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Vecchio 18-09-2009, 12.23.15   #226
gibbi
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Credo che ciascuno di noi dal momento in cui apre il portone di casa al mattino e fino quando se lo richiude alle spalle la sera possa essere preda di quello che definisco "il canto delle sirene" ... uno sguardo incrociato per caso , un tono di voce che vibra più o meglio di altri , una simpatica andatura , un interessante discorso captato al banco del bar mentre sorseggi un caffè....mille occasioni per risuonare .
Ora se il mio personale canto , quello che mi risuona all'interno , è forte chiaro limpido e dolce e ne percepisco consapevolmente la melodia , l' ulteriore suono che proviene dall'esterno , pur se apprezzato , difficilmente prenderà il posto della melodia che mi accompagna .
Diverso quando il tono del suono interno è basso o stonato o stridente ( a tacere di quando c'è silenzio) .
Ecco che allora il canto esterno , quello delle sirene, colpisce per la sua melodia , giunge in profondità e fa vibrare cuore e non solo.

E' quando il suono esterno viene percepito così intensamente , che sorge , a mio avviso , l'immediato dovere per ogni adulto che ha scelto di camminare a fianco e per mano di altra persona , di fermarsi per valutare e guardare bene in faccia tutta la scala musicale.
Dico immediato perchè ciò che ritengo imperdonabile e fonte di grande responsabilità all'interno di una coppia non è la percezione del suono , ma abbandonarsi a questo , lasciarsi cullare incuranti delle conseguenze.

L'aver risuonato mi deve far scattare il campanello d'allarme , devo prestare tutta la dovuta attenzione a questo segnale , mantenere il distacco e impedire che la melodia mi prenda anche parzialmente , valutare attentamente la situazione cercando di comprendere se il tono interno può essere recuperato , migliorato , raffinato .
Mi devo concedere il tempo necessario e solo quello , per realizzare se sono in grado di fare il musicista da solo e se necessito dell'aiuto dell'altro strumento che dovrò allora obbligatoriamente informare.

Quello che non è stato ancora affrontato in questa discussione è il problema figli .
Si è parlato in vari modi di onestà nel dire , di necessità di affrontare la situazione e anche di allontarsi quando si è compreso che il rapporto è finito ,responsabilità di uno verso l'altro , ma quella verso i figli , quando ci sono?
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Vecchio 18-09-2009, 12.44.41   #227
stefano
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secondo me si risuona a prescindere dal fattore esterno.
se non si risuona e si guarda fuori quel qualcosa che stride va osservato in se stessi.
e nella maggior parte dei casi è solo per un fattore "fuga" da se stessi e non risoluzione di problematiche che spinge a guardare fuori al "solutore" (con grande immaginazione e grande raccontarsela spesso)
a mio parere si intende
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Vecchio 18-09-2009, 17.27.18   #228
Sole
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Quello che non è stato ancora affrontato in questa discussione è il problema figli .
Si è parlato in vari modi di onestà nel dire , di necessità di affrontare la situazione e anche di allontarsi quando si è compreso che il rapporto è finito ,responsabilità di uno verso l'altro , ma quella verso i figli , quando ci sono?
Io credo, ma non generalizzerei perchè lo baso su una esperienza di figlia e quindi soggettiva, che quando non c'è amore tra mamma e papà, quando non c'è più rispetto e attenzione tra i genitori, i figli non ricevono il senso della famiglia, anzi, vivono la disgregazione, l'inaffettività dei genitori, imparano a non dare un bacino a non dire un grazie ad essere implicitamente ed esplicitamente terreno di conquista da parte dei genitori e iniziano a pensare che tutte le famiglie siano così o peggio a sentirsi in colpa per la situazione.. Iniziano ad odiare l'altro genitore, iniziano a vedere le cose in maniera distorta.
Essere un buon genitore e fare il bene del figlio non vuol dire necessariamente che mamma e papà vivano insieme se questo non è più armonioso o non ha più basi solide per essere, perchè a meno che non si sia su un piano molto elevato di evoluzione, inevitabilmente un sacrificio per il figlio ricade come una spada sui figli, il sacrificio viene usato come arma, anche se non viene detto, il genitore che soffre la costrizione, passa la sensazione ai figli che l'assorbono tanto, tanto, tanto.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 18-09-2009, 17.35.41   #229
stefano
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Io credo, ma non generalizzerei perchè lo baso su una esperienza di figlia e quindi soggettiva, che quando non c'è amore tra mamma e papà, quando non c'è più rispetto e attenzione tra i genitori, i figli non ricevono il senso della famiglia, anzi, vivono la disgregazione, l'inaffettività dei genitori, imparano a non dare un bacino a non dire un grazie ad essere implicitamente ed esplicitamente terreno di conquista da parte dei genitori e iniziano a pensare che tutte le famiglie siano così o peggio a sentirsi in colpa per la situazione.. Iniziano ad odiare l'altro genitore, iniziano a vedere le cose in maniera distorta.
Essere un buon genitore e fare il bene del figlio non vuol dire necessariamente che mamma e papà vivano insieme se questo non è più armonioso o non ha più basi solide per essere, perchè a meno che non si sia su un piano molto elevato di evoluzione, inevitabilmente un sacrificio per il figlio ricade come una spada sui figli, il sacrificio viene usato come arma, anche se non viene detto, il genitore che soffre la costrizione, passa la sensazione ai figli che l'assorbono tanto, tanto, tanto.
secondo me se non c'è Amore ha poco senso tutto.
sul fatto del "tutte le famiglie sono così" avviene anche in misura sebbene inferiore pure in situazioni di "felicità" apparente o meno della famiglia.

