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Vecchio 21-03-2010, 09.41.19   #51
'ayn soph
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devo dire che sinceramente in questo thread non ci si capisce nulla, ma sono punti di vista.
Più che parlare della follia mi sembra un inno alla bablilonia
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Vecchio 21-03-2010, 09.58.37   #52
nikelise
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devo dire che sinceramente in questo thread non ci si capisce nulla, ma sono punti di vista.
Più che parlare della follia mi sembra un inno alla bablilonia
Eppure da quello che abbiamo scritto un legame tra follia ed incoscio e la differenza col conscio dovrebbe vedersi per consentire di farsi largo tra i concetti e pensare a proprie esperienze che sono riferibili all'uno :inconscio , follia o all'altro :conscio , ragione .

Oppure prova chiedere quello che ti e' oscuro perche' si possa far chiarezza a te e nel contempo far ordine in noi stessi se necessario .
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Vecchio 21-03-2010, 10.32.42   #53
'ayn soph
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Eppure da quello che abbiamo scritto un legame tra follia ed incoscio e la differenza col conscio dovrebbe vedersi per consentire di farsi largo tra i concetti e pensare a proprie esperienze che sono riferibili all'uno :inconscio , follia o all'altro :conscio , ragione .

Oppure prova chiedere quello che ti e' oscuro perche' si possa far chiarezza a te e nel contempo far ordine in noi stessi se necessario .
Proviamo.
Intanto parlerei non di follia intesa ad personam, nel senso che non stiamo parlando di "matti" o "pazzi" dato che mi sembra ci siano già altri post.
Quindi il pensiero dovrebbe orientarsi su quello che di noi riteniamo corrisponda alla follia, all'inconscio, alla ragione o al conscio.
Se ammettessimo di avere, per un istante, tutte queste componenti e altri ancora (che non sono utili ora al fine del discorso) e una volta preso visione dei significati o dei simboli in essi contenuti forse avremmo esaurito tutte le domande e ci troveremmo con i nostri pre-concetti sciolti, come una prima neve che si scioglie al sole. Capisco però che non è così facile realizzare questo concetto per chi è molto strutturato, infatti Gesù dice che il modello da adottare è quello che hanno già e usano "i bambini", altrimenti avrebbe detto studiate e diventate scribi, farisei, pubblicani o dottori della legge e per voi la salvezza sarà garantita, invece incita a ritornare come bambini, un motivo ci deve pur essere.

Ultima modifica di 'ayn soph : 21-03-2010 alle ore 11.09.46. Motivo: ho lasciato un "non"
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Vecchio 21-03-2010, 13.24.38   #54
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Prima di tutto debbo dire che sto pensando di spostare la discussione in psicologia. Per ora la lascio qui in esoterismo vediamo se in seguito prende una connotazione eso-spirituale.

Citazione:
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Allora la condizione e' questa :
il conscio lo sottovalutiamo e l'inconscio non lo facciamo emergere per apprezzarne i contenuti .
Una ben misera condizione la nostra !
Fin qui nulla di nuovo no?
Rido perchè comunque le possibilità di riscatto (o salvifiche) ci sono
Citazione:
Il conscio lavora cio' che l'inconscio gli sottopone .
Si ma non solo, lavora anche direttamente. E' pur vero che se come dicevamo sopra una buona parte del conscio rimane potenziale e non conosciuta all'atto pratico pare di lavorare con l'inconscio, sotto provo a fare degli esempi.
Citazione:
La temperanza ha dunque a che fare col conscio e col ritorno alla coscienza .
Esatto, potremmo dire con la trasformazione in strumento di ciò che riusciamo a riportare dal vero inconscio.
Potremmo usare come metafora un pc. Ho dei documenti nell'hard disk. Io apro uno di questi documenti e ci lavoro. Non lavoro con il documento sull'hard disk anche se la percezione è questa. Io lavoro con una sua copia in ram, se lo stampo ecco che porto fuori l'essenza di quel documento nel materiale anche se in realtà l'originale rimane nell'hard disk e praticamente neanche lo tocco quasi
Citazione:

Tuttavia ci servirebbero e forse possiamo trovarli esempi che dimostrino quanto conscio ed inconscio siano in grado di equivalere .

La psicologia ritiene molto piu' ricco l'incoscio ma questo non vuol dire ancora niente : e' come chiedere all'oste se il suo vino e' buono .

