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Vecchio 05-10-2004, 19.40.32   #1
Uno
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Ne parliamo?
Intendo il pensiero (in tutti i sensi) che sta alla base di questa interessante disciplina, a me personalmente non interessano molto le posizioni se non una piccola parte che ho studiato per capirne i meccanismi.
Sapete... o forse no e lo stesso... che lo yoga + conosciuto si divide in diverse branche, tipo lo Hata, il Raja etc
Ognuno di essi ha il suo interesse verso una particolare direzione, per esempio lo Hata è quello fisico, delle posizioni che adesso va tanto di moda come ginnastica, perchè secondo me certe discipline (come le arti marziali per esempio) sono state stravolte dal consumismo occidentale

Continua...... però se avete qualcosa da dire, aggiungere, correggere (chi prova a fare quest'ultima )
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Vecchio 06-10-2004, 00.01.46   #2
Era
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onde evitare aggiungerò solo
che yoga significa unione..unire...
e che come dici tu...yoga non è solo asana..posizioni...
ginnastica...respirazione ecc .. ma una filosofia...
stop.. taccio...


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Vecchio 06-10-2004, 00.05.45   #3
Uno
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Originalmente inviato da Era
stop.. taccio...
Perchè non sapevi cos'altro dire
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Vecchio 06-10-2004, 00.45.33   #4
Era
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e come lo sai?
chi te l'ha detto
però hai ragione.... non do un tubo
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Vecchio 07-10-2004, 18.11.03   #5
Uno
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Dai non fare la modesta.....
Ok inizio io vediamo cosa viene fuori....
Inizio dallo Hata Yoga quello + conosciuto.... in un certo senso lo scopo prinicpale di questa parte dello Yoga è l'equilibrio e l'armonizzazione del corpo che poi si traduce anche in risultati nella psiche volenti o non volenti, certo se ci si limita a mettersi in posa pensando al mutuo, o agli altri 1000 problemi suberabili della nostra vita, al massimo riusciremo a non farci male.
Le posizioni hanno un loro perchè, sono state "studiate" migliaia di anni fa e sono ancora + che mai valide. In ogni posizione faremo lavorare un circuito di energie che circolano in noi dal punto di vista + nascosto, dal punto di vista più "banale" lavoreranno muscoli che non si sa neanche di avere, i quali quando si usano per sbaglio in qualche lavoro normale di solito ci danno lo strappo se invece sono allenati ci permettono movimenti fluidi con il minimo sforzo e che anzi producono altra energia. credo di averlo già scritto da qualche parte... comunque per fare un esempio la posizione classica del fior di loto (con le gambe incrociate) ci fa assumere la figura piramidale che come vedremo nell'altra discussione sulla geometria sacra ha una su importanza, sia simbolicamente ma anche come stabilità energetica, e d'altro canto per la scomodità iniziale è molto instabile per i principianti, simbolicamente raffigura il paradosso della condizione umana instabile e della divinità che è scesa nella materia (piramide) e si è fatta materia. Però quante cose solo con una posizione.......
Fisicamente che dire.... basta far l'esempio delle piramidi che hanno migliaia di anni (+ dei 4000 che dice la scienza ufficiale) e sono ancora lì, avranno una posizione compatta e di potenza energetica no?
Comunque anche lo Hata ha una sua parte teorica su norme di igiene corporea che aiutano a mantenere in forma il corpo che è la nostra casa, si dice sia leggenda il fatto che esistano yogin che hanno passato di gran lunga il centinaio di anni in gran forma, però se si volesse anche solo razionalmente studiare che in proporzione la vita umana nelle sue fasi svezzamento educazione maturità e vecchiaia paragonata alla vita animale dovrebbe permetterci di arrivare tranquilla mente ai duecento anni, un gatto 1 anno circa sviluppo, 10 anni maturità, 3/4 anzianità vecchiaia morte l'uomo 18-20 sviluppo se il resto seguisse la stessa proporzione.... fatevi i conti.....
----------Continua---------------
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Vecchio 07-10-2004, 21.04.58   #6
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emmmmm... proprio perchè parli di hata yoga..lo yoga più elementare..lo yoga più fisico...
dovresti parlare del respiro....lo so lo fai apposta così in un' asana mi blocco...respiro.. e taccio....la respirazione è importante ...può rendere fluido e gradevole oppure difficile e stancante una posizione...anche respirare...sembra scontato...ma abbiamo dimenticato il modo corretto per farlo...respiriamo male e corto...sprecando un sacco di energia...e soprattutto manteniamo una gran quantità di tossine nel corpo...e carichiamo gli organi interni di un lavoro eccessivo....
asana e respiro sono la base di un percorso più profondo...ma anche fermandosi qlla base appunto...e praticandola nel modo corretto... come dici tu...si hanno ottimi risultati e benefici..