se c'è Amore tutto si supera, non c'è sacrificio (vissuto come tale in maniera pesante) ma tutto viene fatto in funzione di ciò su cui il rapporto è fondato (base solida per me è solo e unicamente l'Amore)

Ultima modifica di stefano : 18-09-2009 alle ore 17.38.41.
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Vecchio 18-09-2009, 20.27.40   #230
gibbi
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Io credo, ma non generalizzerei perchè lo baso su una esperienza di figlia e quindi soggettiva, che quando non c'è amore tra mamma e papà, quando non c'è più rispetto e attenzione tra i genitori, i figli non ricevono il senso della famiglia, anzi, vivono la disgregazione, l'inaffettività dei genitori, imparano a non dare un bacino a non dire un grazie ad essere implicitamente ed esplicitamente terreno di conquista da parte dei genitori e iniziano a pensare che tutte le famiglie siano così o peggio a sentirsi in colpa per la situazione.. Iniziano ad odiare l'altro genitore, iniziano a vedere le cose in maniera distorta.
Essere un buon genitore e fare il bene del figlio non vuol dire necessariamente che mamma e papà vivano insieme se questo non è più armonioso o non ha più basi solide per essere, perchè a meno che non si sia su un piano molto elevato di evoluzione, inevitabilmente un sacrificio per il figlio ricade come una spada sui figli, il sacrificio viene usato come arma, anche se non viene detto, il genitore che soffre la costrizione, passa la sensazione ai figli che l'assorbono tanto, tanto, tanto.
Condivido quanto hai detto , ma non sempre ,purtroppo, separarsi è frutto di una decisione comune, il più delle volte è imposta da uno e subita dall'altro ed ecco che la situazione per i figli è destinata a diventare ancor più difficile .
La responsabilità verso i figli cui facevo cenno è quella che imporrebbe al genitore qualche riflessione in più prima di comunicare certe cose all'altro , non si tratta solo della coppia e del loro rapporto che una volta sciolto ognuno gestirà come potrà , credo che in presenza di figli sia doverosa una quanto più possibile oggettiva valutazione della situazione , una previsione di come l'altro prenderà la cosa e di come potrebbe/saprebbe gestirla ( o non gestire) . Insomma valutare attentamente i contro e non è escluso che si renda opportuno rinviare , tergiversare e attendere anche sacrificando quell'onestà nel rapporto che vorrebbe una comunicazione in tempi più brevi possibili.
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Vecchio 18-09-2009, 23.08.12   #231
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Condivido quanto hai detto , ma non sempre ,purtroppo, separarsi è frutto di una decisione comune, il più delle volte è imposta da uno e subita dall'altro ed ecco che la situazione per i figli è destinata a diventare ancor più difficile .
La responsabilità verso i figli cui facevo cenno è quella che imporrebbe al genitore qualche riflessione in più prima di comunicare certe cose all'altro , non si tratta solo della coppia e del loro rapporto che una volta sciolto ognuno gestirà come potrà , credo che in presenza di figli sia doverosa una quanto più possibile oggettiva valutazione della situazione , una previsione di come l'altro prenderà la cosa e di come potrebbe/saprebbe gestirla ( o non gestire) . Insomma valutare attentamente i contro e non è escluso che si renda opportuno rinviare , tergiversare e attendere anche sacrificando quell'onestà nel rapporto che vorrebbe una comunicazione in tempi più brevi possibili.
Condivido quanto dici, solo alla fine quel tuo "sacrificare l'onestà"... immagino ti riferisci al non dire. Se invece intendi proprio mentire, allora no, non sono più daccordo. Sia da partner, che da figlio, posso dirti che continuo a preferire una sofferenza reale ad una felicità illusoria (almeno sono dati reali da "mangiare"... da vivere..). E se il partner o un figlio dovesse chiedermelo, non potrei negargli il diritto di sapere... (anche perchè poi o sei di ghiaccio, o comunque il linguaggio del corpo rivela assai più cose di quello parlato, quindi certe cose verrebbero fuori da sole.. anzi, il fatto stesso che mi possa venir chiesto significa che qualcosa già è passata...)
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Vecchio 19-09-2009, 16.04.46   #232
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Condivido quanto dici, solo alla fine quel tuo "sacrificare l'onestà"... immagino ti riferisci al non dire. Se invece intendi proprio mentire, allora no, non sono più daccordo. Sia da partner, che da figlio, posso dirti che continuo a preferire una sofferenza reale ad una felicità illusoria (almeno sono dati reali da "mangiare"... da vivere..). E se il partner o un figlio dovesse chiedermelo, non potrei negargli il diritto di sapere... (anche perchè poi o sei di ghiaccio, o comunque il linguaggio del corpo rivela assai più cose di quello parlato, quindi certe cose verrebbero fuori da sole.. anzi, il fatto stesso che mi possa venir chiesto significa che qualcosa già è passata...)
Kael quindi queste ipotesi che ho descritto solo come paradossi tu le realizzeresti tutte per amor del vero se ti trovasssi in que frangenti ( mai parola e' stata piu' vicina al vero!)
a parte quanto hai gia' detto e cioe' che tua moglie non la lasceresti all'istante ma prima che si verificasse qualcosa?

