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Vecchio 01-08-2008, 23.30.37   #1
Ray
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Predefinito Libri misteriosi

Qualcuno, non mi ricordo più dove, ha detto che ci sono più libri che parlano di libri misteriosi che libri misteriosi di cui parlare.

Anche se è vero che al giorno d'oggi esistono innumerevoli libri che parlano di svariati argomenti legati al mistero (parola di accezione molto ampia) e di qualità spesso assai scarsa (la quantità riduce la densità della qualità), forse per quel meccanismo per il quale, dato che tutto va reso pubblico, l'esoterismo è diventato cercare l'ago nel pagliaio, i libri misteriosi sono tuttavia in numero molto più grande di quanto si possa pensare.
O forse, meglio, tutto dipende dall'ampiezza che si vuole dare al termine "misterioso". La questione non presenta a mio avviso rigidità di sorta... dal canto mio ritengo misteriosi tutti i libri che presentano dei tratti oscuri (nel senso di non noti), arcani, intriganti... ovvero che stuzzicano con il non noto, l'interesse. Stuzzicare con il non noto, l'intravisto ma sfuggente, si chiama avere fascino (vale anche nell'umano).
E, se pensiamo che tra questi si può annoverare la stragrande maggiornaza per esempio dei testi alchemici, che sono più di 100000, si vede bene che la frase iniziale non sta in piedi.

Ho detto "testi" e quindi è meglio che faccia subito una precisazione. Parlare di libri è inesatto, dato che il "libro" è un particolare oggetto, relativamente recente, che possiede determinate caratteristiche. Si farebbe meglio a parlare di testi o di scritti... infatti alcuni dei testi misteriosi più famosi, a proposito dei quali ho intenzione di spendere qualche chiacchiera, sono manoscritti.

Va fatta tuttavia un'altra precisazione importante. Una delle possibili differenziazioni che si possono fare (io la faccio) è quella di suddividere i testi misteriosi in tre grandi categorie: quelli che esistono (come l'Hypnerotomachia Poliphili), quelli che forse esistono o forse sono esistiti (come il Libro di Abramo l'Ebreo) e quelli che sono invenzioni di qualcuno, spesso letterarie (come Il Libro di Sabbia o il Manuale delle Giovani Marmotte).

Io trovo affascinanti tutte e tre le categorie anche se ho una certa predilezione per la prima. In ogni caso, adesso che ho blaterato a proposito di questa distinzione, posso contraddirmi felicemente e non seguire ordine alcuno, raccontandovi via via qualche piccola storia che riguarda un libro misterioso, indipendentemente che esista, non esista o forse esista.

Prossimamente su questi schermi.

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Vecchio 03-08-2008, 02.10.58   #2
Ray
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Una sottocategoria della prima categoria di libri misteriosi, ovvero quelli che esistono, è composta da quei libri che a tutta prima sono assolutamente normali ma che, tuttavia, nel loro contenuto presentano dei passi, più o meno lunghi, che hanno la felice caratteristica di mettere a dura prova la storia ufficiale.

Quando dico storia ufficiale mi riferisco in particolare al modo di pensare moderno che viene propugnato nelle moderne scuole, il quale, partendo da un presupposto più o meno dichiarato per cui l'umanità si è evoluta da un branco di rozzi selvaggi semideficienti fino all'attuale illuminissima ragione scientifica, ovvero dalla più buia, becera e totale ignoranza della realtà che ci circonda alla luminosa e rassicurante conoscenza odierna, veicola nella testa della gente il concetto che le cose le sappaimo solo adesso e solo da poco tempo e che solo questa conoscenza può essere da fondamento per quella che ci si diverte a chiamare "civiltà".

Ebbene, come dicevo, esistono libri, anzi testi, che buttano letteralmente per aria questa assurda convinzione. Tra di essi quelli che preferisco appartengono alla ulteriore sottocategoria dei libri noti e studiati, in particolare dagli eruditi... che poi sono i principali artefici della veicolazione della forma mentis di cui sopra. Ma veniamo finalmente a qualche esempio.

Citazione:
Animadvertendum etiam siqua erunt loca palustria, quod crescunt animalia quaedam minuta, quae non possunt oculis consegui, et per aera intus in corpus per os per nares perveniunt, atque efficiunt difficiles morbos.
Questa frase latina (consiglio di leggerla anche a chi non sa latino, si capisce più di quel che si può pensare) è tratta dalle "Rerum Rusticarum", opera in tre libri di Varrone che tratta di agricoltura e allevamento. Il contesto di questa frase è una serie di consigli con cui Varrone ci aiuta nello scegliere il luogo per edificare una villa. Mi permetto di tradurre.

