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Vecchio 11-04-2011, 22.07.42   #1
Edera
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Predefinito Nostalgia di Casa

Non so se postare qui o in arte, so già che per esprimere ciò che sento finirò a scrivere cose un po' sentimentali o pseudo-poetiche ma tento di moderarmi eh

Mi capita spesso di guardare fuori dalla finestra o l'orizzonte mentre viaggio e sento un grosso senso di nostalgia. Non di qualcuno ma di una condizione che avverto come appartenente al passato e che non è più, una condizione di integrità, di pace e quiete spirituali.. Allora osservo il cielo e mi viene solo una parola: casa come se fossi partita da lì e dovessi tornare lì.
Mi chiedo se questo sentimento così radicato in realtà sia da riferirsi più alla condizione di integrità che avvertivo quando ero bimba o se possa davvero essere ricondotta a una eventuale vita spirituale pre-incarnazione... ipotesi suggestiva ma fanatica
Tutta questa materia, queste passioni, questa carne a volte mi pesano un sacco, vorrei spiritualizzarle il prima possibile, so razionalmente che se le possiedo è per mia utilità ma nonostante questo mi capita di sentire l'esigenza di disfarmene il prima possibile. A voi capita? Vorreste sentirvi più leggeri, vi capita di avvertire nostalgia per una condizione originaria persa?
E' un po' uno sproloquio questo post..
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Vecchio 11-04-2011, 22.24.04   #2
Grey Owl
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A voi capita? Vorreste sentirvi più leggeri, vi capita di avvertire nostalgia per una condizione originaria persa?
Mi è capitato in passato, si.

Quel senso di nostalgia, di lontananza da uno stato di quiete interiore, di pace. Mi è capitato in passato di essere leggero, così leggero da non riuscire più a tornare coi piedi per terra. La sensazione magnifica di benessere, di amore e luce, il corpo non era necessario, sentivo solo amore e gratitudine per la vita e per tutti gli esseri viventi. Mi sentivo vicino alla fonte originale, a quella immensa luce di pace e di gioia.

Altra cosa era poi ripiombare in basso e farsi molto male, ritornare alla cruda realtà. Ma poi cosè la condizione originaria persa? Forse non è altro che un vivere il sogno di non avere il corpo che poi corrisponde a non sentire i propri bisogni e i propri dolori. Perchè è attraverso il corpo che si lavora e non quando si vola leggeri nel mondo immaginifico in cui tutto è amore e luce.

In passato ho provato varie droghe e vari sistemi per anestetizzare il mio corpo ma il più valido sistema che ebbi modo di provare era una certa propensione alla leggerezza, alla ricerca della pseudo spiritualità che negava il proprio corpo.

Oggi non cerco più la leggerezza.
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Vecchio 11-04-2011, 22.35.51   #3
diamantea
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A voi capita? Vorreste sentirvi più leggeri, vi capita di avvertire nostalgia per una condizione originaria persa?
Mi capita eccome. Ci riflettevo proprio oggi pomeriggio che mi sento un pò male, turbata e inquieta. Riflettevo che questo senso nostralgico verso una condizione non ben definita ma come fosse indietro nel tempo la avverto da quando ero bambina.
La prima volta che ci pensai avevo 3 anni circa. Guardavo il cielo, le nuvole erano posizionate in un modo che sembravano disegnare una specie di V, dentro sembrava irradiare con dei colori rosa e dei riflessi luminosi particolari nel cielo azzurro. Guardavo verso l'Etna, doveva essere sicuramente un tramonto di primavera. Mi ricordo che pensai lì dietro ci fosse il paradiso ed io volevo andarci, tornare in quel posto che mi sembrava di conoscere bene.
Ho questa immagine negli occhi da sempre, seduta nel cortile su una cassettina di legno.

