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Vecchio 21-01-2006, 15.49.53   #1
RedWitch
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Predefinito Traumi

Sul post dedicato alla nostalgia, siamo arrivati a parlare di traumi, e , se essi possano essere trasmessi ad altri, in particolare ai figli.
Mi sembra interessante approfondire (senza andare troppo ot sull'altro post ).. così apro qui la discussione...
Da profana... ho sempre pensato che il trauma vero e proprio non possa essere trasmesso, perchè lo vedo come un evento esterno, violento, che scatena qualcosa all'interno dell'individuo che lo subisce... e che gli effetti (ansie, paure, etc derivanti da questo), possano invece essere trasmesse....
Da alcune risposte, ho pero' visto, che forse, non è proprio così.... e mi piacerebbe approfondire...

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Vecchio 21-01-2006, 18.03.21   #2
Era
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" trauma= lesione al corpo violenta ed istantanea prodotta
meccanicamente da agenti esterni e tale da provocare anche
più o meno gravi conseguenze di carattere generale nell' organismo...
trauma psichico= grave perturbazione della stabilità psichica
conseguente ad una violenta reazione emotiva"

che sia fisico o psichico..il trauma è accostato alla violenza

un trauma viene trasmesso? non viene trasmesso?....
vero è che condiziona..chi l' ha subito personalmente...e anche
chi lo subisce di riflesso...
e questo può essere vissuto alla stregua del trauma stesso...
esempio...una persona traumatizzata dalla morte per annegamento
di un conoscente....da quel momento questo trauma psichico (?)
lo condiziona al punto che lo trasmetterà involontariamente ai propri figli...

bhe una madre ansiosa avrà grandi difficoltà a trasmettere serenità...
e se l' ansia le è venuta da un trauma anche fisico..non trasmetterà forse
ma la conseguenza di questo...sicuramente

un trauma che quasi tutti abbiamo subito...è il trauma della nascita...
sembra che non lasci segni....siamo sicuri?
il tempo non lo fa svanire...semplicemente lo accantona...
questo non vuol dire che non "lavori" sotto la cenere...
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 21-01-2006, 18.24.10   #3
Uno
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La genetica è una scienza troppo giovane nei nostri tempi per farci capire bene come funzionano certi meccanismi... per fortuna ci sono altre conoscenze più antiche.
Comunque sappiamo anche dalla moderna che i genitori di solito tramandano geni che provengono da chissà quale generazione... anche con i semplici caratteri fisici (colori degli occhi capelli etc...) a volte si osserva che i figli hanno delle caratteristiche non presenti nei genitori ma magari nei nonni....
la frase "le colpe dei genitori ricadranno sui figli" è diversa da le colpe dei genitori saranno pagate dai figli...

Secondo il titolo sto andando off topic... secondo il primo post no... m sa che hai sbagliato il titolo Red ... però possiamo parlare in generale dei traumi...

Possiamo paragonarli ad una lamiera che prendendo un colpo "entra" in quel punto dell'oggetto... in quel punto si crea un "buco"

ok spunti a sufficienza credo no?
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Vecchio 21-01-2006, 19.11.46   #4
seleparina
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Beh, non sono molto pratica dell'argomento, ma qualcosa mi è capitato sott'occhio...un trauma fisico spesso ma non volentieri si porta dietro anche quello psichico, e quando il primo volge a conclusione, il secondo continua il suo lavorìo nascosto, spesso senza che il traumatizzato si accorga di esserlo ancora.
Conosco personalmente una persona che ha ereditato traumi dalla madre, che siano congeniti o trasmessi nella fase post natale, in ogni caso questa persona si ritrova a dover gestire paure non sue...ma è solo un'osservazione da esterna la mia
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Vecchio 23-01-2006, 12.19.01   #5
Iside@
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Un trauma è un qualcosa che segna indelebilmente una persona.
Se siamo capaci di curarci bene, è quasi impossibile che parte di esso venga trasmesso ... a qualcuno che amiamo ... ma se lo sottovalutiamo facciamo dei veri e propri cloni generazionali.
Prova a pensare ad un problema legato per esempio ... alla droga ... all'alcool.
Un genitore che ha passato una cosa simile, e che magari aveva un figlio ... che ha visto ...il passaggio dallo stato malato a quello finalmente guarito del genitore.
Il trauma il genitore l'ha guarito nella psiche? Forse.
Gliene ha mai parlato al figlio, cercando magari di spiegargli il motivo di alcuni gesti che l'hanno ferito? Non sempre, prechè c'è uno stato di vergogna.
E da li inizia la catena ....
Il figlio da grande potrebbe imitare il genitore per trauma ....
e via cosi all'infinito.