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Vecchio 07-10-2004, 22.39.05   #7
Uno
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ho perso un'occasione per eliminarla....
Ma Era lo sanno anche i bambini che ci sarei arrivato quando avrei parlato del Pranayama no?
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Vecchio 07-10-2004, 22.53.23   #8
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certo che si... e intanto quelli nelle lente ...armoniche...contorsioni...
scordano di respirare...vabbè hai ragione....parlane quando vuoi....
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Vecchio 07-10-2004, 23.03.39   #9
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Ecco si è offesa

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Vecchio 07-10-2004, 23.18.23   #10
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certo che si... e intanto quelli nelle lente ...armoniche...contorsioni...
scordano di respirare...vabbè hai ragione....parlane quando vuoi....


perchè pensavi che stessimo già facendo le asana????

certo non faccio pranayama mentro sto facendo un'asana, sono due cose diverse. Poi posso fare pranayama mettendomi in certe posizioni ma non facendo asana.
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Vecchio 08-10-2004, 00.19.34   #11
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Oh ho trovato l'argomento esoterico che interessa alla Lady
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Vecchio 08-10-2004, 13.26.01   #12
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dici che ho fatto confusione
forse si.. hai ragione
il fatto è che non ho nominato il pranayama...
ma la semplice respirazione
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Vecchio 08-10-2004, 13.29.29   #13
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e per cosa
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Vecchio 09-10-2004, 14.30.26   #14
Ladymind
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Originalmente inviato da Uno
Oh ho trovato l'argomento esoterico che interessa alla Lady
Sbagliato… gli argomenti di esoterismo mi interessano tutti o quasi, purtroppo non li ho approfonditi e quindi posso dire ben poco.
Sullo yoga permettimi di fare un attimo un passo indietro. Tra tutte le definizioni sullo yoga e sul significato della parola yoga quella che mi piace di più è questa: “il congiungimento di tutti i poteri del corpo, della mente e dell’anima con Dio” (da M. Desai) e oltre ad unire o unione aggiungerei anche “dirigere e concentrare l’attenzione di”.
Lo yoga è uno dei sei sistemi ortodossi della filosofia indiana.
Lasciamo stare gli altri perché andremmo a complicarci un po’ troppo la vita.
Mi sembra poi giusto citare Patanjali e la sua opera “Yoga Sutra” composta da oltre 190 aforismi nella quale tra l’altro cita gli otto stadi dello yoga attraverso i quali raggiungere la realizzazione del Sé o risveglio:
I primi tre stadi sono le ricerche esteriori:

1) Yama: i comandamenti morali universali;
2) Niyama: l’autopurificazione con la disciplina;
3) Asana: posture fisiche;

seguono le ricerche interiori:

4) Pranayama: controllo del prana mediante il respiro;
5) Pratyahara: ritiro dei sensi dagli oggetti esterni;

gli ultimi tre stadi o cosiddette pratiche esterne:

6) Dharana: concentrazione della mente in un unico punto o un solo argomento o compito che lo assorbe totalmente;
7) Dhyana: la meditazione ovvero flusso della concentrazione continuoconsapevolezza scorre senza sforzo;
Samadhi: è il compimento della ricerca, le definizioni qui sono numerosissime: l'arresto dell'attività mentale, esperienza supercosciente, stato di estasi, perfetta trascendenza, gioia indescrivibile, ecc…

