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Vecchio 20-03-2010, 12.01.54   #26
filoumenanike
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Tutti sembrate sicuri di cosa sia la follia mentre io mi domando cosa sia.
Cos'è follia se non guardare dentro il baratro e caderci dentro a capofitto?
Mi da l'idea di quei cartoni in cui il personaggio cade in un vuoto senza fondo in una spirale senza fine
Gris, anche tu in fondo dai una tua opinione sulla follia!
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Vecchio 20-03-2010, 12.05.48   #27
griselda
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Gris, anche tu in fondo dai una tua opinione sulla follia!

non la do lo sono ahahahah
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Vecchio 20-03-2010, 13.24.29   #28
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Mi pare che tu abbia preso una parte per il tutto.
Forse e' colpa del termine che ho usato : la follia , termine forte che aveva il fine di dare il senso di irrefrenabilita' ed incontenibilita' al fenomeno .
[.....]
Fenomeni ai quali non credo si possa applicare la regola tranciante che hai descritto nel post cui mi riferisco .
Beh la follia è ciò che ho descritto Nike, l'ispirazione, l'immaginazione attiva etc... sono della stessa natura nel senso che vanno (vanno, non entrano) negli stessi territori della follia, ma non sono la stessa cosa.
All'inizio domandavi come conciliare l'irrefrenabilità della follia con la moderazione ed io se rileggi ti ho detto che non si può fare.
Non puoi entrare nel mare in burrasca (per usare la tua metafora) creandoti una bolla di mare calmo, o vai in mare con la burrasca o stai a riva.
Stando a riva puoi comunque godere dell'aria fresca che porta la burrasca, ma non è la stessa cosa. Inoltre spessissimo, come facevo notare sopra, non si va neanche sulla riva, ma si osserva dall'appartamento panoramico dietro una vetrata con il riscaldamento acceso. O magari si guarda in televisione.

Comunque non è il mare e la terra che cambiano (la realtà) ma tu puoi più o meno volontariamente spostarti su di loro (alterazioni più o meno forti, più o meno volontarie di coscienza)

Ora ti svelo un segreto di pulcinella, se per illuminato intendiamo solo la parte passiva del processo (che so tipo illuminato dal sole senza mantenimento dello stato) puoi trovare moltissimi illuminati tra i clochard ed in manicomio, solo che non sono riusciti a tornare indietro, o se parzialmente l'hanno fatto non sanno cosa è successo, non sono preparati a goderne in uno stato razionale etc....
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Anche se all'inizio del post il tuo riferimento all'ispirazione , alla creativita' artistica v. poesia musica o all'immaginazione attiva mi fanno pensare che avevi capito che non parlavo degli stati patologici o delle alterazioni della coscienza indotte .
Veramente ho distinto (seppur velocemente e sinteticamente, qui spero di averlo fatto meglio) le diversità che nel tuo scrivere sembrano non esistere.
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Vecchio 20-03-2010, 13.57.18   #29
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Ora ti svelo un segreto di pulcinella, se per illuminato intendiamo solo la parte passiva del processo (che so tipo illuminato dal sole senza mantenimento dello stato) puoi trovare moltissimi illuminati tra i clochard ed in manicomio, solo che non sono riusciti a tornare indietro, o se parzialmente l'hanno fatto non sanno cosa è successo, non sono preparati a goderne in uno stato razionale etc....
quel verbo andrebbe indagato.
ci sono filosofie che il godimento di cui parli non ha un valore, ah valore invece uno stato neutrale e che non provoca karma. quindi è vero dandogli un contesto.
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Vecchio 20-03-2010, 14.00.14   #30
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Stando a queste parole quella che vivo io o chi simile a me ha questi momenti 'estrosi' è follia razionale e non vera follia, visto che la vita sociale almeno nel mio caso viene sempre mantenuta.
In ogni caso immergermi in quel tipo di stato ha una capacità liberatoria, di sfiato, è l'unico mezzo che ho trovato per convivere più o meno con me stessa e col mio mondo interiore. Penso che vivendo questo tipo di follia razionale (in modi soggettivi a seconda di chi li vive) e lasciando un pò i freni inibitori o di censura in generale molte persone potrebbero alleviare un poco le loro nevrosi.