L'ho pure scritto di recente in altro 3d di questo nostalgico che mi sembra essere una guida verso una condizione interiore da ritrovare.
Forse anche il mio è uno sproloquio. Oggi pomeriggio mi chiedevo se sono tendenzialmente depressa e non me ne accorgo, ho spesso un velo di tristezza indefinita, di incolmabile infelicità di fondo, di inquietudine come dovessi invece tornare in un posto che non mi piace, il mio sguardo cerca lontano senza trovare nulla. Sono momenti più o meno lunghi. Poi passa.
Tutto questo stride con la mia solarità, energia frizzante.
Mah! prenderò le tue risposte anche per me.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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Vecchio 11-04-2011, 22.50.34   #4
Edera
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Altra cosa era poi ripiombare in basso e farsi molto male, ritornare alla cruda realtà. Ma poi cosè la condizione originaria persa? Forse non è altro che un vivere il sogno di non avere il corpo che poi corrisponde a non sentire i propri bisogni e i propri dolori. Perchè è attraverso il corpo che si lavora e non quando si vola leggeri nel mondo immaginifico in cui tutto è amore e luce.

.
E' proprio quando sto male che sento quella nostalgia. Anch'io ho fatto uso di droghe in passato ma nessuna mi ha mai dato sensazione di pace, leggerezza o luce c'era sempre qualcosa di spento anche se gli stati erano alterati.
Le uniche volte in cui mi sono sentita davvero leggera e in armonia con l'universo sono state da sola in mezzo la natura, lucidissima.
Forse ha ragione Tea è una specie di modo per aggirare la depressione.
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Vecchio 11-04-2011, 23.02.05   #5
Edera
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Adesso che mi ci fai pensare Tea , anche la mia è una sensazione che risale all'infanzia..
Mi capitava d'estate quando giocavo fuori e guardavo i colori intorno
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Vecchio 12-04-2011, 00.30.13   #6
dafne
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Anche a me capitava, in certi periodo la sensazione era tanto struggente da provocarmi, mi rendo conto ora, una sorta di alienazione dal mondo.

Voglia di tornare a casa, di trovare una famiglia e un senso al desiderio di famiglia.
E' la sensazione di poter toccare qualcosa di infinitamente accogliente e meraviglioso, forse il senso proprio della vita stessa. Quanti viaggi immaginari alla ricerca di quei piccoli momenti....perchè è un momento che origina il ricordo e lo struggente desiderio.

Dopo molto ancora provo quel desiderio, quel bisogno di casa ma oggi non lo vivo più come una condanna, come un qualcosa di troppo lontano e inafferrabile, qualcosa di perduto ma come qualcosa a cui tendere e verso cui continuare a cercare.

Adesso è diventata la mia speranza il mio pensiero felice per poter volare, anche se come Wendy ho capito di dover rimanere a casa a raccontare solo di Peter e smetterla di fare la Bimba Sperduta in un isola immaginaria. Questo vale per me, naturalmente, non è detto che sia collegato a quanto scritto sopra, ma leggerci mi ha fatto venire questi pensieri

ps
volevo scrivere..leggerVI mi ha fatto...invece è uscito quel CI..un lapsus interessante, lo lascio con gusto.
__________________

Ultima modifica di dafne : 12-04-2011 alle ore 00.44.42. Motivo: ps
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Vecchio 12-04-2011, 10.16.26   #7
Astral
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Io li definisco periodi, e mi divertivo anche ad intitolarli. Ho fatto una "sorta" di diario spirituale con tutti i periodi della mia vita, tipo un diario, volendo si può fare una rappresentazione grafica e sonora (vabbè queste sono fisse mie) e mi sembra di controllare meglio la nostalgia.

Quei periodi magari sono stati belli e non tornano più, oppure sono stati brutti e fortunatamente non tornano più. A volte si vorrebbe tornare indietro per dire, e se avessi fatto questa scelta, e se avessi coltivato più quest'amicizia etc. etc.
Quello che dice Edera però è una nostalgia forse più profonda dello spirito.

