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Vecchio 09-08-2011, 12.16.23   #1
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Predefinito Al rifugio di Uno

Siamo in gruppo tra la montagna e la campagna per via di terrazze coperte da ricca vegetazione come fossero ampi , dolci gradini in salita.
Si posano le cose per terra perchè ci fermiamo , ci si muove un pò per esplorare e per godere di quella natura visto che siamo in vacanza. Ci sono molti alberi intrecciati che danno omba e riparo, ma con spazi dai quali affacciandoci dai muretti possiamo godere di un bel panorama. Quasi un posto per eremiti, solitario e molto lontano dai paesi.
Subito incontriamo Uno e siamo piacevolmente sorpresi.
Si parla un pò, lui ci dice alcune cose del posto e indica certi sentieri. Dopo un pò sta già per ritirarsi a casa che sta in cima alla salita e ci invita a visitarla.
Lo seguiamo, di nuovo coi bagagli. Una salita ripida, con qualche difficoltà a tratti per via di avvallamenti improvvisi che sembrano burroni, ma non lo sono.
Si prosegue velocemente e arriviamo quasi subito anche se è come se ci fossimo allontanati tantissmo da casa nostra, come in altro sogno quando nuoto e subito sono nell'oceano pericolosamente. Non è proprio paura questa volta, ma per un attimo da parte mia mi chiedo se troveremo la via di ritorno e prima che faccia buio.
Uno fa strada, ci fa accomodare in questa sorta di baita, piccola confortevole ed essenziale. In casa c'è una donna anziana, potrebbe essere la moglie, ma ha l'aspetto più della madre, più che altro di donna abituata a vedere sempre fuori e impegnato l'uomo di casa. E' abituata anche a vedere le persone interessate a lui, che in tanti porta a far visitare il loro rifugio. C'è mia sorella con me, un giovane amico, un esploratore pure lui, una bambina e forse pochi altri. Vi è una stanza con tutto ciò che serve che da sul sentiero e un'altra dietro per dormire.
La bambina ha la febbre e la si mette nel letto mentre noi continuiamo a guardare le tante cose ognuna al loro posto così ben sistemate. Noto la libreria, con tanti piccoli volumi, e altri oggetti, e piccoli attrezzi. Vi sono pure dei quadretti , tavolette stampate dai colori delicati che ha ricenvuto come regalo dal compagno di mia sorella che si è appena laureato. Li tocco spontaneamente, sono un pò fuori posto , ma non più di tanto , magari sembra che voglia curiosare troppo.
Uno poi, sicuro di averci dedicato il giusto tempo, toglie i vestiti e indossa il pigiama, sempre continuando ad essere un ospite tranquillo, e a darci molta retta. So che ora è il momento di ritornare a casa, prendo le mie cose, e così fanno anche gli altri. Prendo la bambina che sta meglio, e dico al padrone di casa, un pò scherzandosi sopra, che ci siamo tolti ora molta cuiosità sulle sue cose, ringraziandolo di avercelo permesso.
Uscendo vedo che ho dimenticato in un angolo le mie scarpe. Nel prenderle ne trovo altre di mie, almeno quattro paia , nuove , col tacco, che come al solito compro e metto poco perchè preferisco camminare spedita. Anzi, di scarpe, tutta la gente che va da lui ne lascia tante in quella casa, infatti Uno le tiene nelle loro scatole impilate e addossate, vicino alla porta d'uscita nel caso poi le venissero a richiedere, e non so perchè sono sicura siano tutte da donna.
Ci salutiamo, è difficile che ritorneremo, in genere Uno non da due volte le stesse cose e questa era l'unica opportunità di visitare la sua casa rifugio. Ci ripenso, torno indietro qualche passo e lo vado ad abbracciare, avvolgendolo e sentendomi ricambiata. Poi mi incammino con gli altri.
Il nostro unico comagno di viaggio uomo lo vedo deluso in viso, capisco che anche lui avrebbe voluto fare lo stesso, far sentire ad Uno che aveva voglia di un contatto più intimo. Gli dico che avrebbe dovuto esprimerlo, e non rinunciare; ora si sarebbe sentito meglio come mi sentivo io che avevo completato come desideravo quel''incontro speciale e infondo desiderato.
La pioggia sta per venire giù, ci afrettiamo nella discesa, ma bastano pochi passi e siamo già al nostro paese, a casa, della pioggia non c'è più ombra. Quasi fosse risultata una distanza virtuale.
Mia madre e mio padre ci aspettano, siamo tutti della famiglia. Già lei mi fa le domande: perchè tutto questo tempo, come mai, dove e con chi.....
Mi accorgo che ho scordato nel rifugio la borsa sua che mi aveva dato, ho tirato fuori le chiavi di casa e i soldi, ma tutto il resto era dentro. Non ricordo cosa di imporante, ma ora è un precipitare nel solito tran tran, col solito stress, io che devo spiegare fino allo sfinimento, e la assurda sensazione di essere rimpiombata tra i pazzi. La lascio parlare, le dico che, si, la bambina l'abbiamo curata... e torniamo tutti a fare le nostre cose.