Non credo però di riuscire a comprendere bene le ultime frasi del tuo post, cosa intendi per 'fare follie senza essere folli'e in che modo ciò va a rafforzare gli automatismi?
Visto che siamo in esoterismo ti parlo dei colori dell'abbigliamento, dell'arredamento etc..
Non farne/fatene una regola empirica assoluta anche se corrisponde veramente.
Una persona molto filtrata meccanicamente e non frenata dalla ragione e da un certo tipo di educazione necessità di colori molto forti, sgargianti perchè non riesce a percepirne la ricchezza. Un pò come se metti 5 cucchiaini di zucchero nel caffè perchè non ne senti il dolce.
Una persona che riesce a percepirne la ricchezza, amerà più i colori tenui, pastello, sobri.
Naturalmente non è facile distinguere le "due" categorie perchp come detto sopra uno potrebbe appartenere alla prima ma avere avuto una educazione rigida che gli impone di non osare. Ho parlato di colori ma con forme ed altro è uguale.

Quindi osservando con occhio superficiale può sembrare che una persona molto vistosa sia una artista in collegamento con molte dimensioni quando invece non è ben connessa neanche a questa. Al contrario una persona sobria che magari potrebbe apparire anche noiosa potrebbe essere veramente connessa al tutto o quasi.
Dovremmo allargare il discorso all'arte (qualcosa abbiamo scritto nella giusta sezione) che oggi a volte si definisce così quando è strana, in realtà l'arte non sarà mai strana, sarà sempre adatta ai tempi ed ai luoghi.

Lo so che non è ancora sufficiente per farti capire quello che intendevo.
Riguardo alla tua esperienza ti faccio una domanda: se sei nuda per casa che balli e ti suona il campanello, sbirci e devi aprire la porta, che fai? Apri così come sei o ti vesti?

Io la so già la risposta.... e tu hai già capito sopra come si può definire la tua "follia".

Adesso rilancio (a tutti) se per fare una follia vado in cerca di fare qualcosa che non fa nessuno, siamo sicuri che è follia?
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Vecchio 20-03-2010, 14.02.20   #31
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quel verbo andrebbe indagato.
ci sono filosofie che il godimento di cui parli non ha un valore, ah valore invece uno stato neutrale e che non provoca karma.
Questo in base ad alcune fantasiose traduzioni ed altrettanto fantasiose interpretazioni
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Vecchio 20-03-2010, 14.11.36   #32
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Scusate, può avere a che fare la follia di cui parla Nike con l'Esuberanza, lo straripamento di energia negli individui che hanno certi canali molto puliti e aperti, dove lo scorrere di quella energia appare quindi un fiume in piena, ma ne hanno altri sempre troppo limitati o impegnati nel seguire le regole?
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Vecchio 20-03-2010, 14.26.21   #33
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Questo in base ad alcune fantasiose traduzioni ed altrettanto fantasiose interpretazioni
Allora affrontiamo il quesito di petto, un matto e un clochard sono persone rimaste impigliate nel labirinto ma soprattutto non accettate che si rinchiudono dentro il loro mondo. Allora forse il matto è chi giudica senza fare nulla, se noi provassimo (io non giudico nessuno) ad entrare nel mondo di suddetti individui credo che tornerebbero "normali" e questo gioverebbe anche a quella parte di noi che rappresenta il matto o il clochard.
Non vorrei sentire che noi non abbiamo quelle parti. in questo caso parlerei di ottusità, molto peggiore dell'isolamento, volontario o forzato che sia.


Edit: aggiungo che accettando (o bonificando) la parte di noi corrispondente a queste due figure (ma anche ad altre) allora ci accorgeremo che anche all'esterno qualcosa cambia.

Ultima modifica di 'ayn soph : 20-03-2010 alle ore 14.44.14.
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Vecchio 20-03-2010, 14.32.33   #34
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Visto che siamo in esoterismo ti parlo dei colori dell'abbigliamento, dell'arredamento etc..
Non farne/fatene una regola empirica assoluta anche se corrisponde veramente.
Una persona molto filtrata meccanicamente e non frenata dalla ragione e da un certo tipo di educazione necessità di colori molto forti, sgargianti perchè non riesce a percepirne la ricchezza. Un pò come se metti 5 cucchiaini di zucchero nel caffè perchè non ne senti il dolce.
Una persona che riesce a percepirne la ricchezza, amerà più i colori tenui, pastello, sobri.
Naturalmente non è facile distinguere le "due" categorie perchp come detto sopra uno potrebbe appartenere alla prima ma avere avuto una educazione rigida che gli impone di non osare. Ho parlato di colori ma con forme ed altro è uguale.


