Ermopoli
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Vecchio 26-08-2009, 11.01.36   #76
griselda
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Prima ho scritto inseguita dalla fretta, ho pubblicato due volte, scusate.

Avrei voluto completare le mie riflessioni, La gelosia. Un brutto veleno al quale è meglio non sottostare. Ci ho lavorato nel tempo per riuscire a non provarla. E' stato tutto inutile, ma ho risolto decidendo di stare lontana dalle situazioni che me la procuravano, e ancora oggi non appena ne sento l'odore volto pagina. è un pò semplice così, è solo la mia esperienza.
una volta lessi, "siamo noi che suscitiamo i sentimenti nell'altro" .
Caspita rimasi folgorata da questa frase, e mi rimase incisa a fuoco. Penso che se una persona ti vuol bene fa in modo da non farti ingelosire. Non mi chiedete come, ma so che se è vero amore ciò viene naturale. Non solo , quando si ama, l'altra persona deve sentirsi importante . E viceversa. Altre regole io non ne ammetto.
Naturalmente si escludono i casi di gelosia morbosa, patologica.
Non è giusto che una donna adulta, intelligente, debba subire questo sentimento. E' uno di quelli che aborrisco. Se una persona mi suscita gelosia più del normale, io non cerco di cambiare le cose, ne me ne l'altra, mi allontano e basta. Perchè di solito è una battaglia persa, anche se cambi, sarà per la prossima volta. Perchè tu cambi, ma l'altro magari no, e rresterà sempre la persona che non aveva abbastanza sensibilità.
Se poi la gelosia nasce anche dalla invidia nei confronti di una maggiore ricchezza interiore, o bellezza, dell'altro e può succedere, allora lì è il caso che si cominci a rendere più ricchi se stessi. e a volte le risorse non sono dentro di noi, e necessario solo avere gli strumenti per coglierle alla fonte che si trova spesso all'esterno di noi stessi, e non basta , dobbiamo avere il desiderio di trovarle.


Un inizio...fai entrare dentro di te questa parola, uno di questi giorni avrai una idea. La devi aspettare.

E' tanto tempo che non mi esprimo così, era un linguaggio che mi piaceva ai tempi della Profezia di Celestino. Da molti anni ho sposato il pragmatismo, ne fui costretta dalla necessità di mandare avanti la mia attività al fine di sopravvivere. Ma stasera ho rispolverato per te Griselda, spero di non avere esagerato. A me a suo tempo diede nuova vitalità e ne ho goduto per un bel pò. Poi le cose vogliono di nuovo essere cambiate, è la sorte delle persone agitate interiormente, che devono avere una intensità di vita sempre alta.
La tua storia è diversa, ma comunque ripeto, per me, nuova vitalità ha spesso bisogno di attingere ad elementi esterni. Studia bene quali sono gli strumenti che hai. hai mai pensato ad una disciplina artistica o alla scrittura?
Per la gelosia credo, ma magari sbaglio non so, che se riesco a ricapitolare tutta la gelosia che mi sono mangiata da bambina avendo vissuto moltissime differenze tra me e mio fratello più grande che al mio confronto pareva un angelo e con il bambino che mia mamma ha allevato quando io avevo ancora otto anni e tanto bisogno di lei, che invece dedicava tutto il suo tempo e le sue risate e il suo affetto a lui, mentre io in un angolo marcivo di invidia e gelosia sino ad odiare il pargolo. (essi Stefano se trovo la bimba in me di allora le spiego ciò che non le è stato spiegato) oggi comprendo razionalmente ma qualcosa è rimasto là e devo riuscire a recuperare ma anche nei vissuti successivi...che poi alla fine che cosa è la gelosia se non paura con un altro vestito? Allora credo di aver pensato che per colpa dei miei difetti e della bellezza di quell'altro avevo perso mia madre e ci soffrivo, soffrivo molto. e mi sentivo sola, solitudine che poi ho cercato di riempire con gli amici. Ma con dietro sempre un retrogusto amaro di paura di perdere l'amore per l'arrivo di un terzo incomodo....senz'altro migliore di me. E la mamma è nutrimento ancora per quell'età.
Altra cosa che mi è tornata ora alla mente è che la gelosia era un demone anche di mio padre...
Vabbeh non voglio far vomitare nessuno però questo è quanto oltre a molto altro.

