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Vecchio 11-02-2006, 17.30.22   #1
Ray
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Predefinito Alchimia

Come chi mi conosce sa molto bene, la sintesi è la mia specialità.

Per questo mi assumo di riassumere un argomento così complesso come l'alchimia in un post di una ventina di righe.

Alla fin fine la questione è piuttosto semplce:
si parte dall'assunto che esiste uno Spirito Universale... un'Anima Mundi (sarebbe da specificare una differenza, che però non è sostanziale. Come ben sa chi mi conosce non amo le specificazioni inutili , quindi lo faremo più avanti eh), di natura immateriale che permea e vivifica tutto ciò che esiste.
Questo Spirito Universale emana da un Principio e si diffonde via via manifestandosi in vari "modi" di esistenza.
Più un qualcosa è in grado di "contenere"... di far "passare attraverso" questo Spirito Universale più è "vivificato". E più è vivificato più si avvicina alla "purezza" dello Spirito ... più è in grado di accogliere la sua "forza" originale.

Scopo dell'alchimia è "corporeizzare" questo Spirito. Ovvero costruire (senso etimologico del termine) un corpo adatto a contenerlo e a racchiuderlo "ermeticamente".

Il risultato finale... cioè questo "corpo"... si chiama Pietra Filosofale.

Il cammino, il percorso, nonchè tutti i meccanismi per arrivarci si chiamano Grande Opera.

Siccome nulla si crea e nulla si distrugge non è che si può "fare" questo corpo dal niente. Si deve giocoforza partire dalla situazione in cui ci si trova... situazione che corrisponde alla Materia Prima... sia da una punto di vista generale, ovvero la condizione umana di quel momento evolutivo, sia da un punto di vista particolare, ovvero la condizione specifica dell'individuo che intraprende l'Arte.
Per questo motivo si parla di Trasmutazioni... di trasformazioni. Si acchiappa ciò che si ha e si cerca di trasformarlo nelle Pietra Filosofale.

Punto. Fine. L'alchimia è tutta qua.



Nei prossimi post, con l'aiuto di chi vuole, cercheremo di addentrarci nella simbologia e nel linguaggio alchemici... in modo da capirci un po' meno.


Ultima modifica di Ray : 11-02-2006 alle ore 17.33.47.
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Vecchio 11-02-2006, 17.40.58   #2
Ray
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Aggiungo solo una cosa, per il momento.

Molto prima e molto meglio di me è stata riassunte tutta la teoria e la pratica alchemica in un'unica frase la quale, per acronimo, è diventata un'unica parola.

La frase è la seguente:

Visita Interiora Terrae, Rectificando, Iuvenes Occultam Lapidem
(visita l'interno della terra, rettificando, troverai la pietra nascosta)

L'acronimo risultante è VITRIOL... che fa parte del linguaggio alchemico, che prima o poi vedremo.
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Vecchio 11-02-2006, 17.57.04   #3
Uno
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Scopo dell'alchimia è "corporeizzare" questo Spirito. Ovvero costruire (senso etimologico del termine) un corpo adatto a contenerlo e a racchiuderlo "ermeticamente".
Aspetta la prima frase è perfetta: "corporeizzare" lo Spirito e Spirtualizzare il corpo nello stesso modo/momento, la seconda non è esatta nel "racchiuderlo ermeticamente", anche se hai messo le virgolette è meglio specificare che questo corpo sarà formato di materia spirtualizzata e lo stesso Spirito diverrà un corpo in un certo senso, qual corpo ovviamente non è paragonabile se non in minimissima parte a ciò che con tale termine conosciamo. In pratica non è che si prende lo Spirito e lo si rinchiude dentro un corpo
Si agirà in maniera tale che la materia del nostro corpo si possa via via raffinare in modo tale che lo Spirito possa sempre più connettersi con essa.
Spero di aver chiarito (anche se non completamente, poi andremo avanti) un punto importante.
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Vecchio 11-02-2006, 18.09.55   #4
Ray
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Hai fatto bene a chiarire... le specificazioni sono importanti.

Certo si parla di "fare" corpi via via più adatti, nei quali lo Spirito può "abitare". Se il corpo lo avessimo già, cioè se andasse bene quello che abbiamo così come è non si parlerebbe di Opera.

Effettivamente per trasumtazione si intende, come dici tu, la "raffinazione" della materia (nel senso più ampio possibile... anche di più) in modo che diventi in grado di accolgiere livelli vibrazionali sempre maggiori... o meglio, di con-vibrare più in alto (visto che tutta la "materia" vibra).