Io la so già la risposta.... e tu hai già capito sopra come si può definire la tua "follia".

Adesso rilancio (a tutti) se per fare una follia vado in cerca di fare qualcosa che non fa nessuno, siamo sicuri che è follia?
Mi sembra tutto giusto e tutto opinabile. Dipende sempre dallo scopo che si vuole raggiungere, è certo che lasciarsi nudi quando il comune pudore dice altro non serve se non a quell'individuo che vi si trova e che da un giudizio negativo della persona. Se chi stava dietro la porta invece era sveglio e molto avanti tutto il discorso decade, dato che lui riconoscerebbe un atteggiamento già vagliato in precedenza e quindi privo di emotività.
Al di la di tutto però mi soffermerei sui contenuti che si vuole approfondire e mi riferisco ad una persona che voglia adempiere alla sua missione autosalvandosi. Poi invece ci sono persone a cui la personale salvezza non basta e prendono su di se altri programmi etc........
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Vecchio 20-03-2010, 14.54.03   #35
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Allora affrontiamo il quesito di petto, un matto e un clochard sono persone rimaste impigliate nel labirinto ma soprattutto non accettate che si rinchiudono dentro il loro mondo. Allora forse il matto è chi giudica senza fare nulla, se noi provassimo (io non giudico nessuno) ad entrare nel mondo di suddetti individui credo che tornerebbero "normali" e questo gioverebbe anche a quella parte di noi che rappresenta il matto o il clochard.
Non vorrei sentire che noi non abbiamo quelle parti. in questo caso parlerei di ottusità, molto peggiore dell'isolamento, volontario o forzato che sia.
Affrontiamo di petto cosa? Non il mio post citato o almeno io non ne vedo il nesso

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Mi sembra tutto giusto e tutto opinabile. Dipende sempre dallo scopo che si vuole raggiungere, è certo che lasciarsi nudi quando il comune pudore dice altro non serve se non a quell'individuo che vi si trova e che da un giudizio negativo della persona. Se chi stava dietro la porta invece era sveglio e molto avanti tutto il discorso decade, dato che lui riconoscerebbe un atteggiamento già vagliato in precedenza e quindi privo di emotività.
E' sempre tutto opinabile, anche la verità assoluta, tu puoi averne l'opinione che vuoi
Se io sono completamente folle da danzare nudo in soggiorno me ne frego se chi suona è sveglio o dorme. Non è questione di giudizi negativi o positivi.

Perchè poi una persona sveglia dovrebbe riconoscere in una nuda un atteggiamento privo di emotività?
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Vecchio 20-03-2010, 14.54.51   #36
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Scusate, può avere a che fare la follia di cui parla Nike con l'Esuberanza, lo straripamento di energia negli individui che hanno certi canali molto puliti e aperti, dove lo scorrere di quella energia appare quindi un fiume in piena, ma ne hanno altri sempre troppo limitati o impegnati nel seguire le regole?
Per me no, anche se dovremmo chiarire quello che hai scritto
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Vecchio 20-03-2010, 15.07.55   #37
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Affrontiamo di petto cosa? Non il mio post citato o almeno io non ne vedo il nesso



E' sempre tutto opinabile, anche la verità assoluta, tu puoi averne l'opinione che vuoi
Se io sono completamente folle da danzare nudo in soggiorno me ne frego se chi suona è sveglio o dorme. Non è questione di giudizi negativi o positivi.

Perchè poi una persona sveglia dovrebbe riconoscere in una nuda un atteggiamento privo di emotività?
Si è capito dalla tua risposta che il senso è letteralmente all'opposto di quello che intendevo.

Prima cosa intendevo dire che invece di girarci intorno facendo esempi o parallelismi ho "preso di petto" (tradotto con affrontare crudamente) l'argomento.

Sul secondo caso dicevo che chi è ormai sopra alle ragnatele le può vedere dall'alto e capire dove portano quindi l'emotività in lui non è un ostacolo a comprendere che chi si mostra nudo lo può fare anche per il fatto di aver superato (che so) l'aspetto della lussuria (anche se come es. non è perfetto).
Mi sono limitato a spiegare il mio post di sopra nella speranza che ora sia più chiaro.

