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Vecchio 29-09-2007, 15.05.39   #1
cassandra
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Predefinito insofferenza

Vorrei analizzare con voi questa parola...probabilmente potevo anche inserire la discussione in psicologia,nel caso fosse opportuno si può sempre spostare...
Insofferente è colui che non sopporta piu'una determinata situazione,che sia il lavoro,il partner, anche restare seduto a tavola,o bloccati nel traffico.
Insofferenza è provare fastidio anche semplicemente nei confronti degli animali,puo'essere incontrollabile,quasi irrazionale...
A me piace pensare che l'in-sofferenza sia anche un modo per sconfiggere la sofferenza,attenuandola,per poi superarla,nel senso che si cerca di andare oltre il limite del dolore per sconfiggerlo...
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Vecchio 29-09-2007, 15.16.20   #2
Uno
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si l'ho spostata
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Vecchio 29-09-2007, 17.20.43   #3
Sole
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Citazione:
A me piace pensare che l'in-sofferenza sia anche un modo per sconfiggere la sofferenza,attenuandola,per poi superarla,nel senso che si cerca di andare oltre il limite del dolore per sconfiggerlo...
Io la vedo al contrario invece, vediamo se ne veniamo a capo.
L'insofferenza è il modo di non soffrire.
Se devo imparare a tollerare devo in qualche modo soffrire per un pochino oper tanto, creare un calore in me che mi permetta di alzare il livello e sorrire di meno. Se invece smanio, sgomito sono insofferenze cerco di scappare la situazione proprio perchè non la soffro. La sofferenza non andrebbe sconfitta ma usata inizialemte almeno per osservarci. L'insofferente lo vedo come colui che evita di soffrire.
Che dici?
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Vecchio 29-09-2007, 18.09.19   #4
cassandra
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L'insofferenza è un modo per non soffrire (ma non l'unico ),fermarsi prima per evitarla sinteticamente...non ci trovo nulla di scorretto,anzi...
Capisco anche cosa intendi quando parli di usare la sofferenza per alzare il livello,ma alla fine quando la conosci,sai come prenderla,sarà un qualcosa che si affronta diversamente...metaforicamente è come averla sconfitta...
La cosa bella è che la tua visione,aggiunge qualcosa alla mia,io non sento la contraddizione,volevo trattare l'argomento non fermandomi al significato "standard",ma ci ho aggiunto un pochino di mio che magari per te non ci sta...se è così serve anche questo a chiarirmi le idee
...ultimamente vaneggio forte...
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Vecchio 29-09-2007, 18.49.35   #5
Grey Owl
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Quando sono insofferente per un qualcosa vedo questo...
Esempio...assistere a un discorso a cui non sono interessato ma che devo "subire" in quanto fà parte del mio lavoro...
Il corpo non riesce a restare fermo... esempio picchietto le dita sul tavolo oppure faccio disegni sul foglio. La mente diventa critica verso quella cosa... esempio... ma perchè la prende così lunga... ma possibile che non ha ancora finito il preambolo... senza però ascoltare cosa dice.

Devo dire che ultimamente sono meno insofferente per quello che mi accade... anche le riunioni di cui sopra sono diventate più interessanti...

L'insofferente lo vedo come un colo... un colino dove viene dispersa l'attenzione... Il colino sono io che disperdo attenzione... i fori sono i momenti di fuga da quella situazione.

Alla base cè una mancanza di attenzione e di ancoraggio alla realtà... non voglio osservare cose in me oppure non voglio affrontare la situazione perchè la reputo (presunzione) non degna di attenzione.

L'insofferenza è sorella dell'irritazione solo che è non palesata... non mostrata all'esterno.