'' No , non farei cosi' , andrei da mia moglie e le direi che ho perso la testa ma che so che poi passa e che spero anzi sono sicuro che mi capisca perche' si tratta di un momento di smarrimento.
E che quando esco di casa per andare in ufficio deve stare tranquilla perche' resistero' a qualsiasi tentazione ed anzi deve essere contenta di avere un marito cosi' sincero .
Anzi magari comincerei a chiederle di chiedersi se questa situazione non dipenda dal suo ultimo comportamento piu' distaccato nei miei confronti sempre con figli ,scuola casa ed altro .
Le direi che se capita qualcosa la lascerei all'istante sempre per massima sincerita' cosi che possa essere orgogliosa di un tal corretto marito.
Ma che anche sarei sorpreso se a tempesta finita passati 6 8 10 mesi d'inferno ,non mi riprendesse in casa dopo un simile comportamento.''
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Vecchio 19-09-2009, 17.07.09   #233
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Kael quindi queste ipotesi che ho descritto solo come paradossi tu le realizzeresti tutte per amor del vero se ti trovasssi in que frangenti ( mai parola e' stata piu' vicina al vero!)
a parte quanto hai gia' detto e cioe' che tua moglie non la lasceresti all'istante ma prima che si verificasse qualcosa?

'' No , non farei cosi' , andrei da mia moglie e le direi che ho perso la testa ma che so che poi passa e che spero anzi sono sicuro che mi capisca perche' si tratta di un momento di smarrimento.
E che quando esco di casa per andare in ufficio deve stare tranquilla perche' resistero' a qualsiasi tentazione ed anzi deve essere contenta di avere un marito cosi' sincero .
Anzi magari comincerei a chiederle di chiedersi se questa situazione non dipenda dal suo ultimo comportamento piu' distaccato nei miei confronti sempre con figli ,scuola casa ed altro .
Le direi che se capita qualcosa la lascerei all'istante sempre per massima sincerita' cosi che possa essere orgogliosa di un tal corretto marito.
Ma che anche sarei sorpreso se a tempesta finita passati 6 8 10 mesi d'inferno ,non mi riprendesse in casa dopo un simile comportamento.''
In una coppia si crea un certo equilibrio di dare e avere, che in linea di massima garantisce ai due soggetti di nutrirsi e di trovare nella coppia ciò di cui hanno bisogno. Ora, se mi rendo conto che nella coppia non trovo più quello di cui ho bisogno e mi trovo a doverlo cercare fuori dalla coppia, il problema è anche della coppia e non solo ed esclusivamente mio come dici. Perchè in una coppia che funziona potrò anche trovare qualcosa di esterno particolarmente attraente, ma sarò sufficientemente "sazio" per non aver da perderci la testa. Il problema è quando nella coppia non si mangia più, allora sì che potrei perdere la testa...

Dico allora che se mi trovo a cercare fortemente qualcosa fuori dalla coppia è un campanello d'allarme che nella coppia qualcosa non va più. Non aspetterei di vedere che questo "qualcosa" si concretizzi nei nomi di Gina, Pinca, o Pallina, ma cercherei di risolvere all'interno di me stesso e anche della coppia. Quindi, per rispondere alla tua domanda, non realizzerei le tue ipotesi per il semplice fatto che mi attiverei prima, cercherei, se possibile (dato che dipende anche dall'altro), di riaccendere nella coppia quel fuoco che scalda e nutre entrambi. Se non ci riuscissimo, la lascerei, non avrebbe senso continuare.
Ma finchè sto in coppia, sono troppo impegnato ad alimentare ogni giorno quel fuoco per aver tempo e voglia di pensare ad altro... Il chè non nego che a volte può essere una faticaccia, ma mantenere il fuoco anche sotto le tempeste è l'unico modo per avere qualcosa di caldo da mangiare...
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Vecchio 19-09-2009, 20.20.46   #234
nikelise
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In una coppia si crea un certo equilibrio di dare e avere, che in linea di massima garantisce ai due soggetti di nutrirsi e di trovare nella coppia ciò di cui hanno bisogno. Ora, se mi rendo conto che nella coppia non trovo più quello di cui ho bisogno e mi trovo a doverlo cercare fuori dalla coppia, il problema è anche della coppia e non solo ed esclusivamente mio come dici. Perchè in una coppia che funziona potrò anche trovare qualcosa di esterno particolarmente attraente, ma sarò sufficientemente "sazio" per non aver da perderci la testa. Il problema è quando nella coppia non si mangia più, allora sì che potrei perdere la testa...

