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Vecchio 04-01-2012, 02.37.40   #26
Ray
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E' da un pò di giorni che mi arrovello su questa tua affermazione.
Fin ora ero convinta che la tappa importante, finale, fosse diventare individui, invece ora se capisco bene cosa intendi diventare individi è una tappa, poi occorre lasciare anche questo.
Individuo vuol dire essere differenziato, cioè staccato dal resto, prima avvertire un dentro rispetto ad un fuori, e poi occorre superare anche questo?
A me è sembrato che dopo dicesse che il topo era un po' e un po', cioè capra e cavoli, non volendo rinunciare a nessuno dei due.
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Vecchio 04-01-2012, 21.04.30   #27
diamantea
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A me è sembrato che dopo dicesse che il topo era un po' e un po', cioè capra e cavoli, non volendo rinunciare a nessuno dei due.
Si ha detto così, capra e cavoli, e a me è sempre piaciuto averli entrambi, non scegliere, non avere il conflitto della rinuncia.

E' quel l'Essere deve perdere l'individualità che non mi è chiaro, forse vuol dire non identificarsi con l'essere individuo, andare oltre per avere tutto.
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Vecchio 14-01-2012, 20.18.22   #28
Sole
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Ho parecchia confusione, non riesco a formulare nessuna domanda perchè ci sono cose che sento proprie nel discorso ma non riesco a portarle nel razionale. Insomma non capisco.. così provo a prendere dei punti a commentare e vediamo cosa ne esce e se trovo la domanda.

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C'è una sola possibilità, dal punto di vista fin qui esposto, per annullare le distanze, l'Essere deve perdere l'individualità ed Essere non solo il corpo, la mente o che altro di un individuo ma Tutto. (qualcuno definisce lo stato coscienza cosmica, in realtà la definizione non è esatta)
A questo punto percezione, memoria e coscienza vengono assorbiti dalla consapevolezza ma non è possibile sperimentare ed evolvere.
Perdere l'individualità la interpreto come perdere l'identificazione con il Se per attingere ad una fonte ancora più vasta. Allargare la percezione della coscienza al Tutto di modo che nulla ci sia più da percepire, è già tutto lì. Anch'io come Tea penso che è un passo sicuramente successivo all'individuo anche se non è detto che le cose vadano di conseguenza.
Questo però vuol dire che il dentro deve allargarsi a comprendere il fuori, giusto?
Quote:


E' qui che entra in gioco il difficile concetto del paradigma olografico. Ogni più piccola ed infinitesimale parte dell'Universo lo contiene interamente.
Quindi abbiamo già tutto dentro, ma per lo stesso principio sopra enunciato se ne abbiamo totale consapevolezza "eliminiamo" percezione, memoria e coscienza.
Qui arriva il primo motivo di confusione. In questa discussione (che avevo ancora in digestione) in questo post in particolare capivo che la consapevolezza era conseguenza dell'esperire e del percepire della coscienza. E' vero però che dici anche che in potenza abbiamo tutto. Si tratta quindi di percepire la memoria che già abbiamo. Di ricordarci mantenendo la consapevolezza di come ci siamo ricordati.
Quote:
L'unica definitiva soluzione è integrare la totale consapevolezza interiore con la completa vita esteriore o la completa vita interiore con la totale consapevolezza esteriore. Se riusciamo a mettere queste due possibilità in una ruota come quella dello Ying e Yang possiamo avere i cosiddetti capra e cavolo.
Come la ruota del punto di unione di cui parlavamo tantissimo tempo fa? Cioè far girare velocemente le due percezioni da non sentirne distanza?
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Vecchio 14-01-2012, 23.42.41   #29
Ray
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Perdere l'individualità la interpreto come perdere l'identificazione con il Se per attingere ad una fonte ancora più vasta. Allargare la percezione della coscienza al Tutto di modo che nulla ci sia più da percepire, è già tutto lì. Anch'io come Tea penso che è un passo sicuramente successivo all'individuo anche se non è detto che le cose vadano di conseguenza.
Questo però vuol dire che il dentro deve allargarsi a comprendere il fuori, giusto?
Neanche io sono sicuro che mi sia chiaro il discorso, quindi ti rispondo con le stesse intenzioni che hai tu quando commenti.

Per come l'ho capita io, per la "coscienza cosmica" (Uno dice non precisa come definizione, starebbe meglio "del cosmo"?) più che un dentro che si allarga si tratta di togliere il confine e fare tutt'uno. Quindi si ha consapevolezza ma si perde individualità (coscienza e memoria).
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Vecchio 15-01-2012, 00.28.00   #30
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Per come l'ho capita io, per la "coscienza cosmica" (Uno dice non precisa come definizione, starebbe meglio "del cosmo"?) più che un dentro che si allarga si tratta di togliere il confine e fare tutt'uno. Quindi si ha consapevolezza ma si perde individualità (coscienza e memoria).
Infatti quando risponde al Folle parla di rendere la materia del confine più "calda", almeno è quel che ho capito, in questo modo la sfumatura diventa sempre meno densa. E il modo per farlo dovrebbe essere questa perdita di individualità.

Mi sfugge tanto del discorso..
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Vecchio 15-01-2012, 14.30.14   #31
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L'unica definitiva soluzione è integrare la totale consapevolezza interiore con la completa vita esteriore o la completa vita interiore con la totale consapevolezza esteriore. Se riusciamo a mettere queste due possibilità in una ruota come quella dello Ying e Yang possiamo avere i cosiddetti capra e cavolo.

