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Vecchio 19-07-2004, 15.58.10   #1
Ladymind
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Posto qua questa notizia, spero sia la sezione giusta.
Non bastavano le mucche ora anche i gatti, d'altronde i cibi che comunemente si trovano in commercio da dove provengono



(ANSA) - TORINO, 9 LUG - Se il gatto di casa, rassicurante amico di una vita, diventa improvvisamente aggressivo o timido, apprensivo, famelico, presenta pelo arruffato, trema, inclina la testa, cammina accovacciato o in circolo mordendosi la coda, potrebbe essere affetto da Encefalopatia spongiforme felina (Fse) e essere quindi ''pazzo'' proprio come la mucca colpita da Bse (Encefalopatia spongiforme bovina). In Italia non si sono registrati ancora casi di questo morbo, ma in Gran Bretagna sono oltre 90, in Svizzera si sa di due gatti ammalati e morti, uno in Irlanda, uno in Norvegia e anche in Lichetemstein. La malattia del ''gatto pazzo'' non sarebbe pericolosa per l' uomo, ma non e' sicuramente da sottovalutare nell' ambito di un programma generale di tutela della salute delle persone e degli animali, per non ripetere l' errore a suo tempo fatto con i bovini. Per questo e' diventata oggetto di studio da parte del Centro di Referenza Nazionale per le encefalopatie animali (Cea), che ha sede presso l' Istituto Zooprofilattico sperimentale (Izs) di Torino ed e' noto soprattutto per aver contribuito in modo determinante a superare la fase critica di ''mucca pazza'', realizzando un sistema di sorveglianza tra i piu' accurati d' Raypa e in grado di controllare tutti i bovini di oltre 24 mesi che giungono sulle nostre tavole. Forte di questa esperienza, il Cea ha ora messo a punto un progetto di ricerca, presentato all' Unione Raypea e finanziato in collaborazione con il Ministero della Sanita', al fine di identificare i gatti adulti con sintomatologia nervosa tipica della FSE e poi effettuare l' esame nRaypatologico sull' intero encefalo. Il progetto e' stato presentato oggi a Torino nel corso di un incontro fra vari esperti. ''E' il primo monitoraggio del genere in Raypa - spiega Maria Caramelli, responsabile del Cea - e, oltre a contrastare il diffondersi di questa malattia, servira' per ampliare le conoscenze sulle Encefalopatie spongiformi trasmissibili (Tse) che, dopo la crisi della Bse, sono studiate con particolare attenzione perche' si teme che possano racchiudere un potenziale di trasmissione all' uomo non ancora ben definito. Sara' inoltre una preziosa opportunita' per approfondire importanti aspetti di altre malattie nervose centrali dei gatti, finora studiate solo superficialmente, come la malattia di Borna, che interessa anche il cavallo e la pecora e ha un agente virale che potrebbe svolgere un ruolo importante nello sviluppo di forme depressive nell' uomo''. Il prione dell' encefalopatia spongiforme non colpirebbe i cani, perche' forse immuni; ne sono invece soprattutto vittime gli esemplari maschi dei gatti. La malattia viene attribuita al consumo di alimenti prodotti con scarti della macellazione di animali affetti da Bse. Il primo caso e' stato diagnosticato a Bristol (Gran Bretagna) nel 1990. A questo progetto del Cea collaborano gli altri Istituti zooprofilattici italiani, alcune Universita' e la Societa' Italiana di nRaylogia veterinaria. ''Si tratta - dice ancora Maria Caramelli - di un progetto-modello per altri paesi dell' Unione Raypea, che intendono attivare una sorveglianza analoga sulla loro popolazione felina''. (ANSA).
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Vecchio 19-07-2004, 17.09.54   #2
Uno
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Sai che ho sempre pensato che dare le scatolette al mio gatto non è una cosa tanto buona, sia per quello che ci sarà dentro e anche perchè con "avanzi" che possono girare in casa ( a casa mia pochissimi per dire la verità) sembra assurdo dovergli dare per forza la scatoletta, però primo lo abbiamo preso da una signora che li trova abbandonati e lei lo aveva già abituato alle scatolette, poi a volte per comodità perche di certo non ci si può mettere a cucinare per lui, ecco là che gli si da il cibo industriale. Tra parentesi sospetto che ci mettano delle sostanze che danno dipendenza, perchè ha delle marche che preferisce e altre di cui non vuole saperne, per carità quando compri più una più l'altra non cambia niente, ma la cosa mi fa pensare.....
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Vecchio 20-07-2004, 14.58.14   #3
Ladymind
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Io sono più che convinta che nelle scatolette per i gatti (non sò per i cani ma credo siano di qualità ancor peggiore) ci sono delle p....erie. Comunque qualcosa che crea dipendenza ci dev'essere, fin'ora tutti i gatti che ho avuto hanno mostrato preferenzeifiuto per alcune marche piuttosto che per altre. Diciamo che i gatti sono un pò lunatici e vanno a periodi.
A parte questo devi sapere che la mia micia (che ho lasciato da mia madre quando mi sono trasferita) è letteralmente drogata per il cioccolato. Non che glielo diamo da mangiare, ma per caso l'abbiamo scoperto alcuni anni fà. Quando sente l'odore si agita e non ti dà pace finchè non gliene molli qualche piccola scheggia. Persino mentre dormiva profondamente sentendo scartare il cioccolato e probabilmente l'odore gli era già giunto alle narici si è svegliata di soprassalto con gli occhi fuori dalle orbite pronta a mangiarne.
Comunque abbiamo scoperto che è golosa anche per i dolciumi ma stiamo ben attenti a non dargliene, già ha un tot. di anni e ormai non ha più denti.
E' una micia che ho adottato da un gattile e in precedenza ha vagato nel parcheggio di un supermercato con ristorante vicino, di sicuro lì ha avuto occasione di assaggiare gli alimenti più disparati.
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Vecchio 20-07-2004, 21.31.31   #4
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Sigh alla mia meggie do scatolette (oltre a quello che mangio io a volte) speriamo bene
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Vecchio 20-07-2004, 21.40.11   #5
Era
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La mia Lila...mangia di tutto..adora gli spaghetti aglio-olio e peperoncino...
mica potevo avere un cane normale io vero ?
mangia anche scatolette..perchè a volte mi fa comodo...ma solo di un tipo...
quindi...qualcosa di vero credo ci sia....
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 03-09-2004, 22.49.53   #6
Ladymind
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Come se non bastasse il gatto pazzo ora pure questa:


Codice:
L'influenza dei polli attacca anche i gatti Dopo aver mietuto 26 vittime tra gli uomini e 200 milioni tra i pennuti, l'influenza degli uccelli (aviaria) torna a far parlare di sé. E ha creare qualche apprensione. Un gruppo di ricercatori olandesi ha infatti scoperto che il virus aviario H5N1, responsabile dell'epidemia di polli, può infettare anche i gatti. Le dimensioni del contagio non fanno temere ancora una strage degli innocenti felini: i casi accertati sono soltanto 6, ma i gatti sono comunque a rischio. Più complesse le implicazioni dal punto di vista sanitario: i gatti domestici potrebbero diventare un veicolo per trasmettere il virus tra gli allevamenti di pollame e dagli uccelli all'uomo. Coabitare fa male. Se poi il virus aviario (H5N1) si trovasse a coabitare nella stessa cellula di un gatto infettata anche dal virus dell'influenza umana (H3N2), fra i due virus potrebbe verificarsi uno scambio di materiale genetico e il virus aviario potrebbe diventare infettante per l'uomo. Ma fortunatamente il virus dell'influenza umana non si trasmette abitualmente ai gatti. Domande da porci. Dobbiamo dunque preoccuparci? Gli esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sono angosciati più che dai gatti, sono angosciati dai maiali. In quest'ultimi, infatti, i due virus, aviario e umano, possono coesistere e scambiarsi i geni che codificano le proteine di superficie (tecnicamente, envelope). Il nuovo virus che ne può derivare sarebbe quasi sconosciuto e molto contagioso e letale. Le ultime vittime. Proprio nel mese di agosto tre persone sono morte in Vietnam di influenza aviaria. Inoltre le autorità cinesi hanno scoperto in alcuni maiali un ceppo particolarmente aggressivo del virus aviario. Un simile contagio era venuto alla luce anche nel 2001 e nel 2003, ma gli esperti internazionali non se ne erano accorti: le ricerche scientifiche che lanciavano l'allarme erano state pubblicate su riviste scientifiche scritte in cinese. Solo nell'estate di quest'anno sono state presentate in congressi internazionali. da Focus.it (Notizia aggiornata al 3 settembre 2004)


(chissà se ho usato la funzione giusta nel riportare questo articolo )
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