Dico allora che se mi trovo a cercare fortemente qualcosa fuori dalla coppia è un campanello d'allarme che nella coppia qualcosa non va più. Non aspetterei di vedere che questo "qualcosa" si concretizzi nei nomi di Gina, Pinca, o Pallina, ma cercherei di risolvere all'interno di me stesso e anche della coppia. Quindi, per rispondere alla tua domanda, non realizzerei le tue ipotesi per il semplice fatto che mi attiverei prima, cercherei, se possibile (dato che dipende anche dall'altro), di riaccendere nella coppia quel fuoco che scalda e nutre entrambi. Se non ci riuscissimo, la lascerei, non avrebbe senso continuare.
Ma finchè sto in coppia, sono troppo impegnato ad alimentare ogni giorno quel fuoco per aver tempo e voglia di pensare ad altro... Il chè non nego che a volte può essere una faticaccia, ma mantenere il fuoco anche sotto le tempeste è l'unico modo per avere qualcosa di caldo da mangiare...
Kael e' difficile spiegare che come il principio di individuazione realizzato ( il meglio per l'uomo),
ti lascia con un senso di incompletezza cosi lo stesso potra' accadere quando realizzerai , come ti meriti ,il meglio a cui tendi sia in campo affetivo che professionale
e che a quel punto tutta la realta' acquisita sara' data per scontata e come l'inflazione per un eccesso di liquidita' sul mercato annienta il valore del denaro cosi' tutta l'abbondanza di ogni specie materiale e non materiale raggiunta si riduce di colpo a poca cosa a poco significato .
e a quel punto tutto e' possibile quando il certo diventa scontato e l'indegno sara' seducente e a portata di mano .

D'altra parte che tutto e' doppio come il bene non esiste senza il male l'abbiamo detto tante volte e purtroppo vale per tutto per ogni situazione anche la piu' nobile .

Pero' una cosa te la auguro di cuore : che tu non debba mai incontrare in quel frangente una Calipso ( Ulisse impiego' 7 anni a decidersi a tornare da sua moglie e solo grazie all'intervento di Zeus) o una Circe (dalla quale sempre Ulisse si salvo' solo grazie ad un fiore magico consegnatogli da Ermes contenente sia il bianco dei petali che il nero della radice simbolo degli inferi )
o una Salome' o una Dalila o un'altra Belle Dame dallo stesso valore simbolico .
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Vecchio 19-09-2009, 21.13.55   #235
Kael
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e a quel punto tutto e' possibile quando il certo diventa scontato e l'indegno sara' seducente e a portata di mano .
Se glielo permetti... Del resto tu che hai letto Gurdjieff dovresti sapere degli sforzi volontari necessari per mantenere la linea retta anzichè iniziare a curvare, lo stesso vale per il rinnovarsi e per non far cadere nello scontato ciò che si ha già. Ricordi il discorso sul fumo? Quando si smette, si deve avere la forza e la volontà di smettere ogni giorno, altrimenti non si è mai smesso veramente..

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Pero' una cosa te la auguro di cuore : che tu non debba mai incontrare in quel frangente una Calipso ( Ulisse impiego' 7 anni a decidersi a tornare da sua moglie e solo grazie all'intervento di Zeus) o una Circe (dalla quale sempre Ulisse si salvo' solo grazie ad un fiore magico consegnatogli da Ermes contenente sia il bianco dei petali che il nero della radice simbolo degli inferi )
o una Salome' o una Dalila o un'altra Belle Dame dallo stesso valore simbolico .
Ti ricordo che quelle dame sono simboliche appunto, e non hanno niente a che vedere con Gina e Pina, anche se Gina e Pina potrebbero avere a che fare con quelle dame nel caso in cui non si siano ancora riconosciuti in se stessi quegli archetipi che rappresentano....

Te l'ho già detto e lo ripeto, volendo in una coppia si trova sempre qualcosa per crescere come individui e per nutrirsi, ma nei rari casi in cui veramente sia finito tutto e l'unione non sia più utile per nessuno allora sarebbe meglio cambiare strada. Non si può voler avere la botte piena e la moglie ubriaca...
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Vecchio 19-09-2009, 21.51.22   #236
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Se glielo permetti... Del resto tu che hai letto Gurdjieff dovresti sapere degli sforzi volontari necessari per mantenere la linea retta anzichè iniziare a curvare, lo stesso vale per il rinnovarsi e per non far cadere nello scontato ciò che si ha già. Ricordi il discorso sul fumo? Quando si smette, si deve avere la forza e la volontà di smettere ogni giorno, altrimenti non si è mai smesso veramente..


Ti ricordo che quelle dame sono simboliche appunto, e non hanno niente a che vedere con Gina e Pina, anche se Gina e Pina potrebbero avere a che fare con quelle dame nel caso in cui non si siano ancora riconosciuti in se stessi quegli archetipi che rappresentano....

Te l'ho già detto e lo ripeto, volendo in una coppia si trova sempre qualcosa per crescere come individui e per nutrirsi, ma nei rari casi in cui veramente sia finito tutto e l'unione non sia più utile per nessuno allora sarebbe meglio cambiare strada. Non si può voler avere la botte piena e la moglie ubriaca...
Non ti scaldare il mio era un augurio sincero.
So di cosa parlo .

E non e' necessario che ti convinca .
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Vecchio 19-09-2009, 23.08.39   #237
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Condivido quanto hai detto , ma non sempre ,purtroppo, separarsi è frutto di una decisione comune, il più delle volte è imposta da uno e subita dall'altro ed ecco che la situazione per i figli è destinata a diventare ancor più difficile .
La responsabilità verso i figli cui facevo cenno è quella che imporrebbe al genitore qualche riflessione in più prima di comunicare certe cose all'altro , non si tratta solo della coppia e del loro rapporto che una volta sciolto ognuno gestirà come potrà , credo che in presenza di figli sia doverosa una quanto più possibile oggettiva valutazione della situazione , una previsione di come l'altro prenderà la cosa e di come potrebbe/saprebbe gestirla ( o non gestire) . Insomma valutare attentamente i contro e non è escluso che si renda opportuno rinviare , tergiversare e attendere anche sacrificando quell'onestà nel rapporto che vorrebbe una comunicazione in tempi più brevi possibili.
I casi sono così vari e così diversi che credo che sia impossibile generare una convinzione che valga per tutti, penso.