Bisogna che si dimostri sia l'una cosa che l'altra cioe' che si equivalgono per importanza conscio ed inconscio .
Un po' come dar piu' o uguale importanza all'uva o alla lavorazione dell'enologo nel fare un buon vino
La concezione della psicologia non è sbagliata a priori, lei considera inconscio tutto quello che non è conscio, il che da un punto di vista sintattico e psicologico è giusto. Il fatto che ne stiamo parlando in esoterismo però ci dovrebbe far considerare diversamente le cose come stavo cercando di fare. Se parto dalla visione eso-spirituale non posso considerare inconscio genericamente tutto quello che non è conscio per i motivi che dicevo sopra e che cercherò di esprimere meglio.
(ci sono anche altri stati di coscienza che nella psicologia sono si è no appena studiati e comunque rimessi nel calderone, tranne qualche accenno al superconscio)

Proviamo ad andare sul pratico che magari riusciamo a semplificare alcuni concetti.

Stiamo camminando, a seconda della nostra coscienza corporea e dello sviluppo dei nostri sensi possiamo vedere avanti con un certo angolo di visuale, riusciamo a percepire un certo spettro di colori, annusiamo degli odori, sentiamo dei rumori etc...
Nella vista pur senza indossare alcun strumento (occhiali, binocoli etc) potremmo allungare o accorciare il campo visivo, per esempio strizzando gli occhi o anche chiudendoli e riposandoli un istante.
Cioè ciò di cui siamo consci con la vista può variare, aumentare o diminuire. Pur tuttavia non potremmo mai vedere dietro la testa (senza strumenti indiretti tipo uno specchio).
Eppure sappiamo da esperimenti di ipnosi che dei soggetti utilizzando gli altri sensi hanno percepito anche quello che c'era dietro, cosa che però in una situazione conscia normale non potrà mai essere.

Se valutiamo questo semplice esempio già possiamo vedere che conscio (effettivo e potenziale) e incoscio hanno un territorio pressochè simile, anzi, quello dell'incoscio reale alla fine è minore.


Voglio far notare che stiamo andando un pò fuori tema. Il discorso è interessante però.... vediamo magari in caso modificherò un pò almeno il titolo
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Vecchio 21-03-2010, 13.29.36   #55
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Se ammettessimo di avere, per un istante, tutte queste componenti e altri ancora (che non sono utili ora al fine del discorso) e una volta preso visione dei significati o dei simboli in essi contenuti forse avremmo esaurito tutte le domande e ci troveremmo con i nostri pre-concetti sciolti, come una prima neve che si scioglie al sole. Capisco però che non è così facile realizzare questo concetto per chi è molto strutturato, infatti Gesù dice che il modello da adottare è quello che hanno già e usano "i bambini", altrimenti avrebbe detto studiate e diventate scribi, farisei, pubblicani o dottori della legge e per voi la salvezza sarà garantita, invece incita a ritornare come bambini, un motivo ci deve pur essere.
Ogni tot post, come un orologio che scandisce il tempo in maniera inesorabile, mi tocca ricordare che Gesù incita a tornare come bambini, non a tornare bambini. Cosa che tra l'altro gran parte di noi non potrebbe neanche sapere se non leggesse il vangelo e qualcuno non lo avesse scritto
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Vecchio 21-03-2010, 19.57.28   #56
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Ogni tot post, come un orologio che scandisce il tempo in maniera inesorabile, mi tocca ricordare che Gesù incita a tornare come bambini, non a tornare bambini. Cosa che tra l'altro gran parte di noi non potrebbe neanche sapere se non leggesse il vangelo e qualcuno non lo avesse scritto
è certamente una giusta specificazione che non tutti colgono o almeno danno per scontato che bambini non si può ritornare ma si parla pure di rinascita sempre citando il vangelo riferito a Nicodemo (se non ricordo male, cito a braccio) e poi mi sembra che siamo in Italia e quindi il Vangelo dovrebbe essere conosciuto. Chi ha altre culture o religioni può fare un parallelo con l'immagine del bambino e se vogliamo con l'immagine dell'anima sotto forma di bambino.
Questo per dire che la rinascita prevede uno stato completamente rinnovato.
Aggiungo, anche se non perfettamente bilanciato con il resto, che quello che viene considerato follia (e non mi riferisco ad uno stato patologico) per la maggior parte degli uomini, non è detto che lo sia realmente.

