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Vecchio 01-07-2009, 19.36.12   #26
Ray
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Scusa Capo, mi scuso con Ray entrando dalla Home e non andando a vedere dietro mi era saltato quel post, grazie di averlo portato alla mia attenzione. (A volte ci vuole pure la sveglia )
Allora ho scritto in terza persona a volte perchè volevo lasciarlo là anche per qualcun altro che potesse beneficiarne, a dire il vero, però mentre scrivevo mi ronzava sta roba della terza persona, eri per caso tu che mi tiravi le reccie?
Ho riletto...credo perchè non accetto quella Grii li come rifiuto fantozzi e ho preso da lei le distanze non voglio essere quella li.

Invece per rispondere a Ray nell'ultimo post mi sono resa conto che, facendo riferimento alll'incendiaro e al pompiere che ancora sono legata al ricordo di come ero e oggi non so più bene cosa e come sono, un po' il "fermo vita" che ho avuto e che mi ha sbalottato tutta dentro tant'è che a volte penso di essere in un modo e poi se qualcuno mi illumina un attimo mi accorgo che sono nella fase due.
Poi ci sono sfumature nel senso che la frase la metto ma dovrei entrare con dovizia di particolari perchè alcune frasi dovrebbero essere analizzate ed espanse con la mia vita.
Scusa Gris, ma la mia sensazione è che la buriana non sia ancora passata. Pigliati il tempo (il tempo si prende? potrebbe essere uno spunto per altro) e rispondimi/ti quando riuscirai a guardare quei punti con una certa tranquillità... così vedi meglio anche la cosa della terza pesona.

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Vecchio 01-07-2009, 19.38.16   #27
griselda
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Poi lo sai che i piu' trasgressivi son quelli che sono stati in catene prima.....
Sono anche quelli che non ricevando troppe attenzioni e amore fanno casino per cercare di portare almeno quel tipo di attenzione su di sè, anche se magro bottino rimane.
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Vecchio 01-07-2009, 19.53.06   #28
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Scusa Gris, ma la mia sensazione è che la buriana non sia ancora passata. Pigliati il tempo (il tempo si prende? potrebbe essere uno spunto per altro) e rispondimi/ti quando riuscirai a guardare quei punti con una certa tranquillità... così vedi meglio anche la cosa della terza pesona.

Andiamo bene perchè secondo me la buriana non c'è, c'è stata ma forse ne porto gli strascichi, ma c'è la paura di non riuscire ad uscire da una situazione che vedo difficile.
Io mi vedo così, forse non sono più così, ma mi vedo così e non mi piace quella descrizione.
Però se lo dite vuol dire che io non mi vedo per niente e questo non so se dovrebbe consolarmi ahahahah

P.S. inoltre la descrizione in terza persona era quella del libro
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Vecchio 01-07-2009, 20.36.41   #29
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Sono anche quelli che non ricevando troppe attenzioni e amore fanno casino per cercare di portare almeno quel tipo di attenzione su di sè, anche se magro bottino rimane.
Prendiamo quel tuo post?
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Vecchio 01-07-2009, 20.49.18   #30
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Prendiamo quel tuo post?
Vai, se ti ricordi dov'è, ahimè, la mia memoria fa acqua.
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Vecchio 01-07-2009, 21.30.56   #31
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Vai, se ti ricordi dov'è, ahimè, la mia memoria fa acqua.
L'ho trovato ma non lo riproporrei .
In realta' c'e' un filo conduttore ma non voglio forzare il discorso .
La' parlavamo di pudore e dell'educazione che davano i genitori alle ragazze .
Forse e' meglio continuare cosi'.
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Vecchio 01-07-2009, 22.13.31   #32
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L'ho trovato ma non lo riproporrei .
In realta' c'e' un filo conduttore ma non voglio forzare il discorso .
La' parlavamo di pudore e dell'educazione che davano i genitori alle ragazze .
Forse e' meglio continuare cosi'.
Si si l'ho ritrovata anche io con la funzione cerca, e mi ricordo ma non la collego al resto, bon fa come vuoi.