Quindi cara Webetina mentre penso ad un inizio devo anche trovare il modo di credermi capace di fare, capacità persa anche (rido da sola a sentirmi perchè sono un mezzo disastro ) però dalla mia ho che non mollo mai, speriamo che sia anche una qualità vah. Mi piacerebbe tanto (come hai fatto non si sa a capirlo) saper dipingere, ho provato una volta comprato tutto l'ambaradn...finito il quadro mi hanno bastonato e ho smesso.
Però adoro la pittura, mi piacerebbe imparare a scolpire il legno, o lavorare l'argilla, il mio sogno invece è riuscire a scrivere, mio limite è la mancanza di cultura scolastica perchè fatta bene bene ho solo quella elementare, perchè a dodici anni ho smesso di studiare. E quindi quando scrivo vedo la mancanza di ciò. Però questo sarebbe davvero un sogno che per ora vedo irraggiungibile.
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Ultima modifica di griselda : 26-08-2009 alle ore 11.03.57. Motivo: non ho ancora letto Uno e Stefano
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Vecchio 26-08-2009, 11.06.41   #77
griselda
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A Roma dicevano: "se mio nonno avesse 5 @ sarebbe un flipper" (vecchia, gli ultimi flipper ne avevano solo 3)
Ma dai... se ciascuno avesse 24 al giorno la consapevolezza questo mondo non esisterebbe più, non intendo che sarebbe diverso, proprio non esisterebbe materialmente a tutti i livelli di materia.
Ecco a me era venuto da rispondere se mio nonno aveva i cingoli era un carrarmato o se aveva il troller era un tram,
ma mi pareva di essere irriverente o offensiva e non l'ho scritto, ma come sono "costretta!?!"
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Vecchio 26-08-2009, 11.10.31   #78
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quello che ho capito nel mio cammino è:
qualsiasi cosa fai e in qualunque modo tu lo faccia vi sarà sempre qualcuno che avrà da "dire".
ma è solo provando che si può capire e migliorare.
quindi in un certo senso occorre non dare troppo peso ne troppo poco.
insomma equilibrio (mica facile eh?)

nel mio caso da piccolo una cosa simile alla tua l'ho avuta nei rapporti con i cugini (tutti più grandi di me) con cui convivevo giornalmente e che spesso dai nonni erano preferiti.
ma con l'andar del tempo ho penso cercato di recuperare quello che si era bloccato là.
quello che non ho ancora del tutto recuperato riguarda un senso di non accettazione da parte di mio padre (che tuttora è presente)
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Vecchio 26-08-2009, 11.12.10   #79
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Ecco a me era venuto da rispondere se mio nonno aveva i cingoli era un carrarmato o se aveva il troller era un tram,
ma mi pareva di essere irriverente o offensiva e non l'ho scritto, ma come sono "costretta!?!"

potevi tranquillamente dirlo

un abbraccio

p.s. per me sono obiettivi da raggiungere un "tendere a" anche se so che è molto arduo quasi impossibile almeno a livello di comunità se non come dice Uno che questo mondo di materia non esistesse più.
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Vecchio 26-08-2009, 11.12.32   #80
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chissà magari è quello cui tendere come Individui in questo mondo di materia e "prova".
é O.t. ma se ragioni in questi termini ti rimarrà sempre il tarlo che tanto qui è una prova (che la virgoletti o meno) e che si fa sul serio da un'altra parte, cosa che non è.
Bisogna comprendere ed accettare che non tutti possono avere 24 al giorno di consapevolezza (non l'avranno mai tutti, pena la fine del mondo) e tutto sommato alla fin fine neanche pensarci tanto ne per gli altri e tanto più per noi. Fine e mezzi.... se fai (o meglio, cerchi di far) diventare il fine un mezzo le cose non funzionano, meglio concentrarsi sui mezzi.
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Vecchio 26-08-2009, 11.13.42   #81
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Stefano! Potevo decidere di ignorarti è vero, ma forse serve a tutti e due che ti chieda: a che cosa e a chi serve questo post che hai fatto?

beh credo serva, anche a me forse prevalentemente a me come un qualcosa da fissare per bene nella mente.
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Vecchio 26-08-2009, 11.15.54   #82
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é O.t. ma se ragioni in questi termini ti rimarrà sempre il tarlo che tanto qui è una prova (che la virgoletti o meno) e che si fa sul serio da un'altra parte, cosa che non è.
Bisogna comprendere ed accettare che non tutti possono avere 24 al giorno di consapevolezza (non l'avranno mai tutti, pena la fine del mondo) e tutto sommato alla fin fine neanche pensarci tanto ne per gli altri e tanto più per noi. Fine e mezzi.... se fai (o meglio, cerchi di far) diventare il fine un mezzo le cose non funzionano, meglio concentrarsi sui mezzi.
ok. grazie per lo spunto.
Anche se non penso che in questo mondo non si faccia sul "serio" (a dire il vero penso esattamente il contrario)
ho citato il termine "prova" per intendere che è solo provando che si può migliorare nell'ambito consapevolezza ed è quanto con mille cadute e sforzi tento di fare in base ai mezzi che ho.
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Vecchio 26-08-2009, 18.04.11   #83
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Ciao Gri , ciao a tutti ,
si sono scappato il 4/8 ,sono andato a prendere energia e ricordi per l'inverno .
Sono andato senza salutare da maleducato ma non mi piacciono i saluti meglio che tutto sia un continuo nel tempo senza addii e bentornati ( che caratteraccio no!! ).
Macchè ognun è così com'è, quindi bentornato!