Questo è solo un esempio.
Dicono che un feto, già puo sentire se è desiderato o meno dalla madre.
... sempre trauma?
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Vecchio 23-01-2006, 15.21.58   #6
Ray
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Un trauma è un qualcosa che segna indelebilmente una persona.
Neanche per idea.

Che un trauma sia un colpo profondo... che, come dice Uno, faccia "buchi" e che questo provochi gravi conseguenze, questo si.
Ma che sia indelebile manco mai. Se così fosse sarebbe impossibile risolvere alcunchè, menchemeno imaparare da esso, pur che abbia i connotati del "trauma".

Tra l'altro basta il fatto che tu giustamente lo riferisca alla "persona" per capire che non è indelebile... visto che la stessa "persona" è delebile.

Sul resto sono abbastanza daccordo... un trauma non risolto può effettivamente avere ripercissioni di varia entità sulle generazioni a venire... solo cerchiamo di ricordarci una cosa:
come dice bene Era il trauma (psichico) è una grave perturbazione psichica dovuta alla REAZIONE emotiva ad un qualcosa... non a quel qualcosa.

Ipoteticamente, sottolineo ipoteticamente, ci potrebbero essere "persone" non traumatizzabili... d'altra parte è fatto evidente e di tutti i giorni che gli individui rispondano in maniera soggettiva agli stimoli... e ciò che traumatizza me può non traumatizzare te, oltre al fatto che ciò che mi traumatizza oggi può non farlo domani...
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Vecchio 23-01-2006, 17.34.02   #7
Iside@
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d'accordo forse sono stata troppo assolutista.
Per qualcuno è indelebile.
Meglio?
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Vecchio 23-01-2006, 18.29.17   #8
Ray
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Più che assolutista forse sei stata un po' frettolosa nello scegliere le parole... e io forse sono stato un po' troppo diretto... mi dispiace.

Bastava fartelo notare più dolcemente.

Il fatto è che, trattando argomenti di questo tipo, a volte si rischia di dire involontariamente cose un po' eccessive... mentre, credo, siamo qui tutti per cercare di imparare qualcosa e, più attenzione facciamo meglio è.

Hai ragione nel dire che per qualcuno il trauma è indelebile... ma solo perchè lui permette che sia così. Diventa indelebile se non si ascolta la volontà di risolverlo... anzi, forse indelebile del tutto non è mai.

Credo, mia opinione personale, che non dipenda dagli strumenti che qualcuno ha o non ha... se ci capita di subire un evento che viviamo come trauma vuol dire che abbiamo anche, prima o poi, la possibilità di affrontarlo... e che dipenda del tutto dalla nostra decisione di farlo o no.

Per quanto possa essere ripida una salita, se ce la troviamo davanti, vuol dire che ce la possiamo fare... che le nostre gambe possono reggere... e sta a noi iniziare a salire o continuare a girovagare a valle...

PS: se si vuole approfondire i meccanismi di trasmissione dei vissuti traumatici sui figli, si può fare...
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Vecchio 23-01-2006, 18.53.05   #9
seleparina
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Non sò perchè, ma questa storia delle trasmissioni dei traumi mi fà venire in mente il discorso sul "campo" di cui parla Uno in Esoterismo... l'interazione costante (come può essere il contatto tra genitore e figlio) fa sì che le informazioni "contenute" nel mio "campo" traumatizzato influenzino il "campo" di chi mi sta accanto...un pò come succede tra le coppie che alla fine si somigliano assumendo l'uno alcune caratteristiche dell'altro...troppo strampalato?
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Vecchio 28-01-2006, 00.43.08   #10
RedWitch
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Possiamo paragonarli ad una lamiera che prendendo un colpo "entra" in quel punto dell'oggetto... in quel punto si crea un "buco"
Si crea un "buco".... e questo, finchè non siamo in grado di "chiuderlo", crea una dispersione?....... finchè non si chiude il "buco", il trauma continua a ripetersi dentro di noi e lo alimentiamo ... ad esempio con l'evitamento verso le situazioni che possono riportare alla luce l'evento che ci ha lasciato un segno......
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Vecchio 02-08-2006, 19.01.38   #11
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Il trauma è indiscutibilmente qualcosa che lascia un segno e che se non risolto ci condiziona...ci limita...inoltre con il tempo scompare il ricordo ma non il comportamento "deviato"...
Mi sembra che Ray sostenga che si possano superare, ora io non voglio entrare nel merito di un trauma preciso, ma penso che ci sono alcuni tipi di traumi,(quelli estramamente feroci) che da soli è alquanto improbabile risolvere. La cronaca ne è testimone purtroppo troppo spesso.
Se solo pensiamo al trauma fisico che rimane "registrato" e condiziona i movimenti del corpo...da qui la riabilitazione che dovrebbe ripristinare il tutto...dovrebbe far pensare che per analogia anche il trauma psichico ancora di più necessità di "riabilitazione".
La psicologia ci prova....
Ma come si ricostruisce quel pezzo di latta andato in frantumi e che ha lasciato al suo posto un grosso buco?
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Vecchio 02-08-2006, 20.43.48   #12
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I carrozzieri usano una ventosa se c'è solo un bozzo, lo sapevi?
Uno esperto addirittura con un colpo in parte fa riuscire il bozzo....
Se c'è proprio un buco ci vuole materiale d'apporto (ne serve di più del buco), saldare, stuccare, levigare...

