doti interne, le proprie qualità, quelle che abbiamo solo noi e ci differenziano dagli altri. Per me ad esempio è stato iscrivermi al mio corso di studi, per altre potrebbe essere il cucito, il canto, la matematica, comunque un percorso che tiri fuori le qualità dell'anima che ci rendono unici e che non sono legati a qualcosa di esterno. In altre parole è importante trovare un punto di appoggio dentro di sè per iniziare ad avere fiducia in se stessi, qualcosa che riguarda solo noi e non il fidanzato, i genitori, gli amici... Bisogna recuperare il piacere di essere se stessi, il bulimico e l'anoressico oltre a non sapere chi sono, tentano di scoprirlo in base alle opinioni e ai giudizi degli altri, ci si adegua a un modello di tendenza che in realtà con la nostra essenza non ha niente a che vedere: le braccia fine come quelle delle modelle, il seno come quello della Canalis ecc ecc... Il tutto senza averne cognizione di causa e i genitori spesso non aiutano affatto perché sono vittime della stessa idolatria.
Il cammino sicuramente difficile e è tentare di slegarsi da tutto ciò che è fittizio , lentamente, una foglia alla volta e arrivare al cuore.
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Vecchio 06-02-2011, 17.07.42   #32
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P.s. Perdonate l'ortografia scrivere con la tastiera del pc di casa è un'impresa titanica... Bisogna pigiare i tasti col martello
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Vecchio 06-02-2011, 20.18.48   #33
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Questa parole sono uno spunto per dire due parole sulla correlazione tra i disordini alimentari e l'immagine di sé.
In famiglia mia l'aspetto fisico è sempre stato un dato molto importante per la mamma (che infatti si rifiuta di invecchiare), per questo motivo radicato nella nostra mente di figlie vive il concetto secondo il quale ricevi attenzione e amore in base a ciò che appari agli altri. Credo sia questo che volevi dire Sole (dimmi se sbaglio), ed è sicuramente un aspetto presente in chi soffre di questa disturbi.
Si, gran parte era questo che volevo dire, quindi una proiezione del problema altrove. Ma ancora di più non solo abbiamo la percezione di essere amati se ci adeguiamo agli altri ma risuciamo a sentirci bene con noi stessi se percepiamo che gli occhi degli altri ci apprezzano, forse non si capisce ma c'è un doppio passaggio ancora. Ci vogliamo bene (che poi bene non è per niente) di rimbalzo del giudizio degli altri su noi. E' un qualcosa che conosco. Per questo anche dicevo che se non si riesce ad affondare la radice del problema la si può sicuramente scovare in altro che facciamo.
Quote:


Bisogna recuperare il piacere di essere se stessi, il bulimico e l'anoressico oltre a non sapere chi sono, tentano di scoprirlo in base alle opinioni e ai giudizi degli altri, ci si adegua a un modello di tendenza che in realtà con la nostra essenza non ha niente a che vedere:
E' quello che intendevo sopra.
Quote:

Il cammino sicuramente difficile e è tentare di slegarsi da tutto ciò che è fittizio , lentamente, una foglia alla volta e arrivare al cuore.
Alla fine il giudizio degli altri se andiamo alla fonte, è il giudizio di una mamma e un papà archetipali. Rendersi indipendenti da ciò che l'altro pensa libera la propria essenza e libera dal bisogno di molte cose.

Beh su questo ci stiamo lavorando

Uno diceva più su così:
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Il problema più grande di questi disturbi dell'alimentazione è che le mamme non accettano il fatto che dovrebbero mettersi in gioco insieme ai figli, quindi in questi casi l'unico percorso risanatore percorribile è quello che porta la figlia o il figlio a rendersi indipendente.
Se la cosa riesce, lascia la mamma insoddisfatta, non riesce a vederla come una vittoria perchè comunque ha perso qualcosa.
Questo è un problema non da poco.
Se torniamo al fatto che si ha necessità di controllare il bisogno di riflettersi negli altri come individuo per riconoscersi e che questo deriva dal bisogno affettivo della mamma o del papà, quando realizziamo che dobbiamo renderci indipendenti, dobbiamo anche trovare la forza di far soffrire la mamma od il papà che a loro volta dimostreranno di non amarci più pur di riattanagliarci. E' uno scoglio grande che incosciamentee metterà in moto parecchio. Superato quello immagino che si è liberi. Lasciare che loro soffrano per le loro meccanicità ma liberare noi è un vero atto d'amore verso noi stessi. Un riconocimento vero ed intimo del nostro essere.
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Ultima modifica di Sole : 06-02-2011 alle ore 20.21.01.
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Vecchio 06-02-2011, 20.19.28   #34
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P.s. Perdonate l'ortografia scrivere con la tastiera del pc di casa è un'impresa titanica... Bisogna pigiare i tasti col martello
Non sei assolutamente giustificabile!
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Vecchio 07-02-2011, 15.54.23   #35
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Grazie Edera di aver aperto questa discussione...