Io ho scelto la separazione con due bimbi molto piccoli, il piccolo faceva il secondo anno di asilo...ci ho messo moltissimo a decidermi e, in tuta onestà, l'ho fatto nel momento preciso in cui ho pensato a me e lasciato un momentino a lato loro.

Una vita davanti da trascorrere in quel modo era impraticabile, invivibile, persino impensabile (pur con eventuali Calipso in pantaloni a portata ) io ero sempre tesa, il piccolo aveva scatti d'isteria e il grande era sommerso di tic...

Credo che una delle questioni principali sia, resti, che facciamo i figli da egoisti, pensando solo a noi stessi, mai valutanto il significato del generare una nuova vita..nuova appunto, non la nostra..e poi dobbiamo arrenderci al fatto che rimaniamo egoisti e che le decisioni prese in seguito, la maggior parte perlomeno, provengono e agiscono in funzione di questo.

Io sono di parte quindi, per come la vedo io quando qulacosa si rompe nella coppia non c'è da lasciarsi subito e buonanotte, soprattutto se ci sono figli di mezzo bisogna doverosamente tentare di salvare il salvabile, ma fino a quando ciò è possibile poi per onesta, verso se stessi certo ma anche verso i bimbi di adesso che saranno gli adulti di domani, bisogna saper dire basta.

E accettare, ovviamente, le conseguenze della scelta.

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Vecchio 19-09-2009, 23.26.27   #238
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il principio di individuazione realizzato ( il meglio per l'uomo),
Su questo non concordo
Quote:

ti lascia con un senso di incompletezza cosi lo stesso potra' accadere quando realizzerai , come ti meriti ,il meglio a cui tendi sia in campo
affetivo che professionale
Il fatto che puoi nell'infinito pescare sempre cose nuove (in qualsiasi campo) non significa aver un senso di incompletezza, che del resto non si sposerebbe con la realizzazione in un campo.

p.s. chi sono il Zeus o il fiore bianco (di Ermes) che aiutano Ulisse a vincere l'affascinamento?
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Vecchio 20-09-2009, 01.21.56   #239
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Non ti scaldare il mio era un augurio sincero.
So di cosa parlo .

E non e' necessario che ti convinca .
Va bene nike, ora però restiamo in thread e lasciamo perdere la diatriba su chi la sa più lunga ok? Quello che ho detto l'ho detto perchè lo penso, di fascinazioni o tentazioni se ne incontrano ogni giorno... Non serve aspettare che arrivi una Gina per incontrare Calipso... (anche se nella maggior parte dei casi di questa prende le sembianze)

Ultima modifica di Kael : 20-09-2009 alle ore 01.24.46.
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Vecchio 20-09-2009, 02.08.12   #240
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Mi devo concedere il tempo necessario e solo quello , per realizzare se sono in grado di fare il musicista da solo e se necessito dell'aiuto dell'altro strumento che dovrò allora obbligatoriamente informare.

Quello che non è stato ancora affrontato in questa discussione è il problema figli .
Si è parlato in vari modi di onestà nel dire , di necessità di affrontare la situazione e anche di allontarsi quando si è compreso che il rapporto è finito ,responsabilità di uno verso l'altro , ma quella verso i figli , quando ci sono?
Mi autocito perchè il mio ragionamento partiva dall'onestà di mettere fine prima possibile ad una situazione "equivoca" nella coppia.

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Condivido quanto dici, solo alla fine quel tuo "sacrificare l'onestà"... immagino ti riferisci al non dire. Se invece intendi proprio mentire, allora no, non sono più daccordo.
Immagini bene . In presenza di figli quel prima possibile , a mio avviso , va rivisto ...ritengo che ci si debba concedere qualche riflessione in più, il che può richiedere di attendere un po' di tempo in più rinviando la decisione , di cercare di evitare di dire o fare qualcosa di irrimediabile , di temporeggiare insomma , fino ad essere ben certi di quel che si va a fare e questo perchè la decisione che verrà presa non incide solo sulla coppia e la responsabilità verso i figli , a mio avviso , è maggiore di quel dover risolvere la cosa con il partner "entro un certo periodo" di cui si è parlato più su.
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Vecchio 20-09-2009, 02.16.03   #241
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I casi sono così vari e così diversi che credo che sia impossibile generare una convinzione che valga per tutti, penso.
...................
Una vita davanti da trascorrere in quel modo era impraticabile, invivibile, persino impensabile (pur con eventuali Calipso in pantaloni a portata ) io ero sempre tesa, il piccolo aveva scatti d'isteria e il grande era sommerso di tic...
...................
Io sono di parte quindi, per come la vedo io quando qulacosa si rompe nella coppia non c'è da lasciarsi subito e buonanotte, soprattutto se ci sono figli di mezzo bisogna doverosamente tentare di salvare il salvabile, ma fino a quando ciò è possibile poi per onesta, verso se stessi certo ma anche verso i bimbi di adesso che saranno gli adulti di domani, bisogna saper dire basta.

E accettare, ovviamente, le conseguenze della scelta.

