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Vecchio 18-10-2011, 00.03.08   #1
Ray
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Predefinito Telepatia

La prendo alla larga e apro in questa sezione, considerando la filosofia un po' all'antica, come ampio contenitore nel quale si potevano affrontare tutti gli argomenti, facendovi confluire dati da ogni ambito, a mo' di ricerca.

Parto con una considerazione. Al di là di quello che ognuno può intendere con "telepatia", ossia al di là dell'idea più o meno vaga che ognuno può aver tratto dalla sua esperienza di romanzi e telefilm, se la considera come una possibilità umana la deve dare per già presente a livello potenziale.

Tradotto significa che se la telepatia (ancora da definire con esattezza) è possibile allora è già presente in tutti in potenza... il che significa anche che, in vari gradi, sarà manifesta in qualche individuo.

Se una cosa è presente in potenza ed è anche passibile di sviluppo (che ne so... magari con esercizi specifici sconosciuti), allora sporadicamente e casualmente si sarà manifestata qualche volta nel corso della vita.

D'altronde, a chi non è ma capitato qualche episodio in cui ha avuto la netta impressione di un contatto "telepatico" di un qualche genere?

Ma vado più in là ed accenno ad una questione non semplicissima da spiegare. Io sostengo che se non fossimo tutti telepati ad un certo minimo ed inconsapevole livello il linguaggio non servirebbe a nulla per capirci.
Cioè, se ci basassimo unicamente sulla comprensione intellettuale del significato delle parole pronunciate dal nostro interlocutore (significato che per altro conosciamo spesso pochissimo e male) non saremmo in grado di dialogare.
Invece noi capiamo quello che l'altro intendeva dire.... (a differenza di quello che ha realmente detto).

Non è semplice da veicolare questo ultimo concetto che ho espresso, ma sono sicuro che con un po' di telepatia lo capirete benissimo...
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Vecchio 18-10-2011, 00.38.59   #2
griselda
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Beh l'hai espressa benissimo mi sembra.
Per cui non ho niente più da dire
Anzi leggimi nel pensiero quel che resta

Ok finito di fare battutacce direi che capita quando ascoltiamo le canzoni in una lingua che non conosciamo per finire in rapporti tra persone in cui a volte nonè necessario dire niente perchè già si sa quel che si vuol dire o iniziare un discorso e l'altro lo finisce ma questo avviene quando c'è empatia e si è molto uniti special modo da un sentimento o a volte anche di frequentazione assidua.
Ma telepatia cosa vold ire? sentire a distanza?
Secondo me come hai detto tu bene è questo.
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Vecchio 18-10-2011, 07.51.55   #3
diamantea
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Si è parlato altre volte di pensieri che viaggiano, i pensieri non sono nostri ecc... se il pensiero viaggia può essere captato dalle nostre antenne più o meno sviluppate o di quanta capacità si ha di sintonizzarsi sulla frequenza di una persona.
E' un fenomeno che mi capita con una certa frequenza ma non so fino a che punto sia telepatia e non sia intuito o empatia.
A volte mi capita di captare pensieri che l'altro non vuole dire e che nulla c'entrano con il discorso che sta facendo, un pensiero che magari vuole nascondere.
In effetti si dovrebbe fare un distinguo fra queste capacità dell'individuo.
Mi chiedo quanto incide l'intenzionalità di leggere e di farsi leggere nel pensiero, in qualche modo immagino vi sia un canale preferenziale di accesso in entrata e uscita fra due persone. Ci saranno barriere protettive che impediscono o rendono più difficoltoso il fenomeno rispetto altri più aperti e meno barricati.
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Vecchio 18-10-2011, 08.03.00   #4
Grey Owl
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Non comprendo cosa possa essere la telepatia, a parte l'idea romantica e romanzesca del sentire il pensiero dell'altro nella mia testa.
Fatta questa premessa vorrei mettere in campo il fatto che il linguaggio del corpo svolge una fondamentale comunicazione non verbale. Esso infatti porta con sè almeno il 70% del messaggio trasmesso.