Finisco il libro e poi ci ritorno.
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Vecchio 01-07-2009, 22.19.18   #33
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Qualche giorno fa ho dato un nome a questo mio sentire... entro in libreria da sola e mi si para davanti agli occhi un libro dal titolo: dipendenza affettiva qualcuno mi aveva già soffiato nell'orecchio, ma la mia mente annaspa sempre e se non mi venisse incontro non so quale sia questa parte, ma è una parte di me, quella che mi ha condotto in quella libreria da sola e mi ha messo davanti a quel libro.
Lo apro e leggendolo mi scendono le lacrime dagli occhi, mi dico che non devo compiangermi e stringo i denti e mi allontano da quella emozione inutile. Tutto quello che viene descritto nel libro già nelle prime pagine mi descrive nei minimi dettagli.... la prima cosa che mi viene da fare sentendo l'ansia salire è...leggere di corsa, poi chiudere il libro, poi aprire un post e condividere perchè da sola non reggo...la paura di fare da sola di non essere capace di fare da sola, proprio come dice anche il libro. Inoltre descrive bene la sensazione di fame d'amore, di mancanza di amor proprio, di affidare la proprio vita agli altri perchè non ci sente all'altezza di essere capaci di farci felici da soli e neppure di riuscire a fare allora ci si affida al primo venuto pur di non prenderci la responsablità di fare noi da soli. E' terribile averlo da sempre intravisto e diverso dal vederlo tutto insieme li scritto che penetra dentro come un sorta di veleno che se lo lasci fare senti che può ucciderti mentre tenta già di paralizzarti.
Non sono ancora arrivata al punto dove descrive come conoscersi perchè le persone che vivono questo problema non si conoscono non si vedono e delegano la loro vita all'altro diventandone dipendenti sino allo stremo, sino all'ultima goccia di energia che donano all'altro pur di non dover fare da soli, pur di non dover dipendere da se stessi tanta è la paura della solitudine, di rimanere soli con se stessi, del grande vuoto di quella voragine che inghiotte tutto senza mai dare un senso di pienezza o di appagamento che è all'interno di noi.
Questo senso di mancanza di affetto, questa voragine ci sono persone che tentano di riempirla con tutto dal fumo, all'alcol, al sesso all'affetto....ma sino a che si scappa da se, sino a che non si impara ad essere responsabili di se, a smettere di farsi manovrare dai sensi di colpa, o dalla paura di non essere amati, dall'orrore di quel tremendo vuoto interiore non si può iniziare a fare niente.
Ho tanta paura di continuare a leggere ma so che la prima parte della strada è leggere e capire che fare e poi prendere il coraggio a due mani e lanciarsi nel fare con il naso chiuso alla puzza della paura che prende dentro quando si tenta di avvicinarsi a quella voragine antica.
Chi è dipendente affettivo?
Chi ha sete d'amore una sete insaziabile.
Chi si metto sotto la tutela di qualcun altro lasciandogli la responsabilità della sua vita.
E' un impiegato modello pronto a tutto per essere apprezzato.
Si aggrappa perchè teme di essere abbandonato o che lo si lasci.
Vive per procura, è attratto da quello che gli piacerebbe essere, non ha progetti non ha sogni, non ha a cuore nulla per se vive di riflesso.
Ignora chi è i suoi interessi ricalcano chi gli sta accanto e non è consapevole del suo valore
E' appassionato preda di grandi slanci, molto sulle nuvole, vive alla velocità della luce e il colpo di fulmine è cosa a lui nota.
Ed eleva la sua conquista al cielo per meglio venerarla, guardando il lato lucido della medaglia, quello più scintillante. Ha la memoria corta.
Vive aspettando e sperando in una lunghissima fila d'attesa.
Non si ama, ha una visione negativa di sè e non si interessa a ciò che è, a forza di allontanarsi da sè diventa superficiale suo malgrado: un contenitore senza contenuto, una maschera.
E' sottomesso all'estremo e la sua soglia di tolleranza è molto alta troppo alta, è incapace di mettere limiti perchè ha paura di perdere l'amore.
Mi hanno colpito queste parole, perchè in alcuni tratti mi ci ritrovo, anche se non vorrei ammetterlo.
Volendo fare un'analisi il più possibile oggettiva di una situazione così, penso che anche qui c'è uno scambio del tipo "io rinuncio a me stessa per essere come tu mi vuoi e in cambio vorrei la garanzia che mi amerai sempre, non mi lascerai mai".
Ma in questo modo si rischia proprio di perdere l'amore, perchè obiettivamente è difficile amare una persona che dice sempre sì, che è sempre sottomessa, che non dimostra il suo carattere, ma si può creare anche una dipendenza da questa persona per cui sarebbe difficile rinunciare a lei.
E in questa maniera la dipendenza sarebbe reciproca, ognuno ha paura di perdere l'altro, ma per motivi diversi dall'amore che dovrebbe essere uno scambio di due persone libere e indipendenti.
Quello che osservo in me è che c'è come un bisogno di espiare chissà quali colpe per meritarsi l'amore di qualcuno e per sentirsi accettate, anche se razionalmente lo so che l'amore non ha bisogno di questo per manifestarsi, e un'altra cosa che osservo è che si tende a ricadere negli stessi errori anche con persone diverse con le quali non abbiamo proprio nulla da espiare.
Ora sto migliorando, ho imparato a dire no quando ci vuole, e anche a fare cose diverse da quelle che magari si danno per scontate e vedo che in questo modo il rapporto si arricchisce...
Altra cosa che ho imparato è che non c'è nulla da temere a confidarsi, a dire la verità sulle proprie paure, sui propri timori e sulle proprie aspettative, e così un po' alla volta essere se stesse.
Infine diventare individui che possono vivere anche senza l'altra persona, fa sì che nessuno dei due pensi che non può vivere senza l'altro, e allora, quando si rischia di perdere l'atra persona, non si dà più tutto per scontato e il rapporto migliora.
Se invece si scopre che l'amore non c'è e si era scambiato per amore un bisogno psicologico, è un altro discorso che si dovrebbe fare....
Grazie Gri, per avermi dato la possibilità di esternare queste cose, sono cose che accadono più spesso di quello che si crede, anche se con sfumature diverse...