Credo il sogno si commenti da solo.
Potessi sapere magari il perchè di tutte quelle scarpe nuove, e la borsa di mia madre lasciata anche lì sopo aver tolto le chiavi e i soldi...
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Vecchio 09-08-2011, 15.08.02   #2
diamantea
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Potessi sapere magari il perchè di tutte quelle scarpe nuove, e la borsa di mia madre lasciata anche lì sopo aver tolto le chiavi e i soldi...
Le scarpe si possono paragonare al diaframma dei piedi, cioè quella parte che li protegge dal contatto con la terra ma nello stesso tempo consentono di camminare, percorrere il nostro viaggio.
Nello yoga insegnano che il diaframma è il velo di separazione fra i chakra bassi e i chakra alti, ovvero la kundalini che si ferma al terzo e non riesce a salire verso l'alto se non oltrepassa questa barriera diaframmatica raggiungendo il cuore.
Per analogia, visto che le scarpe rappresentano anche il viaggio, il percorso da compiere con i propri piedi, il togliersi le scarpe è permettere questo contatto pieno con la terra, il radicarsi con l'elemento terra senza barriere. Non dico senza protezione in quanto Uno rappresenta il percorso, il lasciare a casa sua le sparpe è come dire che lasciamo le nostre protezioni da lui, in buone mani, e possiamo tornare a riprenderle quando vogliamo, quindi se le lasciamo vuol dire che siamo pronti a farne a meno, camminare con i nostri piedi.
Io lo percepisco come l'affidarsi al Maestro.

Le scarpe anticamente indicavano anche un segno di possesso, di pegno, un pò come da noi si dice "butto la coppola". Viceversa togliersi le scarpe in casa altrui o in chiesa ad esempio vuol dire rinunciare ad ogni possesso, ogni rivendicazione su quella casa, o quel bene, o quel Dio che si va ad adorare.
Le scarpe sono anche simbolo di benessere o di povertà.
Ma in questo caso mi da l'idea di rinuncia a qualcosa per il proprio percorso.
Difese e barriere nuove belle con tacchi, come nuove e sofisticate maschere con cui rivestire quello che nella sostanza è sempre una barriera che ci separa dalla terra.

La borsa del genitore può indicare il bagaglio che ti ha dato in dotazione, non un grosso bagaglio ma nemmeno piccolo eppure tu lo lasci tenendo solo le chiavi e i soldi.
Come a dire che del genitore tieni solo i soldi intesi come energia, risorse per stare in autonomia, e la chiave che apre le porte, che apre o chiude un passaggio o un diaframma inteso appunto come passaggio tra due livelli attigui ma separati tra loro e la chiave può metterli in contatto o separarli per sempre.
Mi sembra che qui tu abbia in mano le risorse per andare avanti, sta a te decidere come usare questa chiave, se per aprire o chiudere.

