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Vecchio 20-03-2008, 18.53.36   #1
RedWitch
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Predefinito La capacità di focalizzare

Che cosa è la capacità di focalizzare quando si tratta di un argomento, un libro, anche un trhead del forum?

Ho cercato l'etimo della parola , e in uno dei significati, parlava di regolare un obiettivo, uno strumento ottico, in modo da mettere a fuoco, rendere nitida l'immagine.

Si parla quindi di qualcosa da fare con precisione, in modo che l'immagine risulti nitida e non sfocata, per esempio se faccio la foto di un panorama voglio prendere un particolare, dovrò fare in modo di mettere bene a fuoco l'oggetto che mi interessa e lasciare il resto come "sfondo", e a quel punto non importerà se il resto non è perfettamente a fuoco, la cosa importante è che lo sia l'oggetto principale della mia foto..Se invece fotografo un panorama, farò una veduta larga, ma niente sarà perfettamente a fuoco, l'occhio poi si perderà nell'insieme dell'immagine giusto?

E quando si tratta di un argomento? come fare per mettere a fuoco, focalizzare l'argomento principale, se magari si tratta di un libro, quindi lungo, ricco di particolari, descrizioni, e quant'altro? Ho provato di recente a leggere un libro, senza perdere il filone principale stradafacendo, e non so quanto ci sia riuscita alla fine anche per il discorso di quantità che facevamo qui , e anche quando si tratta dei thread qui in forum, sto cercando di fare uno sforzo per non uscire continuamente dai temi principali, ma ammetto che spesso mi perdo, tanto più è lungo il thread, tanto più o mi inchiodo sull'argomento principale (i primi post) e non riesco ad allargare il mio punto di vista, oppure il discorso si allarga e per quanto cerchi di mantenere una parvenza dell'argomento iniziale, allargo troppo finendo magari a parlare di tuttaltro..

Credo che allargare un discorso vada bene, ma che ci dovrebbe comunque essere un filo comune che faccia inquadrare l'argomento anche se siamo al 50esimo post.

A voi capita? come fate per tenere il filo del discorso? ( o anche di un libro etc)..

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Vecchio 20-03-2008, 19.28.24   #2
turaz
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rilasso la mente senza aspettarmi nulla da ciò che leggo.
sono vuoto prima di leggere.
a quel punto non so spiegarti meglio di "lascio le parole entrare senza giudicarle prima"

(non sempre ci riesco sia chiaro)
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Vecchio 20-03-2008, 19.45.39   #3
griselda
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Che bell'argomento Red io mi ci perdo sempre e non riesco a focalizzare a volte penso che possa essere dovuto al disordine, non ho ordine dentro e quindi non riesco a metterlo fuori. Focalizzare è un po' come avere un obbiettivo e centralo in tutti i modi possibili, ma quando l'obbiettivo non so quale sia ecco che sparo ca...nnonate ovunque.
Focalizzare è come scartare tutto quello che non serve e tenere solo quello che va bene, in un paesaggio c'è di tutto ma se devo fotografare la chiesa devo focalizzare su quella e evitare di vedere tutto il resto, mettere un bel teleobiettivo che restringe il campo sfocando tutto il resto. Penso questo ma non so farlo, spesso non trovo l'obiettivo mi sfugge e quindi fotografo tutto l'intorno del panorama senza riuscire a focalizzare.
Come ora?
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Vecchio 20-03-2008, 23.57.39   #4
Sole
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Giorni fa ho visto karate kid 2, la serie è carina da vedere lascia tanti spunti, e in questo il maestro di karate insegnava all'allievo il fuoco. Se devi fare una cosa devi centrare quella cosa in te stesso.. roba da poco no? Concentrare tutte le capacità che si hanno in quella cosa e fare.

Non trovo sempre un male espandere i discorsi attraverso le associazioni e le ramificazioni che collegano quel discorso, quello che però spesso accade (anche a me) è che viene in mente una cosa, la si dice e si dimentica poi da dove si è partiti. Sul forum resta evidente perchè è scritto nella dialogare a voce si accavallano associazioni su associazioni senza concentrazione.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 24-03-2008, 20.41.49   #5
RedWitch
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Focalizzare è un po' come avere un obbiettivo e centralo in tutti i modi possibili, ma quando l'obbiettivo non so quale sia ecco che sparo ca...nnonate ovunque.
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Giorni fa ho visto karate kid 2, la serie è carina da vedere lascia tanti spunti, e in questo il maestro di karate insegnava all'allievo il fuoco. Se devi fare una cosa devi centrare quella cosa in te stesso.. roba da poco no? Concentrare tutte le capacità che si hanno in quella cosa e fare.
Anche io ho sempre pensato che focalizzare fosse concentrare, centrare il bersaglio, ma non credo che sia tutto qui. Una volta inquadrato il bersaglio devo avere la capacità di muovere l'obiettivo, non so se si capisca, ma l'obiettivo non è statico, deve essere "mobile", in modo da poterlo allargare e stringere in caso di bisogno, in forum per esempio, devo essere in grado di modificare la prospettiva man mano che l'argomento progredisce, altrimenti, come dicevo sopra, resto piantata su quello che si dice all'inizio perdendomi poi il resto, oppure non riesco a mantenere il fuoco sull'argomento e mi perdo andando per associazioni quando trovo una cosa che "prende" anche se non si tratta dell'argomento principale..