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Vecchio 02-07-2009, 09.01.27   #34
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Andiamo bene perchè secondo me la buriana non c'è, c'è stata ma forse ne porto gli strascichi, ma c'è la paura di non riuscire ad uscire da una situazione che vedo difficile.
Io mi vedo così, forse non sono più così, ma mi vedo così e non mi piace quella descrizione.
Però se lo dite vuol dire che io non mi vedo per niente e questo non so se dovrebbe consolarmi ahahahah

P.S. inoltre la descrizione in terza persona era quella del libro
Si tratta di una tendenza ,da esplorare e che ci porta lontano , al c.d. '' cupio dissolvi'' anche detto desiderio di distruggersi che non e' solo masochismo ma, credo , sia quell'aspetto dionisiaco , desiderio di morte ed annullamento di se' ,che e' in tutti noi ma che poi va riequilibrato dall'aspetto apollineo .
Se manca l'apollineo per il concorso di altri fattori ,familiari ad esempio ,che hanno impedito l'autostima ....ecco un bel problema.
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Vecchio 02-07-2009, 11.27.48   #35
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Si tratta di una tendenza ,da esplorare e che ci porta lontano , al c.d. '' cupio dissolvi'' anche detto desiderio di distruggersi che non e' solo masochismo ma, credo , sia quell'aspetto dionisiaco , desiderio di morte ed annullamento di se' ,che e' in tutti noi ma che poi va riequilibrato dall'aspetto apollineo .
Se manca l'apollineo per il concorso di altri fattori ,familiari ad esempio ,che hanno impedito l'autostima ....ecco un bel problema.

Discorso interessante il tuo.....
Per certi aspetti mi riguarda da vicino, anche se la mia è una situzione opposta a quella descritta da griselda, però in genere le situazioni estreme segnalano comunque qualcosa che non va ed inoltre gli opposti alla fine si toccano.
Poco tempo fa mi sono imbattuto nell'eneagramma delle personalità e, per quanto attendibile, ho trovato alcune indicazioni che possono riguardarmi da vicino in uno dei tipi di personalità descritti (il 5 in particoalre).

Sto cercando di capire se e fino a che punto è possibile venir fuori da cristallizzazioni caratteriali che si sono sedimentate nel corso degli anni, e se questo può essere fatto andando ad agire direttamente sul carattere o se, per far venir fuori l'aspetto apollineo ad esempio, si debba agire anche su altre cose.

La paura che ho è che sia difficilissimo modificare certe impostazioni di base acquisite, magari per condizionamenti familiari ed educativi, sin dalla prima infanzia: ho la sensazione che funzioni come con certe malattie, le quali una volta che presentano i primi sintomi sono già diventate incurabili.
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Vecchio 02-07-2009, 12.33.03   #36
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Discorso interessante il tuo.....
Per certi aspetti mi riguarda da vicino, anche se la mia è una situzione opposta a quella descritta da griselda, però in genere le situazioni estreme segnalano comunque qualcosa che non va ed inoltre gli opposti alla fine si toccano.
Poco tempo fa mi sono imbattuto nell'eneagramma delle personalità e, per quanto attendibile, ho trovato alcune indicazioni che possono riguardarmi da vicino in uno dei tipi di personalità descritti (il 5 in particoalre).

Sto cercando di capire se e fino a che punto è possibile venir fuori da cristallizzazioni caratteriali che si sono sedimentate nel corso degli anni, e se questo può essere fatto andando ad agire direttamente sul carattere o se, per far venir fuori l'aspetto apollineo ad esempio, si debba agire anche su altre cose.

La paura che ho è che sia difficilissimo modificare certe impostazioni di base acquisite, magari per condizionamenti familiari ed educativi, sin dalla prima infanzia: ho la sensazione che funzioni come con certe malattie, le quali una volta che presentano i primi sintomi sono già diventate incurabili.
Come recita lo slogan della sezione salute, non esiste la malattia incurabile, ma solo il malato incurabile. Questo non toglie però nulla al "difficilissimo"...

Tutte le cristallizzazioni si possono sciogliere (se si usa abbastanza energia) e tutti i tratti si possono sviluppare. A questo proposito non concordo con un termine usato da Nike, o meglio lo trovo impreciso: dice che se un aspetto "manca". Gli aspetti non mancano, nel senso che non è che non ci sono, possono però non essere sviluppati ed essere perciò rimasti potenziali. Ma, magari embrionali, ci sono: tutti abbiamo tutto.
Purtroppo, più il problema è radicato, più in profondità di deve andare a sciogliere (solvere).
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Vecchio 02-07-2009, 12.48.24   #37
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Come recita lo slogan della sezione salute, non esiste la malattia incurabile, ma solo il malato incurabile. Questo non toglie però nulla al "difficilissimo"...

Tutte le cristallizzazioni si possono sciogliere (se si usa abbastanza energia) e tutti i tratti si possono sviluppare. A questo proposito non concordo con un termine usato da Nike, o meglio lo trovo impreciso: dice che se un aspetto "manca". Gli aspetti non mancano, nel senso che non è che non ci sono, possono però non essere sviluppati ed essere perciò rimasti potenziali. Ma, magari embrionali, ci sono: tutti abbiamo tutto.
Purtroppo, più il problema è radicato, più in profondità di deve andare a sciogliere (solvere).
Già è un pò un sollievo sapere che non c'è nulla che sia andato irirmediabilmente perduto ma che, tuttalpiù è rimasto ancora "impacchettato dentro la confezione", si tratta solo di riuscire a tirarlo fuori.
Certo come dici tu più la cosa è radicata più serve energia per sbloccare e non sò fino a che punto possiamo fornircela da soli o se invece avremmo bisogno anche di qualche shock addizionale esterno, che magari già potrebbe esserci solo che noi siamo talmente orientati in un modo che non riusciamo a vederlo ed a sfruttarlo a dovere.
Ogni tanto mi ritrovo anche io a desiderare "l'aiutino ", sapendo che comunque devo metterci del mio e non stare alla finestra ad aspettare che qualche evento esterno faccia tutto il lavoro. Anche perchè dopo un eventuale sblocco il lavoro non sarebbe comunque finito, ma si dovrebbe continuare a lavorare per adattarsi alle nuove modalità comportamentali ed esistenziali a vari livelli:
per questo scoprire una sorta di assenso divino non dispiacerebbe, anche perchè trovarsi in un determinato modo per situazioni accadute quando non si era ancora in grado di intendere e volere, le quali sono conseguenti ad altre situazioni scaturite magari prima che nascessimo, ha sempre infastidito non poco.
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Vecchio 02-07-2009, 12.49.09   #38
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Come recita lo slogan della sezione salute, non esiste la malattia incurabile, ma solo il malato incurabile. Questo non toglie però nulla al "difficilissimo"...