Quando due persone parlano è sopratutto il corpo che parla ed a livello inconsapevole la nostra mente registra ed effettua una sintesi traendo le conclusioni, se ci mettiamo pure gli specchi otteniamo un mix di sensazioni.

La telepatia potrebbe essere una funzione fisiologica che rimane nascosta a causa di altre funzioni che urlano e scalciano per rimanere egemoni nel nostro essere.
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Vecchio 18-10-2011, 08.49.52   #5
Astral
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Si dice che dopo internet il prossimo passo evolutivo sarà la telepatia. In scienze della comunicazione si dice che c'è un mittente ed un ricevente nella comunicazione.
Vi dico questo, e non so se già l'ho scritto altrove, perchè mia madre e mia zia da giovani (quindi molto tempo fa) avevano contatti telepatici dei sogni, solo che mia madre era quella ricettiva e mia zia quella che mandava il segnale.

Tanta filosofia non è, ma il problema per diventare un talento o se vogliamo una capacità e di utilizzarla consapevolmente.
Il comprendere il linguaggio del corpo, non è telepatia, almeno secondo me ma si tratta di intelligenza. Ci sono persone che sorridono, ma si legge un miglio che non ti sopportano.
La telepatia permette anche la lettura del pensiero altrui, ed è per questo che è bene che rimanga nascosta.
Sul forum magari è un po' difficile, ma quando dico spesso di non prendere quello che scrivo alla lettera, ma di cercare di andare oltre, è un po' questo il concetto.

D'altronde per sviluppare certi doti, non occorre essere elevati, anzi.
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Astral
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Vecchio 18-10-2011, 09.48.15   #6
webetina
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Non comprendo cosa possa essere la telepatia, a parte l'idea romantica e romanzesca del sentire il pensiero dell'altro nella mia testa.
Fatta questa premessa vorrei mettere in campo il fatto che il linguaggio del corpo svolge una fondamentale comunicazione non verbale. Esso infatti porta con sè almeno il 70% del messaggio trasmesso.
In genere sono scettica riguardo ciò che non mi posso spiegare razionalmente o scientificamente, ma in questo caso non ridurrei a fantasia romantica il fatto che un pensiero possa arrivare a distanza ad un'altra persona anche lontana. Si parla di altro secondo me se ci si riferisce a quel 70% di messaggi che passano, al di là delle parole, tra due persone che si trovano l'una di fronte all'altra o comunque che stanno in rapposto visivo o sensoriale.

L'ho sempre pensata la telepatia come la trasmissione del pensiero a distanza. Per esempio due persone si pensano dopo dieci anni che non si sentono e una delle due telefona in coincidenza di quel pensiero. Poi per molti resta magari solo coincidenza e secondo me va rispettato perchè non abbiamo ancora i mezzi per provare che non lo sia.

A me passato sono successi episodi di telepatia, pochi, ma da lasciarmi esterefatta. Che un legame ci sia con l'altro lo dice anche la parola, come nell'empatia, la simpatiao l' antipatia , allora penserei che quel fenomeno , quel pensiero che viaggia verso una persona in qualche modo in rapporto sia dovuto a processi elaborativi che per qualche affinità o interesse comune convergono e si incontrano in un dato momento e non in un altro nei due comunicanti. Non so cosa si è capito, ma questo è l'unico tentativo con cui mi sono spiegata certi fenomeni di pensiero.
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Vecchio 18-10-2011, 09.50.25   #7
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A volte capita di capirsi con una persona solo con uno sgurado, un piccolo cenno, quindi le parole potrebbero essere viste solo come un modo per comunicare, uno dei più terra terra forse.
Certe volte, ad esempio in chat, si usano abbreviazioni per capirsi, quindi già potrebbe essere un esempio di percorso "a ritroso", verso l'alto , tanto è vero che se quando riprendo a scrivere normalmente ho quasi la sensazione di spreco, di perdere più tempo di quanto sarebbe necessario.