Essere insofferente indica che qualcosa ci irrita ma che non facciamo/possiamo allontanarci da quella cosa... esempio se prendo una tazza calda nella mano sento il calore... se non posso appoggiarla devo trattenerla... se il calore non è troppo forte resisto a tale condizione... però sono insofferente... appena posso appoggiarla poi mi sfogo soffiando sulla mano e sfogando la rabbia.
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Vecchio 29-09-2007, 18.49.47   #6
jezebelius
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L'insofferenza la vedo anche come mancanza di pazienza a volte ma forse dipende anche dal dire " comune", del tipo: sono insofferente ( o si dovrebbe dire meglio: " sono impaziente" ).
Più Tizio è insofferente e più sarà preda delle conseguenze: smania, nervosismo, movimenti per scaricare una tensione etc.
Ecco...una tensione probabilmente che trova, data la mancanza di coscienza in quel momento, altri varchi, altre porte aperte. in un certo senso una specie di dispersione.
Ho notato che quando sono insofferente c'è attrito ma ripeto forse uso in maniera scorretta la parola "insofferenza".
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 29-09-2007, 18.50.03   #7
cassandra
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Provo ad aggiungere altro,perchè così non è abbastanza chiaro quello volevo esprimere...
Mi è capitato nella vita di essere insofferente a tutto ed a tutti per farla breve...
Ho sofferto a scuola seduta nel banco ad annoiarmi un pochino spesso,come a tavola...(acerrima nemica di banchetti, matrimoni ed affini).
Ho rivissuto mentalmente diverse insofferenze inutili,altre le giustificavo con il fatto che ne avevo altre ben più grandi da sopportare...(come tutti) e quindi in una sorta di classifica inconsapevole eliminavo quelle che erano strettamente dipendenti da me,per ridurre un pò il carico.
Quello che ho cercato malamente di dire prima,è che se la sofferenza in generale la vivi lucidamente,come dire... anche con coscienza relativa,avendo per scopo di superarla ,l'in-sofferenza per come la conosciamo cessa di essere (nella mia testa eh )e si trasforma nel modo per in-debolirla,(alzare il livello di cui parlava Sole )e vincerla!...controllarla...imparare a conviverci...mettetela come preferite.
Ecco tutto per il momento,confidando nel buon cuore di qualche passante che ci aiuti ad ampliare la prospettiva...
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Vecchio 29-09-2007, 18.51.30   #8
cassandra
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Scusate passanti... abbiamo postato insieme...a saperlo
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Vecchio 29-09-2007, 18.56.23   #9
RedWitch
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Dite che l'insofferente non soffre? eppure... in-sofferenza a me fa pensare che si sia "dentro" la sofferenza in qualche modo.. vedo l'insofferenza come una specie di limbo, l'insofferente soffre davanti ad una situazione , ma non fa nulla per modificarla... se non sbuffare e cercare di evitare la situazione fintanto che non si ripresenterà.. perchè la sua soglia di sopportazione (appunto) è bassa, ma non si fa nulla per alzarla..







ps (mentre scrivevo avete messo altri 3 post..che devo ancora leggere)

Ultima modifica di RedWitch : 29-09-2007 alle ore 19.00.17.
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Vecchio 29-09-2007, 18.59.06   #10
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Tutto quello che mi irrita in qualche modo lo debbo osservare... se sono insofferente per un qualcosa allora mi debbo porre la domanda... perchè mi irrita?... perchè sono insofferente?
Perchè il denominatore comune sono sempre io e finchè ne rimango insofferente disperderò sempre energie per tentare la fuga rimandando l'osservazione di me.

PS: Ho postato assieme a Red... concordo in pieno con lei... la sofferenza è dentro e si cerca di non mostrarla... ma cè eccome.
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Vecchio 29-09-2007, 20.39.51   #11
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Provo ad aggiungere altro,perchè così non è abbastanza chiaro quello volevo esprimere...
Mi è capitato nella vita di essere insofferente a tutto ed a tutti per farla breve...
Ho sofferto a scuola seduta nel banco ad annoiarmi un pochino spesso,come a tavola...(acerrima nemica di banchetti, matrimoni ed affini).
Ho rivissuto mentalmente diverse insofferenze inutili,altre le giustificavo con il fatto che ne avevo altre ben più grandi da sopportare...(come tutti) e quindi in una sorta di classifica inconsapevole eliminavo quelle che erano strettamente dipendenti da me,per ridurre un pò il carico.
Quello che ho cercato malamente di dire prima,è che se la sofferenza in generale la vivi lucidamente,come dire... anche con coscienza relativa,avendo per scopo di superarla ,l'in-sofferenza per come la conosciamo cessa di essere (nella mia testa eh )e si trasforma nel modo per in-debolirla,(alzare il livello di cui parlava Sole )e vincerla!...controllarla...imparare a conviverci...mettetela come preferite.
Ecco tutto per il momento,confidando nel buon cuore di qualche passante che ci aiuti ad ampliare la prospettiva...
Si capiva benissimo cosa intendevi , che questo sia condivisibile però è un'altro discorso.
In pratica tu traducevi insofferente con "uno che non soffre", che letteralmente ci potrebbe anche stare, in realtà non è che non soffre, ma è che non sopporta di soffrire, non resiste alla sofferenza, il contrario (come lo intendevi) dovrebbe essere gioia, pace... anche se in realtà non esiste un vero ed unico contrario alla parola sofferenza, comunque non è insofferenza.