.
Cioè allineare le azioni e il modo di vivere 'esterno' con la consapevolezza interiore via via che essa cambia ed evolve?
Essere 'dritti' ..
Mmm forse è qualcosa di più sottile che non riesco a vedere.
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Vecchio 15-01-2012, 16.00.21   #32
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Una delle cose che non capisco è come si possa escludere il confine dato dal fisico dalla personalità, dalla propria individualità....
Fino al fisico pure pure ci arrivo, per esempio nei sogni anche senza il corpo fisico comunque qualcosa esperiamo, ma pensare di poter andare oltre la propria personalità e individualità non riesco proprio a raffigurarmelo concettualmente, pensare che noi si possa essere qualcosa di più grande di quelle cose ....
Dovrebbero rappresentare solo gli strumenti che abbiamo per fare esperienza ma indietro , oltre, non riesco a vedere....
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Vecchio 17-01-2012, 11.24.33   #33
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Hai parlato di distanze, se pari a 0 siamo dentro al contriario siamo fuori. Bene la domanda è, cos'è che percorre tale distanza e ci permette di essere dentro o fuori? C'entrano qualcosa i campi "bioelettromagnetici" (se non ricordo male) che compenetrano l'uomo e che l'Uomo può direzionare a suo piacimento?

Supponiamo che voglia essere dentro al mio schermo del pc, ce l'ho davanti mi concentro e tutta la mia attenzione è su di esso, ma poi mi squilla il cellulare e allora mi alzo creo distanza dallo schermo del pc, quindi sto fuori...è esatto?

Scrivendo, le domande sorgono da sole, dunque mi chiedo e se volessi entrare nel sole? Come si annulla la distanza? e cos'è che và dentro? Visto che fisicamente rimango sulla terra...

Riguardo la linea di confine dunque è un mix tra ciò che lo circonda, a riguardo mi chiedo come è più corretto rappresentare questo dentro fuori? (allego immagine)
Ok adesso ho capito che intendevi.
Anche se sei completamente concentrato sul monitor del tuo pc ne sei comunque fuori, sei orientato e focalizzato (perchè concentrato) su lui materialmente o meno (perchè in realtà sei concentrato su quello che nel monitor è rappresentato), ma non sei dentro tant'è che esisti tu ed esiste il monitor con le sue cose e siete due cose separate e diverse.

Quello che è dentro non può essere altro da te... in un certo senso (mettiti seduto ) se hai Dio dentro di te sei Dio.
In realtà questo è l'equazione semplificata che fanno alcuni per giustificare certe cre... creative idee , ma è più preciso dire che sei hai Dio dentro sei la stessa cosa di Dio ma non sei Lui. Comunque questo era solo uno spunto di riflessione e meditazione per chi ha tempo di farlo, lasciamolo da parte per il momento.
Per annullare la distanza tra te e qualcosa devi diventare quella cosa. Banalmente nei rapporti interpersonali più vedi qualcuno diverso da te e più ne sei distante, più riconosci in lui/lei delle cose che hai anche tu (o viceversa riconosci in te delle cose che ha...) più ti avvicini.
Quindi possiamo dire che la distanza è fatta della/dalla differenza. Se parlassimo di cromia il verde ed il rosso sono più distanti di un bianco ed un panna.

Il confine lo potresti rappresentare con qualcosa di solubile, ma non immediatamente, nell'acqua. Per esempio una zolletta di zucchero ben compatta. Quando la immergi il confine è netto, dove finisce lo zucchero e dove inizia l'acqua, poi mano mano che si scioglie ci sarà una zona intorno alla zolletta che sarà formata da acqua ma anche da zucchero e poi le zone più lontane dalla zolletta solo di acqua.
Quella zone zucchero/acqua è il confine, più la zolletta si scioglie, più il confine si allarga. Puoi osservare che mentre la zolletta si scioglie anche l'acqua penetra dove prima c'era solo zucchero etc....
Nel nostro caso le cose si complicano un momento perchè il nostro essere può attrarre i granelli di zucchero che si separano e comprimendoli espellere l'acqua.


In seguito proverò a rispondere agli altri post.
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Vecchio 17-01-2012, 13.42.33   #34
Faltea
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Uno, ma c'è una tecnica per provare ad entrare in una cosa?

Cioè, quando medito arrivo ad un punto in cui non sento più il corpo, questo potrebbe essere un sentirsi, non trovo le parole giuste.. un sentirsi tutt'uno? (anche se non da l'idea corretta).
Dura poco perché poi rientro, ma già il fatto che rientro mi fa pensare che non sia affatto ciò che tu intendevi..

La consapevolezza esteriore con la coscienza interiore, la coscienza esteriore con la consapevolezza interiore...
Azz che compito difficile..

Quanto mi piace quest'alchimia del corpo

Cibo buono buono
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 20-01-2012, 02.06.32   #35
diamantea
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Mi sono chiesta se il discorso sulle paretine si possa associare al cerca fuori e trova dentro, cioè se questo fuori e dentro lo si percepisce finchè siamo in una delle tre stanze, quando abbattiamo le paretine siamo nella openspace ecco che il fuori e dentro sono la stessa cosa.
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Vecchio 20-01-2012, 10.23.44   #36
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Mi sono chiesta se il discorso sulle paretine si possa associare al cerca fuori e trova dentro, cioè se questo fuori e dentro lo si percepisce finchè siamo in una delle tre stanze, quando abbattiamo le paretine siamo nella openspace ecco che il fuori e dentro sono la stessa cosa.
Pensa uno che ti legge qui ma non ha letto l'altro thread.
Se va bene ti prende per dissociata dalla realtà

Non mescolerei comunque i due discorsi
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