Corporeizazre lo Siprito e spiritualizzare il Corpo è proprio, alla fin fine, quel che si intende con "portare in alto ciò che è in basso e in basso ciò che è in alto"... almeno una delle accezioni (ce ne sono altre tutte valide)... e ci riporta ad Ermete... all'ermetismo... e un po' a quell'ermeticamente virgolettato di cui sopra. Approfindiremo.

Se qualcuno vuole...
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Vecchio 12-02-2006, 17.26.57   #5
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questo corpo sarà formato di materia spirtualizzata e lo stesso Spirito diverrà un corpo in un certo senso, qual corpo ovviamente non è paragonabile se non in minimissima parte a ciò che con tale termine conosciamo. In pratica non è che si prende lo Spirito e lo si rinchiude dentro un corpo
In pratica non è più un corpo che contiene uno Spirito, ma divengono una cosa sola, corpo e Spirito al tempo stesso, fra cui non esiste più differenza... come vedo lampante nella frase "Il Padre è in me, ed io in Lui".
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Vecchio 17-02-2006, 14.37.16   #6
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Visita Interiora Terrae, Rectificando, Iuvenes Occultam Lapidem
(visita l'interno della terra, rettificando, troverai la pietra nascosta)

Il Vitriol, può essere "visitato" a diverse fasi.
La prima, mai sottovalutabile, è l'osservazione interiore. Per quanto possa deludere la questione, alla fine l'alchimia si riduce ad un piccolo laboratorio, l'Athanor, contenuto nell'uomo stesso. Dunque nessuno strano miscuglio artificioso. Oh certo ... magari ci sono ... ma per altra ragione.
Il primo passo verso la grande opera è: visita interiora terrae. La terra.
Uno degli elementi, quello dei quattro dove nella sue viscere si sviluppa la vita. Nel buio e nel silenzio.
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Vecchio 18-02-2006, 14.08.43   #7
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Quindi stiamo parlando in un " viaggio " all'interno di se stessi.
La prima parte di VITRIOL, come Sole ha specificato, è la visita interiore; si parte da questo.
Siccome non so na bene amata mazza, se non per sporadiche riflessioni, l'Alchimia utilizza simboli o altro tipo di Linguaggio? Quale aiuto da il simbolo affinchè si inizi il viaggio?
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 18-02-2006, 14.51.42   #8
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Nei testi alchemici si trova un linguaggio legato ad una particolare simbologia che potremmo chimare "ermetica" (nel senso che di primo acchito non si capisce un tubo). Essa richiede alcune chiavi di lettura, però trattandosi di simbologia, non si deve fare l'errore di racchiudere tutto il significato in un'unica accezione. Ricordiamoci che i simboli vogliono dire questo e anche quello...

Questa simbologia, che man mano approfondiremo come possiamo, descrive la teoria del meccanismo delle Grande Opera e, nei testi migliori, nasconde una pratica. Il simbolo permette questa poli-valenza interpretativa.

Per cominciare potremmo accennare ai tre (ma forse non sono proprio tre... ) principi operanti nell'Opera. Sale, Mercurio e Zolfo. Questi tre aspetti allegorici vengono solitamente interpretati come corpo, anima e spirito. Specificherei che per "corpo" si intende la dualità fisico-vitale (la cosa è controversa però), per "anima" l'insieme sottile delle possibilità umane polarizzato tra corporeo e spirituale (i due aspetti del mercurio) e per "spirito" la scintilla divina da cui si origina l'individualità (questo può richiedere ulteriri spiegazioni... per quel che valgono).
Però non ci si deve fermare a questa valenza del simbolo. Sale Mercurio e Zolfo sono anche i meccanismi operativi legati ai tre aspetti sopra descritti.

Quindi il sale, oltre ad essere il "corpo" è anche il punto di partenza dell'Opera... e come il corpo verrà via via trasformato in sale di diverso tipo, a rappresentare altri punti, di arrivo e successiva partenza... quindi si può dire che il sale sarà sempre presente... (nei vari testi i vari tipi di sale si chiamano in modi diversi... magari ne vedremo qualcuno).