Tutte le cristallizzazioni si possono sciogliere (se si usa abbastanza energia) e tutti i tratti si possono sviluppare. A questo proposito non concordo con un termine usato da Nike, o meglio lo trovo impreciso: dice che se un aspetto "manca". Gli aspetti non mancano, nel senso che non è che non ci sono, possono però non essere sviluppati ed essere perciò rimasti potenziali. Ma, magari embrionali, ci sono: tutti abbiamo tutto.
Purtroppo, più il problema è radicato, più in profondità di deve andare a sciogliere (solvere).
Per me va bene : manca o non sviluppato e' lo stesso rispetto al concetto espresso.
Anche se certe culture , popoli , non sono stati capaci di esprimere l'apollineo ma forse non lo hanno sviluppato.
Forse perche' non era loro congeniale .
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Vecchio 02-07-2009, 15.00.28   #39
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Se manca l'apollineo per il concorso di altri fattori ,familiari ad esempio ,che hanno impedito l'autostima ....ecco un bel problema.
Oh grazie della risposta urka mi piacerebbe avere una testolina più idonea a comprendere bene tutto ciò, però prendendo quello che posso come posso e riesco dico che è molto interessante. Inoltre mi sovviene qualcosa che lessi tempo fa, ne scrissi anche in un altro 3d e avremmo dovuto aprirne un altro con Edera, magari lo farò, dicevo che lessi che se la madre durante la gravidanza ha pensieri riguardo al feto non troppo edificanti, partendo dal non desiderarlo ma sentirlo e viverlo come un fastidio, pensare all'aborto...insomma tutto ciò che la mamma manda in circolo nel sangue il feto lo vive, ecco quel libro diceva che quel desiderio di morte può derivare proprio da quei nove mesi vissuti in quel modo devastante. Mi ha chiaramente interessato quel discorso perchè mi sono sentita coinvolta dal fatto che mia madre non voleva altri figli quando sono nata io e me lo raccontò, ed io per dispetto gli feci trascorrere nove mesi a letto. Magari c'entra e magari no, booh. Ad ogni modo credo sia di molte donne questa tendenza al "masochismo" psicologico, un forma inconscia che porta a farsi male.
Mi piacerebbe esplorare meglio questo aspetto che non conosco almeno mentalmente a quanto pare
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Vecchio 03-07-2009, 10.03.34   #40
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Inoltre mi sovviene qualcosa che lessi tempo fa, ne scrissi anche in un altro 3d e avremmo dovuto aprirne un altro con Edera, magari lo farò, dicevo che lessi che se la madre durante la gravidanza ha pensieri riguardo al feto non troppo edificanti, partendo dal non desiderarlo ma sentirlo e viverlo come un fastidio, pensare all'aborto...insomma tutto ciò che la mamma manda in circolo nel sangue il feto lo vive, ecco quel libro diceva che quel desiderio di morte può derivare proprio da quei nove mesi vissuti in quel modo devastante.
Ciao Griselda,
sto seguendo il 3d con molto interesse, perchè mi riguarda da molto vicino e mi ritrovo in molte cose dette.
Quella volta nel topic parlai di un libro 'Il potere dell'amore' di Janov in cui viene descritto l'azione dell'affetto materno( o la sua mancanza)sul cervello del feto da quando il bambino è nell'utero fino ai 3 anni.
L'ho portato in ufficio e si potrebbe aprire un 3d, non è semplice sintetizzare ed esporre i concetti perchè si tratta di neurobiologia però a grandi linee si potrebbe tentare
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Vecchio 03-07-2009, 12.19.57   #41
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Ciao Griselda,
sto seguendo il 3d con molto interesse, perchè mi riguarda da molto vicino e mi ritrovo in molte cose dette.
Quella volta nel topic parlai di un libro 'Il potere dell'amore' di Janov in cui viene descritto l'azione dell'affetto materno( o la sua mancanza)sul cervello del feto da quando il bambino è nell'utero fino ai 3 anni.
L'ho portato in ufficio e si potrebbe aprire un 3d, non è semplice sintetizzare ed esporre i concetti perchè si tratta di neurobiologia però a grandi linee si potrebbe tentare
Volevo aprire a pare ma perderebbe tutto il senso..

