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Vecchio 27-09-2005, 19.45.50   #1
Ray
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Predefinito A cosa serve la fantasia ?

Mi è sembrato utile aprire una discussione specifica su questo argomento, per vedere se riusciamo a vederci un po' chiaro su un tema che, ritengo, riveste una notevole importanza per tutti.

Innanzitutto possiamo dire che la fantasia è una capacità comune a tutti che permette in qualche modo di "vivere" situazioni che hanno una realtà solo interna. Nei bambini è estremamente importante e pare strettamente connessa col "giocare". Anzi, si potrebbe dire che il gioco è la modalità esterna della fantasia, il suo divenire azione.

Dal punto di vista dell'evoluzione individuale, la fantasia, soprattutto nei bambini ma anche negli adolescenti, presiede fondamentalmente a due funzioni: da una parte permette di fare una sorta di pre-esperienze, ovvero di pre-vivere, stando "al sicuro", situazioni che possono essere emotivamente molto coinvolgenti, e quindi difficili da gestire, ma che sono anche in qualche modo previste, quando non desiderate proprio (si pensi alle fantasie sessuali per l'esempio più macroscopico). Dall'altra la fantasia permette, soprattutto al bambino di difendersi dalla propria inadeguatezza rispetto al mondo in cui vive. La realtà esterna prevede di essere vissuta adeguatamente da individui adulti ed autonomi, il bambino non lo è. Egli ha bisogno dei "grandi", non è grande, diventerà grande e ci metterà un tempo inaccettabilmente lungo. Quindi gioca. Inevitabilmente a "fare il grande", qualunque sia il gioco scelto "farà finta" di essere ciò che non è.

In questo "fare finta" vengono canalizzati emozioni, sentimenti e desideri, i quali si svilupperanno anch'essi parallelamente al corpo e saranno molto più determinanti di ciò che si potrebbe pensare a prima vista.

Man mano che l'individuo cresce e diventa autonomo (se lo diventa, soprattutto emotivamente e sentimentalmente) quindi, la fantasia non serve più?

O si sviluppa anch'essa in una modalità adatta a svolgere delle funzioni diverse ? Se difendersi dall'inadeguatezza non è più necessario, tuttavia pre-vivere certe situazioni potrebbe risultare ancora comodo...

Purtroppo molto spesso accade che venga usata per scopi non del tutto sani... cioè indugiare a vivere e rivivere (post-vivere invece di pre-vivere) situazioni di un certo tipo, rimuginare, farsi dei "film" che hanno la sola funzione di isolarci... insomma viene usata per farsi quelle che in linguaggio comune vengono definite, in maniera incredibilmente corretta, "seghe mentali".

Voi che ne pensate?


PS: premetto un possibile e frequente equivoco: fantasia ed immaginazione NON sono sinonimi. L'immaginazione è la capacità di fare "immagini"... dotarle di vissuti emotivo-sentimentali è fantasia... (più o meno)
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Vecchio 27-09-2005, 20.06.04   #2
Kael
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

Bel post Ray, differenziare fantasia ed immaginazione mi sembra molto utile in questo contesto.
Potremmo quasi dire che la fantasia "si serve" dell'immaginazione per i suoi fini, ossia sia solo uno dei tanti impieghi che quest'ultima può avere...

Sono d'accordo su tutto, la fantasia può essere utile o dannosa, dipende da noi e dall'utilizzo che ne facciamo... quando però si inizia a preferirla alla realtà (le famose pippe mentali) diventa solo dannosa, perchè da supporto a nostro favore, diventa una via di fuga alle nostre inadeguatezze, non permettendoci così di affrontarle mai e rimandando sempre certi determinati "doveri"...

