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Vecchio 09-10-2009, 18.02.46   #1
Ray
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Predefinito Perchè i maestri dell'esoterismo si azzuffano tra di loro?

Ho messo nel titolo la parola masetri volutamente minuscola, non perchè io ritenga chicchessia Maestro vero o meno, ma perchè non sono in grado di stabilirlo.
Mi riferisco quindi a quei generici "maestri" che prima o poi, in unn modo o nell'altro, chi si interessa di questi argomenti finisce per leggere o per leggerne. Steiner, Gurdjeff, Yogananda, Fulcanelli, Guenon (e adepti vari di questo o quello)... e la lista potrei allungarla parecchio, come penso potrebbe fare chiunque qui.

Il fatto che quelli che ho nominato, più molti altri, siano considerati più o meno universalmente delle pietre milliari dell'esoterismo, e quindi punti di riferimento almeno iniziali e parziali di chi cerca, lascia intendere che ne valga la pena, ossia che abbiano, chi più chi meno, del buono da offrire. In effetti personalmente non posso che confermare: quasi tutti quelli che ho letto mi hanno dato qualcosa. Inoltre, pur doverosamente leggendo tutto con spirito critico, è anche vero che soprattutto all'inizio sarebbe bene porsi nei loro confronti con una certa fiducia... come dire che per la maggior parte siamo noi che non capiamo cosa dicono e non loro che dicono sciocchezze. Spesso infatti, come dicevamo altrove, si capisce dopo quel che non era chiaro prima.

Però capita spessissimo, leggendo le opere di costoro (non tutti a dire il vero, ma molti) di imbattersi in passi nei quali si criticano, a volte molto aspramente, l'un l'altro. Arrivano spesso a mettere in dubbio la validità della persona che scrive e a volte l'insegnamento stesso o la strada che seguono/hanno seguito. E a volte l'impressione è che si azzuffino proprio.

Al di là del fatto che da che mondo e mondo le varie congreghe iniziatiche hanno avuto a volte atteggiamenti campanilistici, spesso da parte dei loro adepti minori, e che questo in una certa misura può anche essere capito, al di là di questo dicevo, non si può dire che questi atteggiamenti non pongano il ricercatore/lettore in un certo sconcerto.
Ma come... se questo tizio che dice tante cose utili sostiene che quell'altro dice cose pericolose, che però a me paiono altrettanto utili, a chi do retta? A nessuno dei due?
Ok, al di là delle beghe personali si dovrebbe riuscire a prendere ciò che di buono chiunque ha da offrire, lasciando perdere ciò che di non buono offre. Ma mica è semplice. Soprattutto quando ancora si ha molta confusione su certi argomenti... ed è inevitabile averla, temo fino a quando leggere non serve più.

Per non dire che certi comportamenti ogni tanto sembrano cozzare con quanto insegnano.

Qui abbiamo spesso detto che "tutte le strade portano a roma" nel senso che ci sono molte vie e che, se adatte alla persona, tutte buone sono. Si è detto anche che tutte le Tradizioni tramandano la verità anche se in forme diverse e sta a noi trovare il filo.
Molti di coloro che scrivono però non sembrano di questo avviso e si preoccupano di raccomandare di non seguirne certe. Altri invece, forse più coerentemente, non si pronunciano minimamente sugli altri, concentrandosi esclusivamente su quello che hanno da dire. Ma sono pochi e alcuni di quelli che invece criticano sono di quelli che non diresti mai, che sembrano molto seri in quello che fanno. Viene seriamente da pensare che abbiano ragione... ma se tutti possono aver ragione ognuno sulla sua via non può essere altrettanto sulle critiche: se Tizio dice si fa così e Caio non si deve fare così, beh almeno uno dei due non ha ragione.

La cosa mi lascia un po' basito... qualche idea posso anche averla, ma non spiega tutte le "discrepanze" in cui mi sono imbattuto. Voi che ne pensate? Vi è capitato?
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Vecchio 11-10-2009, 10.09.30   #2
Kael
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Non lo so nemmeno io a dire il vero, e sinceramente non mi è capitato tanto spesso di imbattermi in zuffe fra maestri. Il più delle volte essi concordano, non smentendo ma semmai ampliando i concetti dell'altro (vedi Gesù che non rinnegò le leggi di Abramo, ma le comprese in un'unico comandamento più grande).