Allora potrei pensare che esistono delle possibilità ulteriori, che vanno ovviamente studiate, esercitate molto a lungo...certo l'idea che 2 o più persone possano comunicare a distanza, sempre che per vera telepatia si intende questo, rappresenta un salto piuttosto grosso da accettare.
Certe volte in tv si vedono degli strumenti che possono essere ocmandati col pensiero, tipo alcuni computer, tramite dei caschetti messi in testa che traducono in segnali elettrici gli impulsi del cervello, quindi per la telepatia il funzionamento potrebbe essere analogo, solo che viene fatto in wireless, con i soggetti in gioco in grado di tramettere e ricevere.
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Vecchio 18-10-2011, 13.50.47   #8
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A me è capitato di avere un legame molto forte con mio figlio e di sentire moltissimo se aveva bisogno di me, addirittura se si svegliava io mi svegliavo ed è durato per tanti anni. Ma questo credo che sia qualcosa che si accende con la maternità e poi dura per tot tempo.

Con mio marito spesso mi capita di pensarlo e lui poi mi chiama telefonicamente oppure al contrario lui pensa qualcosa e io gliene parlo a distanza di pochissimo o anche viceversa.

Oggi invece mentre ero a fare tutt'altro ho ripensato al 3d di più maschi e più femmine e quando sono rientrata Uno e Astral avevano postato lì.
Ora se per le due precedenti posso mi paiono semplici l'ultima lo è meno. Casualità? No grazie non ci credo

Ma prima della parola l'essere umano come comunicava?
Telepaticamente?
Io credo di sì, perchè gli animali comunicano anche senza saper parlare, noi avendo anche quella parte dovremmo saperla usare
Quindi se sì:
Cosa ha fatto scaturire la parola?
Forse andando all'indietro se un dietro c'è ci si potrebbe arrivare
Ho complicato?
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Vecchio 18-10-2011, 14.55.32   #9
Ray
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Ma prima della parola l'essere umano come comunicava?
Telepaticamente?
Io credo di sì, perchè gli animali comunicano anche senza saper parlare, noi avendo anche quella parte dovremmo saperla usare
Quindi se sì:
Cosa ha fatto scaturire la parola?
Forse andando all'indietro se un dietro c'è ci si potrebbe arrivare
Ottime domande, propriio quelle che avevo in mente quando ho fatto la considerazione sul linguaggio (anche questa telepatia? o prima o poi qualcuno doveva pensarci? Mah...)

Se guardiamo gli animali (parlo dei mammiferi superiori a noi vicini, per non complicare, ma si può estendere) vediamo che essi dipongono di una serie più o meno vasta di suoni apparentemente non articolati. Hanno quindi una sorta di "linguaggio" che probabilmente in quache modo lancia dei messaggi piuttosto semplici, ma che non è adatto ad esprimere concetti.

Stessa cosa possiamo dire degli umani... prima di imparare a parlare disponiamo di una serie di suoni che comunicano efficacemente questioni semplici (piacere/dolore eccetera). Per capire un neonato serve un po' di "telepatia"... così come forse ce n'è una sorta negli animali.
Chiarisco che sto parlando ancora senza definirla con precisione... per adesso cerco di osservare. Man mano cercherò di chiarire quello che intendo con "telepatia" minima e inconsapevole.

Il linguaggio a me sembra qualcosa che si sia generato e poi sviluppato in risposta alla necessità di esprimere (e magari fissare su supporto, ossia scrivere) concetti astratti... chissà, forse in questo caso la telepatia è troppo "costosa" o forse si son perse capacità, o entrambe le cose o chissà che cosa. In ogni caso io rilevo che abbiamo un linguaggio strutturato er esprimere concetti astratti in modo sempre più preciso e che abbiamo anche una sorta di "telepatia" a basso livello e che non comandiamo direttamete con la volontà (almeno comunemente... non posso escludere che ci sia qualcuno che può farlo).