Bon mi fermo per il momento, attendo correzioni, specificzioni ed interventi...
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Vecchio 18-02-2006, 20.40.13   #9
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Nell'Alchimia si deve tener presente che tutte le cose, tutti i concetti e tutti i simboli sono collegati tra loro. Ogni espressione ne sottende altre... vuol dire più di una cosa, ed è collegata a varie altre.

Uno dei motti alchemici è "omne omne est" che in latino significa "tutto è tutto"... ogni cosa è ogni cosa... l'universo è un unico "essere" vivente permeato di Spirito Divino.

Così il concetto di "materia prima" è da una parte il punto di partenza dell'Opera, collegato quindi al sale, ma dall'altra è la "materia" di cui è fatta la materia (oggi diremmo proto-materia), che viene detta "quintessenza". Questa quinta essenza, da cui si originano le altre quattro (terra, acqua, aria e fuoco) è il punto di partenza della materia, cioè la materia ad uno stato indifferenziato, ad un precedente livello di manifestazione... ciò che sta dietro a tutte le possibili manifestazioni di quello che chiamiamo materia. E qui abbiamo un altro collegamento col sale, solo in chiave macrocosmica, o meglio "naturale". Il collegamento è dato dal principio vitale della dualità corporea... che si può associare alla quintessenza per grado di manifestazione.

Ed è questa quinta essenza che "disponibile a tutti e presente dappertutto" come si legge in molti testi, che va "rintracciata" ed utilizzata per le varie operazioni alchemiche... che sono "occulte" sia perchè avvengono all'interno dell'individuo sia perchè non sono visibili, pur essendo sempre presenti ed agenti nella natura.

In qualche modo il processo di trasmutazione della materia di cui parla l'alchimia, che è anche i vari processi di trasmutazione interiore dell'Opera, avvengono riportando la materia di partenza al suo stato indifferenziato di quinta essenza e poi ri-manifestandolo in altra forma.

Questo ci porta al "solve et coagula"... ma bon, mi rifermo...
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Vecchio 02-03-2006, 23.00.38   #10
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La grande Opera si divide generalmente in tre opere:
opera al Nero, opera al Bianco e opera al Rosso

Questi poi sono tre fasi di qualsiasi percorso, tradizione... solo che tranne nella Magia di solito prendono altri nomi, anche nella magia ovviamente cambiano altre cose in pratica l'approccio.

In una estrema ma perfettibile sintesi:

Nero è la scoperta delle forze che ci spingono verso l'estrema materializzazione, forze che al contrario di quello che generalmente si dice: cioè che sono da combattere e distruggere; sono da conoscere, osservare come agiscono e "usare", per usare non intendo tipo quella che viene considerata magia nera (e che in realtà non è così) , intendo riconoscere le forze che fanno il loro lavoro per mantenere in equilibrio la crezione, dopo riconosciute imparare a conviverci senza mai lasciarsi sopraffare.
Questo è generalmente il primo stadio di qualsiasi via anche se poi non se ne esce mai completamente, la "tentazione" sarà sempre presente, all'inizio dei cammini si chiama anche poeticamente "notte buia dell'anima" perchè finchè non si ha il controllo... la conoscenza di queste dinamiche ci troveremo sbalzati fuori dalla nostra vita normale, non saremo n carne ne pesce e perderemmo tutti i punti di riferimento... o meglio quelli che credevamo punti di riferimento.

Bianco il momento della purezza, anche fuori dalla sintesi si può dire poco direttamente, è l'agire pulito, se la parte nera in maniera più o meno densa o sottile è riconducibile al manifesto, il bianco è legato al non manifesto, è legato all'agire senza agire, è il fuoco interno che nel Nero impariamo ad accendere utilizzando gli attriti con le forze oscure, qui ormai la fiamma arde a pieno regime e brucia costantemente tutte le nostre impurità, ciò implica che comunque ne creeremmo... ma finchè la fiamma interna brucia il "sistema" si manterrà "pulito" e se non è pronto si preparerà al grande Fuoco, se nel Nero si impara a padroneggiare la prima attenzione, nel Bianco si lavora sulla seconda attenzione (queste saranno oggetto di un thread apposito in esoterismo)

Rosso entriamo sempre più nell'indefinibile, terza attenzione e l'entrata in scena del grande Fuoco esterno, lo Spirito Santo... chi "padroneggia" l'opera al Rosso è in contatto direttamente con la fonte.... l'origine anche se attraverso il punto "sopportabile" nella nostra condizione umana. Chi arriva a conoscere e terminare le tre Opere crea un veicolo che gli permetterà di continuare il viaggio con tutta la consapevolezza e coscienza acquisita, ha compiuto la grande Opera.