Vorrei poi aggiungere qualche parola sull'hatha yoga sul metodo Iyengar che ho praticato per un pò di tempo, appena ho un pò più di tempo
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Vecchio 09-10-2004, 15.18.06   #15
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Come sospettavo sei una timida falsa insicura, sono sicuro che hai da dire... e su alcune cose ne sai abbastanza da poter dare uno spunto a chi lo vuole.
Io pensavo di dividerlo per branchie Hata, Bhakti, Jnana, Raja, Karma, le principali, comunque ogni modo è buono e ogni contributo e bene accetto, ho preso in giro Era perchè noi scherziamo sempre, ma in effetti senza entrare nel pranayama, anche in un'asana semplice se siamo li presenti modificheremo il nostro respiro in maniera pressochè automatica.
Quando hai tempo e voglia parlaci delle tue esperienze, a me personalmente interessa sempre l'apporto personale di tutti, soprattutto quando frutto di esperienze.
Io continuerò a modo mio il discorso, sono sicuro che anche usando modi diversi arriveremo agli stessi punti.
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Vecchio 09-10-2004, 22.44.06   #16
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Come sospettavo sei una timida falsa insicura, sono sicuro che hai da dire...
sospettavi???

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Vecchio 29-09-2006, 03.04.16   #17
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(Non mi ero accorta che c'era questa discussione sullo Yoga
se non fosse per Max( ) che alcuni giorni fa l'ha ripescata, linkandola in un suo post, era da un pò che la volevo aprire, beh così risparmio
la fatica .)

La Filosofia dello Yoga comprende una disciplina vasta e complessa che non si può certo riassumere in due parole.
Ha origini antichissime, si parla di circa 6000 anni, e pare abbia origini divine, la leggenda parla del Dio Shiva che istruendo la sua amata Pravati venne udito da un pesce, il quale poi si trasformò in uomo...

Anche chi non si è mai avvicinato allo yoga e mai si accosterà, difficilmente non avrà almeno una volta sentito questa parola.
Ho notato che coloro che non hanno la benchè minima cognizione di cosa sia lo yoga, l'immagine che rimane loro in mente è quella della figura statica, seduta in 'loto' a meditare. Quindi ciò che 'passa' all'esterno dello yoga, e viene visto, per chi non ha interesse alcuno al riguardo, come qualcosa di molto inutile....stare seduti a meditare, ovvero a non 'far nulla', è proprio l'immagine della meta finale dello yoga, l'uomo che nella sua immobilità eteriore si è identificato col Divino.
Quindi quella stessa immagine che comunica già tutto, più di qualunque spiegazione, per i più non rappresenterà nulla.....

Yoga deriva dalla radice yuj che significa riunire, aggiogare, e dalla stessa radice deriva il termine italiano 'giogo', che potrebbe essere la traduzione più letterale.
Come già accennato da Uno esistono diversi sentieri nella disciplina dello yoga, e sebbene siano differenti tra di loro, poichè ognuno si accosterà a quello che gli è più congeniale in base alla sua indole, sono tuttavia accomunati dalla stesa meta finale.

Hata significa: Ha-Sole, Ta-Luna, quindi hata yoga è lo yoga del sole e della luna, quindi scopo dello hata yoga è l'unione degli opposti:

sole= maschile, energia positiva, corpo, parte destra, diurno, esteriore
luna= femminile, energia negativa, mente, parte sinistra, notturno,interiore

oltrepassare la dualità, quindi riunire questi opposti polari per creare un Androgino e raggiungere nel Samadhi l'unione con il Principio Divino.

Lo Hata yoga è il più conosciuto, soprattuto in occidente, poichè lavorando inizilamente soprattuto sul corpo è stato visto erroneamente come una ginnastica antistress, e a torto, è stata pure considerata la forma più semplice, poichè appunto praticata spesso solo come ginnastica.
In realtà l'errore fondamentale in cui cade spesso chi si avvicina a questa forma di Yoga, è che lo fa principalmente per trovare un benessere fisico, e fino a qui niente di male, fino che lo si pratica con questo spirito, non si farà altro che praticare dell'ottimo stretching, sempre che si stia attenti a non farsi male e a non mettersi in competizione gli uni con gli altri.
Qualunque sia la motivazione che spinge una persona ad avvicinarsi allo hata yoga, se poi la persona sentirà di voler andare oltre, il lavoro sul corpo, in questa forma di yoga sarà il punto da cui partire, ma anche il punto a cui giungere....e qui viene la difficoltà dello hata yoga, che dovrà divenire una vera e propria 'meditazione sul corpo'(facile a dirsi, meno a farsi...).