Tuttavia ritengo che le due cose, telepatia e linguaggio, si mescolino e una supporti l'altro e viceversa. Più siamo connessi (concentrati, presenti) con la persona con cui parliamo meglio la capiamo... più ci espriamo in maniera esatta e restiamo nell'ambito del concetto intellettivo meno abbiamo bisogno di un contatto e quindi possiamo fissare concetti su supporti.
La mia opinione, al momento, è che facciano entrambi parte dell nostro sistema comuncativo e che siano entrambi utili... però forse senza linguaggio me la cavo, senza telepatia un po' meno...
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Vecchio 19-10-2011, 22.43.37   #10
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... più ci espriamo in maniera esatta e restiamo nell'ambito del concetto intellettivo meno abbiamo bisogno di un contatto e quindi possiamo fissare concetti su supporti.
Ciò vuol dire che quando le parole, il linguaggio non è sufficiente la telepatia ci viene in aiuto, estrapola quel che non si è in grado di esprimere? magari per simboli.

Volevo chiederti Ray... quando ci si connette con una persona che non ha direttamente nulla nei nostri confronti, pensieri, emozioni, ma ha detto o scritto e quindi pensato qualcosa che ci serve, tu come lo chiami questo? è una forma di telepatia o è altro?
Per rendere più chiara l'idea questa sera mi sono connessa con kael. Così sono andata a pescare le discussioni da lui iniziate, sentivo che c'era quello che cercavo anche se non sapevo ancora cosa fosse esattamente, ma ero certa che "cercando fra i suoi pensieri" avrei trovato risposte o tracce importanti. E' così è stato con molto di più.
Un abbraccio speciale anche a te Kael anche se non sai perchè.
Lo stesso mi accade quando Uno mi da risposte usando il mio stesso pensiero senza averlo espresso, questa cosa mi lascia perplessa, solo una coincidenza?
Ecco questo come si deve intendere? non è una forma di telepatia, intesa come connettersi sulla frequenza dei pensieri altrui?
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Vecchio 19-10-2011, 22.56.29   #11
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Ciò vuol dire che quando le parole, il linguaggio non è sufficiente la telepatia ci viene in aiuto, estrapola quel che non si è in grado di esprimere? magari per simboli.
In realtà sostengo qualcosa di ancora più forte, ossia che il linguaggio preso in se non è mai sufficiente, occorre sempre un po' di "telepatia" per capire cosa l'altro intende. In sua assenza possiamo solo basarci sul significato preciso delle parole... chiaro che più il linguaggio è preciso e più esprime cose comprensibili dall'intelletto meno necessitiamo (ma comunque funziona meglio se c'è) di un buon contatto. Ma credo che a zero non sia mai e se lo è la comprensione è assai scarsa.
Tuttavia lo sviluppo del linguaggio forse va verso un utilizzo sempre minore di queste facoltà e sempre maggiore della mente.

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Volevo chiederti Ray... quando ci si connette con una persona che non ha direttamente nulla nei nostri confronti, pensieri, emozioni, ma ha detto o scritto e quindi pensato qualcosa che ci serve, tu come lo chiami questo? è una forma di telepatia o è altro?
Per rendere più chiara l'idea questa sera mi sono connessa con kael. Così sono andata a pescare le discussioni da lui iniziate, sentivo che c'era quello che cercavo anche se non sapevo ancora cosa fosse esattamente, ma ero certa che "cercando fra i suoi pensieri" avrei trovato risposte o tracce importanti. E' così è stato con molto di più.
Un abbraccio speciale anche a te Kael anche se non sai perchè.
Lo stesso mi accade quando Uno mi da risposte usando il mio stesso pensiero senza averlo espresso, questa cosa mi lascia perplessa, solo una coincidenza?
Ecco questo come si deve intendere? non è una forma di telepatia, intesa come connettersi sulla frequenza dei pensieri altrui?
Si, credo grossomodo di si. Dobbiamo comunque ancora definirla, ma se ci riusciremo lo faremo partendo da quello che osserviamo e cercando di comprenderlo tutto. Quindi questo va considerato.
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Vecchio 20-10-2011, 12.34.32   #12
Faltea
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In realtà sostengo qualcosa di ancora più forte, ossia che il linguaggio preso in se non è mai sufficiente, occorre sempre un po' di "telepatia" per capire cosa l'altro intende. In sua assenza possiamo solo basarci sul significato preciso delle parole... chiaro che più il linguaggio è preciso e più esprime cose comprensibili dall'intelletto meno necessitiamo (ma comunque funziona meglio se c'è) di un buon contatto. Ma credo che a zero non sia mai e se lo è la comprensione è assai scarsa.
Tuttavia lo sviluppo del linguaggio forse va verso un utilizzo sempre minore di queste facoltà e sempre maggiore della mente.
Secondo quanto sostieni dovrei rilevare meno comprensibile il pensiero dello scrittore mentre leggo il libro a confronto di ciò che scrivi tu in questo momento in quanto se lo stai scrivento emetti una forma di onda che io recepisco e che mi aiuta a decifrare maggiormente cosa vuoi intendere, cosa impossibile quando leggo il libro in quanto quest'onda c'era nel momento della scrittura.