Mi pare che la vediamo nello stesso modo
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Vecchio 20-09-2009, 14.35.15   #242
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Il fatto che puoi nell'infinito pescare sempre cose nuove (in qualsiasi campo) non significa aver un senso di incompletezza, che del resto non si sposerebbe con la realizzazione in un campo.

p.s. chi sono il Zeus o il fiore bianco (di Ermes) che aiutano Ulisse a vincere l'affascinamento?
Zeus dovrebbe essere la sintesi di tutti gli dei olimpici e dunque se questi non sono altro che modalita' dell'essere conscie ,opposte alle divinita' terrestri ( neppure Dioniso e' un Dio Olimpico e percio' sta agli inferi nell'inconscio),
Zeus rappresenta le capacita' dell'uomo di rientrare nella propria realta' dopo il viaggio nel centro del mondo dove sta Calipso e ricomporre le proprie lacerazioni cioe' l'individuazione.
Non per niente Calipso sta in un'isola che simbolicamente e' proprio l'uscita dalla realta' l'illusione del paradiso perduto.
Ma Zeus per far tornare Ulisse si serve di Ermes e' lui che vola sino ai confini del mondo reale nell'isola e ordina a Calipso di lasciar andare Ulisse.
Ermes e' il mago , il Dio dell'inganno , il Dio dei confini che sta al margine delle cose ,al loro confine .
Non per portar acqua al mio mulino ma che Ermes sia il Dio dell'inganno , cioe' che ci sia una divinita' per qualcosa che invece condanniamo secondo la morale convenzionale ha un suo preciso significato .
E non e' un inganno l'esoterismo stesso che e' la verita' coperta dal velo ?
Allora fuori di metafora l'inganno serve a svelare il vero piu' che non quello che emerge nell'immediato e che sembra vero .
l'INGANNO E' FORSE QUEL PRENDER TEMPO CHE SERVE A CAPIRE A FONDO LE COSE , uno stratagemma che si oppone all'altro inganno che Calipso usa per trattenere Ulisse .
Mi fermo senno' dite che la giro come fa comodo a me ma proviamo ad approfondire al di la' della morale corrente l'utilita' dell'inganno , per i Greci addirittura una Divinita' ( se non e' ot)

Il fiore bianco dovrebbe rappresentare la purezza mentre la radice nera al suo opposto la caduta , la magia del fiore dovrebbe consentire la congiunzione di questi opposti cioe' l'individuazione.

Ultima modifica di nikelise : 20-09-2009 alle ore 14.38.59.
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Vecchio 20-09-2009, 15.44.25   #243
Ray
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Zeus dovrebbe essere la sintesi di tutti gli dei olimpici e dunque se questi non sono altro che modalita' dell'essere conscie ,opposte alle divinita' terrestri ( neppure Dioniso e' un Dio Olimpico e percio' sta agli inferi nell'inconscio),
Zeus rappresenta le capacita' dell'uomo di rientrare nella propria realta' dopo il viaggio nel centro del mondo dove sta Calipso e ricomporre le proprie lacerazioni cioe' l'individuazione.
Non per niente Calipso sta in un'isola che simbolicamente e' proprio l'uscita dalla realta' l'illusione del paradiso perduto.
Ma Zeus per far tornare Ulisse si serve di Ermes e' lui che vola sino ai confini del mondo reale nell'isola e ordina a Calipso di lasciar andare Ulisse.
Ermes e' il mago , il Dio dell'inganno , il Dio dei confini che sta al margine delle cose ,al loro confine .
Non per portar acqua al mio mulino ma che Ermes sia il Dio dell'inganno , cioe' che ci sia una divinita' per qualcosa che invece condanniamo secondo la morale convenzionale ha un suo preciso significato .
E non e' un inganno l'esoterismo stesso che e' la verita' coperta dal velo ?
Allora fuori di metafora l'inganno serve a svelare il vero piu' che non quello che emerge nell'immediato e che sembra vero .
l'INGANNO E' FORSE QUEL PRENDER TEMPO CHE SERVE A CAPIRE A FONDO LE COSE , uno stratagemma che si oppone all'altro inganno che Calipso usa per trattenere Ulisse .
Mi fermo senno' dite che la giro come fa comodo a me ma proviamo ad approfondire al di la' della morale corrente l'utilita' dell'inganno , per i Greci addirittura una Divinita' ( se non e' ot)

Il fiore bianco dovrebbe rappresentare la purezza mentre la radice nera al suo opposto la caduta , la magia del fiore dovrebbe consentire la congiunzione di questi opposti cioe' l'individuazione.
Zeus è una rappresentazione del Se, ma è interessante quantyo dici su Hermes ingannatore. Hermes non è solo il dio dell'inganno, è soprattutto il messaggero... il messaggero del Se verso il conscio, ma anche verso gli altri dei che popolano il cosmo. In un altro mit, interessantissimo da studiare (prima o poi...) è mandato da Zeus a far rinsavire Demetra e poi a trattare con Ade la parziale liberazione di Kore, ormai diventata Persefone.
Come conciliamo messaggi e inganno?

Proprio col discorso che fai sull'esoterismo... per veicolare un messaggio lo devo velare, perchè velare è dargli forma e la forma è necessaria per la manifestazione su questo piano. Quindi quando comunico qualcosa, inganno sempre... o meglio sempre produco illusione. D'altra parte, questo piano è illusione.
E' quindi illusione, come dici, la fascinazione degli archetipi, Lattaia o Circe che sia la forma, è illusione il messaggio liberatorio, è illusione l'esoterismo, ma non è illusione il risultato.

