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Vecchio 09-04-2011, 09.22.41   #1
Astral
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Questa discussione è la derivazione di questa sulla depressione:

http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=3199


L'ansia, definita da me e Faltea (la bastarda) pare che quando è a livelli normali abbia una funzione di sopravvivenza, e ci permette di migliorare le nostre prestazione e di avere i giusti problemi.
Quella di cui parliamo invece è quella patologica o che crea disagi, e che molto spesso fa coppia felice con la depressione.

Ho notato una cosa:

1) Se uno è triste, nostalgico, quindi più incline alla depressione è come se ancora non vive completamente nel presente ed è ancorato al passato.

2) La paura, l'agitazione, l'anticipazione tipici dell'ansia invece riguardano il futuro.

Visto anche il ritmo della società che ci impone ( o troppo veloce o troppo poco) non mi meraviglio che questo sia anche un motivo per cui siano malattie del secolo.

Ma perchè prima del'900 la gente non ci soffrivaa? Eppure nelle epoche passate, c'erano tutti i motivi per avere ansia e depressione: vita media corta, briganti, povertà, complotti di potere, malattie incurabili.
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Vecchio 09-04-2011, 12.37.01   #2
luke
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Questa discussione è la derivazione di questa sulla depressione:

http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=3199


L'ansia, definita da me e Faltea (la bastarda) pare che quando è a livelli normali abbia una funzione di sopravvivenza, e ci permette di migliorare le nostre prestazione e di avere i giusti problemi.
Quella di cui parliamo invece è quella patologica o che crea disagi, e che molto spesso fa coppia felice con la depressione.

Ho notato una cosa:

1) Se uno è triste, nostalgico, quindi più incline alla depressione è come se ancora non vive completamente nel presente ed è ancorato al passato.

2) La paura, l'agitazione, l'anticipazione tipici dell'ansia invece riguardano il futuro.

Visto anche il ritmo della società che ci impone ( o troppo veloce o troppo poco) non mi meraviglio che questo sia anche un motivo per cui siano malattie del secolo.

Ma perchè prima del'900 la gente non ci soffrivaa? Eppure nelle epoche passate, c'erano tutti i motivi per avere ansia e depressione: vita media corta, briganti, povertà, complotti di potere, malattie incurabili.
Mah non lo so se la gente non ne sooffrisse anche prima...certo non c'erano studi e/o indagini in tal senso però la paura penso fosse una presenza fissa nelle epoche passate, alcuni motivi li hai già citati, forse 'era troppa paura per avere ansia

Una cosa imprtante è che comunque in non essere centrati sul presente influisce non poco a mio avviso, anche nel caso dell'ansia anticipatoria spesso il futuro spaventa perchè siamo rimasti fermi sul passato, su episodi uguali o simili che non abbiamo metabolizzato e che ci fanno funzionare tipo uno yo yo , avanti ed indietro sull'asse temporale.
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Vecchio 09-04-2011, 14.49.59   #3
Ray
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Quella di cui parliamo invece è quella patologica o che crea disagi, e che molto spesso fa coppia felice con la depressione.
Prima di tutto Astral vorrei dirti che ci sono già molti tread che parlano di ansia. Non che non vada bene farne di nuovi, ma li hai cercati?

Sei sicuro che facciano coppia felice ansia e depressione? E se fossero due antagonisti? Che magari compaiono insieme perchè si equilibrano? Prova a pensarci...

Inoltre non esiste un'ansia patologica e un'ansia buona... esiste l'ansia. Noi poi, soggettivamente, la suddividiamo in ansia che riusciamo in qualche modo a gestire (meglio dire sopportare) e che non riusciamo.
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Vecchio 09-04-2011, 14.58.18   #4
Astral
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Non ho provato a cercarli, ho visto che ci sono topic su attacco di panico, paure e angosce, ma mi sembrava qualcosa di specifico. Comunque non ho problemi ad unire i Thread se c'è bisogno.

Si Ray, è ovvio che si alternano, infatti mi sembra che non si può essere ansiosi e allo stesso tempo depressi nello stesso momento. In ogni caso sono due forze che si alternano ma a me sembrano due forze comunque complementari ( se guardiamo i sintomi, una è passiva, l'altra è attiva, una ti scarica negativamente, l'altra ti carica negativamente.

Io mi rifacevo alla psicologia secondo la quale l'ansia sotto certi aspetti, o meglio lo stress è un aiutato nella vita quotidiana. In ogni caso se i livelli di cortisolo di alzano troppo, viene definita patologica.
Secondo la psicologia infatti certi comportamenti prolungati nel tempo e persistente fanno parte di una condizione esistenziale patologica.
Se invece io per carattere, mi agito subito poi però mi passa, non ho saputo gestire l'ansia come dici tu, ma non rientro necessariamente nella patologia.
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Vecchio 11-04-2011, 12.34.38   #5
Faltea
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Penso sia normale avere ansia prima di un'operazione, prima di un esame, prima di un evento in qualche modo importante.
L'ansia che ho definito "bastarda" è quella che ti viene senza motivo apparente.
Quella scatenata da un fattore inconscio o fisico ma che non rientra in una giustificazione immediata.
Ciò che non capiamo ci crea ansia.. di conseguenza l'ansia cresce e diventa ingestibile e massacrante.