E poi?
Voglio dire, esploriamo l'effetto di n fattori sul feto, esploriamo n azioni di nostra madre, n azioni di nostro padre e...e poi?
So di difettare di sintesi di mio ma che ce ne facciamo di tutto questo poi?
L'affetto e le attenzioni non ricevute non si possono recuperare, le reazioni e gli schemi subiti non si possono cancellare.
Dopo tanti perchè dove troviamo i come?


ps
scusate se ho fatto invasione oltretutto in scivolata ragazze l'acredine è personale verso me, l'idea di approfondire è sempre buona, sono io che non so come tirare le somme...e ho approfittato di quest'occasione per porvi/mi il problema
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Vecchio 03-07-2009, 12.37.25   #42
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Volevo aprire a pare ma perderebbe tutto il senso..

E poi?
Voglio dire, esploriamo l'effetto di n fattori sul feto, esploriamo n azioni di nostra madre, n azioni di nostro padre e...e poi?
So di difettare di sintesi di mio ma che ce ne facciamo di tutto questo poi?
L'affetto e le attenzioni non ricevute non si possono recuperare, le reazioni e gli schemi subiti non si possono cancellare.
Dopo tanti perchè dove troviamo i come?


ps
scusate se ho fatto invasione oltretutto in scivolata ragazze l'acredine è personale verso me, l'idea di approfondire è sempre buona, sono io che non so come tirare le somme...e ho approfittato di quest'occasione per porvi/mi il problema
OT
Beh per il ps mettiti in fila

Aprire ho aperto già io, non molto bene ma come ho potuto, è interessante invece secondo me, ok che rimane per ora qualcosa di meramente mentale, ma nulla è mai inutile secondo me almeno.
Poi ci sono pragmatici e filosofi però sono belli entrambi.
Ad esempio a me incuriosisce da matti, perchè mi fa pensare alle cause di quello che pare io sia ma che poi non sono davvero.
Mi fa pensare a ciò che ho letto sul libro di Ouspensky di G. dove dice che tante di quei comportamenti che abbiamo li abbiamo solo imparati come le scimmiette del circo in famiglia ma che noi non siamo quelle.
E poi è interessante capire se i neurotrasmettitori (si chiamano così?) vengono già influenzati nella pancia a funzionare in un certo qual modo.
Si ok che può anche essere un modo per cercare di scappare poi dalle proprie responsabilità, per dire eh sono così perchè sono nata così e lasciare andare tutto ma a volte invece serve come spinta per partire, eliminando un po' di zavorra, non so se si capisce.
Fine OT
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Vecchio 03-07-2009, 14.03.36   #43
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Volevo aprire a pare ma perderebbe tutto il senso..

E poi?
Voglio dire, esploriamo l'effetto di n fattori sul feto, esploriamo n azioni di nostra madre, n azioni di nostro padre e...e poi?
So di difettare di sintesi di mio ma che ce ne facciamo di tutto questo poi?
L'affetto e le attenzioni non ricevute non si possono recuperare, le reazioni e gli schemi subiti non si possono cancellare.
Dopo tanti perchè dove troviamo i come?


ps
scusate se ho fatto invasione oltretutto in scivolata ragazze l'acredine è personale verso me, l'idea di approfondire è sempre buona, sono io che non so come tirare le somme...e ho approfittato di quest'occasione per porvi/mi il problema

Ciao Dafne
Secondo me il senso di sondare il lato biochimico dell'amore sta nella possibilità di comprendere che molti dei nostri meccanismi dipendono da strutture mentali che non conosciamo, penetrare nelle cause 'fisiche' secondo me ridimensione la questione e aiuta ad accettarci come siamo, a comprendere che quello che ci è stato 'fatto' dipende dalle strutture mentali dei nostri genitori che a loro volta hanno subito quelle dei loro e così in una catena infinta. A me ha fatto perdere molta rabbia e gettato una luce nuova sulle dinamiche dei rapporti. So che ho subito dei danni ma so che i miei genitori hanno fatto il meglio delle loro possibilità e che molto di quello che io nell'adolescenza consideravo male erano solo limiti
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Vecchio 07-08-2009, 17.35.22   #44
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Si tratta di una tendenza ,da esplorare e che ci porta lontano , al c.d. '' cupio dissolvi'' anche detto desiderio di distruggersi che non e' solo masochismo ma, credo , sia quell'aspetto dionisiaco , desiderio di morte ed annullamento di se' ,che e' in tutti noi ma che poi va riequilibrato dall'aspetto apollineo .
Se manca l'apollineo per il concorso di altri fattori ,familiari ad esempio ,che hanno impedito l'autostima ....ecco un bel problema.
Non mi sarai mica andato in ferie
eh? Adesso a chi lo dico che mi pare di aver intravisto il coso li l'aspetto dionisiaco (beh irrazionale lo sono)
Ma mi domandavo come capire oltre alla parte razionale che pare incarni lato Apollineo, al supermercato non l'ho trovato in farmacia un omegenizzato per farlo crescere neppure al di là delle stupidate date dal caldo (questa scusa va sempre bene)
per il cupio dissolvi... ma ci può stare e mettiamoci anche come spesso piaceva definirmi ad una persona: l'amante del bel gesto e abbiamo un pienone.
Per masochista mah boh non so ignoranza mia, nel senso che (Uno ho osservato quindi parlo in prima persona ) ho visto che mi autotorturo, flagello mi fustigo, mi torturo anzi credo di essere la maga dell'auto punizione, quindi sono autolesionista. Credo perchè non amo i miei lati negativi, vorrei solo quelli buoni ma quando sono nata al supermercato erano andati via come il pane e quindi niente da fare o così o pomi, prendere o lasciare e sconsideratamente i miei hanno preso quel che c'era lamentandosi poi tutto il tempo perchè la merce era scarsa.
Quindi se per caso mi scappa di lasciar andare poi inizio a mettermi prima sui ceci, poi frustrami, poi a mettermi il sale sulle ferite e quando ho finito posso andare a fare la comunione, sino alla prossima volta sto brava e buona e santificata, ma per arrivare a questo devo rimuovere il fatto altrimenti l'agonia non so per quanto si protrarrebbe.
()
Poi però siccome non è così che bisogna fare ecco che arriva sempre qualcuno (sadico?) che mi vuole far vedere di nuovo dove sta il problema che ho rimosso e siccome io non posso farmi vedere ulteriormente cattiva perchè già sono satura della mia cattiveria, tento di negare e poi ricomincia daccapo l'autoflagellazione.