Ho l'impressione che si colleghi con il luogo della lavanderia, finire di fare il bucato per stenderlo al sole
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Vecchio 09-08-2011, 16.20.40   #3
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Scusa come hai fatto ad incontrare Uno, se non l'hai mai visto?
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Vecchio 09-08-2011, 16.25.04   #4
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Scusa come hai fatto ad incontrare Uno, se non l'hai mai visto?
Non molto tempo fa è successo anche a me di sognarlo, era biondino e vestito da monaco francescano , magari il cervello crea un'immagine casuale , quanto basta per far passare il messaggio che c'è sotto.
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Vecchio 09-08-2011, 16.56.38   #5
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Anche io l'ho sognato, moro di capelli. Non importa il viso o come noi lo rappresentiamo ma importa l'informazione che nel sogno ci viene data. Io "sapevo" che era Uno, così "sapevo" in un altro sogno che era Ray a parlarmi eppure non ho mai visto nemmeno lui.
Sono persone importanti con cui ci relazioniamo e diamo una valenza particolare che suby utilizza per mandarci messaggi.
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Vecchio 09-08-2011, 17.31.24   #6
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Scusa come hai fatto ad incontrare Uno, se non l'hai mai visto?
Certo che l'ho visto, sempre nei sogni. E' per questo che lo incontro.
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Vecchio 09-08-2011, 22.11.49   #7
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Partirei dal posto, che sembra quello di una metà spirituale, quindi un tempio interiore, ma che prende comunque forma dalla bellezza della natura, dove c'è uno splendido panorama. Siete contente di vedere Uno, (tu ed il gruppo?) che ovviamente è chiaro che per voi è un punto di riferimento, una guida spirituale (indica sentieri).
Vi invita a casa, perchè scendendo diciamo che è sceso al vostro livello spirituale, però vorrebbe portarvi al suo livello spirituale. Voi lo seguite, portando il vostro passato e i vostri pesi ed attaccamenti.
Vedi dei burroni, che sono rappresentate dalla paura del nuovo anche se poi ti rendi conto che non sono pericolosi. La strada in salita indica che vedi che il percorso da fare è difficile.

Nella casa la donna potrebbe essere un aspetto materno e femminile di Uno (che conosce tutto di lui) e gli amici tuoi rappresentano sicuramente aspetti di voi legati sopratutto al passato.
La bambina ha la febbre, potrebbe essere un tuo aspetto del passato alterato, che però trascuri per cercare una conoscenza interiore data più da una curiosità di sapere che da una vera voglia di ricerca.

Per ora mi fermo qui... ma quanto caspita sognate! c
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Vecchio 14-08-2011, 05.04.42   #8
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Difese e barriere nuove belle con tacchi, come nuove e sofisticate maschere con cui rivestire quello che nella sostanza è sempre una barriera che ci separa dalla terra.
......
Mi sembra che qui tu abbia in mano le risorse per andare avanti, sta a te decidere come usare questa chiave, se per aprire o chiudere.
Ho sempre ammirato gli attrezzi dei quali la donna si serve per apparire più bella e appetibile, che io stessa pur possedendoli non uso quasi mai. Togliermi le scarpe è la prima cosa che faccio non appena mi è consentito.

Questo rifugio certamente è dentro di me, Uno evoca quella guida che per me è maschile, che segue un ordine delle cose, che ama l'essenziale pur potendo questo anche essere qualcosa che sta nei libri o in strumenti di lavoro. Lo identifico anche in qualcosa che ho preso a modello da mio padre e dal l'unico compagno di vita che ho avuto, il mio ex marito. Gli oggetti della casa sono infatti appartenuti a me e a quest'ultimo, compresa la libreria. La casa stessa, è quella che visitammo un giorno insieme ad altre di campagna prima di comparne una invece in città. Era antica, con rifiniture robuste e di tradizione, tutta da ristrutturare su cui sognavamo di abitare in tranquillità, rimasta un sogno per me.
Il paesaggio fa parte del mio scenario interiore, di quella parte dove io trovo riposo e felicità anche se solo immaginato oggi come oggi che sto molto di più in casa e al lavoro.
Ma non è solo bello questo angolo, c'è molta nostalgia di cose perdute.

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Da Luke: Non molto tempo fa è successo anche a me di sognarlo, era biondino e vestito da monaco francescano , magari il cervello crea un'immagine casuale , quanto basta per far passare il messaggio che c'è sotto.
Non direi casuale, ma che serva a far passare il messaggio si lo credo.