Lo Hata Yoga non è solo posizioni/asana, ma è anche Purificazioni(Shat Karman), Pranayama, Mudra, Bandha, e infine quando si è più avanti kriya e Kundalini.

Per ora stop....

Ps. mi sa che ho fatto tardi pure oggi
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Vecchio 01-10-2006, 18.41.31   #18
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Prima di proseguire il discorso sull'Hatha yoga mi sembra interessante qualche nota in più sulle diverse vie dello yoga, poichè chiunque si avvicini seriamente ad una via dello yoga, vorrà conoscere perlomeno a grandi linee.

Le forme di yoga sono varie e consultando diversi testi si troveranno prese in esame alcune piuttosto che altre, alcuni fanno riferimento a quattro vie principali: Karma, Bakti, Jnana e Raja, e di cui il Raja yoga viene a sua volta suddiviso in otto rami, uno dei quali è l'Hatha yoga.

Altri parlano di otto categorie:
Hatha, Kriya, Karma e Mantra yoga - considerate queste quattro forme quelle dello yoga ottenuto anche con il corpo,
Bakti, Raja, Jnana e Samkhya yoga - considerate le forme dello yoga ottenuto con la sola interiorità.

Altri ancora fra le varie tipologie di yoga inseriranno pure il Laya yoga e il Tantra yoga.

Considerando che l'Hatha Yoga fa parte degli otto rami del Raja, si riprenderà il discorso partendo da qui, per poi concludere il discorso sull'Hatha e infine proseguire, prendendo in analisi con qualche cenno, anche le altre vie/categorie sopracitate.
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Vecchio 06-10-2006, 02.06.23   #19
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Il Raja Yoga è lo Yoga Regale - da rajan=re - è la scienza del controllo fisico e mentale, offrendo così un metodo completo per il controllo della mente, con la trasformazione delle energie fisiche e mentali in energie spirituali.

Come già specificato più sopra anche dall'utente anonimo, i rami del Raja Yoga sono otto,(Yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana e samadhi) così come li troviamo negli Yoga Sutra di Patanjali, vorrei tuttavia rivederli per aggiungere qualche altro dettaglio.

Yama o controlli, si suddividono in cinque precetti morali che hanno lo scopo di distruggere la natura inferiore, e sono:
- la non violenza
- la sincerità nel parlare, nei pensieri e nelle azioni
- il non rubare
- la moderazione in tutto
- la non possessività

In questa fase lo yogi sposta la sua attenzione dalle distrazioni terrene per dirigerla verso il suo Io più elevato.
Parola chiave: distacco, autodisciplina, non violenza.

Niyama o osservanze, sono anch'esse divise in cinque qualità che incoraggiano la positività:
- la purezza
- l'accontentarsi
- l'austerità
- lo studio dei testi sacri
- il vivere costantemente consapevoli della Presenza Divina

E' un processo che insegna a distinguere tra ciò che è necessario alla sopravvivenza e ciò che lo è solo in apparenza (ricchezza, potere, fama).
Parola chiave: pulizia, sobrietà, ascetismo, studio e concentrazione su Dio.

Asana e Pranayama o posizioni e regolazione del respiro, costituiscono la suddivisione del Raja nota come Hatha Yoga, di cui si è già detto sopra.