E' anche necessario evitare i luoghi paludosi, se ci sono, in quanto vi dimorano animali minuscoli, che non possono essere individuati con gli occhi (a occhio nudo), e che attraverso l'aria entrano nel corpo per la bocca e le narici e provocano gravi malattie.

Beh, direte voi, lo sanno anche i bambini che nelle paludi ci sono i batteri e quel che lo scrotto indica è che il signor Varrone non conosceva il termine "batteri" e li chiama quindi animaletti minuscoli. Ma certo...

Il fatto misterioso è il seguente: l'opera di Varrone è stata composta nel 37 A.C.
I batteri sono stati ufficialmente scoperti un certo tempo dopo che un certo aggeggio divenne sufficientemente diffuso. Parlo del microscopio. Anche se la data di scoperta è controversa, la prima produzione di pezzi ben funzionanti la dobbiamo all'Olanda del XVI secolo. Circa milleseicento anni dopo Varrone.

La domanda sorge spontanea: come faceva il signor Varrone a conoscere l'esistenza dei batteri?
La risposta è semplicissima e va cercata nel modo in cui Varrone si è documentato per comporre la sua opera. Indovinate un po'...? Beh ovvio. Come tutti, il signor Varrone si è documentato su libri già esistenti, ovvero precedenti a lui. Si dice che per la compilazione di quest'opera Varrone abbia consultato più di 50 testi, di cui svariati molto antichi e probabilmente provenienti un po' da tutto il mondo (quello che per Varrone era il mondo). Peccato che non ci sia un bibliografia in fondo all'opera.. tuttavia una cosa è chiara: Varrone sapeva dei batteri, lo deve aver appreso da testi forse già antichi allora e non doveva essere un'informazione nota a lui solo, dato che ne parla con toni non dissimili di quelli che usa per carote e conigli.

Altre storielle prossimamente su questi schermi.
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Vecchio 03-08-2008, 19.46.55   #3
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La domanda sorge spontanea: come faceva il signor Varrone a conoscere l'esistenza dei batteri?
La risposta è semplicissima e va cercata nel modo in cui Varrone si è documentato per comporre la sua opera. Indovinate un po'...? Beh ovvio. Come tutti, il signor Varrone si è documentato su libri già esistenti, ovvero precedenti a lui. Si dice che per la compilazione di quest'opera Varrone abbia consultato più di 50 testi, di cui svariati molto antichi e probabilmente provenienti un po' da tutto il mondo (quello che per Varrone era il mondo). Peccato che non ci sia un bibliografia in fondo all'opera.. tuttavia una cosa è chiara: Varrone sapeva dei batteri, lo deve aver appreso da testi forse già antichi allora e non doveva essere un'informazione nota a lui solo, dato che ne parla con toni non dissimili di quelli che usa per carote e conigli.
Se c'è qualcosa che mi ha sempre procurato un sottile dispiacere, anche se non ne so molto ma mi affascina l'argomento, è stata la distruzione della biblioteca di Alessandria d'Egitto... chissà cosa mai è andato perso?
Potrebbe essere che Varrone abbia consultato i testi proprio lì, è andata distrutta molto dopo se non ricordo male.

Attendo la prossima trasmissione su questi schermi
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Vecchio 04-08-2008, 00.53.42   #4
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Interessante la storiella. Probabilmente non è l'unica e sola!
Ciò dimostra quanto cieco sia l'uomo ( siamo! ) di fronte a determinati argomenti più o meno espliciti. Si parte dal presupposto - che hai lasciato su - per il quale" nulla" può essere stato conosciuto prima ma solo dopo l'avvento dell'illuminata società odierna!
Sicuro, ripeto quel che hai gia detto ma aggiungo che spesso la chiusura mentale deriva, ed è conseguenza talmente automatica che fa paura, dal fatto che l'uomo, intendendosi arrivato in qualche settore/posto/fine ragiona su quello e sulle informazioni ormai acquisite e date per certe.
Si, ma date per certe da chi? Da altri forse che si spingono, e si son spinti, ad affermare un credo scientifico ormai consolidato. Questo potrebbe, comunque, valere in qualsiasi campo ovviamente!
Insomma, sarebbe bastato un pizzico di curiosità in più per pervenire al dato formale per cui ciò che sappiamo oggi, ed abbiamo come società la pretesa di averlo " scoperto" ed acquisito da noi nel nostro bagaglio di informazioni, era gia conosciuto tempo addietro.
Curiosità che spesso manca, sostituita, com'è, da altro che non credo possa definirsi veramente di valore e di utilità scientifica.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 04-08-2008, 14.11.21   #5
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.
Beh, direte voi, lo sanno anche i bambini che nelle paludi ci sono i batteri e quel che lo scrotto indica è che il signor Varrone non conosceva il termine "batteri" e li chiama quindi animaletti minuscoli. Ma certo...