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Vecchio 29-09-2007, 22.57.57   #12
stella
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Provo ad aggiungere altro,perchè così non è abbastanza chiaro quello volevo esprimere...
Mi è capitato nella vita di essere insofferente a tutto ed a tutti per farla breve...
Ho sofferto a scuola seduta nel banco ad annoiarmi un pochino spesso,come a tavola...(acerrima nemica di banchetti, matrimoni ed affini).
Ho rivissuto mentalmente diverse insofferenze inutili,altre le giustificavo con il fatto che ne avevo altre ben più grandi da sopportare...(come tutti) e quindi in una sorta di classifica inconsapevole eliminavo quelle che erano strettamente dipendenti da me,per ridurre un pò il carico.
Quello che ho cercato malamente di dire prima,è che se la sofferenza in generale la vivi lucidamente,come dire... anche con coscienza relativa,avendo per scopo di superarla ,l'in-sofferenza per come la conosciamo cessa di essere (nella mia testa eh )e si trasforma nel modo per in-debolirla,(alzare il livello di cui parlava Sole )e vincerla!...controllarla...imparare a conviverci...mettetela come preferite.
Ecco tutto per il momento,confidando nel buon cuore di qualche passante che ci aiuti ad ampliare la prospettiva...
Io penso che l'insofferenza nasca dal fatto che sei costretta a sopportare cose e situazioni che se potessi decidere tu non faresti, anzi staresti bene attenta ad evitarle....
Visto che le situazioni a cui sei insofferente non ti stimolano nemmeno un po', sbuffi e scalpiti perchè la tua testa starebbe altrove... a cose che ti interessano di più...
Allora soffri tutto il tempo...... e sì perchè di sofferenza psicologica si tratta....

Però essere insofferente a tutto e a tutti, può essere che sotto sotto c'è un problema a socializzare... per cui dovresti fare un'analisi se la tua insofferenza è basata sul dover affrontare situazioni che portano alla socializzazione..... e capire perchè le eviti.... forse per non confrontarti....
Allora lanci un segnale di sos, o di noia un po' cammuffata, ti sforzi di adeguarti, ma ne soffri.... quindi dimostri insofferenza.... ma per quieto vivere, cerchi di controllarti e di conviverci.....

E' soltanto un'ipotesi, naturalmente....