Lo scopo degli Asana( o le asana, dipenderà dalla traduzione, ma il maschile dovrebbe essere più corretto) è quello di 'preparare' il corpo, ovvero fortificarlo e rafforzarlo per far si che questo possa in seguito mantenere la posizione seduta(loto, mezzo loto, gambe incrociate) di meditazione il più a lungo possibile, onde evitare che lo stesso corpo provochi distrazioni durante la meditazione.
Parola chiave: preparazione alla meditazione

Riguardo il Pranayama invece, esitono differenti tipi di respirazioni, dalle semplici alle complesse, lo scopo del controllo del respiro, è sempre in vista della meditazione, nella quale dovrebbe divenire calmo, lento e regolare, in modo da tranquillizzare sia il corpo che la mente.
Parola chiave: regolazione del respiro

Pratyhara o 'ritirare i sensi all'interno', la mente di concentra in modo che l'attività dei cinque sensi si annulli: non ci sono distrazioni fisiche, il corpo sceglie di non rispondere alle sollecitazioni dei sensi.
Parola chiave: rinuncia, sottomissione alla mente

Dharana o concentrazione, si sceglie un oggetto su cui focalizzare l'attenzione, può essere un simbolo, un fiore, un suono etc...., poichè la concentrazione viene interrotta di frequente da pensieri e distrazioni, si deve semplicemente 'osservare' il pensiero e lasciarlo andare, per ritornare alla concentrazione sull'oggetto originario.
Parola chiave: consolidamento, limitazione del gioco mentale

Dhyana o 'meditazione' , possono esserci due tipi di meditazione:
- 'saguna', 'che possiede qualità', ovvero con seme, ove focalizzare totalmente l'attenzione onde eliminare qualunque possibile interruzione; la mente è completamente calma e non esiste la consapevolezza della linea di confine ta lo yogi e l'oggetto della sua concentrazione.
- 'nirguna', 'senza qualità', o senza seme, non ci siidentifica con nessun simbolo, ma su un'idea astratta come l'Assoluto, e si identifica con esso;
nel primo caso il meditante è separato dall'oggetto, nel secondo caso è tutt'uno con esso.
Parola chiave: Meditazione

Samadhi o consapevolezza superiore, in questa fase lo yogi è completamente identificato con l'Assoluto, non esite più un 'io' separato, un'identità che avverte se stessa separata dal tutto, ma totalmente fusa con esso.
Parola chiave: contemplazione estatica
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Vecchio 06-10-2006, 09.52.47   #20
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Due parole al volo:

"oltrepassare la dualità, quindi riunire questi opposti polari"

La seconda parte della frase è giusta la prima trae in inganno sia ragionandoci che ascoltandola (o dicendola) con poca attenzione... la parola corretta (l'unica) è trascendere, che implica dal di sopra essere "padroni" sia del Sole che della Luna, oltrepassare invece implica abbandonare, lasciarsi alle spalle (che da un punto di vista energetico significa pure continuare a subire gli influssi -dietro riceviamo- -davanti doniamo-) da l'idea di volerli abbandonare, cosa impossibile in questa esistenza...


Notate come Yama e Niyama (affermazione e negazione) sono un'altra forma di comandamenti , altra forma stessa sostanza.

Per quanto riguarda le categorie, benchè non sia la cosa più importante Karma, Bakti, Jnana e Raja e Hata sono le principali e come ho accennato da qualche parte (mi sembra in questo forum) tutte e 5 (5 aspetti dell'Uomo fondamentale) tendono allo stesso fine ma benchè seguendone una integralmente si esperiscano anche situazione delle altre 4 sono in un certo senso complementari e dovrebbero essere seguite (in tempi diverse) tutte per ottenere lo scopo.
Altre branche tipo il Krya (per esempio) sono il tentativo (riuscito se utilizzato dall'individuo giusto, nel senso che è pronto e si "da da fare") di un'estrema sintesi.... cosa da non prendere come: "allora sono meglio", perchè senza le basi anche 20 iniziazioni al Krya (magari a apagamento ) non serviranno a nulla.

Bakti, Raja, Jnana e Samkhya non sono le forme dello yoga ottenuto con la sola interiorità ma che utilizzano prevalentemente lo sforzo sull'interiorità attivando e utilizzando la corporeità più che facendo lavori fisici, qui però dovremmo anche fare un escursus su cosa è interiorità e cosa ne rimane fuori nel nostro essere, corpo compreso (argomento da altra discussione)


Ok Ham.... ho ripreso un pò a pignoleggiare (molto al volo adesso finchè non finisco quello che sto facendo) ma sono argomenti importanti che meritano di essere approfonditi e a volte una sola parola può scavare nella nostra psiche dei solchi che una vita naturale non riesce a coprire.

