Venuto al mondo
Anche in questo romanzo la Mazzantini non delude, conferma e rispetta il suo modo di scrivere a volte crudo mai melenso, di donne e di uomini, di fragilità e coraggio.
Potrei trascrivere l’ accenno sulla copertina ma sarebbe la percezione di un’ altra persona, preferisco pertanto tracciare con parole mie sensazioni ed emozioni.
In viaggio una madre Gemma e un figlio Pietro, un viaggio disperato per lei, noioso per lui che pensa al mare, agli amici, alle ragazzine, un viaggio a ritroso nella storia recente attraverso una guerra a due passi da casa.
I comitati di pace la croce rossa gli aiuti, la paura la rabbia, la miseria e la fame, soprattutto l’ amore per un figlio che non importa da che pancia sia uscito tu lo cresci, lo ami e fa parte di te.
Personaggi forti quelli della Mazzantini, Diego il fotografo
di pozzanghere, Gojko l’ amico fraterno, Gemma che vuole un figlio a tutti i costi per amore del suo Diego, ma anche Aska e la piccola Sebina. E quel viaggio disperato per lei e noioso per lui, diventa al ritorno
speranza per lei e maturità per il giovane Pietro.
Una frase mi ha toccato molto facendomi vedere il lato paradossale della guerra, non scene cruente o descrizioni ad effetto, la semplice solidarietà fra donne che non posseggono più nulla. Gemma tornando a Sarajevo con un valigione stracolmo di “prime necessità” in un attimo se lo vede svuotato rimangono solo poche cose tra queste un pacco di assorbenti che divide con un’ altra donna, può far sorridere ma ho trovato questo brano molto intenso.
Tutto il resto è da leggere e “vivere” in perfetta solitudine
Se vuoi acquistarlo su Webster clicca QUI
|