Credo che la forma di "telepatia" che si forma tra marito-moglie mamma-figlio, sia veicolata dal sentimento, l'intensità di ciò che si prova crea una sorta di collegamento... accade anche con gli amici intimi.
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 20-10-2011, 12.55.46   #13
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Secondo quanto sostieni dovrei rilevare meno comprensibile il pensiero dello scrittore mentre leggo il libro a confronto di ciò che scrivi tu in questo momento in quanto se lo stai scrivento emetti una forma di onda che io recepisco e che mi aiuta a decifrare maggiormente cosa vuoi intendere, cosa impossibile quando leggo il libro in quanto quest'onda c'era nel momento della scrittura.
Non credo che duri solo nel momento in cui scrivo, certo in quel momento è molto forte, ma ciò che è scritto permette comunque di entrare in quell'onda di pensiero, ravvivarla o meglio comprendere ciò che è scritto. La telepatia, per me, non ha uno spazio tempo limitato così come fisicamente lo percepiamo.
Quote:


Credo che la forma di "telepatia" che si forma tra marito-moglie mamma-figlio, sia veicolata dal sentimento, l'intensità di ciò che si prova crea una sorta di collegamento... accade anche con gli amici intimi.
In questo caso io credo sia "più semplice" crearla proprio per il fattore sentimentale.
Infatti, anche se il discorso è appena iniziato e ci sono tante cose da approfondire prima, una cosa che ha detto Uno altrove univa l'empatia alla telepatia. Ho cominciato a farci caso e in effetti è molto più immediato che le due cose "collaborino" se coesistono, ma se manca l'empatia è veramente difficile comunicare con l'altro a parole figurarsi captarne le intenzioni.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 20-10-2011, 14.32.26   #14
griselda
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Il linguaggio a me sembra qualcosa che si sia generato e poi sviluppato in risposta alla necessità di esprimere
Adesso entro nella sfera delle ipotesi...e dico che magari è nato dalla necessità di comunicare con qualcuno che non era dei "nostri" con cui la telepatia non funzionava
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Vecchio 20-10-2011, 22.19.53   #15
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Mi sto chiedendo quale dei 5 sensi utilizziamo come canale anche preferenziale per connetterci con il pensiero altrui.
Se devo considerare la mia capacità telepatica nel senso di intuire quel che l'altro può pensare al di la di ciò che dice, posso affermare che utilizzo più spesso la vista e l'udito.
La vista in quanto a volte vedo proprio passare il pensiero dalla fronte dell'altro, l'osservazione dell'espressione del viso ad es. ha una risonanza dentro, ma non saprei dire dove di preciso, avviene tutto in fretta, che si tramuta in intuizione. Se non guardo allora l'udito mi viene in aiuto, è il suono delle parole, o di quel qualcos'altro di indefinibile che fa scattare dentro l'intuizione del pensiero. In ambedue i casi è qualcosa che percepisco dentro di me e si tramuta in quella che stiamo chiamando lettura del pensiero, ma lo stimolo parte per lo più da questi due sensi.
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Vecchio 20-10-2011, 23.03.30   #16
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Mi sto chiedendo quale dei 5 sensi utilizziamo come canale anche preferenziale per connetterci con il pensiero altrui.
Se devo considerare la mia capacità telepatica nel senso di intuire quel che l'altro può pensare al di la di ciò che dice, posso affermare che utilizzo più spesso la vista e l'udito.
La vista in quanto a volte vedo proprio passare il pensiero dalla fronte dell'altro, l'osservazione dell'espressione del viso ad es. ha una risonanza dentro, ma non saprei dire dove di preciso, avviene tutto in fretta, che si tramuta in intuizione. Se non guardo allora l'udito mi viene in aiuto, è il suono delle parole, o di quel qualcos'altro di indefinibile che fa scattare dentro l'intuizione del pensiero. In ambedue i casi è qualcosa che percepisco dentro di me e si tramuta in quella che stiamo chiamando lettura del pensiero, ma lo stimolo parte per lo più da questi due sensi.
Non credo che usiamo un senso in particolare come canale, penso che li usiamo comunque tutti, quale più quale meno a seconda delle predisposizioni personali, come iun qualunque altro contatto con qualunque cosa. Fa parte delle nostre percezioni.