Chissà se la nostalgia rappresenti anche il fatto che ci siamo persi parti di noi per strada...
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Vecchio 12-04-2011, 10.30.42   #8
nikelise
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Tutto questo stride con la mia solarità, energia frizzante.
Mah! prenderò le tue risposte anche per me.
Invece non stride ma si accorda bene con una rincorsa continua degli opposti .
Piu' si e' portati a fare , a sentire , a vivere ed a godere del mondo , piu' ci si ritira in se' stessi quando la condizione saltuaria anzi rara di ebbrezza cessa .
Espansione ed ebbrezza e poi contrazione e depressione .
E' normale .

Bisogna considerare la morte delle cose e la loro rinascita come normale per gestire al meglio il passaggio da una fase ad un'altra evitando di incastrarci in una delle due condizioni .
Questo e' il movimento cioe' la vitalita' che e' bello vivere serenamente e' quello che archetipicamente e' stato figurato con il carattere di Ermes di cui s'e' detto .
Ed e' belissimo immaginare una piccola depressione anzicche' come male come anticipzione di una prossima ebbezza .

Poi se volete la pace dei sensi o il nirvana che poi e' il distacco da tutto accomodatevi e aspetto mi diciate come si fa e cosa succede .
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Vecchio 12-04-2011, 11.02.09   #9
Edera
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Poi se volete la pace dei sensi o il nirvana che poi e' il distacco da tutto accomodatevi e aspetto mi diciate come si fa e cosa succede .
No non voglio la pace dei sensi, non so nemmeno cosa sia
Mi chiedo però cosa sia questa nostalgia di integrità, di unione che ogni tanto emerge dal fondo della mente, sembra uno stato che non ha a che fare con la dispersione e la molteplicità dei dati sensibili in cui vivo mediamente, causa dei due opposti di cui parli ebbrezza/ depressione.
Forse è qualcosa che ha a che fare con l'infanzia, quando si vive lo stato di purezza e inconsapevolezza dovuto alla mancanza di esperienze
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Vecchio 12-04-2011, 11.57.33   #10
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No non voglio la pace dei sensi, non so nemmeno cosa sia
Mi chiedo però cosa sia questa nostalgia di integrità, di unione che ogni tanto emerge dal fondo della mente, sembra uno stato che non ha a che fare con la dispersione e la molteplicità dei dati sensibili in cui vivo mediamente, causa dei due opposti di cui parli ebbrezza/ depressione.
Forse è qualcosa che ha a che fare con l'infanzia, quando si vive lo stato di purezza e inconsapevolezza dovuto alla mancanza di esperienze
La puoi vedere in 2 modi :
da una parte c'e' sicuramente un periodo dell'infanzia felice nel quale le divisioni sono meno evidenti .
pero' io ricordo gia ' le tristezze del dover andare a scuola il lunedi' degli amici che se ne vanno , dei torti subiti ecc.

Dall'altra parte c'e' che noi siamo concentrati sempre solo su uno dei 2 stati di espansione ebbrezza o di contrazione depressione e mai sul gioco di entrambi cosi' da vedere il movimento continuo .

Allora la voglia di unita' e' l'aspirazione o all'eden ricordato come tale ma non reale dell'infanzia o al momento raro di ebbrezza , aspirazione che emerge di piu' quando al contrario siamo contratti depressi .

Quello che fa male comunque sempre e' arrestarsi in una delle 2 posizioni .