Ultima modifica di 'ayn soph : 20-03-2010 alle ore 15.09.59.
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Vecchio 20-03-2010, 15.37.44   #38
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Si è capito dalla tua risposta che il senso è letteralmente all'opposto di quello che intendevo.

Prima cosa intendevo dire che invece di girarci intorno facendo esempi o parallelismi ho "preso di petto" (tradotto con affrontare crudamente) l'argomento.
Io ti ho risposto, in riferimento al karma, che le cose non stanno come le prospettavi. Tu mi riciti parlando dei clochard etc...
Sarò io duro di comprendonio, me lo rispieghi?

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Sul secondo caso dicevo che chi è ormai sopra alle ragnatele le può vedere dall'alto e capire dove portano quindi l'emotività in lui non è un ostacolo a comprendere che chi si mostra nudo lo può fare anche per il fatto di aver superato (che so) l'aspetto della lussuria (anche se come es. non è perfetto).
Mi sono limitato a spiegare il mio post di sopra nella speranza che ora sia più chiaro.
Anche qui, noi stiamo parlando della follia, di chi è folle, di chi si crede folle etc... chi se ne frega (scusa la franchezza) come gli altri vedono i folli.
La mia domanda a Edera era tesa a chiederle come lei si comporterebbe di fronte a chi potrebbe suonare la porta. Non come chi suona la porta vede, giudica o non giudica etc... Edera se la vede nuda.
Cosa che non sarà e che stiamo solo ipotizzando, perchè Edera non aprirà mai la porta nuda, adesso l'ho detto.
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Vecchio 20-03-2010, 15.44.32   #39
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Beh la follia è ciò che ho descritto Nike, l'ispirazione, l'immaginazione attiva etc... sono della stessa natura nel senso che vanno (vanno, non entrano) negli stessi territori della follia, ma non sono la stessa cosa.
Non riesco a digerire la parola follia e mi sembrava strano che Nikelise avesse associata a moderazione che io avrei associato di più alla parola eccesso. Eccesso associata alla parola straripamento puttosto che a follia a cui dò evidentemente una accezione solo negativa. A parte il discorso d definire i limiti tra follia e normalità, di solito si dice "un pizzico di follia" , non so se intendesse questo.
Leggedo la citazione dovrei farmene meglio una idea, forse non ho ben chiari i territori della follia.
Mi riferivo anche a certe persone che hanno una energia incontenbile, geniali nelle battute, estrosi nel vestirsi, capaci di fare più cose con successo contemporaneamente, poi magari hanno eccessi di ansietà o di irracibilità che travolge anche gli altri, insomma le persone di cui uno direbbe questo tipo è un pò matto ma geniale!
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Vecchio 20-03-2010, 16.55.37   #40
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Beh la follia è ciò che ho descritto Nike, l'ispirazione, l'immaginazione attiva etc... sono della stessa natura nel senso che vanno (vanno, non entrano) negli stessi territori della follia, ma non sono la stessa cosa.
All'inizio domandavi come conciliare l'irrefrenabilità della follia con la moderazione ed io se rileggi ti ho detto che non si può fare.
Si tratta di follia con ritorno o senza ritorno questa e' la differenza mi pare .

Ma al di la' del termine ci sono dunque comportamenti che sono pescati , provengono , da quel territorio in cui la ragione non solo non puo' ma non deve albergare .

Si tratta di comportamenti non patologici ma non moderabili ; dunque la virtu' della temperanza e della moderazione non puo' agire su quei comportamenti che allora inevitabilmente devono trovare sfogo verso l'esterno perche' se vengono repressi si travestono creando altri problemi ed escono ugualmente in altra forma.