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Riprendo da Dioniso e Apollo sperando di non andare fuori tema che e' la paura di perdere l'amore ma in verita' e' la paura il vero tema.
Di cosa?
C'e' una cosa che ho letto molto chiara e che merita di essere citata ( ne aveva parlato Uno tempo fa in termini quasi uguali ) :
tutto quello che facciamo , lo facciamo per non '' morire'' non per vivere , la vita e' un'arena non e' lo scopo , lo scopo e' non morire ( cosi' Don juan a Castaneda ).
Beh qui si passa al vero Lavoro su di sè se hai paura non vivi, e credo inoltre che la paura sia l'opposto dell'Amore per cui vita è amore non è di certo paura.
Vorrei dire di più ma non è che ne so molto vivere per me voleva dire un modo che avevo imparato poi però ho scoperto che non era quello giusto e per molto tempo sono rimasta spiazzata, ora credo di aver metabilizzato che si può fare altrimenti è già per me un passo avanti.

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Qualsiasi urlo o pianto e' una ribellione alla tendenza alla morte , morte psicologica .
Non e' come il '' dormire '' perche' chi dorme non se ne accorge e non chiede nulla , e' di piu' e meglio perche' e' una lotta cosciente contro qualcosa .
La morte psicologica mi dissero un giorno che è quella che si domanda nell'Ave Maria quando dice: "...prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte (psicologica) Amen!
Ma questa morte è quella che dovremmo far avvenire con il Lavoro su di sè? Non mi è mica chiaro.
Ogni urlo ed ogni pianto o aggiungo anche ogni imprecazione è una, secondo me, non accettazione di ciò che è e deve essere.

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Che cosa ?
Il nostro dissolvimento come appartenenti a questo mondo , come tutte le cose di questo mondo che sembrano a momenti non avere senso e quindi si dissolvono quando perdono di senso.
Quando una qualsiasi cosa ha terminato la sua missione o il suo lavoro ha finito l'utilità viene sostituita, come la fogliolina che marcisce e ha già sotto l'altra pronta a sostituirla. O come quando una persona ci ha dato tutto il possibile per la nostra crescita e viceversa ecco che si conclude la storia, tale ad un bocciolo che la sera si richiude per accogliere la rugiada del mattino permettengogli di mantenere la giusta umidità, necessaria ad accogliere i raggi del nuovo sole.
E comunque per una porta che si chiude se ne apre un'altra.

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Da qui il panico e la ribellione al panico con un urlo di dolore che Ermopoli raccoglie.
Ma il panico e la paura sono anche un lasciarsi andare ad un'ebbrezza da caduta che da' un retrogusto di piacere , il piacere di sapere che piu' in la' non si puo' andare ....piu' giu' di cosi' non e' possibile .
Questa tendenza a cadere e a non reagire alla caduta ha senz'alro origine nella propria infanzia e nelle prime risposte che sono state date alla paura .
Non so io lo chiamo il mal di vivere, io non mi ci sono mai trovata o abituata a questo mondo, mi ci sono sempre sentita aliena, anzi non al mondo, ma al genere umano. (ne meglio ne peggio ma incompatibile e aliena)
Per le reazioni alla paura dell'infanzia sono andata a guardare tutte quelle di cui ho ricordo e devo dire che il mio rapporto è stato di compagnia, sin da bambina sono stata terrorizzata, minacciata, avevo paura degli insegnanti, paura delle botte e potrei andare avanti ancora, quindi ci ho convissuto, me la tenevo e cercavo di sopravvivere, quindi piano piano è diventata una compagna invisibile ma sempre presente e sempre più potente.

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Questo sentimento e' quel cupio dissolvi dionisiaco che e' di tutti e che e' espresso artisticamente con la musica , con una certa musica che lo richiama e lo fa vivere ogni volta che la si ascolta.
A questa tendenza al dissolvimento viene data una soluzione da parte di ciascuno di noi che consente di continuare a vivere .
Tutti riusciamo a rinunciare all'ebrezza che ci annienta e ogni volta troviamo qualcosa che ci spinge nuovamente a vivere ,che da' provvisoriamente un senso alla vita .
Non so, a me pare che per far si che muoia veramente qualcosa, tipo una storia che finisce, una persona che perdiamo, dobbiamo piangere, immergerci nel dolore ogni volta che ne sentiamo la necessità senza rifiutarla, ma con ben chiaro nella testa che è un processo naturale, perchè altrimenti vi è anche la possibilità di compiacersi del mezzo che invece deve portare al fine e non viceversa. Ora che lo sto scrivendo realizzo che forse è proprio questa la catarsi che non avevo mai capito cosa fosse e che ho provato diverse volte ma che ho realizzato smettendo di fumare, mah chissà.
Ecco da li in poi può iniziare un'altra storia....