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Non trovo sempre un male espandere i discorsi attraverso le associazioni e le ramificazioni che collegano quel discorso, quello che però spesso accade (anche a me) è che viene in mente una cosa, la si dice e si dimentica poi da dove si è partiti. Sul forum resta evidente perchè è scritto nella dialogare a voce si accavallano associazioni su associazioni senza concentrazione.
Sta cosa mi fa pensare all'immagine di quando durante un discorso apriamo una parentesi, poi senza chiuderla ne apriamo un altra, poi un altra e come dicevi alla fine non ci troviamo più, non ricordiamo nemmeno da dove siamo partiti con il discorso... e questo credo che sia uno dei motivi per cui alla fine si perde il filo del discorso. Riuscire a seguire il filo, significherebbe andare avanti nel discorso, senza perdersi, allargare o restringere l'obiettivo a seconda della necessità, senza per questo perdere di vista la trama principale...

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Vecchio 24-03-2008, 21.04.03   #6
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C'è un passo di un libro che mi è riamsto tanto impresso dove il protagonista ascoltava parlare un uomo di lumi che gli spigava come aveva ralizzato determinate cose. All'ascoltatore venivano in mente un milione di domande una tra tutte predominava eppure la sua concentrazione gli permise di trattenere e conservare la curiosità che sarebbe stata dispersiva e cercare in seguito il momento opportuno per rifare la domanda ed approndire i particolari e il momento giusto non mancò di venire.
Noi siamo mossi dalla brama di sapere tutto e subito, di mettere tutto dentro un discorso, di aver paura che non si capisca, di associare un pensiero e di perderlo.. credo che usare questo tipo di brama per conservare il ricordo della curiosità e riproporlo aumenterebbe l'attenzione e il risultato verso l'obiettivo.
Non so se sia proprio in tema con le tue intenzioni, anzi credo di no perchè sfugge qualcosa anche a me nella focalizzazione, ma è una cosa che mi ha colpito.

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Vecchio 24-03-2008, 22.03.01   #7
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Anche io ho sempre pensato che focalizzare fosse concentrare, centrare il bersaglio, ma non credo che sia tutto qui. Una volta inquadrato il bersaglio devo avere la capacità di muovere l'obiettivo, non so se si capisca, ma l'obiettivo non è statico, deve essere "mobile", in modo da poterlo allargare e stringere in caso di bisogno, in forum per esempio, devo essere in grado di modificare la prospettiva man mano che l'argomento progredisce, altrimenti, come dicevo sopra, resto piantata su quello che si dice all'inizio perdendomi poi il resto, oppure non riesco a mantenere il fuoco sull'argomento e mi perdo andando per associazioni quando trovo una cosa che "prende" anche se non si tratta dell'argomento principale..



Sta cosa mi fa pensare all'immagine di quando durante un discorso apriamo una parentesi, poi senza chiuderla ne apriamo un altra, poi un altra e come dicevi alla fine non ci troviamo più, non ricordiamo nemmeno da dove siamo partiti con il discorso... e questo credo che sia uno dei motivi per cui alla fine si perde il filo del discorso. Riuscire a seguire il filo, significherebbe andare avanti nel discorso, senza perdersi, allargare o restringere l'obiettivo a seconda della necessità, senza per questo perdere di vista la trama principale...

Ricordo una delle prime frasi che scrisse Uno in un post in risposta ad un mio post e in questo momento mi è tornata in mente:
Grii usa lo zoom. Lo zoom ha in se una serie di obbiettivi spostando avanti indietro le lenti permette di spaziare dall'insieme al particolare.
Chissà se può andare come esempio?
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Vecchio 24-03-2008, 22.16.53   #8
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Noi siamo mossi dalla brama di sapere tutto e subito, di mettere tutto dentro un discorso, di aver paura che non si capisca, di associare un pensiero e di perderlo.. credo che usare questo tipo di brama per conservare il ricordo della curiosità e riproporlo aumenterebbe l'attenzione e il risultato verso l'obiettivo.
Non so se sia proprio in tema con le tue intenzioni, anzi credo di no perchè sfugge qualcosa anche a me nella focalizzazione, ma è una cosa che mi ha colpito.