A parte che dovremo , se vogliamo , entrare nello specifico di tali comportamenti per smascherare quelli che autentici non sono da quelli che attingono a quel contenuto inconscio ben piu' ricco di quello conscio ,
la domanda che sorge e' su cosa agisce invece la temperanza se cio' che deve essere calmierato non puo' esserlo per sua natura .
Su cosa poggia questa virtu' o meglio su cosa lavora per affermarsi .
Ha a che fare con quel ritorno necessario alla realta' o ad una sua percezione normale?
O e' necessario rassegnarci ad avere o il tocco degli dei : la follia o la saggezza della temperanza perche' a me pare che i territori su cui operano sono inconciliabili estare in entrambi non e' possibile .
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Vecchio 20-03-2010, 17.52.09   #41
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Secondo me no, è comunque un atto premeditato, diverso sarebbe se mi venisse un raptus improvviso, di certo in quel momento non starei lì a pensare se qualcuno lo ha già fatto o no, nemmeno me ne importerebbe qualcosa.
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Vecchio 20-03-2010, 18.29.36   #42
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Io la vedo come trasgressione o eccentricità, ma non follia
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Vecchio 20-03-2010, 18.49.39   #43
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La follia non può essere un atteggiamento, è qualcosa che si sprigiona spontaneamente, altrimenti sarebbe un atto premeditato e dunque razionale...
per follia non patologica, come quella di chi è prigioniero di un tunnel senza via di uscita, posso pensare ad un motus liberatorio, creativo, che può portarci anche alla felicità!
di seguito ho riportato un brano da un post di Gibbi di ottobre 2009, forse è OT ma penso che si possa meditare sull'accostamento del sentimento irrazionale dell'Amore con l'altrettanto aspetto irrazionale della Follia:
La Follia non sapeva cosa fare , si scusò per avere organizzato un gioco così stupido, implorò l'Amore per ottenere il suo perdono e commossa dagli esiti di quel danno irreversibile , arrivò al punto di promettergli che l'avrebbe assistito per sempre .
L'Amore , rincuorato, accettò la promessa e quelle scuse così sincere ....e così , da allora ....l'Amore è cieco e la Follia l'accompagna sempre ...
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per me già il voler fare una follia,non fa parte della vera follia...
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Vecchio 20-03-2010, 19.24.44   #45
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Onestamente non ho chiaro cosa sia veramente la follia, l'ho sempre associata ai casi clinici, o a quelli che vogliono essere eccentrici per stupire a tutti i costi, per far vedere che se ne fregano del parere altrui ma magari alla fine sotto sotto gli importa tantissimo.

Personalmente sono sempre stato sobrio e moderato, almeno verso l'esterno anche se poi all'interno magari si scatenano terremoti emotivi, per esempio nel vestire, citato da Uno, o mi vesto di scuro o con colori pastello, sarei a disagio nell'indossare capi molto colorati e sgargianti, forse perchè rientro nella tipologia educativa che impone di non osare, ecc.

Non so quanto può essere attinente al discorso, ma alle volte mi è capitato di sentire la mente più sciolta, disposta a muoversi con più facilità e veramente meno frenata dall'ambiente esterno in casi di leggera ebbrezza alcolica, non parlo di sbornie, magari dopo un paio di bicchieri di vinello durante qualche cena in allegria, c'è una fase in cui c'è ancora un pò di lucidità a guidare e subentra contemporaneamente un pò di euforia, poi a seconda di come si prosegue sparisce una o l'altra...
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Vecchio 20-03-2010, 19.33.32   #46
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Adesso rilancio (a tutti) se per fare una follia vado in cerca di fare qualcosa che non fa nessuno, siamo sicuri che è follia?
Non è follia perchè è un'azione ragionata e libera, anche se per altre persone può essere considerata follia.
La follia non è libertà, non è nemmeno felicità.
E' detta anche alienazione, che significa non avere più il dominio di sè, non si hanno più rapporti sociali, si è come prigionieri al contrario di quello che può sembrare dall'esterno come di uno stato liberatorio.
Bella l'immagine della follia che assiste l'amore dopo averlo reso cieco col suo gioco, ma questa senz'altro è una follia diversa, che eleva, al contrario di quella che aliena, e che non ha la possibilità di chiedere perdono.
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Vecchio 20-03-2010, 19.38.02   #47
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Mi riferivo anche a certe persone che hanno una energia incontenbile, geniali nelle battute, estrosi nel vestirsi, capaci di fare più cose con successo contemporaneamente, poi magari hanno eccessi di ansietà o di irracibilità che travolge anche gli altri, insomma le persone di cui uno direbbe questo tipo è un pò matto ma geniale!
In realtà queste persone hanno energia come tutti gli altri, forse anche meno a volte, soltanto non sanno direzionarla e non volendo a volte riescono bene in qualcosa dove ne dirigono in abbondanza.
Ma questo è già un comportamento attivo seppur involontario o incoscio, nel discorso di parla di una dinamica passiva più o meno volontaria o conscia.