Quello che è stato scritto sino ad ora mi ha fatto sommare diverse cose.
Qualche tempo fa vedendo le mie foto e confrontandole con ora, mi sono resa conto che ero magrissima in alcuni momenti della mia vita ed in altri magra, ma con un fisico a fisarmonica mai una cosa fissa.
La cosa peggiore, ma a me e agli altri sempre passata inosservata è stata che io mi vedevo sempre in sovrappeso, ma rivedendomi oggi capisco che non era vero, non lo è mai stato.
Aggiungo il disordine alimentare che ho vissuto e abbiamo il bingo.
Ho dondolato tra l'anoressia e la bulimia in bilico tra le due? Mah non sono mai arrivata all'eccesso perchè mi barcamenavo fumando? Arimah!

Mia madre, non avevo mai pensato a lei come ad una donna/bambina anche se mi pare di aver capito che tutte le mamma di oggi o comunque un percentuale altissima lo sono.

Non ho idea se avesse paura della vecchiaia e ci tenesse a rimanere giovane, problemi che invece io ho, da bambina mai cresciuta mi fa paura la vecchiaia, anche perchè mi sento di avere all'incirca tredici/quattordici anni, forse, perchè c'è chi me ne ha dati meno.

Di certo vista la predilezione di lei per i bambini piccoli e solo per essi, potrei pensare che abbia condizionato la mia crescita, in sintesi: se rimango bambina lei mi amerà.
Che poi è un comportamento di sottomissione che se non ottiene risultato può anche diventare cresco veloce per andarmene? Mah questa cosa non mi è chiara.
Chiaro è solo il fatto che il mio modo di alimentarmi è sempre stato disordinato, come tempi, modi, e cibi.

Ci sono momenti di vuoto esistenziale che mi spingono a cercare di riempirlo con il cibo anche se mi rendo conto che non è fame di cibo.

Poi c'erano momenti di pienezza, in cui il cibo diventava quasi obsoleto, momenti in cui il mio corpo viveva d'altro.

E' indubbio che io sia una madre bambina.
Mi domando se la fame famosa di mio figlio sia un modo, come diceva Uno, di crescere in fretta che io gli ho instillato dentro? Spero di no, ma vedremo.

I bambini e poi i ragazzi però vedo che non cambierebbero mai nulla della loro vita. Vorrebbero che essa girasse sempre sugli stessi canoni, che non vi fossero mutazioni di sorta, che nulla incrinasse il loro incedere nel tempo.
Il cambiamento non è cosa amata e accettata, non è qualcosa a cui si va incontro volentieri. Per cui vedo più una lotta adolescenziale interna tra il voler crescere che spinge e il voler rimanere bambino che tenta di frenare la corsa.
Un corpo che cambia ed una psiche che non spinge abbastanza.
E' forse qui il punto di crescita che viene deviato? Che viene fermato? Che non viene insegnato a lasciare entrare la spinta e ad accoglierla nel migliore dei modi per creare quel principio di indipendenza che spesso i genitori infantili cercano di lasciare che sia senza dirigere non avendo cognizione di causa, o frenare come sono stati a loro volta, pieni di paure e ansie?
Mah!
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Vecchio 07-02-2011, 17.38.17   #36
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Grazie Edera di aver aperto questa discussione...

I bambini e poi i ragazzi però vedo che non cambierebbero mai nulla della loro vita. Vorrebbero che essa girasse sempre sugli stessi canoni, che non vi fossero mutazioni di sorta, che nulla incrinasse il loro incedere nel tempo.
Il cambiamento non è cosa amata e accettata, non è qualcosa a cui si va incontro volentieri. Per cui vedo più una lotta adolescenziale interna tra il voler crescere che spinge e il voler rimanere bambino che tenta di frenare la corsa.