Nel gergo alchemico ci sono molti termini e materie che via via si trasformano ma ho cercato di condensare la sostanza (espandibile in seguito) e allo stesso modo ho evitato tappe intermedie (verde e gialla) che sono usate da alcuni ceppi dell'Alchimia come della Magia
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Vecchio 21-03-2006, 16.02.43   #11
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Ed è questa quinta essenza che "disponibile a tutti e presente dappertutto" come si legge in molti testi, che va "rintracciata" ed utilizzata per le varie operazioni alchemiche... che sono "occulte" sia perchè avvengono all'interno dell'individuo sia perchè non sono visibili, pur essendo sempre presenti ed agenti nella natura.
Questa sostanza ha per caso relazione con la prima immagine del mutus liber?
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Vecchio 21-03-2006, 16.05.28   #12
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La frase è la seguente:

Visita Interiora Terrae, Rectificando, Iuvenes Occultam Lapidem
(visita l'interno della terra, rettificando, troverai la pietra nascosta)
Che pietra poi non è....
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Vecchio 21-03-2006, 17.39.27   #13
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Che pietra poi non è....
ma profuma di pan cotto.... che è?


scusa Enoch... ma non ho resistito alla battuta... vabbeh ermetici ma oggi l'ermetismo si fa in altro modo... dai non dare corpo alla timidezza... che leggiamo volentieri
comunque ho detto la verità anche scherzando

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Vecchio 21-03-2006, 18.02.53   #14
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Il fatto è che non so nemmeno io cosa sia precisamente l'alchimia, l'ermetismo, ecc... diciamo che mi stò documentando.

L'affermazione di prima l'ho basata su questo brano, letto in rete:


Nel diciassettesimo secolo il filosofo, Eirenaeus Philalethes (riverito da Isaac Newton, Robert Boyle, Elias Ashmole ed altri colleghe contemporanei della Royal Society), ha scritto nel 1667 un'opera intitolata 'Segreti Svelati'. In questo trattato discusse la natura della Pietra Filosofale, che si è comunemente pensato tramutasse i metalli vili in oro.

Nella messa in opera dei documenti, Philalethes andò diritto al punto che la pietra era essa stessa fatta d'oro e che l'arte del filosofo era il perfezionamento di questo processo. Dichiarò: "La nostra pietra non è altro che oro raffinato al più alto grado di purezza e sottile fissazione. Il nostro oro, non più volgare, resiste all'azione del fuoco al pari di qualsiasi altra pietra. Nella fattispecie è l'oro, più puro dei più puri; è fisso ed incombustibile come una pietra, ma il suo aspetto è quello di una polvere finissima".

Un po' di tempo prima, nel 1416, il celebre chimico francese Nicolas Flamel scrisse che quando il metallo nobile era preparato perfettamente, faceva una fine 'polvere d'oro ', la quale era la Pietra Filosofale.
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Vecchio 21-03-2006, 18.54.54   #15
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Beh se ti stai documentando... non sia mai detto che io sia sordo... e approfitto per mandare avanti un pezzetto questa discussione.
Innanzi tutto specifichiamo qualcosa che più o meno implicitamente è stato già detto nei post precedenti: anche se c'è una reale corrispondenza chimica (non proprio della chimica conosciuta... ) in realtà tutto si riferisce all'uomo e al suo ambiente e si usa il modo ermetico (cioè di nascondere nei simboli e metafore) per evitare in tempi passati di essere "disturbati" nei propri lavori, che profani ne venissero a conoscenza dato che le informazioni stavano passando da un elitè alla massa con gradualità, oggi invece tutti dicono tutto... c'è gran confusione in giro e quindi l'ermetismo prende altra forma... le cose sono nascoste nella massa e volume di informazioni, cosa comune tra passato e futuro è che solo la crescita di consapevolezza di chi Cerca permette di distinguere il vero dal falso e/o meglio di trovare il vero che c'è in ogni affermazione.

