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Vecchio 29-08-2009, 10.11.39   #1
dafne
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Purtroppo ho un ricordo abbastanza vivido solo della parte finale, ma mi sembra interessante,nonon fosse che per quello che mi ha fatto pensare quindi lo appunto.

So che stò aspettando delle persone, ho un vario ricordo anche del mio gatto e di un bambino che passa a trovarci e ha anche lui un gatto ma brutto brutto.

Quello che ricordo bene è questa signora piuttosto alta e slanciata, vestita bene che viene dove siamo (chi non so di preciso) e ad un certo punto mi sollecita a muovermi che siamo in ritardo.
Dai, mi dice, se vogliamo arrivare dobiamo sbrigarci, mentre io come sempre nelle situazioni di improvviso sollecito tendo a bloccarmi..la seguo.

Saliamo in macchina,devo dire che mi sento un pò sorpresa che mi porti, appartenendo alla categoria delle "sfigate" ( ) mi sento un pò fuori luogo vicino a una donna così sicura e bella e in qel macchinone sportivone..ma cerco di mantenere un atteggiamento rilassato, come se fosse naturale così.

Poi si mette a correre, mi aggrappo al sedile senza farmi vedere la scena che ricordo meglio è una discesona verso il lago, o il mare, so che siamo arrivati quasi dentro l'acqua (che pauraaa) quando lei ha sterzato improvvisamente facendo la curva.

Devo essermi scusata dicendole che non avevo visto la curva...poi forse un paio di gallerie finchè arriviamo a un portone chiuso dove ci sono altre signore. Scendiamo e lei va a chiacchiereare con le altre mentre io resto li muta.

Ricordo di aver pensato che era logico, doveva essere così per forza, era strano che mi avesse portato fin lì..poi ho scacciato il pensiero gelosoneparanoico e ho pensato che minimo per educazione doveva salutarkle.

Poi siamo entrate in una grande aula, c'erano anche i bambini anche se non ricordo i miei, ricordo di aver notato (dall'ultima fila ovviamente ) un ragazzo davanti tutto impettito che aveva una specie di cartellina, scatola che si apriva con penne e matite e un gattino (che però si muoveva come un cagnolino) tutto vestito che faceva avanti e indietro dentro la scatola e invece a lato, ma qualche fila indietro, il ragazzino col gatto brutto brutto.
Ricordo distintamente che il gatto era sdraiato ed era biancastro con una macchia nera forse sulla testa, molto grasso e, particolare che mi ha colpita, aveva una lingua stranissima, sempre nera e diramata, quasi come quella di un serpente ma aveva le punte corte e arrotondate.

Ricordo di aver pensato che il gattino davanti era in pericolo e non lo sapeva...o qualcosa del genere.

L'unica cosa che sono riuscita a pensare fin'ora riguarda la donna. Il mio senso di inadeguatezza rispetto al suo portamento e alla sua sicurezza (nei giorni in cui stò cercando di ricapitolare un esperianza del passato ancora duretta da mollare) , la mia sorpresa che si "abbassasse" a portarmi con sè anche se ero impedita, impacciata nei movimenti, mi hanno fatto pensare al mio lato femminile. A come mi sento inadeguata quando mi ci trovo. La corsa in macchina e la sterzata per evitare l'acqua (che non è stata improvvisa come se non se ne fosse accorta, specifico, ha solo fatto una curva molto stretta) mi hanno fatto pensare che mi fido troppo poco e che sottovaluto la sua capacità di guidare/rmi evitando inabissamenti pericolosi.

Un immagine, penso, di come dovrei viverlo, lasciarlo libero di esprimersi.

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Vecchio 01-09-2009, 21.10.18   #2
Uno
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Poi siamo entrate in una grande aula, c'erano anche i bambini anche se non ricordo i miei, ricordo di aver notato (dall'ultima fila ovviamente ) un ragazzo davanti tutto impettito che aveva una specie di cartellina, scatola che si apriva con penne e matite e un gattino (che però si muoveva come un cagnolino) tutto vestito che faceva avanti e indietro dentro la scatola e invece a lato, ma qualche fila indietro, il ragazzino col gatto brutto brutto.
Ricordo distintamente che il gatto era sdraiato ed era biancastro con una macchia nera forse sulla testa, molto grasso e, particolare che mi ha colpita, aveva una lingua stranissima, sempre nera e diramata, quasi come quella di un serpente ma aveva le punte corte e arrotondate.