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Vecchio 06-10-2006, 14.03.50   #21
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Yama o controlli, si suddividono in cinque precetti morali che hanno lo scopo di distruggere la natura inferiore, e sono:
- la non violenza
- la sincerità nel parlare, nei pensieri e nelle azioni
- il non rubare
- la moderazione in tutto
- la non possessività

In questa fase lo yogi sposta la sua attenzione dalle distrazioni terrene per dirigerla verso il suo Io più elevato.
Parola chiave: distacco, autodisciplina, non violenza.
Volendo pignoleggiare, dato qual che dice il capo sulle singole parole e sui solchi, direi che qualche cosina va aggiustata.
Non si distrugge la natura inferiore (a meno di volersi suicidare) e lo scopo non è affatto questo. Semmai si dovrebbe parlare di dis-identificazione e di assesto della "vibrazione" ad un livello più elevato e ad un controllo delle brame della natura inferiore, come è ottimamente espresso nella frase che ho nerettato.
Anche la parola "distacco" mi piace poco... molto meglio il "controllo" di poco più sopra. Se sono controlli non mi posso distaccare... provate a controllare un'automobile a distanza e capite...
Auto-disciplina invece (e anche non-violenza) rendono bene.
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Vecchio 07-10-2006, 01.51.10   #22
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Ok Ham.... ho ripreso un pò a pignoleggiare
Ma va?

Grazie comunque per le precisazioni, talvolta un concetto espresso male può effettivamente deviare dal vero significato finale....
un mea culpa per quel 'oltrepassare la dualità' è stata una mia libera interpretazione del concetto che vi seguiva, ovvero il riunire gli opposti polari etc...
L'altra frase che hai evidenziato invece, 'yoga ottenuto con la sola interiorità', l'ho riportato così come da testo, ma poichè si trattava di spiegazione schematica, non approfondiva come hai fatto tu, è evidente per es che se l'Hatha fa parte del Raja, in tal caso sarà inesatto dire che il Raja è uno Yoga ottenuto con la sola interiorità, io l'ho interpretata nel senso che essendo la meta finale del Raja la Meditazione(infatti poi su ogni tipo di Yoga volevo approfondire), in tal senso forse l'autore ha schematizzato quelle 4 tipologie, poi è pure evidente che il corpo sarà sempre e comunque presente...anche nel Bakti per es che è lo yoga della pura Devozione, i praticanti che cantano lodi a Dio/Krishna, stanno pur sempre usando il corpo.....
Sto pignoleggiando pure io


Riguardo i pignoleggiamenti di Ray, ma siamo sicuri che di te ci possiamo fidare? ; a parte gli scherzi sono d'accordo sul fatto che probabilmente non potremmo mai distruggere del tutto la nostra natura inferiore, forse sarebbe stato più esatto dire 'tenere sotto controllo'...
per quanto riguarda la definizione 'distacco' invece la vedo azzeccata,
per ottenere quel controllo, quell'autodisciplina, dovrò per forza di cose 'distaccarmi' dalle cose terrene.....poi non è detto che mi debba distaccare completamente, o meglio possono esserci vari gradi di distacco, dipende da quanto sono immerso nel mondo....chi sceglierà di condurre un'esistenza del tutto ascetica penso attui un distacco pressochè totale.
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Vecchio 07-10-2006, 23.46.17   #23
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per quanto riguarda la definizione 'distacco' invece la vedo azzeccata,
per ottenere quel controllo, quell'autodisciplina, dovrò per forza di cose 'distaccarmi' dalle cose terrene.....poi non è detto che mi debba distaccare completamente, o meglio possono esserci vari gradi di distacco, dipende da quanto sono immerso nel mondo....chi sceglierà di condurre un'esistenza del tutto ascetica penso attui un distacco pressochè totale.
Qui mi autocito, per una ulteriore precisazione, e un ulteriore autopignoleggiamento.....vedi mai il caso