Quando invece si tratta proprio di puntare il dito contro un altro, criticare la sua persona e il suo metodo, la prima cosa che vien da pensare è che uno dei due non sia chi crediamo essere... Ma forse appunto ci sono altre cose che non sappiamo.. Per esempio se io fossi un maestro e vedessi che un'allievo di un altro maestro è troppo dipendente da questi, cercherei di destrutturargli le sue certezze proprio per il suo bene, perchè in ambito spirituale l'eccessiva dipendenza è un fattore nefasto. Ma anche così non sarebbe forse violenza? Non sarebbe lui a chiedermelo, interverrei di mio proposito, quindi forse non rispetterei la sua libertà di scelta...
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Vecchio 12-10-2009, 10.46.34   #3
stefano
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mi è capitato spesso di notare quanto hai espresso ma più in piccolo lo noto ogni giorno in qualsiasi ambiente.
sinceramente le zuffe mi paiono spesso e volentieri legate a ego spirituale come nel piccolo all'ego delle persone che anche quando hanno già una buona conoscenza di base (e anche peggio quando la conoscenza è ottima) si chiudono a riccio arroccandosi in convinzioni senza più rimanere aperti a vie differenti dalla propria (chissà magari c'è anche un pensiero sottile e subdolo del tipo "la mia esperienza, la mia conoscenza è migliore della tua")

Io non vedo maestri... esuli da questo discorso.
sono uomini del resto.
e renderli "Dei" quando non lo sono, non fa bene ne a noi ne a loro.
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Vecchio 12-10-2009, 10.56.32   #4
RedWitch
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mi è capitato spesso di notare quanto hai espresso ma più in piccolo lo noto ogni giorno in qualsiasi ambiente.
sinceramente le zuffe mi paiono spesso e volentieri legate a ego spirituale come nel piccolo all'ego delle persone che anche quando hanno già una buona conoscenza di base (e anche peggio quando la conoscenza è ottima) si chiudono a riccio arroccandosi in convinzioni senza più rimanere aperti a vie differenti dalla propria (chissà magari c'è anche un pensiero sottile e subdolo del tipo "la mia esperienza, la mia conoscenza è migliore della tua")

Io non vedo maestri... esuli da questo discorso.
sono uomini del resto.
e renderli "Dei" quando non lo sono, non fa bene ne a noi ne a loro.
Cos'è l'ego spirituale?
e comunque secondo me se fosse una questione di ego, non sarebbero Maestri...
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Vecchio 12-10-2009, 11.00.17   #5
stefano
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Cos'è l'ego spirituale?
e comunque secondo me se fosse una questione di ego, non sarebbero Maestri...
infatti Ray ha parlato di maestri così come me e ho parlato di persone comuni.
cosa è l'ego spirituale?

diciamo che è il motivo per cui avvengono le zuffe nel 99% dei casi.
tradotto in questo pensiero di fondo:
"il mio metodo è il migliore possibile, il tuo ha falle"
visione che porta a chiudere il dialogo e a ritenersi superiori all'altro.
secondo me di fondo c'è parte di questo anche in chi pur conoscendo parecchio (a livello teorico) poi in pratica attua questo atteggiamento.
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Vecchio 12-10-2009, 11.09.14   #6
RedWitch
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infatti Ray ha parlato di maestri così come me e ho parlato di persone comuni.
cosa è l'ego spirituale?

diciamo che è il motivo per cui avvengono le zuffe nel 99% dei casi.
tradotto in questo pensiero di fondo:
"il mio metodo è il migliore possibile, il tuo ha falle"
visione che porta a chiudere il dialogo e a ritenersi superiori all'altro.
secondo me di fondo c'è parte di questo anche in chi pur conoscendo parecchio (a livello teorico) poi in pratica attua questo atteggiamento.
Hai ragione avete usato tutti la m minuscola, ho riletto troppo velocemente scusami, ma in tutti i casi, se parliamo di spiritualità, a me sembra difficile che sia una questione di ego, qualcosa non torna..

Non vedo differenze tra ego della persona ed ego spirituale come li hai definiti. Chi conosce parecchio e si chiude nella sua visione delle cose non puo' secondo me essere definito maestro..
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Vecchio 12-10-2009, 11.21.35   #7
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Secondo me anche se era minuscolo si parlava di maestri in arte. Quelli nominati da Ray all'inizio sono Maestri, maiusclo o minuscolo. Maestro è colui che insegna un'arte dopo che ha trasceso la tecnica. Ci siamo direi.