Grazie per lo spunto Sole, credo invece che sia un ottimo punto.. il tenere a mente, senza buttare fuori tutto subito e magari pretendere anche che gli altri ci rispondano subito che soddisfino una matassa di curiosità tutte insieme o quasi... il tenere a mente una cosa che interessa, e saper aspettare il momento giusto per chiederla o proporla, penso che sia un buon modo anche per sperimentarla nel frattempo e riuscire a metterci qualcosa di nostro, oltre che la domanda iniziale, che viene dall'esperienza ..


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Ricordo una delle prime frasi che scrisse Uno in un post in risposta ad un mio post e in questo momento mi è tornata in mente:
Grii usa lo zoom. Lo zoom ha in se una serie di obbiettivi spostando avanti indietro le lenti permette di spaziare dall'insieme al particolare.
Chissà se può andare come esempio?
Sì Gri intendevo proprio una cosa del genere, allargare e stringere, il particolare il generale, a seconda della necessità e del momento, per poter seguire il famoso filo.. mi ancora manca il "come"... vado per tentativi, se avete suggerimenti, ben vengano, perchè ancora non ci sono granchè..

Qualche giorno fa in tuttaltro argomento Uno ha anche accennato all'essere focalizzati sul futuro (parlava del momento della morte), io credo che anche il vivere sempre spostati (nel passato o nel futuro) c'entri con il riuscire o meno a spostare il fuoco nel luogo giusto al momento giusto...
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Vecchio 24-03-2008, 22.59.47   #9
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Cosa mi impedisce di focalizzare? Mi faccio delle domande: o non ho il substrato non ho il materiale adatto e allora dovrei attrezzarmi. Oppure c'è qualcosa che impedisce la focalizzazione c'è un impedimento che ostruisce e che va prima rimosso. Uno dei tanti esempi potrebbe essere ho paura di vedere una cosa e quindi la paura ostruisce la visione.
Oppure cerco di prendere tutto senza sapere cosa mi serve oltretutto tentennando a causa dell'incapacità di farlo e quindi sfoco il tutto.
Oppure potrei accontentarmi di ciò che metto a fuoco e domandare ulteriore fuoco, senza voler per forza arrivare dove non riesco.
Quindi se non metto a fuoco non focalizzo devo cercare le motivazioni e gli impedimenti?
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Vecchio 25-03-2008, 03.05.20   #10
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.. mi ancora manca il "come"... vado per tentativi, se avete suggerimenti, ben vengano, perchè ancora non ci sono granchè..

Qualche giorno fa in tuttaltro argomento Uno ha anche accennato all'essere focalizzati sul futuro (parlava del momento della morte), io credo che anche il vivere sempre spostati (nel passato o nel futuro) c'entri con il riuscire o meno a spostare il fuoco nel luogo giusto al momento giusto...
Beh, avere qualcosa che attira la focalizzazione, come una distrazione, certamente può rendere difficile mettere a fuoco. Se per qualche motivo, a me noto o meno, il mio focalizzatore è sempre attirato in un certo punto o una certa modalità (tipo gli esempio passato o futuro) anche se riesco a mettere a fuoco quel che mi interessa al momento, appena mollo un attimo lo sforzo, il mio puntatore verrà ri-attratto li. Quindi la presenza di meccanismi che interagisono con esso può essere una difficoltà.