Beh ovvio. Come tutti, il signor Varrone si è documentato su libri già esistenti, ovvero precedenti a lui. Si dice che per la compilazione di quest'opera Varrone abbia consultato più di 50 testi, di cui svariati molto antichi e probabilmente provenienti un po' da tutto il mondo (quello che per Varrone era il mondo). Peccato che non ci sia un bibliografia in fondo all'opera.. tuttavia una cosa è chiara: Varrone sapeva dei batteri, lo deve aver appreso da testi forse già antichi allora e non doveva essere un'informazione nota a lui solo, dato che ne parla con toni non dissimili di quelli che usa per carote e conigli.

Altre storielle prossimamente su questi schermi.
i bambini oggi...sanno anche che si vola su aerei ed elicotteri...mentre gli adulti antichi lo ignoravano..giusto per citare trasversalmente Leonardo...anche lui dunque ha attinto ad altri testi? potrebbe essere tuttavia quali testi precedenti a lui descrivevano un elicottero...se evitiamo le immagini (anche egiziane) dove studiosi odierni vedono dischi volanti ecc...? chissà perchè ho sempre pensato invece ad un Intuito molto alto dove attingere?

mi unisco a chi aspetta impaziente altre storielle
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Vecchio 04-08-2008, 17.28.02   #6
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Se c'è qualcosa che mi ha sempre procurato un sottile dispiacere, anche se non ne so molto ma mi affascina l'argomento, è stata la distruzione della biblioteca di Alessandria d'Egitto... chissà cosa mai è andato perso?
Potrebbe essere che Varrone abbia consultato i testi proprio lì, è andata distrutta molto dopo se non ricordo male.

Attendo la prossima trasmissione su questi schermi
Interessa anche a me

Una cosa certa è che in tutti i tempi sono esistiti gli Uomini e gli uomini non hanno saputo/voluto riconoscerli.
iosonoilpiùgrandemedicoalmondoenonlivedon
quindinonesitono
partendo da questo assunto sono stati perseguitati moltissimi di questi Uomini con una vista sottile talmente sottile da riuscire a vedere i batteri molto prima che la medicina tradizionale riuscisse a scorgerli con il microscopio ovvero attraverso qualcosa di materiale.

Rimango pure io in attesa Ray
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Vecchio 04-08-2008, 17.52.08   #7
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Se c'è qualcosa che mi ha sempre procurato un sottile dispiacere, anche se non ne so molto ma mi affascina l'argomento, è stata la distruzione della biblioteca di Alessandria d'Egitto... chissà cosa mai è andato perso?
Potrebbe essere che Varrone abbia consultato i testi proprio lì, è andata distrutta molto dopo se non ricordo male.
Anche io avevo la tua stessa sensazione finchè non ho scoperto che a presenziare l'incendio della biblioteca c'era un Vescovo di Roma ed era circa il 300/400 d.c. non mi ricordo esattamente, correggete pure.. in quel tempo la Gnosi Cristiana dilagava e molti testi a cui si affidava erano consultabili nella biblioteca, va da se che la Chiesa Madre è corsa ai ripari, o almeno così sembra.
Inizialmente un pò di rabbia mi ha preso.. ma poi ho pensato che in fondo ancora esistono, trafugati in chissà che luogo segreto di un'altra famosa e immensa biblioteca.. ma in ogni caso dal racconto di Ray sappiamo comunque che ci sono tracce, ci sono tracce presenti in altri testi che ci confermano un passato ben diverso da quello che ci dicono, ci confermano e fanno sperare che possiamo accedere anche senza libri a quella conoscenza.

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Vecchio 21-02-2012, 15.57.00   #8
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Leggendo un articolo su di una rivista, ho visto menzionati alcuni libri "magici" in circolazione dal medioevo, spesso di origine araba e poi tradotti in latino.
Tra quelli elencati c'erano .