La fascinazione di cui si può restare vittime è, come ho già cercato di dire, assai potente. Sempre come ho detto, anche se non concordo con te su tutto quello che dici a proposito di questa particolare fascinazione, ti capisco. Credo anche che non tutti ti capiscano, forse hanno subito altre fascinazioni, ma non tutti conoscono quella di cui parli, per l'idea che mi son fatto leggendo le risposte, che per altro approvo.

Ma ciò che più conta è a mio avviso altro. L'intervento di Zeus, tramite Hermes, lo si stimola con la lotta, con il cercare di non cedere all'illusione, di resistere alla fascinazione anche se più forte di noi. La battaglia è improba, il successo personale contro ogni logica, come Davide, ma la resistenza nonostante tutto rpovoca l'intervento di Zeus. Questo (circa) cercavo di veicolare con quella "certezza del miracolo" che deve essere atteggiamento interiore in questi casi.
Aggiungo anche, e so che molti non saranno d'accordo, che il comportamento specifico che il signolo uomo onesto in crisi proporrà è secondario. Primaria è l'intenzione di rimanere onesto nonostante tutto... qualche errore lo farà comunque. Ma deve restare in sintonia con Hermes, l'ingannatore onesto.
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Vecchio 20-09-2009, 16.56.52   #244
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Primaria è l'intenzione di rimanere onesto nonostante tutto... qualche errore lo farà comunque. Ma deve restare in sintonia con Hermes, l'ingannatore onesto.
E' quello che cercavo di dire io, anche se da come è andato avanti il discorso non penso di essermi spiegato bene. Partivo infatti dal presupposto di aver fatto chiarezza dentro se stessi, non di agire impulsivamente senza criterio e senza tener conto di eventuali figli.

Comunque... Zeus o il fiore bianco secondo me sono i liberatori, il primo discendendo dall'alto e che "spezza" le catene della materia, mentre il secondo, elevandosi dalla terra, permette la sublimazione dai vincoli della stessa.
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Vecchio 28-03-2011, 01.13.02   #245
griselda
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Mi sento come uno di quei bambini mal nutriti dell'Africa che venivano mostrati una volta alla tv, quando parlavano della fame nel mondo, ne ho fisicamente le caratteristiche.
Parlando mi hanno detto: ma chi ha il ventre grande è perchè ha tanto amore. Basta guardare le statue orientali degli Illuminati.
Naaaaaa ho detto io, non ci siamo affatto almeno non è il mio caso. Al massimo è energia non consumata e che dovrebbe forse trasformarsi in quel fuoco… ma non so dico una serie di cose che mi passano per la testa chissà di chi sono?

Vivo senza amore, a minuscola, da tanto tempo e mi sono trasformata nella strega bacheca fisicamente.
La mia immagine fisica è quella che ha subito la sorte peggiore. Ma poi credo anche il resto di me non sia al massimo tant'è che ho i demoni in subbuglio e nonostante io sia forte sono quasi allo stremo.
Ho deciso per la mia vita che non voglio amore dagli altri, ma sono talmente affamata che evidentemente gli altri lo sentono e lo percepiscono, ma sono anche piena di questa cosa che nascondo, che manifesto come gentilezza e apertura restando pulita. Tant'è che se non metto in chiaro cosa voglio mi trovo a dover gestire situazioni che non mi interessano.
(perché faccio così perché cerco amore approvazione = nutrimento, calore e affetto – disapprovazione = fame, abbandono, rigidità e morte) questo è quello che è registrato in me. La difficoltà a reperire questo tipo di nutrimento ha fatto si che io quando ne trovassi decidessi di farne indigestione con le conseguenze del caso. Abuso di ogni sostanza si trasforma in dipendenza.
Impressa nel mio imprinting è rimasta la convinzione se non piaccio non mi nutrono che ho imparato da bambina e poi constatato da grande. Avendo vissuto nella negazione di una bellezza in se ho sempre cercato di trovarla attraverso lo sguardo altrui a costo di una fatica immensa, ma questo sguardo mi trasformava da brutto anatroccolo in cigno ogni volta. Ma il non tenere in considerazione, il dispendio energetico di ciò e la dipendenza che creava non sono riuscita primo a non farne più a meno e poi a subirne le conseguenze quando l’ho perpetrato anche quando non avrebbe avuto più ragione di esistere. Questo però sarebbe successo se io fossi stata nutrita come avevo necessità. Mentre nonostante la fatica di piacere non ricevevo niente in cambio, questo però è avvenuto dopo che i dadi erano tratti, dopo che la corrente era stata creata e che ci avrebbe condotto alla coppia di nome ma non di fatto.
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Vecchio 28-03-2011, 01.29.36   #246
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Inizialmente feci di tutto ma proprio tutto per ricevere quel nutrimento di cui ho bisogno per vivere, non per sopravvivere come faccio ora.

Ma nel frattempo le parole lesive che ricevevo lavoravano nel buio dentro di me ed io perdevo quel poco di indipendenza che piaceva tanto a lui quando mi aveva conosciuta.
Poi quell'indipendenza piano, piano me l'ha strappata via.
Cercando di crearmi a sua immagine e somiglianza, altrimenti subivo, come quando ero piccola: liti, musi, male parole e la sensazione di imminente abbandono che seguiva le parole.