In ogni caso anche a me non è chiaro il come. Vado un po' a braccio e vediamo se esce qualcosa di utile. Per focalizzare, così come per mirare (che sono due cose che vedo assai simili) servono tre punti. Io, il mirino e l'obiettivo. Li devo mettere sulla stessa linea. E devo tenere fermo il mirino (oppure muoverlo all'unisono col bersaglio se questo non è statico).
Mettere a fuoco poi dipende sia da me che controllo l'apparecchio sia dalle capacità dell'apparecchio... fuor di metafora sono sempre io ma forse due parti di me differenti, quella che osserva e il mezzo con cui osservo, la mente se vogliamo. La devo tenere ferma in quella direzione... poi, una volta puntata, ecco che devo anche girare la rotellina in modo da sgranare o restringere fino a che diventa nitido e non più fosco...
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Vecchio 25-03-2008, 13.14.49   #11
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Focalizzare si collega a quel discorso che facevamo sulla sincronicità (http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=4077) come l'uomo vitruviano che ho postato in ogni istante noi focalizziamo un punto ben preciso che è la risultante di infinite rette.
Siccome così nel contesto di questo discorso credo che possa traviare vediamo la stessa cosa con un solo soggetto ed un solo oggetto.
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vediamo l'omino soggetto e un testo (per esempio, tanto per dire che può essere anche una cosa astratta, un concetto.... qualsiasi cosa su cui puntiamo la nostra attenzione insomma) come oggetto, il punto X in centro tra i due è il punto di incontro tra soggetto ed oggetto, nell'esempio l'ho posto al centro preciso (più o meno) ma potrebbe essere anche spostato da una parte o dall'altra, dipende "dall'ingombro" delle due entità.
Ah.. ho usato due molle perchè ho trovato l'immagine da incollare comoda e rende bene il movimento a spirale, però non dovrebbero disegnare rette ad X esatta tra le due entità quanto delle linee curve a mo di onda.
Vediamo ora una posizione estrema della focalizzazione
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Sono concentrato, il fuoco è posizionato il più vicino possibile a me, come potete vedere dalle linee rosse la visione (non solo ottica, anche l'apertura mentale o che altro) sull'oggetto è limitata, senz'altro molto efficace e precisa, se l'oggetto fosse per esempio la medicina potrei essere un cardiochirurgo che è capace di operare ad occhi chiusi ma sapere poco nulla dell'articolazione della caviglia (oppure essere concentrato durante un'intervento in tal modo). In sostanza punto un particolare e tutto il resto "sfoca", passa in secondo piano.
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In questo caso il fuoco è fuori di me, è più vicino possibile all'oggetto, quindi avrò la visione d'insieme ma nulla in maniera partcolare, è possibile che la visione (le rette blu), non solo ottica ricordiamo, addirittura vada ad allargarsi più dell'oggetto di studio comprendendo anche cose che non c'entrano nulla....
Io mi perdo.
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Questa è la soluzione ideale, sono nel punto esatto in cui il mio spazio si incontra con quello dell'oggetto, non mi perdo e posso avere visione d'insieme e del particolare.

Messa così sembra facile, in realtà trovare il punto X è più difficile che trovare il punto G ( passatemi la battuta, se no divento troppo serio). A parte gli scherzi, come una macchina fotografica non è mai (o quasi) già a fuoco appena la punto su un'oggetto (e comunque se lo è appena mi sposto sull'altro devo sicuramente rifare) e ha bisogno di spostamenti anche noi abbiamo lo stesso bisogno, quindi bisogna provare i due lati (soprattutto quello più carente, che in occidente è la concentrazione) per trovare la X.

Il discorso si potrebbe allargare sui rapporti personali e tutto ciò con cui ci incontriamo-scontriamo durante il giorno, che sia imparare una cosa, fare una cosa, il modo di muoversi, di mangiare o che altro....

etc etc
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Vecchio 25-03-2008, 17.24.00   #12
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Il discorso si potrebbe allargare sui rapporti personali e tutto ciò con cui ci incontriamo-scontriamo durante il giorno, che sia imparare una cosa, fare una cosa, il modo di muoversi, di mangiare o che altro....

etc etc

Se l'oggetto di "studio", su cui voglio focalizzarmi è fermo, teoricamente basta la concentrazione per ottenere il giusto fuoco, dunque il primo esempio che hai fatto, mi concentro sul testo e lo "metto a fuoco" perdendo la visione d'insieme ma trovando il particolare che mi serve.. nell'ipotesi di un thread in forum, se ho la forza per rimanere concentrata sull'argomento centrale, lascio perdere il contorno, ma sempre dovrò muovermi (muovere l'obiettivo) in qualche modo perchè l'argomento pure si muove, va avanti e si allarga.. Bisognerebbe avere la capacità di allargare e stringere l'obiettivo in uno stesso contesto, anche mentre si legge una qualsiasi cosa, per avere la visione di insieme ma non perdere il particolare, il soggetto principale..
Se ho ben capito il punto X si dovrebbe spostare continuamente (cioè io dovrei continuamente aggiustare l'obiettivo, come in una macchina fotografica), solo che posso scattare tante istantanee punto per punto (primo esempio) oppure posso avere la visione di insieme (secondo esempio) senza avere i particolari.. finchè non integro e ottengo quello che è il terzo esempio.. è una questione di velocità?

Anche nelle cose di ogni giorno puo' valere la stessa cosa, per esempio se seguo una lezione teorica, per realizzare un lavoro pratico, mi dovrebbe dare una visione di insieme, ma per poi realizzare il lavoro nella pratica, non dovrei perdere i particolari avere magari un schema sotto mano per fare un un passo alla volta e man mano che il lavoro va avanti avrò anche una visione dell'insieme di quel che sta venendo fuori..