Di niente Gri, mi sta servendo molto averla aperta.
Vado off topic un attimo per dirti una mia impressione: probabilmente i ragazzi che vedi non stanno poi così male. Credo che la spinta al cambiamento sia proporzionale al disagio che si avverte, forse c'entra ciò che diceva Uno altrove e cioè che non si ha forza per rompere la forma se nella forma si sta bene.
Tornando in tema cibo, le persone che si nutrono in maniera equilibrata sono pochissime.. Senza estremizzare e cadere in casi come il mio o di mia sorella anche chi apparentemente crede di nutrirsi in modo 'normale' spesso non ha nessuna coscienza di ciò che mangia ma riempie e basta in modo del tutto meccanico.
La cosa che continua ronzarmi in testa è che bisogna partire dal corpo, ascoltare la sua intelligenza, il mio mi dice che c'è ansia e io gli rispondo : lo so ma cosa posso farci.. Allora respiro a fondo, a volte riesco altre meno..
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Vecchio 07-02-2011, 19.47.08   #37
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i ragazzi che vedi non stanno poi così male. Credo che la spinta al cambiamento sia proporzionale al disagio che si avverte, forse c'entra ciò che diceva Uno altrove e cioè che non si ha forza per rompere la forma se nella forma si sta bene.

Trovo verità in questa cosa di rompere la forma perchè se sto male cerco di uscire da quella situazione che sto vivendo. Penso che sia un po' come il serpente che cambia la pelle, che fa la muta, perchè cresce. Crescendo si lascia la pelle vecchia per infilarsi nella nuova.
Sono alla fine tutti passaggi, che se supportati dai genitori, e fatti all'età giusta danno il giusto senso al cambiamento e alla crescita, quel retrogusto che sa di buono nonostante il salto.
Il guaio allora sta quando si deve cambiare forma perchè ti buttano allo sbaraglio o non ti tengono nei vestiti stretti per paura e questo è il senso che ti passano, penso.
In uno devi mangiare alla svelta per crescere velocemente con il senso di morte adosso se non riesci e l'altro invece è se cambio muoio quindi mangio poco così non cresco e non devo morire.
Che poi la morte è collegata al cambiamento al rompere la forma, a cambiare pelle.
Una volta c'era quel rito di passaggio quell'iniziazione dal bambino all'uomo, che avveniva intorno agli unidici anni, durante quella notte passata nella foresta in balia della propria mente e dei propri fantasmi chi la superava diveniva guerriero e quando ritornava al villaggio era festeggiato. Anche questo creava un retrogusto che poi si riportava per tutta la vita e condizionava il resto.

Quote:


Tornando in tema cibo, le persone che si nutrono in maniera equilibrata sono pochissime.. Senza estremizzare e cadere in casi come il mio o di mia sorella anche chi apparentemente crede di nutrirsi in modo 'normale' spesso non ha nessuna coscienza di ciò che mangia ma riempie e basta in modo del tutto meccanico.

Da un po' di tempo mi sto interessando di nutrizionismo e devo dire che siamo veramente messi mali con la nutrizione in tutti i sensi...al di là dell'automtismo ci aggiungerei anche il consumismo e il mancato senso del rispetto del corpo...ma vado OT quindi mi fermo
Quote:

La cosa che continua ronzarmi in testa è che bisogna partire dal corpo, ascoltare la sua intelligenza, il mio mi dice che c'è ansia e io gli rispondo : lo so ma cosa posso farci.. Allora respiro a fondo, a volte riesco altre meno..
Credo di aver letto in questi giorni che ci sono tecniche respiratorie per calmare tante cose anche l'ansia sarei curiosa di approfondire questa cosa...ma respirare o nel caso concentrarsi sul respiro se non si forza nulla credo che possa solo fare bene.
A volte io invece trovo giovamento con l'acqua bollita e a volte con l'acqua di qualunque tipo bevendone mi sento meglio.
Adesso non ide se è per il T.A. ma non so perchè non mi viene sempre o perchè mi sto nutrendo più che mangiando giornalmente ( a volte putroppo ancora sgarro, ma poche volte) e mi rendo subito conto quando mangio male.
Esempio: sono uscita a cena e ho mangiato un piattino di patatine fritte, beh ho iniziato sentire fitte immediatamente a destra più o meno dove è il fegato come a segnalarmi che quel che stavo mandando al corpo non era il migliore dei cibi. Quindi concordo pienamente con te sull'intelligenza del corpo
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Vecchio 04-03-2011, 14.11.15   #38
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Se dovessi sintetizzare in maniera estrema direi che di fondo alla base della bulimia c'è il sentirsi costretti, dei figli, a crescere velocemente per sopperire una mancanza di crescita della madre. Viceversa nell'anoressia c'è il bisogno di accontentare la mamma che vorrebbe che i figli rimanessero sempre piccoli...
Le due cose (bulimia e anoressia) spesso si intrecciano perchè la mamma può presentare entrambi gli aspetti in percentuali e tempi variabili.