Ultima modifica di Kael : 27-09-2005 alle ore 20.08.36.
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Vecchio 28-09-2005, 00.04.12   #3
Era
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

la differenza tra fantasia e immaginazione è stata chiarita...
da approfondire come sempre....nessun argomento si esaurisce in 2 parole.
a questo punto non resta che chiedersi cosa spinge alcuni a vivere una
vita non vita...fantasticare...sognare....anche immaginare.....
aiutano ad alleggerire....dare tono....al proprio tran tran....
spesso però si entra nell' ingranaggio....si fantastica sulle situazioni....
creando un mondo effimero senza rischi...ma anche irreale....
un esempio per tutti...la dipendenza ad internet...ne abbiamo parlato
e non è di noi che intendo...ma di quelle moltissime persone
che fanno esperienze virtuali....non vivendole mai nella realtà....
cosa spinge a nascondersi...a camuffarsi....una personalità debole..
fragile...insicurezza...paura....frustrazione???
forse tutto un pò....in questo caso la fantasia da un taglio netto
alla realtà....e credo sia assolutamente sprecata anzi nociva....
e quel bambino che faceva finta di essere grande....è rimasto
un bambino...

magari non è di questo che s'intendeva parlare...
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Vecchio 28-09-2005, 00.39.34   #4
Uno
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

Ma si Era allarghiamo i discorsi se non intendevano parlare di questo non importa, poi ci torneranno....
Aggiungo anche io....
Si sono due cose diverse... ma molto strette che lavorano a braccetto.... il fantasista è colui che riesce ad immaginare una soluzione diversa da quelle evidenti a tutti...
Cioè l'uso della fantasia permette di immaginare qualcosa di diverso o un suo diverso uso etc etc...
Il problema come dicevate.. è se la ricerca dell'ipotesi nuova è esplorativa per un miglioramento o è una fuga...
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Vecchio 28-09-2005, 11.14.43   #5
Ray
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

A parte il fatto che si intendeva parlare di tutto quel che i discorsi avrebbero fatto emergere e che cogliere le intenzioni iniziali importa veramente poco... direi che sia Era che Uno rispondono in qualche modo agli interrogativi lasciati aperti...

Da una parte "il bambino che è rimasto bambino" è, dal mio punto di vista, un'ottima sintesi di quel che intendevo come "abuso della fantasia".
Un sicuro indizio di quanto siamo bambini non-autonomi è la tendenza che rileviamo in noi a perderci in fantasticherie...

Dall'altra la capacità cretiva di inventare soluzioni nuove ed inaspettate potrebbe proprio rappresentare quell'evoluzione della fantasia a funzioni adulte...

Resta la questione: che fare se il bambino è rimasto bambino? Come sviluppare la cretività?
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Vecchio 29-09-2005, 00.01.48   #6
RedWitch
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

Perdersi nella fantasia,puo' essere a mio parere una fuga ma anche un miglioramento .... perdersi in fantasticherie è qualcosa che in parte facciamo tutti noi, in momenti e in situazioni emotive diverse.... Un desiderio... fantasticare su una situazione reale che stiamo vivendo e che vediamo come desideriamo appunto con la fantasia.... o semplicemente ipotizzare come potrebbe andare... perchè no? In due/tre modi differenti... e poi magari va nel quarto e unico modo che non avevamo pensato, ma in quel determinato momento la fantasia ci ha dato la spinta per procedere.. E magari riusciamo anche a sorridere di cio' che la fantasia ci aveva precedentemente suggerito.
Questo, in individui adulti che comunque riescono a non trasformare in una realtà fittizia la propria fantasia...
Resta il problema di coloro che si tuffano nella fantasia per fuggire alla realtà, per evitare di vedere una vita che non vorrebbero, o semplicemente perchè non sono in grado di crearsene una propria, vivono , fantasticando sulla vita di altri... succede anche questo.... oppure ancora... si chiudono in un mondo irreale... popolato di personaggi fantastici, e creandosi un mondo per non vedere il proprio....
Che fare in questo caso? intanto credo che rendersi conto del problema potrebbe essere un passo... poi.... uscire... confrontarsi con il mondo circostante potrebbe essere uno spunto? Iniziare a guardare in faccia il problema... senza nascondere la testa sotto la sabbia... perchè spesso, chi vive di fantasie... lo sa... ma non fa nulla per muoversi.. per andare oltre...
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Vecchio 29-09-2005, 10.33.06   #7
Uno
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