Una cosa che vorrei sottolineare, dato che ancora non abbiamo dato una definizione di telepatia (non credo di averne ancora un'idea abbastanza precisa) escluderei, a parer mio, locuzioni come "lettura del pensiero" perchè è qualcosa che si allontana parecchio da quello che stiamo descrivendo sinora.
Lettura implica "scirttura", ossia formulazione, ossia pensiero dialettico... quello fatto in parole, quello più lento, razionale.
Non nego che a volte si possa percepire qualche parola, tuttavia penso siano nostre traduzioni e che il contatto, almeno quello naturale di cui stiamo parlando sinora, avvenga ad un livello più "basso", più antico e basale del pensiero in parole.
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Vecchio 21-10-2011, 08.04.03   #17
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Trovo corretto aver precisato questo, infatti più su avevo cercato (maldestramente) di isolare l'idea di tele-lettura dei pensieri altrui. Se parliamo quindi di quella facoltà innata che abbiamo tutti e che più o meno abbiamo agevolato e/o sviluppato, la quale ci permette il contatto basale, atavico con l'altro; concordo sul fatto che quotidianamente abbiamo prove di questa facoltà.

Ho notato che nel silenzio della conversazione, durante le pause della discussione, la mente è piena di idee e pensieri che non sono stati indotti dalla sola parola o lettura. Quindi è facile intuire che da qualche via alternativa essi sono giunti a noi.
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Vecchio 21-10-2011, 08.22.35   #18
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Non nego che a volte si possa percepire qualche parola, tuttavia penso siano nostre traduzioni e che il contatto, almeno quello naturale di cui stiamo parlando sinora, avvenga ad un livello più "basso", più antico e basale del pensiero in parole.
E' proprio di questo che sto parlando, io non ho la facoltà di leggere le parole che l'altro ha in testa, è chiaro che traduco quel che sento l'altro pensare ma non con le sue parole.
Livello più basso di telepatia, sono d'accordo, per questo più su ho detto che non so fino a che punto non si tratti di intuizione o empatia. Forse sono le tre cose insieme.
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Vecchio 21-10-2011, 09.10.07   #19
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Sentire quello che l'altro pensa, pur non leggendo le parole non è poco comunque.
La telepatia però si manifesta anche sotto altre forme, non necessariamente è lettura del pensiero. Potrebbe essere per esempio prevedere un evento, ma non razionalmente come la previsione del tempo. Significa scoprire determinate carte e vederne i colori prima. Sentire che sta passando una macchina rossa. In quel caso è telepatia ricettiva.
Mentre pensare intensamente ad un famigliare che dorme e farlo svegliare, quella è di tipo attivo.
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Vecchio 21-10-2011, 15.23.41   #20
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Penso che potrebbe venire in aiuto il film di "Donny Darko" se abbiamo all'interno quel "serpente" invisibile che si allunga verso ciò che pensiamo e che se l'altro non è perso nel "mondo dei sogni" o "quello della banane" senta o possa sentire di essere "toccato" dall'altro.
Forse la sostanza di quel che si scambia in quel momento può essere foriera di sensazioni, e visto che noi siamo attraversati da pensieri e si formano per lo stato d'animo che proviamo e che li attira questo potrebbe essere il modo.
Quindi i sensi che usa la telepatia sono più sottili di quelli grossolani forse.
E credo che questo abbia a che vedere con la coscienza.
Altro per ora non mi viene