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L'autore di questo miracolo continuo e' Apollo o la visione apollinea del mondo caratterizata dalla misura ,dalla chiarezza ,dalla distanza dale cose.
Come in una grande seduta psicoanalitica Dioniso sta sotto a livello inconcio e Apollo sta sopra a livello conscio .
Pensa un po' io sto Apollo lo assocerei all'istinto di sopravvivenza, invece è un bel dio pragmatico? Come un padre autorevole che ti lascia sfogare e poi soffiandoti il naso ti dice: ok ti sei sfogata/o abbastanza ora alzati e ritorna a fare il tuo dovere.

Dioniso invece chi è? La parte irrazionale quella emotiva emozionale che ti branca e non ti lascerebbe più perchè è travolgente in un tutte le sue sfacettature. E un po' la parte immatura di noi.
Ok ora che ti scombinato i personaggi la pianto.
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Vecchio 26-08-2009, 18.08.30   #84
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"O come quando una persona ci ha dato tutto il possibile per la nostra crescita e viceversa ecco che si conclude la storia, tale ad un bocciolo che la sera si richiude per accogliere la rugiada del mattino permettengogli di mantenere la giusta umidità, necessaria ad accogliere i raggi del nuovo sole"

su questo che hai scritto non sono così d'accordo.
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Vecchio 26-08-2009, 18.11.02   #85
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"O come quando una persona ci ha dato tutto il possibile per la nostra crescita e viceversa ecco che si conclude la storia, tale ad un bocciolo che la sera si richiude per accogliere la rugiada del mattino permettengogli di mantenere la giusta umidità, necessaria ad accogliere i raggi del nuovo sole"

su questo che hai scritto non sono così d'accordo.
Bene amplia però se no non dici niente spiega perchè e per come che ne parliamo non piaceva molto nemmeno a me quel pezzo dai dai

P.S. Stefano toglimi una curiosità ma quanto ci hai messo a leggere il post non ho fatto a tempo a postarlo e a chiamarlo per rileggere che tu avevi già risposto e chi sei mandrake?
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Vecchio 26-08-2009, 18.16.25   #86
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la storia si conclude se tu o l'altro scelgono che si concluda
ecco la completerei così.
specie in ambito di amore.
perchè la crescita in un certo senso non si completa mai
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Vecchio 26-08-2009, 18.18.34   #87
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la storia si conclude se tu o l'altro scelgono che si concluda
ecco la completerei così.
specie in ambito di amore.
perchè la crescita in un certo senso non si completa mai
Infatti non ho detto che la nostra crescita è conclusa è concluso ciò che dovevamo scambiarci, può succedere non ho neppure detto almeno così mi pareva che succede sempre,quando una storia si conclude, ma può capitare anche in un rapporto di coppia secondo me.
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Vecchio 26-08-2009, 18.53.36   #88
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Infatti non ho detto che la nostra crescita è conclusa è concluso ciò che dovevamo scambiarci, può succedere non ho neppure detto almeno così mi pareva che succede sempre,quando una storia si conclude, ma può capitare anche in un rapporto di coppia secondo me.
secondo me se la crescita non finisce mai e se le persone crescono... non finisce mai nemmeno quello che ci si può scambiare (a meno che non vi sia un "blocco" di crescita)
in una coppia poi un rapporto non è "solo" scambio almeno secondo me.
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Vecchio 26-08-2009, 19.28.31   #89
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La gelosia è voler possedere l'altro (o qualcosa che l'altro ha) nessuno può suscitartela se non sei naturalmente predisposta, al massimo può accentuare o alleggerire tale sentimento, ma alla base ci sei tu
Sto naturalmente mi ballonzola in testa da stamattina, non capisco se vuol dire che si nasce così oppure cosa? A me potrebbe averla anche trasmessa mio padre geneticamente?

Dici anche che si può provare anche per ciò che altri possiedono, per li si può lavorare per arrivare a possedere, lavoro guadagno e compro, posseggo. Oppure se è una caratteristica mi impegno per riuscire ad ottenere quella cosa in me. Ad esempio conoscere l'inglese o avere un certo portamento ci si può lavorare.

Ma con la gelosia come si fa? Specie se la gelosia è un mostro gigantessco e ben pasciato da tutta una vita?
Per come la vedo io, che non è che sto con le mani in mano, anche se può apparire così, ma è subdola sta gelosia, parte da minimi indizi, e ha tutta una serie di comportamenti miei assurdi che mi osservo fare, cercando di non giudicarmi perchè a volte è orribile ve lo posso assicurare e mi dimostra di quanto poco amore per me stessa io possieda. A volte riesco a resistere a volte no e mi vedo scivolare via come se non avessi potere alcuno, stessi passi, stessi gesti...come un automa.
Prima mi saliva l'adrenalina a mille tant'è che un giorno pensai persino di sentirmi molto male, cuore a mille orecchi che fischiavano, da quella volta non mi permetto più di farmi così male, di soffrire così, però non sono fuori da questa che è una dipendenza anch'essa.
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Vecchio 27-08-2009, 14.30.17   #90
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Quindi cara Webetina mentre penso ad un inizio devo anche trovare il modo di credermi capace di fare, capacità persa anche (rido da sola a sentirmi perchè sono un mezzo disastro ) però dalla mia ho che non mollo mai, speriamo che sia anche una qualità vah. Mi piacerebbe tanto (come hai fatto non si sa a capirlo) saper dipingere, ho provato una volta comprato tutto l'ambaradn...finito il quadro mi hanno bastonato e ho smesso.
Però adoro la pittura, mi piacerebbe imparare a scolpire il legno, o lavorare l'argilla, il mio sogno invece è riuscire a scrivere, mio limite è la mancanza di cultura scolastica perchè fatta bene bene ho solo quella elementare, perchè a dodici anni ho smesso di studiare. E quindi quando scrivo vedo la mancanza di ciò. Però questo sarebbe davvero un sogno che per ora vedo irraggiungibile.