Per l'insofferenza in generale, è come dire: questa cosa non la posso soffrire..... ma devo sopportarla.... e si deve usare tanta energia per non scoppiare e rimanere al proprio posto...
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Vecchio 30-09-2007, 00.42.14   #13
griselda
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Io provo insofferenza quando sono costretta a fare qualcosa che non ho voglia di fare quindi quando oppongo resistenza se solo tentassi di non farla ma lasciarmi trascinare da quello per cui provo questa insofferenza ad esempio cercando dei lati positivi, aprendomi, accettando questa frizione potrei allargarmi e trovare il bello anche in ciò che non in quel momento pare invece sofferenza. A volte mi rendo conto che faccio più fatica a provare insofferenza che a lasciarla andare.
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Vecchio 30-09-2007, 01.31.11   #14
Aria
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Secondo me l'insofferenza è uno stadio della sofferenza che indica il "non poter soffrire" inteso come non tollerare. Se non si tollera qlcsa la presenza di qsta cosa crea malessere, qndi sofferenza. "In" in latino, se la memoria non mi inganna, indica un complemento di luogo, qndi lo tradurrei come "trovarsi nella sofferenza". Ma mi sembra che già qlc1 di voi abbia dato qsta interpretazione...
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Vecchio 30-09-2007, 11.38.39   #15
Kael
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in realtà non è che non soffre, ma è che non sopporta di soffrire, non resiste alla sofferenza
Anch'io la penso così. L'insofferente non accetta la sofferenza, al contrario del sofferente che l'accetta/l'accoglie tutta anche senza necessità (c'era un thread dove si parlava di sofferenza utile e di quella inutile..). L'insofferente insomma la rifiuta a priori, è in continua fuga da ogni situazione o persona dalla quale può in qualche modo ricevere qualche martellata risvegliante...
L'insofferente è un fuggitivo. Se lo si osserva attentamente sembra avere sempre fretta, fretta di scappare e rifugiarsi in qualche ambiente caldo e confortevole, dove nessuna minaccia può destarlo dal suo sonno.
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Vecchio 30-09-2007, 13.03.23   #16
cassandra
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Grazie per avermi aiutato a chiarire il concetto
La fantasia mi prende a volte
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Vecchio 01-10-2007, 11.30.00   #17
nikelise
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sono nikelise ,primo intervento ,un saluto a tutti scusatemi in anticipo per le sciocchezze che diro:
INSOFFERENZA. Io sposterei la questione dalla definizione concettuale all' aspetto fenomenico.
Per me insofferenza e' una sofferenza non ancora del tutto manifestata ma gia' percepibile a mezzo segni .
E' sempre sofferenza ma ancora non urlo! La segnalo pero', spesso cio' avviene col movimento del corpo. IN- mi pare significhi solo questo. Ma e' solo questione di tempo, quando la misura sara' colma l'insofferenza sara' sofferenza manifestata. ciao e grazie.
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Vecchio 01-10-2007, 11.47.08   #18
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Ma e' solo questione di tempo, quando la misura sara' colma l'insofferenza sara' sofferenza manifestata. ciao e grazie.
Però non è detto che la misura si colmi, può accadere qualcosa che fa scemare il tutto. Quindi non è solo questione di tempo...

Benvenuto/a nikelise
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Vecchio 01-10-2007, 11.54.00   #19
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A ray : GIUSTO, ALLORA NON C'E PIU' INSOFFERENZA NE' VI SARA' TANTOMENO SOFFERENZA
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Vecchio 01-10-2007, 12.04.31   #20
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Si, infatti. Se accade qualcosa per cui l'insofferenza scema, tipo mi tolgo dalla situazione che apparentemente me la genera (fuga), non diventa sofferenza. Dicevo solo che il meccanismo non è automatico.

Poi non credo che sia automatica neanche se resto li, potrei fare qualcosa io, tipo smettere di fare resistenza o magari interessarmi alla situazione... ovvero quel qualcosa che interviene a far scemare può anche essere interno.
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Vecchio 01-10-2007, 13.29.13   #21
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Io penso che l'insofferenza nasca dal fatto che sei costretta a sopportare cose e situazioni che se potessi decidere tu non faresti, anzi staresti bene attenta ad evitarle....
Visto che le situazioni a cui sei insofferente non ti stimolano nemmeno un po', sbuffi e scalpiti perchè la tua testa starebbe altrove... a cose che ti interessano di più...
Allora soffri tutto il tempo...... e sì perchè di sofferenza psicologica si tratta....

Però essere insofferente a tutto e a tutti, può essere che sotto sotto c'è un problema a socializzare... per cui dovresti fare un'analisi se la tua insofferenza è basata sul dover affrontare situazioni che portano alla socializzazione..... e capire perchè le eviti.... forse per non confrontarti....
Allora lanci un segnale di sos, o di noia un po' cammuffata, ti sforzi di adeguarti, ma ne soffri.... quindi dimostri insofferenza.... ma per quieto vivere, cerchi di controllarti e di conviverci.....

E' soltanto un'ipotesi, naturalmente....