Ultima modifica di nikelise : 12-04-2011 alle ore 12.24.53.
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Vecchio 12-04-2011, 12.39.01   #11
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Edera la mia nostalgia è tanta e sono tanti anni che penso a cosa si possa riferire....e credo che più banalmente la mia sia la nostalgia del paradiso terrestre...ovvero quando ero beata nel grembo materno...prima di morire come feto e nascere in questo mondo...la mia nascita è stata veloce...e a quei tempi ancora ti sculacciavano...bel modo di venire accolti in questo mondo!!!
Immagino quel posto come tranquillo, con tutti i bisogni accolti ed evasi automaticamente....mah
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Vecchio 12-04-2011, 13.42.01   #12
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La provo anche io a volte questa nostalgia, forse dell'infanzia, forse di stagioni non vissute ma che in qualche modo sentiamo comunque "nostre" ed accessibili, come fossero strade vicine a quelle che percorriamo delle quali intuiamo la presenza ma alle quali per qualche motivo non riusciamo ad accedere.
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Vecchio 12-04-2011, 17.09.47   #13
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Tante robe fuori tema (quelle che scriverò) almeno in parte, ma bisogna dargli una sistematina. Il tuo post Nike apre diversi fronti, fronti che non posso chiudere ora, ma almeno provare ad impostare un pò.

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Espansione ed ebbrezza e poi contrazione e depressione .
E' normale .
Normale nel senso che è la norma per quasi tutti?
Perchè non è obbligatorio, anzi quelli sono i freni/filtri che ad un certo punto ti bloccano.
Se tu potessi non arrivare all'ebrezza o alla depressione potresti raggiungere orizzonti ben più lontani, fino all'alfa/omega.
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Bisogna considerare la morte delle cose e la loro rinascita come normale per gestire al meglio il passaggio da una fase ad un'altra evitando di incastrarci in una delle due condizioni .
La morte e la nascita/rinascita (insieme al tempo e a tutto quello che vi è legato, per esempio la crescita fisica da bambini) è l'unica cosa che nella vita tridimensionale non "pendola" ma segue un ciclo con un solo verso. Non puoi andare dalla morte alla nascita della stessa vita, come non puoi andare dalla rinascita alla morte della vita precedente.
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Questo e' il movimento cioe' la vitalita' che e' bello vivere serenamente e' quello che archetipicamente e' stato figurato con il carattere di Ermes di cui s'e' detto .
Ed e' belissimo immaginare una piccola depressione anzicche' come male come anticipzione di una prossima ebbezza .

Poi se volete la pace dei sensi o il nirvana che poi e' il distacco da tutto accomodatevi e aspetto mi diciate come si fa e cosa succede .
Pace dei sensi non significa morte dei sensi, come mortificazione dei sensi non significa ucciderli ma farli agire come morti per uno scopo ben preciso.
Per problemi di autocensura rispetto ad eventuali minori che dovessero leggere non posso farti un esempio diretto di una mortificazione dei sensi che tu attui in certe circostanze , ma sono certo che stai capendo che intendo
Beh, ci sono altri tipi di mortificazione e scopi, roba che somiglia pure all'esempio che non posso farti, somiglia solo però.

Tanto per finire l'inciso anche il distacco potrebbe rientrare nell'esempio innominabile, comunque esempio a parte non puoi connettere realmente una cosa che non è distaccata. Ancora una volta è un questione di mezzi e fini, non confonderli .
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Vecchio 12-04-2011, 17.56.21   #14
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Tante robe fuori tema (quelle che scriverò) almeno in parte, ma bisogna dargli una sistematina. Il tuo post Nike apre diversi fronti, fronti che non posso chiudere ora, ma almeno provare ad impostare un pò.

Normale nel senso che è la norma per quasi tutti?
Perchè non è obbligatorio, anzi quelli sono i freni/filtri che ad un certo punto ti bloccano.
Se tu potessi non arrivare all'ebrezza o alla depressione potresti raggiungere orizzonti ben più lontani, fino all'alfa/omega.
La morte e la nascita/rinascita (insieme al tempo e a tutto quello che vi è legato, per esempio la crescita fisica da bambini) è l'unica cosa che nella vita tridimensionale non "pendola" ma segue un ciclo con un solo verso. Non puoi andare dalla morte alla nascita della stessa vita, come non puoi andare dalla rinascita alla morte della vita precedente.