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Si tratta di follia con ritorno o senza ritorno questa e' la differenza mi pare .
Se intendi tra follia ed ispirazione (per esempio) no.
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Ma al di la' del termine ci sono dunque comportamenti che sono pescati , provengono , da quel territorio in cui la ragione non solo non puo' ma non deve albergare .

Si tratta di comportamenti non patologici ma non moderabili ; dunque la virtu' della temperanza e della moderazione non puo' agire su quei comportamenti che allora inevitabilmente devono trovare sfogo verso l'esterno perche' se vengono repressi si travestono creando altri problemi ed escono ugualmente in altra forma.
Per capirci, l'ispirazione o l'immaginazione attiva, l'amore etc... non sono folli. l'infatuazione, il fantasticare, l'innamoramento, la gelosia etc... sono folli.
La follia, papale papale, serve solo per "stappare", se parliamo di follia reale. Non peschiamo nella follia, ma peschiamo attraverso ciò che la follia modifica in noi e che riusciamo a ricordare se torniamo.

Metaforicamente potremmo vedere un pezzo di ferro (la nostra mente prima), lo mettiamo dentro il fuoco (follia) e poi tirandolo fuori lo battiamo (ricordiamo) affilandolo come una lama. A quel punto la nostra mente tagliente è in grado di lavorare diversamente ed attingere in altri territori.
Nella metafora potremmo dire che anche solo avvicinando al fuoco un metallo può diventare "tagliente" finchè rimane rovente, questi sono gli estri artistici casuali, ma a parte alimentare l'ego non ci danno altro realmente. A volte può servire come percorso preparatorio... ma non può essere casuale.
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attingono a quel contenuto inconscio ben piu' ricco di quello conscio ,
No, il conscio e molto, tanto, infinitamente, più ricco di quello che normalmente conosciamo, non meno dell'inconscio. La fregatura è che con l'inconscio accettiamo come dato di fatto che non lo conosciamo tutto, con il conscio siamo convinti di conoscerlo.
Bastano esperimenti stupidissimi per accorgersene, per esempio prendi quel 3d in cui Era raccontava di una cena bendati. Ma te ne posso proporre a migliaia, solo che vanno fatti al momento giusto e nell'ambiente giusto, altrimenti non rendono.
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la domanda che sorge e' su cosa agisce invece la temperanza se cio' che deve essere calmierato non puo' esserlo per sua natura .
Su cosa poggia questa virtu' o meglio su cosa lavora per affermarsi .
Ha a che fare con quel ritorno necessario alla realta' o ad una sua percezione normale?
O e' necessario rassegnarci ad avere o il tocco degli dei : la follia o la saggezza della temperanza perche' a me pare che i territori su cui operano sono inconciliabili estare in entrambi non e' possibile .
La temperanza (parola che nella metafora che ti ho fatto sopra del metallo e della lama dovrebbe darti altri sensi) è qualcosa o qualcuno che ci riporta fuori, direttamente o indirettamente... e che magari ci da poi le martellate adatte a temperare il metallo.
Conosco molte persone che hanno avuto un barlume di follia, sono riuscite ad uscire da sole, ma non hanno completato il processo perchè non avevano nessuno e/o non erano pronte. Si credono illuminate, ma lo sono nel senso passivo che dicevo sopra, hanno preso una scottata insomma... come la cotta di una amore, qualcosa destinato a terminare ma che si può prolungare irrealmente all'infinito.
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Vecchio 21-03-2010, 00.13.08   #48
nikelise
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In realtà queste persone hanno energia come tutti gli altri, forse anche meno a volte, soltanto non sanno direzionarla e non volendo a volte riescono bene in qualcosa dove ne dirigono in abbondanza.
Ma questo è già un comportamento attivo seppur involontario o incoscio, nel discorso di parla di una dinamica passiva più o meno volontaria o conscia.


Se intendi tra follia ed ispirazione (per esempio) no.

Per capirci, l'ispirazione o l'immaginazione attiva, l'amore etc... non sono folli. l'infatuazione, il fantasticare, l'innamoramento, la gelosia etc... sono folli.
La follia, papale papale, serve solo per "stappare", se parliamo di follia reale. Non peschiamo nella follia, ma peschiamo attraverso ciò che la follia modifica in noi e che riusciamo a ricordare se torniamo.