Secondo me il problema potrebbe riguardare la comprensione dell'allievo come is diceva. Se noi oggi volessimo seguire yogananda, qualcuno ci direbbe: a attenzione, prima fai questo che è meglio, e noi interpretare. In linea di massima una cosa del genere.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 12-10-2009, 12.23.17   #8
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Secondo me anche se era minuscolo si parlava di maestri in arte. Quelli nominati da Ray all'inizio sono Maestri, maiusclo o minuscolo. Maestro è colui che insegna un'arte dopo che ha trasceso la tecnica. Ci siamo direi.

Secondo me il problema potrebbe riguardare la comprensione dell'allievo come is diceva. Se noi oggi volessimo seguire yogananda, qualcuno ci direbbe: a attenzione, prima fai questo che è meglio, e noi interpretare. In linea di massima una cosa del genere.
ecco credo che forse è questo, ogni maestro insegna la tecnica in cui è riuscito e cerca di allontanare il proprio allievo da quella in cui ha fallito perchè lì non potrebbe guidarlo nè aiutarlo, credo anche che ogni ricercatore trova il maestro a sè più affine, e segua l'insegnamento che in quel momento lo può aiutare a crescere, i maestri parlano delle loro esperienze personali, e proprio lì probabilmente sta la differenza, nelle differenti strade intraprese nella crescita. Sto leggendo il libro "L'Inganno della Illuminazione - U.G. Krishnamurti" ed è secondo me "illuminante" lui non insegna nulla, non sa neanche bene come ci è arrivato perchè non ha lavorato per raggiungerla, semplicemente racconta la sua esperienza e dice chiaramente di non capire gli altri maestri che parlano di spiritualità, meditazione ecc..
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Vecchio 12-10-2009, 12.35.44   #9
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Hai ragione avete usato tutti la m minuscola, ho riletto troppo velocemente scusami, ma in tutti i casi, se parliamo di spiritualità, a me sembra difficile che sia una questione di ego, qualcosa non torna..

Non vedo differenze tra ego della persona ed ego spirituale come li hai definiti. Chi conosce parecchio e si chiude nella sua visione delle cose non puo' secondo me essere definito maestro..
ma infatti è quello il problema da secoli a mio avviso.
e per me (seppur via via in modo più sottile) le zuffe fondamentalmente sono legate al discorso fatto sopra.
nessun maestro ha trasceso completamente il suo ego.
(nel senso che davanti a una verità differente dalla propria o da un metodo diverso dal proprio spesso noto chiusura. può darsi sia una mia errata visione)
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Vecchio 12-10-2009, 12.37.06   #10
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ecco credo che forse è questo, ogni maestro insegna la tecnica in cui è riuscito e cerca di allontanare il proprio allievo da quella in cui ha fallito perchè lì non potrebbe guidarlo nè aiutarlo, credo anche che ogni ricercatore trova il maestro a sè più affine, e segua l'insegnamento che in quel momento lo può aiutare a crescere, i maestri parlano delle loro esperienze personali, e proprio lì probabilmente sta la differenza, nelle differenti strade intraprese nella crescita. Sto leggendo il libro "L'Inganno della Illuminazione - U.G. Krishnamurti" ed è secondo me "illuminante" lui non insegna nulla, non sa neanche bene come ci è arrivato perchè non ha lavorato per raggiungerla, semplicemente racconta la sua esperienza e dice chiaramente di non capire gli altri maestri che parlano di spiritualità, meditazione ecc..

non sempre è fatto in questi termini.
è una delle casistiche.
e da questo punto di vista non si arriverebbe alla zuffa.
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Vecchio 12-10-2009, 12.39.58   #11
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Secondo me anche se era minuscolo si parlava di maestri in arte. Quelli nominati da Ray all'inizio sono Maestri, maiusclo o minuscolo. Maestro è colui che insegna un'arte dopo che ha trasceso la tecnica. Ci siamo direi.

Secondo me il problema potrebbe riguardare la comprensione dell'allievo come is diceva. Se noi oggi volessimo seguire yogananda, qualcuno ci direbbe: a attenzione, prima fai questo che è meglio, e noi interpretare. In linea di massima una cosa del genere.

può essere.
ma cosa c'entra con le zuffe tra maestri questo?
le zuffe sono dovute a mio avviso al fatto che ciascuno è "legato" al proprio metodo e pure troppo.
a tal punto da vedere gli altri metodi come peggiori del proprio.
ma questo vale in ogni campo... mica solo in esoterismo.