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da Astral:Nella casa la donna potrebbe essere un aspetto materno e femminile di Uno (che conosce tutto di lui) e gli amici tuoi rappresentano sicuramente aspetti di voi legati sopratutto al passato.
La bambina ha la febbre, potrebbe essere un tuo aspetto del passato alterato, che però trascuri per cercare una conoscenza interiore data più da una curiosità di sapere che da una vera voglia di ricerca.

Per ora mi fermo qui... ma quanto caspita sognate! c
Quella donna paziente ed accettante che conosce tutto di quella parte maschile e distaccata, si credo esista dentro di me e descriva bene come il maschile e il femminile siano molto forte dentro e ben distinti.
Mi fai notare che c'è anche una bimba invece mai integrata o guarita.

Ma il cuore significativo del sogno è per me l'atteggiamento che assumo nei confronti di colui che identifico come Uno. Ho scritto atteggiamento perchè è naturale solo alla fine quando lo abbraccio. infatti non sarei voluta andare via dalla sua casa, e so che anche gli altri provavano la stessa cosa. Mi sono comportata in modo da risultare adeguata alla sua disponibilità; ne troppo invadente, ne troppo poco. Una scelta dettata dalla educazione e dalla rinuncia ad una maggiore confidenza. Il punto importante per me è che anche dentro me stessa c'è una parte guida, maschile che è distaccata che può fare a meno degli altri, che crede perlomeno così. Mi permette di non fare avvicinare troppo le persone, ma significa anche negare a me stessa maggiore integrazione e compagnia. Non sono però proprio certa di ciò che ho scritto.
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Vecchio 14-08-2011, 05.10.20   #9
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Per ora mi fermo qui... ma quanto caspita sognate! c
Guarda che a volte un sogno può durare anche pochi minuti...
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Vecchio 14-08-2011, 13.55.12   #10
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Mi fai notare che c'è anche una bimba invece mai integrata o guarita.

E' una conclusione a cui sei arrivata tu?
Questa bambina è presente ultimamente nei tuoi sogni. In quello precedente la madre le metteva addosso un'accappatoio bagnato freddo per svegliarla e metterla in piscina.
Qui ha la febbre, però sta meglio dopo aver riposato nella casa/rifugio di Uno, quando arrivi a casa tua madre o il Io
Genitore ti riporta l'attenzione alla bambina.

A me da l'impressione di una bambina poco attenzionata come vorrebbe/dovrebbe essere. C'è la spinta della parte adulta che fa come vuole o come può/sa fare.
Si potrebbe ricollegare al discorso fatto nell'ultimo sogno dei cani, in cui emerge che i tuoi bisogni veri non emergono in quanto accomodi spesso con soluzioni che non sono adeguate alle tue esigenze.
Se da bambina non stavi bene fuori può voler dire che in mezzo ad estranei non ti sentivi curata o attenzionata o protetta adeguatamente ma avrai imparato a sopportare evitando la prossima volta di trovarti in quelle circostanze.
E' un'ipotesi naturalmente...

Un'altra cosa che ho notato è la presenza della borsa, invece prima vi era sempre una valigia che poi hai lasciato da qualche parte per sempre, forse senza tenerti nulla di quel che conteneva.
Ora invece hai preso il contenuto minimo della borsa e hai lasciato anch'essa.
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Vecchio 14-08-2011, 14.26.41   #11
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Se da bambina non stavi bene fuori può voler dire che in mezzo ad estranei non ti sentivi curata o attenzionata o protetta adeguatamente ma avrai imparato a sopportare evitando la prossima volta di trovarti in quelle circostanze.
E' un'ipotesi naturalmente...
E' possibile che sia andata così.
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Un'altra cosa che ho notato è la presenza della borsa, invece prima vi era sempre una valigia che poi hai lasciato da qualche parte per sempre, forse senza tenerti nulla di quel che conteneva.
Ora invece hai preso il contenuto minimo della borsa e hai lasciato anch'essa.
Si in effetti vado sempre più per il necessario.
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