Devo dire che mi piacque tantissimo una frase del nostro Centomila , peccato che scriva poco, dove diceva che siamo tutti peccatori anche chi non crede di esserlo, non era così la frase eh, ma il senso era questo, vorrei poterlo sentire nel cuore e uscire così da quel circolo vizioso, per iniziare anche solo un pochino.

P.S. se qualcuno ha anche un consiglio per imparare a ragionare cosa fare beh lo ringrazio.
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Vecchio 07-08-2009, 19.50.38   #45
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eh? Adesso a chi lo dico che mi pare di aver intravisto il coso li l'aspetto dionisiaco (beh irrazionale lo sono)
Ma mi domandavo come capire oltre alla parte razionale che pare incarni lato Apollineo, al supermercato non l'ho trovato in farmacia un omegenizzato per farlo crescere neppure al di là delle stupidate date dal caldo (questa scusa va sempre bene)
per il cupio dissolvi... ma ci può stare e mettiamoci anche come spesso piaceva definirmi ad una persona: l'amante del bel gesto e abbiamo un pienone.
Per masochista mah boh non so ignoranza mia, nel senso che (Uno ho osservato quindi parlo in prima persona ) ho visto che mi autotorturo, flagello mi fustigo, mi torturo anzi credo di essere la maga dell'auto punizione, quindi sono autolesionista. Credo perchè non amo i miei lati negativi, vorrei solo quelli buoni ma quando sono nata al supermercato erano andati via come il pane e quindi niente da fare o così o pomi, prendere o lasciare e sconsideratamente i miei hanno preso quel che c'era lamentandosi poi tutto il tempo perchè la merce era scarsa.
Quindi se per caso mi scappa di lasciar andare poi inizio a mettermi prima sui ceci, poi frustrami, poi a mettermi il sale sulle ferite e quando ho finito posso andare a fare la comunione, sino alla prossima volta sto brava e buona e santificata, ma per arrivare a questo devo rimuovere il fatto altrimenti l'agonia non so per quanto si protrarrebbe.
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Poi però siccome non è così che bisogna fare ecco che arriva sempre qualcuno (sadico?) che mi vuole far vedere di nuovo dove sta il problema che ho rimosso e siccome io non posso farmi vedere ulteriormente cattiva perchè già sono satura della mia cattiveria, tento di negare e poi ricomincia daccapo l'autoflagellazione.

Devo dire che mi piacque tantissimo una frase del nostro Centomila , peccato che scriva poco, dove diceva che siamo tutti peccatori anche chi non crede di esserlo, non era così la frase eh, ma il senso era questo, vorrei poterlo sentire nel cuore e uscire così da quel circolo vizioso, per iniziare anche solo un pochino.

P.S. se qualcuno ha anche un consiglio per imparare a ragionare cosa fare beh lo ringrazio.
ciao griselda ho letto adesso cio che hai scritto in questo tread, ammutolita e toccata nel profondo. mi colpisce la fiducia che riponi nell'aprirti qui, mi fa pensare che tu abbia conosciuto un tempo il sentirti amata, è la mia sensazione. non era giusto che i tuoi genitori ti picchiassero, ma più che questo credo faccia male sentire che di noi non è rifiutata solo l'azione ma tutto l'essere. ti sei osservata quando hai le tue reazioni di giudizio se forse ripeti questa cosa con il giudicato? lo fai quando hai già perso l'amore per lui, lo rifiuti in blocco? non so , è solo un pensiero. mi è venuto in mente anche il perfezionista, che è egigente con stesso, mai abbastanza soddisfatto della propria bontà, e lo è anche con gli altri, ama le cose fatte bene, ama il rigore, la puntualità, anche se poi dentro sarebbe il più trasgressivo. non so se ti riguarda tutto ciò, e non la prendere come un'analisi, sarebbe superficiale da parte mia da qui che non ti conosco,solo sensazioni.
Anche io sento come hai descritto tu la paura di perdere l'amore se sono me stessa, ho imparato a indossare la maschera, quella della disponibilità, della tolleranza e della pazienza( non so quali siano le tue) , e questo è funzionale alla mia sopravvivenza, se cambiassi dall'oggi al domani, come minimo perderei il lavoro! ne faccio di necessità virtù, anche se non so per quanto tempo appunto reggerò visto i segnali negativi del mio corpo come scrivevo nel mi esordio da voi. Ma la cosa più dura che posso dire è che io in certi ambiti ho già fatto la prova ad essere me stessa, da parecchi anni, regalo dipende da come si guarda,di lavoro su me stessa fatto in passato, cioè nella relazione con il patner. con l'uomo non posso fare a meno di essere me stessa ad un certo punto, guarda caso aimè, lo perdo. scusa mi verrebbe da ridere, ma pultroppo non è accaduto il miracolo, cioè che rischiando di perdere io potessi trovare invece la strada giusta, no, non ho fatto abbastanza. quindi concludo col confermare che quando sentiamo la paura di perdere l'amore forse è vero che accadrà, ne abbiamo motivo dentro. forse è vero che avvertiamo dentro di noi le cose che non sono accettabile ne a noi stessi ne tantomeno agli altri. il "difficilissimo" di Ray lo sposo, e anche per farti un augurio, che quel potenziale c'è tutto dentro di noi. finchè si ha vita, intelligenza ,energia e desiderio di cambiare i tentativi sono sacri. griselda vorrei dirti, la tua ironia, il modo in cui usi le faccine lo trovo a dir poco che sconfina nell'arte, mi fa morir da ridere...