Si potrebbe espandere ognuno di questi singoli punti.... vediamo chi ci prova...


P.s. Grii ci sono voluti sei mesi perchè qualcuno facesse questa domanda... lo sapevo che avendo pazienza saresti arrivata... ci sono brave persone qui, ma a volte sono talmente impegnate a cercare di capire il perchè, che non pensano minimamente al come che è di gran lunga più importante.
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Vecchio 02-08-2006, 20.56.16   #13
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Originalmente inviato da Uno
I carrozzieri usano una ventosa se c'è solo un bozzo, lo sapevi?
Uno esperto addirittura con un colpo in parte fa riuscire il bozzo....
Se c'è proprio un buco ci vuole materiale d'apporto (ne serve di più del buco), saldare, stuccare, levigare...
Sì mi piace il fai da te... ma sono pratica solo del materiale, purtroppo!
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Vecchio 04-08-2006, 00.32.08   #14
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Originalmente inviato da RedWitch
Sul post dedicato alla nostalgia, siamo arrivati a parlare di traumi, e , se essi possano essere trasmessi ad altri, in particolare ai figli.
Mi sembra interessante approfondire (senza andare troppo ot sull'altro post ).. così apro qui la discussione...
Da profana... ho sempre pensato che il trauma vero e proprio non possa essere trasmesso, perchè lo vedo come un evento esterno, violento, che scatena qualcosa all'interno dell'individuo che lo subisce... e che gli effetti (ansie, paure, etc derivanti da questo), possano invece essere trasmesse....
Da alcune risposte, ho pero' visto, che forse, non è proprio così.... e mi piacerebbe approfondire...

I traumi secondo me rimangono nella propia persona...certo potrebbe pure trasmettere ansia alla persona che ti sta vicino...ma il vero tauma te lo porti dentro è una cosa che rimarra sempre un po dentro di te....è un livido permanente.
Lunica cura è l'amore e la compressione delle persone che ti vogliono bene e pure portare fiducia in Dio.

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Vecchio 04-08-2006, 10.52.20   #15
Astral
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Io non credo che i traumi possano essere tramandati direttamente dai nostri genitori.
Mia madre ha un trauma, quando vede i temporali ha paura, ed anche se si trova nella stanza di casa senza finestre, si nasconde sotto le coperte. Eppure ne io e mia sorella abbiamo sto trauma.
Credo che certi traumi possono acquisirsi o meglio, se ci insegnano la paura degli insetti, probabilmente diventeremo più sensibile ad essa.

Credo più nei traumi primordiali, che ci portiamo dietro, reincarnazione, dopo reincarnazione, e che quelli si, sono nostro patrimonio genetico, e se non li risolviamo in quella vita, ce li porteremo sicuramente dietro nell'altro, piu o meno sotto forme simili.
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Vecchio 04-08-2006, 11.21.55   #16
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Originalmente inviato da Astral
Io non credo che i traumi possano essere tramandati direttamente dai nostri genitori.
Mia madre ha un trauma, quando vede i temporali ha paura, ed anche se si trova nella stanza di casa senza finestre, si nasconde sotto le coperte. Eppure ne io e mia sorella abbiamo sto trauma.
Credo che certi traumi possono acquisirsi o meglio, se ci insegnano la paura degli insetti, probabilmente diventeremo più sensibile ad essa.