Per l'insofferenza in generale, è come dire: questa cosa non la posso soffrire..... ma devo sopportarla.... e si deve usare tanta energia per non scoppiare e rimanere al proprio posto...
Ritono sull'argomento per verificare se ho capito...
In pratica l'insofferenza è il limite di sopportazione oltre il quale non se ne può più...non so perchè mi ero fissata sul fatto che fosse l'inizio di un fastidio e non la fine...
E' stato un bene quindi aprire questa discussione...è proprio vero che c'è la tendenza a personalizzare i significati delle parole...
Rispondendo a te Stella,sono stata insofferente in un certo periodo,dove tutto mi stava stretto ed in effetti inconsciamente volevo farmi il vuoto intorno (cercavo ferite direbbe qualcuno),ma è passato...non si trattava di non voler socializzare,sono socievole come persona anche troppo, ma quando ero un pò più giovane la poca esperienza di fronte a certe situazioni mi portava ad essere insofferente,ma non mi sono mai sforzata di camuffarlo,anzi l'ho sempre manifestato apertamente...sbagliando ugualmente,adesso lo so.
Il discorso l'ho iniziato non perchè mi sento così in questo periodo,dove finalmente provo una sofferenza costruttiva,che ha un obiettivo,ma per il futuro...ho colto un segno e l'ho preso come spunto...cmq ripeto,sono contenta che mi abbiate chiarito le idee,sono sicura che non sarò più insofferente come prima...
cassandra non è connesso  
Vecchio 01-10-2007, 16.05.33   #22
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Ritono sull'argomento per verificare se ho capito...
In pratica l'insofferenza è il limite di sopportazione oltre il quale non se ne può più...non so perchè mi ero fissata sul fatto che fosse l'inizio di un fastidio e non la fine...
E' stato un bene quindi aprire questa discussione...è proprio vero che c'è la tendenza a personalizzare i significati delle parole...
Rispondendo a te Stella,sono stata insofferente in un certo periodo,dove tutto mi stava stretto ed in effetti inconsciamente volevo farmi il vuoto intorno (cercavo ferite direbbe qualcuno),ma è passato...non si trattava di non voler socializzare,sono socievole come persona anche troppo, ma quando ero un pò più giovane la poca esperienza di fronte a certe situazioni mi portava ad essere insofferente,ma non mi sono mai sforzata di camuffarlo,anzi l'ho sempre manifestato apertamente...sbagliando ugualmente,adesso lo so.
Il discorso l'ho iniziato non perchè mi sento così in questo periodo,dove finalmente provo una sofferenza costruttiva,che ha un obiettivo,ma per il futuro...ho colto un segno e l'ho preso come spunto...cmq ripeto,sono contenta che mi abbiate chiarito le idee,sono sicura che non sarò più insofferente come prima...

Sono d'accordo: trasformare l'insofferenza in sofferenza costruttiva è una cosa utile a conoscere se stessi e le proprie reazioni....

Solo non ho capito la frase che hai messo tra parentesi e che ho evidenziato....

Un abbraccio

stella non è connesso  
Vecchio 01-10-2007, 16.37.28   #23
cassandra
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Diciamo che non mi preoccupavo delle reazioni altrui alla mia insofferenza,rompevo le scatole perchè in fondo ero arrabbiata e sfidavo chi mi stava intorno sentendomi giustificata...se poi qualcuno mi diceva qualcosa,scoppiava la bufera ma dopo stavo piu'male di prima,era una sorta di circolo vizioso,in cui cercavo di farmi male di più...forse inconsciamente speravo che raggiunto il limite del dolore sarebbe sparito,o semplicemente non volevo accettare delle situazioni e puntavo i piedi come una bambina capricciosa e viziata...
Non è facile essere obiettivi con se stessi,sopratutto perchè ci insegnano a pensare che ognuno è come è e va accettato così,allora se gli altri mi imponevano il loro essere,io imponevo il mio con il carico da 10!...mamma mia...meno male che adesso sono qui...

P.S.spero sia più chiaro...
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Vecchio 01-10-2007, 19.27.02   #24
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Diciamo che non mi preoccupavo delle reazioni altrui alla mia insofferenza,rompevo le scatole perchè in fondo ero arrabbiata e sfidavo chi mi stava intorno sentendomi giustificata...se poi qualcuno mi diceva qualcosa,scoppiava la bufera ma dopo stavo piu'male di prima,era una sorta di circolo vizioso,in cui cercavo di farmi male di più...forse inconsciamente speravo che raggiunto il limite del dolore sarebbe sparito,o semplicemente non volevo accettare delle situazioni e puntavo i piedi come una bambina capricciosa e viziata...
Non è facile essere obiettivi con se stessi,sopratutto perchè ci insegnano a pensare che ognuno è come è e va accettato così,allora se gli altri mi imponevano il loro essere,io imponevo il mio con il carico da 10!...mamma mia...meno male che adesso sono qui...

P.S.spero sia più chiaro...

Sei stata chiarissima, quindi per te essere insofferente equivaleva a farti del male....
Ora invece trasformandala in qualcosa che riesci a elaborare,
ti fa soffrire meno di prima....

stella non è connesso  
 


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