Dicono che l'ansia sia ereditaria, allora parlando con mia madre (che ne ha sempre sofferto ma ha saputo gestirla meglio di me) ho scoperto che un suo lontano parente è finito in manicomio. Mia madre sostiene tutt'oggi che soffriva semplicemente di ansia accompagnata da casi di depressione ma che i parenti (per una questione di soldi) l'hanno fatto rinchiudere. Lei non l'ha conosciuto (doveva ancora nascere) ma nella sua famiglia aveva fatto scalpore e se ne è parlato tanto proprio per la storia dei soldi...
Basta pensare solo un attimo com'è stata la prima volta che ci è venuto un'attacco d'ansia (per chi l'ha avuto). Ti senti morire e non capisci che cosa ti stia succedendo.. poi trovi chi ti spiega, chi ti rassicura dicendoti che è normale, che può capitare e ti aiuta a superare il momento.
Ma se questo non succede? La tua mente cede, poco per volta, i pensieri si incupiscono sempre di più...
Un tempo c'era la lobotomia o il manicomio...
ed una banale ansia o una depressione degeneravano in pazzia.
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Vecchio 11-04-2011, 13.20.42   #6
Astral
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Quello che descrivi mi sembra più un attacco di panico.

Si l'ereditarietà conta, ho notato pure io: in famiglia ne soffriamo molto. Però secondo me non è sempre immotivata l'ansia, diciamo che ha dei contesti reali, ma che danno dei ricordi distorti, o delle prospettive distorte della realtà. Inoltre te ne accorgi perchè si hanno dei particolari e specifici sintomi fisici.

Sicuramente la meditazione e lo yoga aiutano a curarne gli effetti, ma per le cause credo che occorra ricorrere a qualcosa di più profondo, in ogni caso penso che quando le risolvi, deve essere un punto di svolta nella vita.
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Vecchio 21-04-2011, 00.02.36   #7
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Dicono che l'ansia sia ereditaria,
Più che ereditaria con l'ansia ciò che conta moltissimo dell'ambiente in cui si cresce è il modo in cui in questo ambiente viene gestita, che poi è il modo che impariamo noi che cresciamo in quell'ambiente.
Per imitazione non impariamo solo a camminare, ma anche e soprattutto a gestire le emozioni. O a non gestirle, ovviamente...

Un determinato livello d'ansia, in certi momenti della crescita, è abbastanza tipico e in questi momenti conta tantissimo la risposta che ci arriva appunto dall'ambiente. Se ad esempio otteniamo una negazione e veniamo per così dire abbandonati con la nostra ansia, difficilmente impraremo presto metodi di gestione efficaci.

Comunque, come accennavo sopra, a differenza da quello che normalmente "ci insegnano" l'ansia non è negativa... è negativa spesso la nostra risposta. Ci sarebbero due cose da capire, una cosa è davvero l'ansia e l'altra come usarla. Ma partiamo dalla prima. Siamo soliti pensare, di fronte alle cose che reputiamo negative, che siano la conseguenza ultima di qualcosa. Tipo ho paura per l'esame e mi viene l'ansia. Una sorta di scotto. Ma se viene avrà un motivo no, un perchè. Si può cominciare col chiedersi, e questo è già un atteggiamento diverso, a cosa serva. Perchè il nostro sistema la produce in determinate circostanze.

Voi che ne pensate?
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Vecchio 21-04-2011, 00.13.08   #8
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Più che ereditaria con l'ansia ciò che conta moltissimo dell'ambiente in cui si cresce è il modo in cui in questo ambiente viene gestita, che poi è il modo che impariamo noi che cresciamo in quell'ambiente.
Per imitazione non impariamo solo a camminare, ma anche e soprattutto a gestire le emozioni. O a non gestirle, ovviamente...

Perfettamente d'accordo...
Quote:


Un determinato livello d'ansia, in certi momenti della crescita, è abbastanza tipico e in questi momenti conta tantissimo la risposta che ci arriva appunto dall'ambiente. Se ad esempio otteniamo una negazione e veniamo per così dire abbandonati con la nostra ansia, difficilmente impraremo presto metodi di gestione efficaci.