A monte bisognerebbe non tarpare la creatività del bambino, lasciare che possa sublimarla da fantasia apprenditiva in fantasia creativa... però la società è impostata (e non entro adesso sul perchè) così e quindi bisogna recuperare dopo.
Un pò è un dono di cui certi sono avvantaggiati però allo stesso modo con cui un bambino non portato può a scuola arrivare ad un voto più alto di uno portato, anche qui la creatività ò essere sviluppata.
Ci sono molti testi che spiegano o tentano di farlo, ma per quante varianti di esercizi propongano (devono pur riempire i libri no?) i fondamenti sono pochi e basici:
  1. Non lasciare correre la mente da sola
    sembra un paradosso, ma una fantasia creativa ha bisogno di una mente disciplinata, poi si arriva al lampo di genio... che tale è per la mente non ancora espansa.. la stessa intensità per una mente più allenata è normale... ma comunque per ogni mente il "limite" successivo sarà tale lampo
  2. Non usare sempre la via più semplice per quanto comoda sia
    Non intendo cose tipo il dover soffrire religioso (anche se riletto in questa chiave assume altri significati più profondi di quelli sfruttati dal clero) ma sapere che la via più facile è la prima che ci capita davanti, può essere la più fruttuosa e anche no... solo se proviamo ad "analizzare" (non lo si fa razionalmente almeno non completamente) anche e altre abbiamo un quadro se non completo almeno più vario di possibilità
  3. Tentare di creare un'altra via
    Questo non credo abbi bisogno di commenti, se non quello di non cadere nelle abberrazioni che si vedono quotidianamente, creare altre vie non significa mettersi un piercing su ogni appendice più o meno pendula o vestirsi da pezzenti per credere di essere diversi.. o buttarsi ataccati ad un elastico o chissà cos'altro (potrei fare milioni di esempi) creare altre vie significa fare le stesse cose in altro modo, che questo sia più proficuo e fruttuoso per l'Essere e non per l'Apparire

Tanto per fare esempi limitati quanto possono esserlo quattro righe scritte (ho già sforato il limite impostomi dalla possibile attenzione )
Si fa sempre la stessa strada per tornare a casa da lavoro o dall'università o scuola...provare a variare è un modo per aprire la mente... ovvio che se uno prende l'autobus, non è che può fare il giro della città (visti i tempi moderni) ma magari il tragitto dalla fermata a casa.. ma lo scopo non è farlo meccanicamente (oggi passo di qui domani di li) ma assaporando il percorso alternativo... osservando particolari che non abbiamo notato anche se magari ci siamo passati 2 milioni di volte....
altro esempio.... tentare di fare un lavoro in una maniera diversa, il massimo come diceva Red è il bricolage per queste cose, ma anche nella vita ordinaria si può provare... cambiare la sequenza con cui facciamo sempre le stesse cose... usare una penna al posto dell'altra, fare una pausa ad orari sempre diversi etc etc.....
Lo so che sembrano stupidaggini, e lo sono... ma sono mezzi per tentare di non lasciarsi prendere dalla meccanicità... lo sforzo fatto produce energia che poi potremmo spendere in altro...
Vabbeh altro che sforato se vedo interesse ci torniamo ( se non lo vedo ci torno lo stesso...... perchè dopo tutto sto discorso... aggiungo che a parte qualche raro caso ci vuole anche un diversificante/pungolatore esterno )
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Vecchio 29-09-2005, 12.35.33   #8
Kael
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

Potranno sembrare stupidaggini, però già il fatto di farlo impone l'essere presente continuamente... Devo esserci per dirmi "oggi prendo quell'altra via", oppure "oggi scendo una fermata dopo", etc... se non ci sono invece faccio le cose in automatico, e mi ritrovo a casa senza nemmeno ricordarmi che strada ho fatto..

Quando si è presenti perciò, si ha sempre libertà di scelta, e questa libertà è condizione necessaria per poter poi usare la fantasia creativa e in un certo senso "ampliare ulteriormente" le nostre possibilità di scelta con una nuova via.
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Vecchio 29-09-2005, 13.54.40   #9
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

meglio che specifico (non per te Kael) con "via" non intendo strada.. con cambiare via intendo cambiare modo, metodo, ragionamento etc etc
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Vecchio 29-09-2005, 23.06.00   #10
Amy
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Leggo solo ora questa discussione....io la penso così:
"La fantasia serve a volare...quando nella realtà non si hanno le ali!"
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Vecchio 30-09-2005, 10.16.25   #11
RedWitch
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