Proviamo a vedere un passaggio di quelli da te postati in ottica umano-centrica:
"La nostra pietra non è altro che oro raffinato al più alto grado di purezza e sottile fissazione. Il nostro oro, non più volgare, resiste all'azione del fuoco al pari di qualsiasi altra pietra. Nella fattispecie è l'oro, più puro dei più puri; è fisso ed incombustibile come una pietra, ma il suo aspetto è quello di una polvere finissima"

Se diamo a pietra la valenza di Uomo trasformato, raffinato in tutte le sue componenti e a fuoco la valenza di energia creativa troviamo che l'Uomo così divenuto non è corruttibile al pari di una pietra (cioè non in eternità ma con dei limiti dell'ambiente in cui risiede) ma non ha le caratteristche "negative" della pietra... è polvere finissima... che quasi al pari dell'acqua può prendere qualsiasi forma.
Polvere ha anche molte altre valenze... se torniamo polvere comune siamo sotto un metro di terra... morti... se "diveniamo" polvere di oro siamo non facciamo più parte della comune terra... interessante è che in entrambi i casi perdiamo l'acqua.

Ok ho dato altri spunti
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Vecchio 21-03-2006, 19.27.03   #16
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Purtroppo i miei interessi in questo momento sono relativi alla parte "chimica" dell'alchimia, cioè cercare di capire se questa "leggendaria" pietra filosofale è una cosa vera, cioè se è possibile ottenere mediante essa la perfezione dei metalli ed anche (cosa non da poco) la perfezione del corpo, non dico in modo da ottenere l'immortalità, ma almeno per conservare un decente stato di salute, e curare mali difficilmente curabili con i metodi tradizionali.

Ti ribalto la frittata dicendo che il linguaggio ermetico potrebbe essere benissimo un modo per nascondere questa verità.

Mi piacerebbe sentire anche il parere di Ray al riguardo...
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Vecchio 21-03-2006, 19.45.39   #17
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Capisco... sei già armato di fornelli più o meno, si si può fare anche una pietra che non è l'uomo, può curare effettivamente qualsiasi malattia e molto altro e non si può produrre in fabbrica ovviamente (qui ho detto già molto) ... se guardi in giro trovi la ricetta ma manca una cosa che non può essere scritta neanche volendo...
Ok ti lascio a Ray
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Vecchio 21-03-2006, 21.44.59   #18
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Innanzitutto grazie Uno per le risposte, e lo spazio che hai dato su questo forum, senza neanche conoscermi. Mi sento veramente onorato e piacevolmente sorpreso.
In passato ho provato a mandare dei messaggi di posta elettronica (contenente alcune domande e mie idee sull'argomento) a due persone che gestivano altrettanti siti web sull'alchimia, ma non ho mai avuto nessuna risposta da loro, nonostante affermassero nei loro siti di essere 'caritatevoli'. Boh?

In effetti mi sono messo ai fornelli, ho da qualche giorno iniziato il mio esperimento.
Non mi sembra il caso di descrivere in maniera esplicita il mio esperimento, visto che come mi hai fatto notare tu gli alchimisti sono "ermetici" e mio malgrado mi devo adeguare. Comunque è quello in cui tramite il mercurio si apre il sole ciclicamente... ora sono alla fase dell' "incubazione".

Probabilmente non cocluderò nulla di buono, ma per adesso mi va bene così, mi basta sapere che almeno una probabilità su mille (o un milione!) di riuscita ce l'ho.

Certamente, con la pietra si dovrebbe ottenere anche una perfezione ed un raffinamento mentale...però non sò se questo sia lo scopo di questa discussione e se certe cose si possono dire così apertamente.
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Vecchio 22-03-2006, 00.01.28   #19
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Come precedentemente accennato da me e ribadito da Uno, la pietra filosofale esiste eccome. Intendo proprio roba fisica, nello specifico polvere d'oro... anzi d'Oro... e con essa esiste anche l'elisir di lunga vita. Entrambi sono ottenibili tramite procedimento alchemico.
Il fatto è che non basta mettersi ai fornelli... anche se è necessario.

Come emerge da altre discussioni (Tradizione primordiale, simbolismo ecc.) un qualsiasi simbolo, per essere tale, deve essere valido ANCHE letteralmente. Il livello letterale è però il livello più basso, quello meno importante... più si sale con l'interpretazione più ci si avvicina al "vero", nel senso di reale (dotato di Realtà).

Nel caso particolare della simbologia alchemica ci troviamo di fronte ad un linguaggio che descrive una pratica totale, che riguarda tutti gli aspetti della realtà e tutti i livelli interpretativi.
Se trovate due che litigano sostenendo il primo che l'alchimia è una cosa "fisica" e il secondo che è una cosa "spirituale" avvisateli che sbagliano entrambi... la vera alchimia non può essere divisa in pratica e spirituale, esterna o interna. E' tutti questi aspetti, sennò è incompleta.