Yogananda tanto per dire, a mio avviso mai avrebbe detto di quello o di quell'altro di non seguirlo.
Osho lo avrebbe fatto tanto per dire.
questo perchè (a mio occhio) il primo ha trasceso maggiormente l'ego del secondo.
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Vecchio 12-10-2009, 12.57.55   #12
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può essere.
ma cosa c'entra con le zuffe tra maestri questo?
le zuffe sono dovute a mio avviso al fatto che ciascuno è "legato" al proprio metodo e pure troppo.
a tal punto da vedere gli altri metodi come peggiori del proprio.
ma questo vale in ogni campo... mica solo in esoterismo.

Yogananda tanto per dire, a mio avviso mai avrebbe detto di quello o di quell'altro di non seguirlo.
Osho lo avrebbe fatto tanto per dire.
questo perchè (a mio occhio) il primo ha trasceso maggiormente l'ego del secondo.
Ah ecco... allora ritieni impossibile che ad azzuffarsi siano due veri Maestri? (maiuscolo, cioè che padroneggiano realmente il proprio ego)
Perchè di questo stavamo parlando, altrimenti il discorso non ha senso. Se un uomo padroneggia il proprio ego, ma nonostante ciò punta il dito contro qualcuno, che a sua volta padroneggia il suo ego, e lo critica aspramente, che può voler dire?
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Vecchio 12-10-2009, 12.58.32   #13
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Vado per metafore che faccio prima, spero

Prendiamo una città e la necessità di arrivare al centro partendo dalla periferia.
Tra una parte della periferia ed il centro ci sono delle guide, a seconda di che parte della periferia uno sta incontra una determinata guida.
Spesso la persona che deve andare in centro gira tutta la circonvallazione per trovare l'entrata della strada (e la guida corrispondente) che gli sta più sim-patica. Ancor più spesso il giro intorno alla circonvallazione dura tutta la vita senza mai decidersi

Ok abbiamo stabilito lo scenario metaforico, adesso entriamo in tema.
Chi sta o è stato in centro ha la visuale completa e può tranquillamente parlare sulle varie vie e sulle guide. Sa che comunque si può arrivare in centro quindi non sarà mai distruttivo verso nessuna via, eventualmente potrebbe evidenziare i punti di rallentamento di alcune vie.
Chi non è mai stato in centro... vabbeh ci siamo capiti.

Mi fermo, ma la cosa è da espandere.

Comunque in linea di massima diffiderei di chi parla male di altri, ma diffiderei anche di chi si astiene, anche se interpellato di parlarne completamente.
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Vecchio 12-10-2009, 13.02.52   #14
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Ah ecco... allora ritieni impossibile che ad azzuffarsi siano due veri Maestri? (maiuscolo, cioè che padroneggiano realmente il proprio ego)
Perchè di questo stavamo parlando, altrimenti il discorso non ha senso. Se un uomo padroneggia il proprio ego, ma nonostante ciò punta il dito contro qualcuno, che a sua volta padroneggia il suo ego, e lo critica aspramente, che può voler dire?
che non ritengo le cose stiano come tu pensi.
se si parla di Maestri con visione della cosa completa non arriverebbero mai ad azzuffarsi.
proprio per il semplice fatto che sono Maestri.
se entrambi "padroneggiano" ... appunto.
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Vecchio 12-10-2009, 13.04.18   #15
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Vado per metafore che faccio prima, spero

Prendiamo una città e la necessità di arrivare al centro partendo dalla periferia.
Tra una parte della periferia ed il centro ci sono delle guide, a seconda di che parte della periferia uno sta incontra una determinata guida.
Spesso la persona che deve andare in centro gira tutta la circonvallazione per trovare l'entrata della strada (e la guida corrispondente) che gli sta più sim-patica. Ancor più spesso il giro intorno alla circonvallazione dura tutta la vita senza mai decidersi

Ok abbiamo stabilito lo scenario metaforico, adesso entriamo in tema.
Chi sta o è stato in centro ha la visuale completa e può tranquillamente parlare sulle varie vie e sulle guide. Sa che comunque si può arrivare in centro quindi non sarà mai distruttivo verso nessuna via, eventualmente potrebbe evidenziare i punti di rallentamento di alcune vie.
Chi non è mai stato in centro... vabbeh ci siamo capiti.

Mi fermo, ma la cosa è da espandere.