Citazione:
Originalmente inviato da Amy
Leggo solo ora questa discussione....io la penso così:
"La fantasia serve a volare...quando nella realtà non si hanno le ali!"
E' quindi qualcosa che serve ad integrare qualcosa che manca secondo te Amy?
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Vecchio 30-09-2005, 13.03.32   #12
Jumbo
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Ciao.
Sollecitato dalle delicate pressioni di Redwitch ed Era, intervengo sul tema premettendo che la mia visione sul tema è priva della vostra profondità di analisi, ma quantomai "meccanicistica", per così dire.
Ho sempre visto la fantasia, come capacità di produrre soluzioni e risolvere problemi. Più che una fuga, un approfondimento. L’immaginazione e la creatività come prodotto diretto del pensare fantastico.
Per motivi professionali, mi viene spesso chiesto di stimolare percorsi di pensiero alternativi nelle teste di molti tecnici che, per consuetudine, sono abituati a ragionare in termini schematici.
La "guida" che conduco è sempre però portata alla soluzione di problemi reali ed apparentemente irrisolvibili. Si parte da caso concreto e, cercando di risvegliare la parte infantile (nel senso ludico e lieve, ci si deve divertire), si prova a proporre alternative. Si tratta di amplificare la visione periferica ed il pensiero laterale di ognuno, evitando di risvegliare la parte più sognatrice-sognante dei presenti. Pindaro è un’altra cosa!
E’ curioso che in questo processo, che molto spesso porta effettivamente ad una soluzione, normalmente le più reattive sono le donne , probabilmente perché dotate di un cervello mediamente più raffinato dei maschi, sono capaci di collegare i molti spunti in modo più efficace e rapido dei loro colleghi.
E’ un peccato, e non solo per gli ovvi e benefici effetti estetici per l’occhio , che sia così raro incontrane in incarichi tecnici ed organizzativi- strategici di rilievo.
Vabbè…. sono lungo ed OT,…. ridatemi la divisa, torno a fare il guardiano di tag !!!
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Vecchio 30-09-2005, 13.13.33   #13
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Delicate pressioni?
Io trovo che non sia affatto OT... anzi....
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Vecchio 30-09-2005, 14.26.07   #14
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Predefinito Riferimento: A cosa serve la fantasia ?

pensiero laterale Jumbo?
Mi par di cogliere riferimenti alle teorie e tecniche di E. De Bono. Se è così bisogna rilevare che esse toccano in modo molto marginale la questione "fantasia". Si limitano a tentare di "togliere" tutti quei blocchi "meccanicistici" ed emotivi che spesso interagiscono in maniera negativa all'approccio e soluzione di un problema. Lungi dall'essere inutili, data la scarsissima propensione attuale a pensare liberamente e pensare in genere, sono tuttavia piuttosto limitate soprattutto perchè, ma non solo, funzionano al momento per così dire senza produrre reali mutamenti nell'individuo che le usa. Il loro più alto merito va alla gestione dei gruppi (6 cappelli) che spesso pensano alla velocità e capacità del più lento.

Tuttavia, anche se in qualche modo, "liberano" la creatività, nulla dicono sul come svilupparla... men che meno su che cos'è.

In ogni caso sono fondamentalmente daccordo su quanto esponi... forse il fatto che le donne reagiscono meglio e prima alla questione è dovuto al fatto che hanno più blocchi... o che li abbandonano più facilmente... chissà. Posto naturalmente che sia così in generale e non solo frutto della tua esperienza particolare.
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Vecchio 30-09-2005, 14.33.25   #15
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Ciao Ray,
No, non c'entra nulla Ed de Bono ed il suo "Pensiero Laterale", avrei dovuto utilizzare altro aggettivo.
Quanto alle donne, si certo è esperienza personale, ma pensavo di averlo sotttolineato. Trovo che il loro cervello in multi-tasking lavora meglio del mio.
Ciao, Jumbo
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Vecchio 30-09-2005, 14.40.38   #16
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si l'avevi sottolineato... peccato speravo di coinvolgerti. Questione interessante il problem-solving comunque (anche le donne sono una questione interessante però).
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Vecchio 30-09-2005, 14.47.24   #17
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Coinvolgermi??? Trovo che quello che hai detto a proposito dei 6cappelli sia giusto, non esaustivo, ma giusto. Siamo su un forum d'altronde.
Quanto alle donne.... bhe si, meglio del problem solving e di quasi tutte le tempeste di cervelli !!
"Ma, questa è un'altra storia."
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Vecchio 30-09-2005, 17.20.01   #18
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bello leggerti qui Jumbo...