Beh spero ti arrivi presto il modo di comprendere che sei capace di fare.
Per la pittura se non hai regalato pennelli e colori, puoi riprendere magari con un manuale. Ci sono dei bei libri.
A intuito, direi che la scultura o meglio modellare l'argilla potrebbe essere più interessante. Ti vedo a sperimentare con le nude mani, a dare forma a qualcosa fino a quando ti sorride e si fa un pò amare, o parlare ad un pezzo di legno, perchè no...è un impatto emotivo più immediato. Nella pittura se non sai usare tecnicamente i colori, ti disperi, alcuni si sporcano tra di loro. Per non parlare di un minimo di prospettiva. Magari sperimentati e basta per ora, come per ricevere delle informazioni più consapevolmente sulle tue attitudini.
Per la scrittura... direi che sei un fenomeno!! scrivi così e hai smesso la tua formazione scolastica a dodici anni..Io ho studiato un po di più e mi sto sentendo zero spaccato rispetto all'investimento fatto. Comprendo che leggere ti ha dato un bel mezzo lo stesso.
Tu hai tutti i numeri per iniziare a scrivere e una capacità di analisi che non fa vomitare per nulla. E' di moda fare l'autobiografia, è bellissimo perchè il materiale è assicurato, sta tutto dentro di te . Una moda, non c'è nulla di male seguirla, è positiva.Ed è tutto senza spese. Al sogno impossibile: premio " Grazie Deledda" ,poi si vedrà

p.s.
Devo dire che aprendo la corazza, ci hai mostrato la Griselda che è fiduciosa e sicura di essere qui amata, è una bella cosa. Grande, perchè la verità nuda e cruda spiazza ogni tentativo di interpretazione da parte degli altri ed è più veloce l'aiuto che ti arriva.
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Vecchio 27-08-2009, 14.50.59   #91
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Beh spero ti arrivi presto il modo di comprendere che sei capace di fare.
Per la pittura se non hai regalato pennelli e colori, puoi riprendere magari con un manuale. Ci sono dei bei libri.
A intuito, direi che la scultura o meglio modellare l'argilla potrebbe essere più interessante. Ti vedo a sperimentare con le nude mani, a dare forma a qualcosa fino a quando ti sorride e si fa un pò amare, o parlare ad un pezzo di legno, perchè no...è un impatto emotivo più immediato. Nella pittura se non sai usare tecnicamente i colori, ti disperi, alcuni si sporcano tra di loro. Per non parlare di un minimo di prospettiva. Magari sperimentati e basta per ora, come per ricevere delle informazioni più consapevolmente sulle tue attitudini.
Per la scrittura... direi che sei un fenomeno!! scrivi così e hai smesso la tua formazione scolastica a dodici anni..Io ho studiato un po di più e mi sto sentendo zero spaccato rispetto all'investimento fatto. Comprendo che leggere ti ha dato un bel mezzo lo stesso.
Tu hai tutti i numeri per iniziare a scrivere e una capacità di analisi che non fa vomitare per nulla. E' di moda fare l'autobiografia, è bellissimo perchè il materiale è assicurato, sta tutto dentro di te . Una moda, non c'è nulla di male seguirla, è positiva.Ed è tutto senza spese. Al sogno impossibile: premio " Grazie Deledda" ,poi si vedrà

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Devo dire che aprendo la corazza, ci hai mostrato la Griselda che è fiduciosa e sicura di essere qui amata, è una bella cosa. Grande, perchè la verità nuda e cruda spiazza ogni tentativo di interpretazione da parte degli altri ed è più veloce l'aiuto che ti arriva.
Mi hai donato speranza vestita con l'abito della festa, proprio oggi che ne avevo tanto bisogno...grazie spero che la dolcezza che hai usato con me ti possa tornare centuplicata.

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la forza di fare nasce dal sogno di qualcosa che merita vivere.
Se tu rispondessi a me con tale frase ad una comunicazione di disagio, sarei contenta. Ti direi che già io sopravvivo perchè pesco di continuo in qualche sogno che da senso al mio vivere.
Ma se mi ricordi subito che tutto ciò che facciamo lo facciamo per non morire e non per vivere, francamente mi sentirei una pezza peggio ancora. Forse non ti conosco ancora, magari è il tuo modo di farti sentire vicino.
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Vecchio 27-08-2009, 15.03.04   #93
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Scusa non avevo visto il tuo post. Grazie ne ho bisogno anche io.
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La Griselda più profonda sta emergendo e ciò è davvero molto bello da osservare e avere la fortuna qui di condividere.