Comunque in linea di massima diffiderei di chi parla male di altri, ma diffiderei anche di chi si astiene, anche se interpellato di parlarne completamente.
Ecco, ma allora semplicemente non è una vera Guida. Magari sa come aiutarmi ad avvicinarmi al centro, sa portarmi dai quartieri più popolari e periferici a quelli più centrali, ma se poi manco lui c'è ancora mai stato nel vero centro...
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Vecchio 12-10-2009, 13.04.26   #16
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ecco credo che forse è questo, ogni maestro insegna la tecnica in cui è riuscito e cerca di allontanare il proprio allievo da quella in cui ha fallito perchè lì non potrebbe guidarlo nè aiutarlo, credo anche che ogni ricercatore trova il maestro a sè più affine, e segua l'insegnamento che in quel momento lo può aiutare a crescere, i maestri parlano delle loro esperienze personali, e proprio lì probabilmente sta la differenza, nelle differenti strade intraprese nella crescita. Sto leggendo il libro "L'Inganno della Illuminazione - U.G. Krishnamurti" ed è secondo me "illuminante" lui non insegna nulla, non sa neanche bene come ci è arrivato perchè non ha lavorato per raggiungerla, semplicemente racconta la sua esperienza e dice chiaramente di non capire gli altri maestri che parlano di spiritualità, meditazione ecc..
OT.
Lo hai trovato di recente in libreria perche' io non riesco ad averlo
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Vecchio 12-10-2009, 13.18.43   #17
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Ecco, ma allora semplicemente non è una vera Guida. Magari sa come aiutarmi ad avvicinarmi al centro, sa portarmi dai quartieri più popolari e periferici a quelli più centrali, ma se poi manco lui c'è ancora mai stato nel vero centro...
infatti così potrebbe benissimo essere, anzi per me in molti casi è, sebbene chi segue determinati maestri pensi il contrario e arrivi quasi ad idolatrare figure che non sono poi così elevate come a prima vista possono sembrare.

primo comandamento:
"non avrai altro DIO all'infuori di me"

secondo me tutto questo va proprio contro in pieno a questo comandamento.
se idolatro un maestro... se idolatro un simbolo o un metodo o una persona non sto forse andando contro il primo comandamento?
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Vecchio 12-10-2009, 13.18.47   #18
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che non ritengo le cose stiano come tu pensi.
se si parla di Maestri con visione della cosa completa non arriverebbero mai ad azzuffarsi.
proprio per il semplice fatto che sono Maestri.
se entrambi "padroneggiano" ... appunto.
Si però c'è un ulteriore problema, se stanno realmente "azzuffandosi" o se recitano una parte per te che li guardi.
Se non sei stato in centro la certezza non puoi averla.
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Vecchio 12-10-2009, 13.24.46   #19
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Si però c'è un ulteriore problema, se stanno realmente "azzuffandosi" o se recitano una parte per te che li guardi.
Se non sei stato in centro la certezza non puoi averla.

pienamente d'accordo anche su questo.
stavo infatti per aggiungere che molto di quello che vedi dipende anche da te, dalle tue aspettative... ,da ciò che hai capito o pensato di capire, dalla situazione in un determinato momento ecc. ecc. ecc.
insomma tante cose che a volte colui che osserva confonde.
sino a che non hai chiara visione diciamo che il tutto ti appare un pò confuso.
quindi anche tutte queste mie parole possono esserlo tanto per dire.
fatto sta che per ora è quanto di meglio sono riuscito a osservare e che per quanto mi concerne penso di averle osservate in momenti in cui c'era poco di me in mezzo.
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Vecchio 12-10-2009, 13.24.50   #20
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infatti così potrebbe benissimo essere, anzi per me in molti casi è, sebbene chi segue determinati maestri pensi il contrario e arrivi quasi ad idolatrare figure che non sono poi così elevate come a prima vista possono sembrare.

primo comandamento:
"non avrai altro DIO all'infuori di me"