Ultima modifica di 'ayn soph : 21-03-2010 alle ore 20.12.41.
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Vecchio 21-03-2010, 20.21.15   #57
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Ayn ma che stai a dì?
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Vecchio 21-03-2010, 21.23.45   #58
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Hai bisogno del traduttore?
cosa vorresti dire con "che stai a di"?
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Vecchio 21-03-2010, 22.38.36   #59
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Hai bisogno del traduttore?
cosa vorresti dire con "che stai a di"?
E tu che vorresti dire con "cosa vorresti dire con "che stai a dì?""?
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Vecchio 21-03-2010, 23.08.14   #60
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E tu che vorresti dire con "cosa vorresti dire con "che stai a dì?""?
Sta diventando l'apologia di babilonia come avevo preannunciato, cmq rispondo:
dicevo che se non hai capito posso tradurre
poi, la frase virgolettata denoterebbe ironia reiterata nonchè un voler racchiudere geograficamente attraverso un dialetto e avere dei punti di riferimento per poter procedere.........
questo si traduce, se invece è tutt'altro basta dirlo.
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Vecchio 22-03-2010, 00.48.43   #61
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Sta diventando l'apologia di babilonia come avevo preannunciato, cmq rispondo:
dicevo che se non hai capito posso tradurre
poi, la frase virgolettata denoterebbe ironia reiterata nonchè un voler racchiudere geograficamente attraverso un dialetto e avere dei punti di riferimento per poter procedere.........
questo si traduce, se invece è tutt'altro basta dirlo.
Reiterata? Geograficamente?
Cos te disi Ayn?
Lo sai bene che non ho bisogno di giochetti, neanche dei tuoi però.
Dacci un taglio, grazie.
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Vecchio 22-03-2010, 09.48.02   #62
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Reiterata? Geograficamente?
Cos te disi Ayn?
Lo sai bene che non ho bisogno di giochetti, neanche dei tuoi però.
Dacci un taglio, grazie.
Mi era sembrato che volessi giocare ma ci si può anche sbagliare
intendo interpretare in altro modo. Es. in tema, se io volessi fare una critica alla follia, di certo dovrei sapere cosa essa è e poi cmq dovrei ammettere che quel folle che vedo al di fuori di me (a meno che non sono tutte chiacchiere allora è altro) fa parte anche di me in misura diversa, dato che l'unità è composta da tante piccole altre unità interne, e il macro è l'immagine del micro come viceversa.
allora se invece sento parlare di discorsi a senso unico e giudicanti allora forse penso che si stia giocando, tutto qui

prego.

Ultima modifica di 'ayn soph : 22-03-2010 alle ore 09.51.53.
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Vecchio 22-03-2010, 10.50.11   #63
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devo dire che sinceramente in questo thread non ci si capisce nulla, ma sono punti di vista.
Più che parlare della follia mi sembra un inno alla bablilonia
Eppure da quello che abbiamo scritto un legame tra follia ed incoscio e la differenza col conscio dovrebbe vedersi per consentire di farsi largo tra i concetti e pensare a proprie esperienze che sono riferibili all'uno :inconscio , follia o all'altro :conscio , ragione .

Oppure prova chiedere quello che ti e' oscuro perche' si possa far chiarezza a te e nel contempo far ordine in noi stessi se necessario .


Citazione:
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Proviamo.
Intanto parlerei non di follia intesa ad personam, nel senso che non stiamo parlando di "matti" o "pazzi" dato che mi sembra ci siano già altri post.
Quindi il pensiero dovrebbe orientarsi su quello che di noi riteniamo corrisponda alla follia, all'inconscio, alla ragione o al conscio.
Se ammettessimo di avere, per un istante, tutte queste componenti e altri ancora (che non sono utili ora al fine del discorso) e una volta preso visione dei significati o dei simboli in essi contenuti forse avremmo esaurito tutte le domande e ci troveremmo con i nostri pre-concetti sciolti, come una prima neve che si scioglie al sole. Capisco però che non è così facile realizzare questo concetto per chi è molto strutturato, infatti Gesù dice che il modello da adottare è quello che hanno già e usano "i bambini", altrimenti avrebbe detto studiate e diventate scribi, farisei, pubblicani o dottori della legge e per voi la salvezza sarà garantita, invece incita a ritornare come bambini, un motivo ci deve pur essere.
Queste non sono domande sono affermazioni .
Allora l'argomento gia' lo conosci , perche' dici di non capirci nulla?
E' una critica a chi ha tentato di affrontare il problema e lo ha fatto male in modo confuso o confusionario ?