Un abbraccio
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Se tu rispondessi a me con tale frase ad una comunicazione di disagio, sarei contenta. Ti direi che già io sopravvivo perchè pesco di continuo in qualche sogno che da senso al mio vivere.
Ma se mi ricordi subito che tutto ciò che facciamo lo facciamo per non morire e non per vivere, francamente mi sentirei una pezza peggio ancora. Forse non ti conosco ancora, magari è il tuo modo di farti sentire vicino.
Eppure le cose stanno cosi' .
Le cose che facciamo per quanto illusorie vincono la sensazione di morte che abbiamo chi piu' chi meno pur chiamandola in modo diverso.

L'impermanenza delle cose , degli stati d'animo e di noi tutti alla fine e' il morire da superare , la frammentazione del nostro essere .
La percezione di questa precarieta' la senti anche tu no.

Le immagini del sogno ad occhi aperti , a te come a tutti servono proprio a superare questa precarieta'.
E' proprio grazie alle immagini del sogno che il mondo diventa bello e se ne giustifica l'esistenza .
C'e' chi , all'estremo , la precarieta' la vive in modo talmente profondo che ha bisogno della follia per uscirne , follia che e' una condizione di sogno perpetua , un'uscita dalla realta' senza il rientro .
Quando ho scritto a Gris avevo in mente anche il tuo sognare ad occhi aperti di cui parli nel 3d nel passato o nel presente come esempio di quel processo di superamento della sensazione di dissolvimento attraverso il sogno, sognare che e' una cosa buona... insomma guai a non sognare a non aver quelle immagini che ricompongono una realta frammentata e priva di senso .

Forse cosi' la cosa ti spaventa di meno?
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Vecchio 27-08-2009, 17.37.19   #96
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Macchè ognun è così com'è, quindi bentornato!


Beh qui si passa al vero Lavoro su di sè se hai paura non vivi, e credo inoltre che la paura sia l'opposto dell'Amore per cui vita è amore non è di certo paura.
Vorrei dire di più ma non è che ne so molto vivere per me voleva dire un modo che avevo imparato poi però ho scoperto che non era quello giusto e per molto tempo sono rimasta spiazzata, ora credo di aver metabilizzato che si può fare altrimenti è già per me un passo avanti.


La morte psicologica mi dissero un giorno che è quella che si domanda nell'Ave Maria quando dice: "...prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte (psicologica) Amen!
Ma questa morte è quella che dovremmo far avvenire con il Lavoro su di sè? Non mi è mica chiaro.
Ogni urlo ed ogni pianto o aggiungo anche ogni imprecazione è una, secondo me, non accettazione di ciò che è e deve essere.


Quando una qualsiasi cosa ha terminato la sua missione o il suo lavoro ha finito l'utilità viene sostituita, come la fogliolina che marcisce e ha già sotto l'altra pronta a sostituirla. O come quando una persona ci ha dato tutto il possibile per la nostra crescita e viceversa ecco che si conclude la storia, tale ad un bocciolo che la sera si richiude per accogliere la rugiada del mattino permettengogli di mantenere la giusta umidità, necessaria ad accogliere i raggi del nuovo sole.
E comunque per una porta che si chiude se ne apre un'altra.


Non so io lo chiamo il mal di vivere, io non mi ci sono mai trovata o abituata a questo mondo, mi ci sono sempre sentita aliena, anzi non al mondo, ma al genere umano. (ne meglio ne peggio ma incompatibile e aliena)
Per le reazioni alla paura dell'infanzia sono andata a guardare tutte quelle di cui ho ricordo e devo dire che il mio rapporto è stato di compagnia, sin da bambina sono stata terrorizzata, minacciata, avevo paura degli insegnanti, paura delle botte e potrei andare avanti ancora, quindi ci ho convissuto, me la tenevo e cercavo di sopravvivere, quindi piano piano è diventata una compagna invisibile ma sempre presente e sempre più potente.


Non so, a me pare che per far si che muoia veramente qualcosa, tipo una storia che finisce, una persona che perdiamo, dobbiamo piangere, immergerci nel dolore ogni volta che ne sentiamo la necessità senza rifiutarla, ma con ben chiaro nella testa che è un processo naturale, perchè altrimenti vi è anche la possibilità di compiacersi del mezzo che invece deve portare al fine e non viceversa. Ora che lo sto scrivendo realizzo che forse è proprio questa la catarsi che non avevo mai capito cosa fosse e che ho provato diverse volte ma che ho realizzato smettendo di fumare, mah chissà.
Ecco da li in poi può iniziare un'altra storia....