D'altra parte però è vero anche che il piano spirituale domina quello fisico... dal che deriva che un alchimista "spirituale", il quale intraprenda la propria trasmutazione in "pietra filosofale" non è necessariamente obbligato a farla anche in laboratorio (meglio sarebbe però) ... invece viceversa non vale.

Se vuoi la pietra o l'elisir devi diventarli tu stesso... o puoi provarci all'infinito... ma se il tuo evolvere non sta dietro all'evolvere di quel che metti nell'atanor, fallirai sicuramente.

A questo punto dovrebbe risultare chiaro il motivo per il quale gli alchimisti avvisavano coloro che erano mossi da brama di ricchezza o di salute di abbandonare i loro motivi... pena il fallimento.

Spero di aver fugato alcuni dubbi... torno sulla faccenda della pietra e dell'elisir... ottenerli (diventarli) non corrisponde alla fine dell'Opera...
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Vecchio 22-03-2006, 02.43.20   #20
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Forse era meglio che mi fossi letto le altre discussisoni del forum prima di postare ( ho scoperto il forum oggi ), ma la mia impaziente curiosità mi ha spinto ad intervenire immediatamente.
Prima di fare un qualsiasi altro intervento mi leggerò le discussioni da te indicate Rey, ed anche quelle attinenti.
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Vecchio 22-03-2006, 03.23.55   #21
Haamiah
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La grande Opera si divide generalmente in tre opere:
opera al Nero, opera al Bianco e opera al Rosso

Questi poi sono tre fasi di qualsiasi percorso, tradizione... solo che tranne nella Magia di solito prendono altri nomi, anche nella magia ovviamente cambiano altre cose in pratica l'approccio.


Bianco il momento della purezza, anche fuori dalla sintesi si può dire poco direttamente, è l'agire pulito, se la parte nera in maniera più o meno densa o sottile è riconducibile al manifesto, il bianco è legato al non manifesto, è legato all'agire senza agire, è il fuoco interno che nel Nero impariamo ad accendere utilizzando gli attriti con le forze oscure, qui ormai la fiamma arde a pieno regime e brucia costantemente tutte le nostre impurità, ciò implica che comunque ne creeremmo... ma finchè la fiamma interna brucia il "sistema" si manterrà "pulito" e se non è pronto si preparerà al grande Fuoco, se nel Nero si impara a padroneggiare la prima attenzione, nel Bianco si lavora sulla seconda attenzione (queste saranno oggetto di un thread apposito in esoterismo)

Andrò fuori tema però considerando la valenza del 'Bianco', inteso nella grande opera, che è poi quella che ritroviamo nella visione popolare/occidentale/cristiana, non ho potuto fare a meno di richiamare quella che gli fu attribuita da Herman Melvill in Moby-Dick.
Qui il simbolo del bianco va oltre la purezza, qui il bianco racchiude tutto, attrae, inganna, nel bianco vi è la spettralità, è la ricerca che va oltre la comprensione, la decisione di andare avanti spinti da un fatale impulso.
La forte valenza simbolica che venne attribuita qui al bianco della balena,
ha reso nuove interpretazioni del bianco stesso.
Richiama pure le false luccicanze che ritroviamo nel Libro Tibetano dei Morti, in cui queste attraggono le anime, che non riconoscendo la vera luce, finirebbero per perdersi.
Scusa se non c'entrava niente, in tal caso mi auto

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Vecchio 22-03-2006, 13.19.25   #22
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Prima di fare un qualsiasi altro intervento mi leggerò le discussioni da te indicate Rey, ed anche quelle attinenti.
Sono tutte attinenti (non propriamente all'alchimia del laboratorio esterno, ma all'Alchimia si) anche quelle apparentemente più strane, ma non è ciò che a te interessa ora.
Comunque parti con l'idea che "forse" invece che "probabilmente" non concluderai nulla di buono, che le due cose sono diverse. Per ora non ho nulla da dirti... se non di seguire la luna ed evitare che ti mangi il sole, ma sentiti libero di usare il sito e il forum come vuoi (nei limiti dell'educazione ovviamente) non saremo caritatevoli forse ma aperti a nuovi amici si
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Vecchio 22-03-2006, 13.47.30   #23
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Predefinito

La critica di non essere "caritatevoli", in fatto di informazioni, non era rivolta a nessuno di voi del forum in particolare, ma a persone su altri siti a cui ho chiesto alcune informazioni, e che manco mi hanno risposto.