Ultima modifica di nikelise : 22-03-2010 alle ore 11.02.15.
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Vecchio 22-03-2010, 11.58.25   #64
Edera
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Quindi osservando con occhio superficiale può sembrare che una persona molto vistosa sia una artista in collegamento con molte dimensioni quando invece non è ben connessa neanche a questa. Al contrario una persona sobria che magari potrebbe apparire anche noiosa potrebbe essere veramente connessa al tutto o quasi.
Dovremmo allargare il discorso all'arte (qualcosa abbiamo scritto nella giusta sezione) che oggi a volte si definisce così quando è strana, in realtà l'arte non sarà mai strana, sarà sempre adatta ai tempi ed ai luoghi.

Lo so che non è ancora sufficiente per farti capire quello che intendevo.
Riguardo alla tua esperienza ti faccio una domanda: se sei nuda per casa che balli e ti suona il campanello, sbirci e devi aprire la porta, che fai? Apri così come sei o ti vesti?

Io la so già la risposta.... e tu hai già capito sopra come si può definire la tua "follia".

Adesso rilancio (a tutti) se per fare una follia vado in cerca di fare qualcosa che non fa nessuno, siamo sicuri che è follia?


Credo di aver capito e sono d'accordo, le persone connesse davvero col tutto o con qualcosa in più rispetto alla media non sono affatto appariscenti, almeno non fanno niente per cercare di apparire tali.
Ho sotto gli occhi l'esempio di mia sorella che pur essendo artista si veste nella maniera più normale del mondo. Per rispondere alla domanda, se sono nuda in giro per casa e suonano alla porta mi vesto. questo che la persona alla porta sia 'sveglia' o meno. .. In spiaggia se c'è altra gente porto il due pezzi e nel vestire credo di essere fin troppo classica.
Il mio è un atteggiamento interiore non esteriore e qualche prezzo purtroppo lo pago, proprio in termini di struttura neuronale. Ma questa affermazione è da prendere con le pinze infatti non tutti quelli 'fallati' a livello biologico dimostrano estro artistico anche se spesso chi ha estro artistico ha qualche falla più o meno seria, chissà come mai.

Per l'ultima domanda... Secondo me le follie non si cercano appositamente, non sono studiate a tavolino, altrimenti non sono più follie ma comune voglia di apparire e di ricevere attenzione, in televisione ne mostrano di continuo nei vari reality.
Scusate l'intervento superficiale ora che il topic ha preso una piega più profonda non ci stava proprio ma ho preferito rispondere. Seguo con interesse.
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Vecchio 22-03-2010, 14.41.47   #65
griselda
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Se intendi tra follia ed ispirazione (per esempio) no.

Per capirci, l'ispirazione o l'immaginazione attiva, l'amore etc... non sono folli. l'infatuazione, il fantasticare, l'innamoramento, la gelosia etc... sono folli.
Pensavo alla follia e a tutte quelle cose che alterano il nostro stato, non è detto che quelle cose agiscano su tutti o che tutte rendano folli.
Ma volevo dire che si sente quando si sta per divantare folli per via di...ognuno è soggetto alle proprie follie credo, c'è un'alterazione successivamente come se venisse iniettato qualcosa nelle vene, il corpo rilascia qualcosa che altera la percezione del normale vivere e quel qualcosa fa agire sconsideratamente, o comunque come fosse un'ubricatura addormenta la ragione, il buon senso, e fa agire come sotto trance, ecco la definirei così e a lungo andare diventa come un qualcosa da cui non si può più prescindere ed ancora peggio si accetta come normale consuetudine, la follia di aver accettato una cosa del genere senza avere nulla più che ci si oppone. Credo che a lungo andare attrofizzi qualche parte della coscienza, che non le permette più di fare il suo lavoro
__________________
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Ultima modifica di griselda : 22-03-2010 alle ore 14.45.36. Motivo: mi era scappata un a
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Vecchio 26-03-2010, 19.25.24   #66
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Per andare un po' avanti , ricordo che nell'antichita' ma credo anche oggi se si tiene conto di esperienze in campi analoghi , il divinatore era persona diversa dal profeta .
Colui che trasmetteva i segni dall'oltre non era in grado di profetare cioe' di interpretarli .
Lo steso accade in noi credo : la parte che entra in contatto con l'inconscio attingendo al numinoso che li' risiede e che ci fornisce dei contenuti a cui il conscio non puo' accedere non puo' poi compiere l'opera di interpretazione o di integrazione o di moderazione .

Questo compito spetta ad un'altra parte di noi .
Il fatto e' che spesso quest'altra parte non rispetta i contenuti dell'inconscio e li perde .
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