Pace dei sensi non significa morte dei sensi, come mortificazione dei sensi non significa ucciderli ma farli agire come morti per uno scopo ben preciso.
Per problemi di autocensura rispetto ad eventuali minori che dovessero leggere non posso farti un esempio diretto di una mortificazione dei sensi che tu attui in certe circostanze , ma sono certo che stai capendo che intendo
Beh, ci sono altri tipi di mortificazione e scopi, roba che somiglia pure all'esempio che non posso farti, somiglia solo però.

Tanto per finire l'inciso anche il distacco potrebbe rientrare nell'esempio innominabile, comunque esempio a parte non puoi connettere realmente una cosa che non è distaccata. Ancora una volta è un questione di mezzi e fini, non confonderli .
Sai cosa mi viene immediatamente da pensare ? A qualcosa che mi vuoi dire .
Io invece parlavo anche d'altro :
credo che quello che ho detto sia vero e me lo confermi anche tu dicendomi che e' normale per i piu' ma non e' obbligatorio che avvenga , pero' avviene , oh se avviene e in quali enormi percentuali si e' costretti a morire e a rinascere : forse non pendola la vita verso la morte anzi la morte verso la vita ma di sicuro cambia di continuo verso atteggiamenti e sentire opposti quali essi siano . E' il ritmo della vita .
Lo stesso scrivere in forum , molto semplicemente , passa da morte a rinascita di entusiasmo , interesse , affettivita' ecc.
Dimmi cosa di meglio mi proponi ( un distacco che serva a riconnetterci ? bene come lo ottieni il distacco e come ti riconnetti ) di sicuro ci sara' di meglio ma fammene capire la possibilita' , la semplice realizzabilita' o il punto d'arrivo .
Voglio dire che gli alti e bassi , a questo mi riferivo con pace dei sensi , sono la stragrandissima percentuale di quello che si sente e si vede .
Direi , partiamo da questo, partiamo da qui e poi espandiamo a tutto il possibile perche' se mi illustri un annichilente punto d'arrivo perche' attualmente impossibile per me , non aggiungi ma crei un vuoto maggiore tra la mia condizione e quella che proponi .
Un salto e la natura non procede per salti diceva qualcuno .

Non credo si sia OT perche' la nostalgia che letteralmente e' il dolore del ritorno ( algos e nostos in greco ) del viaggio e' uno dei lati della coppia , espansione ebbrezza e della contrazione depressione .

Ultima modifica di nikelise : 12-04-2011 alle ore 18.30.58.
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Vecchio 12-04-2011, 23.01.25   #15
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Invece non stride ma si accorda bene con una rincorsa continua degli opposti .
Piu' si e' portati a fare , a sentire , a vivere ed a godere del mondo , piu' ci si ritira in se' stessi quando la condizione saltuaria anzi rara di ebbrezza cessa .
Espansione ed ebbrezza e poi contrazione e depressione .
E' normale .
La rincorsa degli opposti è come dire dalla valle alla vetta e viceversa. Espansione/ebbrezza contrazione/depressione.

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Se tu potessi non arrivare all'ebrezza o alla depressione potresti raggiungere orizzonti ben più lontani, fino all'alfa/omega.
Dovrebbe voler dire fermarsi prima del culmine sia nella vetta che nella valle. Nei punti di culmine dei confini estremi vi è un momento di stasi che precede la sensazione opposta a quella che si è provata, dove si inverte la rotta. Non ho visione di questi orizzonti purtroppo, a meno che le mie onde...

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Ed e' belissimo immaginare una piccola depressione anzicche' come male come anticipzione di una prossima ebbezza.
Certo è bellissima come immagine guardando con gli occhi dell'intuitivo che pregusta la possibilità futura di altra ebbrezza, soprattutto quando conosce l'origine di quel che provoca l'abbrezza, ma forse conoscendone l'origine può risultare possibile fermarsi prima e aprirsi alla possibilità di assaporare quegli altri orizzonti.