secondo me tutto questo va proprio contro in pieno a questo comandamento.
se idolatro un maestro... se idolatro un simbolo o un metodo o una persona non sto forse andando contro il primo comandamento?
Seguire e idolatrare è diverso, la seconda ovviamente è sbagliatissima, la prima dipende... non sei costretto, ma a volte piuttosto che continuare a girare la circonvallazione per tutta la vita, o entrare.. tagliare la città di traverso (pur sempre esperienza eh... ma non tanto concludente rispetto allo scopo) meglio seguire qualcuno, purtroppo non è una cosa che si può decidere razionalmente o solo razionalmente...
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Vecchio 12-10-2009, 13.32.53   #21
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d'accordo anche su questo.
seguire è un conto (e può avere anzi ha una sua utilità) idolatrare un altro.
poi anche qui seguire... sempre che manifestamente l'operato di chi sto seguendo non vada contro determinate cose che so essere vere.
penso che il discernimento non debba mai mancare.
se seguo un generale che vuole mandare al massacro un plotone e la cosa è evidente, ecco che la Coscienza spinge verso altro.
concordi?
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Vecchio 12-10-2009, 13.58.11   #22
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d'accordo anche su questo.
seguire è un conto (e può avere anzi ha una sua utilità) idolatrare un altro.
poi anche qui seguire... sempre che manifestamente l'operato di chi sto seguendo non vada contro determinate cose che so essere vere.
penso che il discernimento non debba mai mancare.
se seguo un generale che vuole mandare al massacro un plotone e la cosa è evidente, ecco che la Coscienza spinge verso altro.
concordi?
No, l'esempio è un pò forte e sicuramente non seguirei un generale che manda un plotone al massacro anche perchè non è lo scopo della mia vita fare guerre, ma se uno mi dicesse che per arrivare in un posto dove voglio arrivare devo infilarmi nella mer... fino al collo, se ho deciso di seguirlo vado avanti.
Se non ho deciso di seguirlo è inutile che parliamo di queste cose, comunque stiamo andando fuori tema.

Torniamo in metafora, perchè non mi pare che si sia capito bene cosa volevo far vedere.

Mettiamo che una guida (di quelle arrivate in centro e conosce anche i percorsi delle altre) ha occasione di parlare con un viaggiatore di un'altra strada.
Se questa è una buona guida sa riconoscere il viaggiatore, per esempio sa che non è tipo da autobus ma più da bicicletta, quindi potrebbe in qualche maniera dire al viaggiatore che la via che prevede l'autobus non è adatta a lui.
Sappiamo bene come è fatta la gente, dite che basta dire ad uno: " per te è meglio quella cosa"?
State sicuri che sicuramente farà la cosa opposta .
Kael ha giustamente posto un dilemma, che grosso modo traduco così, è violenza far capire con dei trucchi le cose?
Se sta guida passasse casa per casa (tipo i testimoni di Geova) insistendo si sarebbe violenza, ma se sei tu che vai in qualche modo a cercarla (anche leggendo un libro) perchè non dovrebbe fare ciò che ritiene meglio? Sarebbe in un certo senso omissione di soccorso, nonchè mancanza di com-passione.

Ovviamente un libro non è la stessa cosa che un rapporto personalizzato e quando certe cose dette a qualcuno sono state trascritte si è falsato tutto il significato di quelle cose. Ci sono cose che valgono per tutti e cose che valgono dette ad una persona in un determinato contesto.
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Vecchio 12-10-2009, 14.10.33   #23
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è sicuramente una casistica anche quella che dici.
e concordo con la tua visione delle cose.
ossia che se una buona guida vede una persona non adatta a una certa via può tentare di persuadere con qualche "trucchetto" in modo da far direzionare la persona in questione su una via a lui più congeniale.
e questo è sicuramente un atto amorevole e di compassione.
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Vecchio 12-10-2009, 14.56.00   #24
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OT.
Lo hai trovato di recente in libreria perche' io non riesco ad averlo
l'ho ordinato on line e mi è arrivato un mesetto fa
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Vecchio 12-10-2009, 22.28.25   #25
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Se al posto della città immaginiamo un monte, è ancora più lampante che chi arriva in cima domina il monte per intero e ha quindi un panorama a 360 gradi su tutte le altre vie. Riflettevo però su una cosa: chi ormai è prossimo alla vetta e gli mancano solo pochi metri per conquistarla, è vero che da lassù ha già un buon panorama con cui vedere bene anche le altre vie sui versanti adiacenti, c'è però un versante che gli resterà completamente oscuro finchè non arriverà in cima, e questo è proprio il versante opposto dal quale lui procede.

Trasportando questo al discorso, è vero che più salgo e più sono sveglio, più comprendo anche le altre vie, però ci sarà sempre una via che mi resterà oscura finchè non sarò arrivato in cima. E questo forse rappresenta proprio quella discrepanza, quella inconciliabilità che spesso pare trasparire dal confronto Oriente Occidente fatto da chi è già molto avanti nel cammino ma che ancora non è arrivato in cima...
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