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Vecchio 22-10-2011, 08.47.32   #21
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Ieri sera dovendo andare a yoga e non avendo la macchina per il ritorno mi ricordai che veniva come ospite una donna, e sicuramente dopo andava in città passando da casa mia.
Quando a fine seduta le chiesi se mi dava un passaggio visto che lei per andare in città passava da me per forza lei si è accigliata, ci rimasi male, pensavo non voleva offrirmi il passaggio, ma in verità lei era stupita, mi chiese ripetutamente come facevo a sapere che si recava in città visto che lo aveva deciso nel pomeriggio, non ci conosciamo molto, ci siamo viste solo 4 volte in tutto, e lei non lo aveva detto a nessuno dei presenti e abita dalla parte opposta, me lo ha precisato più volte.
Non ho saputo rispondere, per me è quasi normale "sapere" le cose, ma non me lo spiego nemmeno io da dove è venuta quella certezza. Però ho visto che può dare fastidio a un estraneo che non ci conosce.
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Vecchio 23-10-2011, 13.17.10   #22
Uno
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Io partirei dalla parola e più precisamente dalla seconda parte: patia.
Questa viene aggiunta sia in collegamenti a sentimenti e passioni (es. simpatia) che a malattie e/o disturbi fisici (cardiopatie). In sostanza è una derivazione di pathos cioè la parte irrazionale secondo i greci, letteralmente emozione o sofferenza.

Quindi letteralmente la telepatia è la possibilità di trasmissione e ricezione a distanza, senza contatto di emozioni o sofferenze.

Questi (sentimenti e sofferenza) sono la parte del pensiero unica e diversa per ognuno di noi. L'altra parte del pensiero (la logica) secondo i greci è invece comune a tutti. Potremmo definire queste cose anche come soggettive ed oggettive.
Ecco quindi l'importanza della telepatia, che sia naturale o educata, embrionale/latente o potente. La telepatia mette in contatto parti degli esseri uniche e solo di quegli esseri.

Se io dico: "che bello quel panorama!" chiunque ascolti questa frase sa che esprimo una mia percezione della beltà di un panorama, ma se uno è a me collegato telepaticamente o empaticamente percepisce, con un'intensità variabile al grado di telepatia o empatia che c'è tra noi, allo stesso modo in cui io percepisco.

In sostanza possiamo dire che le parole da sole sono senza anima, le parole hanno una parte dell'anima di chi le dice (e dopo anche di chi le ascolta) quando si crea un collegamento tra chi le dice e chi le ascolta, che ciò sia fatto a voce, per iscritto o anche per radio, in televisione o perfino riportate in maniera decentemente fedele.

Questa è la telepatia nel vero senso della parola, la lettura o la trasmissione del pensiero intesa come precise parole, la previsione di eventi, di colori o che altro potrebbero essere agevolati ma sono cose diverse e non necessarie.

Sopra ho nominato anche l'empatia, sostanzialmente empatia e telepatia sono simili, la differenza è che con l'empatia c'è un collegamento tra due esseri abbastanza esteso se non totale, con la telepatia ci sono passaggi di singole parti tra i due esseri.
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Vecchio 23-10-2011, 16.28.34   #23
gibbi
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Io partirei dalla parola e più precisamente dalla seconda parte: patia.
Questa viene aggiunta sia in collegamenti a sentimenti e passioni (es. simpatia) che a malattie e/o disturbi fisici (cardiopatie). In sostanza è una derivazione di pathos cioè la parte irrazionale secondo i greci, letteralmente emozione o sofferenza.