Non so Nike sinceramente se parliamo della stessa cosa. Può darsi che sia anche un fattore costituzionale, legato al tipo o al sesso, non mi è chiaro. La mia sensazione è quella di voler tornare indietro nel punto in cui il foglio era ancora bianco, pronto da scrivere, e stavolta vorrei scriverlo solo io, vorrei stabilire meglio le condizioni, il patto; oppure andare avanti in un punto in cui non è più necessario scrivere su nessun foglio. Forse è la stessa cosa, quando non sarà più necessario scrivere non ci sarà nemmeno il foglio, spariranno gli opposti, e con essi l'ebbrezza e la depressione.

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Dopo il nirvana non ci saranno più baci per te per cui approfittane ora
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Vecchio 13-04-2011, 09.01.34   #16
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In attesa di una risposta di Uno alla quale spero non vorra' sottrarsi , anche per la precisazione che gli chiedo di fare in fondo , vorrei continuare dicendo che spesso questo movimento continuo di espansione e contrazione e di ebbrezza e depressione e' descritto in metafora come diastole e sistole prendendo a prestito l'immagine significativa del cuore che spinge il sangue cioe' la vita alla periferia del corpo espandendosi e lo richiama a se' contraendosi .
Questo per dare l'idea di quanto sia naturale questo processo .
Io da parte mia ho voluto fare un passetto in avanti cercando di vedere unitariamente questi due movimenti come uno prodromico o finalizzato all'altro .
E' questo gia' un modo per attenuarne le conseguenze che una visione unilaterale del movimento ,invece doppio e continuo , comporta .


Uno propone altro , cioe' di fare agire i sensi come morti , concetto sicuramente difficile da capire e da tradurre in vita vissuta trattandosi di un paradosso e /o di una contraddizione in termini ( il che' non significa assolutamente che non sia possibile ) .
Ma siccome anche Uno risponde al principio secondo il quale si parla sempre di cio' che si e' vissuto anche se spesso lo proiettiamo sugli altri , non dovra' essergli difficile spiegare come Lui i suoi sensi li abbia costretti ad un simile agire che dovrebbe evitare l'altalena di alti e bassi o la nostalgia che ha dato il via al 3d .

Ancora una precisazione a tutti quelli che saranno curiosissimi di saper quali pratiche di mortificazioni dei sensi vietate ai minori io agisca .
Io non ho mai fatto confidenze ad Uno su tali questioni per cui vorrei che Lui confemasse che quanto ha scritto e' frutto al piu' di sue intuizioni o immaginazioni che comunque proprio perche' assenti di un contenuto , in ossequio al pudore di minorenni che volessero leggere il 3d , possono far pensare a qualsiasi cosa che io non ho pero' autorizzato a far immaginare .
Noi ci siamo scannati in forum per questioni molto meno personali sicche' questa cosa poteva esser evitata anche se proviene dal Capo o dal Master anche Lui evidentemente suscettibile di errori e/o esagerazioni .

Ultima modifica di nikelise : 13-04-2011 alle ore 09.07.13.
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Vecchio 13-04-2011, 09.55.29   #17
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Pensavo che qualsiasi adulto (direi più maschio, ma anche femmina, soprattutto oggi) poteva capire cosa intendessi e che questo non fosse minimamente personale verso di te Nike, ma che tu come tutti hai sperimentato questa cosa.
Invece che cercare di capire quello che volevo dirti l'hai presa come una paternale o qualcosa di simile. Figurati se mi permettevo.....

Sarò chiaro (spero) anche se avrei preferito evitare di scendere nei particolari.
In un rapporto sessuale tra esseri umani a differenza di quello tra animali subentrano diversi fattori che a prima vista definiamo mentali, ma spesso lavorano sotto o sopra della mente conscia.
Uno di questi fattori è la possibilità di prolungare l'atto (il motivo ora non ci interessa: può essere perchè si aspetta l'altro, perchè si vuole trarre più piacere etc...) cosa che appunto gli animali, escludendo particolari eccezioni, non fanno.
Spero che venga naturale arrivare al dunque, cioè che per ottenere quel risultato bisogna, che sia per un istante, per 10 minuti o quanto, mortificare (cioè come hai scritto, far agire come morti) i sensi.