Ricordo di aver pensato che il gattino davanti era in pericolo e non lo sapeva...o qualcosa del genere.
E tutta questa roba qui a chi la lasci?
Dai impegnati che qualcosa tiri fuori....
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Vecchio 01-09-2009, 22.24.41   #3
dafne
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Una zampa tu no, eh?

Adesso se ci penso mi vien in mente la scuola di magia di Harry Potter forse per il tipo di stanza molto ampia, quasi a grotta, per il colore ambrato della luce interna, quasi da fiaccole, per il fatto che ogni bambino avesse un animale (anche se non ne sono certissima).

Il ragazzino davanti me lo ricordo era molto impettito, molto ordinato, vestito inamidato e tutto concentrato. Ricordo quella specie di astuccio gigante formato valigetta 24h che si apriva con incastrate al loro posto tutte le cose, dalle penne al quaderno ecc ecc e stò micio (che camminava avanti indietro come un cagnolino però,non so come spiegarmi ma i gatti non si muovono così ) vestito. Come il padroncino.

Il gatto dietro mi ha impressionato, lo ammetto, si leccava il testone con stà specie di assurda lingua nera (blah) con due punte arrotondate che sbattevano tipo spatola sul pelo...e mi ha dato una spiacevole sensazione.
Non so perchè ma ho pensato che i due avanti non avevano la minima idea del pericolo nè di come difendersi. O forse mi è rimasto impresso che il bimbo impettito guardava solo avanti e non si curava degli altri..non so.

Al momento posso pensare che gli animaletti siano istinti, solitamente così li definiamo nei sogni, un ragazzo avanti inpettito e ingessato con un istinto altrettanto ingessato e ubbidiente, direi ammaestrato (c'è un contrasto tra disciplina e felino) mentre dietro c'è un istinto grasso e sbragato che è pericoloso..e di cui non ricordo il padroncino bene come il primo, so solo che anche lui è grasso.

Il gatto grasso ha anche la famosa lingua biforcuta, simbolo di falsità e menzogna, in più nera...

Due opposti, rigore, costrizione e visione chiusa, tipo cavallo, davanti e assenza di rigore, sciattaggine, opportunismo dietro...non saprei se sono tendenza entrambe presenti in me che devo riuscire a mediare o se ho sbagliato completamente lettura, non sono istinti e rappresentano tutt'altro..
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Vecchio 14-10-2009, 23.07.37   #4
dafne
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Riflettevo sul fatto che ho letto in un altro sogno che i gatti sognati dalle donne spesso ne rappresentano la femminilità.

Non sono sicurissima che c'entri, anche perchè i gatti che ho sognato avevano padroncini maschi ma considerando che in quell'aula mi ci ha portato una donna e che me ne stò in fondo come se non dovessi partecipare....

Azzardo l'ipotesi che il miciottino vestito e tutto impettito rappresenti un tipo di femminilità castigata, diciamo così, repressa e inquadrata in ogni suo dettaglio (la santarellina potrebbe essere) mentre il gatto grasso sbragato e biforcuto (eh che bell'immagine..) potrebbe rappresentare la femminilità nella sua parte più ..ehm..come si dice...di cupidigia, di lascivia di pericolosità...o perlomeno, forse, questi sono i modi in cui concepisco (come suona fastidioso) l'essere donna.

Da una parte una donna rigida e concentrata e perfettina dall'altra tutto ciò che è lussuria (ahahah mi fà ridere applicata a me ahahah ma bon)

Se non mi date uno smiagolio davvero non so se sbarello a gratis però è curioso come l'aver accettato di poter viaggiare con miss popolarità (ahah) mi abbia condotto a guardare i gatti, gatti di cui uno però avevo già visto, quello grasso e brutto, e che ritrovo lì.