Quindi letteralmente la telepatia è la possibilità di trasmissione e ricezione a distanza, senza contatto di emozioni o sofferenze.

Questi (sentimenti e sofferenza) sono la parte del pensiero unica e diversa per ognuno di noi. L'altra parte del pensiero (la logica) secondo i greci è invece comune a tutti. Potremmo definire queste cose anche come soggettive ed oggettive.
Ecco quindi l'importanza della telepatia, che sia naturale o educata, embrionale/latente o potente. La telepatia mette in contatto parti degli esseri uniche e solo di quegli esseri.

Se io dico: "che bello quel panorama!" chiunque ascolti questa frase sa che esprimo una mia percezione della beltà di un panorama, ma se uno è a me collegato telepaticamente o empaticamente percepisce, con un'intensità variabile al grado di telepatia o empatia che c'è tra noi, allo stesso modo in cui io percepisco.

In sostanza possiamo dire che le parole da sole sono senza anima, le parole hanno una parte dell'anima di chi le dice (e dopo anche di chi le ascolta) quando si crea un collegamento tra chi le dice e chi le ascolta, che ciò sia fatto a voce, per iscritto o anche per radio, in televisione o perfino riportate in maniera decentemente fedele.

Questa è la telepatia nel vero senso della parola, la lettura o la trasmissione del pensiero intesa come precise parole, la previsione di eventi, di colori o che altro potrebbero essere agevolati ma sono cose diverse e non necessarie.

Sopra ho nominato anche l'empatia, sostanzialmente empatia e telepatia sono simili, la differenza è che con l'empatia c'è un collegamento tra due esseri abbastanza esteso se non totale, con la telepatia ci sono passaggi di singole parti tra i due esseri.
Da quello che ho nerettato non mi è chiaro cosa viene prima. Se è la telepatia che mette in collegamento ( quindi crea un legame) due esseri o meglio uniche parti di quegli esseri , allora ne conosco gli effetti che è appunto questo collegamento di cui ho detto , ma non so ancora cos'è la telepatia.
Oppure ci deve essere prima un'anima , quella di chi trasmette/dice che deve incontrare l'anima di chi riceve/ascolta e solo allora vi è collegamento e quindi telepatia?
Hai detto che la telepatia mette in contatto due parti uniche di due esseri , inteso come due parti che hanno solo loro e per questa ragione di possono incontrare ? Mi pare poco probabile , forse sono parti che per caratterische presenti in quel momento possono incontrarsi? Parti che in quel momento sono sintonizzate su un'onda comune?
Potrebbe bastare l'anima di chi trasmette per creare il contatto con l'altra anima o vi deve essere concreta partecipazione / capacità( passamela) di entrambi?
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Vecchio 24-10-2011, 12.40.03   #24
Faltea
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Per capirci:
se chiamo l'amica perché sono convinta che è giù di corda e scopro che lo è, è telepatia?
Ovviamente senza nessun aggancio logico..
Credo che questo sia successo a tutti..
Quando hai un legame profondo, percepisci che la persona non sta bene ma ritengo sia comunque dato da una cosa che è passata in secondo piano a prima vista, esempio dell'amica, magari l'ho vista un paio di giorni prima e l'ho trovata normalissima ma la mia parte più emotiva ha registrato inconsciamente qualche azione e/o reazione che mi ha portato a pensare ad un possibile malessere in atto...


Mi vien da pensare ai gemelli, che spesso sentono a distanza le forti emozioni che prova l'altro...
__________________
Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 11-01-2012, 23.12.28   #25
diamantea
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Ne parlavo ieri sera con un'amica. Lei dice che il chakra della telepatia è il quinto, la gola, come centro della comunicazione, io invece pensavo al sesto come capacità di comunicare oltre il linguaggio.
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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