Comunque si, è vero che ogni tanto cerco di dire qualcosa a tutti (anche quando mi rivolgo ad uno) ma poi vedendo le reazioni torno ad aspettare tempi migliori, se mai ci saranno.
Prendo atto ed in futuro eviterò qualunque riferimento possa far pensare l'interessato, nel senso con chi sto parlando, o i curiosi, a cose personali, cioè limitate ad una determinata persona . Tanto vedo che invece che esser più chiaro le cose si complicano e si innescano sospetti.
In privato, per via del tempo, non riesco a seguire più di tanti discorsi, quindi chi desidera riferimenti personali qui in pubblico (anche se poi personali non sono) dovrà ogni volta chiedermelo esplicitamente.



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Tea gli opposti non possono sparire, non da un punto di vista tridimensionale, ma adesso non ho il tempo necessario per chiarire meglio.
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Vecchio 13-04-2011, 10.11.46   #18
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Pensavo che qualsiasi adulto (direi più maschio, ma anche femmina, soprattutto oggi) poteva capire cosa intendessi e che questo non fosse minimamente personale verso di te Nike, ma che tu come tutti hai sperimentato questa cosa.
Invece che cercare di capire quello che volevo dirti l'hai presa come una paternale o qualcosa di simile. Figurati se mi permettevo.....

Sarò chiaro (spero) anche se avrei preferito evitare di scendere nei particolari.
In un rapporto sessuale tra esseri umani a differenza di quello tra animali subentrano diversi fattori che a prima vista definiamo mentali, ma spesso lavorano sotto o sopra della mente conscia.
Uno di questi fattori è la possibilità di prolungare l'atto (il motivo ora non ci interessa: può essere perchè si aspetta l'altro, perchè si vuole trarre più piacere etc...) cosa che appunto gli animali, escludendo particolari eccezioni, non fanno.
Spero che venga naturale arrivare al dunque, cioè che per ottenere quel risultato bisogna, che sia per un istante, per 10 minuti o quanto, mortificare (cioè come hai scritto, far agire come morti) i sensi.

Comunque si, è vero che ogni tanto cerco di dire qualcosa a tutti (anche quando mi rivolgo ad uno) ma poi vedendo le reazioni torno ad aspettare tempi migliori, se mai ci saranno.
Prendo atto ed in futuro eviterò qualunque riferimento possa far pensare l'interessato, nel senso con chi sto parlando, o i curiosi, a cose personali, cioè limitate ad una determinata persona . Tanto vedo che invece che esser più chiaro le cose si complicano e si innescano sospetti.
In privato, per via del tempo, non riesco a seguire più di tanti discorsi, quindi chi desidera riferimenti personali qui in pubblico (anche se poi personali non sono) dovrà ogni volta chiedermelo esplicitamente.