Metaforicamente potremmo vedere un pezzo di ferro (la nostra mente prima), lo mettiamo dentro il fuoco (follia) e poi tirandolo fuori lo battiamo (ricordiamo) affilandolo come una lama. A quel punto la nostra mente tagliente è in grado di lavorare diversamente ed attingere in altri territori.
Nella metafora potremmo dire che anche solo avvicinando al fuoco un metallo può diventare "tagliente" finchè rimane rovente, questi sono gli estri artistici casuali, ma a parte alimentare l'ego non ci danno altro realmente. A volte può servire come percorso preparatorio... ma non può essere casuale.

No, il conscio e molto, tanto, infinitamente, più ricco di quello che normalmente conosciamo, non meno dell'inconscio. La fregatura è che con l'inconscio accettiamo come dato di fatto che non lo conosciamo tutto, con il conscio siamo convinti di conoscerlo.
Bastano esperimenti stupidissimi per accorgersene, per esempio prendi quel 3d in cui Era raccontava di una cena bendati. Ma te ne posso proporre a migliaia, solo che vanno fatti al momento giusto e nell'ambiente giusto, altrimenti non rendono.


La temperanza (parola che nella metafora che ti ho fatto sopra del metallo e della lama dovrebbe darti altri sensi) è qualcosa o qualcuno che ci riporta fuori, direttamente o indirettamente... e che magari ci da poi le martellate adatte a temperare il metallo.
Conosco molte persone che hanno avuto un barlume di follia, sono riuscite ad uscire da sole, ma non hanno completato il processo perchè non avevano nessuno e/o non erano pronte. Si credono illuminate, ma lo sono nel senso passivo che dicevo sopra, hanno preso una scottata insomma... come la cotta di una amore, qualcosa destinato a terminare ma che si può prolungare irrealmente all'infinito.
Allora la condizione e' questa :
il conscio lo sottovalutiamo e l'inconscio non lo facciamo emergere per apprezzarne i contenuti .
Una ben misera condizione la nostra !
Il conscio lavora cio' che l'inconscio gli sottopone .
La temperanza ha dunque a che fare col conscio e col ritorno alla coscienza .
Tuttavia ci servirebbero e forse possiamo trovarli esempi che dimostrino quanto conscio ed inconscio siano in grado di equivalere .

La psicologia ritiene molto piu' ricco l'incoscio ma questo non vuol dire ancora niente : e' come chiedere all'oste se il suo vino e' buono .

Bisogna che si dimostri sia l'una cosa che l'altra cioe' che si equivalgono per importanza conscio ed inconscio .
Un po' come dar piu' o uguale importanza all'uva o alla lavorazione dell'enologo nel fare un buon vino

OT Aggiungi per favore una n a condanna nel titolo? grazie

Ultima modifica di nikelise : 21-03-2010 alle ore 00.15.11.
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Vecchio 21-03-2010, 00.45.11   #49
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No, il conscio e molto, tanto, infinitamente, più ricco di quello che normalmente conosciamo, non meno dell'inconscio.
Un attimo... se non lo conosciamo è inconscio. Forse sarebbe meglio chiarire i termini e gli ambiti o non capiamo più niente. Io credo di intuire quel che vuoi dire e cioè, grossomodo, che non siamo consapevoli normalmente di tutta una zona che dovrebbe appartenere al conscio... il che forse fa sopravvalutare l'inconscio, ma non del tutto a torto. Poi ci sono zone che dovrebbero continuare ad appartenere all'inconscio, anche dopo esplorate.

Qualcosa del genere?
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Vecchio 21-03-2010, 01.53.33   #50
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Un attimo... se non lo conosciamo è inconscio. Forse sarebbe meglio chiarire i termini e gli ambiti o non capiamo più niente. Io credo di intuire quel che vuoi dire e cioè, grossomodo, che non siamo consapevoli normalmente di tutta una zona che dovrebbe appartenere al conscio... il che forse fa sopravvalutare l'inconscio, ma non del tutto a torto. Poi ci sono zone che dovrebbero continuare ad appartenere all'inconscio, anche dopo esplorate.

Qualcosa del genere?
Hai ragione, bisogna chiarirlo, si esatto... intendevo il possibile conscio quello che dovrebbe stare nel conscio e che invece normalmente non ci sta.
E' diverso dall'inconscio anche se ci sta insieme spesso, praticamente per la massa sempre, questo che dicevo si può portare fuori, l'inconscio vero e proprio no, non direttamente almeno se no non sarebbe inconscio appunto.

Nike ti rispondo domani, adesso correggo il titolo
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