Non mi sono accorta che io ubbidivo, cercavo di stare alle regole, perchè volevo l'amore, volevo un matrimonio, ma io non sapendo bene cosa dovevo fare mi affidavo alle richieste che mi snaturavano. Sino a che ho iniziato per non morire a nutrirmi al di fuori del matrimonio.
Nel cercare il nutrimento ma non affrontando il problema che non vedevo, perchè poi spiegherò quali altre conseguenze mi ha portato non essere nutrita decentemente, ho peggiorato la mia vita, perchè sì mi nutrivo, ma non sapendo ne il perchè ne il per come, ero come il tizio che ha bisogno di sballare e non sa perchè, o quello che si ubriaca il sabato sera per liberari dalle tensioni ma non dal problema.
E ho preso un paio di "sbornie" in 25 anni. L'ho fatto proprio quando ero al clmine del morir di fame per salvarmi la vita. Non l'ho mai fatto tutte le volte che avrei potuto. Ma non è importante.
Il guaio è che scappando prima da ragazza dalla mia crecita, dalle mi responsabilità perchè senza un adeguata preparazione ad affrontare il mondo vieni sopraffatto oppure ti crei una simbiosi che possa farti immaginare di vivere ma vivi di luce riflessa e vivi in funzione dell'altro perdendoti ogni anno sempre di più tanto che è bastato che un nutrimento sbagliato mi facesse rigettare tutto quello che avevo ingerito prima.
Il mio Essere evidentemente era stanco e voleva che mi svegliassi ma io ho continuato a dormire perchè non vedevo alternativa.

Penso che una delle cose più brutte che ti possano succedere è vedere davanti a te una porta che si potrebbe aprire alla libertà ma non avere le mani per girare la maniglia perchè attrofizzate dal non uso e vergognarsene al punto di volerlo nascondere perchè mancante di coraggio per provare a muoverle senza un esperto in riabilitazione.
Sono arrivata ad un livello che non uscivo più di casa, non freguentavo più nessuno e stavo morendo sempre più di fame .
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Vecchio 28-03-2011, 01.34.47   #247
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Predefinito La depressione

Il passo verso la depressione è stato facile, ma anche qui è stato uno scappare da tutto pur rimanendo immobile a prendere umiliazioni continue.
La morale e l'educazione mi hanno inculcato che non bisogna fare del male e che chi lo fa è passibile di pene. Beh me le sono inflitte tutte ora posso dire che l'inferno in cui ho sempre creduto l'ho vissuto qui sulla terra. Me lo sono fatta infliggere perchè pensavo di meritarlo, bene ho scontato la mia pena ora basta.
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Vecchio 28-03-2011, 01.43.42   #248
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Predefinito Uscire dal buco e controllo

Ora vorrei uscire dal buco, vorrei le mani per aprire le porte e vedere che bello è la libertà interiore, ma ancora non sono sufficientemente forte per farlo ma non dispero ho bisogno di vita e di tempo e per questo me lo auguro.

Io volevo questo tenendo conto che sono sposata che ho un marito che vorrei che fosse il mio compagno fino alla fine dei miei giorni perchè lo avevo scelto, non perchè sono testarda ma perchè volevo una famiglia diversa da quella che avevo avuto e lui mi sembrava che avendola avuta potesse aiutarmi a creala. Ma lo è stato ma in modo errato.
Lui controlal tutto.
Oggi una discussione assurda, dove mi domandava con insistenza quasi da ghestapo, che cosa avessi speso in farmacia, erano 24 euro e io dovevo dirglielo.
Mi sono impuntata e nonostante odio litigare, non gliel'ho detto e gli ho anche dettoche non ho intensione dis ubire interrogatori che lui deve fidarsi di me come io di lui che ai fini del conto della spesa none ra necessario che lui sapesse cosa avevo comprato, che se non gli andava bene che la facesse lui, anzi no che non glielo concedevo più perchè ne avrei pagato ancora come prima le conseguenze.

Muoversi dalle proprie posizioni, fa si che l'altro rimanga spiazzato e che il suo controllo teso perda consistenza e che generi in lui la paura inconsapevole di cosa la scaturisca e che perda le staffe in modo esagerato.
Gli ho detto che d'ora in poi non comprerò più nulla in farmacia con i suoi soldi, ma solo con quello che passa a me e poi non ci siamo più visti per il resto della giornata ognuno chiuso nella propria stanza.
Ho percepito la sua paura e la sua rabbia ma niente amore mai niente!
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Vecchio 28-03-2011, 01.47.26   #249
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Ho imparato la paura e quello che comoprta per me il suo arrivo, (negazione dle nutrimento) per non provarla appena sento la tensione alzarsi in casa tento in tutti i modi di sciglierla faccio di tutto perchè questo avvenga. E sono anche diventata esperta ma che esempio do?
E questa è un'altra pagina che per ora non ho voglia e la forza di aprire.
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Vecchio 28-03-2011, 01.50.45   #250
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Predefinito anche se ci vorrà tempo

Giorni fa ho visto un bel film e poi un altro e poi ancora un altro.
In tutti questi film c'erano delle persone che sono morte per far valere un o tanti diritti in cui credevano, hanno dato il loro sangue per la lotta e nella lotta sono morti, nella realizzazione del loro ideale.
Vorrei avere un po' di quella forrza che me la trasmettessero in modo che io non abbia più paura di essere me stessa ma prima ancora che io possa riuscire a trovarmi e a capire chi sono, cosa sono, da dove vengo e dove vado
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