Questa è una estrema sintesi, va sempre visto e studiato caso per caso, ma questi aspetti si trovano sempre, più o meno accennati.
Il problema più grande di questi disturbi dell'alimentazione è che le mamme non accettano il fatto che dovrebbero mettersi in gioco insieme ai figli, quindi in questi casi l'unico percorso risanatore percorribile è quello che porta la figlia o il figlio a rendersi indipendente.
Se la cosa riesce, lascia la mamma insoddisfatta, non riesce a vederla come una vittoria perchè comunque ha perso qualcosa.
La pulce nell'orecchio è diventata un tarlo...

Ho ricordato cosa ha fatto mia madre con mio fratello, non le andava bene la donna che aveva scelto e si è intromessa con il suo modo di fargli pesare la cosa.... ma non è questo di cui voglio parlare anche se l'ultima frase del tuo post me l'ha ricordata.

E' invece il come fare a mettersi in gioco per far diventare il figlio/i indipendenti.
Non ci dormo la notte a pensare al come.
E poi saltan su anche tante altre domande tipo e mio marito che tipo è?
Secondo me anche lui ha avuto una mamma bambina e ha sofferto da ragazzo di bulimia anche se oggi è capace di una grande autodisciplina.
Allora come la mettiamo?
Io posso per me di certo non per mio marito.
Ma bon andiamo per gradi come si fa a mettersi in gioco insieme ai figli cosa vuol dire?
Ho altre domande ma partiamo da questa
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Vecchio 09-03-2011, 17.17.34   #39
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. C'è nella mitologia greca un mito che dice moltissimo sui disturbi alimentari (e non solo su qelli ovviamente) ed è quello di Kore-Persefone, sul quale volendo possiamo approfondire (tu senz'altro puoi trovarci degli spunti).
Sto ordinando in una libreria on line " Persefone. La luce del buio" di Fossi Elda, non la conosco ma dalle brevi righe di recensione sembra offrire buoni spunti
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Vecchio 21-03-2011, 17.15.33   #40
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Giorni difficili

Domani dovrebbero arrivarmi un po' di libri, leggo e poi posto qualcosa sul mito e su quello che ho trovato
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Vecchio 23-03-2011, 10.52.56   #41
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Dunque il libro che ho preso alla fine è:
'Kore sprofonda negli inferi. L'anoressia alla luce del mito' di Panzeca Mari E.
Ho letto qualche pagina e sembra offrire parecchi spunti validi , anche se parla di anoressia e non di bulimia, li riporterò quando avrò finito.

Ieri sera stavo tornando in macchina con mia madre e parlando del più e del meno è uscita con una frase che mi ha colpito davvero molto, l'aveva già detta ma mai come ieri sera mi è sembrata particolarmente collegata a me, a mia sorella e alla struttura psicologica di noi tre figlie femmine.
In pratica si parlava dello stare o meno da soli (vivere da soli ecc) e lei ovviamente ha detto che non avrebbe alcun problema ma che nella sua vita non potrebbe tirare avanti senza la possibilità di accudire qualcuno(...)
Ha detto che l'unica cosa che le dà un senso è questa grossa capacità di essere madre e che nessuna di noi sarà MAI in grado di fare quello che ha fatto lei in questo campo.
L'aveva già detta questa frase ma ieri sera forse grazie ai nuovi concetti che sto sgranando con voi a riguardo queste parole mi hanno aperto una serie di riflessioni nuove, probabilmente alcune giuste e altre sbagliate però nuove mai fatte prima.
E' ovvio che non si rende conto degli effetti di queste parole e che lei lo dice pensando di dire una cosa bellissima. Sapete cose penso in realtà? Credo che lei inconsciamente ci voglia impedire di diventare Donne, di concorrere con lei sul territorio della maternità perchè non sopporterebbe di vederci riuscire meglio di lei in questo senso. Da una certo punto di vista saperci deboli e in difficoltà verso l'esistenza le dispiace ma dall'altro le fa comodo perchè non siamo rivali, non corre il rischio che qualcuno superi la sua capacità di dare la vita, di sentirsi portatrice di fecondità e chissà che altro.
Ieri sera ho sentito rabbia dentro di me per queste sue parole, non l'avevo mai avvertita prima. Non l'ho espressa e mi chiedo se lo scontro verbale serva o se serva piuttosto continuare a osservare come ho fatto fin'ora e silenziosamente diventare al più presto la donna che incosciamente vorrebbe impedirmi di diventare, senza fare troppo rumore .
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Vecchio 23-03-2011, 11.04.45   #42
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o se serva piuttosto continuare a osservare come ho fatto fin'ora e silenziosamente diventare al più presto la donna che incosciamente vorrebbe impedirmi di diventare, senza fare troppo rumore .
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Vecchio 23-03-2011, 11.08.26   #43
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Ecco perchè mi faccio problemi anche per il mio lui (come ho descritto nell'altro topic) e se avessi figli e non ci lavorassi sopra ricalcherei lo schema di mia madre, sarei una mamma apprensiva che incosciamente si rifiuterebbe di lasciare crescere i suoi bambini prendendomi carico di emozioni che servono a loro.
Il bello è che apparentemente non è così, lei non fa altro che ripetere che non vede l'ora di vederci fuori dalle scatole e che è stanca di dare la sua vita per gli altri (poi però dice che l'unica cosa che le dà senso è accudire qualcuno ). E pure nella pratica non ci ha mai impedito di fare esperienze... Infatti ne ho fatte di decisamente evitabili. Si tratta quindi di qualcosa di molto profondo, di meccanismi sotterranei difficilmente visibili.
Ieri sera ha detto anche che non vede ora di avere nipoti così potrà continuare a fare la mamma e che con l'esperienza che ha potrebbe fare la tata.
L'ho guardata e calma le ho detto: <<Mamma io non avrò figli e se ne avrò di certo non li crescerai tu quindi spera nella altre figlie o comprati una buona serie di cani e gatti. >>
Scusate la pappardella.
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Vecchio 23-03-2011, 11.10.00   #44
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Vecchio 23-03-2011, 12.16.14   #45
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Se dovessi sintetizzare in maniera estrema direi che di fondo alla base della bulimia c'è il sentirsi costretti, dei figli, a crescere velocemente per sopperire una mancanza di crescita della madre. Viceversa nell'anoressia c'è il bisogno di accontentare la mamma che vorrebbe che i figli rimanessero sempre piccoli...
Le due cose (bulimia e anoressia) spesso si intrecciano perchè la mamma può presentare entrambi gli aspetti in percentuali e tempi variabili.