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Tea gli opposti non possono sparire, non da un punto di vista tridimensionale, ma adesso non ho il tempo necessario per chiarire meglio.
No Uno non ad una paternale ho pensato ma peggio ad una questione che dava adito ad altre interpretazioni .
Io per esempio avevo pensato ad altro , ad altre pratiche vietate ai minori non certo a quella cosa naturale e bella che anche per come l'hai descritta che e' la ricerca difficile del culmine dell'atto in contemporanea con il compagno .
Per questo ho preferito chiarire e togliermi il boccone indigesto e vedo che ho fatto bene a farlo perche' io pensavo a tutt'altro .
I tuoi riferimenti personali li ho sempre accettati come sai e te ne ho sempre dato atto con riconoscenza .
Chiuso il discorso .
Poi se vorrai potremo continuare sulla diastole e sistole che io attribuivo a stati d'animo variabili e non a singoli fenomeni fisici particolari .
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Vecchio 13-04-2011, 11.59.52   #19
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ma peggio ad una questione che dava adito ad altre interpretazioni .
Interpretazione corretta poteva essere solo quella che ti ho detto. No?
Sei tu che hai voluto vederci altro
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Vecchio 13-04-2011, 12.22.05   #20
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Interpretazione corretta poteva essere solo quella che ti ho detto. No?
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Si questo e' vero ma sai di scemi come me che vedono altro quanti ce n'e' in giro ? Una marea !! Sempre con presunzione dico eh
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Vecchio 13-04-2011, 13.02.53   #21
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La contrazione e l'opposto non sono per obbligo estremi... il cuore quando pompa non è che si atrofizza e poi diventa un pallone.. Il suo contrarsi è lieve come dovrebbe essere l'emozione.
La gioia sfrenata e la disperazione apocalittica sono due estremi che non sono equilibrati essere semplicemente felici o tristi è invece una condizione corretta per l'animo (per la tranquillità dell'animo), per vivere bene.
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Vecchio 13-04-2011, 13.27.23   #22
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quindi chi desidera riferimenti personali qui in pubblico (anche se poi personali non sono) dovrà ogni volta chiedermelo esplicitamente.
Spero proprio di non doverlo chiedere ogni volta. Da parte mia ho sempre gradito (e cercato come potevo di fare tesoro) dei tuoi riferimenti personali in pubblico. Quindi non solo ti autorizzo, ma ti prego esplicitamente di farmene ogni qual volta tu lo ritenga, cioè desidererei che con me non cambi comportamento. Se poi vuoi di volta in volta, per evitare discussioni (che io non farò, tuttalpiù potrò chiedere chiarimenti) che il riferimento è proprio per me fallo pure.
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Vecchio 13-04-2011, 13.37.45   #23
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La contrazione e l'opposto non sono per obbligo estremi... il cuore quando pompa non è che si atrofizza e poi diventa un pallone.. Il suo contrarsi è lieve come dovrebbe essere l'emozione.
La gioia sfrenata e la disperazione apocalittica sono due estremi che non sono equilibrati essere semplicemente felici o tristi è invece una condizione corretta per l'animo (per la tranquillità dell'animo), per vivere bene.
Certo che e' cosi' come dici ma oltre al problema della moderazione degli stati che e' anche sintomo di equilibrio , c'e' che questo equilibrio , dato dal movimento continuo tra gli opposti , e' precario ed oggi molto precario piu' di quanto non lo fosse ieri per le maggiori aspettative che ciascuno ha .
Lo squilibrio si nota proprio nell'assenza del movimento tra le opposte posizioni pur moderate .

Da qui il problema di mantenere o ripristinare l'equilibrio alimentando il movimento .
Oppure attuando il distacco di cui diceva Uno anche se a me pare cosa piu' da supereroi che da normali .
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Vecchio 13-04-2011, 14.13.29   #24
Sole
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
quindi chi desidera riferimenti personali qui in pubblico (anche se poi personali non sono) dovrà ogni volta chiedermelo esplicitamente.
[OT]

Io non voglio chiedertelo ogni volta. A me va benissimo così come facevi anzi sempre troppo poco per me. Puoi farmi riferimenti personali ovunque ritieni.

[/OT]
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 13-04-2011, 14.14.41   #25
diamantea
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Citazione:
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------------------
Tea gli opposti non possono sparire, non da un punto di vista tridimensionale, ma adesso non ho il tempo necessario per chiarire meglio.
Non intendevo dire che spariranno nel senso che non saranno più presenti dalla dimensione, ma non saranno più presenti come bianco e nero ma integrati nel rosso se ho capito bene. Comunque visto che non hai tempo non insisto a chiederti altro.
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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