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ciao griselda ho letto adesso cio che hai scritto in questo tread, ammutolita e toccata nel profondo. mi colpisce la fiducia che riponi nell'aprirti qui, mi fa pensare che tu abbia conosciuto un tempo il sentirti amata, è la mia sensazione.
In passato le uniche persone con cui mi sono confidata sono state le persone che ho amato e che mi hanno amata, altri non hanno mai saputo nulla di me, neppure la mia famiglia. E mi sono domandata se non è un modo di nascondersi il non raccontarsi condividendo quello che ho dentro con gli altri. ( a volte mi accorgo anche di contraddizioni che non vedevo e non vedo)
Proprio in questi giorni riflettevo su quelle persone che parlano di se anche con il primo arrivato, non è mai stato così per me.
Inoltre qui so che ci sono persone che oltre ad essermi affezionate non farebbero mai del male a me ma alla mia I.P. si si. (ma questo fa parte del discorso sull'ego IP = Importanza Personale)



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non era giusto che i tuoi genitori ti picchiassero, ma più che questo credo faccia male sentire che di noi non è rifiutata solo l'azione ma tutto l'essere. ti sei osservata quando hai le tue reazioni di giudizio se forse ripeti questa cosa con il giudicato?
Ecco hai detto bene, primo non dovrei giudicare mai, ma questo per me è un punto dolente mi scappa di default, mi sale una tale rabbia, credo la stessa che ho subito e rifaccio tale e quale, poi finita la buriana, ritorno quella che ero prima del giudizio e mi sento come il dr Jekyll e mr Hyde.

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lo fai quando hai già perso l'amore per lui, lo rifiuti in blocco?
No solo le azioni. E questo mi frega mi sa.

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non so , è solo un pensiero. mi è venuto in mente anche il perfezionista, che è egigente con stesso, mai abbastanza soddisfatto della propria bontà, e lo è anche con gli altri, ama le cose fatte bene, ama il rigore, la puntualità, anche se poi dentro sarebbe il più trasgressivo. non so se ti riguarda tutto ciò, e non la prendere come un'analisi, sarebbe superficiale da parte mia da qui che non ti conosco,solo sensazioni.
Questa è mania si di perfezione ma è un meccanismo che ho nel sangue non so perchè mi scatta ancor prima che riesca a dominarlo lo vedo sempre dopo e rimango affranta, che poi è un circolo vizioso è un altro giudizio ancora.
Mi vedo mettere in atto ciò che ho subito e quando finisce ne ho dispiacere.
Che poi questa mania di perfezione è solo apparenza ecco il conflitto che crea la fatica lo strappo, ma per non fingere bisogna prima accettare ciò che si è senza paura di perdere l'amore e se lo perdiamo come dice la mia cara Red vuol dire che non era poi così amore.
Nono hai fatto una ottima analisi evviva la tua mente.


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Anche io sento come hai descritto tu la paura di perdere l'amore se sono me stessa, ho imparato a indossare la maschera, quella della disponibilità, della tolleranza e della pazienza( non so quali siano le tue) ,
Io ne ho diverse e non indosso tutte in egual modo, a seconda di con chi sono indosso o la disponibilità, la superiorità, l'umiltà, la sottomissione, la pazienza anche il che è ridicolo per me, davvero ridicolo e la tolleranza, insomma ho un bel repertorio. Ma il tutto è fatto per non mostrare ciò che sento di essere, e che depreco io stessa, insomma una fatica bestiale, anche se ormai è diventato automatico.