Quando sono concentrata su un lavoro di precisione, ogni tanto allontano l'oggetto da me per vedere se l'insieme sta prendendo forma perchè se è troppo vicino riesco a vedere solo il particolare su cui sto lavorando...
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Vecchio 25-03-2008, 20.40.57   #13
jezebelius
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Cerco di vedere se ho capito.

Allora, in occidente e quindi nella società occidentale, quel che deve essere, diciamo così, allenata è la concentrazione. Questa ci permetterà, se l'allenamento è adeguato, posto che ci si voglia allenare in questo senso, di trovare il punto " X ".
Tale punto è la sfera, se così si può chiamare, in cui c'è sia, all'interno del panorama o situazione che devo "fotografare ", il particolare e il generale che coesistono e interagiscono in quel momento di osservazione.
Vale a dire che a piacimento, ed anche in base a cosa mi serve di questo momento o anche concetto, posso sia spaziare sul generale ma anche " richiamare" il particolare.
Una sintesi insomma. Come dire che all'interno di quel panorama, proprio perchè l'ho sotto gli occhi, qualsiasi punto può divenire " particolare" senza perdere, però, la visione di insieme.
Quindi si può dire che in quell'istante mi posso attribuire sia la capacità di " portare " verso di me l'oggetto, concentrandomi su questo, oscurando allo stesso tempo il contesto in cui è immerso, accentuando il particolare ( il fuoco è posizonato vicino a me ) tirandolo fuori ( non so come dire ) dal contesto.
Oppure, posso riposizionare nel panorama l'oggetto, quindi allontanandolo da me, ove ho solo la visione nel complesso ma non quella del particolare ( il fuoco fuori di me ) e quindi mi perdo.
Posso poi, cercando la sintesi di sopra, avere " contemporaneamente " sia la visione del particolare e sia quella generale.
Qui, insomma, la focalizzazione.

Se questo sunto corrisponde a quel che si dovrebbe fare, per qualsiasi cosa ed in qualsiasi situazione - abbiamo detto che davanti potremmo avere un oggetto, un concetto o che altro - e partendo dal presupposto che all'occidentale manca la " concentrazione", ristabilendola si potrebbe attenuare questa mancanza ed a lungo andare, anche risolverla.
Da ciò, quindi, si potrebbe trattare di incapacità del soggetto,che ha nella mancanza di fluidità circa la elaborazione/trasmissione dei dati o anche di accoglierli, ad esempio quando si tratta di un concetto o di una immagine, che non gli consente di trovare il punto " X ".
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 25-03-2008, 23.14.57   #14
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Non so se c'entra ma mi viene in mente quando mi trovo a disegnare qualcosa: proseguendo con il tratto mi concentro sul particolare per farlo preciso, ma ogni tanto ho bisogno di guardare l'insieme perchè altrimenti quel particolare mi risulta sproporzionato con il resto dell'immagine. Se per esempio sto disegnando un viso e sono concentrata sul naso se non guardo l'insieme mi esce sproporzionato, spiegandola scientificamente ho sempre pensato che questo fosse un alternarsi dei lati destro e sinistro del cervello.
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Vecchio 27-03-2008, 12.10.04   #15
Kael
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(soprattutto quello più carente, che in occidente è la concentrazione)
Credevo che fossero gli orientali ad avere carenze di concentrazione, e gli occidentali semmai carenze di espansione..
Comunque, portando l'esempio sui rapporti personali, ho fatto degli esperimenti in passato col seguente esito: se mentre parlo con una persona sono estremamente concentrato su quello che dice lei, quando è il mio turno di parlare non so che dire perchè sono ancora troppo focalizzato sull'ascoltare (o parlo ma in maniera del tutto meccanica e inconsapevole). Viceversa, se sono estremamente concentrato sull'esporre le mie idee, quando è l'altra persona a parlare io è come se non sentissi niente (o ascolto ma in modo del tutto meccanico, cioè entra da un'orecchio ed esce dall'altro). In entrambe le modalità insomma, se portate all'estremo, o parlo e non ascolto, o ascolto e non parlo.

L'ideale è trovare quella X di cui parli, in realtà le due modalità estreme sopradescritte non le proviamo quasi mai e siamo sempre in una via intermedia, dove però la X non è quasi mai centrata e simmetrica, ma si avvicina sempre da una parte o dall'altra (con la conseguenza che sia il parlare che l'ascoltare sono meccanici e privi di vera attenzione) . La X perfetta è quando riusciamo ad ascoltare (non solo meccanicamente, ma con coscienza) le parole dell'altro, partecipiamo attivamente al suo pensiero/idea, e al contempo riusciamo ad elaborare attivamente anche le nostre idee senza lasciarci distrarre dalle sue.