Picatrix

Liber Aneguemis

De radiis

Un'opera di Apollonio di Tiana, di cui non ricordo il nome

Alcuni di questi si trovano in vendita on line, perciò tanto misteriosi non sono , però vorrei provare un genere nuovo e magari queste opere medievali un pò mi intrigano....
Fermo restando che ognuno può capire quel che può in quel momento, qualcuno di voi li ha letti o li conosce?
Sono "leggibili"cioè possono dare spunti utili anche per chi non è ancora un potente mago, o sono troppo astrusi per i non addentrati?

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Vecchio 21-02-2012, 17.34.01   #9
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Leggendo un articolo su di una rivista, ho visto menzionati alcuni libri "magici" in circolazione dal medioevo, spesso di origine araba e poi tradotti in latino.
Tra quelli elencati c'erano .

Picatrix

Liber Aneguemis

De radiis

Un'opera di Apollonio di Tiana, di cui non ricordo il nome

Alcuni di questi si trovano in vendita on line, perciò tanto misteriosi non sono , però vorrei provare un genere nuovo e magari queste opere medievali un pò mi intrigano....
Fermo restando che ognuno può capire quel che può in quel momento, qualcuno di voi li ha letti o li conosce?
Sono "leggibili"cioè possono dare spunti utili anche per chi non è ancora un potente mago, o sono troppo astrusi per i non addentrati?

A me pare che a buttar dentro troppe cose diverse si possa fare un bel minestrone ma allo stesso modo si possa avere possendendo la capacità contenitiva di possedere un sacco di nozioni ma a che pro?
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Vecchio 21-02-2012, 17.45.11   #10
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A me pare che a buttar dentro troppe cose diverse si possa fare un bel minestrone ma allo stesso modo si possa avere possendendo la capacità contenitiva di possedere un sacco di nozioni ma a che pro?

Mica voglio leggerli tutti eh
Quello, che dal poco che ho trovato, mi intrigherebbe di più è il Picatrix.....

Poi c'è differenza tra ammucchiare roba in testa come capita e avere diverse fonti da cui approvvigionarsi a rotazione, con passate successive e auspicabilmente più approfondite di volta in volta, anche grazie a diverse prospettive assimilate...
Adesso, anzi a breve , è la volta del medioevo
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Ultima modifica di luke : 21-02-2012 alle ore 18.08.40.
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Vecchio 21-02-2012, 17.53.00   #11
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Mica voglio leggermi tutti eh
Quello, che dal poco che ho trovato, mi intrigherebbe di più è il Picatrix.....

Poi c'è differenza tra ammucchiare roba in testa come capita e avere diverse fonti da cui approvvigionarsi a rotazione, con passate successive e auspicabilmente più approfondite di volta in volta, anche grazie a diverse prospettive assimilate...
Adesso, anzi a breve , è la volta del medioevo
Se abitavi vicino a me te lo prestavo parlavo più per me che per te io per dieci anni ho acquistato tutto ciò che sentivo in ambienti esoterici ho arricchito le librerie per poi scoprire quanto poco valga il sapere altrui e quanto invece il mio.

Avevo dimenticato di dire che è vero che erano misteriosi oggi invece è tutto lì sul "bancone" a crear confusione
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Vecchio 21-02-2012, 19.22.39   #12
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Magari m isteriosi per il contenuto più che per la reperibilità.
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Vecchio 21-02-2012, 19.44.23   #13
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Magari m isteriosi per il contenuto più che per la reperibilità.
Che forte questa cosa a parte aver ragione la parola come l'hai messa mi ha spostato l'attenzione pare che come l'utero tenga al suo interno nell'oscurità qualcosa che potrà da esso nascere
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Vecchio 22-02-2012, 00.27.32   #14
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Io ho sentito parlare di Apollonio di Tiana, si tratta probabilmente di un'opera alchemica.

Fra l'altro è molto probabile che questo sia solo uno pseudonimo sotto cui nascondere la Pietra dei filosofi e cioè l'accostamento dei nomi Apollo e Diana, dio del sole il primo, dea della luna la seconda. Apollonio di Tiana, filosofo probabilmente ipotetico, sarebbe quindi quel Rebis o cosa duplice in cui sole e luna, fratello e sorella, si fondono in un unico essere.
L'opera dovrebbe essere il Filostrato che non ho mai letto ma racconta di chimica antica, velando naturalmente in esso la Scienza sacra.
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Vecchio 27-02-2012, 12.04.45   #15
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Forse ho trovato qualcosa che potrei provare a leggere,
una cosa mezza araba, tipo il kitab de secretis naturae, roba di cosmologia ermetica....
Leggo, penetro i segreti del cosmo e poi riferisco....

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