Si potrebbe obiettare che tutto dipende da come si guarda il bicchiere, se mezzo vuoto o mezzo pieno.....io ho parlato di distacco dalle cose terrene, ma se da un lato più mi distaccherò dalle 'cose terrene', dall'altro più sarò unito al Tutto....quindi vi sarà un rapporto direttamente proporzionale, o anche inversamente proporzionale, meno si è attaccati, più si è uniti.
Ovvero 'essere nel mondo' senza 'essere del mondo'

Ultima modifica di Haamiah : 08-10-2006 alle ore 00.20.43.
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Vecchio 08-10-2006, 00.09.58   #24
Haamiah
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Per quanto riguarda le categorie, benchè non sia la cosa più importante Karma, Bakti, Jnana e Raja e Hata sono le principali e come ho accennato da qualche parte (mi sembra in questo forum) tutte e 5 (5 aspetti dell'Uomo fondamentale) tendono allo stesso fine ma benchè seguendone una integralmente si esperiscano anche situazione delle altre 4 sono in un certo senso complementari e dovrebbero essere seguite (in tempi diverse) tutte per ottenere lo scopo.
Questo discorso mi pare che tu lo avessi già accennato da qualche altra parte, mi piacerebbe capire meglio cosa intendi, considerato che seguirle tutte assieme non è possibile, come tu stesso hai sottolineato, ma poichè ogni via conduce alla stessa meta, forse intendi che seguendole tutte, in tempi diversi, facilita il raggiungimento dello scopo? Ma nel caso che lo 'scopo' sia stato già ottenuto dopo averne sguito solo una, sarebbe necessario comunque? Si amplierebbe ulteriormente la Consapevolezza/Conoscenza?
Nel tuo discorso c'entra qualcosa il fatto che una pratica prolungata alla lunga non serve più a nulla, poichè si innescano meccanismi per cui arrivati a un certo punto tutto 'va in automatico' con un conseguente calo dell'attenzione che determinerà ogni ulteriore sforzo del praticante vano....
Quindi cambiando tecnica, si ri-innesca il meccanismo.....questo comunque si può fare pure seguendo una stessa tecnica, se alla lunga tutto dovesse stagnare, viene suggerito di abbandonarla per parecchio tempo, e riprenderla solo dopo che il corpo deve ripartire da zero....
Per tutto ci vogliono i tempi giusti....nè troppo e nè troppo poco....


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Vecchio 08-10-2006, 00.56.45   #25
Ray
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Originalmente inviato da Haamiah
Riguardo i pignoleggiamenti di Ray, ma siamo sicuri che di te ci possiamo fidare? ; a parte gli scherzi sono d'accordo sul fatto che probabilmente non potremmo mai distruggere del tutto la nostra natura inferiore, forse sarebbe stato più esatto dire 'tenere sotto controllo'...
per quanto riguarda la definizione 'distacco' invece la vedo azzeccata,
per ottenere quel controllo, quell'autodisciplina, dovrò per forza di cose 'distaccarmi' dalle cose terrene.....poi non è detto che mi debba distaccare completamente, o meglio possono esserci vari gradi di distacco, dipende da quanto sono immerso nel mondo....chi sceglierà di condurre un'esistenza del tutto ascetica penso attui un distacco pressochè totale.
Figurati che a me piacerebbe molto essere sicuro di potermi fidare di me stesso... tu di te ti fidi?

Cmq non si tratta di fidarsi o meno di chi scrive, ma di leggere e valutare ciò che è scritto, valutare le persone non siamo in grado, valutare ciò che dicono in base alle nostre antipatie-simpatie invece che in base agli effettivi contenuti è il miglior modo per restare arroccati... e allora perchè discutere?

Tornando in tema,
separazione = distacco
distacco = opposto di controllo

Questo il motivo per cui la parola da te scelta mi piace poco, a differenza delle altre.

Per quanto riguarda il tuo ulteriore auto-citarti mi sa che confondi attacco con attaccamento... il primo è un stare unito (opposto di distacco) il secondo un identificazione e/o un subire una schiavitù.
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