Uhm
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Vecchio 11-11-2010, 01.15.00   #5
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Poi siamo entrate in una grande aula, c'erano anche i bambini anche se non ricordo i miei, ricordo di aver notato (dall'ultima fila ovviamente ) un ragazzo davanti tutto impettito che aveva una specie di cartellina, scatola che si apriva con penne e matite e un gattino (che però si muoveva come un cagnolino) tutto vestito che faceva avanti e indietro dentro la scatola e invece a lato, ma qualche fila indietro, il ragazzino col gatto brutto brutto.
Ricordo distintamente che il gatto era sdraiato ed era biancastro con una macchia nera forse sulla testa, molto grasso e, particolare che mi ha colpita, aveva una lingua stranissima, sempre nera e diramata, quasi come quella di un serpente ma aveva le punte corte e arrotondate.

Ricordo di aver pensato che il gattino davanti era in pericolo e non lo sapeva...o qualcosa del genere.
Provo a darne un'altra interpretazione anche se è passato molto tempo (in fondo lo ammetto spero di cavarne qualcosa o perlomeno stimolare la produzione di altro materiale rivedendo tutti stì sogni fatti)

Provo a interpretare i due gatti come due tendenze opposte. Io ho un gatto, che però non vedo, e così il ragazzino all'inizio, padrone di quello brutto brutto. Poi nell'aula tutti ne hanno uno quindi rappresenta un qualcosa che hanno tutti, una tendenza forse o forse no ma mi è venuto in mente un film in cui gli esseri umanoi erano "distaccati" dalla loro anima che li accompagnava in forma di animale magico (la bussola d'oro foirse).

Ora non credo rappresentino l'anima ma piuttosto una sorta di atteggiamento prevalente, diciamo così.

Da una parte c'è il ragazzino con questo gattino tutto vestito, impettito, magretto.La valigetta e le cose ordinate e squadrate mi fanno pensar a una sorta di perfezionismo bloccante, ingessato, atto più a far bella figura che a raggiungere qualche scopo reale.(però questo è quello che penso io..)
Forse è anche rappresentativo di una persona che abbisogna di controllare ogni cosa, tanto da ammaestrare persino il gattino...

Poi c'è il gattone, brutto e lento e grasso. Mi ricordo che era all'opposto dell'altro molto rilassato, floscio e intento a pulirsi. Non sò che valenza abbia il colore bianco con la macchiona nera ma mi rimane impressa la lingua, biforcuta.
Forse il fatto che abbia la lingua di un serpente è indice di malafede ma le punte sono arrotondate, il che forse sminuisce.

Non sò il perchè della sensazione di pericolo. Il gattino impettito di sicuro avrebbe avuto la peggio sotto al gattone grosso ma non capisco il motivo che potrebbe scatenare la lite.

Forse non dovrei trascurare il fatto che il gattone lo avevo già visto, forse questo vuol dire che è una atteggiamento che conosco e forse proprio questo mio riconoscerlo me lo fà catalogare come "pericoloso".

Uhm, forse più semplicemente il gatto rappresenta il modo con cui ci si pone di fronte all'imparare,faticare, siamo in una scuola, e il micione grosso contrasta con il "tutto a posto" del micino perchè iì primo rappresenta la pigrizia.



ps
psssssssssss Red, mi ha colpito leggendo la svolta brusca che ha fatto la donna per non finire in mare...che famo, ci frequentiamo via etere?

Appena scopri che vuol dire la svolta brusca parlamene eh!

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Vecchio 02-01-2011, 01.47.14   #6
dafne
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Il gattino impettito in contrapposizione a quello pigrone, lascivo.

C'è una tendenza a fare la perfettina, precisina, tutta controllata e in prima fila, ma dietro c'è la pigrizia (accidia, lascivia, menzogna, quella lingua biforcuta anche se tonda non è bella) che è in netta contrapposizione, pericolosa per la prima tendenza.

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