"Provare i due lati" significa questo, se vedo che sto ascoltando con attenzione, e vedo che contemporaneamente riesco anche a elaborare e a coagulare un'idea mia, che quando sarà il mio turno esporrò, ho trovato la X e sono nel punto esatto dove io e l'altro ci incontriamo. Come per la fotografia però, tale punto è sensibilissimo e bastano davvero variazioni anche impercettibili sulla messa a fuoco che perderò uno dei due lati e tornerò ad ascoltare o a parlare meccanicamente...
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Vecchio 27-03-2008, 19.55.15   #16
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"Provare i due lati" significa questo, se vedo che sto ascoltando con attenzione, e vedo che contemporaneamente riesco anche a elaborare e a coagulare un'idea mia, che quando sarà il mio turno esporrò, ho trovato la X e sono nel punto esatto dove io e l'altro ci incontriamo. Come per la fotografia però, tale punto è sensibilissimo e bastano davvero variazioni anche impercettibili sulla messa a fuoco che perderò uno dei due lati e tornerò ad ascoltare o a parlare meccanicamente...
Si potrebbe allora risolvere, si fa per dire, la questione del " focalizzare " dicendo che bisogna apportare attenzione a ciò che l'altro dice - quando si tratta di dialogo ad esempio - ma non perdere di vista, quindi ancora attenzione verso me stesso che ascolto?
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Se l'oggetto di "studio", su cui voglio focalizzarmi è fermo, teoricamente basta la concentrazione per ottenere il giusto fuoco, dunque il primo esempio che hai fatto, mi concentro sul testo e lo "metto a fuoco"

Non è proprio così completamente, qualsiasi cosa studi (o su cui rifletti etc) se la sleghi dai vari contesti a cui appartiene ti darà sempre una visione parziale, nella migliore delle ipotesi come nell'esempio di Sha potresti disegnare un naso perfetto ma sproporzionato rispetto al volto, quindi bisognerebbe riuscire a concentrarsi sulla cosa senza perdere la visione di insieme cioè ciò a cui l'argomento si lega. Inoltre le cose possono essere conosciute meglio, cioè si possono apprezzare meglio i particolari, cioè ci si può concentrare meglio, utilizzando più elementi possibili laterali. E' ciò che facciamo concettualmente con le analogie.
Se sto riflettendo sulla mia alimentazione per scopi salutistici ed inizio a pensare a ciò che mi piace, mi distraggo, però se invece penso a ciò che ho studiato, quello che ho visto agire su altri in base alle loro alimentazioni, raffronto con le mie esperienze passate ecco che pur rimanendo concentrato allargo la visione d'insieme per poter usufruire dei contesti il più possibile. Quindi scopro (esempio stupidissimo) che mangiare la frutta fuori dai pasti mi da dei vantaggi, cosa che se rifletto solo sulle proprietà nude e crude della frutta non vedo pur magari conoscendo a memoria ogni vitamina etc di ogni frutto.

Quote:

Se ho ben capito il punto X si dovrebbe spostare continuamente (cioè io dovrei continuamente aggiustare l'obiettivo, come in una macchina fotografica), solo che posso scattare tante istantanee punto per punto (primo esempio) oppure posso avere la visione di insieme (secondo esempio) senza avere i particolari.. finchè non integro e ottengo quello che è il terzo esempio.. è una questione di velocità?
Si sposta solo cambiando oggetto d'osservazione o se questo si muove o se ci muoviamo noi... certo sul soggetto non ho nessun potere, ma se mi muovo mentre osservo qualcosa o sono abbastanza veloce per poterlo fare (in fotografia il tempo di apertura dell'obiettivo deve essere bassissimo) sapendo cogliere ciò che mi occorre oppure sarebbe meglio che mi fermassi.
Questo è il problema, se ci pensiamo. Vorremmo fare tutto e di più in tempi sempre più brevi ma non siamo attrezzati alla bisogna. Bisogna avere il coraggio di fermarsi quando non arriviamo... non dobbiamo avere paura di perdere qualcosa, se l'oggetto è in movimento prima o poi ripasserà, se è fermo tanto lo ritroviamo nello stesso punto.
Questo non significa aspettare la manna dal cielo....