Pensa un po' io sto Apollo lo assocerei all'istinto di sopravvivenza, invece è un bel dio pragmatico? Come un padre autorevole che ti lascia sfogare e poi soffiandoti il naso ti dice: ok ti sei sfogata/o abbastanza ora alzati e ritorna a fare il tuo dovere.

Dioniso invece chi è? La parte irrazionale quella emotiva emozionale che ti branca e non ti lascerebbe più perchè è travolgente in un tutte le sue sfacettature. E un po' la parte immatura di noi.
Ok ora che ti scombinato i personaggi la pianto.
No Dioniso non e' una parte immatura di noi e' una parte importante di noi senz'altro irrazionale e situata nella parte piu' profonda della nostra natura.
Quella che si accosta all'assoluto e subito ne viene respinta perche' troppo distante , troppo diversa ,da quell'assoluto .
Non ha niente a che fare con storie che iniziano e finiscono , con cose terrene e' un'esperienza metafisica che da' frenesia , follia che ti annienta ed entusiasma nello stesso tempo.
Non si puo' vivere in questo stato per questo serve il mondo di Apollo che e' la parte conscia di noi quella che hai descritto tu , distante dalle cose.
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Vecchio 27-08-2009, 19.01.55   #97
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Eppure le cose stanno cosi' .
Le cose che facciamo per quanto illusorie vincono la sensazione di morte che abbiamo chi piu' chi meno pur chiamandola in modo diverso.

L'impermanenza delle cose , degli stati d'animo e di noi tutti alla fine e' il morire da superare , la frammentazione del nostro essere .
La percezione di questa precarieta' la senti anche tu no.

Le immagini del sogno ad occhi aperti , a te come a tutti servono proprio a superare questa precarieta'.
E' proprio grazie alle immagini del sogno che il mondo diventa bello e se ne giustifica l'esistenza .
C'e' chi , all'estremo , la precarieta' la vive in modo talmente profondo che ha bisogno della follia per uscirne , follia che e' una condizione di sogno perpetua , un'uscita dalla realta' senza il rientro .
Quando ho scritto a Gris avevo in mente anche il tuo sognare ad occhi aperti di cui parli nel 3d nel passato o nel presente come esempio di quel processo di superamento della sensazione di dissolvimento attraverso il sogno, sognare che e' una cosa buona... insomma guai a non sognare a non aver quelle immagini che ricompongono una realta frammentata e priva di senso .

Forse cosi' la cosa ti spaventa di meno?
Sincera? io sono sempre spaventata al massimo anche se so staccare e provare entusiasmo, non è questione di spaventarmi di più, di più non puoi. Ma di favorire l'idea positiva del sogno in un momento in cui un altro dichara di sentire che che non vive. Ho contestato la sequenza delle due cose che somministri. Parole come precarietà del vivere e sogno rassicurante. Come se non avessi considerato che l'altra persona già si sente come morta dentro. accetto rimproveri se ciò appare una polemica, ma il mio cuore, o forse le mie identificazioni sentono di dirti questo.
posso farti i complimenti perchè sento che l' accettazione di entrambe le cose è già accaduta dentro di te e resti sereno e distaccato, al punto da chiedermi se la risposta fosse stata data in automatico dal sistema. I preamboli erano molto carini per fortuna, circa il ritorno dalla tua assenza, la prova che eri umano.
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Vecchio 27-08-2009, 20.00.24   #98
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Per la gelosia credo, ma magari sbaglio non so, che se riesco a ricapitolare tutta la gelosia che mi sono mangiata da bambina avendo vissuto moltissime differenze tra me e mio fratello più grande che al mio confronto pareva un angelo e con il bambino che mia mamma ha allevato quando io avevo ancora otto anni e tanto bisogno di lei, che invece dedicava tutto il suo tempo e le sue risate e il suo affetto a lui, mentre io in un angolo marcivo di invidia e gelosia sino ad odiare il pargolo. (essi Stefano se trovo la bimba in me di allora le spiego ciò che non le è stato spiegato) oggi comprendo razionalmente ma qualcosa è rimasto là e devo riuscire a recuperare ma anche nei vissuti successivi...che poi alla fine che cosa è la gelosia se non paura con un altro vestito? Allora credo di aver pensato che per colpa dei miei difetti e della bellezza di quell'altro avevo perso mia madre e ci soffrivo, soffrivo molto. e mi sentivo sola, solitudine che poi ho cercato di riempire con gli amici. Ma con dietro sempre un retrogusto amaro di paura di perdere l'amore per l'arrivo di un terzo incomodo....senz'altro migliore di me. E la mamma è nutrimento ancora per quell'età.
Altra cosa che mi è tornata ora alla mente è che la gelosia era un demone anche di mio padre...
Vabbeh non voglio far vomitare nessuno però questo è quanto oltre a molto altro.