Questa è una estrema sintesi, va sempre visto e studiato caso per caso, ma questi aspetti si trovano sempre, più o meno accennati.
Il problema più grande di questi disturbi dell'alimentazione è che le mamme non accettano il fatto che dovrebbero mettersi in gioco insieme ai figli, quindi in questi casi l'unico percorso risanatore percorribile è quello che porta la figlia o il figlio a rendersi indipendente.
Se la cosa riesce, lascia la mamma insoddisfatta, non riesce a vederla come una vittoria perchè comunque ha perso qualcosa.

mmm non saprei quindi si spiegherebbe perchè mangio tanto, seppur non sono bulimico.
Quindi mi dovrei rendere indipendente?
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Vecchio 23-03-2011, 22.51.23   #46
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mmm non saprei quindi si spiegherebbe perchè mangio tanto, seppur non sono bulimico.
Quindi mi dovrei rendere indipendente?
Mangiar tanto ed essere bulimico son due cose ben diverse... la seconda delle quali è avere un disturbo dell'alimentazione, la prima no (o non necessariamente). Poi, sul rendersi indipendente, fa bene a tutti.
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Vecchio 24-03-2011, 13.51.12   #47
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Scusate se è un pò OT ma ho appena visto in uno dei canali digitali un programma in cui un uomo sovrappeso, obeso per la precisione, viene messo vicino ad una donna anoressica, pesati e pesato il cibo della loro dieta quotidian a lui è stato detto che mangia in una settimana cibo in più equivalente a dieci giornii e a lei che ne mangia due giorni e mezzo in meno....mi stavo già chiedendo in base a quali principi avessero stabilito le quantità quando i due sono stati messi nella stessa casa e obbligati a invertirsi le diete!!

Ora, io non sono una dietologa, ma così, solo a spanne, come si fà a paragonare la dieta di un uomo a quello di una donna? E soprattutto come si fà a far invertire le diete in modo così drastico?
Forse c'è un arcano meccanismo psicologico di fondo che mi sfugge ...una sorta di shockk per superare le proprie fisse?...MAH ma al momento penso solo al meccanismo mediatico e che dovrebbe essere perseguibile per legge...

O funzionerebbe?
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Vecchio 24-03-2011, 16.25.21   #48
Edera
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Non ho capito Daf hanno prescritto loro di invertire le diete? Cioè lui deve mangiare quello che mangiava lei e viceversa? Spero di aver capito male
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Vecchio 24-03-2011, 17.44.14   #49
dafne
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Hai capito benissmo.
Poi in un a riunione dovevano dire cos'avevano capito della settimana di dieta invertita e poi ricevere una dieta personalizzata per 80 gg, di cui però non han mostrato i risultati

MAH
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Vecchio 24-03-2011, 17.54.58   #50
Edera
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Mah.. Tipo fenomeni da circo..
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