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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Credevo che fossero gli orientali ad avere carenze di concentrazione, e gli occidentali semmai carenze di espansione..
Ai massimi livelli sia di concentrazione che di espansione ci arrivano pochi sia ad occidente che ad oriente, però ti basta guardarti intorno, se ci pensi anche sul piano fisico l'occidente ha esplorato (e rotto le scatole) in giro per il mondo, ora sono gli orientali che si muovono (e vanno a rompere le scatole), ma potrei portarti innumerevoli esempi su tutti i campi, pensa per esempio al fatto che sarà profitto cieco, sarà quello che sarà qua da noi stanno sparendo le essenze, la sostanza... è tutto diluito, educazione, valori, rispetto. Parliamo di scuola? La gente studia, studia... tutti laureati e tanti ignorantoni in giro. etc etc potrei continuare in tutti i settori, tanto per rimanere in tema questa è la X, sto parlando di concentrazione ne posso parlare sotto tutti i punti di vista, vederne tutti gli aspetti ma non perdo il filo

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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Si potrebbe allora risolvere, si fa per dire, la questione del " focalizzare " dicendo che bisogna apportare attenzione a ciò che l'altro dice - quando si tratta di dialogo ad esempio - ma non perdere di vista, quindi ancora attenzione verso me stesso che ascolto?
Si si potrebbe dire così, il paradosso è che apparentemente così sembra di dividere l'attenzione no? Una parte di attenzione a me ed una parte all'altro, in realtà la raddoppio come quantità, metterlo in matematica è un pò complicato, ma detta in sintesi è così.
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Vecchio 28-03-2008, 01.32.16   #18
Ray
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Si si potrebbe dire così, il paradosso è che apparentemente così sembra di dividere l'attenzione no? Una parte di attenzione a me ed una parte all'altro, in realtà la raddoppio come quantità, metterlo in matematica è un pò complicato, ma detta in sintesi è così.
Si, sembra proprio di dividere l'attenzione. Sia a dirlo che a farlo... però è vero anche che, una volta che lo si è imparato anche un minimo, il calo che ci si aspetterebbe da una divisione non si presenta (mentre si sta imparando invece si presenta eccome, o c'è il calo o, come descrive Kael, salta di qua e di la).

La migliore spiegazione che adesso riesco ad elaborare, anche in base alla sensazione che da, è di piegarla. Piegare invece che dividere veicola meglio anche il fattro che mica di spezza in due, resta comunque collegata (quella verso di me e quella verso l'interlocutore), non sono due attenzioni diverse o due pezzi staccati, sono due lati o porzioni della stessa che, oltre a muoverla come siamo abituati a fare da un oggetto all'altro (o me o l'altro) la si può anche piegare in modo da rimandare qualcosa da entrambi.

Questo piegare poi forse genera anche altri sviluppi come il fare da lente un pezzo per l'altra o l'entrare in risonanza i due estremi che in quel momento sono molto più vicini che di solito, come se piegassi una barra (se lo faccio col ferro "carico" ho un magnete).
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Vecchio 28-03-2008, 01.59.00   #19
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Azzardo ancora.
Si può parlare di " sospensione" ?
Se questo raddoppio della quantità di attenzione o come ci fa notare Ray si potrebbe anche trattare di piegarla in un certo senso, ho notato che, essendo il punto " X " un punto centrale ossia, se vogliamo chiamarlo in questo modo, di " unione " o di incontro di flussi dal soggetto all'oggetto e viceversa ( si potrebbe fare ad esempio stando davanti al pc ), mi pare che si avverta come una sorta di sospensione.
Una dimensione in cui non poso, pur tenendola attiva naturalmente raddoppiandola l'attenzione, ne su di me, soggetto, e ne sull'oggetto. Per questo rimanendo, appunto, sospesa, facendo in modo che si incontrino nel punto " X ".
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 28-03-2008, 02.21.05   #20
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Si, sembra proprio di dividere l'attenzione. Sia a dirlo che a farlo... però è vero anche che, una volta che lo si è imparato anche un minimo, il calo che ci si aspetterebbe da una divisione non si presenta (mentre si sta imparando invece si presenta eccome, o c'è il calo o, come descrive Kael, salta di qua e di la).

La migliore spiegazione che adesso riesco ad elaborare, anche in base alla sensazione che da, è di piegarla. Piegare invece che dividere veicola meglio anche il fattro che mica di spezza in due, resta comunque collegata (quella verso di me e quella verso l'interlocutore), non sono due attenzioni diverse o due pezzi staccati, sono due lati o porzioni della stessa che, oltre a muoverla come siamo abituati a fare da un oggetto all'altro (o me o l'altro) la si può anche piegare in modo da rimandare qualcosa da entrambi.