Credo più nei traumi primordiali, che ci portiamo dietro, reincarnazione, dopo reincarnazione, e che quelli si, sono nostro patrimonio genetico, e se non li risolviamo in quella vita, ce li porteremo sicuramente dietro nell'altro, piu o meno sotto forme simili.
Stai confondendo trauma con paura... possono essere in relazione ma non sempre, comunque non sono la stessa cosa.
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Vecchio 08-08-2006, 09.13.04   #17
Clodette
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Originalmente inviato da Uno
Stai confondendo trauma con paura... possono essere in relazione ma non sempre, comunque non sono la stessa cosa.
io credo che il trauma possa essere trasmesso in alcuni casi.
Lo sapevate che il feto registra ogni singolo avvenimento, sensazione, turbamento che subisce la madre? sente e vede ogni cosa, ma soprattutto..registra ogni cosa! quando sarà nato le sue cellule avranno dentro i sè, la registrazione dei piaceri e dei dolori della madre. Tutto questo lo condizionerà inconsciamente. Ma questa è solo una piccola parte.
Inoltre a mio parere il trauma non è assolutamente indelebile!
Quando subiamo un trauma ne rimane nel cervello il riconrdo inconscio negativo...releghiamo in un angolo il dolore e ce ne dimentichiamo, ma non lo eliminiamo. Ma si può eliminare, ci sono i metodi e ve ne parlo solo perchè ho avuto questa magnifica esperienza.
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Vecchio 21-09-2008, 11.38.21   #18
Sole
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Anche se la discussione è vecchia è un peccato che questo invito sia rimasto inevaso, e anche se nel forum abbiamo parlato spesso di questi "come" in diverse discussioni non è detto che non sia utile approfondirli specificatamente qui.

Al trauma come buco o come bozzo intanto possiamo dare una identità, il buco è un trauma grave che se non viene riparato poi arruginisce e indebolisce la lamiera tutta intorno allargandosi come un virus accrescendo il danno e quindi il buco. Il bozzo è un trauma meno violento e meno profondo che crea meno danni, che non devasta a lungo andare l'ambiente circostante ma anche lui se non riparato per tempo inizia a creare delle crepe e arruginisce la copertura della carrozzeria iniziando ad invecchiare la lamiera.
Ribadendo in tutto questo che il vissuto di un trauma è del tutto soggettivo.


Citazione:
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I carrozzieri usano una ventosa se c'è solo un bozzo, lo sapevi?
Uno esperto addirittura con un colpo in parte fa riuscire il bozzo....
Se c'è proprio un buco ci vuole materiale d'apporto (ne serve di più del buco), saldare, stuccare, levigare...

Si potrebbe espandere ognuno di questi singoli punti.... vediamo chi ci prova...
Una ventosa che risucchia il bozzo.
Un trauma di piccola identità sposta la nostra attenzione da noi a lui, questo fa si che se immaginiamo noi come il piano e in quel piano il bozzo qualcosa attira quel bozzo lontano dal piano che siamo noi, disperdendo la presenza generale che ci dovrebbe caratterizzare. La ventosa in questo caso la vedo come una ripresa di se stessi, una concetrazione per non lasciare che il piccolo trauma possa dominarci e risucchiarci magari trasformandosi in buco dopo anni e anni. Questo può sembrare reprimere ma non è confeìondere invece, si parla di viverlo e affrontarlo per non farci disperdere.
Come quando si dice che si cade dalla bicicletta è importante risalirci subito.

Il colpo di martello
Ben dato e nel punto giusto ripristina la situazione iniziale di equilibrio. Si ma.. per poter dare un buon ed unico colpo è necessario conoscere il punto esatto e quindi aver ben chiaro dovo è il punto debole del trauma, ma più che punto debole direi il punto di ritorno del trauma. Come fare? In questo caso bisogna compensare, dare un colpo uguale e contrario per riportare la situazione in equilibrio e per far questo è necessario indagare perchè ci siamo abbozzati. Se nel primo caso c'era una dispersione da richiamare a se qui c'è una dispersione che ha bisogno di maggiori accorgimenti, ci vuole più forza ed energia per ripararlo, ci vuole un atto di forza, un atto volontà, la mano che dirige il colpo. La compensazione (il colpo di martello) in questo caso ristabilisce la situazione di equilibrio. Quindi oltre al non lasciarsi disperdere qui è necessario mantenere, compensare per mantenerci saldi.