in qualche modo anch'io uso la fantasia nel mio lavoro....
e per mia fortuna ho a disposizione cervelli maschili
e cervelli femminili...
la differenza sta nel fatto che questi cervelli...
appena appena stimolati battono alla grande il mio....
fantasia? quanta ne vuoi.....
creatività? di più.....
necessariamente il gioco è importantissimo
visto che i miei ragazzi vanno dai 3/4 agli 11/12 anni....
eppure nel gioco trovano mille soluzioni...
tra fantasia...creatività...e gioco....
ti assicuro Ray che qui di blocchi ce ne sono
a decine...fisici...emozionali e mentali...

evviva la fantasia
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Vecchio 30-09-2005, 17.24.42   #19
seleparina
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...e chi ce l'ha e la sa "utilizzare"
seleparina non è connesso  
Vecchio 30-09-2005, 17.58.40   #20
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Era, non credo che Ray con blocchi intendesse ostacoli, impedimenti !!
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Vecchio 30-09-2005, 18.55.03   #21
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Citazione:
Originalmente inviato da Jumbo
Era, non credo che Ray con blocchi intendesse ostacoli, impedimenti !!
si certo...sono sempre troppo affrettata
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Vecchio 30-09-2005, 22.50.19   #22
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Citazione:
Originalmente inviato da Jumbo
Ciao.
Sollecitato dalle delicate pressioni di Redwitch ed Era, intervengo sul tema premettendo che la mia visione sul tema è priva della vostra profondità di analisi, ma quantomai "meccanicistica", per così dire.
Ho sempre visto la fantasia, come capacità di produrre soluzioni e risolvere problemi. Più che una fuga, un approfondimento. L’immaginazione e la creatività come prodotto diretto del pensare fantastico.
Per motivi professionali, mi viene spesso chiesto di stimolare percorsi di pensiero alternativi nelle teste di molti tecnici che, per consuetudine, sono abituati a ragionare in termini schematici.
La "guida" che conduco è sempre però portata alla soluzione di problemi reali ed apparentemente irrisolvibili. Si parte da caso concreto e, cercando di risvegliare la parte infantile (nel senso ludico e lieve, ci si deve divertire), si prova a proporre alternative. Si tratta di amplificare la visione periferica ed il pensiero laterale di ognuno, evitando di risvegliare la parte più sognatrice-sognante dei presenti. Pindaro è un’altra cosa!
E’ curioso che in questo processo, che molto spesso porta effettivamente ad una soluzione, normalmente le più reattive sono le donne , probabilmente perché dotate di un cervello mediamente più raffinato dei maschi, sono capaci di collegare i molti spunti in modo più efficace e rapido dei loro colleghi.
E’ un peccato, e non solo per gli ovvi e benefici effetti estetici per l’occhio , che sia così raro incontrane in incarichi tecnici ed organizzativi- strategici di rilievo.
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Jumbo
Non mi sembra mica che ci sia una differenza sostanziale di visione... più di termini...
E' vero che il modo migliore per svillupare la creatività è avere un problema da risolvere... hai capito Era come mai i tuoi cuccioli e tutti i bambini in generale si danno da fare? Perchè per loro ogni cosa è importante... su ogni cosa ci mettono loro stessi, caratteristica che generalmente perdiamo con la crescita.
Però... però... se il problema reale non lo abbiamo a volte si può creare, in maniera positiva, come passione etc....
Chomsky (un sociologo americano) diceva che se ci sono un gruppo di persone senza far niente, fagli scavare una buca e poi fagliela richiudere, purchè non stiano senza fare niente ... la cosa era pù riferita al fatto che l'ozio crea solo guai... ma la vedo anche come damoci da fare che qualcosa poi troviamo.
Sul fatto che le donne siano più predisposte vorrei fare il bastian contrario.. è la diceria sviluppata sul fatto vero che fino ad oggi di solito sviluppano di più il lato destro dell'encefalo... ma intuizione non tradotta correttamente dalla ragione rende l'elaborazione sogno.... come al contrario le supposte capacità pratiche dell'uomo sulla base dello sviluppo encefalico sinistro sono errate, senza lo spunto intuivo la ragione è materialismo cieco... in soldoni solo gli individui più o meno completi possono incarnare le caratteristiche femminili o maschili per eccellenza... che esistono realmente... come principio.