Questo piegare poi forse genera anche altri sviluppi come il fare da lente un pezzo per l'altra o l'entrare in risonanza i due estremi che in quel momento sono molto più vicini che di solito, come se piegassi una barra (se lo faccio col ferro "carico" ho un magnete).
Se vogliamo vederla non in senso matematico ma geometrico-spaziale è "più semplice" Ray, se il fuoco della mia osservazione è su di me come nella figura 2 e la focalizzazione è sull'oggetto, dal fuoco/fiamma alla focalizzazione c'è la distanza che c'è tra me e l'oggetto, al contrario, nell'immagine 3 il fuoco è fuori ma la focalizzazione è su di me, la distanza è uguale, però se il fuoco si sposta sulla X ecco che la focalizzazione su entrambi: oggetto e soggetto, è alla stessa distanza, quindi 1/2 di quelle di prima... 1/2 però dato che il risultato rimane uguale, cioè focalizzo sull'oggetto come quando facevo tutta la "strada" idem sul soggetto ecco che praticamente ho raddoppiato la possibilità avendo dimezzato la strada... non so se si capisce, altrimenti devo metterla in numeri.
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Vecchio 28-03-2008, 21.10.12   #21
cassandra
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Se per focalizzare ho bisogno di "raddoppiare"l'attenzione,per imparare a farlo in maniera sempre più costante dovrò aumentare l'energia.. altrimenti il calo di cui parla Ray avviene pressocchè subito,mano mano che si prova però,si riesce ad aumentare poco alla volta la resistenza e ad avere una visone diversa (soggetto-oggetto,soggetto-soggetto etc),si ci osserva mentre si osserva,come anche essere presenti in quel che si fa,si guarda,si pensa ed avere il controllo dei propri percorsi mentali,sceglierli persino..anzicchè incasinarsi nel traffico della mente che ci porta spesso dove vuole,facendoci perdere il filo e non solo..difficile sia a dirsi che a farsi aggiugerei per concludere.Il training autogeno penso sia un esercizio che aiuta anche in questo senso,almeno io lo sento molto affine con il focalizzare.
Comunque continuo a metabolizzare ..
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Vecchio 29-03-2008, 01.02.10   #22
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Vediamo se ho capito nella pratica di cosa si tratta.
Nel mio lavoro, come nella vita quotidiana, capita di dovermi concentrare a risolvere un problema in particolare. Mi sono accorta spesso che ho commesso degli errori perchè la mia concetrazione era completamente e solamente attirata dal punto da risolvere. Diversamente quando ho aperto la mente alla soluzione il punto ero l'obiettivo che tenevo in primo piano ma intorno giravano tutte le varianti e le varie cause ed effetti che scaturivano da prima del problema, dal problema e dopo la soluzione. In questo senso lo vedo bene collegato al discorso in sincronicità.
Quando il problema lo risolvo in questa maniera sto tranquilla che ho considerato tutto ciò che ho a disposizione, diversamente so che ho concentrato tutto su un punto trascurando il resto e qualcosa mancherà. Manca una visione di insieme rispetto ad un punto centrale. Lo vedo come un cerchio che gira intorno ad un punto.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 29-03-2008, 18.25.04   #23
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Se per focalizzare ho bisogno di "raddoppiare"l'attenzione,per imparare a farlo in maniera sempre più costante dovrò aumentare l'energia.. altrimenti il calo di cui parla Ray avviene pressocchè subito,mano mano che si prova però,si riesce ad aumentare poco alla volta la resistenza e ad avere una visone diversa (soggetto-oggetto,soggetto-soggetto etc),si ci osserva mentre si osserva,come anche essere presenti in quel che si fa,si guarda,si pensa ed avere il controllo dei propri percorsi mentali,sceglierli persino..anzicchè incasinarsi nel traffico della mente che ci porta spesso dove vuole,facendoci perdere il filo e non solo..difficile sia a dirsi che a farsi aggiugerei per concludere.Il training autogeno penso sia un esercizio che aiuta anche in questo senso,almeno io lo sento molto affine con il focalizzare.
Comunque continuo a metabolizzare ..
Se rimani distante si che tocca aumentare l'energia, ma dici che è possibile?
Non aumentare l'energia, quello si risparmiandola, ma abbastanza da rimanere lontani e avere attenzione sui due lati?
Questo è quello che comunemente fanno tutti, basta guardarsi in giro per vedere il risultato
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Vecchio 29-03-2008, 19.44.20   #24
cassandra
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Se rimani distante si che tocca aumentare l'energia, ma dici che è possibile?
Non aumentare l'energia, quello si risparmiandola, ma abbastanza da rimanere lontani e avere attenzione sui due lati?
Questo è quello che comunemente fanno tutti, basta guardarsi in giro per vedere il risultato
Se dicessi che con il post che ho scritto volevo fare un esempio pratico di "fuoco fuori di me;figura 3 del grafico",ci credi?.. grazie dell'appunto,è servito nei limiti del possibile.. In pratica risparmierei energia se trovassi il punto X in una sorta di proporzione nello spazio tra soggetto-oggetto, molto più difficile da stabilire e mantenere dell'osservasi mentre si osserva..perchè in caso di riuscita (si fa per dire)otterrei un risultato migliore impiegando metà dello sforzo..
Leggo..leggo..forse inizio a capirci qualcosa
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