Comunque, come accennavo sopra, a differenza da quello che normalmente "ci insegnano" l'ansia non è negativa... è negativa spesso la nostra risposta. Ci sarebbero due cose da capire, una cosa è davvero l'ansia e l'altra come usarla. Ma partiamo dalla prima. Siamo soliti pensare, di fronte alle cose che reputiamo negative, che siano la conseguenza ultima di qualcosa. Tipo ho paura per l'esame e mi viene l'ansia. Una sorta di scotto. Ma se viene avrà un motivo no, un perchè. Si può cominciare col chiedersi, e questo è già un atteggiamento diverso, a cosa serva. Perchè il nostro sistema la produce in determinate circostanze.

Voi che ne pensate?
Mah...che una volta che si è instaurato un certo circolo poi è semplice che l'ansia venga a galla all'improvviso ed in modo esagerato e spesso slegato dalla nostra effettiva preparazione per un qualcosa...per esempio sono stato spesso parecchio in ansia su esami per i qualiavevo studiato bene, sapevo anche le virgole ( e difatti prendevo bei voti)eppure lo stress era molto forte.
Alla fine spesso il combatterla non portava significative variazioni, al limite cercavo dei modi per scaricarla, tipo sport ecc ma se non farla salire era impossibile ed è tutt'ora impossibile su altre cose.

Magari sotto c'è un miscuglio di : paura di sbagliare, senzazione atavica di non essere apprezzato e di ricevere chissà quali punizioni, paura di non aver tutto sotto controllo, voglia autodistruttiva esagerata.
PIacerebbe anche a me espandere il discorso per cercare di venirne a capo , visto che forse rispetto ad alcuin anni fa la potrei affrontare in modo un pò più consapevole
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Vecchio 21-04-2011, 00.19.12   #9
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Penso che ci sono dei livelli di ansia patologici proprio, come le paure insensate, che appunto rientrano nell'assurdo. Per chi ha sofferto d'ansia a livelli medio, gravi, penso che non ci sia un ansia utile, perchè la sensazione è talmente fuoriluogo e ovunque, che ormai se ne sono perse le cause.

L'ansia come stimolo ad essere più attivi può essere un ansia positiva. L'ansia dovrebbe prepararci a fare le cose meglio, il problema invece che spesso ti toglie energia...
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Vecchio 21-04-2011, 00.21.42   #10
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al limite cercavo dei modi per scaricarla,
Ecco, questo è un punto che può permettere di modificare la visuale. Come mai occorre scaricare? O sembra di...
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Vecchio 21-04-2011, 09.23.17   #11
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...per esempio sono stato spesso parecchio in ansia su esami per i qualiavevo studiato bene, sapevo anche le virgole ( e difatti prendevo bei voti)eppure lo stress era molto forte.
Anche per me è così e purtroppo anche peggio, l'ansia sale oltre che per le prove da affrontare (quindi tutto sommato giustificabile)anche ogni sera prima di dormire..Il momento prima del sonno è quello in cui bisogna lasciarsi andare, abbandonarsi, mollare il controllo.. Infatti è alla sera che sono più a rischio di episodi bulimici, mai al mattino
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Vecchio 21-04-2011, 09.24.33   #12
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Ecco, questo è un punto che può permettere di modificare la visuale. Come mai occorre scaricare? O sembra di...
Perchè si avverte una sorta di sovraccarico..L'impressione almeno è quella
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Vecchio 21-04-2011, 20.27.27   #13
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Perchè si avverte una sorta di sovraccarico..L'impressione almeno è quella

Mi è capitato di sentir dire che l'ansia può essere vista come una dose di energia in più che in qualche modo chiediamo a noi stessi e che poi però non siamo in grado di gestire o comunque di "lavorare " in modo adeguato, forse per quello poi sentiamo il bosogno di scaricarla in qualche modo.
Solo che subito dopo lo scarico siamo efficenti, poi però risale nuovamente e facciamo tilt, per esempio se stiamo studiando non riusciamo a concentrarci, fatichiamo a capire cose che in condizioni normali sarebbero relativamente facili.

L'idea che mi sono fatto è che in alcune situazioni specifiche, i motivi cui accennavo prima, la paura di fallire, il giudizio altrui, fanno si che l'energia che arrivi sia di molto superiore al necessario.In altre situazioni in cui non abbiamo certe problematiche, il surplus energetico richiesto viene gestito senza ansia, appunto.
Per esempio se sto leggendo un libro difficile per conto mio,senza esami da sostenere, o sto facendo uno sforzo in palestra ecc, mi serve più energia ma non è che arriva l'ansia, in questi casi c'è un normale incanalamento del surplus.

E' possibile che nel caso dello sforzo fisico il trasferimento al "centro motore" , per usare un linguaggio alla Gurdy, sia più facile ed immediato, in altri casi magari è necessaria una "trasformazione" che per qualche motivo si rivela difficoltosa oltremodo, non c'è un adeguato travaso tra centri diversi.

Ultima modifica di luke : 21-04-2011 alle ore 20.30.10.
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