Ultima modifica di Uno : 30-09-2005 alle ore 23.21.19. Motivo: ho aggiustato i quote sballati
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Vecchio 31-08-2006, 14.48.58   #23
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
  1. Non lasciare correre la mente da sola
    sembra un paradosso, ma una fantasia creativa ha bisogno di una mente disciplinata, poi si arriva al lampo di genio... che tale è per la mente non ancora espansa.. la stessa intensità per una mente più allenata è normale... ma comunque per ogni mente il "limite" successivo sarà tale lampo
  2. Non usare sempre la via più semplice per quanto comoda sia
    Non intendo cose tipo il dover soffrire religioso (anche se riletto in questa chiave assume altri significati più profondi di quelli sfruttati dal clero) ma sapere che la via più facile è la prima che ci capita davanti, può essere la più fruttuosa e anche no... solo se proviamo ad "analizzare" (non lo si fa razionalmente almeno non completamente) anche e altre abbiamo un quadro se non completo almeno più vario di possibilità
  3. Tentare di creare un'altra via
    Questo non credo abbi bisogno di commenti, se non quello di non cadere nelle abberrazioni che si vedono quotidianamente, creare altre vie non significa mettersi un piercing su ogni appendice più o meno pendula o vestirsi da pezzenti per credere di essere diversi.. o buttarsi ataccati ad un elastico o chissà cos'altro (potrei fare milioni di esempi) creare altre vie significa fare le stesse cose in altro modo, che questo sia più proficuo e fruttuoso per l'Essere e non per l'Apparire
Il punto 2 prende in esame una sorta di Sacrificio e lo specifichi nel dire "nn il soffrire religioso".
La parola sacrificio vuol dire rendere sacro.. e ora credo di comprenderne una parte di più.
Nel momento in cui nn sprechiamo parti di noi, energie come dici nel punto 3, arriviamo a sacralizzare ogni azioni nel senso di attenzione. Sacro è tutto ciò che per noi è inviolabile, che ha la massima importanza per cui vale applicare una forza per compiere una azione.

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So che la fantasia può essere usata anche come una specie di autoipnosi. Ci sono libri che ne parlano abbondantemente. Io nn so se sia una buona tecnica, l'autoipnosi, ma so che più che la fantasia a creare in noi una specie di catarsi è la modificazione un modo di fare attraverso l'ideale realizzato nella fantasia. Non so se si capisce e se sia corretto.. ma il discorso è interessante.
Quel che credo è che analizzando le diverse prospettive di azione come dite sopra si possa nn solo prepararsi ad eventuali inconvenienti .. ma più importante mi sembra che si abitua la mente a nn preoccuparsi dell'eventuale inconveniente ma ad occuparsi di ciò che accade. Se ben usata la fantasia dunque nn proietta nel futuro ma allena a restare presenti nel presente. Un pò un paradosso in effetti..
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Vecchio 11-02-2008, 17.09.56   #24
RedWitch
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In questi giorni sto leggendo un libro in cui ho trovato uno spunto che mi interesserebbe approfondire..

Il protagonista incontra una donna con una figlia, e lui mentre parla della bambina si rivolge alla mamma, parlandone come se la piccola non ci fosse. Al che la donna gli dice di chiedere direttamente alla bambina quello che gli interessa sapere, che è importante che la bimba non si senta esclusa, proprio perchè stanno parlando di lei, e che lei è in grado di rispondere per sè, e che è importante che non nascondere nulla ai bimbi parlare loro con un linguaggio comprensibile, ma senza inventare sciocchezze. L'uomo ribatte che in quel modo, ci si toglie la possibilità di scherzare coi bimbi e che si toglie loro parte del divertimento legato all'infanzia. Allora lei dice che la bimba si diverte moltissimo, che gioca molto con sua figlia , che insieme fanno tutti i giochi di fantasia, con la differenza che, quando fantasticano insieme la piccola è perfettamente consapevole che si tratta di fantasticherie.