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e questo è funzionale alla mia sopravvivenza, se cambiassi dall'oggi al domani, come minimo perderei il lavoro! ne faccio di necessità virtù, anche se non so per quanto tempo appunto reggerò visto i segnali negativi del mio corpo come scrivevo nel mi esordio da voi. Ma la cosa più dura che posso dire è che io in certi ambiti ho già fatto la prova ad essere me stessa, da parecchi anni, regalo dipende da come si guarda,di lavoro su me stessa fatto in passato, cioè nella relazione con il patner. con l'uomo non posso fare a meno di essere me stessa ad un certo punto, guarda caso aimè, lo perdo. scusa mi verrebbe da ridere, ma pultroppo non è accaduto il miracolo, cioè che rischiando di perdere io potessi trovare invece la strada giusta, no, non ho fatto abbastanza. quindi concludo col confermare che quando sentiamo la paura di perdere l'amore forse è vero che accadrà, ne abbiamo motivo dentro. forse è vero che avvertiamo dentro di noi le cose che non sono accettabile ne a noi stessi ne tantomeno agli altri. il "difficilissimo" di Ray lo sposo, e anche per farti un augurio, che quel potenziale c'è tutto dentro di noi. finchè si ha vita, intelligenza ,energia e desiderio di cambiare i tentativi sono sacri. griselda vorrei dirti, la tua ironia, il modo in cui usi le faccine lo trovo a dir poco che sconfina nell'arte, mi fa morir da ridere...
Oddio chissà quante volte mi sarò contraddetta non rileggo se no sai la prefezionista domani a mezzo di è ancora qui a pigiare sui tasti
L'augurio te lo ritorno è un piacere averti tra noi e sono sicura che la tua permanenza sarà profiqua.
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Vecchio 08-08-2009, 10.09.30   #47
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Ecco hai detto bene, primo non dovrei giudicare mai, ma questo per me è un punto dolente mi scappa di default, mi sale una tale rabbia, credo la stessa che ho subito e rifaccio tale e quale, poi finita la buriana, ritorno quella che ero prima del giudizio e mi sento come il dr Jekyll e mr Hyde.
Grazie per il riconoscimento, e circa la parola “proficua” mi torna quasi strana visto che in questo periodo non riesco di essere utile a me stessa.
Il tuo cuore di bimba traspare, e anche la generosità mentre ti dai condividendo. La tua rabbia di default mi chiedo se scatta solo in determinate circostanze, e se, superando una certa pigrizia, potresti rivedere la modalità con cui scatta la molla. Per farti un esempio banale, la mia collaboratrice, donna splendida per puntualità, accortezza, e disponibilità, la vedo trasformarsi non appena sale alla guida della sua macchina. Insieme alla chiavetta del cruscotto apre l’augello della rabbia. Non sopporta nulla che le capiti davanti che intralci la sua marcia, la sua fretta, una generica fretta di non perdere il tempo. Scoprendo come si incavolava, per dirla educatamente, alla svolta improvvisa, ad una freccia non messa dal “collega” più avanti, non ho potuto fare a meno di farglielo notare con una certa mia sorpresa all’inizio. Oggi ne ridiamo sistematicamente, e lei ne è sempre più consapevole di questa cosa di cui nemmeno si accorgeva e che francamente è esagerata e stride con il resto della sua persona, perchè pure gesticola e impreca. Il colmo lo ha raggiunto ultimamente quando gli è scappato, avendone uno davanti : “ io odio i bambini con la bicicletta” !! Ho riso per mezzora.
Scusa era per togliere un po’ di serietà ad una cosa davvero seria…

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Vecchio 08-08-2009, 11.21.53   #48
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e circa la parola “proficua” mi torna quasi strana visto che in questo periodo non riesco di essere utile a me stessa.
Scusa non riesco a capire questo pezzo, cioè capisco la cosa dell'utile a te stessa, ma non capisco <la parola "proficua"> che sembra tu stia citando da altre parti del 3d, ma ho cercato e ricercato e non l'ho trovata. Forse intendevi un'altra cosa ed è per questo che ti chiedo, altrimenti mi perdo un pezzo del tuo ragionamento
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Vecchio 08-08-2009, 12.51.26   #49
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Mi riferivo al proficua di questa frase, Uno. In effetti non mi sono riferita solo alla citazione che avevo selezionato.

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Vecchio 08-08-2009, 22.22.00   #50
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Grazie per il riconoscimento, e circa la parola “proficua” mi torna quasi strana visto che in questo periodo non riesco di essere utile a me stessa.
Eh ...per forza guarda come l'ho scritta! q
E comunque mi riferivo proprio a te, se Lavori su di te bene (ma non prendere esempio da me ) sarà senz'altro proficua.


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La tua rabbia di default mi chiedo se scatta solo in determinate circostanze, e se, superando una certa pigrizia, potresti rivedere la modalità con cui scatta la molla.
Per farti un esempio banale, la mia collaboratrice, donna splendida per puntualità, accortezza, e disponibilità, la vedo trasformarsi non appena sale alla guida della sua macchina. Insieme alla chiavetta del cruscotto apre l’augello della rabbia. Non sopporta nulla che le capiti davanti che intralci la sua marcia, la sua fretta, una generica fretta di non perdere il tempo. Scoprendo come si incavolava, per dirla educatamente, alla svolta improvvisa, ad una freccia non messa dal “collega” più avanti, non ho potuto fare a meno di farglielo notare con una certa mia sorpresa all’inizio. Oggi ne ridiamo sistematicamente, e lei ne è sempre più consapevole di questa cosa di cui nemmeno si accorgeva e che francamente è esagerata e stride con il resto della sua persona, perchè pure gesticola e impreca. Il colmo lo ha raggiunto ultimamente quando gli è scappato, avendone uno davanti : “ io odio i bambini con la bicicletta” !! Ho riso per mezzora.
Scusa era per togliere un po’ di serietà ad una cosa davvero seria…
Mi sa che sono stata seguita il bello è che penso di fare con calma ultimamente, ma evidentemente me la racconto oltre che orba pure bugiarda.
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