Per quanto riguarda le altre discussioni, essendo una persona curiosa, le leggerò comunque, oltre al fatto che devo ancora comprendere e digerire il discorso Alchimia inteso nel suo insieme.
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Vecchio 13-04-2006, 19.03.04   #24
Ray
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Predefinito via secca e via umida

Dalla tradizione alchemica risultano due vie possibili per ottenere la grande Opera. Sono tendenzialmente chiamate via secca e via umida.

Accenno brevemente, anche perchè sarebbero da approfondire la fasi colorate, eventualmente approfondiamo.

La trasformazione della materia in altra materia più nobile e atta a contenere lo Spirito passa attraverso il ritrovamento di quest ultimo. Si potrebbe dire uno spostamento della coscienza, e relativa identificazione, dal corpo (Saturno) via via fino allo Spirito (Sole).
Il tutto si gioca sul Mercurio che, al punto di partenza, è "prigioniero di Saturno". Questo significa, più o meno, che lo Spirito, via via manifestatosi fino al piano più solido e "fisso" si imprigiona sempre più, prima come anima e poi fino al corpo. A questo punto è differenziato nell'individualità, prigioniero in una forma statica. Tutti i principi, zolfo e mercurio sono legati a Saturno.
Quindi la partenza è liberare quel che si può liberare, ovvero il mercurio volgare (non il mercurio dei filosofi) dal vincolo corporeo. Con questo si intende svincolare il principio vitale della dualità corporea dal fisico, in modo da ristabilirlo ad uno stato meno differenziato, non più dipendente da quel singolo corpo.
Questo sciogliemnto dei vincoli, il primo "solve" e susseguente "coagula" della coscienza ad un piano più sottile, innesca e precede i solve successivi. Qui si parla anche specificatamente di "morte" (putrfactio, nigredo, nerezza ecc. ecc.) perchè nel distacco vengono a mancare di colpo tutti i punti di riferimento percettivi... letteralmente manca la terra sotto i piedi e si precipita.
Una volta precipitati (morti) la terra è conosciuta e, uscendone, si apre una nuova luce... un nuovo re domina la scena, Giove ha detronizzato Saturno.
Messa così la "morte" è la conclusione della fase al Nero e l'inizio di quella al Bianco, nella quale si accende il fuoco interno che purificherà il sistema per renderlo capace di reggere il fuoco esterno, la fase al rosso.
Questa morte, come si può immaginare, non è priva di rischi, oltre a non essere facile da ottenere. Per ottenerla è necessaria una speciale preparazione... preparazione la quale, se non è completa, implica il rischio di "tornare" con una serie di danni (tipo coscienza diminuita), o non tornare proprio.
Questa la via umida. E' basata sull'azione del principio vitale, mercurio... acqua.

La via secca è un po' diversa. Non distingue in modo netto le tre fasi, anzi non le rende necessarie. Se nella via umida la coscienza superiore è ottenuta dalla perdite della coscienza inferiore, nella via secca abbiamo una crescita più o meno costante e nessuna perdita di coscienza. Quindi le fasi colorate sono molto sfumate, scompaiono quasi. E' la via sicura, che non si basa direttamente sull'azione del mercurio ma richiede subito l'azione dello Spirito, anche se inizialmente sarà un'azione indiretta e tenue. Via via che l'alchimista avanza questa azione diventerà sempre più diretta e intensa.

Oltre ad essere la via sicura, la via secca è anche considerata la via nobile, quella regale. E' detto anche però di non intraprenderla da soli, a differenza di quella umida. Questo per vari motivi, intanto diciamo che se l'alchimia in genere è una via per pochi, la via secca è una via per ancora meno. Per intraprenderla infatti è necessaria una speciale qualificazione spirituale di partenza o l'aver ricevuto un'iniziazione. Normalmente per la via secca è necessario un Maestro. Si tratta alla fin fine di purificazione dei principi per ascesi... quindi una questione di tecnica.

Bon, molto altro sarebbe da dire... e già non so mica se è chiero questo... aspetto indicazioni
Ray non è connesso  
Vecchio 13-04-2006, 21.31.11   #25
stella
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Predefinito la pietra filosofale

Salmi 118:22 La pietra scartata dai costruttori è diventata pietra angolare.




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