C'era un post di Uno che vedo ben collegato con questo discorso (il thread era questo) :

Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Io da bambino presi coscienza di cosa fosse la morte (una minima parte ovvio, l'inizio della presa di coscienza) vedendo un vecchio film di cowboy. Chiesi a mio padre che cosa significava che sparandosi cascavano da cavallo. Mi venne spiegato che morivano e mi vennero risposti i vari "E perchè..." ma comunque alla fine mi fu chiaro che quella era finzione, che serviva per farci vedere come andavano i fatti invece reali e neanche sempre, che la cosa non stava comunque avvenendo in contemporanea. Questa cosa mi fu più chiara della morte in se che poi occupò altre domande nel corso degli anni, questo mi permise di non arrivare mai ad identificarmi automaticamente completamente in nulla, certo alti e bassi sono normali e umani.
Questo non avviene se non c'è qualcuno in famiglia che da i primi strumenti di discernimento, poi è sacrosanto che ognuno li affini secondo le proprie inclinazioni, ma una base è necessaria anche solo per riconoscere le proprie inclinazioni.
Mi è chiaro che sarebbe importante che fossero i genitori ad insegnare questo tipo di approccio con il mondo quando si è bambini, proprio perchè altrimenti si rischia da adulti di mischiare la propria realtà con fantasticherie "sconnesse", il rischio credo che sia quello di non distinguere più la realtà in cui si è immersi e di trovare un comodo rifugio nella fantasia per scappare da sè stessi..
A me succedeva di identificarmi con qualsiasi cosa vedessi (alla tv o meno) quando mi sono accorta di questo ho cercato un brusco "ritorno" alla realtà, pero' questo comporta il fatto che adesso fatico notevolmente ad usare la fantasia e che quando mi capita qualcosa che associo ad essa, automaticamente (essì ) la rifiuto. Facevo la stessa cosa quando mi capitava qualcosa di "insolito", la classificavo come fantasia e cercavo di dimenticarmene

Tornando al passo del libro, a questo punto credo che anche la fantasia vada in qualche modo "allenata", soprattutto se la si rifiuta , un buon modo per riuscire a distinguere dovrebbe essere quello di rimanere il più possibile presenti a sè stessi quando si guarda qualcosa che abbia a che fare con la fantasia.. che sia un film o altro, tutto ciò che puo' portare all'identificazione con quella data cosa, il trucco alla fin fine dovrebbe essere quello di tenere sempre presente che non si tratta della mia realtà, ma che quello che vedo è qualcosa di possibile, ma non sta accadendo direttamente a me (e nemmeno in tempo "reale")..

In questo modo, credo che si potrebbe imparare molto anche dalle esperienze degli altri per esempio, senza identificarsi, senza viverle direttamente (o credere di farlo in questo caso), sarebbe come essere spettatori "attivi"..
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LA FANTASIA

Qualcuno ha detto che non è sinonimo di immaginazione, qualcuno invece potrebbe dirmi se può essere interconnessa alla dimensione creativa o creatività?

In astrologia ( scusate se ce la metto sempre, ma secondo me si collega a molti discorsi) è rappresentata dalla luna e da nettuno, pianeti della fantasia, dell'inconscio, dei sogni, ma anche pianeti di realtà falsata, inquietudini e follie.

Detto questo è curioso che questa qualità ( o difetto) è un vero dono, che però come ha già detto Uno se non sbaglio, può portare anche su false piste.

Il Fantasticare fine a se stesso, è improduttivo, ti trascina nel mondo del desiderio che non è altro che un mondo vuoto, un guscio che in realtà non esiste.

Se poi io fantastico al negativo è anche peggio. Non a caso le persone ansiose, timorose e depresse, hanno anche molta fantasia nel prevedere i loro mali.

A cosa serve la fantasia?

La Fantasia fa parte di quello che io chiamo piani celesti, non è molto di questa dimensione, per cui per costruirla è necessario metterla in pratica.

Ad esempio io immagino una storia, una trama originale, la vivo con emozione, e riesco a trasmettere questo mediante un libro, un film, un gioco per il pc, un disegno.

Credo che l'Arte in generale possa riuscire a canalizzare al meglio la fantasia, perchè l'arte richiede anche capacità manuale ( e quindi concretezza, piedi per terra), ed è un ottimo ponte tra cielo e terra.

Come dice Ray, fantastica il bambino impotente. E se noi ancora oggi fantastichiamo, dobbiamo renderci conto se effettivamente siamo inibiti proprio nei settori in cui fantastichiamo.

A volte Fantasia è sinonimo anche di Voglia ( non solo come volontò ma anche come capriccio)

Quante volte diciamo che ci è passata la fantasia...

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