Quindi cara Webetina mentre penso ad un inizio devo anche trovare il modo di credermi capace di fare, capacità persa anche (rido da sola a sentirmi perchè sono un mezzo disastro ) però dalla mia ho che non mollo mai, speriamo che sia anche una qualità vah. Mi piacerebbe tanto (come hai fatto non si sa a capirlo) saper dipingere, ho provato una volta comprato tutto l'ambaradn...finito il quadro mi hanno bastonato e ho smesso.
Però adoro la pittura, mi piacerebbe imparare a scolpire il legno, o lavorare l'argilla, il mio sogno invece è riuscire a scrivere, mio limite è la mancanza di cultura scolastica perchè fatta bene bene ho solo quella elementare, perchè a dodici anni ho smesso di studiare. E quindi quando scrivo vedo la mancanza di ciò. Però questo sarebbe davvero un sogno che per ora vedo irraggiungibile.
Anch'io soffro di gelosia, l'ho provata proprio in questi giorni passati ed è un tarlo che rode dal di dentro, io ci metto dentro anche un discorso di fiducia che si dà e che si riceve e che viene annientata, allora subentrano i dubbi di non essere all'altezza, di non avere quello che ha un'altra persona, e mi rendo conto che più ci si tormenta e si tormenta l'altra persona più la si perde perchè si arriva a opprimerla cercando sicurezza che si può trovare solo in se stessi.
Ho imparato che se bastiamo a noi stessi non siamo più gelosi e attiriamo l'altra persona ma quant'è difficile questo quando la bestiaccia dentro di noi si nutre di dubbi e di paure...
Scusa lo sfogo ma ho passato dei giorni un po' movimentati e mi sta crollando un po' tutto il mio bel castello fatto di sicurezze e di fiducia....
Ma come reagire di fronte alle bugie scoperte ????
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Vecchio 27-08-2009, 21.36.39   #99
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Anch'io soffro di gelosia, l'ho provata proprio in questi giorni passati ed è un tarlo che rode dal di dentro, io ci metto dentro anche un discorso di fiducia che si dà e che si riceve e che viene annientata, allora subentrano i dubbi di non essere all'altezza, di non avere quello che ha un'altra persona, e mi rendo conto che più ci si tormenta e si tormenta l'altra persona più la si perde perchè si arriva a opprimerla cercando sicurezza che si può trovare solo in se stessi.
Ho imparato che se bastiamo a noi stessi non siamo più gelosi e attiriamo l'altra persona ma quant'è difficile questo quando la bestiaccia dentro di noi si nutre di dubbi e di paure...
Scusa lo sfogo ma ho passato dei giorni un po' movimentati e mi sta crollando un po' tutto il mio bel castello fatto di sicurezze e di fiducia....
Ma come reagire di fronte alle bugie scoperte ????
Ciao Stella e scusami se mi intrometto.
La gelosia può avere un potere distruttivo soprattutto se è gelosia patologica. Ossia, quando l'altro non fa nulla e diventa vittima di paranoie che come tali sguazzano nella nostra mente ma non hanno un riscontro reale.

Però se ci sono delle bugie, queste sono effettivamente il sintomo di qualcosa che non quadra e che forse può essere chiarito con il proprio compagno. Che cosa c'è dietro una bugia, che cosa succede al nostro partner che sta mentendo?
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Vecchio 27-08-2009, 22.11.46   #100
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Anch'io soffro di gelosia, l'ho provata proprio in questi giorni passati ed è un tarlo che rode dal di dentro, io ci metto dentro anche un discorso di fiducia che si dà e che si riceve e che viene annientata, allora subentrano i dubbi di non essere all'altezza, di non avere quello che ha un'altra persona, e mi rendo conto che più ci si tormenta e si tormenta l'altra persona più la si perde perchè si arriva a opprimerla cercando sicurezza che si può trovare solo in se stessi.
Ho imparato che se bastiamo a noi stessi non siamo più gelosi e attiriamo l'altra persona ma quant'è difficile questo quando la bestiaccia dentro di noi si nutre di dubbi e di paure...
Scusa lo sfogo ma ho passato dei giorni un po' movimentati e mi sta crollando un po' tutto il mio bel castello fatto di sicurezze e di fiducia....
Ma come reagire di fronte alle bugie scoperte ????
Mi spiace molto Stella hai descritto bene il processo...
Per quanto riguarda le bugie, possiamo chiederci se è colpa nostra o no. A volte se l'altro ha paura di scatenare un vespaio solo per il fatto di aver visto una persona, che a noi scatena la gelosia, per il quieto vivere è portato a mentire anche se non c'è dietro niente di compromettente.
In teoria sarebbe da non indurre l'altro con la gelosia a questo comportamento e ad avere un po' più fiducia l'uno dell'altra uno ad aprirsi a dire e l'altro ad accogliere senza andare in panico. Ma purtroppo quando si hanno insicurezze nostre o vissuti precedenti dolorosi facciamo fatica a fidarci mettendo in atto tutta la serie di problematiche che ho descritto prima.
Un'altra è anche la proiezione di noi sull'altro anche questo poi genera gelosia e anche qui l'altro può proprio essere innocente. In ogni caso è un veleno per i rapporti di qualunque genere siano.
Spero che tu risolva presto, in bocca al lupo
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