Se c'è il buco sarà necessario un lavoro di introspezione profondo e doloroso, nel quale le energie impiegate saranno tante e occorrerà mettere tutte le proprie risorse e di più per poter saldare, pulire, ripristinare la situazione iniziale. Uno dice che il materiale che occorre alla riparazione sarà più del buco stesso, in effetti qui non palrliamo più di una forza uguale e contraria ch ecompensa ma di mettere tutto noi stessi (corpo, mente, e cuore) nel riparare. Il corpo che subisce i danni del buco perchè psicomatizza, la mente che deve elaborare le difese che ha messo in atto, compreso il repirmere e mille altre cose, il cuore che deve farsi forte e deve rivivere per potersi liberare, un bisogno energetico notevole per la riparazione di noi stessi.

In sintesi direi così:
1-se vado in bici e prendo una buca o un sassolino potrei cadere se mi distraggo, ma se resto concetrata riesco a rimanere dritta;
2-se il sassolino era più grande e la buca non mi permette di restare in equilibrio allora dovrò alzarmi dal sellino e direzionare la bici, compensare la spinta della buca che altrimenti mi farà cadere per restare in equilibrio, dovrò applicare un atto di forza volontario;
3- se cado e mi faccio molto male, dovrò aspettare che le energie del mio corpo vengano impiegate per ristabile la salute, poi che le feriti si rimarginino e poi che possa tornare a cammniare e che la bici sia riparata ed infine superare la paura di ricominciare a stare in equilibrio per poi pedalare dritta. Come dire che prima va guarito il corpo poi la mente poi il cuore e poi il tutto riprende a funzionare
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 22-09-2008, 09.30.45   #19
griselda
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I carrozzieri usano una ventosa se c'è solo un bozzo, lo sapevi?
Direi che può essere come con la ricapitolazione il trauma è andato poco dentro nella psiche che ricapitolando, ricordando viene su basta poco solo la forza di tirare.

Citazione:
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Uno esperto addirittura con un colpo in parte fa riuscire il bozzo....
Questo accade quando qualcuno tocca quel punto dolente il trauma ed ecco che esso riemerge da se, qui ci vuole qualcuno che sappia dove picchiare.

Citazione:
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Se c'è proprio un buco ci vuole materiale d'apporto (ne serve di più del buco), saldare, stuccare, levigare...
Qui invece c'è un buco ed è più difficile perchè il materiale sembra stato rimosso e questa parte non so come si fa. ( pure l'altra è teoria eh)

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Si potrebbe espandere ognuno di questi singoli punti.... vediamo chi ci prova...


P.s. Grii ci sono voluti sei mesi perchè qualcuno facesse questa domanda... lo sapevo che avendo pazienza saresti arrivata... ci sono brave persone qui, ma a volte sono talmente impegnate a cercare di capire il perchè, che non pensano minimamente al come che è di gran lunga più importante.
Essi mi son sprecata tutta quel giorno .

Grazie Sole erano mesi che cercavo questo 3D
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Vecchio 05-03-2011, 13.05.26   #20
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Ho letto di recente una csoa che me ne ha chiarite parecchie altre.

Pare che il trauma vissuto a seconda se siamo maschi o femmine agisca in noi in modo diverso.

I maschi lo fanno proprio divenendo come chi l'ha perpetrato ai loro danni.

Mentre le femmine fanno in modo di ricreare le condizioni per riviverlo più e più volte.
Questo coplicherebbe maggiormente la comprensione ad un profano del perchè della diversità tra maschi e femmine (lo so non sono stata chiara ma le parole non mi vengono in soccorso scusate)

Ricapitolando si può neutralizzare ciò
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Vecchio 08-03-2011, 14.24.44   #21
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Citazione:
Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Ho letto di recente una csoa che me ne ha chiarite parecchie altre.

Pare che il trauma vissuto a seconda se siamo maschi o femmine agisca in noi in modo diverso.

I maschi lo fanno proprio divenendo come chi l'ha perpetrato ai loro danni.

Mentre le femmine fanno in modo di ricreare le condizioni per riviverlo più e più volte.
Questo coplicherebbe maggiormente la comprensione ad un profano del perchè della diversità tra maschi e femmine (lo so non sono stata chiara ma le parole non mi vengono in soccorso scusate)
Non è così diverso sotto sotto, si tratta sempre di reiterazione per imprinting solo con le diverse modalità attiva e passiva, maschile e femminile.
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Vecchio 10-03-2011, 18.31.55   #22
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Non è così diverso sotto sotto, si tratta sempre di reiterazione per imprinting solo con le diverse modalità attiva e passiva, maschile e femminile.
Quello che dici mi fa supporre che, visto che in noi ci sono entrambe le modalità potremmo anche invertire i ruoli? Intendo può capitare anche il contrario?
Se una donna usasse il maschile potrebbe reiterare il fatto in attivo invece che in passivo? O viceversa per un uomo in passivo ?
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